Rebuilding the Temple

Glory di Asmodeus → Grado V

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    In Addestramento
    Posts
    216

    Status
    DEAD



    REBUILDING THE TEMPLE
    POST VIII



    Un punto di luce si espanse fino all'orizzonte visibile. Le tre dimensioni sparirono completamente, lasciando solamente una linea piana di luce. Era la comunione. La sintonia perfetta tra il tempio e l'angelo, la fusione tra le due essenze primordiali. Ma se all'inizio parve essere un caldo abbraccio, ben presto quel gesto diventò violento; un'esplosione sonora accompagnò la visione della retta orizzontale, la quale adesso vibrava e si muoveva, creando onde che seguivano l'intensità del suono acuto. Oltre la sua mente anche il suo corpo sembrò subire gli effetti della forza sonora, che penetrò come minuscoli aghi nella sua pelle. I suoi muscoli sembrarono essere ripetutamente punzecchiati da forme piccole e affilate. Cominciò a tremare, mentre le linee diventavano molteplici, dividendosi tra di loro e formando geometrie complesse che solamente nella culla dell'Universo si erano mostrate, in tempi lontani in cui ancora quel pianeta non era altro che una sfera fiammeggiante. Ingranaggi in grado di muovere strutture che nessuno se non i suoi fratelli avrebbero potuto costruire, che solamente grazie alla sua conoscenza delle caotiche geometrie angeliche poteva ammirare grazie ai suoi sensi. Si muovevano, sfiorandosi leggermente, ruotavano e trasportavano così il daimon attraverso un complesso sistema di poliedri composti dalla stessa candida luce del punto luminoso. Poi cambiò colore, lo spettro fu in grado di assumere tinte impossibili da descrivere, visibili solamente durante la genesi della galassia; ne fu intrappolato, da quei fasci luminosi che ruotavano attorno a lui, fino a chiuderlo in una gabbia di forme irregolari composte dai colori più semplici.

    SmallStellatedDodecahedron



    Nulla di tutto ciò sembrò alterare quel sistema creato dallo stesso Asmodeo. Tutto sembrava scorrere senza la minima resistenza da parte della struttura e dello stesso angelo. Al centro della gabbia il punto di luce continuava a brillare, eppure sembrava essere in un punto perso nello spazio, né troppo vicino né troppo lontano. Avvicinarsi era impossibile, così come allontanarsi. Qualcosa di potente, che non aveva perso neanche parte del suo splendore con il passare del tempo. Non riusciva a misurare l'intensità energetica emanata da quella strana sostanza sospesa a mezz'aria e ogni suo tentativo di entrarne in contatto sembrava inutile. Le sue mani provarono ad afferrarla, ma eccola sfuggire rapidamente. O forse era stata ferma per tutto il tempo. O ancora le mani del demone non si erano neppure mosse. Provò ad espandere il suo cosmo, ma la sfera sembrava bloccarne l'entrata, rifiutando di entrarne in contatto. Allora l'unica possibilità rimasta era l'azione inversa delle precedente, ossia quella di far entrare il cosmo della struttura amorfa al suo interno. Il pensiero di un abbraccio si palesò nella sua mente, le braccia si allargarono con i palmi rivolti verso l'alto, ad invitare la sostanza che costituiva quel semipiano al suo interno. E lei, finalmente, rispose. Riuscì a vederne la formula antica che funzionava da sigillo, che bloccava il contatto diretto tra le due entità, evitandone la simbiosi. Simile, se non uguale, a quella bruciante simbologia che lo aveva imprigionato in quel sonno profondo durato anni, in un luogo dove lo spazio e il tempo erano un mero ricordo. Continuava ad arrestare lo scorrere violento dell'essenza primordiale contenuta nella sfera di luce, facendone filtrare solamente una piccola scia che si espandeva nell'aere in un flusso continuo, lo stesso che aveva richiamato il daimon in Terra Santa. Era lui stesso. Non fisicamente lui, ma il cosmo che aveva infuso nel cuore del tempio in ere passate, che adesso si era risvegliato insieme a lui da un lungo torpore, ma che lentamente cominciava a muoversi verso l'altra parte di sé, cercando di unificare quel dualismo in contrasto all'interno del dodecaedro.

    Dunque ciò che mi chiamava non era altro che il me stesso di tanto tempo fa. No, è il me stesso di ora che ricorda come chiamarmi. Questo luogo non è altro che il nucleo divino della mia reale essenza? Allora ad imprigionarmi, a farmi cadere in quel lungo sonno, non sono stato altro che io. Questa è la mia volontà che cerca se stessa. O la parte mancante di sé.

    I pensieri non erano nella mente dell'angelo, ma furono scritte in un linguaggio sconosciuto agli uomini sulle facciate della struttura geometrica irregolare. Riusciva a vedere in modo chiaro e lucido ognuna delle innumerevoli facce della prigione e, allo stesso momento, vedeva da diverse angolazioni sé stesso e la sfera di luce, che lentamente si era trasformata in una massa di metallo che continuava ad incresparsi. La totale concentrazione della mente e del corpo di Asmodeo si dedicò alla strana massa metallica e così ognuna delle facce sembrò riflettere le immagini che i suoi occhi vedevano. Il suo cosmo bruciò leggermente, prima di spegnersi attorno alla sua figura. Pensò alle immagini di un abbraccio, ad una comunione tra due corpi dalle stesse fattezze, mentre il cosmo dall'altra parte della barriera cominciava a filtrare più rapidamente e con maggiore intensità. Abbandonò completamente i suoi sensi, chiudendo gli occhi e distendendo gli arti, spingendo all'infuori il petto e schiudendo le labbra. Il suo intero corpo aveva abbracciato quello che c'era dall'altra parte. Aveva abbracciato se stesso. Bruciò leggermente il suo cosmo, non per espanderlo ma come un invito per ciò che vi era di fronte a lui, sperando che quella sfera gli donasse tutto ciò che, per millenni, aveva sepolto al di sotto del tempio, in attesa del suo risveglio.


    SYlzjMo
    narrato parlato pensato altri
    asmodeus energia rossa gloria di asmodeus {IV}

    FISICO Perfetto.
    MENTE Concentrato.
    GLORIA Indossata, piena di crepe e fori su tutta la struttura.

    IN BREVE
    Trip e poi lascio andare i miei sensi, brucio leggermente il cosmo e provo ad "invitare" l'altra parte di cosmo al mio interno. Un abbraccio insomma. :zizi:



     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Seeker of Knowledge

    Group
    Black Saint
    Posts
    2,487
    Location
    Brescia - Modena

    Status
    DEAD

    Glory di Asmodeus → Grado V

    Rebuilding the Temple

    IX




    Il tuo cosmo risponde in un'esplosione di gioia. Non il sentimento umano, bensì quel senso di appagamento e completezza che viene dall'Equilibrio.
    Hai sanato una parte di te che era stata spezzata. La tua coscienza viene trascinata a forza al di fuori di quel costrutto angelico, mentre l'intero dominio di luci e geometria eterea collassa su sé stesso. L'esperienza è intensa. Ti disturba profondamente, ma quell'antica parte del tuo cosmo ti protegge racchiudendoti in un bozzolo protettivo.

    Sei solo tu, letteralmente abbandonato a te stesso. Sei la forma più pura della tua stessa essenza. Sei libero da qualsiasi inganno o illusione. Non c'è nulla al di fuori della tua luce - o meglio, della tua ombra.
    Il richiamo del Tartaro si affievolisce per un istante, lasciandoti veramente e genuinamente solo. Tuttavia, non si tratta di una solitudine sbagliata o sofferta, ma di un'opportunità. Puoi sentire la tua stessa voce, puoi bearti della tua stessa presenza.
    Tra le tue mani brilla quella massa informe di metallo. Sembra viva; prima non l'avevi notato. Si allunga, si attorciglia. Per un istante assume la forma di un corno appuntito... prima di cadere tra le tue dita come mercurio, formando piccole gocce che scorrono rapide sulle tue braccia, sul petto, suo viso e sulle gambe, riempiendo le crepe.

    La superficie del tuo corpo metallico è ora perfettamente coesa, ma ancora grezza.
    Il ricordo di un tempo lontano ti sfiora.

    Un daimon. Potente quanto te. Forse di più, almeno in quel momento.
    Il volto di un umano. Un uomo di potere.
    Il dolore è immenso. Oltre il fisico, al di là delle ferite e delle menomazioni.
    Ha preso qualcosa da te con la forza.
    L'ha usato per costruire un faro, un'esca per i mortali.
    Ha usato te, per costruire il tempio che aveva promesso agli uomini.


    Tutto svanisce in un solo istante, senza risposte e senza conferme.
    Le immagini svaniscono. Le hai viste davvero? Le hai create tu?

    Ti importa?


    La tua forza torna a esplodere, fondendosi con l'essenza che ti era stata strappata, l'essenza che hai forzato fuori dal sigillo e poi dentro al suo contenitore originale, guadagnando una parvenza di ciò che eri.
    Non sei più potente, ma ti sembra di avere una presa più salda sul piano materiale.
    In un certo senso sei più vivo.

    6vgdAlI



    Note Master:

    Voilà! A quanto parte non è proprio colpa tua, almeno non direttamente.
    La struttura usava letteralmente un pezzo del tuo antico corpo come batteria, riuscendo in qualche modo a sfruttare i tuoi poteri di influenza per aumentare i propri, amplificandoli. Tuttavia non hai conferme su come sia andato il tutto, potrebbe essere la tua testa che mette insieme immagini random oppure tutta immaginazione. Il processo è sconvolgente, ma ti permette di fonderti con una parte di quel potere, rafforzando la tua gloria.
    Interpreta pure il tutto e se vuoi tira pure le fila del discorso, per me abbiamo finito. :fiore:


     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    In Addestramento
    Posts
    216

    Status
    DEAD
    div align="center">



    REBUILDING THE TEMPLE
    POST IX



    Era come tornare a casa. Abbracciare un tempo lontano di cui non si ha piena memoria. Dopo il contatto diretto con la sfera metallica tutto ciò che vi fu era la completezza. Un'esplosione di colori, sentimenti, ricordi; tutto ciò che Asmodeo era stato e che per sempre sarà, riunito in un solo nastro dai colori accesi che continuava ad espandersi dal punto centrale, arrivando alle mani, ai piedi e alla testa, avvolgendosi intorno al nucleo di saggezza dell'essere e incastrandosi perfettamente al suo interno, come l'ultimo pezzo di un elaboratissimo puzzle. Se il corpo si era finalmente ripristinato insieme allo strato primordiale che funzionava come un'armatura, anche la parte più elaborata e intima della sua coscienza era tornata integra, presa da una mano invisibile che l'aveva trascinata al di fuori delle sue spoglie umane, volgendola alle strutture geometriche complesse che cominciavano a disfarsi attorno ad essa. Per quanto il tutto sembrasse uno scenario apocalittico, crollando violentemente in fasci di luce e microscopiche esplosioni, la parte più reale all'origine del suo cosmo adesso gli faceva da bozzolo, facendola lievitare con cautela attraverso il crollo di quel semipiano. Ma così si spensero i lumi e con loro le forme geometriche, lasciandola al centro di un abisso nero in cui era impossibile scovare forme o udire suoni. Quella sfera che continuava a brillare di un intenso cremisi era l'unica cosa esistente in quell'attimo e Asmodeo si sentiva libero dalla prigionia che seppur spezzata nel dominio del Tartaro, sembrava perdurare ancora, fino a quel momento di comunione. I pensieri sembravano tanto uniti quanto slegati tra loro, erano le due parti del suo essere a parlare e comunicare oppure era solo un interno soliloquio? Quella sfera di metallo continuava a fluttuare attorno alla sua figura più antica, i due volti bestiali erano assopiti lasciando solamente la parte più umana al contatto spirituale con quella strana massa grigia che adesso sembrava pulsare, sciogliendosi in gocce argentate che cadevano senza rumore sulla sua pelle. Ad ogni lacrima metallica si espandeva una leggere vibrazione all'interno del suo corpo, come una pulsazione vitale che ripristinava le crepe e i fori della sua Gloria. Le mani furono ricoperte totalmente dalla sostanza grigia che continuava a scivolare sul suo corpo, scendendo dalle braccia e arrivando in ogni punto del suo corpo. Visioni di qualcosa di mai visto prima o, forse, di dimenticato. O, ancora, di qualcosa di mai accaduto.

    Una figura dalle maestose ali, un essere fuori da qualsiasi legge cosmica, in grado di piegare lo spazio con la sua volontà. Ricordi di un'epoca passata. Menzogna, semplice illusione. Cosa è reale? Cosa non lo è? Le immagini continuavano a moltiplicarsi. Geometrie, mille occhi puntati verso un unico punto: una luce. Un uomo li calpesta, un uomo prende le impossibili geometrie e le manipola per la sua creazione definitiva. Una costruzione ben più complessa di qualsiasi struttura creata dall'uomo. Realtà o menzogna? Che importa? Ha soggiogato potenti angeli per la costruzione di un tempio, una luce per gli uomini, uno spiraglio per i mortali in modo da poter sfuggire temporaneamente alle dure leggi della realtà. Salomone. Era l'unica cosa che potesse avvicinarsi alla descrizione dell'uomo. Ma il potere di un uomo, seppur grande, non avrebbe potuto sopraffare delle entità alle quali non si sarebbe potuto avvicinare. E se fossero stati loro a volersi piagere a lui? Realtà? Menzogna?
    Un sorriso apparve sul volto di Asmodeo.

    "Che importa?"

    Pensò in quella camera spoglia di qualsiasi luce o colore. Non era il momento di farsi domande, non lo era mai stato. Preferiva farsi cullare da quello che aveva finalmente ritrovato. Un solo passo verso ciò che era realmente, ciò che è stato. Si sentiva più potente, più reale di prima. Adesso riusciva a mantenere salda la sua esistenza nel piano materiale, riusciva a sentire addosso la pressione della prigionia farsi più leggera. Il cosmo cominciò ad espandersi insieme ad un ruggito. Gli occhi tornarono a guardare la realtà, i sensi cominciarono a farsi più saldi, in grado di percepire colori e suoni che prima gli sfuggivano. Era davanti al Tempio, non quello luminoso e fuori dal piano materiale, ma quello eretto in pietra in modo da attirare gli uomini la cui fede li portava ad un lungo e intenso pellegrinaggio. Strinse i pugni e si voltò, dando le spalle alla struttura religiosa. Era solo il primo di innumerevoli passi che lo avrebbero portato alla coscienza totale di sé e di ciò che gli era accaduto. Aveva aperto un altro occhio con cui vedere il mondo e ritrovato una parte essenziale di ciò che lo contraddistingueva dalle altre creature dell'Universo. Continuò a muoversi fino ad uscire dalla città santa, senza alcun pensiero rivolto al tempo che era passato.


    SYlzjMo
    narrato parlato pensato altri
    asmodeus energia rossa gloria di asmodeus {IV}

    FISICO Perfetto.
    MENTE Concentrato.
    GLORIA Indossata, condizioni perfette.

    IN BREVE
    Ultimo trip e poi esco dalla città santa. Grazie dell'Up caro. :fiore:



     
    Top
    .
17 replies since 24/6/2021, 15:17   361 views
  Share  
.