[trama][mega quest Atlantide] High Hopes - Parte 3

Attacco a Sud

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    CRIMSON DEFILER

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    a poderosa ammiraglia di Johanna stava ancora sfruttando la spinta ottenuta dal portale di uscita dalla sua dimensione per eseguire una brusca parabola che la portò quasi perpendicolare al suolo e alla fortezza, riprendendo ovviamente il fuoco continuato sia sulla fortezza che sulla nave nera, quando questa cominciò a ricoprirsi di strana energia per contrastare gli assalti congiunti. Sul suo trono di comando Johanna serrò quello che rimaneva della sua mandibola e dei suoi muscoli facciali in disappunto. Poteva ammettere che si era aspettata di infliggere un danno fatale alla nave, e probabilmente sarebbe successo davvero se il loro nemico non fosse stato di natura caotica. A quel punto non c'era nessuno ad impedire che quell'intero veicolo fosse un unico organismo in grado di combattere come un cavaliere o con la stessa efficienza di una nave pilotata dal suo primarca. Poteva quasi visualizzare corpi umanoidi fusi alla plancia di comando che fanno scorrere la loro immonda agonia nei fili e nei tubi di quel mezzo che avevano davanti.
    Davanti al suo sguardo varie immagini olografiche saettarono in pochi istanti dandole un dettagliato rapporto sui danni che avevano subito da quell'impatto estremamente brutale. I danni e le vittime stavano cominciando ad accumularsi, ma lo zelo e la furia dell'intero equipaggio della Schpeltor non fece che aumentare.
    Lo stesso valeva per il primarca che lo guidava.

    L'inclinazione della nave dorata tinta di corallo scarlatto fece sì che vari frammenti sradicati dai colpi piovessero dallo scafo creando un leggero calo del peso totale della carlinga. Un incremento di velocità che fu visibile di poco sugli indicatori nel campo visivo di Johanna, ma era un aumento di velocità in ogni caso. Ogni cosa si sarebbe dimostrata utile e sfruttabile in una battaglia del genere. Sentì sangue caldo colarle dalla cavità nasale esposta sotto l'elmo e si limitò a leccarlo via con ciò che rimaneva della sua lingua pur di non distrarsi dal suo profondo stato di concentrazione necessario a compiere quella manovra. I motori gravitazionali si settarono su di un punto fisso nello spazio, facendo sì che l'intera nave roteasse su di un perno situato varie decine di metri dalla prua e si voltasse nuovamente verso la nave nemica. In quel momento la vide scomparire dalla trappola in cui l'aveva costretta. In quel preciso istante la Schpeltor smise di immettere cosmo in quel portale che collassò lasciando sospesa in aria la impalcatura corallina seghettata che ne faceva da ingresso e che era stata utilizzata per attaccare.

    La nave nera si era teletrasportata alle spalle della mournival per attaccarla alle spalle. Questo era un problema.
    Le dita di Johanna saettarono sul quadro di comando olografico, settando distanza, intensità, coordinate e sottostruttura di composizione. Razzi oblunghi e scarlatti eruttarono dalle bocche da fuoco della Schpeltor dirigendosi verso l'avvenimento in corso. Ma non stavano puntando ne alla nave nera ne alla Mourniva, ma semplicemente allo spazio in mezzo ad esse. Tali razzi non erano parte meccanica dell'arsenale della nave di Seadragno, ma letteralmente blocchi di Sentient collegati a dei motori cosmici. Erano fulcri. I razzi sfrecciarono nell'aria lasciandosi una scia rossastra per poi esplodere con violenza nel punto designato. Il sentient si diffuse nell'aria, fagocitando il cosmo con cui erano alimentati per generare rapidamente una enorme barriera scarlatta di corallo intrecciato, atta a contribuire alla difesa alla nave di Kraken. In quel preciso istante era quasi un attimo di riposo per Johanna il fatto che il nemico si stesse concentrando solo su di una nave alla volta, prima lei, poi Sanya, e che la fortezza non stava più attaccando.

    Prima ancora che potesse finire quel pensiero, una colonna di energia verdastra eruttò dalla cima della fortezza. Johanna si voltò immediatamente verso gli schermi che la raffiguravano e tutti i rilevatori di energia caotica impazzirono immediatamente. Non c'era dubbio, stava accadendo qualcosa di terribile all'interno di quella fortezza. Johanna guardò per un istante la nave che stavano affrontando e attivò immediatamente le comunicazioni con gli altri due primarchi.

    Non stanno più difendendosi, stanno temporeggiando! Dobbiamo sfondare nella fortezza e bloccare sul nascere qualunque cosa stiano facendo! Preparatevi a fare breccia a terra!
    - Lo disse con urgenza, chiaramente sia Sanya che la novella Sirena avevano già visto e percepito quello che stava succedendo attorno a loro mentre stavano combattendo la nave nera. Non c'era un minuto da perdere. Qualunque cosa ci fosse al di là di quella faglia che si stava spalancando, era qualcosa di terrificante e inesorabile. Non potevano permettere che ciò si portasse a compimento. Johanna non pensava di esagerare pensando che quello poteva trattarsi di uno scenario da fine del mondo. Mentre comunicava con gli altri primarchi Johanna si era già alzata dal suo trono e aveva cominciato a lasciare la sala di comando. Chiuse la comunicazione e iniziò subito a gridare ordini a destra e manca.
    Gli Astartes all'interno della nave - i magli imperiali di Johanna - si mossero subito preparando il lancio dei drop pods, mentre i cannoni secondari si concentrarono tutti sulla zona sotto di loro per liberare una zona in cui lanciarsi immediatamente. Johanna comunicò direttamente con l'ammiraglio sotto il suo diretto comando, dando le necessarie istruzioni su come continuare lo scontro navale.

    Innanzitutto la Schpeltor sarebbe arretrata mentre continuava a proteggere la Mournival dall'attacco della nave nera, per poi cominciare a sua volta ad attaccare con tutto quello che aveva. La precisione del controllo dei poteri della nave di Seadragon diminuì drasticamente nel momento in cui Johanna recise il link neurale con essa, ma la potenza era ancora tutta lì, nei suoi sistemi. Bastava solo sapere come sfruttarla. L'ammiraglio Sanders sapeva già come fare, altrimenti Johanna non lo avrebbe scelto come pilota della sua adorata ammiraglia.
    Non appena i comandi olografici comparvero davanti la postazione di Sanders, questi cominciò immediatamente a mettere in atto le istruzioni dategli dalla primarca.

    La Schpeltor avrebbe continuato a fare da tramite agli attacchi combinati delle altre navi, in modo da concentrare attacchi pesanti in singoli punti grazie ai gorghi. Inoltre si sarebbe spostata costantemente in modo da tenersi sempre a tiro con il cannone principale per poter scaricare immane potenza di fuoco sull'obiettivo. Il tutto continuando a riparare i propri danni grazie al corallo. Ma l'ultima istruzione di Johanna era l'azione da compiere nell'immediato. Qualcosa di assolutamente pazzo, che ricordò a Sanders perché ammirava immensamente il suo primarca.
    La Schpeltor era ovviamente dotata di generatori di torsione dimensionale, necessari a spalancare portali nello spazio come principio di combattimento analogo a quello del primarca stesso. Questo era un dato di fatto. Concentrando il suo potere in un dato punto dello spazio, esso si frattura e si spalanca generando il portale in modo da utilizzarlo. L'ordine di Johanna fu incredibilmente semplice, realizzarlo sarebbe però stato compito della squadra di comando nella nave.

    "Aprite un portale DENTRO la nave nera". Questo era l'ultimo ordine di Johanna prima di sparire nei compartimenti di fanteria. Esatto, Johanna aveva ordinato di utilizzare il motore a curvatura per strappare lo spazio della realtà in un punto ideale che corrispondeva all'interno della nave nemica. Un'azione difficile, e che forse sarebbe stata contrastata dalle stesse proprietà appena mostrate dalla nave nera, ma anche se non fosse riuscito il aprire un triangolo dorato direttamente nella nave, una tale torsione dimensionale anche nella immediata vicinanza della stessa sarebbe stata in grado di generare un massiccio sisma dimensionale, come una vera e propria bomba di realtà. Se invece ci sarebbe riuscita, l'avrebbe semplicemente devastata da dentro in modo irreparabile.

    Nel frattempo Johanna era corsa - con fatica - ai Drop pods. Accanto al suo posto il maestro capitolare dei suoi magli imperiali, Rogal Dorn, aveva appena indossato l'elmo della sua armatura giallo vibrante.

    Siamo pronti al lancio, mia signora. Johanna si assicurò alla parete del drop pod con l'apposito blocco che calò sul suo petto e l'elmo della sua scale si modificò nella configurazione da battaglia. Il corallo cominciò a riempire gli spazi lasciati vuoti dalle sue ferite all'interno della scale, formando una specie di endoscheletro scarlatto sotto di essa. Un countdown cominciò a risuonare all'interno del pod che si chiuse. Attorno a lei vari astartes, equipaggiati al massimo del loro carico con armi e strumentazioni da sfondamento e invasione, ricambiarono il suo sguardo e dedicarono una preghiera all'imperatore. Il countdown raggiunse lo zero e Johanna si sentì strattonata verso l'alto mentre il drop pod veniva sparato verso il punto di atterraggio designato assieme agli altri che contenevano il suo contingente di magli imperiali. Fu un viaggio di qualche secondo di caduta, data la loro altitudine relativamente bassa. Un tempo i pods erano usati per attacchi in profondità partendo dall'orbita, ma in quell'occasione si trovavano decisamente più un basso. I pods si schiantarono a terra, in prossimità di una delle fratture nelle pareti causate dal collasso delle torri, in cui immediatamente cominciarono le operazioni di breaching e di ingresso.
    Johanna uscì dal pod esalando dai respiratori nella scale, preparandosi alla controinvasione.





    u3RWw9c
    narrato parlato pensato °telepatia°

    NOME Johanna Derham
    ENERGIA Nera
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Seadragon [VIII]
    FISICAMENTE Numerosi danni alla struttura superficiale in riparazione, danno percepibile al dorso della nave, in riparazione.
    MENTALMENTE ///
    STATUS SCALE ///

    RIASSUNTO AZIONI mando il corallo ad aiutare Sanya a difendersi, do le seguenti istruzioni all'ammiraglio " La Schpeltor avrebbe continuato a fare da tramite agli attacchi combinati delle altre navi, in modo da concentrare attacchi pesanti in singoli punti grazie ai gorghi. Inoltre si sarebbe spostata costantemente in modo da tenersi sempre a tiro con il cannone principale per poter scaricare immane potenza di fuoco sull'obiettivo. Il tutto continuando a riparare i propri danni grazie al corallo. ". Prima di andare via do l'ordine di attaccare la nave cercando di aprire un portale DENTRO la nave, o almeno addosso in modo da creare gravissimi danni con la torsione dimensionale provocata dal motore di curvatura.
    Intanto Johanna e i suoi space marines si buttano giù nella fortezza con i drop pods vicino alle spaccature più grosse provocate on modo da invadere direttamente attraverso le pareti sfondate dai nostri attacchi

    ABILITÀ
    ● PENDRAGON ●
    Il corpo di Johanna è percorso da innumerevoli e intricati circuiti di corallo e orialco atlantideo che fanno parte integrante della sua carne e delle sue ossa. Questo sistema permette una migliore diffusione e controllo del cosmo di Seadragon nel corpo di Johanna, che diventa capace di sopportare una quantità di energia maggiore rispetto ai normali cavalieri. Johanna ottiene così una maggiore massa cosmica da utilizzare durante i combattimenti, per attacchi, difese o per supportare la propria capacità rigenerativa. A parità di potenza Johanna compie meno sforzo nel controllare il proprio cosmo, e a parità di sforzo può di conseguenza evocarne una quantità maggiore che si traduce in attacchi e difese più potenti del normale. Quando il cosmo di Johanna arde alla massima potenza questi circuiti si caricano di così tanta energia da essere visibili attraverso la sua pelle.


    ● SEA OF QUANTA ●
    Alla ricerca di potere in nome del Dio imperatore, il primo re di Atlantide si giunse al cospetto di Tiamat e Apsu. I due immensi draghi di Khaos sono i guardiani e allo stesso tempo costituiscono le acque che scorrono tra le pieghe del multiverso. Il mare primordiale di acque dai riflessi dorati che fa da interstizio all'intera realtà e che fa da divisione a tutta la creazione. Le preghiere di Atlante vennero ascoltate e i due draghi gli concessero di provare il proprio valore affrontando loro figlio: Syphon, un drago il cui corpo era costituito da uno strano materiale corallino e dalle stesse acque primordiali desiderate da Atlante. Atlante si mostrò degno e ottenne la benedizione della progenie di Tiamat e Apsu. Tale immenso potere è stato tramandato a Johanna. La sua volontà ed il suo ruggito sono in grado di scuotere questo infinito sentiero di acque primordiali, che si innalzano e si prostrano al suo comando. Mediante il proprio immenso cosmo Johanna è in grado di generare indefinite quantità di acqua primordiale, che in tutto e per tutto si comporta e reagisce al cosmo come il liquido più puro, privo di contaminazioni. Gli utilizzi di questa materia dimensionale sono limitati solo dalla fantasia di Johanna, e qualunque massa d'acqua ordinaria entri in contatto con il cosmo di Johanna se essa lo desideri si muterà immediatamente in altre acque primordiali per accrescere la potenza distruttiva di Johanna.
    Data la natura extradimensionale di queste acque, Johanna è in grado di sfruttarne le proprietà per piegare il tempo e lo spazio al suo volere. Generando gorghi di acqua primordiale, Johanna può creare portali per l'oceano primordiale al di fuori dell'universo, un luogo di acque eternamente in tumulto che è in verità l'intera esistenza dei due draghi primordiali. Johanna può sfruttare questi portali in vari modi per spostare se stessa o i propri attacchi, oppure per risucchiare l'avversario e imprigionarlo. Se si osservano attentamente queste acque, sembra quasi di cogliere sprazzi di luoghi alieni e lontani tra le sue onde.


    ● THE SENTIENT ●
    La carne del drago Syphon era costituita da due materiali provenienti da oltre l'universo. Uno è le acque primordiali e l'altro, più particolare e infido, è il corallo del dominio. Nonostante il nome, il corallo del dominio è una massa composta da un numero virtualmente infinito di micro organismi, capaci di produrre uno scheletro calcareo da utilizzare come struttura solida. Questi microorganismi, il cui nome collettivo è "The Sentient", sono generati direttamente dal cosmo di Johanna e sono in perfetta simbiosi con il suo corpo. Agendo come estensione della volontà del primarca, il corallo del dominio può plasmare la sua struttura solida liberamente, componendo così una sostanza solida allo stesso tempo incredibilmente solida e versatile. Nelle sue manifestazioni più semplici, il corallo del dominio può crescere come il suo analogo naturale, in forme ramificate ma lievemente più aguzze e crudeli. Bisogna essere abbastanza vicini per poter capire di cosa si tratti veramente, e allora è di solito troppo tardi. Può essere usato per foggiare una infinità di attacchi, o essere plasmato in armi di ogni tipo. Il nome di questo organismo viene dalla sua capacità peculiare. Il corallo del dominio è difatti in grado di invadere praticamente qualunque materiale diffondendosi e proliferando in esso. Questo ha varie applicazioni pratiche. Nel caso tale infestazione avvenga su oggetti e materiali inanimati, Johanna diventa in grado di controllarli utilizzandoli come substrato per il corallo, per poterli rimodellare in costrutti e golem sotto il suo controllo diretto. Questa infestazione avviene anche nel caso degli esseri viventi. Il corallo del dominio è in grado di ancorarsi ai corpi e alle cloth degli avversari, cercando costantemente di infiltrarsi tra le scanalature di quest'ultime ad ogni contatto. Questo per entrare in contatto con la pelle e con le ferite esposte dell'avversario. Una volta raggiunto il suo obiettivo, il corallo comincerà a scavare nella carne della vittima infiltrandosi in essa e ramificandosi costantemente, processo accresciuto ed accelerato ad ogni contatto con nuovi microorganismi portati da successivi attacchi. Oltre a trovarsi sempre più appesantito dato il continuo accumularsi di corallo sul suo corpo, un organismo esposto al corallo del dominio deve fare fronte ad una minaccia ben peggiore. I microorganismi del corallo del dominio sono in grado di interfacciarsi con le terminazioni nervose sulla pelle e nella carne della vittima, nutrendosi dei suoi impulsi nervosi e interferendo con essi in maniera costante e crescente.
    Questo fenomeno priverà gradualmente la vittima del controllo del proprio corpo, e dopo una eccessiva infestazione, dei propri pensieri. Come un veleno senziente che si nutre di volontà, il corallo del dominio nel suo diffondersi in un organismo gli renderà sempre più difficile muoversi in modo coordinato a causa della continua interferenza di impulsi nervosi generati dai microorganismi, che ad un certo punto arrivano a causare spasmi involontari. Dopo un po', diventa difficile anche concentrarsi, pensare in modo coerente, o compiere azioni che sfruttano poteri psionici. Una infestazione completa del sistema nervoso centrale porta all'annullamento irreversibile della volontà e dell'io della vittima. La completa assimilazione nella volontà di Seadragon.
    Essendo il corallo una estensione della volontà di Johanna, essa può agire direttamente sul tipo di interferenza provocata dal suo corallo, come forzare specifici movimenti oppure sovraccaricare lo stimolo per generare dolore atroce e bruciante. Maggiore è l'infestazione, più intenso e difficile da contrastare è questo effetto.
    Il corallo del dominio, in virtù della simbiosi che ha con Johanna, è in grado di mutare in cellule ibride in grado di replicare i tessuti del suo corpo. A conti fatti, il corallo è in grado di rigenerare costantemente il corpo di Johanna, anche nel caso di danni appena subiti, diminuendo perciò il dolore che essi provocano. Questo le conferisce una maggiore sopportazione di ogni tipo di danno fisico. Se necessario, Johanna Può ardere il proprio cosmo per accelerare l'azione del corallo e curare in pochi istanti una grave ferita non immediatamente letale, o una somma di danni minori che raggiunge tale entità, con un consumo energetico appropriato.

    Bonus a energia Nera: Godflesh protocol
    Il corpo di Johanna non è più umano.
    La simbiosi tra Johanna ed il corallo è diventata pressoché assoluta. Johanna è il corallo ed il corallo è Johanna. Il suo controllo su di esso è diventato così preciso da avere perfetta coscienza di dove ogni singolo microorganismo nella sua area d'azione, ed è in grado di muoverli nello spazio come se disponesse dell'abilità telecinesi. Che sia a centinaia di metri di distanza o nel corpo dell'avversario, non c'è differenza. L'unione di tale simbiosi e di una precisione così assoluta le permette di generare o diffondere il corallo del dominio nel proprio corpo senza effetti collaterali, mentre quelli che possono essere considerati danni autoinflitti per la normale fisiologia umana vengono rigenerati rapidamente. Questo apre le possibilità ad azioni impensabili, come irrigidire temporaneamente tessuti molli e organi interni, oltre che assorbire ossigeno disciolto nell'acqua grazie al corallo diffuso nei polmoni. Persino il corallo stesso beneficia di questo aumento di precisione e simbiosi, al punto che la sua normale fisiologia si è alterata. La struttura solida del corallo non è più semplice roccia solida, ma emula l'orientamento e la disposizione delle cellule ossee di un corpo umano. Tale somiglianza non è solo estetica, ma anche funzionale, con tanto di canalicoli capillarizzati atti a trasportare microorganismi in modo da alimentare e rinnovare costantemente il corallo. A conti fatti, se sufficientemente danneggiato, il corallo primordiale sanguina. Ma tale evento è ora incredibilmente difficile da osservare, dato che la combinazione di precisione, simbiosi e una nuova struttura che mima la vita complessa del pianeta, il corallo del dominio oltre a diventare notevolmente più pesante acquisisce la proprietà robustezza straordinaria. Infine, data la nuova precisione e complessità, il corallo del dominio è in grado di utilizzare la sola acqua primordiale come substrato per generare costrutti.
    Questa è la vera forma del corallo di Syphon, ed è distinguibile da ogni altro materiale analogo grazie alle bioluminescenze cangianti che scorrono sulla sua superficie, come vene luminose.


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    I WILL DEFEND THE EMPIRE UNTIL THE LAST BREATH, EVEN IF THE KINGDOM OF CHAOS WAS EMPTIED AND ALL ITS ARMIES WERE AGAINST ME. IF THE DARK GODS IN PERSON WALKED ON THIS WORLD, I WOULD RAISE MY COSMOS AND BAR THEM. AS THE EMPEROR'S BRIDE, I CAN NOT DO LESS. THE ABSENCE OF FAITH IS THE MARK OF THE WEAK. THE ABSENCE OF FAITH IS THE MARK OF THE HERETIC. THE ABSENCE OF FAITH IS THE MARK OF DAMNATION. ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ►
    High Hopes - Parte 3 - Attacco a Sud
    Mega Quest - Trama - Chapter 4

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    Infindo è il chaos, in ogni sua forma, dimensione e manifestazione.

    Nonostante l'infilata di bordate cosmiche e testate dirompenti di ghiaccio, l'enorme nave nera si ricoprì di un denso materiale quasi viscoso, anch'esso dello stesso funereo colore della nave. Con sguardo disgustato Sanya registrò mentalmente come l'ammiraglia avversaria scomparve dalla presa del gorgo dimensionale ed i sistemi I.F.F. ed i radar cosmici ulularono i loro allarmi quando segnalarono come la Mournival stessa fosse stata agganciata dalle bocche di fuoco avversarie.

    PREPARSI ALL'IMPATTO! Rilasciare i Flare, Connessioni cosmiche a piena forza scudi energetici convogliati tutti nella zona poppiera, variazione dell'asse di navigazione di 55° a babordo sull'asse sagittale - manovra evasiva - Stern Thruster di sinistra a piena forza - Bow Thruster di dritta a piena forza, voglio la Nave allineata in zero ventinq...

    Urlò Sanya e la sua voce acuta riverberò in ogni centimetro della Nave di Atlantide abbaiando ordini mentre l'equipaggio coadiuvava la sua connessione neurale e la nave s'inclinò lungo il suo proprio asse sul lato sinistro, cercando di offrire il minimo bersaglio possibile alla tempesta di colpi nemica mentre l'intera zona poppiera iniziò a risplendere per l'intensità dell'energia cosmica convogliata dagli accumulatori per generare gli scudi protettivi mentre dai giardinetti di babordo e babordo fuoriuscirono migliaia di decoy per cercare di offrire più possibilità di errore possibile ai sistemi di puntamento avversari.

    La gragnuola rossa di sentient di Lady Johanna e la barriera eretta da Lady Adaeze si sommarono allo schermo di ghiaccio reattivo eruttato come ultimo strato difensivo prima degli schermi cosmici diretti.
    La barriera glaciale venne eretta in maniera tale da deflagrare non appena un qualsiasi elemento sparato dal nemico giungesse a contatto con la superficie in modo da usare esplosioni localizzate per cercare di deviare o quantomeno attutire ulteriormente l'intensità del volume di fuoco cui la Mournival era fatta bersaglio.

    Ciononostante il mefitico tocco dei raggi oscuri colpirono in parte la magnifica nave imperiale che venne scossa e sbalzata deviando leggermente dalla sua rotta.

    La connessione neurale attiva riverberò il danno su Sanya che si ritrovò a gemere di dolore mentre stilettate di malvagità le attanagliarono i fianchi.

    Proprio al termine dell'offensiva nemica, mentre Sanya registrava il danneggiamento dei motori sei e sette, e la perdita di ulteriori fedeli sudditi di cui scolpì i nomi nel Khala, nell'istante in cui la nave inclinata iniziava la sua rotazione antioraria sul posto data la spinta da sinistra a poppa e da destra a prura che dal nulla, i rilevatori di sicurezza esplosero di allarmi.

    Le retine di Sanya vennero inondate da allarmi visivi e la Regina volse il capo verso i visori dove contemplò, inorridita, la formazione di un vero e proprio pilastro di luce pulsante pregna del tocco dell'Immaterium. Il Khala del Kraken urlò con tutta la sua forza nell'animo della bambina nel corpo di giovane donna che, nel momento in cui la comunicazione diretta con Seadragon venne iniziata, lei stava strappandosi i sistemi di interfaccia neurale, sostenendosi per un istante ai bordi del sistema di guida neurale della nave mentre la Scale si ricomponeva sul suo corpo.

    Ricevuto, assicuriamo l'area e vi raggiungo.

    Ansimò per il dolore mentre lasciò irradiare acqua gelida all'interno della Scale il cui effetto anestetico dovuto alla bassa temperatura le permise un sospiro di sollievo.

    Gareth! chiamò il suo strategos nonché ammiraglio che immediatamente accorse al fianco della Primarca, aiutandola anche a rimettersi in piedi.

    Continua l'assalto alla nave, come loro stanno temporeggiando così noi dobbiamo impedirgli di far fuoco su di noi a terra, Usa tutte le bocche da fuoco, satura il più possibile la superficie della nave di colpi, deve estendere il più possibile le difese affinché siano più sottili, state attenti ad eventuali ulteriori scherzi dimensionali. Io vado alle drop pod, prima dello sgancio satura di missili l'area a terra in modo da assicurare una testa di ponte.

    L'uomo annuì solenne mentre guardava quella che era la sua allieva di strategia, la sua Primarca, voltarsi per andare nella bocca dell'inferno del grande nemico per permettere a questa realtà di esistere.

    Questa era sempre stata la missione dell'Impero!

    Attraversò i corridoi della nave fino alle stive ove erano dislocate le drop pod, tutte già carichi dei suoi Angeli Sanguinari, gli Astartes in armatura cremisi, si diresse verso la drop pod con l'effige del battaglione comando ove trovò, ad attenderla, Nassir Armit, il chapter master quando la Primarca non assumeva il diretto controllo. L'uomo, con il viso costellato di infinite cicatrice a cause delle innumerevoli battaglie in nome dell'Imperatore, era armato con la sua coppia di guanti potenziati a catena, la sua arma preferiti.

    La biondina con passo deciso entrò nella capsula ed assicurò il sistema di blocco calandolo di fronte al petto subito seguita dall'astartes.

    Il rombo del bombardamento preliminare risuonò nelle orecchie di tutti i soldati presenti ed imbarcati nelle drop pod che, l'attimo successivo, vennero lanciate verso il suolo.

    Un volo o meglio una caduta controllata, di pochi istanti. Nell'istante in cui toccarono terra le paratie si aprirono tutte permettendo alle varie squadre di disporsi a raggera per coprire l'intera area di sbarco, Nella mano destra di Sanya, rivoli di acqua scorsero formando l'impugnatura di un enorme martello di ghiaccio la cui testa presentava due masse battenti adorne di crudeli punte di ghiaccio sulle cui superfici coniche scorreva acqua ad alta pressione, aumentando il gradiente di impatto con effetti di perforazione in caso occorresse.

    Con l'enorme maglio posato sulla spalla Sanya toccò il suolo per la prima volta, lasciandolo ricoprire da uno strato di ghiaccio in maniera preventiva, mentre gli scarichi della Scale esalarono, contemporaneamente, fiotti di vapore, contribuendo a formare una visione minacciosa della Regina Artica.

    Ed una volta a terra e sconnessa dalla Mournival, la risata straniante di Aynas comparve di nuovo.

    Immediatamente al fianco degli astartes dei Magli Imperiali e della Primarca di Seadragon, il Kraken iniziò l'avanzata terrestre.

    narrato | parlato | pensato | telepatia | parlato Aynas |parlato altri
    NOME Sanya Beršanskaja
    ENERGIA Blu
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Kraken - Grado [VI]
    FISICAMENTE Dolore diffuso, unghie esplose, sangue da naso bocca ed orecchie a causa dello shock sinaptico, Dolore nella zona lombare per risposta all'impatto dei colpi della nave del caos.
    MENTALMENTE Pronta a mietere.
    STATUS SCALE Indossata - Perfetta - In Modalità da battaglia

    RIASSUNTO AZIONI
    Per cercare di attutire il colpo Sanya fa inclinare la nave verso sinistra per offrire una minore superficie da colpire mentre scarica dei flare (decoy) volti ad impattare contro l'offensiva del caos. Erige una difesa di ghiaccio reattiva che anch'essa deflagra a contatto con i ragi per deviarli e/o attutirli in maniera da limitare i danni che, nonostante tutto e tutto l'aiuto ricevuto impattano danneggiando alcuni dei motori.
    Inizia la manovra di rotazione sul posto facendo spingere a tutta forza la zona poppiera dai motori di manovra di sinistra e la zona di prua dai motori di manovra di destra, in modo da velocizzare il più possibile il movimento di rotazione ed assumere una nuova configurazione di attacco.
    Quando viene deciso l'attacco a terra Sanya si sgancia in malo modo dal sistema di guida neurale e lascia i suoi ordini all'Ammiraglio Castivar, il Gareth del suo concilio ristretto: Saturare il più possibile l'area della nave nemica di colpi in modo da impegnarla e, virtualmente, farle estendere il più possibile le proprie difese per far in modo che siano il più sottili possibili (idealmente).
    Dispone poi un bombardamento preventivo a terra per assicurare una testa di ponte e si schianta a terra con le drop pod ed i suoi Angeli Sanguinari al seguito.
    Atterrano immediatamente vicino agli astartes di Johanna, in modo tale da aumentare la linea di tiro e, se necessario, rinforzarla.

    ABILITÀ
    Gelide Acque degli Abissi
    Supremazia di Yorith (Cosmo Straordinario)
    La Mano Nera (Illusioni Mentali)
    Telepatia

    TECNICHE


    NOTE
    *


    YOU HAVE COMMITTED THE ULTIMATE HERESY. NOT ONLY HAVE YOU TURNED YOUR BACK ON THE EMPEROR AND STEPPED FROM HIS LIGHT, YOU HAVE PROFANED HIS NAME AND ALMOST DESTROYED EVERYTHING HE HAS STRIVEN TO BUILD. YOU HAVE PERVERTED AND TWISTED THE PATH HE HAS LAID FOR MANKIND TO TREAD. AS YOUR OWN DECREES HAVE STATED, THERE CAN BE NO MERCY FOR SUCH A CRIMINAL. I RENOUNCE YOUR LORDSHIP, YOU WALK IN THE DARKNESS AND CANNOT BE ALLOWED TO LIVE. YOUR SENTENCE HAS BEEN LONG OVERDUE AND NOW IT IS TIME ◄◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ FOR YOU TO DIE.

    Layout by ~S i x ter - un Infinito Grazie

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    « Rinforzare la barriera eretta da Lady Johanna con energia cinetica. »

    Manovrando la Chorale – dopo essere entrata in sintonia neurale con essa – si stava rendendo progressivamente conto di quante fossero le potenzialità e le capacità delle sue risorse. Come Nave di Evemone e di tutti i Primarchi delle Sirene, possedeva tutte le sfumature dei colori del loro cosmo, e le sue applicazioni andavano dall’amplificazione della Malia allo schieramento di campi di forza cinetica. In mezzo, tante e diverse possibilità, in grado di annichilire i nemici dell’Impero sia dal punto di vista fisico che da quello mentale. Un arsenale ampio e variegato – con minori picchi di potenza rispetto a quello di altri Primarchi ma senz’altro con un più ampio spettro d’efficacia e versatilità.

    Furono i membri del proprio equipaggio ad avvisarla, concentrata com’era sull’osservare la situazione della Mournival: la Corazzata del Chaos aveva visto il proprio attacco parzialmente ostacolato dalle maglie della barriera difensiva eretta dalle navi della Regine, perdendo parte del gradiente distruttivo che aveva rivolto verso l’Ammiraglia della Primarca del Kraken. Eppure – pur sorprendendo le armate Atlantidee con una manovra evasiva capace di sottrarre il bersaglio alla trappola precedentemente pensata da Lady Johanna – c’era qualcosa nel comportamento di quella nave che non le tornava. Aveva attaccato prima la Schpeltor, poi la Mournival. Presto o tardi sarebbe toccato anche alla Chorale. Il punto, tuttavia, era un altro. La corazzata non aveva un obiettivo ben preciso. Stava soltanto perdendo tempo.

    Un’intuizione che divenne certezza, quando il proprio equipaggio e i sistemi di rilevazione della nave spostarono la sua attenzione sulla fortezza. Una colonna di cosmo-miasma-energia-luce-cattiveria verdastra aveva fatto eruzione dalla sommità della cittadella, continuando a sfogare la propria rabbia verso il cielo. Sembrava la manifestazione fisica di un urlo straziante, di una dolora richiesta di aiuto o – peggio – di una preghiera immonda e profana.

    La situazione si stava facendo tutt’altro che tranquillizzante. Più la battaglia imperava, più le forze dell’Impero mettevano a segno attacchi importanti e – spesso – strutturali all’armata del Chaos. Eppure, quei bastardi eretici continuavano ad estrarre dal proprio abominevole cilindro una sorpresa dopo l’altra. Coniglio dopo coniglio, però, qualcosa di veramente grosso stava per materializzarsi. Poteva avvertirlo, in qualche modo, quel disturbo nella melodia dell’universo farsi di minuto in minuto più forte, angoscioso, terrificante. Dalla fortezza, sotto di loro, qualcuno o qualcosa stava richiamando una forza che avrebbe posto fine alla contesa, e incidentalmente annientato ogni velleità di vittoria delle armate Imperiali. In poche parole, era tempo per le Regine di scendere in battaglia personalmente – senza aspettare il ritorno di Lord Oliver e dell’Esarca di Anzu.

    « BARUUK! » Con Octavia fuori uso, non aveva scelta – doveva lasciare al suo tenno più fidato il comando della nave. « Da questo momento assumi il comando della Chorale. Confido nella tua esperienza. »
    « Quali sono gli ordini, Mia Regina? »
    « La priorità è coprire il nostro sbarco e affondare quella corazzata. Attiva gli amplificatori della Chorale – avvia la sequenza tokoloshe. Li terrà occupati per un po’. »

    Più che accompagnare l’attacco delle altre due Ammiraglie, la Chorale avrebbe sfruttato le proprie capacità arcane per alimentare la rabbia ed eliminare la capacità di autocontrollo dei membri dell’equipaggio della nave del Chaos. Un modo come un altro di tentare di mandare in berserk i nemici dell’Imperatore, sfruttando a proprio vantaggio i loro stessi numeri. Presto o tardi, sperava, quella nave sarebbe andata incontro all’autodistruzione, quando nessuno al suo interno sarebbe rimasto vivo – o capace di comandarla. Sperava di scatenare una sorta di guerra fratricida all’interno delle pareti della corazzata del Chaos, spingendo i nemici a macellarsi fra loro. Un piano ingegnoso contro il quale – sperava – il Chaos potesse avere ben poche contromisure.

    Disattivò i collegamenti neurali con la propria nave, cedendo poi fisicamente la postazione di comando a Baruuk: recuerò dai relativi supporti il proprio elmo e il Flauto di Tersicore, prima di avviarsi verso il corridoio di tribordo. Un’ultima occhiata alla cabina di pilotaggio prima di sparire fra l’acciaio e l’oricalco dei corridoi e degli androni della Chorale.

    « Un’ultima cosa, Baruuk. La capacità di dispersione cosmica della Chorale è unica fra tutte le Ammiraglie. È un fattore che a terra potrebbe fare la differenza. Non smettere mai di farla suonare. »

    Si diresse con passo deciso fino alla sezione della nave riservata agli sbarchi e alle evacuazioni. Le drop pod erano già pronte, e in alcune di queste avevano già preso posto alcuni dei Kakophoni, gli astartes che rappresentavano il suo corpo di guardia. I più valenti guerrieri al servizio della Voce di Atlantide. Si sincerò che tutto fosse a posto, e diede infine il comando vocale affinché partisse la sequenza di deployment.

    In alcune meccaniche, la Chorale non differiva dalle altre Ammiraglie: una raffica di piccoli bombardamenti preliminari apri la strada e distese il suolo per l’atterraggio dei pod contenenti il piccolo contingente dell’Atlantico del Sud, composto dalla sua Regina e dal manipolo di astartes – completi della propria armatura – che l’avevano seguita. Il rimanere vicina ad almeno uno dei propri soldati rappresentava per Adaeze una risorsa bellica, più che un semplice vezzo. In caso di necessità – il più vicino dei Kakophoni aveva l’ordine di prendere la Regina sulle proprie spalle, dandole la possibilità di spostarsi anche durante la sonata di una delle sue Malie. Un’eventualità che – sotto sotto – nessuno si augurava.

    Quando i calzari di oricalco poggiarono sulla terra brulla e appena bombardata, si alzò uno strale di polvere intorno ad essi. Dietro di loro, il mantello di Adaeze Yar’Adua, la Portatrice dell’Armonia, si muoveva ai venti della guerra. Fece segno ai propri uomini di seguirla, mentre il suo incedere si faceva risoluto e sicuro – insieme a quello delle altre due Lady sue pari – verso l’entrata della fortezza.

    4JuYzWw


    NOME Adaeze Yar'Adua
    ENERGIA Rossa
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Sirene [IV]
    FISICAMENTE //
    MENTALMENTE //
    STATUS SCALE Indossata, integra.
    ABILITÀ Malia delle Sirene [Musica + Privazione Cosmica] Flauto +1

    RIASSUNTO AZIONI LET’S DO IT.

     
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    Mentre la battaglia navale infuria, riuscite con facilità a farvi strada fra le macerie ed entrare dalla base della fortezza.
    Nonostante i vostri respiratori riescano a purificare gran parte della mefitica aria che ammorba quel tempio del caos, percepite comunque l'odore di marcio e stantio che copre ogni cosa.
    Dalle numerose crepe che costellano i muri, filtra la luce rossastra del cielo corrotto che illumina a tratti il vostro cammino stranamente sgombro... eppure potete chiaramente percepire il crescere dell'essenza del Caos.

    Qualcosa o qualcuno si sta svegliando e potete persino sentirne l'abominevole respiro nelle vostre menti.
    La reminiscenza del Khala vi mette immediatamente in allarme, anche se non è chiaro di chi si tratti.

    Percorrete parecchia strada, raggiungendo la parte centrale dell'edificio.
    Vi trovate innanzi ad un'enorme porta di ossidiana, in una stanza dalle proporzioni gigantesche e costellata di colonne dello stesso materiale.

    Quando vi avvicinate percepite il respiriro del Caos farsi più affannoso e sentite la sua attenzione volgersi su di voi.

    Pochi istanti dopo la porta si spalanca e vomita su di voi un esercito di orribili creature che trasudano essenza corrosiva. Il loro aspetto è quelli di esseri umani deformati e devastati dalle più terrificanti malattie, con aggiunta di fauci, arti e altre appendici completamente casuali.
    Nurgle-daemon-plaguebearers
    Dietro di loro vedete ergersi un gigante terrificante, un tripudio all'abominevole estetica del Caos, cosparso di pustole e ricettacolo dei morbi più fatali
    Con un ruggito emette un miasma nauseabondo e venefico, capace di paralizzare il sistema nervoso di chi ne viene raggiunto tramite il tatto o l'olfatto, per farne facile preda dell'orda di demoni del Caos.
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    Percorrete parecchia strata all'interno della fortezza, anche grazie ai ricordi di Kraken (che deve stare attendo a non andare in berserk visto che sta percependo la stessa essenza corrotta di quando è morto l'amato fratello, anche se non riesce a capire chi dei due infami si sta risvegliando).

    Riconoscete che chi vi sta arrivando addosso non sono marine del caos ma mostri di Nurgle. Non sapete se i marine sono rimasti fuori con le navi o sono ancora più in profondità, magari a proteggere chi si sta risvegliando.

    In ogni caso ricevete due attacchi, complessivamente a energia suprema.
    L'attacco debole è il gas paralizzante, l'attacco forte è l'orda di demoni.
    Sti tizi hanno colpi corrosivi, gestiteli come fossero costrutti (=autoconclusivi nella loro gestione).

    Gestite i vostri soldati come meglio ritenete.

    A voi :zizi:
    Ora che ho l'aiutante possiamo ripristinare il termine dei 7 giorni



     
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    High Hopes - Parte 3 - Attacco a Sud
    Mega Quest - Trama - Chapter 5

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    Australia


    Ogni singolo passo era più pesante del precedente.

    Una coltre di brina si propagava dalle suole corazzate sul suolo, per evitare che chiunque fosse sotto la luce dell'Imperatore potesse calpestare direttamente il terreno sacrilego.
    Il suo cosmo, naturalmente irrequieto, assomigliava in quel frangente ad un mare in tempesta, una nube color del sangue con i bordi multicolore dell'aurora boreale che, come le onde gonfie che frangevano sugli scogli e si ritiravano nella risacca, così si muoveva con parvenza di vita.

    Il cosmo di Sanya era sempre stato... "espressivo": forse per la sua condizione dovuta alla estremamente giovane età spesso era stata in grado di esprimere le proprie emozioni in maniera genuina con le emanazioni cosmiche.

    Ecco, in Australia Sanya era quanto di più simile ad una bestia, o forse era meglio dire ad un mostro, estremamente irata. Il respiro pesante era cadenzato attraverso il modulatore vocale, getti di vapore frammisto a cosmo eruttavano dagli scarichi della Scale in maniera irregolare. Sulle onde del proprio cosmo in tempesta, gli psioni che costituivano il nucleo fondante dei suoi poteri E.S.P. erano liberi di frustare l'aria. Probabilmente gli astanti avrebbero assistito a fugaci immagini di un tempo perduto, unite a frammentarie, quanto distanti, urla disarticolate con il tono e l'inflessione vocale di Aynas, flash mnemonici di un luogo simile, praticamente uguale a quello che stavano percorrendo.

    Corridoio, dopo corridoio, dopo corridoio.

    PASSO.
    DOPO PASSO.
    DOPO PASSO.



    La presenza, opprimente, che sembrava come stare per svegliarsi emanava respiri simili ai vagiti di un neonato informe ed ogni singolo suo respiro era un chiodo che veniva tolto dalla scatola in cui Sanya manteneva al sicuro la sua furia.

    TRADITORIIIIII SONO TORNATOOOOOOO

    Gridò telepaticamente Sanya con la voca mentale di Mestore stesso, lo stress emotivo di trovarsi, di nuovo e per la prima volta, in quel luogo stava costringendola ad immergersi sempre più nel Khala. Infatti proprio per quel motivo, grazie alla profonda connessione istaurata, non usò i nomi. I nomi erano materiale potente, ancor di più in presenza del Chaos ove la volontà può plasmare la realtà. Sebbene si trovassero nella realtà materiale il confine con l'immaterium doveva essere profondomente sottile a causa della possibile presenza e/o manifestazione di una simile portata di Nurgle.

    Gli astartes si aprirono a raggiera una volta al termine dell'ennesimo corridoio, una stanza enorme e costellata di colonne sita nel cuore cancerogeno di quel luogo blasfemo, che veniva tenuta sotto tiro requiem dai prodi soldati dell'Abisso.
    Le mani di Sanya si aprivano e chiudevano ritmicamente, incapace fisicamente i restare calma. La visione della porta gargantuesca in ossidana le riportò alla mente quella dietro la quale si celava la distesa di corpi prima di raggiungere Elasippo.

    Era
    Semplicemente
    Troppo.

    GUARDAMI... GUARDAMI MENTRE VENGO A PRENDERTI!

    Urlò telepaticamente rivolta a nessuno.

    L'olezzo della putritudine si espanse nel momento in cui la porta di ossidania si socchiuse per poi spalancarsi, vomitando letteralmente una marea informe di servitori del dio del chaos della malattia, dietro di loro una figura completamente sbagliata per la realtà, talmente enorme rispetto alla massa da assomigliare ad un purulento gigante ruggì sonoramente esalando vapori mefitici.

    Ho già affrontato la progenie di Nurgle qui in questo luogo... Astartes fuoco di saturazione! L'acqua può rallentare il diffondersi dei morbi, è più densa dell'aria e può intrappolarli

    All'interno dell'elmo, Sanya si concesse un ghigno bestiale mentre ripercorreva la battaglia di Mestore.

    I circuiti della Scale arsero mentre il suo cosmo letteralmente eruttò alla sua massima estensione possibile. Dalla sua figura iniziò a generarsi acqua, la gelida acqua abissale principe della sua manifestazione cosmica, come un'onda si espanse da davanti gli astartes per poi propagarsi inarrestabile per tutta la stanza, vorticado in direzione del gigante purulento e travolgendo qualsiasi cosa, un muro di acqua enorme a cui si aggiunse quello dello Scudo, due masse di acqua infinite che si unirono senza amalgmarsi, avevano scopi simili complementari ma non uguali.

    Alcuni dei Blood Angels vennero comunque raggiunti dal gas paralizzante che stava saturando l'aria. La confraternita Astartes unì spalla alla spalla ed insieme continuarono a riversare fuoco requiem, strali cosmici e proiettili Helfrost (in grado di congelare lo spazio prospicente la deflagrazione) contro il marasma caotico.

    Per rispondere alla sensazione di torpidità delle membra Sanya si morse la lingua. Il dolore unito al sapore ferroso del sangue le permisero di continuare l'offensiva insieme a Johanna. Le note dirompenti di Lady Adaeze riverberavano nell'aria mentre le maree iniziarono a vorticare.
    La maggior parte della massa brulicante di demoni minori avviluppata nelle acque venne poi cristallizzata nel ghiaccio e nel corallo.

    Lo scopo ultimo era quello di racchiudere il gigante in una sorta di bara acquatica che si sarebbe poi solidificata in ghiaccio e corallo. Solo allora, coordinandosi attraverso il cosmo, avrebbero fatto esplodere il proprio cosmo, ingenerando una reazione a catena che sarebbe sfociata in un'orrenda esplosione all'interno della "Vergine di Norimberga" con l'intenzione di coinvolgere nella sua interezza il mostro.

    Dei cento soldati abissali del Capitolo, erano le perdite registrate, tra morti e feriti gravi resi impossibilitati al combattimento.

    narrato | parlato | pensato | telepatia | parlato Aynas |parlato altri
    NOME Sanya Beršanskaja
    ENERGIA Blu
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Kraken - Grado [VI]
    FISICAMENTE Dolore diffuso, unghie esplose, Lingua lesionata senso di intorpidimento in fase di dissipazione a causa del dolore autoindotto.
    MENTALMENTE Furiosa, vicina al Berserk.
    STATUS SCALE Indossata - Perfetta - In Modalità da battaglia

    RIASSUNTO AZIONI
    mentre conduce Johanna Adaeze e gli astartes lungo i corridoi, seguendo i ricordi del Khala, monta la rabbia e lascia sfuggire immagini, suoni e sensazioni.
    Per contrastare l'offensiva dei demoni minori e del ciccione, adoperiamo una manovra congiunta: Mentre gli astartes saturano l'aria di colpi cosmici, requiem ed helfrost, Sanya e Johanna innalzano un maremoto: sfruttando la densità delle due diverse acque cercano di inglobare demoni e miasma il più possibile. raggiunto il climax si procederà a solidificare il tutto in un ammasso di corallo e ghiaccio e tenteranno di costruire intorno al gigante una sorta di "Iron Maiden" sempre dei deu elementi solidi. Solo allora lasceranno esplodere tutto all'interno e soprattutto all'interno della "bara". Nel frattempo Adaeze suonerà a tutto spiano.

    Rimando ai singoli post per le relative spiegazioni.

    ABILITÀ
    Gelide Acque degli Abissi
    Supremazia di Yorith (Cosmo Straordinario)
    La Mano Nera (Illusioni Mentali)
    Telepatia

    TECNICHE


    NOTE
    *


    YOU HAVE COMMITTED THE ULTIMATE HERESY. NOT ONLY HAVE YOU TURNED YOUR BACK ON THE EMPEROR AND STEPPED FROM HIS LIGHT, YOU HAVE PROFANED HIS NAME AND ALMOST DESTROYED EVERYTHING HE HAS STRIVEN TO BUILD. YOU HAVE PERVERTED AND TWISTED THE PATH HE HAS LAID FOR MANKIND TO TREAD. AS YOUR OWN DECREES HAVE STATED, THERE CAN BE NO MERCY FOR SUCH A CRIMINAL. I RENOUNCE YOUR LORDSHIP, YOU WALK IN THE DARKNESS AND CANNOT BE ALLOWED TO LIVE. YOUR SENTENCE HAS BEEN LONG OVERDUE AND NOW IT IS TIME ◄◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ FOR YOU TO DIE.

    Layout by ~S i x ter - un Infinito Grazie

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    VII — I DISAGREE


    « Di certo non corriamo il rischio di passare inosservati. »

    Commentò Adaeze. Lo fece senza preoccuparsi delle tempeste emozionali della Primarca del Kraken, troppo tesa e concentrata sulla strada che si snodava davanti a loro - ben cosciente di essere all'ultimo posto della catena alimentare della cerchia dei Primarchi, l'obiettivo più semplice - per il Chaos - da stanare, sconfiggere, abbattere. Procedere per i corridoi della fortezza si stava rivelando straziante, lacerante - soprattutto a causa di quell'alchimia di urla, khala, anti-chaos e rabbia alla quale il cosmo di Sanya Beršanskaja, Primarca del Kraken, si era abbandonato.
    Non avrebbe saputo spiegare se a terrorizzarla maggiormente fossero i miasmi e le fenditure di essenza caotica che spiravano fra quei corridoi, i tremendi presagi che la tempesta nella khala manifestava grazie ai ricordi di Lady Sanya o la pressoché totale certezza che da un momento all'altro un'orda di armate del Chaos sarebbe giunta a dar loro il benvenuto. Se - tuttavia - la consapevolezza di combattere al fianco di mostri come Lady Johanna e Lady Sanya la tranquillizzava, dall'altra sapeva fin troppo bene che doveva fare la sua parte - per quanto il suo cosmo, senza la Chorale, non fosse che una goccia nell'oceano di quella guerra.

    Stava facendo di tutto per rimanere concentrata e ignorare - come fossero rumori di fondo - quelle bordate psichiche rappresentata dal fuoco amico della mente di Lady Sanya. Le reminiscenze della sua khala, l'unione al flusso di ricordi e coscienze di Mestore e della sua dinastia rappresentava senz'altro una risorsa tattica e bellica che le forze imperiali potevano e dovevano sfruttare in quel frangente, ma la linea di demarcazione fra utile e deleterio era in quel caso fin troppo sottile. Non aveva molte alternative per le mani, se non isolare quei rumori e quelle perturbazioni nella khala e nella Melodia, procedendo in silenzio alla testa dei Kakophoni.

    Quando il gruppo guidato dalle tre Regine fu costretto a fermarsi, Adaeze stese il braccio alla propria destra, per far segno alle proprie truppe di interrompere la propria marcia, e incidentalmente prepararsi alla battaglia. La scena del portone di ossidiana spalancato sugli orrori del Chaos era troppo telefonata per poter cogliere le armate imperiali di sorpresa: ciò che rese l'assalto delle armate nemiche un parziale successo fu semplicemente la violenza e la virulenza di quell'aggressione.

    « O R A! »

    Le sonic lance dei Kakophoni aprirono il fuoco sonico sulla progenie del Chaos che invase il salone, i corridoi, i meandri della fortezza. Annunciata da un venefico miasma che - pure - fece qualche vittima nelle schiere delle tre Regine, l'orda di aborti - esseri sfigurati dalle mutazioni e dalle malattie, incarnazioni della putrescenza e del malsano deperimento delle membra e dei tessuti organici - caricò le forze del Dio Imperatore, per niente disposte a non rispondere al fuoco di quella battaglia, nella quale poteva verosimilmente decidersi il futuro prossimo della civiltà - se non altro di quella Atlantidea.


    I disagree, everything you believe is a tragedy
    I disagree with the way you keep preaching insanity
    I disagree with all of the reasons you're mad at me
    I disagree, everything in your life is a tragedy



    La parte di Adaeze - nel più ampio contesto del coordinato contrattacco dell'Impero - era molto semplice, e dedicata al completo annichilimento dell'avversario. Un effetto che avrebbe raggiunto facendo ricorso alla sua comprensione del canto degli déi antichi, il più grande dono che il cosmo di Evemone le aveva fatto. Una benedizione che la metteva sullo stesso piano degli altri regnanti di Atlantide, e che rappresentava una risorsa bellica importante per l'Impero: i guerrieri sacri capaci di agire sulla connessione fra Macrocosmo e Microcosmo toccando le corde e le stringhe della canzone infinita, del canto della creazione, si contavano sulle dita di una mano - potervi fare affidamento in uno scontro, anche solo nelle simulazioni di una scacchiera, era un vantaggio che in quel momento storico era appannaggio quasi esclusivamente di Atlantide.

    Portò il Flauto di Tersicore alle proprie labbra mentre i Kakophoni presero posizione di fronte a lei. Osservò lo schieramento delle forze avversarie e - con la prima nota - diede origine ad un'esplosione di onde sonore proprio al centro di quello schieramento: un modo come un altro per continuare a seminare incertezza e disordine nella strategia (per quanto elementare) del nemico. Fu una nota leggera, calda e vibrata, come la sensazione di un pastello che scivola su un foglio a grana ruvida. Conoscevano quelle armate: il Chaos era puro disordine, e per offenderlo non bisognava ricorrere agli schemi che avrebbero utilizzato contro armate più ordinarie, contro un'altra fazione in una guerra sacra ad esempio. Causar loro dolore e sofferenza non avrebbe rallentato la loro pericolosità, né ne avrebbe diluito l'output offensivo.

    Ciò che la Musica le permetteva era anche la possibilità di parlare e influenzare le menti degli esseri viventi, agendo direttamente sulle loro sfere di empatia e sensazioni. Era su quell'opportunità - e su un costante effetto di privazione dell'energia cosmica ad ampio raggio - che avrebbe costruito la propria strategia di sopravvivenza all'attacco del Chaos: piegare quelle deboli menti al proprio volere, lanciandoli in uno scontro fratricida, alterandone la percezione di giusto e sbagliato, nullificando la differenza fra alleato e nemico. Una smorfia si disegnò alle estremità delle proprie labbra: era il sorriso soddisfatto di chi stava assistendo alla caduta di una parte dei propri nemici per mano dei loro stessi fratelli, della loro stessa propaggine progenie. Uno spettacolo indecoroso, bestiale, che incarnava bene la brutalità di quello scontro. Uno scontro che era pronta a portare al prossimo livello, agendo direttamente contro quello che sembrava tirare le fila di tutti quei piccoli e bastardi burattini.


    Let it all burn down
    Burn it to the ground
    We'll be safe and sound
    When it all burns down



    L'overture per quell'essere immondo che aveva scosso mura e animi in quelle sale e in quei corridoi non necessitava invece di alcuna costruzione o costrutto particolare, se non un attentato diretto alla sua forza e alla sua integrità fisica e spirituale. Non avrebbe avuto bisogno di diversificare irresponsabilmente gli effetti delle proprie note: Lady Sanya e Lady Johanna erano abbastanza forti e strategicamente preparate che era ben consapevole che si sarebbero prese in prima persona cura di preparare l'offensiva più devastante possibile per quell'aborto. Di suo, doveva solo badare a facilitare più possibile il loro lavoro. Le codificazioni del proprio cosmo si sparsero per la sala, tingendosi delle tonalità dorate della propria fiamma. Un caleidoscopio di tonalità si sparse intorno allo scontro, per poi aggredire sul piano mentale e spirituale l'obiettivo della controffensiva delle tre Regine. Un'aggressione diretta ai centri nervosi e allo sconvolgimento spirituale del colosso, che - sperava - avrebbe permesso ai Primarchi di Kraken e Seadragon di poter avere ragione di lui in pochi secondi.

    4JuYzWw


    NOME Adaeze Yar'Adua
    ENERGIA Rossa
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Sirene [IV]
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    STATUS SCALE Indossata, integra.
    ABILITÀ Malia delle Sirene [Musica + Privazione Cosmica] Flauto +1

    RIASSUNTO AZIONI Bon, chi di dovere sa già :zizi:
    Spero di essere più in forma per il prossimo giro.
    In ogni caso, le azioni intraprese da Adaeze sono abbastanza semplici: contro l'orda (Attacco a Suprema) pone in essere una serie di azioni come difesa, le cui parti principali sono il continuo effetto di privazione cosmica e un'influenza mentale che faccia si che parte dei nemici si metta a combattere fra loro. In questo modo dovrebbe essere riuscita ad abbassare la pericolosità complessiva dell'attacco verso di sé e le sue truppe, che sono tutte davanti a lei e si beccano la maggior parte dell'output. Ciò che fa più che altro presa su Adaeze - e probabilmente peggiorerà coi turni - è il miasma.
    L'attacco al mini-boss è in realtà complementare a quello di Sanya e Johanna, e va a coprire le sfere mentale e spirituale mentre le altre due Primarche tentano di sconfiggerlo sul piano fisico. Anche qui, effetto on going di privazione cosmica.

    EDIT: Aggiunto il riassunto azioni :zizi:



    Edited by caligola~ - 15/11/2020, 09:29
     
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    i dice che i servitori dell'impero sottomarino vivano e muoiano per due motivi. Il primo, era portare la gloria del Dio Imperatore dell'umanità. Il secondo, è distruggere l'immondo e l'eretico, che osa vivere e rallentare il progresso della sopracitata divina gloria. La sola esistenza dei grandi nemici caotici non era solo un ostacolo, ma un vero e proprio AFFRONTO a ciò che l'impero rappresenta.

    Dopo aver subito attacchi su attacchi da parte delle forze del signore del decadimento, che aveva osato mettere radici in Australia con così tanta tracotanza e con numeri così vasti, i primarchi di Atlantide avevano finalmente mosso la loro controffensiva ed erano penetrati nella fortezza da cui erano partiti gli attacchi in primo luogo. Le forze atlantidee, guidate da ben tre primarchi, sciamarono all'interno delle spaccature delle mura provocate dai loro attacchi e cominciarono a farsi strada all'interno dei corridoi incrostati di ruggine e di icore purulento. Quel luogo era SATURO del potere mefitico del dio caotico della pestilenza, e nonostante loro fossero partiti preparati a tale incursione con respiratori e filtri di notevole potenza, persino l'odore nauseabondo riusciva a passare oltre aggredendo i sensi già martoriati di Johanna. Gli stivali metallici sia di Astartes che delle scale delle tre regine abissali rimbombarono costantemente in una marcia rapida e ordinata all'interno di quei corridoi, così stranamente sgombri. Forse gran parte delle forze che occupavano quella struttura erano già state parzialmente annientate dall'assalto navale che avevano portato giungendo alla fortezza in primo luogo, oppure erano stati rediretti alle navi che stavano combattendo ancora all'esterno. Lo scontro infuriava ancora nel cielo attorno alla fortezza, ma nonostante i lampi delle magnifiche armi che venivano dispiegati sopra di loro con tanta violenza da far tremare la terra e il cielo all'unisono, la tinta rossa di quest'ultimo continuò ad opprimere la squadra di incursione filtrando in modo malevolo dalle spaccature nelle pareti dei corridoi.

    Non era un buon segno. Ciò che incombeva su tutti loro stava accrescendosi sia in potenza che in pericolosità percepita. Johanna lo sentiva chiaramente. Sentiva la presenza di qualunque cosa stesse arrivando. Che fosse una singola entità o l'orda, lo sentiva come se le stesse respirando sul collo dolorante. Normalmente non sarebbe riuscita a mantenere il ritmo di marcia, conciata com'era, ma aveva rapidamente creato un endoscheletro di sostegno all'interno della sua scale, che riempiva gli spazi lasciati vuoti dalla carne che aveva perso e che seguiva la sua volontà. Il suo controllo sul corallo era diventato incredibilmente più fine e preciso, perciò il processo divenne quasi automatico per lei, privo di pensiero attivo. Il muovere il proprio corpo mediante la propria mente ed il suo cosmo restituì regalità e marzialità al suo portamento, che tornò ad essere degno della più potente dei primarchi in vita in quel momento. Era lo scudo di Atlantide, avrebbe protetto i suoi uomini e gli altri due primarchi con il suo potere e facendo da esempio di nobiltà e fede incrollabile.

    Ma sentiva nel profondo della sua connessione con il Khala la risonanza che stava avvenendo in Sanya, Kraken. Anche se non era necessario avere quel tipo di connessione intima per capire che cosa stesse succedendo in quella ragazza che stava conducendoli come un segugio che ha trovato la pista. Era un calderone di emozioni negative e di rabbia e sarebbe esplosa alla prima provocazione. Johanna poteva solo sperare che tale -seppur giusta- furia venisse indirizzata completamente contro il nemico e non si creassero incidenti che avrebbero potuto compromettere la loro situazione e la loro missione. Avevano già poche possibilità di vittoria e dovevano contare sull'assoluta perfezione del loro lavoro di squadra, sul loro potere e sulla loro fede incrollabile nel dio Imperatore dell'umanità.

    Senza incontrare particolari resistenze durante il loro percorso, lo squadrone sfondò in una enorme stanza. Più che una stanza era un ampio spiazzo delimitato dalle pareti della fortezza e date le sue proporzioni sembrava che fosse al centro di essa. Johanna non aveva notato strutture esterne di tale forma approssimativa, quindi era probabile si trattasse di un locale interno protetto dai numerosi corridoi che avevano percorso. Effettivamente dall'esterno quella fortezza appariva gigantesca, inoltre quando si parla del caos concetti come misurazioni precise sono poco più che suggerimenti, e spesso non vengono seguiti affatto.

    Una enorme porta di ossidiana e numerose colonne dello stesso materiale. L'ossidiana era un materiale associato fin troppo spesso con i poteri perniciosi, quindi era palese che erano appena entrati in una stanza dall'importanza significativa. Immediatamente gli astartes si misero in formazione per avanzare, pronti ad affrontare qualunque cosa sarebbe uscita da quella porta. Dopotutto una porta è fatta per aprirsi, e accadde proprio ciò.
    Il portone di ossidiana si spalancò e da esso uscirono immediatamente, accalcandosi in un una masnada disordinata, creature di Nurgle. Non erano astartes corrotti dal caos come quelli che avevano affrontato fino a quel momento, ma creature disordinate nella loro contaminazione distruttiva e purulenta. Forse un tempo erano esseri umani, toccati dalle influenze nocive dei poteri perniciosi, o forse erano semplici demoni minori del dio della pestilenze e della stagnazione. Poco importava. Il cosmo di Johanna si palesò immediatamente, facendo tremare la terra attorno a lei e sovrastando quello delle altre guerriere in modo percepibile. Oltre le creature arrancò fuori dalla porta una creatura gigantesca, ancora più orribile di quanto si fosse appena scatenato contro di loro complessivamente.

    Immediatamente gli astartes di Johanna, i magli imperiali, cominciarono a fare la loro parte facendo fuoco sulle creature empie del caos in avvicinamento, stendendo un tappeto di proiettili di fronte a loro. Le creature immediatamente davanti esplosero sotto i colpi di bolter e storm bolter, per poi venire immediatamente scavalcati dalle infinite fila dietro di loro. Si avvicinarono sempre di più accompagnate dalla nube di miasma generata dalla creatura gigantesca. Immediatamente al comunicatore di Johanna arrivarono le urla dei soldati che venivano colpiti dalle armi corrosive e dalla nebbia paralizzante. Le armature di oricalco e ceramite vennero divelte dalle lame corrosive mentre erano resi gusci inermi dal primo contatto con l'agente neurale liberato dal gigante. Johanna non avrebbe permesso altra sofferenza ai suoi uomini.
    Toglietevi di mezzo, creature del caos. - Disse Johanna gelida, attraverso il filtro vocale della sua scale. Il cosmo di Seadragon si proiettò in avanti con violenza apocalittica, trasformandosi in un torrente di energia dorata che si proiettò in avanti scavalcando i suoi uomini e trasformandosi in aria in acqua primordiale. Ci fu un visibile scontro tra l'unione dei cosmi di Sanya e Johanna e la nube mefitica, ma gran parte di essa venne cacciata indietro dal vorticare iracondo di flutti che cominciò ad abbattersi sulle creature caotiche che stavano avanzando. Mentre quell'apocalisse acquatica si stava consumando, alcune creature emersero dai flutti, orribilmente danneggiate ma ancora sostenute dalle empie forze che li animavano. Si avventarono sulle file dei suoi uomini, infligendo ferite su ferite prima di venire colpiti da armi a catena e un torrente di proiettili e letterale fuoco ad opera dei lanciafiamme che alcuni avevano portato. I loro gas mefitici si incendiarono facendoli esplodere dall'interno.

    Johanna era con le braccia alzate al cielo, proiettando il proprio cosmo in una tremenda esplosione proiettata in avanti che si trasformava in flutti marini, intenta a dare opera al suo massacro con l'assistenza congiunta delle acque gelide del Kraken. Tuttavia alcune delle creature passarono oltre e si avventarono su di lei. Johanna balzò di lato animata dal proprio corallo interno, ma non riuscì ad evitare che l'impatto di quelle lame malvagie si scatenasse sulla sua scale. Parte del miasma era passato oltre, aggredendo la sua coordinazione muscolare, così fu troppo lenta a reagire a quel cambio improvviso di scenario nelle sue immediate vicinanze.
    Arti putrefatti afferrarono le sue braccia e le sue gambe e Johanna si strattonò via, appena in tempo per sentire le lame scivolare sulla sua scale. Per la prima volta da quando quella maledetta avventura australiana era cominciata, Johanna sentì chiaramente il suono di metallo raschiato sulla sua scale. Un'esplosione di cosmo si liberò dal suo corpo e annichilì le creature che si erano avvinghiate ai suoi arti e la stavano subissando di colpi.

    Strinse i denti, sentendo chiaramente il dolore degli impatti sulla propria carne martoriata, ma erano solo danni superficiali. Persino la gangrena corrosiva che si era depositata sulla sua scale stava scivolando via lasciando graffi profondi qualche millimetro. Se qualcosa della corrosione era passata oltre e stava divorando la sua pelle, Johanna non era in grado di sentirla al momento con le sue condizioni. Se la gran parte di quelle creature non stesse venendo devastata dai due tsunami congiunti probabilmente a lungo andare sarebbero riusciti a danneggiare in modo percepibile la sua scale. Non poteva permettersi una cosa del genere. Risolto quell'immediato pericolo, Johanna riprese a concentrarsi sulla sua offensiva. Le onde si agitarono, innalzarono, danzarono per l'intera ed enorme stanza combinando i poteri di Seadragon e Kraken in una sinfonia di distruzione, accompagnata dall'effettiva sinfonia di Siren intenta a portare morte ai sistemi nervosi bruciati dalle malattie di quelle creature e suggere dai loro cosmi come orribile nettare. Le onde trascinarono via l'orda maligna, devastandola e smantellandola con immensa crudeltà, trascinando il tutto verso l'enorme creatura che aveva generato il miasma. Le onde si impennarono ruggendo e si innalzarono sopra di esso avvolgendolo in un vortice abbastanza grande da inglobarlo. Una immensa bara per qualcosa che era poco più di un cadavere. Il rosso del corallo ed il rosso dei riverberi del cosmo di Sanya si arrampicarono per quelle acque ed in pochi istanti il ghiaccio ed il sentient si intersecarono in una struttura cristallina dall'immensa durezza e dalle temperature incredibilmente al di sotto dello zero. Poi entrambi i cosmi si scatenarono all'interno di quel feretro per generare una doppia apocalittica esplosione in uno spazio chiuso, atta a devastare completamente quell'immenso corpo purulento.


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    narrato parlato pensato °telepatia°

    NOME Johanna Derham
    ENERGIA Nera
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Seadragon [VIII]
    FISICAMENTE Vari lividi sotto la scale, forse qualche corrosione superficiale in zone dove la scale è meno protettiva
    MENTALMENTE Reee
    STATUS SCALE Danni superficiali

    RIASSUNTO AZIONI Jo e sanya fanno la turbocombo tempesta d'acqua per arginare sia l'attacco debole che l'attacco forte. Dato che è suprema qualcosa passa e johanna viene intorpidita un po', abbastanza perché alcune creatrure riescano a saltare oltre eliminando alcuni suoi soldati e ammucchiandosi su di lei ferendola superficialmente. Intanto i maremoti si scatenano, avvolgono il mega ciccione uccidendo tutti i costrutti e creano la bara nera di aizen di corallo e ghiaccio addosso a lui, per poi scatenare esplosioni a cosmo straordinariox2 all'interno.

    ABILITÀ
    ● PENDRAGON ●
    Il corpo di Johanna è percorso da innumerevoli e intricati circuiti di corallo e orialco atlantideo che fanno parte integrante della sua carne e delle sue ossa. Questo sistema permette una migliore diffusione e controllo del cosmo di Seadragon nel corpo di Johanna, che diventa capace di sopportare una quantità di energia maggiore rispetto ai normali cavalieri. Johanna ottiene così una maggiore massa cosmica da utilizzare durante i combattimenti, per attacchi, difese o per supportare la propria capacità rigenerativa. A parità di potenza Johanna compie meno sforzo nel controllare il proprio cosmo, e a parità di sforzo può di conseguenza evocarne una quantità maggiore che si traduce in attacchi e difese più potenti del normale. Quando il cosmo di Johanna arde alla massima potenza questi circuiti si caricano di così tanta energia da essere visibili attraverso la sua pelle.


    ● SEA OF QUANTA ●
    Alla ricerca di potere in nome del Dio imperatore, il primo re di Atlantide si giunse al cospetto di Tiamat e Apsu. I due immensi draghi di Khaos sono i guardiani e allo stesso tempo costituiscono le acque che scorrono tra le pieghe del multiverso. Il mare primordiale di acque dai riflessi dorati che fa da interstizio all'intera realtà e che fa da divisione a tutta la creazione. Le preghiere di Atlante vennero ascoltate e i due draghi gli concessero di provare il proprio valore affrontando loro figlio: Syphon, un drago il cui corpo era costituito da uno strano materiale corallino e dalle stesse acque primordiali desiderate da Atlante. Atlante si mostrò degno e ottenne la benedizione della progenie di Tiamat e Apsu. Tale immenso potere è stato tramandato a Johanna. La sua volontà ed il suo ruggito sono in grado di scuotere questo infinito sentiero di acque primordiali, che si innalzano e si prostrano al suo comando. Mediante il proprio immenso cosmo Johanna è in grado di generare indefinite quantità di acqua primordiale, che in tutto e per tutto si comporta e reagisce al cosmo come il liquido più puro, privo di contaminazioni. Gli utilizzi di questa materia dimensionale sono limitati solo dalla fantasia di Johanna, e qualunque massa d'acqua ordinaria entri in contatto con il cosmo di Johanna se essa lo desideri si muterà immediatamente in altre acque primordiali per accrescere la potenza distruttiva di Johanna.
    Data la natura extradimensionale di queste acque, Johanna è in grado di sfruttarne le proprietà per piegare il tempo e lo spazio al suo volere. Generando gorghi di acqua primordiale, Johanna può creare portali per l'oceano primordiale al di fuori dell'universo, un luogo di acque eternamente in tumulto che è in verità l'intera esistenza dei due draghi primordiali. Johanna può sfruttare questi portali in vari modi per spostare se stessa o i propri attacchi, oppure per risucchiare l'avversario e imprigionarlo. Se si osservano attentamente queste acque, sembra quasi di cogliere sprazzi di luoghi alieni e lontani tra le sue onde.


    ● THE SENTIENT ●
    La carne del drago Syphon era costituita da due materiali provenienti da oltre l'universo. Uno è le acque primordiali e l'altro, più particolare e infido, è il corallo del dominio. Nonostante il nome, il corallo del dominio è una massa composta da un numero virtualmente infinito di micro organismi, capaci di produrre uno scheletro calcareo da utilizzare come struttura solida. Questi microorganismi, il cui nome collettivo è "The Sentient", sono generati direttamente dal cosmo di Johanna e sono in perfetta simbiosi con il suo corpo. Agendo come estensione della volontà del primarca, il corallo del dominio può plasmare la sua struttura solida liberamente, componendo così una sostanza solida allo stesso tempo incredibilmente solida e versatile. Nelle sue manifestazioni più semplici, il corallo del dominio può crescere come il suo analogo naturale, in forme ramificate ma lievemente più aguzze e crudeli. Bisogna essere abbastanza vicini per poter capire di cosa si tratti veramente, e allora è di solito troppo tardi. Può essere usato per foggiare una infinità di attacchi, o essere plasmato in armi di ogni tipo. Il nome di questo organismo viene dalla sua capacità peculiare. Il corallo del dominio è difatti in grado di invadere praticamente qualunque materiale diffondendosi e proliferando in esso. Questo ha varie applicazioni pratiche. Nel caso tale infestazione avvenga su oggetti e materiali inanimati, Johanna diventa in grado di controllarli utilizzandoli come substrato per il corallo, per poterli rimodellare in costrutti e golem sotto il suo controllo diretto. Questa infestazione avviene anche nel caso degli esseri viventi. Il corallo del dominio è in grado di ancorarsi ai corpi e alle cloth degli avversari, cercando costantemente di infiltrarsi tra le scanalature di quest'ultime ad ogni contatto. Questo per entrare in contatto con la pelle e con le ferite esposte dell'avversario. Una volta raggiunto il suo obiettivo, il corallo comincerà a scavare nella carne della vittima infiltrandosi in essa e ramificandosi costantemente, processo accresciuto ed accelerato ad ogni contatto con nuovi microorganismi portati da successivi attacchi. Oltre a trovarsi sempre più appesantito dato il continuo accumularsi di corallo sul suo corpo, un organismo esposto al corallo del dominio deve fare fronte ad una minaccia ben peggiore. I microorganismi del corallo del dominio sono in grado di interfacciarsi con le terminazioni nervose sulla pelle e nella carne della vittima, nutrendosi dei suoi impulsi nervosi e interferendo con essi in maniera costante e crescente.
    Questo fenomeno priverà gradualmente la vittima del controllo del proprio corpo, e dopo una eccessiva infestazione, dei propri pensieri. Come un veleno senziente che si nutre di volontà, il corallo del dominio nel suo diffondersi in un organismo gli renderà sempre più difficile muoversi in modo coordinato a causa della continua interferenza di impulsi nervosi generati dai microorganismi, che ad un certo punto arrivano a causare spasmi involontari. Dopo un po', diventa difficile anche concentrarsi, pensare in modo coerente, o compiere azioni che sfruttano poteri psionici. Una infestazione completa del sistema nervoso centrale porta all'annullamento irreversibile della volontà e dell'io della vittima. La completa assimilazione nella volontà di Seadragon.
    Essendo il corallo una estensione della volontà di Johanna, essa può agire direttamente sul tipo di interferenza provocata dal suo corallo, come forzare specifici movimenti oppure sovraccaricare lo stimolo per generare dolore atroce e bruciante. Maggiore è l'infestazione, più intenso e difficile da contrastare è questo effetto.
    Il corallo del dominio, in virtù della simbiosi che ha con Johanna, è in grado di mutare in cellule ibride in grado di replicare i tessuti del suo corpo. A conti fatti, il corallo è in grado di rigenerare costantemente il corpo di Johanna, anche nel caso di danni appena subiti, diminuendo perciò il dolore che essi provocano. Questo le conferisce una maggiore sopportazione di ogni tipo di danno fisico. Se necessario, Johanna Può ardere il proprio cosmo per accelerare l'azione del corallo e curare in pochi istanti una grave ferita non immediatamente letale, o una somma di danni minori che raggiunge tale entità, con un consumo energetico appropriato.

    Bonus a energia Nera: Godflesh protocol
    Il corpo di Johanna non è più umano.
    La simbiosi tra Johanna ed il corallo è diventata pressoché assoluta. Johanna è il corallo ed il corallo è Johanna. Il suo controllo su di esso è diventato così preciso da avere perfetta coscienza di dove ogni singolo microorganismo nella sua area d'azione, ed è in grado di muoverli nello spazio come se disponesse dell'abilità telecinesi. Che sia a centinaia di metri di distanza o nel corpo dell'avversario, non c'è differenza. L'unione di tale simbiosi e di una precisione così assoluta le permette di generare o diffondere il corallo del dominio nel proprio corpo senza effetti collaterali, mentre quelli che possono essere considerati danni autoinflitti per la normale fisiologia umana vengono rigenerati rapidamente. Questo apre le possibilità ad azioni impensabili, come irrigidire temporaneamente tessuti molli e organi interni, oltre che assorbire ossigeno disciolto nell'acqua grazie al corallo diffuso nei polmoni. Persino il corallo stesso beneficia di questo aumento di precisione e simbiosi, al punto che la sua normale fisiologia si è alterata. La struttura solida del corallo non è più semplice roccia solida, ma emula l'orientamento e la disposizione delle cellule ossee di un corpo umano. Tale somiglianza non è solo estetica, ma anche funzionale, con tanto di canalicoli capillarizzati atti a trasportare microorganismi in modo da alimentare e rinnovare costantemente il corallo. A conti fatti, se sufficientemente danneggiato, il corallo primordiale sanguina. Ma tale evento è ora incredibilmente difficile da osservare, dato che la combinazione di precisione, simbiosi e una nuova struttura che mima la vita complessa del pianeta, il corallo del dominio oltre a diventare notevolmente più pesante acquisisce la proprietà robustezza straordinaria. Infine, data la nuova precisione e complessità, il corallo del dominio è in grado di utilizzare la sola acqua primordiale come substrato per generare costrutti.
    Questa è la vera forma del corallo di Syphon, ed è distinguibile da ogni altro materiale analogo grazie alle bioluminescenze cangianti che scorrono sulla sua superficie, come vene luminose.


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    La teca mortale inizia a vibrare intensamente, lunghe crepe si formano sulla sua superficie ed un miasma verdastro prende a fuoriuscirne.
    Urla orribili provengono dal suo interno, fino a che esplode in migliaia di frammenti che, toccato il suolo di dissolvono come colpite da un potentissimo acido.

    Il mostro è orribilmente sfigurato, pezzi del suo corpo sono al suolo sfrigolanti in pozze corrosive.
    Cerca di avanzare, ma una gamba gli si spezza sotto il suo peso, facendolo rovinare al suolo.
    Qui cerca di trascinarsi verso di voi, ma convulsioni terribili iniziano a farlo tremare, spezzando le poche ossa rimaste intatte e rendendolo un ammasso putrescente di carne infetta.

    Centinaia e centinaia di larve iniziano ad uscire dall'essere che, ancora vivo, urla di dolore e di piacere mentre quelle creature ne divorano completamente la carne.

    Le larve, cariche del potere assorbito, mutano in altrettante mosche orribili e gigantesche, che si fiondano verso di voi cercando di trafiggervi con i loro numerosi pungiglioni colmi di veleno paralizzante.
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    Nel frattempo, nelle stanze oltre la porta, iniziate a sentire rumori di battaglia...




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    I vesponi immaginateli come un'evocazione con le abilità "moltitudine" e veleno. L'energia è la stessa del bestione.
    Oltre alla porta, come detto, sentite rumori di battaglia, ma l'essenza del caos che permea ogni cosa non vi fa capire cosa sta succedendo.

    A voi :zizi:
    Il termine è tra 7 giorni



     
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    vanziamo! - Gridò Johanna nei comunicatori di tutti i presenti, e cominciò immediatamente una corsa sfrenata per guadagnare parte della stanza in cui si stava consumando il combattimento. Ognuno di loro doveva essere assolutamente conscio del fatto che quello scontro era solo una distrazione, qualcosa per rallentarli mentre le opere blasfeme in corso oltre quella porta venivano portate a compimento. Questo era qualcosa che i guerrieri di Atlantide non si potevano permettere in modo assoluto. Avrebbe potuto significare nel caso migliore, una vera e propria invasione delle forze del caos sul piano materiale, nel caso peggiore, una seconda apocalisse. Nessuno dei due scenari era negli interessi di qualsiasi essere vivente su quel piante, a parte forse di qualche scellerato che aveva rinunciato alla propria anima e umanità in cambio di potere.
    Effettivamente, molto di ciò che stava accadendo era conseguenza di azioni del genere in primo luogo. E la manifestazione furiosa del cosmo di Kraken non faceva altro che ricordare la cosa a Johanna. Mentre avanzavano Johanna diede una rapida occhiata ad Adaeze e Sanya, accertandosi delle loro condizioni fisiche. Stavano bene ancora, fortunatamente. Lo stesso non poteva dirsi di lei, che si sentiva sempre più affaticata. Il respiro era pesante. Poteva ancora combattere, ma il suo supporto in battaglia si sarebbe ridotto a portare assoluta distruzione a distanza. Non era più in grado di combattere in corpo a corpo, ogni movimento era sofferenza per lei.

    Quando la bara che il ghiaccio e il corallo avevano creato esplose, Johanna interruppe immediatamente la sua corsa, scivolando coi tacchi sul pavimento fradicio d'acqua e strani icori purulenti. A quel punto le loro armature splendenti erano sporche un po' ovunque da schizzi di materiali orribili e innominabili, ma rimanevano comunque un faro splendente in mezzo al lerciume. Dietro di loro, vari corpi dei soldati che non ce l'avevano fatta, o che stavano per spirare.

    Even in death, we still serve. - Disse Johanna, e mentre l'orribile creatura caracollava fuori dai resti del costrutto, sfaldandosi progressivamente nell'avvicinarsi, il corallo di Johanna schizzò all'indietro partendo dai suoi piedi. Si ramificò a terra serpeggiando tra i soldati e raggiungendo i corpi morti o moribondi che avevano lasciato dietro nella loro avanzata. Johanna non avrebbe permesso che il caos reclamasse i loro corpi e le loro anime, e la lealtà all'impero va ben oltre la morte del corpo. Raggiunse telepaticamente coloro la cui scintilla vitale stava esaurendosi in tale momento e diede loro le benedizioni necessarie.

    Poi fu il corallo a raggiungere i loro corpi martoriati, senza fare distinzione tra i vari capitoli di Astartes. Si insinuò nelle spaccature delle loro armature, raggiungendo la loro carne ed invadendola. Dopo qualche istante le armature cigolarono e schioccarono, mentre gli Astartes, ora Magli Scarlatti, si rialzavano e imbracciavano nuovamente le loro armi in silenzio riavvicinandosi al gruppo. Tutto questo avvenne senza che Johanna guardasse, tanto era il suo controllo sul corallo a quel punto. La sua attenzione era grandemente concentrata sulla creatura che cercava di raggiungerli nonostante si stesse sfaldando ad ogni passo. Il cosmo di Johanna rimase attivo, avvolto su se stesso come una serpe pronta a colpire. Non stava morendo, stava succedendo qualcos'altro e voleva essere pronta ad ogni evenienza.

    Quando le larve cominciarono a uscire dal suo corpo Johanna non poté fare a meno di pensare infastidita che era vero, Nurgle oltre a pseudozombie era anche insetti. L'immenso numero di larve che stavano scavando la carne per uscire all'aria aperta indicava solo una cosa. Un enorme numero di creature era in arrivo. - Serrate i ranghi! - La voce di Johanna tuonò sopra l'orribile suono viscido che proveniva dalla carne putrefatta, ma fu immediatamente sovrastato dalle grida che proveniva dal mostro gigantesco. Johanna serrò quello che rimaneva della sua mandibola osservando le mosche divorarne la carne per nutrimento e Johanna sentì chiaramente che il potere della creatura si stava trasferendo alle larve. In risposta all'ordine della primarca, i Magli Imperiali e gli altri due capitoli si avvicinarono gli uni agli altri in una formazione serrata. Se stava arrivando davvero uno sciame dovevano restare uniti, i soldati dovevano proteggersi a vicenda e chiunque fosse rimasto isolato sarebbe diventato una preda facile. I magli scarlatti avevano nel frattempo finito la loro corsa per mettersi in pari con le forze armate Atlantidee. Il corallo sotto le loro armature scricchiolava e brulicava in propaggini asimmetriche dalle spaccature e dalle giunture, mentre si portavano al perimetro più esterno della formazione. Anche dopo la morte, quegli astartes avrebbero protetto i loro fratelli di battaglia. Le armi dei magli scarlatti si mossero all'unisono verso la pila di larve e ossafrantumate, preparandosi a fare fuoco. Ma prima che Johanna potesse dare l'ordine le larve attraversarono una fase di rapida metamorfosi, ingigantendosi e trasformandosi in insetti enormi e orribili. Così grandi da rendere immediatamente chiara all'occhio la presenza del pungiglione nei loro addomi e le punte frontali.

    Il cosmo di Johanna si incendiò nuovamente, rimasto pronto fino a quel momento. Dopo aver scambiato rapidissimi segnali con gli altri due primarchi, attorno all'intero esercito si creò un anello d'acqua che cominciò a roteare alla massima velocità, generato dai cosmi uniti di Johanna e Sanya. L'acqua si innalzò dall'anello e si trasformò in pochi istanti in una cupola roteante di acqua, ghiaccio, corallo e energia sonica sostenuta e alimentata dallo sforzo congiunto di tutti e tre i primarchi. Lo sciame piombò su di loro.

    Ora che l'ostacolo non era più davanti a loro ma tutto attorno a loro, lo squadrone continuò ad avanzare mentre il cosmo dei primarchi muoveva in avanti la cupola assieme a loro continuando a farla roteare alla massima velocità. Una normale difesa avrebbe potuto permettere facile appiglio a quelle creature, quindi il farla roteare con così tanta forza avrebbe migliorato le loro possibilità di arrivare in fondo limitando i danni.
    Le orribili creature chitinose si abbatterono sulla cupola. Le prime a fare contatto vennero immediatamente scagliate via dalla rotazione, alcune vennero fatte a pezzi dall'attrito dei materiali che la costituivano, come se si fossero schiantate contro una smerigliatrice. Frammenti disgustosi delle creature cominciarono a volare in ogni direzione. L'esercito continuò così ad avanzare verso la porta e flebile, sopra il ronzio e il frastuono della cupola, Johanna captò un suono. Immediatamente gli apparecchi acustici della sua scale risposero al desiderio del primarca e isolarono il suono, amplificandolo. Oltre la porta spalancata stava risuonando quella che sembrava una battaglia. Ma Johanna non fu in grado di stabilire chi o cosa stesse combattendo, l'essenza del caos era così concentrata da coprire ogni cosa.

    Che diamine sta succedendo...
    - Sussurrò tra sé e sé, continuando ad alimentare la cupola. Dovevano arrivare alla porta, poi lì sarebbe partito il loro attacco. Le creature continuarono a abbattersi sulla cupola. La forza cosmica complessiva di quello sciame era superiore alla sua, se fosse stata da sola Johanna sarebbe stata sopraffatta in fretta, ma c'erano i cosmi di Sanya e Adaeze a contribuire alla solidità della difesa, quindi per ogni crepa che si veniva a formare, compariva immediatamente altro materiale a ripararla. Ma era comunque una enorme potenza costituita da tutte le creature addossate alla cupola, e ad un certo punto tra i vari frammenti di cadaveri e quant'altro le creature cominciarono a trovare alcuni appoggi e a roteare assieme alla cupola. Johanna ne vedeva le sagome sondare la barriera e cominciare a colpirla coi loro pungiglioni. Erano quasi arrivati alla porta quando alcune delle mosche riuscirono ad entrare dentro la cupola a forza di opprimerla costantemente con attacchi incessanti. Alcune vennero abbattute immediatamente dal fuoco degli Astartes, altre invece riuscirono ad abbattersi su alcuni Astartes, perforando le loro armature con il loro pungiglione. Le grida di dolore mentre il loro veleno si faceva strada risuonò nella cupola. Johanna scagliò lance di corallo dalle mani abbattendole, ma così facendo una si avventò su di lei afferrandola da dietro e cominciando a colpire a ripetizione con il pungiglione inferiore. Johanna sentì numerosi impatti sui fianchi e sulla schiena, fino a che non sentì un dolore atroce all'altezza del rene sinistro. Il pungiglione era riuscito ad insinuarsi tra due placche di articolazione e a raggiungere con la punta la carne danneggiata sotto. Venne parzialmente fermato dall'esoscheletro di corallo che la sosteneva ma Johanna sentì chiaramente il sangue colare lungo la schiena e una rapida sensazione di bruciante dolore diffondersi da quel punto al resto del fianco. In quel momento giunse di slancio Rogal, il maestro capitolare dei suoi magli imperiali che decapitò la creatura con la sua lama potenziata e scagliò via il corpo con un pugno. Johanna sentì chiaramente lo strattone del pungiglione mentre usciva dal suo corpo. Era una cosa orribile e seghettata. Numerosi colpi da fuoco risuonarono dietro di lei mentre abbattevano la creatura e le altre che erano entrate. Johanna sentì immediatamente un calo di sensibilità al braccio e alla gamba sinistre, il veleno si stava diffondendo rapidamente nel suo corpo. Una tossina paralizzante. Per il dolore e il principio di paralisi che stava diffondendosi nel suo coro, Johanna quasi perse la concentrazione sulla barriera. Uno dei magli scarlatti si mosse come strumento della sua volontà e sollevò da terra Johanna portandola avanti mentre il corpo della primarca cominciava a smantellare la tossina e riparare il danno provocato da essa. Johanna provò un dolore atroce e si dovette trattenere attivamente dal lasciarsi sfuggire un grido di sofferenza e frustrazione. Ma riveicolò tale intenzione nel riparare la barriera e accelerarla ulteriormente. Immediatamente il corallo raggiunse i soldati caduti trasformandoli in altri magli scarlatti. Per un certo verso, non avevano veramente perso numeri in quella grande stanza, ma il consumo cosmico stava cominciando a farsi sentire su Johanna.

    Mentre tutto questo stava accadendo, la sirena di Atlantide continuò a diffondere la sua melodia, facendo scempio del sistema nervoso delle creature in modo da indebolirle e rallentare i loro attacchi, oltre a ucciderle direttamente con i suoi attacchi che potevano passare liberamente oltre le barriere e le difese delle creature.

    Attraversarono la porta, ancora inseguiti dalle mosche giganti, ma una volta passato lo stipite il piano dei primarchi entrò in azione. Immediatamente l'acqua che era rimasta sul campo di battaglia dopo i maremoti di Johanna e Sanya si animò nuovamente, cominciando a innalzarsi in grandi onde. Contemporaneamente i cosmi delle due si intrecciarono nuovamente e con un frastuono infernale si innalzò una struttura di corallo e ghiaccio che andò a formare una parete che sostituì la porta che era aperta al momento. Un enorme monolito che chiuse interamente l'ingresso separandoli dalle orribili creature. La cupola venne lasciata cadere una volta fatto ciò, e i soldati fecero immediatamente fuoco eliminando gli insetti che erano passati oltre facendo fuoco liberamente.

    Mentre Adaeze passava ad una melodia terribilmente più aggressiva per cercare di uccidere le creature, o bloccarle per preziosi secondi, gli altri due primarchi diedero forma fisica alla loro intenzione. Johanna diffuse il proprio potere sulla parete che avevano creato, che stava già venendo aggredita dallo sciame che avevano chiuso oltre. L'acqua si arrampicò sulla facciata rivolta verso la stanza che avevano appena abbandonato e cominciò a vorticare furiosamente, trasformandosi nel triangolo dorato. Immediatamente cominciò a esercitare la propria immensa e brutale attrazione gravitazionale per cercare di trascinare lo sciame nell'immenso portale che avevano generato.
    Contemporaneamente a ciò Sanya avrebbe preso pieno controllo del maremoto a cui avevano dato inizio, sollevandolo in enormi onde che si sarebbero poi contorte in un immenso gorgo orizzontale, per dare ulteriore potenza di risucchio al portale attraverso il fluire delle correnti che sarebbero precipitate direttamente nell'abisso primordiale creato da Johanna. La melodia di Adaeze avrebbe contribuito cercando di impedire alle creature di opporsi o di allontanarsi una volta realizzato che era troppo tardi.




    u3RWw9c
    narrato parlato pensato °telepatia°

    NOME Johanna Derham
    ENERGIA Nera
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Seadragon [VIII]
    FISICAMENTE Vari lividi sotto la scale, forse qualche corrosione superficiale in zone dove la scale è meno protettiva. Perforazione all'altezza del rene destro e principio di paralisi estremamente dolorosa al lato sinistro del corpo.
    MENTALMENTE Maronn
    STATUS SCALE danni superficiali

    RIASSUNTO AZIONI Allora, innanzitutto da inizio a fine post ogni soldato morto o morente lo infesto col corallo in modo da trasformarlo in un golem equipaggiato come uno space marine e portarcelo dietro per non lasciare niente al caos. Poi. Creiamo una cupola rotante in tre mentre avanziamo, alla testuggine romana. Nel frattempo adaeze suona per debuffare e fare male alle mosche. Lo sciame si schianta contro la cupola e viene tritato fino a che qualcosa non riesce a passare facendo danno a Johanna e dandole una dose di veleno. Continuando ad avanzare ci buttiamo oltre la porta, e creiamo un mega muro di corallo e ghiaccio per chiuderlo. Tale muro diventa la parete in cui si viene acreare un altrettanto grande triangolo dorato. Sanya invece crea un maremoto e un vortice orizzontale che finisce nel portale stesso in modo da trascinare tutto il moscario vario (possibilmente tramortito e o ucciso mentalmente da Adaeze), in modo da fottere tutte le mosche in una volta sola mentre siamo passati oltre.

    ABILITÀ
    ● PENDRAGON ●
    Il corpo di Johanna è percorso da innumerevoli e intricati circuiti di corallo e orialco atlantideo che fanno parte integrante della sua carne e delle sue ossa. Questo sistema permette una migliore diffusione e controllo del cosmo di Seadragon nel corpo di Johanna, che diventa capace di sopportare una quantità di energia maggiore rispetto ai normali cavalieri. Johanna ottiene così una maggiore massa cosmica da utilizzare durante i combattimenti, per attacchi, difese o per supportare la propria capacità rigenerativa. A parità di potenza Johanna compie meno sforzo nel controllare il proprio cosmo, e a parità di sforzo può di conseguenza evocarne una quantità maggiore che si traduce in attacchi e difese più potenti del normale. Quando il cosmo di Johanna arde alla massima potenza questi circuiti si caricano di così tanta energia da essere visibili attraverso la sua pelle.


    ● SEA OF QUANTA ●
    Alla ricerca di potere in nome del Dio imperatore, il primo re di Atlantide si giunse al cospetto di Tiamat e Apsu. I due immensi draghi di Khaos sono i guardiani e allo stesso tempo costituiscono le acque che scorrono tra le pieghe del multiverso. Il mare primordiale di acque dai riflessi dorati che fa da interstizio all'intera realtà e che fa da divisione a tutta la creazione. Le preghiere di Atlante vennero ascoltate e i due draghi gli concessero di provare il proprio valore affrontando loro figlio: Syphon, un drago il cui corpo era costituito da uno strano materiale corallino e dalle stesse acque primordiali desiderate da Atlante. Atlante si mostrò degno e ottenne la benedizione della progenie di Tiamat e Apsu. Tale immenso potere è stato tramandato a Johanna. La sua volontà ed il suo ruggito sono in grado di scuotere questo infinito sentiero di acque primordiali, che si innalzano e si prostrano al suo comando. Mediante il proprio immenso cosmo Johanna è in grado di generare indefinite quantità di acqua primordiale, che in tutto e per tutto si comporta e reagisce al cosmo come il liquido più puro, privo di contaminazioni. Gli utilizzi di questa materia dimensionale sono limitati solo dalla fantasia di Johanna, e qualunque massa d'acqua ordinaria entri in contatto con il cosmo di Johanna se essa lo desideri si muterà immediatamente in altre acque primordiali per accrescere la potenza distruttiva di Johanna.
    Data la natura extradimensionale di queste acque, Johanna è in grado di sfruttarne le proprietà per piegare il tempo e lo spazio al suo volere. Generando gorghi di acqua primordiale, Johanna può creare portali per l'oceano primordiale al di fuori dell'universo, un luogo di acque eternamente in tumulto che è in verità l'intera esistenza dei due draghi primordiali. Johanna può sfruttare questi portali in vari modi per spostare se stessa o i propri attacchi, oppure per risucchiare l'avversario e imprigionarlo. Se si osservano attentamente queste acque, sembra quasi di cogliere sprazzi di luoghi alieni e lontani tra le sue onde.


    ● THE SENTIENT ●
    La carne del drago Syphon era costituita da due materiali provenienti da oltre l'universo. Uno è le acque primordiali e l'altro, più particolare e infido, è il corallo del dominio. Nonostante il nome, il corallo del dominio è una massa composta da un numero virtualmente infinito di micro organismi, capaci di produrre uno scheletro calcareo da utilizzare come struttura solida. Questi microorganismi, il cui nome collettivo è "The Sentient", sono generati direttamente dal cosmo di Johanna e sono in perfetta simbiosi con il suo corpo. Agendo come estensione della volontà del primarca, il corallo del dominio può plasmare la sua struttura solida liberamente, componendo così una sostanza solida allo stesso tempo incredibilmente solida e versatile. Nelle sue manifestazioni più semplici, il corallo del dominio può crescere come il suo analogo naturale, in forme ramificate ma lievemente più aguzze e crudeli. Bisogna essere abbastanza vicini per poter capire di cosa si tratti veramente, e allora è di solito troppo tardi. Può essere usato per foggiare una infinità di attacchi, o essere plasmato in armi di ogni tipo. Il nome di questo organismo viene dalla sua capacità peculiare. Il corallo del dominio è difatti in grado di invadere praticamente qualunque materiale diffondendosi e proliferando in esso. Questo ha varie applicazioni pratiche. Nel caso tale infestazione avvenga su oggetti e materiali inanimati, Johanna diventa in grado di controllarli utilizzandoli come substrato per il corallo, per poterli rimodellare in costrutti e golem sotto il suo controllo diretto. Questa infestazione avviene anche nel caso degli esseri viventi. Il corallo del dominio è in grado di ancorarsi ai corpi e alle cloth degli avversari, cercando costantemente di infiltrarsi tra le scanalature di quest'ultime ad ogni contatto. Questo per entrare in contatto con la pelle e con le ferite esposte dell'avversario. Una volta raggiunto il suo obiettivo, il corallo comincerà a scavare nella carne della vittima infiltrandosi in essa e ramificandosi costantemente, processo accresciuto ed accelerato ad ogni contatto con nuovi microorganismi portati da successivi attacchi. Oltre a trovarsi sempre più appesantito dato il continuo accumularsi di corallo sul suo corpo, un organismo esposto al corallo del dominio deve fare fronte ad una minaccia ben peggiore. I microorganismi del corallo del dominio sono in grado di interfacciarsi con le terminazioni nervose sulla pelle e nella carne della vittima, nutrendosi dei suoi impulsi nervosi e interferendo con essi in maniera costante e crescente.
    Questo fenomeno priverà gradualmente la vittima del controllo del proprio corpo, e dopo una eccessiva infestazione, dei propri pensieri. Come un veleno senziente che si nutre di volontà, il corallo del dominio nel suo diffondersi in un organismo gli renderà sempre più difficile muoversi in modo coordinato a causa della continua interferenza di impulsi nervosi generati dai microorganismi, che ad un certo punto arrivano a causare spasmi involontari. Dopo un po', diventa difficile anche concentrarsi, pensare in modo coerente, o compiere azioni che sfruttano poteri psionici. Una infestazione completa del sistema nervoso centrale porta all'annullamento irreversibile della volontà e dell'io della vittima. La completa assimilazione nella volontà di Seadragon.
    Essendo il corallo una estensione della volontà di Johanna, essa può agire direttamente sul tipo di interferenza provocata dal suo corallo, come forzare specifici movimenti oppure sovraccaricare lo stimolo per generare dolore atroce e bruciante. Maggiore è l'infestazione, più intenso e difficile da contrastare è questo effetto.
    Il corallo del dominio, in virtù della simbiosi che ha con Johanna, è in grado di mutare in cellule ibride in grado di replicare i tessuti del suo corpo. A conti fatti, il corallo è in grado di rigenerare costantemente il corpo di Johanna, anche nel caso di danni appena subiti, diminuendo perciò il dolore che essi provocano. Questo le conferisce una maggiore sopportazione di ogni tipo di danno fisico. Se necessario, Johanna Può ardere il proprio cosmo per accelerare l'azione del corallo e curare in pochi istanti una grave ferita non immediatamente letale, o una somma di danni minori che raggiunge tale entità, con un consumo energetico appropriato.

    Bonus a energia Nera: Godflesh protocol
    Il corpo di Johanna non è più umano.
    La simbiosi tra Johanna ed il corallo è diventata pressoché assoluta. Johanna è il corallo ed il corallo è Johanna. Il suo controllo su di esso è diventato così preciso da avere perfetta coscienza di dove ogni singolo microorganismo nella sua area d'azione, ed è in grado di muoverli nello spazio come se disponesse dell'abilità telecinesi. Che sia a centinaia di metri di distanza o nel corpo dell'avversario, non c'è differenza. L'unione di tale simbiosi e di una precisione così assoluta le permette di generare o diffondere il corallo del dominio nel proprio corpo senza effetti collaterali, mentre quelli che possono essere considerati danni autoinflitti per la normale fisiologia umana vengono rigenerati rapidamente. Questo apre le possibilità ad azioni impensabili, come irrigidire temporaneamente tessuti molli e organi interni, oltre che assorbire ossigeno disciolto nell'acqua grazie al corallo diffuso nei polmoni. Persino il corallo stesso beneficia di questo aumento di precisione e simbiosi, al punto che la sua normale fisiologia si è alterata. La struttura solida del corallo non è più semplice roccia solida, ma emula l'orientamento e la disposizione delle cellule ossee di un corpo umano. Tale somiglianza non è solo estetica, ma anche funzionale, con tanto di canalicoli capillarizzati atti a trasportare microorganismi in modo da alimentare e rinnovare costantemente il corallo. A conti fatti, se sufficientemente danneggiato, il corallo primordiale sanguina. Ma tale evento è ora incredibilmente difficile da osservare, dato che la combinazione di precisione, simbiosi e una nuova struttura che mima la vita complessa del pianeta, il corallo del dominio oltre a diventare notevolmente più pesante acquisisce la proprietà robustezza straordinaria. Infine, data la nuova precisione e complessità, il corallo del dominio è in grado di utilizzare la sola acqua primordiale come substrato per generare costrutti.
    Questa è la vera forma del corallo di Syphon, ed è distinguibile da ogni altro materiale analogo grazie alle bioluminescenze cangianti che scorrono sulla sua superficie, come vene luminose.


    TECNICHE



    Edited by ~Gabriel~ - 25/11/2020, 00:34
     
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    High Hopes - Parte 3 - Attacco a Sud
    Mega Quest - Trama - Chapter 6

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    Australia


    Il ritmo esplosivo delle esplosioni dei proiettili requiem, la cacofonia scatenata da Lady Adaeze, il livello mistico raggiunto dalle emissioni cosmiche ed il martellante ululato delle memorie ancestrali scatenate nel mare in tempesta del Khala del Kraken stavano portando Sanya sempre più vicina al punto di "flash over" emotivo.
    Una condizione assolutamente inopportuna in un contesto di battaglia in cui si trovava in quel momento.

    Mentre le esplosioni deflagrarono nella bara di ghiaccio e corallo, fu possibile udire, dal comunicatore, una cantilena sommessa, una continua preghiera all'Imperatore. Usò la Fede e la Preghiera per convogliare la sua giusta Furia, canalizzarla sul Grande Nemico ed abbattere l'impurità costituita dalla sua esistenza nel mondo materiale.

    Anche mentre correvano Sanya non mancò un solo versetto dei Salmi delle Fede, del Canto della Battaglia e dell'Honor Mortis. Ciascuna perdita sarebbe stata vendicata, mentre i nomi da scolpire nella sua psiche e sul suo corpo aumentavano vertiginosamente... sarebbe stata una settimana di penitente dolore quella successiva.

    Quando dal corpo disfatto del mostro uscirono iniziarono a fuoriuscire orribili larve carnose, che divorarono il corpo ospite mutando come un'oscena crisalide accelerata in terribili e mostruosi insetti dotati di crudeli aculei e pungiglioni stillanti icore e liquidi osceni ed eretici.
    Lanciò un'occhiata ai soldati riportati in una sorta di non vita ad opera dei poteri di Lady Johanna.

    Che la Gloria dell'Imperatore brilli su coloro i quali nel sacrificio trovano la causa...

    Intonò una breve benedizione a quei corpi, sperando di difenderne la sanità spirituale dal contatto dei poteri perniciosi.

    i ranghi serrati degli astartes iniziarono a vomitare fuoco requiem e cosmico contro l'immonda oscenità di Nurgle mentre i Primarchi risposero automaticamente ad antichi segnali e comunicazioni interne vox criptate.
    Il cosmo di Sanya esplose in risposta a quello di Johanna, di nuovo i colori del rosso e delle tonalità dell'aurora boreale si accostarono all'oro di Seadragon, le acque di nuovo si crearono e s'innalzarono, per poi iniziare a vorticare, su più strati fino a creare una vera e propria cupola che racchiuse i giusti Atlantidei. Strutture coralline e di ghiaccio roteavano insieme nella cupola mentre le malie di Adaeze riverberavano nell'aere. Sanya creò ulteriori tentacoli per rendere ancor più irregolare la superficie della cupola e per ampliare la zona di difesa attiva messa in atto.

    La presenza delle asperità di corallo e ghiaccio avrebbe presentato una fine abrasiva su cui gli insetti immondi si sarebbero verosimilmente squartati mentre il gruppo abissale, compatto, continuò ad avanzare.
    Ogni singolo istante perso poteva presentare conseguenze irreparabili e mai avrebbero permesso che ciò potesse accadere. Non davanti ai loro occhi... non di fronte al cospetto dei prescelti dell'Imperatore.

    E proprio mentre stavano avanzando che il continuo ammassarsi di creature orribili contro la costruzione rotante provocò alfine alcune brecce che vennero prepotentemente saturate da nuovo ghiaccio e nuovo corallo, non prima però che alcune creature riuscissero a penetrare l'interno. Il fuoco degli astartes accolse gli insetti ma erano numerose le bestie di Nurgle tanto che alcune riuscirono a trafiggere dei soldati, Improvvisamente Sanya si sentì spostare dalla sua posizione dall'urto provocata da un'armatura potenziata, si volse per constatare il corpo del Comandante dei Blood Angels, Nassir Amit, trafitto all'addome da parte a parte, nella posizione esatta in cui lei si trovava qualche istante prima. L'ufficiale Astartes si sacrificò per la sua Legion Master, per il Primarca, e lei poté solo constatare i suoi ultimi spasmi che si rendevano via via più rigidi mano a mano che il veleno paralizzante delle progenie perniciosa entrava in circolo nel corpo.
    Nassir Amit si unì presto al resto dei soldati rianimati da Lady Johanna, mentre la compostezza di Sanya s'incrinò: stalattiti di ghiaccio trafissero la creatura che aveva fatto scempio del suo secondo, riducendola infine ad un ammasso poltiglioso disgustoso.

    In tutto questo accusò alcuni colpi da impatto dai rostri anteriori delle bestie, mentre manteneva in essere ed in funzione la cupola roteante che portarono alcune incrinature sulla sua Scale oltre alla sensazione di rallentamento e torpore del veleno; si trafisse da sola gambe e braccia producendo aculei simili a ganci all'interno della Scale, condensando il dolore per sconfiggere la sensazione sgradevole. Veicolando il dolore nella rabbia e la rabbia nel cosmo per permettersi di partecipare a quella disperata avanzata mentre un suono di battaglia iniziò a rendersi percepibile.
    Una battaglia dall'altro lato della sala, una battaglia sconosciuta che avrebbe potuto portare ulteriori elementi di disturbo nella loro già delicata e precaria missione.

    Ma non potevano permettersi tentennamenti. Avanzarono caparbiamente oltre l'uscio della porta di ossidiana, nel momento esatto in cui tutta la truppa (viva e non) furono insieme, Sanya e Johanna convogliarono le restanti acque scatenate pocanzi per creare un nuovo maremoto che si abbatté in una serie di onde continue sempre più lunghe ed altee con il suono di tuoni che si abbattono e di grattacieli che crollano, eressero un muro costrutto di ghiaccio e corallo, con correnti marine all'interno. Solo allora la cupola rotante venne fatta cessare di esistere mentre gli astartes ingaggiarono scontro a fuoco on i restanti insetti che erano riusciti a seguirli. Ma Sanya non perse tempo, collaborando cosmicamente con Johanna per creare la loro trappola contro la massa di creature caotiche di Nurgle.

    Prese il controllo delle acque del maremoto dall'altro lato del muro, innalzandole in onde gargantuesche e poi convogliandole in un punto, perpendicolare al terreno, una sorta di gorgo orizzontale che vorticando avrebbe esercitato una forza centripeta per amplificare il potere attrattivo gravitazionale delle acque di Seadragon, un gorgo che aveva nel suo punto di origine il varco dimensionale creato da Johanna.

    Tutto intorno a loro, le melodie di Syren avrebbero contribuito in maniera determinante alla riuscita del loro intento.

    narrato | parlato | pensato | telepatia | parlato Aynas |parlato altri
    NOME Sanya Beršanskaja
    ENERGIA Blu
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Kraken - Grado [VI]
    FISICAMENTE Dolore diffuso, unghie esplose, Lingua lesionata senso di intorpidimento in fase di dissipazione a causa del dolore autoindotto - ulteriori ferite auto prodotte per contrastare il veleno.
    MENTALMENTE Furiosa, vicina al Berserk.
    STATUS SCALE Indossata - alcune incrinature all'addome - In Modalità da battaglia

    RIASSUNTO AZIONI
    Insieme a Johanna ed Adaeze, Sanya contribuisce alla costruzione e messa in opera della difesa rotante, una volta raggiunto l'interno della porta contribuisce all'elevazione del muro monolitico e poi si concentra nel gorgo orizzontale che si crea a seguito dell'innalzamento del maremoto, un gorgo che sfocia direttamente nella bocca del passaggio dimensionale di Seadragon.

    ABILITÀ
    Gelide Acque degli Abissi
    Supremazia di Yorith (Cosmo Straordinario)
    La Mano Nera (Illusioni Mentali)
    Telepatia

    TECNICHE


    NOTE
    *


    YOU HAVE COMMITTED THE ULTIMATE HERESY. NOT ONLY HAVE YOU TURNED YOUR BACK ON THE EMPEROR AND STEPPED FROM HIS LIGHT, YOU HAVE PROFANED HIS NAME AND ALMOST DESTROYED EVERYTHING HE HAS STRIVEN TO BUILD. YOU HAVE PERVERTED AND TWISTED THE PATH HE HAS LAID FOR MANKIND TO TREAD. AS YOUR OWN DECREES HAVE STATED, THERE CAN BE NO MERCY FOR SUCH A CRIMINAL. I RENOUNCE YOUR LORDSHIP, YOU WALK IN THE DARKNESS AND CANNOT BE ALLOWED TO LIVE. YOUR SENTENCE HAS BEEN LONG OVERDUE AND NOW IT IS TIME ◄◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ FOR YOU TO DIE.

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    Lasciandovi alle spalle morte e distruzione, vi trovate innanzi ad una scena inaspettata.
    Oltrepassando la porta iniziate a scendere vaste scalinate che portano ad una nuova e vastissima stanza con al centro una sorta di torrione di ossidiana.

    Attorno al torione una lotta feroce infuria.
    Marine e Demoni del Chaos lottano contro una strana armata composta da bestie enormi e spettri.
    Alle porte dell'immenso pilastro, la fonte dell'enorme quantità di Chaos, la battaglia è più intensa: sebbene non riusciate a vedere cosa stia accadendo - sia per la distanza che per il disordine della battaglia - potete percepire una maggior concentrazione di energia cosmica e di Chaos.
    Riuscite a percepire l'origine di quell'energia e la sua tipologia: sono Eletti di Gea.




    3Am36Fn




    Abbiamo ospiti.
    Prima postano loro, poi postate voi.
    Potete far fuori conclusivamente le bestie che vi separano, mentre Cherno e Pan stanno mazzualando un grosso Marine del Chaos che li sta bersagliando con una tempesta psionica a energia suprema.

    A voi :zizi:



     
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    L'attrezzatura era stata controllata più e più volte. Ogni ingranaggio era stato ingrassato a dovere, ogni proiettile ispezionato e armato. Il rumore dei motori da migliaia di cavalli vapore tuonava nell'aria. Le ultime benedizioni vennero recitate, le ultime suppliche vennero mormorate ai venti del Bosco, gli ultimi addii vennero scambiati. Il Sacro Giorno era arrivato. Non ci furono discorsi plateali o grandiose parate celebrative. Non ne avevano bisogno, perché il Giorno Sacro era arrivato.

    The Day of Wrath.



    Nel cuore infetto della fortezza, milioni di scintille dorate squarciarono i confini dei mondi, e da quegli squarci spuntarono bocche da fuoco. Il rumore delle salve di proiettili coprì le urla ed i gemiti di dolore. L'aria fetida venne permeata dall'odore di polvere da sparo e ozono. Carne e sangue esplosero sulle mura della fortezza, strappati da quei corpi deformi dal piombo e dall'acciaio.
    Gli eletti avanzarono.
    Bestie primeve e spiriti naturali accompagnati da mostruosità meccaniche. Mezzi corazzati Gea dalla fattura inequivocabile marciavano al fianco di semoventi recuperati e modificati con il maggior numero di bocche di fuoco possibile, ognuno di loro con lo stemma della Dea dipinto grossolanamente su un fianco. La “Corte delle Membra” stava dando il meglio di se, facendo piovere brutale violenza indiscriminata su ogni pezzo di carne corrotto dal caos. L'eterogeneo gruppo di bestie e umani era come in preda ad una sorta di trance ipnotica, un'estasi non legata dalle mere sensazioni corporali, ma da qualcosa di più grande:
    Era quello il momento per cui erano sopravvissuti, per cui erano nati.
    Mentre le suole dei loro stivali ed i cingoli dei loro mezzi schiacciavano i crani dei caduti, ognuno di loro era marchiato da un ghigno malefico sul loro volto. Nessuna pietà, nessuna esitazione, nessuna eccezione.

    Quel baccanale di assoluta violenza era il contorno perfetto per ciò che stava accadendo vicino alla cuspide della battaglia.
    Un Campione del Caos, la cui sola emanazione di potere sembrava distorcere la realtà, vigilava sull'ingresso del Pilastro D'Ossidiana. Un essere così potente da cambiare il volto del Terreno sulla quale si trovava con il semplice pensiero. La sua armatura dall'aspetto antropomorfo e decorata da intestini purulenti nascondeva orrori inenarrabili, orrori che cercavano di manifestarsi in quella realtà fragile e ferita.
    Un essere di tale potenza avrebbe potuto spazzare via i soldati della Dea da solo, e loro lo sapevano benissimo, e avrebbero continuato a marciare verso il centro della Fortezza, ondate su ondate, solo per la possibilità di vincere.

    Ma non fu necessario, perché il Re era con loro.
    Il primo di loro ad essere corso fuori dai portali. Il primo di loro ad aver ucciso, con la sola forza delle sue mani. L'Incarnazione vivente della Vita, la Palingenesi.
    Come un lampo di inaudita ferocia, Pan si fece strada tra demoni e mostri di ogni genere, strappando, colpendo, spaccando, torcendo e squarciando la carne dei suoi avversari, senza mai arretrare, mostrando la sua schiena ai suoi sudditi, ai suoi figli. Quella schiena era per loro un simbolo, qualcosa che toccava ognuno di loro fino al midollo, instillando dentro di loro un tiepido senso di protezione, perché la Violenza fatta Carne era con loro.

    Pan si ritrovò davanti al Marine. Avrebbe dovuto sentirsi debole, quasi umiliato dalla grandezza di un tale potere che gli si parava davanti, ma non fu così. Dennis era abituato a sentirsi insignificante, ad essere un granello di polvere sotto le unghie di un Dio. Ma non sarebbe bastata tale prospettiva a fermarlo, quello era il Giorno dell'Ira, il giorno in cui l'esistenza tutta avrebbe affondato il suo pugnale nel cuore del Caos e l'avrebbe vista tornare ai bordi dell'universo, agonizzante e ferita.

    Il Marine vide uno dei pilastri della creazione corrergli incontro, e dal centro della sua fronte diede vita ad una tempesta di pura forza psionica, diretta verso il suo avversario. Pan distese le braccia al primo accenno di attività. Dalle sue braccia una massa ferrosa si manifestò come scaglie dal colore della ruggine, creando davanti all'Araldo un'ogiva difensiva.

    La corsa di Pan si arrestò subito dopo.
    L'impatto con la tempesta pionica fu terrificante, il costrutto di ferro si piegò e deformò come burro, le ulne gli si spaccarono e perforarono gli avambracci in disgustose fratture esposte, due dei suoi molari esplosero a causa della pressione, destino simile alla sua tibia sinistra, ora spezzata a metà. Il dolore era immenso, e solo grazie alla pura forza di volontà se fu ancora in grado di rimanere cosciente.

    Eppure non cadde.
    Pan era ancora in piedi, veniva maciullato da pura energia, ma era ancora in piedi.
    Era li come Re, era li come arma vivente contro le mostruosità da oltre le stelle. Non poteva permettersi di cadere, non li, non in quel momento, e sopratutto, non così vicino al suo obbiettivo.
    Non potevano.

    Nascosta nella sua ombra c'era qualcun altro, un'entità antica quanto lui, potente quanto lui, e forse anche di più. La forza di tale entità andava oltre il piano fisico, toccando reami preclusi al Re delle Bestie. Perché la carne e le ossa guariscono, ma quello che aveva in serbo L'araldo della Fine semplicemente non andava via.

    Nel pieno dello sforzo psicofisico, Pan diede l'unica direttiva di cui sua Sorella aveva bisogno:

    °Rip and tear.
    Until it's done.°



    Su4sahH

    B.F.G | ENERGIA VIOLA | PAN [VII]
    FISICAMENTE - Entrambe le ulne rotte che spuntano, dagli avambracci, tibia sinistra spaccata a metà,
    MENTALMENTE -
    STATUS DARIAN - indossata

    RIASSUNTO AZIONI - I tank she goes
    ABILITÀ -

    TECNICHE - 2:

    Chrysomallon squamiferum, detta lumaca piede di ferro.

    La lumaca-piede-di-ferro è un particolare mollusco che costruisce il suo guscio usando come elemento base il solfato ferroso, rendendo il suo corpo così ricco di ferro da formare un “piede” formato da scaglie di ferro. Questa forma dona a Pan la versatile, seppur limitata, capacità di usare l'elemento sopracitato.


    NARRATO | PARLATO | PENSATO | °TELEPATIA°
    GEA IS A SYSTEMS ARCHITECT AND THE MULTIVERSE IS AN INFINITELY RECURSIVE ARCHITECTURAL SIMULATOR
     
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    You're rigging the game. You're part of the system. It shows in the way. That you never listen when I speak. I'm not gonna wait. I've made my decision.



    Jerome l'aveva avvertita.

    Il risveglio di Chernobog aveva dato l'avvio a qualcosa di molto più grosso e quando le forze di Nurgle si risvegliarono in Australia, sia lei che P.A.N erano preparati ad affrontarle. Per il Dio Nero si trattava di scardinare via dalla Terra tutta la sozzura che il suo nemico diretto aveva creato, distruggendo qualsiasi cosa si fosse messa sul suo cammino. Il fatto che gli Atlantidei avessero iniziato il lavoro di pulitura era già stato predetto dalla precedente incarnazione della Fine. Adesso, però, sarebbe toccato a loro affrontare ciò che gli umani non erano in grado di gestire.

    024d4714025f30a40e6f4fc1978d37eb

    Le urla degli spettri inondarono il campo di battaglia - fuoruscendo dai portali oscuri che la Fine aveva aperto per loro - mentre le astronavi G.E.A sciamavano interminabili dai portali dorati che erano aperti sul cielo sopra il pilastro del Chaos. La Corte del Trono d'Ossa si riversò dietro l'Araldo che, nascosto dalle sue ombre, seguì P.A.N nel massacro dei corrotti prima di giungere all'obiettivo comune.

    La battaglia era nel mezzo, la sorpresa dei corrotti minori fu breve ma cadevano costantemente sotto i colpi delle truppe della Madre. Gli spettri annicchilivano la loro esistenza e la Corte dava il colpo di grazia spargendo via le membra di quegli orrori. Il sangue macchiava la terra e, nonostante per ogni caduto corrotto ne arrivassero altri, nessuno dei figli di G.E.A allentò la presa continuando la lotta.

    Vide PAN lanciarsi contro il marine e subirne i colpi, nonostante l'attacco mentale potente che fece vacillare anche Chernobog, ma il Fratello non si fermò così come non lo fece il Re Nero.

    °We will feast on his flesh and blood°



    NRfSfmW

    E poi il suo potere si sprigionò, sfruttando il momento in cui Pan attaccò, un circolo di fiamme oscure si levarono dal terreno sotto i piedi del Marine cercando di avvolgerlo, cercando di coprirgli la visuale e di ustionarlo col gelo generato dalle stesse. Chernobog si fuse con l'ombra proiettata dal Fratello e solo dopo il suo pensiero si mostrò. Innalzandosi dalle stesse, avvolgendosi del suo dominio sull'Ombra e lo Spirito, si lanciò in direzione del Marine del Chaos, ruotando per prendere velocità con l'intenzione di perforare quell'abominio.

    L'attacco psionico - nella frazione di secondo in cui si lanciò contro di esso - lo piegò. Alcune costole si ruppero, togliendogli il fiato e costringendolo a ingoiare il suo stesso sangue, così come il dolore che investì la sua mente fu atroce. Ma, nonostante il dolore, non si fermò. Continuò nel suo attacco folle divenendo una trivella di puro spirito e oscurità, la darian si ricoprì di arzigogolati rostri acuminati in movimento costante, avrebbe dilaniato e strappato via sia la carne che l'anima di quello.

    L'obiettivo quindi era semplice e avrebbe distrutto quelle membra corrotte cercando di trapassare il nemico che al contatto avrebbe sofferto dei danni dati dal tocco dello spirito, da una parte, e dei danni dati dall'oscurità.



    narrato ¤ parlato ¤ pensato ¤ °telepatia°
    NOME ¤ Chernabog - Audatia
    CASTA ¤ Araldi di G.E.A
    ENERGIA ¤ Viola
    DARIAN ¤ Chernobog [VII]

    FISICAMENTE ¤ alcune costole rotte, mente - dall'attacco psionico - compromessa, sanguinante
    MENTALMENTE ¤ decisa
    STATUS DARIAN ¤

    RIASSUNTO AZIONI ¤ Segue Pan, cercando di coprire la visuale del marine del caos con delle simil fiamme di oscurità [AD+DIV] per poi scattare dall'ombra di pan, sfruttando la copertura che gli ha dato, e diventare una trivella di puro spirito e oscurità e illusioni pronta a trapassare da parte a parte il nemico [AF].



    ABILITÀ ¤

    Le Tenebre
    «Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un calice tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato Zherneboh, il che sta a significare dio nero.» Chernobog è l'incarnazione di tutto ciò che è oscuro, malevolo e terribile. Attraverso il Nero egli esercita il suo potere, facendo assumere svariate consistenze e stati fisici alle stesse, plasmandole in più di una forma.
    A seconda della sua volontà, ciò che per gli altri è semplicemente buio, può divenire la più terrificante e letale delle armi. L'ombra può manifestarsi in diversi stati fisici. Che sia una nube di fumo nero, una pozza di catrame o una spada di perfetta e oscura robustezza, sull'ombra non si riflette la luce, tutt'altro. L'ombra spegne la luce, e il Dio Nero è in grado di oscurare completamente la zona che rientra sotto il suo dominio. Nel suo buio, egli vede e può estendere i suoi sensi. Lo stesso non può dirsi per il suo avversario. Persino la luminosità intrinseca dei cosmi altrui non permetterà di vedere più in la di qualche metro. Anche le ombre degli avversari possono essere rivoltate contro di loro, creando di fatto dei collegamenti molto più rapidi, essendo in grado di manipolare l'oscurità presente in campo. Il tocco del Nero inoltre provocherà un dolore fisico superiore a qualsiasi altro attacco dello stesso tipo, la più piccola ferita causata dagli attacchi sferrati con questo elemento è capace di scatenare un dolore inconcepibile.


    Spiriti Vendicatori - Fabbro delle Tenebre
    Una delle abilità del Dio Nero è la possibilità di evocare le anime di quelle creature e degli Eletti periti in battaglia durante il corso dei secoli, che hanno lottato e sono cadute per difendere la Madre. La volontà dell'Araldo è tale da riuscire a guidare gli spiriti di ninfe, satiri, fauni, fate e creature del piccolo popolo, unendoli sotto l'unico vessillo nero della vendetta e del terrore non badando ai mezzi utilizzati ma al fine ultimo che attraverso di essi possa raggiungere. I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esiste la mera soddisfazione materiale ma anche la coesistenza con l’anima del creato e l'equilibrio dello stesso. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti. Chernobog inoltre, disponendo dell'abilità spirituale, è in grado di percepire la natura di chi si trova dinnanzi a lui insieme alle esperienze spirituali che lo stesso ha provato sulla sua pelle, riuscendo a percepire la tipologia di esperienza che ha affrontato. Unendo inoltre la sua abilità nel creare illusioni, è inoltre in grado di ricostruire la natura completa di un individuo partendo da una delle due percezioni.

    La specializzazione di Fabbro Spettrale, inoltre, permette di elaborare tecniche in grado di dar forma tangibile all'energia spirituale e agli spettri controllati. Chi viene toccato fisicamente da queste tecniche, oltre ai normali danni spirituali, riceverà danni fisici e verrà privato dell'energia vitale fin tanto che il contatto con tali costrutti permarrà. Questi spettri resi tangibili possono essere respinti fisicamente, anche bloccati, ma non danneggiati. Solo chi dispone dell'abilità Spirito o di poteri similari può sperare di infliggere loro danno e distruggerli. Con la sua specializzazione, il Nero, può creare sia armi spirituali e tangibili - come sopra specificato - ma anche creare dei costrutti semoventi e indipendenti con una basilare volontà, rendendoli in grado di essere autonomi sul campo di battaglia in cui si trovano. Di conseguenza maggiore sarà la consapevolezza cosmica del Dio Nero, maggiore saranno le dimensioni (infinitamente grandi o infinitamente piccole) e il numero delle anime che egli riuscirà a portare in campo.
    Egli è inoltre in grado (dall'energia blu) di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere Il Nero, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    Illusioni Mentali
    I poteri di Chernobog, sebbene siano volti a difendere la Madre Terra, sono nati dalla paura: delle tenebre, del buio, dell’ignoto. L’uomo teme massimamente ciò che non riesce a vedere, e spesso fa bene, perché nell'oscurità si celano orrori che sconvolgerebbero gli intelletti più allenati. Il Nero sfrutta le tenebre del suo cosmo per suggerire, far intravedere, o talvolta imporre queste aberrazioni, sfruttando la paura primordiale dell’uomo per tutto ciò che è oscuro. L'influenza di Chernobog si fa sentire non cambiando realmente il paesaggio, ma colpendo la mente stessa dell’avversario, facendole credere cose non vere, inducendo stati d’ansia, paura, dubbi, stati d’animo, dolore, e anche piacere smodato ed euforia. Queste alterazioni saranno veicolate dal tocco delle tenebre o accompagneranno gli spiriti, resi così più forti, ma potranno anche essere instillate da colpi puramente spirituali, che avranno effetto solo se colpiranno effettivamente l’avversario. Le illusioni potranno essere evitate da chi possiede simili abilità o da nemici molto superiori, talvolta anche avversari in parità di energia o inferiori potranno liberarsene a costo di grandi sforzi di volontà, che però andrebbe a ripercuotere il loro equilibrio psicofisico.


    Le Malattie {Apoteosi
    Niente e nessuno può esimersi dalla fine, per quanto a lungo possa resistere il ciclo di concluderà sempre. Il dominio di Chernobog sono le tenebre e gli incubi, l'Oscuro tra i Cinque. Egli detiene il potere di porre fine alle forme di vita attraverso la forza degli Spiriti del Decadimento. Servendosi delle sue abilità e avendo accesso alla Rete del Nero, è capace di scatenare gli aspetti più crudi e letali della Natura stessa. Un Veleno straordinariamente efficace nell'attaccare e far provare all'avversario la sensazione della Morte in Vita (e della morte stessa in taluni casi - only gdr) utilizzando quindi ogni aspetto del suo Paradigma. Ogni cosa è destinata a morire per poter dare il via alla creazione, in un ciclo continuo e perenne di nascita e morte. La differenza di potenza cosmica tra Chernobog e il suo avversario, in ogni caso, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione del suo veleno.


    Telepatia
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.


    TECNICHE ¤






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    It must be that old evil spirit. So deep down in your ground. You may bury my body down by the highway side. You may bury my body down by the highway side.
     
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    ea... - Sussurrò Johanna. La voce ormai faticava a uscire da quello che rimaneva della sua bocca frastagliata. L'odore di sangue e pus riempiva l'interno del suo elmo e non era più una questione di sovraccarico dei filtri, era lei stessa la fonte e la vittima di tale odore, mentre l'infezione nel suo corpo continuava ad avanzare a causa dei continui danni subiti durante la loro avanzata all'interno della fortezza. Il dolore ormai era un compagno per lei, diffuso nell'interezza del suo corpo. Nella sua carne, nelle sue articolazioni e nel suo sangue. Ma non nella sua mente. No, nella mente della santa vivente c'era qualcos'altro. Qualcosa di così grande che non lasciava nessuno spazio al dolore, a quella sensazione così umana e così lontana per lei in quel momento.

    A quel punto la coscienza di Johanna stava galleggiando sospesa in un mare di rabbia. Una furia tremenda, così spaventosa da sorprendere persino lei. Una furia così rovente da risultare gelida per lei, al punto da darle un maggiore stato di chiarezza. Tutto nel suo campo visivo le sembrava così chiaro, così vivido. Il suo unico occhio continuò a divorare ogni singolo dettaglio della scena che si stava consumando di fronte a lei. Per un istante le sembrò che tutto si stesse muovendo al rallentatore. La scena era surreale sotto ogni aspetto. Appena entrarono nel nuovo enorme locale, le forze atlantidee si trovarono davanti ad uno scontro già in corso. Le forze del caos stavano combattendo contro un nuovo esercito comparso direttamente in quel sanctum blasfemo. Le armate di Gea. Johanna ancora prima di identificare l'indistinta massa di creature e macchine aveva visto le ultime api sparire in un gioco di luci dorate. Poi aveva riconosciuto le esili strutture metalliche simili a ragni aleggiare con le loro lunghe zampe sul campo di battaglia, emettendo raggi cosmici con cui vaporizzavano le creature caotiche colpite. A sfrecciare attorno ad essi vi erano svariati technicals costruiti alla bell'e meglio con sopra svariate mitragliatrici saldate e operate da creature da numeri variabili di arti superiori. Contemporaneamente gli spiriti danzavano e uccidevano portando rovina. In quella confusione, Johanna percepì non una ma DUE tracce cosmiche di notevole vastità, inferiori solo alla sua tra le forze del bene. Una non la conosceva, ma dall'orribile sensazione che ne percepì, Johanna si fece rapidamente un'idea su chi potesse essere, soprattutto mentre guardava le immense ombre agitarsi in immensa crudeltà. La seconda energia cosmica invece, Johanna la conosceva bene. Fin troppo bene.
    Il battito del cuore di Johanna accelerò improvvisamente nel riconoscere il cosmo della palingenesi, il suo amato. Ma allo stesso tempo si sentì pervadere di quella furia intrinseca che veniva trascinata in quel cosmo ovunque Dennis andasse. E stavolta Johanna era fin troppo sprofondata nell'ebrezza della battaglia. La violenza nascosta nel cosmo di P.A.N la permeò, risvegliò in lei ricordi nascosti nella sua memoria muscolare. Il cosmo di Johanna si addensò sul suo corpo, concentrandosi in esso e risplendendo...fino a venire soffocato dal corallo nero che cominciò a crescere su tutta la sua scale, coprendo ogni colore. Continuò ad avanzare, sollevandosi sulle punte dei piedi e camminando ingobbita, ferale. Il corallo raggiunse il suo collo e poi inglobò il suo elmo in un altro più bestiale. Tutto si organizzò in una serie di placche aguzze e articolate che scricchiolarono cupe con ogni movimento della primarca, mentre un mantello di acqua altrettanto nera si formò alle sue spalle svolazzando enorme e terrificante come mosso da un furioso vento che esisteva solo per seadragon.

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    La mente di Johanna si estroflesse dal suo cranio, danzando tra i corpi in movimento, tra la putrefazione e il sangue e raggiunse quella di P.A.N. - Let's dance together, my love.



    A separare i due amanti vi erano le orde del caos. Un infinità di corpi corrotti dalle energie dei poteri perniciosi che si dirigevano verso di loro e verso le forze della Madre. I soldati atlantidei avevano già ingaggiato lo scontro. I requiem e i lanciarazzi cantavano la gloria dell'Imperatore in note di deflagrazione e di carne squarciata, mentre le lame potenziate e i martelli del tuono scuotevano il terreno con le onde d'urto della forza dei loro colpi. I magli scarlatti si mossero immediatamente in avanti, proteggendo i loro fratelli ancora in vita. La massa corallina all'interno delle loro armature crebbe, facendoli innalzare di svariati metri da terra abbandonando la loro forma umana. I corpi all'interno di quella massa scarlatta erano già morti, e nell'abbraccio dei Sentient erano tornati al khala piuttosto che cadere nel vortice di anime e sofferenza che è il warp o la corruzione. La pietà di Johanna era grande e così aveva donato loro ciò che bramavano di più, la possibilità di morire combattendo per l'imperatore e non a soffocare nei propri polmoni che si disciolgono. Le placche di oricalco scivolarono su loro stesse riconfigurandosi e accumulandosi attorno agli arti per generare armi contundenti o sgraziatamente affilate mentre i costrutti si stabilizzavano in enormi forme umanoidi. Scattarono in avanti spaccando il terreno con la loro spinta e divennero lampi rossi tra le orde nemiche, generando un massacro tanto spettacolare quanto terrificante. Sangue e frattaglie caotiche volarono in tutte le direzioni mentre Johanna avanzava lentamente nel massacro, magneticamente attratta dalla presenza brutale di PAN. In quel momento la palingenesi era impegnata ad affrontare quello che sembrava un marine corrotto di alto rango e potere, Johanna percepiva chiaramente la potenza dell'energia psionica che aveva diretto contro i due araldi. Dennis poteva sopportare quello e ben altro. La primarca gorgogliò di gola, una strana risata crudele mentre calpestava ossa e carne con il peso del suo esoscheletro che aveva cominciato a sostenerla del tutto. I suoi costrutti continuarono a diffondersi per il campo di battaglia, invadendo altri cadaveri nemici per accrescere i loro numeri. Potevano giocare anche lei a quel gioco. E così la sua armata scarlatta si diffuse a macchia d'olio continuando un massacro cantato in coro con quello degli altri primarchi.

    Johanna sollevò le mani al cielo. Il cosmo rimasto soppresso nell'esoscheletro nero fino a quel momento esplose brutalmente innalzandosi verso il cielo, incombendo su tutti i presenti, su tutte le creature e su tutti i difensori del pianeta.

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    SUFFER NOT THE HERETIC TO LIVE!



    Il cosmo di seadragon si proiettò verso il cielo in forma di umidità, sovrastando l'intero campo di battaglia. Lo spazio sopra il marine corrotto si torse in numerosi punti e con uno schianto terribile altrettanti gorghi si formarono splendendo su un abisso di acqua infinita. Da esso scaturirono infinite strutture tentacolari, propaggini aguzze le cui estremità si spalancarono in zanne. Serpi crudeli che sfrecciarono contro il bersaglio che aveva osato spezzare le ossa dell'uomo che amava. Solo lei aveva quel privilegio. Solo lei poteva infliggere violenza sul corpo del martello della Dea.


    [ Forbidden Art of the Unholy Dragon ]

    [ Poison of the progeny ]



    La struttura delle serpi generate da Johanna era peculiare, poiché erano cave. Ognuno di quei serpenti era percorso da due canali. Erano in verità lunghissime tubature doppie dalla punta aguzza e dotata di fauci, e all'interno di una di quelle cavità che percorreva la loro lunghezza vi era un singolo gorgo, stiracchiato fino al portale che generava ogni singolo costrutto. Con uno scricchiolare inquietante che collettivamente coprì il suono della battaglia ognuno dei costrutti si scagliò verso il basso per conficcarsi a fondo nel corpo caotico del marine, o di morderlo o lacerare la sua carne in qualunque modo. Se tale contatto sarebbe avvenuto in qualche modo, la carne e il metallo del marine corrotto si sarebbero trovati a contatto con il gorgo all'interno del primo canale, che avrebbe cominciato a risucchiare sangue, carne putrefatta, ossa, per divorare da dentro il corpo dell'odiato nemico con la pressione dimensionale del portale. Contemporaneamente dal secondo canale nella serpe sarebbe fluito in quel corpo un liquido costituito da acqua e una quantità immane di sentient che si sarebbe diffuso nel corpo per demolire ulteriormente la struttura del corpo colpito, in modo non troppo dissimile a come molte creature di G.E.A fanno iniettando enzimi digestivi nelle loro prede. Inoltre mentre faceva ciò il corallo avrebbe tentato di prendere il controllo della sua struttura neurale e paralizzarlo completamente, oltre a cancellargli la mente e la volontà.


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    narrato parlato pensato °telepatia°

    NOME Johanna Derham
    ENERGIA Nera
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Seadragon [VIII]
    FISICAMENTE vari lividi sotto la scale, forse qualche corrosione superficiale in zone dove la scale è meno protettiva. Perforazione all'altezza del rene destro e principio di paralisi estremamente dolorosa al lato sinistro del corpo.
    MENTALMENTE angery
    STATUS SCALE danni superficiali

    RIASSUNTO AZIONI Mando i costrutti a moltiplicarsi e fare la mia parte del massacro autoconclusivo, poi avanzo coperta da un esoscheletro cattivissimo e uso la tecnica GATES OF ATLANTYS per creare costrutti complicati che eruttano da portali sospesi. Sono serpenti che hanno due canali dentro, uno è un gorgo, l'altro è tubo vuoto. Li mando a mordere e conficcarsi nel corpo nemico. Se colpiscono, il canale col gorgo agisce come risucchio, come se fosse un buco nella nave nello spazio, proprio per SSSSSUCCHIARE la carne nemica. L'altro tubo fa il contrario, pompa acqua e corallo nel corpo nemico per demolirlo ulteriormente, similmente all'iniettare un enzima digestivo in esso, oltre che corallificarlo e paralizzarlo progressivamente

    ABILITÀ
    ● PENDRAGON ●
    Il corpo di Johanna è percorso da innumerevoli e intricati circuiti di corallo e orialco atlantideo che fanno parte integrante della sua carne e delle sue ossa. Questo sistema permette una migliore diffusione e controllo del cosmo di Seadragon nel corpo di Johanna, che diventa capace di sopportare una quantità di energia maggiore rispetto ai normali cavalieri. Johanna ottiene così una maggiore massa cosmica da utilizzare durante i combattimenti, per attacchi, difese o per supportare la propria capacità rigenerativa. A parità di potenza Johanna compie meno sforzo nel controllare il proprio cosmo, e a parità di sforzo può di conseguenza evocarne una quantità maggiore che si traduce in attacchi e difese più potenti del normale. Quando il cosmo di Johanna arde alla massima potenza questi circuiti si caricano di così tanta energia da essere visibili attraverso la sua pelle.


    ● SEA OF QUANTA ●
    Alla ricerca di potere in nome del Dio imperatore, il primo re di Atlantide si giunse al cospetto di Tiamat e Apsu. I due immensi draghi di Khaos sono i guardiani e allo stesso tempo costituiscono le acque che scorrono tra le pieghe del multiverso. Il mare primordiale di acque dai riflessi dorati che fa da interstizio all'intera realtà e che fa da divisione a tutta la creazione. Le preghiere di Atlante vennero ascoltate e i due draghi gli concessero di provare il proprio valore affrontando loro figlio: Syphon, un drago il cui corpo era costituito da uno strano materiale corallino e dalle stesse acque primordiali desiderate da Atlante. Atlante si mostrò degno e ottenne la benedizione della progenie di Tiamat e Apsu. Tale immenso potere è stato tramandato a Johanna. La sua volontà ed il suo ruggito sono in grado di scuotere questo infinito sentiero di acque primordiali, che si innalzano e si prostrano al suo comando. Mediante il proprio immenso cosmo Johanna è in grado di generare indefinite quantità di acqua primordiale, che in tutto e per tutto si comporta e reagisce al cosmo come il liquido più puro, privo di contaminazioni. Gli utilizzi di questa materia dimensionale sono limitati solo dalla fantasia di Johanna, e qualunque massa d'acqua ordinaria entri in contatto con il cosmo di Johanna se essa lo desideri si muterà immediatamente in altre acque primordiali per accrescere la potenza distruttiva di Johanna.
    Data la natura extradimensionale di queste acque, Johanna è in grado di sfruttarne le proprietà per piegare il tempo e lo spazio al suo volere. Generando gorghi di acqua primordiale, Johanna può creare portali per l'oceano primordiale al di fuori dell'universo, un luogo di acque eternamente in tumulto che è in verità l'intera esistenza dei due draghi primordiali. Johanna può sfruttare questi portali in vari modi per spostare se stessa o i propri attacchi, oppure per risucchiare l'avversario e imprigionarlo. Se si osservano attentamente queste acque, sembra quasi di cogliere sprazzi di luoghi alieni e lontani tra le sue onde.


    ● THE SENTIENT ●
    La carne del drago Syphon era costituita da due materiali provenienti da oltre l'universo. Uno è le acque primordiali e l'altro, più particolare e infido, è il corallo del dominio. Nonostante il nome, il corallo del dominio è una massa composta da un numero virtualmente infinito di micro organismi, capaci di produrre uno scheletro calcareo da utilizzare come struttura solida. Questi microorganismi, il cui nome collettivo è "The Sentient", sono generati direttamente dal cosmo di Johanna e sono in perfetta simbiosi con il suo corpo. Agendo come estensione della volontà del primarca, il corallo del dominio può plasmare la sua struttura solida liberamente, componendo così una sostanza solida allo stesso tempo incredibilmente solida e versatile. Nelle sue manifestazioni più semplici, il corallo del dominio può crescere come il suo analogo naturale, in forme ramificate ma lievemente più aguzze e crudeli. Bisogna essere abbastanza vicini per poter capire di cosa si tratti veramente, e allora è di solito troppo tardi. Può essere usato per foggiare una infinità di attacchi, o essere plasmato in armi di ogni tipo. Il nome di questo organismo viene dalla sua capacità peculiare. Il corallo del dominio è difatti in grado di invadere praticamente qualunque materiale diffondendosi e proliferando in esso. Questo ha varie applicazioni pratiche. Nel caso tale infestazione avvenga su oggetti e materiali inanimati, Johanna diventa in grado di controllarli utilizzandoli come substrato per il corallo, per poterli rimodellare in costrutti e golem sotto il suo controllo diretto. Questa infestazione avviene anche nel caso degli esseri viventi. Il corallo del dominio è in grado di ancorarsi ai corpi e alle cloth degli avversari, cercando costantemente di infiltrarsi tra le scanalature di quest'ultime ad ogni contatto. Questo per entrare in contatto con la pelle e con le ferite esposte dell'avversario. Una volta raggiunto il suo obiettivo, il corallo comincerà a scavare nella carne della vittima infiltrandosi in essa e ramificandosi costantemente, processo accresciuto ed accelerato ad ogni contatto con nuovi microorganismi portati da successivi attacchi. Oltre a trovarsi sempre più appesantito dato il continuo accumularsi di corallo sul suo corpo, un organismo esposto al corallo del dominio deve fare fronte ad una minaccia ben peggiore. I microorganismi del corallo del dominio sono in grado di interfacciarsi con le terminazioni nervose sulla pelle e nella carne della vittima, nutrendosi dei suoi impulsi nervosi e interferendo con essi in maniera costante e crescente.
    Questo fenomeno priverà gradualmente la vittima del controllo del proprio corpo, e dopo una eccessiva infestazione, dei propri pensieri. Come un veleno senziente che si nutre di volontà, il corallo del dominio nel suo diffondersi in un organismo gli renderà sempre più difficile muoversi in modo coordinato a causa della continua interferenza di impulsi nervosi generati dai microorganismi, che ad un certo punto arrivano a causare spasmi involontari. Dopo un po', diventa difficile anche concentrarsi, pensare in modo coerente, o compiere azioni che sfruttano poteri psionici. Una infestazione completa del sistema nervoso centrale porta all'annullamento irreversibile della volontà e dell'io della vittima. La completa assimilazione nella volontà di Seadragon.
    Essendo il corallo una estensione della volontà di Johanna, essa può agire direttamente sul tipo di interferenza provocata dal suo corallo, come forzare specifici movimenti oppure sovraccaricare lo stimolo per generare dolore atroce e bruciante. Maggiore è l'infestazione, più intenso e difficile da contrastare è questo effetto.
    Il corallo del dominio, in virtù della simbiosi che ha con Johanna, è in grado di mutare in cellule ibride in grado di replicare i tessuti del suo corpo. A conti fatti, il corallo è in grado di rigenerare costantemente il corpo di Johanna, anche nel caso di danni appena subiti, diminuendo perciò il dolore che essi provocano. Questo le conferisce una maggiore sopportazione di ogni tipo di danno fisico. Se necessario, Johanna Può ardere il proprio cosmo per accelerare l'azione del corallo e curare in pochi istanti una grave ferita non immediatamente letale, o una somma di danni minori che raggiunge tale entità, con un consumo energetico appropriato.

    Bonus a energia Nera: Godflesh protocol
    Il corpo di Johanna non è più umano.
    La simbiosi tra Johanna ed il corallo è diventata pressoché assoluta. Johanna è il corallo ed il corallo è Johanna. Il suo controllo su di esso è diventato così preciso da avere perfetta coscienza di dove ogni singolo microorganismo nella sua area d'azione, ed è in grado di muoverli nello spazio come se disponesse dell'abilità telecinesi. Che sia a centinaia di metri di distanza o nel corpo dell'avversario, non c'è differenza. L'unione di tale simbiosi e di una precisione così assoluta le permette di generare o diffondere il corallo del dominio nel proprio corpo senza effetti collaterali, mentre quelli che possono essere considerati danni autoinflitti per la normale fisiologia umana vengono rigenerati rapidamente. Questo apre le possibilità ad azioni impensabili, come irrigidire temporaneamente tessuti molli e organi interni, oltre che assorbire ossigeno disciolto nell'acqua grazie al corallo diffuso nei polmoni. Persino il corallo stesso beneficia di questo aumento di precisione e simbiosi, al punto che la sua normale fisiologia si è alterata. La struttura solida del corallo non è più semplice roccia solida, ma emula l'orientamento e la disposizione delle cellule ossee di un corpo umano. Tale somiglianza non è solo estetica, ma anche funzionale, con tanto di canalicoli capillarizzati atti a trasportare microorganismi in modo da alimentare e rinnovare costantemente il corallo. A conti fatti, se sufficientemente danneggiato, il corallo primordiale sanguina. Ma tale evento è ora incredibilmente difficile da osservare, dato che la combinazione di precisione, simbiosi e una nuova struttura che mima la vita complessa del pianeta, il corallo del dominio oltre a diventare notevolmente più pesante acquisisce la proprietà robustezza straordinaria. Infine, data la nuova precisione e complessità, il corallo del dominio è in grado di utilizzare la sola acqua primordiale come substrato per generare costrutti.
    Questa è la vera forma del corallo di Syphon, ed è distinguibile da ogni altro materiale analogo grazie alle bioluminescenze cangianti che scorrono sulla sua superficie, come vene luminose.


    TECNICHE
    ● GATES OF ATLANTIS ●

    Espandendo il proprio cosmo e prendendo controllo dell'umidità nell'aria o delle acque che la circondano, Johanna genera un numero variabile di portali le cui dimensioni sono legate all'utilizzo che Johanna intende farne. Da essi, Johanna può generare una grande varietà di costrutti, la cui forma e caratteristiche non sono mai fisse, in virtù della malleabilità del corallo. Possono essere armi, utilizzate poi da Johanna stessa o scagliate alla massima velocità sfruttando le correnti dimensionali all'interno dei gorghi, oppure costrutti che emulano parti del corpo di creature enormi e brutali. Dato il peso e la robustezza straordinarie del corallo, uniti alla potenza cosmica di Seadragon, qualunque cosa esca da quei portali, è dotato di immensa potenza di impatto e capacità distruttive. Solo Johanna sa quali orrori e brutalità si nascondano dietro quei gorghi un istante prima che si aprano.
    Come ogni altra tecnica che sfrutta il corallo del dominio, il contatto con i costrutti farà sì che sulla vittima tentino di aderire i subdoli micro organismi che lo compongono per esercitare il suo tremendo potere, oppure alimentare ulteriormente una biomassa già presente. Dato il protocollo della carne divina, il corallo è immensamente robusto e pesante. Se lo reputa necessario, Johanna utilizza i portali generati per riposizionarsi sul campo di battaglia o portare il suo attacco sfruttando le correnti acquatiche dentro il vortice per accelerare il proprio movimento all'uscita.


     
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    High Hopes - Parte 3 - Attacco a Sud
    Mega Quest - Trama - Chapter 7

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    Australia


    Ed era la Guerra, nel vero senso del suo significato più intimo. Era la Guerra della sopravvivenza, era la Guerra della Realtà contro l'Immaterium del Chaos, era la Guerra fra la Ragione e la Rovina.
    Un universo di Guerra dai Tempi precedenti il Mito, era il connubio che univa le specie viventi, le ideologie, le fazioni.
    Sopravvivenza oppure Annichilimento.

    Ed il nemico atavico di Atlantide era il Chaos, fin dai tempi del Mito, quando gli insegnamenti di Atlante figlio di Giapeto non vennero trasmessi al Divino Imperatore Poseidone che a sua volta li tramandò ai Figli.
    Figli che, attraverso il circuito universale della connessione del Khala, ancora ora erano praticamente presenti, seppur non vivi, ma le cui coscienze risuonava e rilucevano negli attuali Primarchi.

    Allo stesso modo, Atlantide aveva, nella sua infinita guerra contro i Poteri Perniciosi, un alleato di tutto rispetto: G.E.A. con tutta la realtà stessa rappresentata dai suoi Araldi e Custodi.

    L'anima di Sanya vibrò, il suo cosmo assunse tonalità più vivide mentre il Khala connetteva la mante della bambina nel corpo di giovane donna con la coscienza di Mestore figlio di Poseidone.

    Chernobog, il Dio Nero. E di nuovo qui.

    Ricordava Sanya, avendola di fatto vissuta lei stessa, l'epica battaglia spalla a spalla con la prima venuta nel mondo dell'Araldo Nero contro la forma distorta della moglie del suo mitico fratello caduto.
    Era destino quindi che, prima o poi, potessero incontrarsi di nuovo, sul campo di battaglia, spalla a spalla contro l'odiato signore della putrefazione, Nurgle.

    Il miasma color del sangue che costituiva la forma fisica attraverso la quale si manifestava il suo cosmo raggiunse nuovi picchi, i circuiti della Scale ardevano mentre fasci di acqua pressurizzata sbocciavano continuamente dai suoi piedi, schioccando e frustando l'aria come fruste impazzite, simili a rovi di spine a protezione di una rosa.

    La sua Ira si stava unendo a quella del Khala che, a sua volta stava facendo da cancello di ingresso per quella Primordiale del Grande Antico Yorith, con il quale condivideva uno strano e delicato rapporto e destino.

    LODATE L'IMPERATORE PERCHE' E' GRANDE, NELLA SUA MISERICORDIA E NELLA SUA GUIDA LAVIAMO L'ONTA DELL'ESISTENZA DEI CADUTI DEI GIUSTI, DEI TRADITORI DEL POPOLO ELETTO, DI COLORO I QUALI HANNO VOLTO LE SPALLE ALLA SUA LUCE PER GETTARE L'OMBRA E L'OBLIO DEL CHAOS NEL MONDO.

    Un'accorata preghiera, cui i suoi Blood's Angels risposero con la cupa determinazione ed il sacro odio, cantando versetti attraverso i requiem, attraverso il promezio, attraverso i missili ed i raggi cosmici, la sua Legione si dispiegò in formazioni compatta, con raffiche d'infilata che si intersecarono con quelle delle forze di G.E.A.
    non occorrevano ordini precisi in tal senso, era la ragione dell'Umanità, della Realtà contro l'irrazionale tocco del chaos.

    Ignatius Grulgor, comandante della Seconda Compagnia della legione Caduta... è giunto il momento di chiedere perdono e fare ammenda di fronte agli Emissari dell'Imperatore, Tre Primarchi saranno Testimoni, Giudici, Giuria e Carnefici per la salvezza di ciò che resta della tua anima, sei pertanto giudicato colpevole.

    Perché attraverso l'antico patto stretto tra Mestore e Yorith, qualsiasi soggetto segnato dal primarca del Kraken come seguace del chaos, che fosse da abbattuto dallo stesso Primarca, avrebbe avuto come sorte dell'anima quella di venir divorato dallo stesso Grande Antico.

    E la Furia di Atlantide diede giustizia al proprio antico titolo.

    Affiancò la Primarca di Seadragon, lo Scudo di Atlantide, tese le mani di fronte a se, aperte a raggiera ed uno schermo cosmico comparve di fronte a lei; su quello schermo una versione ingrandita della battaglia fra l'antico Atlantideo Corrotto e gli Araldi della Creazione si palesava mentre dei marker cosmici bloccavano su schermo gli spazi lasciati scoperti dell'armatura del messaggero di Nurgle.
    La fronte di Sanya s'imperlò di sudore per lo sforzo mentre i marker immagazzinavano i dati delle posizioni certe.

    Il cosmo della Santa Vivente di Atlantide, eroina personale di Sanya oltre che di tutta la popolazione dell'Impero nel frattempo era esploso in tutta la sua dirompente potenza.
    Quello di Sanya si espanse, facendo crollare la temperatura circostante, gli sfiati della Scale esalarono ritmicamente getti di vapore, similmente al respiro di una bestia affamata di fronte alla preda, figura che probabilmente sarebbe stata visibile data la quantità di psioni che stava rilasciando la Primarca dell'Oceano Artico attraverso il suo stesso cosmo.

    Una forma cosmica simile ad un groviglio alieno di tentacoli, zanne, artigli ed occhi emerse dalla bruma sanguigna che circondava Sanya, lentamente la figura cosmica prese a strisciare ed attorcigliarsi sulla schiena corazzata della Primarca, avviluppandosi ed estendendosi ritmicamente sulle sue braccia, per poi convogliarsi sulle dita estese fino a raggiungere lo schermo cosmico, ogni singolo marker che contrassegnava una porzione della figura del corrotto guerriero di nurgle mutò di colore mentre la bocca di fuoco costituita dalle mani di Sanya raggiungeva la massa critica.

    Quando l'intera figura mostruosa si riversò nello schermo ci fu un solo istante di immotilità, il respiro ed il vapore emesso dalla giovane si cristallizzò, mentre frammenti glaciali interruppero la loro caduta. La figura in armatura, circonfusa di vapor acqueo, cristalli di ghiaccio e bruma cosmica dai colori del sangue con riflessi dell'Aurora Boreale, con i circuiti della Scale e le protezioni per gli occhi illuminati d'oro, era uno spettacolo superbo e terribile al tempo stesso, e durò per un solo singolo eterno istante.

    L'attimo successivo la massa cosmica esplose, eruttando dalla bocca di fuoco in un insieme di cosmo acqua ghiaccio che portva con se detriti e vapore, a metà del suo tragitto il getto di energia dell'Aurora Borealis del Kraken si frammentò dividendosi in decine di raggi che assunsero traiettoria curvilinea, seguendo il percorso con destinazione finale di ogni singolo raggio un diverso marker che era presente sullo schermo cosmico.

    L'Aurora Borealis ovvero il colpo principe del Primarca del Kraken, nella sua forma più raffinata, il massimo potenziale attuale di Sanya espresso in quel preciso istante per abbattere quel preciso avversario in quel preciso momento.

    Era quasi possibile percepire l'aspettativa di Yorith nel divorare una preda così succulenta.

    Ogni raggio era mirato in maniera tale da non colpire i due Araldi, tutta la sua furia era dedicata esclusivamente per Grulgor.

    narrato | parlato | pensato | telepatia | parlato Aynas |parlato altri
    NOME Sanya Beršanskaja
    ENERGIA Blu
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Kraken - Grado [VI]
    FISICAMENTE Dolore diffuso, unghie esplose, Lingua lesionata senso di intorpidimento in fase di dissipazione a causa del dolore autoindotto - ulteriori ferite auto prodotte per contrastare il veleno.
    MENTALMENTE Furiosa, vicina al Berserk.
    STATUS SCALE Indossata - alcune incrinature all'addome - In Modalità da battaglia

    RIASSUNTO AZIONI
    Attraverso il Khala Sanya vive diverse sensazioni che si uniscono alle sue.
    Spara un Aurora Borealis mirato a massima potenza possibile per lei al momento contro il Marine Corrotto.

    ABILITÀ
    Gelide Acque degli Abissi
    Supremazia di Yorith (Cosmo Straordinario)
    La Mano Nera (Illusioni Mentali)
    Telepatia

    TECNICHE
    Северное сияние (Severnoye siyaniye)
    Aurora Borealis


    Tecnica Principe e maggiormente caratteristica del Primarca del Kraken. Signore Atlantideo delle Energie Fredde, Il Primarca dapprima alza le braccia al cielo, unendo le mani a foggia di bocca mostruosa per concentrare nella piccola alcova così ricavata una enorme quantità di Cosmo compresso avvolgendolo poi con acqua da cui è possibile intravedere sottili strati di ghiaccio.
    Il Cosmo della Regina Artica splende quindi dei colori della vera aurora boreale aumentando di intensità, mentre di fronte alla giovane regina si forma un cerchio cosmico attraverso il quale Sanya convoglia e concentra le energie () cosmiche. Nel momento in cui abbassa le mani, puntandole verso il cerchio cosmico un figura costituita di pura energia dorata, raffigurante un mostro marino () si genera alle spalle di Sanya per poi proiettarsi contro i nemici fissati attraverso lo schema del cerchio cosmico; una volta fuori dal cerchio una gigantesca ondata di Cosmo compresso multicolore avvolto nel ghiaccio e nell'acqua tenterà di impattare contro i nemici. Il colpo si dividerà in caso di bersagli multipli, fissati dalla Primarca attraverso il cerchio.
    Variante: Sanya può ridurre l'area d'impatto ed il numero di bersagli aumentando proporzionalmente il potere distruttivo e perforante della tecnica. ()


    NOTE
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    YOU HAVE COMMITTED THE ULTIMATE HERESY. NOT ONLY HAVE YOU TURNED YOUR BACK ON THE EMPEROR AND STEPPED FROM HIS LIGHT, YOU HAVE PROFANED HIS NAME AND ALMOST DESTROYED EVERYTHING HE HAS STRIVEN TO BUILD. YOU HAVE PERVERTED AND TWISTED THE PATH HE HAS LAID FOR MANKIND TO TREAD. AS YOUR OWN DECREES HAVE STATED, THERE CAN BE NO MERCY FOR SUCH A CRIMINAL. I RENOUNCE YOUR LORDSHIP, YOU WALK IN THE DARKNESS AND CANNOT BE ALLOWED TO LIVE. YOUR SENTENCE HAS BEEN LONG OVERDUE AND NOW IT IS TIME ◄◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ FOR YOU TO DIE.

    Layout by ~S i x ter - un Infinito Grazie

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