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Quest Gea - Atto I

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    You're rigging the game. You're part of the system. It shows in the way. That you never listen when I speak. I'm not gonna wait. I've made my decision.



    L'esplosione che seguitò all'impatto fu terribile e maestosa. La spada di Amaterasu affondò nel fiore e lo annientò. Nonostante avesse percepito un rallentamento, un lieve ritardo nel colpo, questo non fu abbastanza per fermare la potenza del colpo combinato. Si parò davanti la sua corte e quelle dei suoi fratelli, era stanca ma non così da abbandonare tutto e tutti in balia degli eventi. Il potere di quella cosa era troppo pure per la Fine ma non cedette e non si lasciò andare a pensieri egoistici al riguardo. Figli di GEA che si proteggevano a vicenda, come doveva essere fatto e come era giusto e naturale che fosse.

    Quando tutto finì, un ronzio sordo si impossessò di lei, lasciando il tempo alle tenebre di dissiparsi lentamente facendo filtrare leggermente la luce solare. Lo scenario - come poco prima - si rivelò per quello che era: desolato, finito e immobile. Sacramento non esisteva più e quei pochi resti erano solo macerie e calcinacci polverizzati dalla potenza dei poteri degli Araldi. Vide il cratere qualche minuto dopo, la polvere stava ricominciando ad abbassarsi lasciando una discreta visibilità ma ciò che la preoccupò fu la cosa posata sul suo fondo. Una cupola cangiante, aliena e misteriosa, rifletteva quei pochi raggi solari e non le riportava indietro nessuna traccia di corruzione. Alzò lo sguardo, cercando i suoi secondi e incontrò il pensiero di Uno che si dirigeva verso di lei e la voce di Oisin che la chiamava. Non era momento di preoccuparsene, doveva dedicarsi al suo Parlamento.

    Mandate il Decadimento a polverizzare i resti della foresta. Innalzate le protezioni spirituali e cosmiche tutto attorno al campo, rifoderate ogni muro venga alzato dagli altri Arladi.

    Sarà fatto. Il campo base temporaneo è stato già creato, le strutture di ossa e ossidiana sono già in piedi. Alcuni Rappresentanti del Verde vi aspettano dentro per curare le vostre ferite.

    L'elemo si ritirò come mercurio liquido rivelando una maschera di sangue e saliva, il volto era pallido ed esanime con le vene azzurre che attraversavano quel viso stanco, i denti erano macchiati di rosso e dal cuoio capelluto continuava a scorrere sangue fresco e rossiccio da un taglio che andava dalla fronte alla nuca.

    Prima di pensare a me, radunate la Corte Nera e chiunque sia stato a combattere al nostro fianco, le cure dovranno essere per loro.

    Sssire, le Radici di Nerthus sono qui anche per voi.

    Accarezzò il volto ricoperto di scaglie di Uno con fare quasi materno, apprezzava ogni membro del Parlamento e il coraggio e l'onore con cui si erano battuti. Si allontanò dal primo lasciandolo a coordinare i suoi ordini e si avviò verso le strutture di ossa con Oisin al suo fianco, la spada del Sidhe inserita nel fodero lungo la schiena era madida di liquido nero che ad ogni passo macchiava il terreno lasciando dietro una scia malata di impurità mondata.

    Non è assolutamente finita. Oberon si è diretto verso quel reperto e sta cercando di interagire con essa mentre Amaterasu è già dietro di lui a sostenere il tutto. Vogliono capire come possa interagire con il Life Stream su più livelli.

    E il Nero non sarà da meno.

    ZORYA!

    Scandagliate ogni fessura, ogni squarcio o strappo - anche la minima vibrazione - che possa apparrire o che abbia l'intenzione di farlo, il vostro compito è chiaro.


    Le figure pallide delle tre sorelle annuirono nel momento in cui si palesarono danzando davanti a Chernobog, sparirono in un battito di ciglia e si posizionarono attorno ai due fratelli già in azione. Un rappresentante di Nerthus le venne incontro sulla soglia del cratere dove sorgevano le strutture di ossidiana. Si scambiarono pochi sguardi e poche parole prima che cominciasse a guarire l'Araldo.

    I Quattro hanno combatutto valorosamente, nonostante le perdite il Consiglio Nobile ha apprezzato il modo in cui avete cercato di difendere tutti.

    Il pizzicore della rigenerazione le faceva sempre strano, i tessuti si tendevano e guarivano, stirandosi e contorcendosi, le lasciavano una sensazione particolare. La pelle tornava liscia e rimaneva tipieda per un po', il respiro le si aggiustò quando il cosmo taumaturgico si diffuse ovunque e cominciò a scendere nella profondità del proprio corto. Il taglio le si rimarginò lasciandole solamente il sangue secco e lo sporco addosso.

    La Primigena non fa distinzione tra i suoi figli, perché dovrei farlo io coi figli della Dormiente?

    Si alzò quando finì e lo ringraziò con un cenno del capo, guardò Oisin e gli sfiorò una mano con delicatezza. Il volto del Sidhe guerriero era una maschera di sangue - così come lo era il suo - ma pur sempre perfetto e bello, i tentacoli si muovevano liberi lungo il suo petto e notò che alcuni erano bruciati e avviziti. Lo fissò brevemente, si capirono e si separarono subito dopo. Chernobog gli diede le spalle ma sentiva già il calore del Verde addosso al suo secondo. Raggiunse Amaterasu mentre le Zorya le si avvicirano e allontanarono in fretta, era necessario semplicemente un pensiero per aggiornare l'Araldo e continuare il loro incarico perché tale era la connessione del Nero e la sua corte.

    Oscuri universi si spalancheranno, dove il tutto ruota senza meta circondato dall'orrore invisibile.

    Saremo privi di consapevolezza, splendore o nome ma saremo presenti come unica entità, come Araldi e figli di G.E.A.

    Sei pronto?


    Gli tese la mano mentre l'elmo della darian le ricopriva nuovamente la testa, lasciando scoperto solo il viso. Non era ora di morire ma sarebbe stata l'ora dello scoprire cosa si celasse dietro tutto quello che avevano affrontato. Era solo l'inizio dei guai, lo sentiva come una sensazione strisciante nelle viscere, presto sarebbe arrivato altro di peggio e più corposo.


    narrato ¤ parlato ¤ pensato ¤ °telepatia°
    NOME ¤ Chernabog - Audatia
    CASTA ¤ Araldi di G.E.A
    ENERGIA ¤ Viola
    DARIAN ¤ Chernobog [VII]

    FISICAMENTE ¤ rigenerata
    MENTALMENTE ¤ decisa
    STATUS DARIAN ¤ incrinata su schiena, spallacci e bracciali

    RIASSUNTO AZIONI ¤ supporto ad oberon con le zorya - edit: ho corretto errori di battitura vari


    ABILITÀ ¤

    Le Tenebre
    «Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un calice tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato Zherneboh, il che sta a significare dio nero.» Chernobog è l'incarnazione di tutto ciò che è oscuro, malevolo e terribile. Attraverso il Nero egli esercita il suo potere, facendo assumere svariate consistenze e stati fisici alle stesse, plasmandole in più di una forma.
    A seconda della sua volontà, ciò che per gli altri è semplicemente buio, può divenire la più terrificante e letale delle armi. L'ombra può manifestarsi in diversi stati fisici. Che sia una nube di fumo nero, una pozza di catrame o una spada di perfetta e oscura robustezza, sull'ombra non si riflette la luce, tutt'altro. L'ombra spegne la luce, e il Dio Nero è in grado di oscurare completamente la zona che rientra sotto il suo dominio. Nel suo buio, egli vede e può estendere i suoi sensi. Lo stesso non può dirsi per il suo avversario. Persino la luminosità intrinseca dei cosmi altrui non permetterà di vedere più in la di qualche metro. Anche le ombre degli avversari possono essere rivoltate contro di loro, creando di fatto dei collegamenti molto più rapidi, essendo in grado di manipolare l'oscurità presente in campo. Il tocco del Nero inoltre provocherà un dolore fisico superiore a qualsiasi altro attacco dello stesso tipo, la più piccola ferita causata dagli attacchi sferrati con questo elemento è capace di scatenare un dolore inconcepibile.


    Spiriti Vendicatori - Fabbro Spettrale
    Una delle abilità del Dio Nero è la possibilità di evocare le anime di quelle creature e degli Eletti periti in battaglia durante il corso dei secoli, che hanno lottato e sono cadute per difendere la Madre. La volontà dell'Araldo è tale da riuscire a guidare gli spiriti di ninfe, satiri, fauni, fate e creature del piccolo popolo, unendoli sotto l'unico vessillo nero della vendetta e del terrore non badando ai mezzi utilizzati ma al fine ultimo che attraverso di essi possa raggiungere. I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esiste la mera soddisfazione materiale ma anche la coesistenza con l’anima del creato e l'equilibrio dello stesso. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti. Chernobog inoltre, disponendo dell'abilità spirituale, è in grado di percepire la natura di chi si trova dinnanzi a lui insieme alle esperienze spirituali che lo stesso ha provato sulla sua pelle, riuscendo a percepire la tipologia di esperienza che ha affrontato. Unendo inoltre la sua abilità nel creare illusioni, è inoltre in grado di ricostruire la natura completa di un individuo partendo da una delle due percezioni.

    La specializzazione di Fabbro Spettrale, inoltre, permette di elaborare tecniche in grado di dar forma tangibile all'energia spirituale e agli spettri controllati. Chi viene toccato fisicamente da queste tecniche, oltre ai normali danni spirituali, riceverà danni fisici e verrà privato dell'energia vitale fin tanto che il contatto con tali costrutti permarrà. Questi spettri resi tangibili possono essere respinti fisicamente, anche bloccati, ma non danneggiati. Solo chi dispone dell'abilità Spirito o di poteri similari può sperare di infliggere loro danno e distruggerli. Con la sua specializzazione, il Nero, può creare sia armi spirituali e tangibili - come sopra specificato - ma anche creare dei costrutti semoventi e indipendenti con una basilare volontà, rendendoli in grado di essere autonomi sul campo di battaglia in cui si trovano. Di conseguenza maggiore sarà la consapevolezza cosmica del Dio Nero, maggiore saranno le dimensioni (infinitamente grandi o infinitamente piccole) e il numero delle anime che egli riuscirà a portare in campo.
    Egli è inoltre in grado (dall'energia blu) di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere Il Nero, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    Illusioni Mentali
    I poteri di Chernobog, sebbene siano volti a difendere la Madre Terra, sono nati dalla paura: delle tenebre, del buio, dell’ignoto. L’uomo teme massimamente ciò che non riesce a vedere, e spesso fa bene, perché nell'oscurità si celano orrori che sconvolgerebbero gli intelletti più allenati. Il Nero sfrutta le tenebre del suo cosmo per suggerire, far intravedere, o talvolta imporre queste aberrazioni, sfruttando la paura primordiale dell’uomo per tutto ciò che è oscuro. L'influenza di Chernobog si fa sentire non cambiando realmente il paesaggio, ma colpendo la mente stessa dell’avversario, facendole credere cose non vere, inducendo stati d’ansia, paura, dubbi, stati d’animo, dolore, e anche piacere smodato ed euforia. Queste alterazioni saranno veicolate dal tocco delle tenebre o accompagneranno gli spiriti, resi così più forti, ma potranno anche essere instillate da colpi puramente spirituali, che avranno effetto solo se colpiranno effettivamente l’avversario. Le illusioni potranno essere evitate da chi possiede simili abilità o da nemici molto superiori, talvolta anche avversari in parità di energia o inferiori potranno liberarsene a costo di grandi sforzi di volontà, che però andrebbe a ripercuotere il loro equilibrio psicofisico.


    Le Malattie {Apoteosi
    Niente e nessuno può esimersi dalla fine, per quanto a lungo possa resistere il ciclo di concluderà sempre. Il dominio di Chernobog sono le tenebre e gli incubi, l'Oscuro tra i Cinque. Egli detiene il potere di porre fine alle forme di vita attraverso la forza degli Spiriti del Decadimento. Servendosi delle sue abilità e avendo accesso alla Rete del Nero, è capace di scatenare gli aspetti più crudi e letali della Natura stessa. Un Veleno straordinariamente efficace nell'attaccare e far provare all'avversario la sensazione della Morte in Vita (e della morte stessa in taluni casi - only gdr) utilizzando quindi ogni aspetto del suo Paradigma. Ogni cosa è destinata a morire per poter dare il via alla creazione, in un ciclo continuo e perenne di nascita e morte. La differenza di potenza cosmica tra Chernobog e il suo avversario, in ogni caso, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione del suo veleno.


    Telepatia
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.


    TECNICHE ¤





    oCWCKYg
    It must be that old evil spirit. So deep down in your ground. You may bury my body down by the highway side. You may bury my body down by the highway side.


    Edited by D o r c a s - 5/7/2022, 11:18
     
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    VII




    Le ore trascorrono in un'ansia crescente.
    Il perimetro creato rimane inviolato e la vostra posizione può dirsi ormai salda. L'area che controllate è relativamente ridotta, pari a circa l'estensione di ciò che un tempo fu Sacramento. Per quanto ne sapete potreste essere circondati su tutti i lati, ma la situazione per ora sembra abbastanza tranquilla. La strada a ovest verso la costa viene battuto da piccoli gruppi di corrotti che apparentemente fuggono davanti ai vostri uomini, un comportamento decisamente particolare per quella perversa forma di esistenza.
    Anche l'attività sul confine est è molto ridotta, ma su quel lato i vostri sensitivi percepiscono chiaramente dei movimenti. La Corruzione si sta preparando e non sapete quando attaccherà. Potenzialmente, l'intera massa corrotta del continente si sta lentamente schierando contro di voi.
    Non che possiate farci qualcosa, ovviamente. Al contrario di quei mostri, i vostri uomini devono necessariamente riposarsi e guarire. Voi stessi siete provati dallo scontro appena avvenuto e non avete risorse illimitate.

    Lo stallo si trascina per tutto il giorno successivo, mentre vi occupate dell'organizzazione delle truppe rimaste e fate del vostro meglio per decifrare il mistero di quell'oggetto.
    Qualcuno tra i vostri uomini di fiducia ha suggerito di allontanare le tende e di non lasciare troppi soldati nell'area, temendo una sorta di Cavallo di Troia. Le analisi indirette sull'oggetto non danno proprio i frutti sperati. Dai dati in vostro possesso capite che non si tratta di una cupola, ma nemmeno di una sfera perfetta: sembra piuttosto un ellissoide di rotazione che si allunga verso il basso nelle viscere della terra. La materia di cui è composto continua a esservi sconosciuta, ma sembra che sia stato creato proprio lì, aggregandosi nel sottosuolo e non sepolto in un secondo momento. Le scansioni della Realtà rivelano una grave instabilità dell'intera zona, forse proprio a causa delle anomalie che avete visto coi vostri occhi, ma sembra che qualcosa stia lavorando per impedire il completo collasso dimensionale, che potrebbe portare a un disastro di dimensioni spaventose.
    L'unica emanazione percettibile dell'oggetto è una bassa fluttuazione spirituale, tanto inconsistente da poter essere captata solo dai più vicini tra voi a quella parte del Codice.

    È ormai il tramonto. La California butterata dalla piaga di Ponto si tinge di una luce malata, mentre il sole scende verso l'oceano. Siete contattati quasi simultaneamente dai vostri uomini. Il nemico si sta muovendo. Non sono vere formazioni da battaglia, ma migliaia di corpi parzialmente fusi l'uno all'altro che si agitano come parti di un unico, gigantesco mostro di melma.
    Ma non è tutto: l'oggetto si impregna improvvisamente di uno strano fetore cosmico, che inizia ad avvampare di fiamme eteree. Lingue di fuoco grigiastro si gonfiano e collassano a intervalli irregolari sulla superficie, sull'orlo dell'esplosione, accumulando una quantità di energia spiritica tale da poter annichilire l'anima di chiunque vi stia attorno.

    6vgdAlI



    Note Master:

    È stata bella la pausetta? Dopo aver rinforzato l'accampamento venite attaccati simultaneamente (così pare). La battaglia per il momento è gestibile anche dall'esercito, dato che per quanto potente possa essere questo macro-corrotto è pur sempre fatto da parti più piccole. Mi piacerebbe vedere un bel po' di tattica militare old style, considerando che avete di fronte un blob in costante mutazione e le armi umane non gli fanno assolutamente nulla. Organizzatevi per la controffensiva e preparatevi allo scontro di truppe.
    L'uovo gigante è invece un'altra storia: praticamente nessuno a parte Chernobog e Amaterasu può avvicinarsi senza rimetterci l'anima e comunque anche per voi è qualcosa di molto pericoloso, ma dovete almeno cercare di contenere quella roba oppure :ciaone:
    Decidete liberamente come agire, ma usate la testa. Lasciate tutto al condizionale. Noi ci aggiorniamo tra una settimana, termine martedì 12.


     
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    7

    Fogli di carta, messaggi virtuali, comunicazioni via radio. Un fiume di informazioni che stava causando un enorme mal di testa alla Palingenesi, tanto potente da dover richiedere un'aspirina. Il monitoraggio di quella “cosa” stava richiedendo un enorme dispendio di energie, mentre le sue forse si ritrovarono a confrontarsi con l'assottigliamento del loro potere. La quantità di feriti trasportati nelle zone sicure era impressionante, comparabile solo al numero di mezzi rispediti ai cantieri di riparazione. Pan dovette puntellare la sua infrastruttura con elementi di altre corti per mantenere il perimetro e massimizzare la copertura, ma era qualcosa che i suoi sottoposti gli avevano intimato di fare da tempo, quello era solo un modo scomodo di fare le cose.

    La “cupola” non rientrava nelle sue competenze, non per un fatto di mancanza di esperti del settore, era solo il fatto che il loro numero impallidiva di fronte a quello della corte delle fate o del Nero. Al re delle bestie non restò che riassettare il suo fisico e rattoppare il suo potere militare nell'area. Sapeva che c'era qualcosa di orribile in serbo per loro, tutti loro, qualcosa di peggio della foresta di mani e braccia, peggio di quella roccaforte che aveva deformato lo spazio. Il suo sguardo andò anche oltre la cupola malefica, verso un orizzonte carico di male, così denso di energie caotiche da renderlo impenetrabile. Pensò ai mostri che abitavano quelle terre, ad uno in particolare, un mostro che non aveva mai abbandonato il retro del suo cervello, un mostro con la quale aveva un conto in sospeso.
    Pan scosse la testa, cercando di non pensarci troppo. Il momento era relativamente tranquillo, ed era meglio usare le sue energie per qualcosa di costruttivo al momento.

    Fu al tramonto che cominciarono ad insorgere problemi.
    Il sole stava tramontando, e l'aria si riempì di una luce orribile. Un senso di sconforto e disagio si insinuò nelle anime dei soldati, qualcosa di orribile, più antico del tempo e dello spazio, era li, come ad osservare delle formiche prima di schiacciarle sotto i suoi piedi. All'orizzonte, qualcosa si muove, un'amalgama di carne e marciume, un insieme di mostri creati modellando i cadaveri come fossero stati pezzi di creta umida. In lontananza, la cupola si infiammò di fuoco maligno, distruttivo e contrario al vero concetto di esistenza. Pan ascoltò il rumore delle armi da fuoco, le urla di chi gli stava intorno, il suono delle macchine che si muovevano al massimo dei giri possibili,

    SIRE. Una donna con una fascia sull'occhio destro lo scosse dai suoi pensieri. Le armi non funzionano, qualsiasi cosa gettiamo addosso a quel mostro non lo ferma, e siamo troppo vicini per un bombardamento a tappeto! Cosa possiamo fare, Sire?!?
    Pan osservò il combattimento per un paio di secondi.
    State lontani da quella cosa in lontananza a meno che non siate degli Araldi.
    Lasciate perdere qualsiasi tipo di proiettile, usate esplosivi che siano minimo abbastanza potenti da piallare una casa al suolo. NON cercate di colpirlo direttamente, cercate di circoscrivere la sua figura e di fissare la sua posizione. STATE LONTANI DA QUALSIASI COSA NON MUORE CON UN PROIETTILE, SONO STATO CHIARO?


    La donna in uniforme fece un cenno con la testa, per poi cominciare a impartire ordini a svariate squadre sul perimetro. Pan strinse i pugni, richiamando la sua Darian sulla sua pelle. Le crepe e le spaccature erano ancora presenti su di essa, ma era abbastanza intera per quello che gli serviva. Dalle sue mani si materializzò una massa di ferro rugginoso, una massa che si unì e si tramutò in una lancia, più precisamente in un grosso giavellotto. La sua energia cosmica si fuse con il metallo, rendendo quel grumo di ferro in una vera e propria arma esplosiva. Gli occhi di Pan erano fissi su quella “massa” malefica, e la sua mano era salda sulla sua arma.
    Avrebbe lanciato quella barra metallica come fosse stato un campione olimpionico, tanto veloce da schioccare un'esplosione sonico nell'aria, avrebbe colpito quella mostruosità di carne e sangue con qualcosa di centinaia di volte più potente di un Sarmat, e l'Esercito del rosso avrebbe continuato la sua marcia verso Est.

    Su4sahH

    B.F.G | ENERGIA NERA | PAN [VII]
    FISICAMENTE - Rigenerato dopo esserci rifocillato, stanco
    MENTALMENTE - OAO
    STATUS DARIAN - indossata, enormi crepe sparse su avambracci e dorsali

    RIASSUNTO AZIONI - Uso gli esplosivi per pinnare la massa blobbosa in un unico punto, mentre mi preparo a rilasciare una sbarra di ferro esplosivo alla massima velocità possibile verso la sua zona più carnosa, così se va a segno la maggior parte di quella roba esplode e siamo tutti più felici
    ABILITÀ -

    2:

    Chrysomallon squamiferum, detta lumaca piede di ferro.

    La lumaca-piede-di-ferro è un particolare mollusco che costruisce il suo guscio usando come elemento base il solfato ferroso, rendendo il suo corpo così ricco di ferro da formare un “piede” formato da scaglie di ferro. Questa forma dona a Pan la versatile, seppur limitata, capacità di usare l'elemento sopracitato.

    TECNICHE - ///
    NARRATO | PARLATO | PENSATO | °TELEPATIA°
    GEA IS A SYSTEMS ARCHITECT AND THE MULTIVERSE IS AN INFINITELY RECURSIVE ARCHITECTURAL SIMULATOR
     
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    VI






    Il suono dell’orologio che si chiude echeggia nel campo, seguito da un sospiro di pazienza ormai stanca e provata.

    Guardò il soldato in piedi di fronte a lui, anche lui una immagine più di stanchezza fisica, mentale, derivata da un’ansia e una sensazione di allerta perenne da quando avevano messo piede nella fu città di Sacramento. Sudore impegnava i capelli color paglia e il tambureggiare ritmico sul casco che aveva stretto fra le mani faceva tradiva il nervosismo di stare alla presenza di un Araldo della Terra.

    Sapeva che Oberon si era sempre dimostrato una personalità molto alla mano e facile da gestire, ma anni ormai che combatteva e lavorava con i sidhe gli hanno insegnato a non dare nulla per scontato.



    Le notizie degli scout sono sempre le stesse? - chiese Oberon, mentre sorseggiava un po’ di latte fresco, seduto su una cassa vicino alla tenda adibita alle vettovaglie.


    Movimenti sia ad est che ad ovest, sporadici ma evidenti. Nessun contatto o segno di ostilità, il che è strano considerando che abbiamo la sicurezza che abbiano percepito truppe fuori dai confini protetti. Quindi si lord Oberon, nessun cambiamento né significativo né impercettibile.


    Un singolo cennò di intesa fece congedare il soldato, mentre il tazzone levitava in direzione di altre stoviglie. Anche le fonti delle altre corti erano le medesime.


    Per quanto la situazione non fosse delle migliori, la Corruzione che si stava preparando per un attacco era forse un pensiero secondario. Da trattare con la massima attenzione sicuro, ma di cui aveva un’idea chiara. Le variabili incognite era come avrebbero portato avanti l’attacco, il quanto e il dove.

    Per ovviare a ciò, gnomi avevano impostato sensori termici e sismici in pozzi piezometrici precedenti alla distruzione, le vedette erano sempre fresche e a gruppi di tre per evitare qualsiasi tipologia di sabotaggio.



    No, l’Artefatto era il problema.



    Le uniche cose che avevano compreso era la sua forma, che si era formato sottoterra e che emanava una qualche forma di energia spirituale. Un elemento del Codice ignoto a Oberon, che riusciva a vedere nell’immediatezza dell’Equilibrio fisico e non nel mistero che precedeva la Creazione e seguiva la Fine.

    Nonostante il supporto di saggi e scienziati che aveva dato a Chernobog e Amateratsu, non poteva che farsi da parte e passare al fronte esterno.



    Siamo letteralmente in un anello con fuori una forza che ci vuole morti e dentro una forza di cui non conosciamo assolutamente nulla tranne che è ostile... un palco decisamente difficile.


    Aveva seguito i consigli di alcuni di non appostare le tende o strutture vitali troppo vicine all’artefatto e contemporaneamente aveva chiesto di non creare ammassi per evitare bersagli sensibili ma al contempo avere una comunicazione e linea d’aria libera per evitare incursioni rapide come quella che aveva segnato l’inizio di questa operazione.

    Chiuse gli occhi, cercando di percepire tramite il suo cangiante cosmo se qualcosa di ostile si stava avvicinando, ma fini col sentire solo le impronte mentali residue di ogni essere vivente delle loro fila.
    Stanchezza, preoccupazione, ma anche fiducia e volontà di battersi. Tante storie personali di uomini, spiriti naturali e ogni tipo di creatura che lo riempiva stranamente di speranza.

    Ridacchiò, pensando come dovesse essere un loro compito renderli su di morale, come un artista si nutre dell’immagine di un tramonto, e non il contrario.



    Questo mi volevi dire, Titania? Di ricordarmi di non essere solo un registra e scenografo ma anche un attore di questa commedia, come tutti ed essere preso nell’impeto della improvvisazione?

    Vivere l’Attimo...?




    L’attimo... l’attimo che la sua percezione cosmica iniziò a bruciare, l’attimo quando nella calda luce del tramonto gli allarmi iniziarono a risuonare. L’attimo quando l’Artefatto mostrò la sua ostilità, iniziando a spegnere numerose luci di cosmo che si muovevano frenetiche attorno ad esso, prese alla sprovvista.

    L’attimo quando qualcosa iniziò a muoversi come un’onda di piena di corpi scomposti ma uniti in una purulenta matassa di carne, legno, pelle, e qualsiasi materia biologica poteva essere trovata nel continente Nord Americano.


    Ora.



    Sapeva che due Araldi erano sicuramente nei pressi di quella cosa, potevano gestirla. Non doveva preoccuparsi del fronte interno, i suoi fratelli erano degni della sua fiducia la dove potevano esprimere a pieno la loro forza con una minaccia di tipo spirituale.



    Al corpo ci penseremo noi.



    Sussurrò mentre la darian ancora parzialmente usurata appariva crescendo come funghi, edera e cristali sul suo corpo.

    Pan gli era affianco, mentre quell’ammasso si muoveva dritto come per travolgerli. Una donna gli portava dei messaggi, confermati mentalmente dagli stessi rapporti sidhe. Impenetrabile alle armi tradizionali e pronto all’attacco.
    Non sembrava essere quindi alla portata dell’esercito, che era meglio posizionare come linea difensiva e di supporto. Dovevano lottare loro, gli araldi.



    L’Equilibrio e la Furia.




    Necessitiamo di un appoggio tattico: manovra “aghaidh-choimheach”, copertura illusoria totale da parte della Foresta Innominata per le gli Araldi e le truppe posizionate ad Est. Corpi sidhe non mentaliste nelle retrovie per supporto e linea difensiva ultima pronti a terraformazione se necessario.


    Poi si voltò verso Dennis, osservando come il corpo ancora bruciava di cosmo dopo la sua offensiva.

    Grezza e puramente distruttiva. La Rabbia della Terra, Il Martello di G.E.A.



    Ricorda un po’ Kiev - disse con un piccolo sorriso, ricordado ancora la strana sensazione che aveva avuto al meeting e mostrando quanto di Moko c’era ancora dentro di lui.
    Il ragazzino che aveva trovato, che aveva accolto, che aveva portato ad Agharta, che era stato un modello di riferimento. Che aveva tradito.

    Ma che ora era Re pari a lui.


    La Percezione nella zona esta iniziò a glitchiare attorno a tutti loro, nascondendo la loro posizione e movimenti, impedendo a quella moltitudine di occhi, orecchie e lingue di comprendere esattamente dove erano e cosa stavano facendo. Figure che levitavano a pochi metri da terra risplendevano di strani bagliori sembravano essere gli artefici di tutto questo, mentre altre truppe si preparavano a seguire ordini successivi.



    La differenza è che ora un pochino speciale lo sono, e posso combattere al fianco di voi tutti.

    E possiamo vincere insieme... fratellino.



    Un vento vorticoso illuminato da simboli celtici impressi nel cosmo stesso della realtà partì seguendo il pilastro di ferro, girando turbinosamente attorto all’ammasso di carne e pronto a incanalare l’eventuale onda d’urto dell’esplosione in modo tale da tentare di farle ri-convergere nel centro di quella amalgamazione e impedire che parti della creatura possano allontanarsi o scappare.


    esp_tornado





    Come una gabbia di pura forza telecinetica che chiuda al suo interno la Distruzione, dandole un Ordine che potesse farla esaltare al massimo.









    - PG: Oberon [Scheda]
    - Energia: Blu
    - Abilità: Illusioni Complete, Telecinesi
    - Stato: Darian bucata e incrinata, guarito e riposato.

    - Riassunto:

    Do ordine ai miei sidhe di schermare con una massiccia illusione ambientale TUTTO (noi, l'esercito, gli attacchi) in modo da ostacolare la percezione dei nostri movimenti e degli attacchi. Lascio inoltre truppe armate/ingegneristiche nelle retrovie come supporto per dopo.

    Oberon di concreto genera un vortice di energia psicocinetica attorno allò schifomadò per tentare di impedire fughe e aumentare gli effetti dell'attacco di Pan.







    Edited by eden_ST - 8/7/2022, 23:10
     
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    Stava sul muro.
    Guardava nel buio della notte chiedendosi quando e come l'avrebbero attaccati. Circondati?
    Probabile. Ma non c'era alternativa. Potevano solo aspettare le mosse di chi li voleva lì. Erano uno scoglio in un oceano pestilenziale. Dovevano riposare. Dovevano capire.
    Il fianco faceva ancora male. Il braccio formicolava ancora. La darian era stata distrutta in più parti. La mente era una cacofonia selvaggia di pensieri, sensazioni, paure, angosce, dubbi.
    Guardava nel buio.
    Era così in questa storia: guardare nel buio e tentare di vedere. Chi?
    Quello che si stava nascondendo. Difficile però. Solo quella sensazione che rimandava al Giappone.
    Se fosse così, le forze che stavano tentando di arginare erano molte d più e più forti.
    Leggende correvano su Amaterasu e la Corte di Mezzanotte contro l'Abisso e Malal. Un raggio di Sole nel Nulla.
    L'inizio nella stasi. Il Taglio che crea nel Nulla. Leggende e verità.
    Ma oggi era diverso: i nemici stavano attendendo.
    C'era una storia che tanto tempo prima aveva sentito. O per meglio dire che aveva sentito Harlan Draka quando era giovane spiegando perché non gli piacesse il mare.
    Una nave di battaglia, durante la seconda Guerra Mondiale, l'avevano affondata i Giapponesi. Classica storia uno si immaginerebbe, l'equipaggio che affoga, la nave che si inarca per affondare, chi muore schiacciato, chi affogato e poche scialuppe prese come tiro a bersaglio dagli aerei.
    Magari.
    Perché morire così era più facile e pulito.
    1100 uomini in mare. La nave affondò in 12 minuti.
    Fu la notte a portare l'orrore. Chiazze di sangue che si allargavano a macchie sempre più grandi su quel blu cobalto, gli uomini a cercare di vincere il freddo e l'intirizzimento, in attesa dei soccorsi.
    Soccorsi...il problema non era quanto ci avessero messo ad arrivare, né se il freddo e l'ipotermia avrebbero preso i più deboli o i feriti, il problema erano quelle pinne che ogni tanto spuntavano all'orizzonte. Si muovevano in cerchio intorno a loro.
    Il primo squalo si fece avanti dopo circa una mezz'ora. Il resto fu facile da immaginare.
    Gli uomini si erano riuniti in gruppi stretti, per proteggersi, per vincere il freddo. L'idea era che quando lo squalo si avvicinava uno degli uomini si mettesse ad agitare le mani, a muovere l'acqua, gridando a squarciagola. Poi tutti quanti insieme.
    A volte funzionava.
    A volte no.
    Da 1100 a 316.
    Draka non amava il mare per via degli squali, ne aveva una paura fottuta. Ma oggi Amaterasu si sentì come quegli uomini e un brivido freddo gli corse sulla schiena mentre guardava quel buio immobile.





    Intanto il mistero di questo oggetto continuava. Tamburellavano le sue dita sulla scrivania da campo. Si fermarono le dita, iniziò il piede.
    Si alzò di scatto, preda di un irrefrenabile impazienza. No...non era impazienza era quella smania di sapere, era sentire il giogo del non capire. Del non vedere. Si sentiva un animale in gabbia, vedere l'orizzonte tra le sbarre.
    Un cieco messo in mezzo ad una strada.
    Impotente.
    Ecco la parola che più di tutte ormai si era fatta corona. L'impotenza dell'azione.
    Volere è potere.
    Grandissima stronzata.
    Per quanto volesse, per quanto si sforzasse, non riusciva a a fare null'altro che attendere. Perché volere non faceva mai rima con potere. La volontà era un motore imprescindibile per la vita, per le azioni ma volere qualcosa non significava poterlo fare.
    Per i mezzi, per le azioni proprie, per le situazioni contingenti.
    Quante volte amavamo e non venivamo ricambiati? Quante volte ci si allenava fino allo sfinimento ma non riuscivamo più a progredire?
    Il volere è potere era una favola per gli sciocchi. Se si desidera infinitamente una cosa e si lottava in ogni modo per ottenerla alla fine si sarebbe riuscito nell'intento.
    Cazzata.
    Perché la verità era peggiore: che per quanto ci si sforzasse si poteva anche non riuscire.
    Si doveva accettare anche il fallimento.
    Ma per l'Imperatrice che non perdeva mai la parola sconfitta non era neanche pensabile. In fondo Amaterasu aborriva la sconfitta. Non era nella sua natura pensarla possibile.
    Ma oggi era impotente. E per quanto volesse vincere forse non lo avrebbe fatto.

    VOLERE È E POTERE




    Volere e potere. Questa era la giusta frase.
    Volere é potere, non nel senso che se si vuole si ottiene, ma nel senso che se si vuole si rende possibile.
    E volere non è certo gratis. Per esprimere un volere bisogna pagare il prezzo della responsabilità,di affermare “io scelgo questo piuttosto che quello; potrei scegliere quello, ma io voglio questo”.
    Il volere illumina, apre all’orizzonte del possibile, orienta ad uno scopo. E se il cammino si fa camminando, il camminando si fa in infiniti modi diversi. Quando l’orizzonte si chiude, pochi eventi sembrano possibili e le potenzialità diventano esigue. Il volere indica dove vogliamo andare, il come andarci poi è una questione che passa alla illimitata creatività umana.
    Dire voglio è il miglior antidoto a tutti i devo che si dicono nella vita, e se la strada dell’inferno è lastricata da buone intenzioni, il volere fa da pavimento al sentiero che porta alla vera libertà.
    E Amaterasu non voleva arrendersi, né voleva cedere terreno a questo branco di scimmie col dono della parola.
    Impotente, certo, ma non si sentiva sconfitto né aveva ceduto allo sconforto o alla paura.
    Anzi erano proprio queste cose ad alimentare la sua furia. La sua


    DISTRUZIONE




    E non voleva perdere.
    Però il pugno si abbattè sulla scrivania distruggendola del tutto. Odiava essere una tigre in gabbia.
    Avrebbe distrutto questa gabbia, avrebbe distrutto chiunque anche chi si celava dentro quella cosa.
    Figlia di Lucifero o meno che fosse. E se anche fosse sceso Lucifero in persona non avrebbe ceduto di un centimetro.
    Persino da spezzato avrebbe dato ancora battaglia.
    Volere non è potere ma senza non può esserci cambiamento.

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    ANCHE SE IMPOTENTE INFLUENZERÒ IL FUTURO




    Draka avrebbe detto che la vera impotenza stà quando si da tutto ma non basta lo stesso.
    Amaterasu non aveva dato ancora tutto. La sua spada non era scheggiata, né il suo filo spezzato. Impotente ma non sconfitto.
    Una differenza sottile ma che in un momento come questo faceva la discriminante tra chi attendeva passivo e chi combatteva ancora contro la corrente.






    Poi il cielo divenne rosso.
    Il sangue avrebbe di nuovo bagnato la terra d'America. Mentre il Sole si nascondeva per non vedere la mattanza che tra poco ci sarebbe stata, la Corruzione si mosse con forza contro quello scoglio sperduto.
    La sua darian coprì il corpo ancora ferito dell'Imperatrice. Spezzata in più punti, con la parte destra del parabraccio, del pettorale e della spalla completamente distrutte eppure era lì ancora. Bianca. Prese il colore rosso del Sole e lo rimandò in un arcobaleno di infinite sfumature rosse per il campo e la Corte di Mezzanotte si mosse contro la Corruzione.
    La paura non era nei loro cuori vi era solo quell'eccitazione per provare ancora la forza dell'oscenità del pensiero di Ponto.

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    «L'Imperatore è tale quando non lascia combattere le battaglie agli altri.»



    Il suo cosmo ruggì come il Byakko trovando la sua preda.


    I AM EMPEROR, KING AMONG KINGS
    AND A KING ONLY TAKES PRIDE IN PROTECTING HIS PEOPLE




    Sguainò Kusanagi e si avvicinò a quella fogna che era diventata come una bomba pronta ad esplodere tutta la sua nefandezza.
    Nessuno si poteva avvicinare lo aveva percepito con l'istinto, non con la ragione. Lo sapeva così come la tigre sapeva cacciare.
    Era l'istinto primordiale della Vita, quel quid che animava Amaterasu nella sua imprevedibilità.
    Ogni passo in vanti che Amaterasu faceva, sentiva quella forza lambirgli la pelle e l'anima.
    Fiamme eteree; lingue di fuoco grigiastro si gonfiano e collassano a intervalli irregolari sulla superficie, sull'orlo dell'esplosione, accumulando una quantità di energia spiritica tale da poter annichilire l'anima di chiunque vi stia attorno.
    E al tempo stesso annichilire tutti loro se non avesse trovato il modo di fermarla.
    Ma non era da solo.
    Lo sapeva. E sorrise.


    «A quanto pare solo il Re e l'Imperatrice possono stare in questo Inferno.»

    Chernobog era lì. La Fine e l'inizio.
    Due Araldi che potevano essere Uno ma che invece il Taglio della Madre li divise. Due facce della stessa medaglia; distanti e vicini, tenebra e Luce, la Tesi e l'Antitesi tra i figli di G.E.A.
    Due araldi.
    Ma Uno nella sostanza.



    KING OF THE NETHERWORLD
    KING WHERE IT ALL BEGAN




    Spada e martello.
    Kusanagi tagliò le fiamme ticchettando sulla spalla sinistra. Un suono che sembrò essere come rintocco di campana a morto.
    Il respiro in quell'Inferno.

    «Questa cosa si è attivata. Dobbiamo contenerla. Non ti chiederei aiuto, sai come sono fatto. Io non chiedo aiuto mai a nessuno perché non ne ho bisogno.
    Ma questa cosa è troppo anche per me.»


    Guardò negli occhi suo fratello. E vi rivide i suoi.

    Amaterasu e Chernobog.


    «Quei due un giorno fecero una cosa molto bella. Possiamo rifarla ma ad un livello ancora più profondo e contenere questa cosa. Secondo me possiamo farcela. Io e te siamo proprio agli antipodi. I nostri poteri si annullano a vicenda. È proprio il Codice di cui siamo padroni e custodi ad essere l'uno sovrapposto all'altro. Senza l'uno l'altro non sarebbe. Se dovessimo combattere nessuno dei due vincerebbe. Ma andremmo in un loop eterno.»

    Kusanagi danzò tra l'aria mentre il cosmo e il Codice di Amaterasu iniziarono ad espandersi lambendo lo spirito e l'essenza di Chernobog. Era ad un livello così profondo e intimo che il Codice di Amaterasu si sgretolò, arrivò al suo apice per poi finire e ricominciare.
    Chernobog poteva vedere gli elementi e la vita crearsi, distruggersi, cambiare, diventare altro in forme e modi sempre nuovi e imprevedibili.
    Da uno Due. Galassie che divenivano infinite. Eppure tutto doveva avere una Fine. Per far si che la vita non implodesse su se stessa.
    Per non diventare un mostro come la Corruzione.
    Ecco cosa stava facendo Amaterasu.
    Creare e distruggere, per ricreare ancora e ridistruggersi per formare altro, ma senza la fine questo sarebbe stato solo un espandersi continuo fino a portare al Nulla.
    Serviva Chernobog per far si che Amaterasu creasse e distruggesse.
    Un Loop infinito.
    Una gabbia fatta di Vita e Morte.
    Di elementi vorticanti e trubolenti che si mescolavano, si distruggevano per riformarsi e ampliarsi, per creare forme, per far si che la Vita scorresse in ogni dove.
    Eppure Chernobog era lì a fermare quel fiume in piena che era sua sorella Amaterasu.
    La Vita e La morte che cooperavano affinchè questa Realtà potesse e ssere. Affinchè la stasi e il Nulla non prevalessero.
    La Corruzione era la loro opera guastata e bastarda che portava al Caos e alla non vita facendo esplodere ed implodere il sistema fino a che non sarebbe rimasto nulla. E alla fine si sarebbe autodistrutta.
    Invece Chernobog e Amaterasu cooperavano per ampliare la Vita, dare forma e sostanza, per equilibrare la Realtà per non farla essere un luogo di orrori ma un luogo dove proliferasse la vita.
    E la morte non era una dannazione né una punizione ma una regola e una legge.
    Era il letto dove scorresse il fiume, gli argini per contenere la sua violenza.
    Ed ora quella forza era intorno a Chernobog. Il cosmo di Amaterasu, che avvampava come decine e decine di centinaia di Soli, vorticavano intorno, dentro, a Chernobog stesso.
    L'Apoteosi.
    Il Codice di Amaterasu ora era con e perChernobog.



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    E poi quell'immagine. Quella semplice domanda.
    Un mondo e un futuro dietro e davanti ad essa.
    Chernobog la poté vedere. Era un utopia?
    No.
    La speranza di un araldo e di un uomo. Perché questo mondo andava protetto.
    Ma la spada senza il martello non sarebbe bastata.


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    COMBATTIAMO INSIEME FRATELLO?




    Avrebbe fuso il suo cosmo con il fratello per creare una gabbia e contenere questa violenza.
    Un loop di vita e di morte continuo. Ogni elemento nascere, crearsi, distruggersi per poi inesorabilmente finire. Lo spirito e il cosmo. La vita stessa. Tutto sarebbe andato da Chernobog per poi ritornare ad Amaterasu. Un modo per contenere la forza e quelle fiamme. E chissà...forse anche restringere il campo per dissiparle del tutto.
    Per poi immergersi ancora di più per vedere nell'Abisso chi si nascondeva. A chi appartenesse questa forza.
    Da solo non poteva farlo.
    Ma con lui si.
    Se volevano questo mondo dovevano fare molto di più.
    Perché l'Imperatore e il Re dei figli di G.E.A non avrebbero tanto facilmente ceduto i loro domini.




    CITAZIONE
    ENERGIA: Viola

    STATUS DARIAN( LV VII): Parabraccio destro distrutto. Coprispalla destra distrutto. Pettorale destro distrutto.
    Crepe in più punti.

    STATUS FISICO:


    TECNICHE UTILIZZATE:





    ABILITà:
    Kusanagi No Tsurugi
    «Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»

    La Falciatrice d'erba.
    Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
    L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
    La spada lucente che taglia il Buio.
    Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perchè non vi è mano senza quell'elsa.
    Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
    Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
    Così come Harlan e astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.

    Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
    Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
    Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
    Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
    Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
    Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
    Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
    Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
    Sulla lama vi sono incise queste parole:
    Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita

    :: Abilità Arma

    La Vita è Straordinaria
    «La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
    E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»

    La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
    Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
    Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
    Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
    Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
    Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
    E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
    E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
    Una forza che è La potenza della Vita Stessa.

    :: Abilità Cosmo Straordinario

    La Vita è Carne e Anima
    «Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»

    La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
    è un fuoco.
    Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma sopratutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
    Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
    Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
    Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
    In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
    Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
    Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
    Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.

    :: Abilità Spirito

    Riconoscere la Vita in ogni forma
    « Non devi ascoltare ma percepire»

    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può comunicare telepaticamente con le persone che lo circondano.

    :: Abilità Telepatia



    NOTE:

    Visto che dobbiamo contenere, Ama e Chernobog fondono i loro poteri creando una gabbia che è un loop continuo di vita e morte, dove gli elementi vorticano si distruggono e si formano ma poi inesorabilmente giungono alla loro fine, ma da lì riiniziano ancora e ancora.
    In modo tale che questa bomba venga contenuta e la sua forza impedita di esplodere con tutte le sue forze.
    E chissà forse anche riuscire a dissiparle del tutto e a vedere chi c'è finalmente dietro questa allegra festicciola che hanno organizzato per noi.
    Uso tutte le abilità che Ama ha in scheda e la sua apoteosi per fare questo.
     
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    You're rigging the game. You're part of the system. It shows in the way. That you never listen when I speak. I'm not gonna wait. I've made my decision.



    Le capacità di suo fratello erano ridotte, aveva tentato di capire qualcosa di quella reliquia e l'unica cosa che aveva scoperto era la sua forma. Utile fino a un certo punto ma non per questo risolutiva, percepiva la sensazione strisciante dell'attesa come un peso sull'anima. Aveva scambiato una serie di sguardi con Amaterasu e l'aveva trovato cambiato - per certi versi - ma in positivo, sapeva del Giappone e percepiva l'aria fremente nell'Inizio e nella sua corte.

    Generale. Abbiamo spostato il campo e rinforzato il perimetro, la corte è pronta a qualsiasi suo ordine.

    Mandate Le Piaghe a supporto, non hanno bisogno di riposare e sono già morti. Tutto il resto nelle pozze, voglio soldati svegli e scattanti non deboli. Coordinati con Oisin e organizzate i turni di guardia, distruggete qualsiasi cosa si avvicini e non fate passare nulla che non appartenga ad Agartha.

    Uno avrebbe battuto i tacchi se fosse stato in forma umana ma si limitò ad annuire e strisciare sulla coda spessa e iridescente per il campo, urlando ordini mentali e raggiungendo il Sidhe che era al suo servizio. Non potevano fare altro al momento, era giusto che persino i morti e gli spiriti riprendessero fiato e poiché la Fine era sul campo, avrebbe difeso ogni suo sottoposto e la Realtà da quella merda che si era creata nel territorio di Pan.

    Arricciò il naso, non voleva pensare che fosse colpa di qualcuno per ciò che era scattato nel mondo, poiché tutti i Risvegliati erano - e sarebbero - stati sottoposti a delle prove che avevano - e avrebbero - superato in un modo o in un altro. Il suo Parlamento era stato vittima di una ribellione interna che aveva sedato affogando e assorbendo i ribelli ma almeno non erano state cause esterne. Avrebbe dovuto prendere davvero mettere in pratica le sue parole e avrebbe dovuto parlarne con qualcuno, non voleva deludere la Madre ma non riusciva a capire la direzione che stava prendendo la cosa.

    I dati dei saggi di Oberon, Sire. Sono notizie particolari, l'ogetto sembra essere collegato al terreno e non posto successivamente, ancorato ad esso, ma la fluttuazione cosmica rimane stabile nella sua instabilità.

    Non è stabile per niente, Uno. Lo sento che c'è qualcosa che si muove per non far crollare tutto come un castello di carte.

    Non sento niente, Sire.

    Questo perché non sei me.

    Il tramonto del giorno dopo segnò quello che sapeva sarebbe arrivato: il momento critico. Tutti i sistemi del Nero impazzirono all'unisono, la comunicazione mentale arrivò prima ancora di quelle fisica e seppe già cosa fare semplicemente indirizzando un pensiero ai suoi secondi. Uno si allontanò in fretta con la darian ricoperta di scaglie già sul corpo mezzo serpentino e mezzo umano, Oisin aveva preso la situazione in mano e aveva seguito le direttive del Re: sarebbero stato supporto per Oberon e Pan.

    Con la furia della Fine, arrivò davanti all'oggetto proprio per 'vedere' delle lingue spirituali che battevano sullo stesso, l'emanazione cosmica della reliquia era quasi sul punto del collasso e la quantità disarmante di energia spirituale che si stava accumulando non prometteva nulla di buono se lasciata a se stessa. Si voltò cercando Amaterasu, conscia e sicura di trovarlo accanto sull'orlo del cratere, e il solo pensiero di dover combattere fianco a fianco con un suo pari la rallegrò per una frazione di secondo.

    Un unico cenno verso l'Inizio e l'elmo si richiuse addosso a Chernobog, non aveva mai tolto la darian da quando erano lì - sia perché lo trovava pratico sia perché le emergenze andavano affrontate costantemente preparati. Alcune piccole crepe si mostrarono lungo la copertura posteriore e lungo i bracciali brillarono di verde intenso, il potere sconfinato della Morte proteggeva come poteva l'armatura sacra a G.E.A. L'attacco di prima le aveva danneggiate ma al momento non era un problema così grave. Seguì il piano di Amaterasu perché lo trovava adeguato e il martello si formò in silenzio nel momento in cui strinse i pugni.

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    Il cosmo oscuro s'innalzò, la temperatura si azzerrò in attimo e aumentò successivamente lambita dal cosmo della Creazione, il potere della Fine fu un ribollìo costante di Morte. Usò il martello come catalizzatore, anche se lo era lui stesso, e gli occhi - coperti dalla darian - si illuminarono di topazio mentre i contorni della sua ombra si facevano via via più labili. Il massimo del suo potere raggiunse quello di Amaterasu e rinsaldò, in un intreccio di luci e ombre, quello che era il loop che aveva Iniziato e che doveva Finire in eterno.

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    Avrebbe coperto ogni singola parte della superficie della gabbia che aveva creato la Sorella, l'Oscurità insidiosa insieme alle Malattie sue servitrici distruggevano più in fretta che potevano qualsiasi cosa venisse creata dall'Araldo. In un ciclo costante di morte e rinascita, avrebbe continuato fino a quando non avessero raggiunto lo scopo originale. Il potere spirituale e mentale di cui si serviva, sarebbero stati solamente un plus rispetto al tutto. La stanchezza non era contemplata, avrebbe stretto i denti e continuato perché il suo Paradigma glielo imponeva e perché voleva e la volontà di un Re non avrebbe dovuto mai essere oggetto di discusisone.





    narrato ¤ parlato ¤ pensato ¤ °telepatia°
    NOME ¤ Chernabog - Audatia
    CASTA ¤ Araldi di G.E.A
    ENERGIA ¤ Viola
    DARIAN ¤ Chernobog [VII]

    FISICAMENTE ¤ stanchetta ma insomma
    MENTALMENTE ¤ concentrata
    STATUS DARIAN ¤ copertura posteriore incrinata, bracciali incrinati con crepe sparse.

    RIASSUNTO AZIONI ¤ continuo con la gabbia di amaterasu e uso allo stesso modo il 100% dei miei poteri per rinsaldare sta gabbia e contenere.

    !TW! Le gif necessarie mi disp


    ABILITÀ ¤

    Le Tenebre
    «Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un calice tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato Zherneboh, il che sta a significare dio nero.» Chernobog è l'incarnazione di tutto ciò che è oscuro, malevolo e terribile. Attraverso il Nero egli esercita il suo potere, facendo assumere svariate consistenze e stati fisici alle stesse, plasmandole in più di una forma.
    A seconda della sua volontà, ciò che per gli altri è semplicemente buio, può divenire la più terrificante e letale delle armi. L'ombra può manifestarsi in diversi stati fisici. Che sia una nube di fumo nero, una pozza di catrame o una spada di perfetta e oscura robustezza, sull'ombra non si riflette la luce, tutt'altro. L'ombra spegne la luce, e il Dio Nero è in grado di oscurare completamente la zona che rientra sotto il suo dominio. Nel suo buio, egli vede e può estendere i suoi sensi. Lo stesso non può dirsi per il suo avversario. Persino la luminosità intrinseca dei cosmi altrui non permetterà di vedere più in la di qualche metro. Anche le ombre degli avversari possono essere rivoltate contro di loro, creando di fatto dei collegamenti molto più rapidi, essendo in grado di manipolare l'oscurità presente in campo. Il tocco del Nero inoltre provocherà un dolore fisico superiore a qualsiasi altro attacco dello stesso tipo, la più piccola ferita causata dagli attacchi sferrati con questo elemento è capace di scatenare un dolore inconcepibile.


    Spiriti Vendicatori - Fabbro Spettrale
    Una delle abilità del Dio Nero è la possibilità di evocare le anime di quelle creature e degli Eletti periti in battaglia durante il corso dei secoli, che hanno lottato e sono cadute per difendere la Madre. La volontà dell'Araldo è tale da riuscire a guidare gli spiriti di ninfe, satiri, fauni, fate e creature del piccolo popolo, unendoli sotto l'unico vessillo nero della vendetta e del terrore non badando ai mezzi utilizzati ma al fine ultimo che attraverso di essi possa raggiungere. I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esiste la mera soddisfazione materiale ma anche la coesistenza con l’anima del creato e l'equilibrio dello stesso. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti. Chernobog inoltre, disponendo dell'abilità spirituale, è in grado di percepire la natura di chi si trova dinnanzi a lui insieme alle esperienze spirituali che lo stesso ha provato sulla sua pelle, riuscendo a percepire la tipologia di esperienza che ha affrontato. Unendo inoltre la sua abilità nel creare illusioni, è inoltre in grado di ricostruire la natura completa di un individuo partendo da una delle due percezioni.

    La specializzazione di Fabbro Spettrale, inoltre, permette di elaborare tecniche in grado di dar forma tangibile all'energia spirituale e agli spettri controllati. Chi viene toccato fisicamente da queste tecniche, oltre ai normali danni spirituali, riceverà danni fisici e verrà privato dell'energia vitale fin tanto che il contatto con tali costrutti permarrà. Questi spettri resi tangibili possono essere respinti fisicamente, anche bloccati, ma non danneggiati. Solo chi dispone dell'abilità Spirito o di poteri similari può sperare di infliggere loro danno e distruggerli. Con la sua specializzazione, il Nero, può creare sia armi spirituali e tangibili - come sopra specificato - ma anche creare dei costrutti semoventi e indipendenti con una basilare volontà, rendendoli in grado di essere autonomi sul campo di battaglia in cui si trovano. Di conseguenza maggiore sarà la consapevolezza cosmica del Dio Nero, maggiore saranno le dimensioni (infinitamente grandi o infinitamente piccole) e il numero delle anime che egli riuscirà a portare in campo.
    Egli è inoltre in grado (dall'energia blu) di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere Il Nero, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    Illusioni Mentali
    I poteri di Chernobog, sebbene siano volti a difendere la Madre Terra, sono nati dalla paura: delle tenebre, del buio, dell’ignoto. L’uomo teme massimamente ciò che non riesce a vedere, e spesso fa bene, perché nell'oscurità si celano orrori che sconvolgerebbero gli intelletti più allenati. Il Nero sfrutta le tenebre del suo cosmo per suggerire, far intravedere, o talvolta imporre queste aberrazioni, sfruttando la paura primordiale dell’uomo per tutto ciò che è oscuro. L'influenza di Chernobog si fa sentire non cambiando realmente il paesaggio, ma colpendo la mente stessa dell’avversario, facendole credere cose non vere, inducendo stati d’ansia, paura, dubbi, stati d’animo, dolore, e anche piacere smodato ed euforia. Queste alterazioni saranno veicolate dal tocco delle tenebre o accompagneranno gli spiriti, resi così più forti, ma potranno anche essere instillate da colpi puramente spirituali, che avranno effetto solo se colpiranno effettivamente l’avversario. Le illusioni potranno essere evitate da chi possiede simili abilità o da nemici molto superiori, talvolta anche avversari in parità di energia o inferiori potranno liberarsene a costo di grandi sforzi di volontà, che però andrebbe a ripercuotere il loro equilibrio psicofisico.


    Le Malattie {Apoteosi
    Niente e nessuno può esimersi dalla fine, per quanto a lungo possa resistere il ciclo di concluderà sempre. Il dominio di Chernobog sono le tenebre e gli incubi, l'Oscuro tra i Cinque. Egli detiene il potere di porre fine alle forme di vita attraverso la forza degli Spiriti del Decadimento. Servendosi delle sue abilità e avendo accesso alla Rete del Nero, è capace di scatenare gli aspetti più crudi e letali della Natura stessa. Un Veleno straordinariamente efficace nell'attaccare e far provare all'avversario la sensazione della Morte in Vita (e della morte stessa in taluni casi - only gdr) utilizzando quindi ogni aspetto del suo Paradigma. Ogni cosa è destinata a morire per poter dare il via alla creazione, in un ciclo continuo e perenne di nascita e morte. La differenza di potenza cosmica tra Chernobog e il suo avversario, in ogni caso, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione del suo veleno.


    Telepatia
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.


    TECNICHE ¤



    oCWCKYg
    It must be that old evil spirit. So deep down in your ground. You may bury my body down by the highway side. You may bury my body down by the highway side.
     
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    QUEST GEA

    Right back where
    we started from

    unfolding




    L'avanzata della massa corrotta è più simile a una slavina che a qualsiasi tipo di locomozione appartenente al mondo animale.
    Eppure è lenta, tanto da permettervi di schierare tutte le forze che desiderate.
    Nel momento stesso dell'ingaggio da parte vostra accade qualcosa: un caleidoscopio di colori desaturati si apre alle spalle dell'essere e cinque figure - minuscole in confronto - si stagliano nel cielo in formazione semicircolare, apparentemente coperte di stracci logori. Improvvisamente l'aria si riempie del fetore del Caos. I vostri sensi ne vengono pervasi fino a far scattare una risposta automatica nel profondo del Codice che vi compone.
    Lo spazio ondeggia attorno al nemico. Il vostro assalto congiunto, per quanto possente, viene divorato da una serie di fluttuazioni casuali del tessuto dimensionale, che ne erodono la carica cosmica e la quantità di moto. La lancia si conficca in profondità nella massa carnosa simile a un tumore e viene fagocitata in un ribollire di tessuti tumidi.
    Un grido terrificante esplode da migliaia e migliaia di gole.
    È solo l'inizio.

    -


    Il fuoco spirituale avvampa sempre più rabbioso. Non ne conoscete la natura esatta, per quanto possiate percepire attraverso l'energia rombante una traccia antica, forse più antica della vostra stessa essenza.
    Il vostro intervento sembra arginare il processo in un primo momento. Le fiamme assumono colori diversi, cangianti nella luce del tramonto. Non accennano a diminuire. La gabbia che avete creato si chiude su di esse, cerca di sopprimerle, ma presto inizia a corrodersi, a bruciare come se fosse parte del combustibile che ne alimenta il calore... o come se venisse assorbita nella sua interezza.
    In qualche modo, però, quando il potere che componeva la gabbia viene interamente avviluppato dalle fiamme, percepite un fremito. Qualcosa in quel processo di accumulo energetico si è irrimediabilmente rotto. Le lingue di fuoco iniziano a ondeggiare pericolosamente schioccando scintille eteree in ogni direzione. La pulsazione diventa quasi un singulto. La superficie dell'oggetto vibra e si illumina, un suono penetrante si insinua nei vostri timpani e cresce a dismisura diventando talmente estremo da scomparire quasi completamente dal vostro udito.
    E tutto collassa intorno a voi.
    La vostra essenza spirituale, il centro della vostra esistenza in quanto Inizio e Fine viene separata di netto dal corpo umano in cui si è risvegliata e messa a nudo. Prima che possiate reagire venite trascinati verso un nucleo di puro cosmo e spirito vorticante.
    Cadete per un tempo che sembra non finire mai.



    Base provvisoria 89
    ███████ Island
    █████ ████████


    Fin dal momento del primo allarme erano state predisposte e armate cinque squadre: tre squadre d'assalto e due deputate alla messa in sicurezza della zona. L'ordine dai piani alti era quello di attendere ulteriori sviluppi, come sempre, nella speranza che le potenze coinvolte riuscissero a cavarsela senza generare disastri peggiori di quelli che cercavano di risolvere.

    Signore, una comunicazione urgente dal comando centrale. Dobbiamo intervenire.

    L'uomo dall'aria stanca stava esaminando gli schermi da ore ormai, alla ricerca del più piccolo segnale. Ancora prima che il sottoposto gli desse la conferma stava già richiudendo l'elmo della corazza. Era decisamente stanco di aspettare come l'ultimo degli idioti. Da quel momento in poi poteva solo sperare che nessuno dei suoi si facesse uccidere. Soprattutto non il ragazzo nuovo. Si sarebbe occupato personalmente di lui.

    Era ora. Uomini! La formazione già la conoscete. Alle postazioni. Pronti al salto in 90 secondi. Via, via, via!



    6vgdAlI



    Note Master:

    La situazione evolve un pochino. La melmona continua a mutare ed "evolvere", dandovi anche la possibilità di adeguare le vostre strategie, ma un elemento si è aggiunto al gioco. Le figure ammantate vi sembrano vagamente umanoidi; sono probabilmente i responsabili del casino dimensionale della prima battaglia e la loro presenza conferma ovviamente che anche in questo caso Caos e Corruzione lavorano a braccetto.
    Attenzione: nel post precedente ho detto che le armi umane non fanno nulla al corrottone, ma il cosmo dei vostri uomini ovviamente sì. L'esercito potete usarlo anche per combinare offensive (altrimenti che ve lo siete portato a fare?) o quantomeno per fare azione di disturbo o attacchi deboli, senza contare che vi conviene muovere i vostri uomini soprattutto per le azioni difensive combinate se non volete farvi malissimo.
    Intanto qualcuno sta arrivando a darvi un po' di appoggio ehe.

    L'uovo arriva pericolosamente vicino a esplodere, ma il vostro intervento fa scattare qualcosa di strano e di fatto si attiva una sorta di processo inverso, che risucchia la vostra anima.

    Fine prima parte! :fiore: Potete rispondere direttamente nelle due tracce divise che aprirò a breve, in maniera da evitare confusione.


     
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36 replies since 14/5/2022, 11:45   1165 views
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