DLC

Oliver e Mikael

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    𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘵𝘰 𝘮𝘦, 𝙄𝙛𝙧𝙞𝙩.

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    Oliver Ramirez Ξ Primarca di Scylla (VI) Ξ Energia Blu

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    Quando entrambi gli attacchi si conclusero, Oliver si concesse il lusso di lasciarsi scappare un sospiro divertito. Non era assolutamente un segno di derisione, tutt’altro, era quasi felicità nel constatare la determinazione del compagno. Con uno spasmo, il danno del numero poco quantificabile di coltelli – o perlomeno, il fantasma di quel dolore – fece tremare l’interezza del suo grande e robusto corpo. Nonostante ciò, adagiò il corpo del Primarca a terra, facendogli assumere di nuovo una posa naturale – una posa che Mikael non aveva rotto. Era rimasto lì, a guardarlo con rispetto e tranquillità, rivolgendogli delle parole che aveva sentito spesso, ma che non si era mai stancato di apprezzare. Probabilmente sarebbe stato meglio non muoversi in quelle condizioni, ma decise di sfidare comunque il dolore e la spossatezza degli arti per mettergli una mano sulla spalla. E sì, quell’occasione meritava anche qualcosa in più. Il suo elmo si aprì, facendo scattare l’oricalco verso il retro della nuca. Lo sguardo pieno di luce artificiale sparì, rivelando gli occhi di Oliver, di Cuordimetallo. Tenne salda la spalla di Mikael, rivolgendogli un’espressione determinata, la piega delle labbra assunse una curva verso l’alto. Dovette passare una frazione di secondo a prendere ossigeno per parlare, ma la voce risultò sicura – gioviale, anche – ma soprattutto, piena di speranza. Non solo per lui, per sé, ma per tutti loro. Rivolse all’Inquisitore delle parole in atlantideo, un vero testamento di volontà, quasi una promessa. Tutti sapevano quanto – a volte – le parole potevano avere un effetto speciale, che andava oltre la semplice realtà.



    Ed era vero, ciò che avrebbe detto attraverso quelle parole. Non era solo un augurio, non era soltanto un desiderio, ma il semplice attestare una verità – lo aveva appena dimostrato Mikael con quel gesto, lo aveva dimostrato Oliver durante quel combattimento. Perché essere compagni voleva dire essere atlantidei, voleva dire essere forgiati, affinati, per fare esattamente ciò che facevano ogni giorno. Nessuna predestinazione, loro dimostravano di essere degni di indossare quelle armature – erano visti agli occhi di Poseidone come meritevoli di guidare il loro popolo attraverso le difficoltà, di proteggerlo da ogni male. Ed anche prima, da esecutori, o soldati, erano temprati nel fronteggiare qualsiasi cosa con mezzi diversi. La mano salda sulla spalla si aprì leggermente, prima di trasformarsi in un’amichevole pacca, così come si trasformò l’espressione del ragazzo, diventando un sorriso, preceduto da un cenno del capo – un assenso. Qualcosa più antico di lui gli stava dando la propria approvazione.



    0FHa6Tf

    [E quando cadiamo, ci rimettiamo subito in piedi]





    Con un altro movimento, staccò la mano dalla spalla dell’altro, riportandola ad una posizione più comoda – e meno dolorosa – per fare un cenno del capo a coloro che avevano il compito di supervisionare e garantire l’incolumità dell’arena, così come quella di chi assisteva agli scontri. Subito, corse verso di loro il personale medico, l’equipe specializzata che spesso e volentieri trattava i recuperi di Cuordimetallo, quando incappava in situazioni più pericolose. Sembrarono tutti particolarmente preoccupati o impensieriti, e non smisero di rivolgere ad entrambi i regnanti quell’espressione, dopo aver ricevuto il permesso di agire direttamente su di loro tramite modalità di recupero veloci su campo. Avrebbero accompagnato entrambi nella sala di ripresa, dove sarebbero stati prontamente medicati e guariti. Era straordinario quanto, in situazioni simili, tutti si riferissero a quelle pratiche come normale lavoro. Oliver non aveva smesso di parlare, anche in condizioni del genere, di come quelle illusioni e quegli approcci avrebbero dato ancora più valore a quello che – di fatto – era lo scopo per il quale entrambi avevano concluso quella sessione di combattimento. Vedrai, sarà fantastico. Disse mentre entrambi venivano accompagnati dai medici. Ho già in mente come gestire la cosa, dovrò rendere alcune meccaniche meno potenti degli attacchi normali, ma darò loro la possibilità di essere eseguiti molto più velocemente. Questo infastidirà terribilmente i nemici. Aveva cominciato a raccontare, probabilmente avrebbe utilizzato la possibilità di materializzare illusioni a distanza, direttamente vicino al nemico, oppure la possibilità di mandare avanti un clone, che avrebbe attaccato una sola volta prima di sparire. C’erano così tante possibilità da esplorare. Aveva osservato attentamente, aveva memorizzato tutto quello che gli era stato lanciato contro – l’unica cosa rimasta da fare era comunicare direttamente con gli uffici per sistemare la questione.



    Ma prima, c’era un po’ di tempo da trascorrere con Mikael, a recuperare velocemente le energie, e lo avrebbe fatto senza doveri imperiali, senza complicazioni lavorative e senza nient’altro in mente se non un po’ di cibo e qualcosa da bere mentre le loro ferite venivano curate e il loro cosmo veniva ristorato completamente. Non fu poi tanto difficile rimediare un po’ di roba dalle cucine – portata di fretta e furia al centro medico. Durante quel paio di ore da spendere lì, Oliver raccontò a Mikael della vita prima, del lavoro che aveva fatto fino al momento dell’arrivo della corruzione. Gli raccontò dell’amore per le auto, di come a volte l’unica cosa di cui aveva bisogno per rilassarsi era stare in un’officina, operare da solo con un paio di attrezzi e sporcarsi di grasso per macchine. Gli raccontò tanto, ma non smise mai di farlo con un sorriso stampato sulle labbra. Il segreto del perché non fosse necessario ispezionare la mente di Cuordimetallo era che, in maniera quasi vergognosa, il ragazzo non aveva segreti. Una vita vissuta, certamente, ma proprio come tante persone lì, come tanti a cui piaceva provare ogni emozione positiva. Continuò a parlare di molte cose quasi senza problemi, quasi senza vergogna – a tratti – e lo fece perché voleva che i suoi alleati si fidassero di lui, tanto quanto il contrario. E d’altronde, bisognava pur festeggiare l’ottimo futuro che avrebbero creato, lavorando insieme.  





    hiaAmxR


    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ Debilitazione fisica con torpore di grave entità, danno mentale relativo ad illusione grave, debolezza generale grave relativa alla dispersione vitale, media sensazione di nausea fisica dovuta all'illusione precedente, dolori seri a petto, fianchi, braccia e gambe.
    MENTALMENTE Ξ Spossato, ottimista
    STATUS SCALE Ξ Indossata - Ottimo


    RIASSUNTO AZIONI Ξ

    Un po' di wholesome dopo le botte :fiore:

    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Reality Overwriting
    - Illusioni Ambientali
    Physical Reworking - Armi di Scilla
    Physical Reworking: One for All - Trasformazione
    Voz de Ola - Telepatia


    TECNICHE Ξ



    And we all lift, and we're all adrift together
     
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    cKE2hq8
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    Oh beh, era finita.
    Non le sorprese ma quello splendido intrattenimento che si erano entrambi concessi, stavolta per colpa della sua debolezza fisica e dell'incapacità di poter sostenere sforzi ulteriori; non che avesse qualche dubbio o rimpianto al riguardo, solo avrebbe voluto combattere ancora un po' di più, si stava davvero divertendo e svaghi, purtroppo, erano disponibili in quantità molto scarse in quei tristi tempi. Fa nulla, si disse, la prossima volta avrebbe fatto meglio. E dunque sorrise a Oliver, lasciandosi cadere contro di lui per un attimo, vinto dalla tremenda stanchezza e dal dolore fisico che non gli stava dando tregua.
    Quando riaprì gli occhi, quando vide il volto sorridente di quell'enorme ragazzone incombere sul suo, quando vide quel cenno di assenso... qualcosa in lui fu contenta; difficile dire perché, forse gli faceva piacere che anche lui si fosse divertito, forse la determinata gioia che mostrava era contagiosa, forse quello che gli aveva detto, sebbene non l'avesse capito, aveva toccato una parte molto nascosta di lui. Mentre gli veniva applicato primo soccorso, Mikael considerò quello che era successo e soprattutto cosa aveva provato mentre Oliver continuava a parlare dell'unica cosa che sembrava interessargli in quel momento: il suo gioco.
    Era normale, un esterno avrebbe potuto considerare come quello scontro come qualcosa di fuori dall'ordinario, ma per loro era la norma; combattere e allenarsi, anche in maniere feroci, era parte della storia e della cultura Atlantidea intrattenersi in quel modo, nn era questo quello ad averlo sorpreso più di tanto. Piuttosto, rimase colpito da quanto Oliver stesse parlando e soprattutto dal grado di confidenza che stava prendendo con Mikael.
    Una mente a tratti paranoica come la sua trovò inverosimile che bastasse così poco per entrare nelle sue grazie, considerò molte opzioni, ma, come suo solito, capì che stava rendendo la questione molto più complicata di quello che era.

    Molto semplicemente, Oliver era una brava persona.
    Tipo, davvero una brava persona, troppo buono per il suo stesso bene. Davvero, fu quasi deluso nel capire che era, a conti fatti, tutto qui; solo un bravissimo ragazzo, con un cuore enorme. Cosa provò a questa realizzazione fu... complicato da spiegare. In un certo senso quel ragazzo era il suo diretto opposto, completamente dall'altra parte dello spettro morale, con valori e ideologie, anche modi di fare completamente contrastanti, ma c'era qualcosa che lo attirava, qualcosa che gli faceva continuare a parlare di cose stupide con notevole fervore, una punta di vanità umana che gli diceva di fare in modo che il suo personaggio fosse giusto un pochino più forte degli altri, e la possibilità poter sputare fuori tutte le nozioni che aveva accumulato in anni di servizio.
    C'era una cosa simile nel secondo Final Fantasea se non ricordo male, il mago che lanciava cloni illusori del party, charmava nemici e copiava magie che lo colpivano. Cadeva dietro a livello di danno alla lunga ma era simpatico da giocare, poi io ho un debole per gli rpg a turni.
    Tra un boccone e un altro, mentre entrambi ricaricavano le energie, capì che tutta quella sincerità gli stava facendo bene. Fu ancora più sorpreso quando iniziò a parlare di sé senza che neanche lui facesse qualche domanda; di origini umili che, in un certo senso, facevano eco alle sue. Un altro testamento alla grandezza di Atlantide.
    Aveva considerato quella sincerità come una debolezza, ma capì che quella trasparenza era invece la forza più grande di Oliver, esattamente quello che lo rendeva così magnetico e che aveva, anche senza che se ne fosse accorto, sconfitto uno dei blocchi più grandi che l'Inquisitore aveva, dandogli probabilmente quello che non avrebbe mai pensato di trovare.
    Un amico.

    Ollie.
    Un sorso di birra, prima di continuare. Tossicchiò, leggermente, pensando al modo migliore per ripagare quello che gli aveva dato in una giornata di doppiaggio e pugni e risate.

    Lascia che ti racconti io qualcosa.

    E, davvero, gli disse tutto.


    Che bella giornata.

    hiaAmxR


    narrato ◊ parlatopensatoparlato altri
    NOME ◊ Mikael
    CASTA ◊ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    ENERGIARossa
    SCALE ◊ Lymnades (IV)
    FISICAMENTE
    MENTALMENTE
    STATUS SCALE ◊ indossata, integra
    RIASSUNTO AZIONI


    ABILITÀ

    Ombra della Luna
    il confine tra realtà e fantasia è sottile, in un istante la vita che hai vissuto ha lo stesso valore di fiori sparsi al vento, tutto secondo i numerosi e intricati meccanismi della mente.
    Il Primarca di Lymnades è portatore di un potere psionico terrificante, forse il più grande maestro arcano fra tutti i Sacri Guerrieri perché la sua mente abbraccia lo spettro completo del potere illusorio. Rivolgendolo sull'ambiente circostante Mikael può creare miraggi e allucinazioni di ogni genere che, sebbene siano intangibili ed eterei, forniscono la possibilità di alterare lo spazio intorno a lui come più gli aggrada, ottenendo vantaggi tattici considerevoli. Se invece la forza di Lymnades dovesse essere diretta verso il sistema nervoso nemico ogni fittizia alterazione sarà percepita come reale, ogni tortura psionica resa autentica in una prigione in cui anche il tempo è sotto il controllo del Primarca, sebbene una grande forza di volontà o appropriate difese mentali possono spezzare l'illusione.
    Tuttavia è combinando entrambi gli aspetti del suo potere che si possono ottenere i migliori risultati, creando ogni genere di surreale alterazione.
    In un istante la realtà diventa fantasia, che tuttavia si traduce comunque in realtà, poiché ogni fittizio danno subito da illusioni ordite da Lymnades, oltre all'ovvio impatto psichico, si traduce in una corrispettiva perdita di energia vitale nell'avversario, proporzionale al danno che l'avversario avrebbe subito se l'illusione fosse stata reale. Gli effetti dell'esposizione a tale potere sono progressivi, poiché l'energia vitale persa non può essere recuperata in alcun modo nel corso dello scontro, la vittima sentirà una crescente difficoltà nel muoversi, stanchezza diffusa e sempre maggiormente limitante, persino richiamare e manipolare il proprio cosmo risulterà sempre più difficile, fino a che non si piomba svenuti al cospetto del Primarca nel caso migliore, morti (gdr only) in quello peggiore.


    Un Lago Immobile
    ognuno porta con sè un carico di piccoli segreti, microscopiche trasgressioni, emozioni che compongono la psiche e definiscono la persona nella sua interezza. Talvolta, tuttavia, questi segreti devono essere ispezionati per assicurarsi che tra di essi non si annidi eresia alcuna.
    Il Primarca di Lymnades è in grado di estendere la sua maestria psionica e invadere silenziosamente la psiche di chiunque, aprendola come un libro e passando agilmente da un ricordo ad un altro. Sotto gli occhi del Sommo Inquisitore nessuna memoria è al sicuro, nessuna emozione ad essa collegata è insondabile, e ciò gli permette di condurre interrogatori senza porre neanche una domanda. A meno che qualcuno non usi appropriate difese mentali per schermare l'influenza del Primarca, cosa che equivale ad un'ammissione di colpevolezza.
    Ciò che tuttavia rende il Primarca così temibile in battaglia è il fatto che sa sempre cosa dire o fare per infliggere massimo danno al nemico.
    E se il bersaglio dovesse essere alleato... se ha servito bene il Dio-Imperatore allora non avrà assolutamente niente di cui preoccuparsi.


    TECNICHE
     
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