Amethyst Illusion

Mikael e Astra

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    ♦ post VIII ♦ AMETHYST ILLUSION astra ♦ custode di megrez ♦ energia Rossa


    Dove vai? Torna qui!

    Anche in quel caso, come poco prima, la ragazza avrebbe voluto gridarlo a pieni polmoni, dimostrandosi una pattuglia dei confini di Asgard ligia al dovere. Avrebbe voluto urlare perentoria a Mikael di fermarsi, di attendere il suo interrogatorio, le sue domande, e capire davvero il motivo perché quel gruppo sparuto di atlantidei avevano sconfinato in territori non loro. E invece no, nessun fiato uscì dalla sua bocca e quella domanda carica di autorità rimase solamente nella sua testa.
    Con le ultime forze che le rimanevano, sbatté gli occhi ancora qualche volta, riuscendo a vedere il Cavaliere di Atlantide venire soccorso da velivoli militari. Quella era un’altra violazione dei confini, ma se fosse stata davvero minacciosa, parte della Golden Army sarebbe immediatamente intervenuta per ridurre all’inutilità qualsiasi pericolo. Gli automi, però, non si mossero dalla loro posizione a protezione di Astra e, anzi, si raccolsero ancora di più attorno a lei per schermarla da qualsiasi ulteriore trauma.
    La giovane Megrez allungò la mano sinistra nella direzione del decollo degli elicotteri, ammantandola di cosmo viola come se volesse far qualcosa per impedire l’inevitabile. Ovviamente quell’ultimo e inutile sforzo la prosciugò di ogni forza residua, facendole perdere conoscenza praticamente all’istante. Uno dei possenti costrutti nanici aprì la sua parte anteriore, quella che si poteva definire il petto, e raccolse la ragazza adagiandola nella cavità meccanica come se fosse in una capsula di emergenza. In automatico, attivati dalle gravi condizioni di Astra, tutti gli strumenti di primo soccorso la avvolsero completamente, dandole ossigeno nonché le prime cure antibatteriche e ricostituenti.

    Non avrebbe rischiato la vita ma, diamine, quanto ci era andata vicina.
    Difficile dire se ne fosse valsa la pena, ma lei si sentiva soddisfatta per non aver in nessun modo ceduto il passo. Aveva dimostrato a quel supponente di Mikael che Asgard non era la terra inutile e arretrata che lui, nella sua ignoranza, pensava che fosse. Aveva protetto i perimetri del territorio da guerrieri che era meglio tenere alla larga e, non dimentichiamolo, aveva combattuto contro qualcosa che non aveva mai visto. Nonostante fosse la prima volta in cui ebbe direttamente a che fare con poteri non materiali, mentali in quel caso, aveva cercato di fare il possibile per contrastarli. Non era assolutamente certa di aver fatto il massimo possibile, ma per lo meno non aveva ceduto alla prima, alla seconda, o alla quinta difficoltà. Il duello era stato tutto una salita per lei, costretta a combattere non solo contro il cosmo del Cavaliere di Atlantide, ma anche con la sua mente. E non essendo dotata di poteri simili, lo scontro almeno inizialmente era sembrato alquanto impari. La sua Ametista, però, che Odino e i Megrez siano lodati, era stata il suo asso nella manica per riequilibrare il combattimento, permettendole di recuperare lo svantaggio fino a raggiungere un equilibrio. Peccato che quell’equilibrio fosse stato raggiunto verso la fine del duello, salvandosi da un risultato disastroso senza però ribaltare le sorti.
    Quel loro scontro “amichevole” era stato un pareggio.
    Purtroppo, però, Astra non avrebbe potuto aggiungere Mikael alla sua personale lista di vittorie, accontentandosi solamente di averlo ridotto male. Poco importava, in ogni caso, quell’esperienza sarebbe stata fondamentale per il suo futuro e si sarebbe concentrata con Gunther su un allenamento ancora più intensivo per prepararsi a ogni evenienza.
    E a proposito di Gunther, era la sua voce quella che sentiva?

    Cos’è successo? Forza, datela a me.

    Astra scosse la testa per cercare di riprendere conoscenza, sentendo una voce che avrebbe riconosciuto anche nel Valhalla. Aprì un occhio con estrema fatica e intravide il suo mentore inveire contro la Golden Army per velocizzare le operazioni di rilascio da quella capsula in cui l’avevano rinchiusa per precauzione. L’automa obbedì alle parole dell’uomo, come ulteriore prova dell’importanza che Gunther aveva ad Asgard nonostante non avesse mai condiviso del tutto il suo passato. Il vecchio, una volta aperto il portellone del costrutto nanico, prese la ragazza tra le sue braccia e si diresse immediatamente all’interno della villa in cui da poco abitavano.

    Dannazione, chi vi ha ridotto in questo stato?

    In realtà stava parlando al vento, non aspettandosi di certo che la ragazza potesse ancora parlare o formulare frasi con qualche senso compiuto. Il corpo del mentore fremeva di una rabbia a stento controllata, come un padre in apprensione per una figlia che ha appena fatto un grave incidente. Sentì il cuore di lui battere all’impazzata, completamente travolto dalla preoccupazione.

    Nulla di grave, nulla che non si possa risolvere. Signorina Megrez, mi sentite? Non vi preoccupate, tra qualche giorno sarete come nuova.

    Le parole erano pronunciate con convinzione, ma le sfumature del suo tono facevano intendere che non fosse così sicuro di quello che stava dicendo. Gunther, in ogni caso, aveva un’esperienza incredibile sul primo soccorso e sulle cure di riabilitazione, frutto di anni al servizio dell’esercito di Asgard. L’avrebbe rimessa in sesto, quello era poco ma sicuro, così lei avrebbe potuto raccontargli ogni cosa, ma soprattutto gli avrebbe chiesto come sconfiggere un potere – quello mentale – cui non era mai incappata prima. Avrebbe assimilato qualsiasi informazione dall’uomo, senza dargli pace finché non avesse davvero capito come affrontare le abilità nemiche che non agivano sulla materia. Quello sarebbe stato il suo prossimo e fondamentale passo per diventare un Cavaliere completo, in grado di affrontare ogni possibile situazione. In quel momento, però, la priorità era sopravvivere e ristabilirsi al meglio e il prima possibile.

    G-gunther, g-grazie.

    Non sapeva se fosse davvero riuscita a pronunciare quelle parole, ma sperava che il suo insostituibile e inseparabile mentore avesse almeno capito la sincera gratitudine che lei provava per lui. Non solo per quel momento di dolore, ma per tutto quello che aveva fatto e continuava a fare per lei.
    Astra Megrez non sarebbe mai diventata quello che era senza Gunther e la ragazza non se lo sarebbe mai e poi mai dimenticato.
    4qm52ko
    narratoparlato pensato gunther automi
    Megrez si nasce, non si diventa

    STATUS FISICO ♦ Alquanto priva di sensi.
    STATUS MENTALE ♦ Non pervenuto xDD
    STATUS CLOTH ♦ Indossata.
    RIASSUNTO AZIONI ♦ Grazie anche a te, caro :fiore:
    tiu8Ygs

    ABILITÀ
    A m e t i s t a
    I Megrez di Asgard hanno da sempre un legame indissolubile con l’Ametista, che dimora nella Foresta da loro custodita, vicino cui la villa nobiliare della famiglia era stata costruita. Questo quarzo, però, non è semplicemente uno dei minerali più utilizzati per fare i gioielli, ma ha origine dall’Eroe elfico Megrez che aiutò Odino nella lotta contro Ymir. Questo particolare tipo di Ametista, infatti, oltre alle naturali caratteristiche di durezza esponenzialmente potenziate dal cosmo di chi la crea, è in grado di risucchiare la vita di chi ne entra in contatto. Più è la forza con cui ci si oppone a essa e più velocemente l’energia vitale viene sottratta. L’Eroe Megrez, infatti, nei tempi del mito rallentò l’avanzata di Ymir creando dal nulla una foresta di questo incredibile materiale, riuscendo a indebolirlo a tal punto da permettere la riuscita del rituale che lo vincolò.
    Astra ha il dominio su questo elemento, potendolo creare e manipolare a piacimento. Questa abilità le permette di prodigarsi nei più disparati attacchi e nelle più fantasiose difese, utilizzando l’Ametista come fosse un naturale prolungamento del suo corpo. È, inoltre, in grado di creare costrutti grezzi come per esempio: lame, proiettili, lance, scudi, tentacoli.
    Tutti gli attacchi, le difese e le creazioni con questo materiale avranno una resistenza e una forza pari al cosmo stesso della ragazza, e saranno in grado di privare dell’energia vitale chiunque vi entri a contatto. Tale privazione ha come conseguenza l’indebolimento progressivo (più o meno veloce a seconda del divario energetico), sottraendo alla vittima questa energia per tutta la durata di uno scontro, portando infine allo svenimento o alla morte.
    Il Cavaliere di Delta UMA è anche in grado di richiamare e impugnare (nonché mantenere attiva per tutta la durata dello scontro) la Spada di Ametista, composta dallo stesso materiale di cui la guerriera è padrona. Quest’arma, però, ha un’ulteriore e incredibile caratteristica: il fuoco. Il temibile costrutto, infatti, si è caricato di generazione in generazione della forza vitale sottratta ai nemici e manifesta tutta la sua potenza ammantandosi di fiamma viva. Le caratteristiche di questo fuoco sono strettamente correlate al potere cosmico del Cavaliere, che può a piacimento richiamare o spegnere tali fiamme sull’arma, nonché generare fiammate dalla spada stessa.

    S p i r i t i . d e l l a . n a t u r a
    I Megrez, degni discendenti del druido elfico da cui la loro casata prende il nome, hanno custodito per generazioni la Foresta di Ametista, entrando in completa sintonia con gli Spiriti che in essa dimorano. Questo legame è diventato così profondo da permettere al Cavaliere di Delta UMA di sfruttare gli Spiriti stessi della Natura. Non solo all’interno di quella specifica Foresta, ma ovunque voglia. D’altro canto, infatti, senza nemmeno farci più caso, gli esseri umani vivono immersi nella natura. Certo, l’hanno modificata e plasmata, ma essa rimane costantemente tutt’intorno a loro.
    Astra è in grado di controllare queste forze, attingendo al loro sconfinato potere primordiale. Terra, aria, acqua, fuoco (e i loro corrispettivi sotto-elementi) già presenti nell’area di effetto della guerriera saranno a sua completa disposizione, potendo utilizzare o incrementare il loro potenziale offensivo e difensivo. In poche parole, qualsiasi elemento naturale presente nell’area d’influenza del Cavaliere potrà essere controllato e manipolato a suo favore, permettendo di creare attacchi, difese e diversivi insidiosi e imprevedibili.


    TECNICHE
    ♦ Nome Tecnica ♦
    Descrizione Tecnica

    Layout ©Elle¬

     
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