[mega quest saints] We can be Heroes - FUKUSHIMA - Parte 6

Alek, Andrea, Bart

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    « Fukushima »
    ~

    La testa le martellava senza darle tregua.
    Quell'influenza era cessata grazie alla comunione che aveva ritrovato con Bartolomeo e Aleksander, ma la corruzione non era sparita. Era tutta attorno a loro, così pressante che non aveva bisogno degli occhi del Leone per scorgerla su ogni superficie, dietro ogni angolo, pronta ad azzannarli ancora una volta alla gola.
    Attraversata la porta Andrea ebbe la conferma che erano in ritardo. Quel liquido nero aveva sommerso ogni cosa, e sul pavimento giacevano riversi macchinari e cadaveri. Forse avevano opposto resistenza – inutilmente. La corruzione voleva qualcosa a Fukushima e aveva travolto ogni cosa sul suo passaggio: uomini, soldati, studiosi, difese. E ora, sul suo cammino, c'erano solo solo tre.
    Sollevò lo sguardo dallo spettacolo truce di quella stanza, non c'era più nulla da fare per loro. Alzò lo sguardo e vide un'altra porta, questa volta divelta con forza, e da essa si intravedeva una luce. Forse, captò con i suoi sensi, portava direttamente al tetto.

    Non le restava che superare ciò che restava della porta con i suoi compagni e scoprire, infine, cosa aveva attaccato il Giappone.
    A separarli dal tetto c'era una scala a chiocciola, che imboccarono uno alla volta. Il suo cosmo era sopito ma all'erta, pronto in qualsiasi istante ad attivarsi per difenderli. E, quando udì una voce in tedesco provenire da sopra di loro, d'istinto si preparò al peggio. Riuscirono, comunque, ad uscire all'aria aperta senza dover superare un agguato. Subito, tuttavia, ebbe la sensazione che la loro battaglia era appena cominciata. Ciò che erano venuti a impedire si era già verificato.
    Glielo diceva il macchinario crepitante posto al centro del tetto, l'odore aspro e pungente dell'ozono. E una nuova presenza, intensa e oscura come mai aveva provato in vita sua, proveniente dall'oceano sotto forma di una sfera circondata da energia pulsante e scarlatta. Galleggiava vicino alla costa, e Andrea non sapeva dire da quanto fosse lì, né se si stava avvicinando o allontanando.

    Una voce di ragazza la fece sussultare.
    D'istinto si mosse e seguì, quasi replicandoli alla perfezione, i movimenti del suo maestro. Si allontanò con uno scatto da quella voce, mentre i fulmini circondavano il suo corpo, pronti a difendere e a colpire.
    La sua sorpresa, quando vide che a parlare loro era quella che sembrava una ragazza senza cosmo, fu immensa. Le scintille continuarono a riverberare attorno a lei, i suoi sensi le gridavano di non abbassare la guardia. Percepì in modo chiaro su di lei la traccia della corruzione, ma non poté capire la confusione dei suoi due compagni nel vederla fino a quando Bart non comunicò telepaticamente con loro. Il nome Therese, a lei, non diceva nulla. Anche Bart, dopo averle rivelato la sua identità, si era detto dubbioso sul fatto che fosse davvero lei. Doveva essere morta, aveva detto.
    Il Gran Sacerdote, inoltre, aveva rivelato loro di star subendo delle visioni fin da quando era arrivato a Fukushima. Alzò lo sguardo su quella ragazza.

    Si corresse. Su quel mostro.
    Non le importava che genere di maschera indossasse, era pur sempre un corrotto. Era lì, probabilmente la causa dello sconvolgimento mentale che avevano provato prima, colei che aveva ucciso tutti gli uomini all'interno della base, e che aveva tentato di rallentare loro tre. Si ricordò le parole dei soldati, il loro invito a fare presto, e si rese conto che erano già arrivati tardi.
    La loro preda era davanti a loro, priva di cosmo, indossando un corpo volutamente simile a quello della loro dea. Il solo guardarla le stringeva lo stomaco e le provocava la nausea. La corruzione osava prendersi gioco di loro, prima mostrando illusioni e menzogne, e ora dissacrando persino Atena.
    Dialogare con la corruzione, negli anni in cui era stata un Saint, si era rivelato sempre inutile, una perdita di tempo o, più spesso, una follia. Era un trucco, un ennesimo trabocchetto escogitato per guadagnare tempo, per compiere ciò che desideravano a Fukushima. L'ultima mossa era stata quella di prendere in prestito un corpo e un nome che avrebbero dovuto spaventarli e confonderli.
    Chiunque sia non importa. Ci ha già attaccato, e abbiamo provato cosa vuol dire essere senza difese. Siamo sul loro cammino, e ci spazzeranno via se non ci prepariamo. ❜ Comunicò loro telepaticamente, mentre le scintille attorno a lei non accennavano a placarsi.

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    Non avrebbe aspettato. Non più, non dopo aver subito l'attacco della corruzione.
    Il Sole Nero li aveva colpiti di sorpresa, e l'aveva fatto per uccidere. Gli uomini, all'interno dell'Edificio, erano stati travolti senza possibilità di scampo. La corruzione aveva giocato con la loro anima e con la loro mente, obbligandoli a formulare pensieri e a compiere azioni che la disgustavano. E ora, finalmente, avevano qualcuno a cui farla pagare, e non le importava nulla del suo nome. I suoi sensi urlavano al pericolo e, come ogni animale braccato e messo all'angolo, il Leone avrebbe ruggito.
    La sua posizione defilata, dietro al Gran Sacerdote e al Lawos, le avrebbe permesso di agire indisturbata. Non avrebbe aspettato in modo passivo che la difendessero, ma si sarebbe tenuta pronta. E, al minimo segno di pericolo, avrebbe riversato tutto il suo potere in un unico attacco.
    Era stanca di essere la preda in quel gioco al massacro.

    Il suo cosmo iniziò a crescere, coprendo l'intera zona del tetto.
    Siamo venuti qui per fermare la corruzione. Non appena capiranno che non torneremo indietro ci attaccheranno di nuovo. Alek, manipolerò un numero immenso di fotoni. Al primo movimento sfruttali insieme a me. ❜ Inviò quel messaggio telepatico, e come un ragno iniziò a tessere la sua tela. Indisturbata, nascosta dietro ai suoi due compagni, coperta dal potere della corruzione e dal cosmo che il Lawos utilizzava per mantenere la sua armatura, iniziò a richiamare i fotoni.
    Particelle infinitesimali iniziarono a condensarsi tra loro, spinte da Andrea ad attrarsi fino a formare veri e propri globi luminosi. Non era ancora notte, ma Andrea avrebbe comunque nascosto la loro luce nella rifrazione, rendendola impercettibile alla vista. La sua straordinaria propensione a manipolare il cosmo le permetteva di controllare ogni fotone, di richiamarne quanti ne desiderava.
    Era la prima fase del Photon Burst, quella più lunga, il Cosmos Open, che la rendeva di solito una tecnica difficile da attuare di sorpresa. Questa volta, però, aveva dalla sua il fatto di essere coperta dal cosmo ben più intenso di Aleksander e dalle parole di Bartolomeo. Non sfruttare quel vantaggio sarebbe stato un suicidio.

    I fotoni avrebbero continuato a crescere in numero, riempiendo il cielo.
    A quel punto Andrea avrebbe attivato la seconda fase del Photon Burst, il Cosmos Open. La maggioranza dei fotoni – alcuni li avrebbe tenuti liberi per plasmare eventuali difese o riadattare l'attacco – si sarebbero diretti verso Therese. Avrebbero, per il momento, galleggiato placidamente attorno a lei, sempre nascosti nella rifrazione. Ciò avrebbe permesso ai due Leoni di disporsene liberamente, rendendo molto più semplice la terza fase della tecnica, quella in cui tutti quei fotoni avrebbero tentato di oltrepassare le carni della corrotta. Da lì, poi, si sarebbe generata un'esplosione interna al suo corpo, la manifestazione più pura del potere distruttivo del Keraunos.
    La Saetta Sacra, che gli umani avevano reclamato per sé, avrebbe punito quell'abominio per aver tentato di sovvertire le leggi della natura. Per aver attaccato loro, i fedeli di Atena, utilizzando un simulacro che sminuiva la loro stessa dea.
    Strinse i denti, concentrandosi per controllare ogni singolo fotone.
    Non poteva permettersi errori.

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    Energia ~ Viola.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Scossa dal danno mentale.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ /
    Riassunto ~ In poche parole, nascosta visivamente dai miei due compagni e cosmicamente dall'armatura che Alek tiene attiva, Andrea inizia a lavorare sul Photon Burst. Ho richiamato i fotoni in gran numero, andando a disporne la maggior parte attorno a Therese, così che le ultime due fasi del Burst siano molto più rapide all'evenienza. I fotoni sono occultati nella rifrazione, così che non siano visibili nemmeno come piccole stelle.
    Al primo segno di pericolo è pronta a lanciare la tecnica.
     
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    L
    a ragazza osserva Bart, con un sorriso malinconico, apparentemente ignorando Alek e Andrea.

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    Molto è cambiato da quando ci siamo incontrati l'ultima volta, da quando Gabriel ha divorato la mia vita e la mia essenza. La prima cosa ad essere cambiata è che ora sono libera.

    Arretra piano, muovendo qualche passo in direzione della strana piattafoma che galleggia nell'aria sull'oceano.
    Quando si muove, anche a causa dei minuti passati in sua presenza, percepite che l'essenza corrotta che avvolge l'area è la sua.
    Un sottile strato ti tenebre la segue e, come se nulla fosse, assorbe gli invisibili fotoni di Andrea, a cui Therese non sembra dar alcun peso.

    Siamo qui per liberare una creatura che accelererà l'inevitabile. Presto tutti saranno liberi come me... liberi dal dolore e uniti alla Vita.

    La sua voce è melodiosa e flebile, una nota trista tratteggia ogni espressione del suo essere e persino il suo terrificante potere.

    Nuove immagini balenano alla mente di Bart, immagini più chiare e terribili, immagini d'allarme per ciò che è lì rinchiuso.

    ...A’habbat. La Settiman Figlia, la Settima Sposa, chiusa dal Settimo dei Sigilli, colei che ha la Chiave di tutti gli altri. A’habbat. La Settiman Figlia, la Settima Sposa, chiusa dal Settimo dei Sigilli, colei che ha la Chiave di tutti gli altri. A’habbat. La Settiman Figlia. A’habbat, La Settima Sposa...


    Therese si gira verso di lui, come a percepire cosa sta succedendo.

    Anche a me succede, in continuazione, anche se penso sia qualcosa di diverso. Milioni e milioni di voci urlano, cantano ridono, tutti fratelli, sorelle, madri, padri, figli e figlie, legati da un legame indissolubile ed invincibile. Cosa ti dicono le tue voci? Conosci chi giace sotto il manto dell'oceano? Nemmeno io la conoscevo, ma antichi ricordi di antichi defunti unitisi a noi avevano frammenti di verità. Persino Ponto ha fatto fatica a ricomporli, ma degli Angeli hanno aiutato Karl, ed eccoci qui. Un patto, utile a noi, utile a loro.

    Torna a volgersi, come ad attendere il tramonto con voi.
    Strali di energia rossa erompono dal globo che avvolge la piattaforma ed iniziano a toccare il pelo dell'acqua. Sentite lo sfrigolio fin lì.
    Una profonda sensazione di disagio vi coglie, come un'ondata di malessere ancestrale.

    ...custodite la gemma, nascondetela dove più nessuno potrà trovarla, il Primo non deve essere liberato, Khahrahk deve essere dimenticato, nessuno deve più parlare o pensare a lui, l'Oblio deve cogliere ogni suo ricordo...


    Il cosmo del Toro vibra in una leggera eufonia con quello dei compagni, mentre il dolore psichico dei ricordi lo travolge. Questa volta Therese non sembra percepirlo.

    Attendiamo, presto il sigillo sarà rotto... e i Cavalieri d'ogni sorta, servi di Dei Traditori, verranno travolti... ed i buoni e gli innocenti si uniranno a noi e più nessuna ingiustizia avrà ragione di loro.

    Questa volta la sua voce è rotta dal risentimento, le tenebre, prima impercettibili tra le normali ombre qua e là proiettate, sembrano osservarvi... fameliche. I suoi occhi, rivolti all'oceano, sono brace e abisso rovente.

    Tu puoi restare con me Bart, tu sei sempre stato buono con tutti, meriti di essere protetto e di unirti a noi... anche i tuoi amici, se capiscono che la loro luce non possono attraversare le mie tenebre.

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    Eccoci :yeye:

    Succedono due cose principalmente:

    1. La mente di Bart viene trapanata dai ricordi (le scritte in blu sono le frasi che ti martellano a ripetizione il cervello). Capisci che si tratta come di un archivio di ricordi accessibili solo ai Grandi Sacerdoti, in qualche modo protetti dalla Lacrima e da Atena stessa. Per un momento Therese ne percepisce la superficie, ma quando si fanno più precisi nemmeno lei sente più nulla, mentre i tuoi compagni capiscono che sta succedendo qualcosa.
    Essenzialmente ricordi che quel Grande Sacerdote, uno dei primi post Lemuria, ha aiutato la Fondazione Grado a sconfiggere e sigillare una delle Sette Figlie di quello che è il capo dei Daimon Caduti, quello che sarebbe Lucifero. La Settima Figlia, il cui nome in una lingua antica e blasfema significa Speranza, è colei che conosce il modo di liberare le altre sorelle, anch'esse sigillate dalla Fondazione. Tutte insieme possono liberare loro padre, il ché sarebbe un super super super casino, da reset della realtà.
    E' stata sigillata in una gemma con antichi e potentissimi sigilli Titanici e posta nelle mani della Fondazione, che l'ha evidentemente sepolta sotto altri sigilli nell'oceano poco distante da Fukushima.
    I ricordi di Grandi Sacerdoti precedenti ti fanno sapere che i Saints hanno contribuito, prima della VII, a sigillare la III. Il luogo (in grecia, confinante con la Turchia) del sigillo è un luogo che hai iniziato a sognare dopo il tuo incontro/scontro con Hypnos. Da allora hai sempre avuto l'idea di andarlo a visitare per un qualche motivo imprecisato. Che Hypnos sappia qualcosa? Che voglia che tu protegga quel luogo?

    A parte ciò, da quello che dice Therese, in qualche modo che ti è oscuro [chi ha letto Operation Love può intuire come], antiche anime defunte si sono unite alla Corruzione e dai loro ricordi Ponto e un certo Karl, con l'aiuto di Angeli Caduti, hanno ricostruito la storia del VII sigillo e - forse - di tutti gli altri.

    2. I leoni percepiscono un potere tenebroso terrificante, a livello divino. Le particelle di photon svaniscono nel nulla oscuro del cosmo di Therese, senza che lei si sforzi particolarmente. Ogni ombra di quel luogo è una minaccia mortale. Le vostre percezioni superiori, oltre alla strana eufonia che avete sperimentato, vi fanno capire che Bart ha capito qualcosa.
    Da quello che percepite dall'aumento di attività alla piattaforma, qualcuno è lì, da solo che la sta azionando.

    Therese sta guardando l'orizzonte, dandovi le spalle.

    Decidete come volete muovervi.

    Avete 7 giorni per postare.

    A voi!:zizi:
     
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    We Can Be Heroes: Fukushima

    Tutto sembrava un’amabile chiacchierata tra due persone che s’incontrano dopo molto tempo.
    Bart aveva volutamente mantenuto una calma sincera ma solo apparente, proprio per permettere ad Andrea e Aleksander di prepararsi al peggio. Il peggio però, purtroppo, era molto più grave di quello che si sarebbero mai potuti aspettare. Il cosmo dei compagni, infatti, pre-allertato in attesa della prima mossa di Therese, fu travolto da un potere legato alla Corruzione così soverchiante quanto disinteressato. La ragazza rivelò nascondere una forza inimmaginabile, quasi paragonabile a quella di un Dio.
    L’espressione di Bartolomeo si fece più seria, costretto a focalizzarsi su un imminente pericolo che fino a poco prima sembrava poco più che una giovane indifesa in cerca di aiuto. Scambiò l’ennesima occhiata d’intesa con i suoi compagni Cavalieri, mentre Therese si prodigava in un monologo che sembrava avere poco sens-...

    A’habbat. La Settima Figlia, la Settima Sposa, chiusa dal Settimo dei Sigilli, colei che ha la Chiave di tutti gli altri.

    Gli occhi del Toro si spalancarono, mentre tutti i suoi pensieri e la sua stessa esistenza furono travolti da una serie di voci che sembravano voler sfogare la loro frustrazione nelle orecchie del gigante. Il suo corpo pareva come paralizzato, affrontando una sensazione del tutto simile a un sogno a occhi aperti.
    Di nuovo quel numero, il sette, già visto pochi istanti prima nei precedenti viaggi mentali. Era chiaro come il sole che tutto era collegato, ma era così complicato ricomporre quel puzzle che la testa gli stava per scoppiare. Cercò di mettere in fila tutti i pensieri, tutte le immagini di un passato ormai dimenticato, perché in quel momento sembrava l’unico dei presenti ad avere quelle visioni in apparenza inspiegabili.
    Doveva concentrarsi e fece l’unica cosa che riusciva a fare in quel momento, l’unica cosa che ormai faceva da ore nello stesso modo. Strinse le mani a pugno e serrò la mascella come da quei gesti dipendesse la sua stessa vita. E in realtà, se ci pensiamo bene, era proprio così. Se non avessero collegato tutti quegli indizi lasciati nella mente di Bart, la loro missione a Fukushima e il destino dell’umanità potevano essere perduti per sempre.
    Si concentrò, cercando di socchiudere gli occhi, andando a ripercorrere tutte le visioni avute fino a quel momento. Sì, probabilmente era tutto legato a...

    Custodite la gemma, nascondetela dove più nessuno potrà trovarla, il Primo non deve essere liberato, Khahrahk deve essere dimenticato, nessuno deve più parlare o pensare a lui, l'Oblio deve cogliere ogni suo ricordo.

    Questa volta le voci e la violenza della visione furono quasi insostenibili e lo stesso Cosmo del Gran Sacerdote si agitò in modo quasi involontario. Persino Therese se ne accorse e non aveva alcun dubbio che anche i due Leoni avessero percepito quel cambiamento repentino.
    Tutto il corpo del gigante tremò in modo incontrollato. Non era un tremore così evidente, ma un leggero e costante tremolio di malessere e disagio. Era certo che i sensi sviluppati dei due Cavalieri avrebbero percepito tutti quei segnali e, in cuor suo, sperava che – nonostante il dolore provato – quella situazione attirasse a pieno la loro attenzione.
    In quel momento, però, il Gran Sacerdote decise che non avrebbe aspettato di terminare le visioni, per poi elaborarle e capire come condividerle. No, avrebbe stretto i denti ancora di più e avrebbe dato voce – telepatica, s’intende – a quelle immagini, a quei suoni, a quelle sensazioni.
    Therese dava loro le spalle e non sembrava voler continuare la conversazione o attaccarli in qualche modo. Era il momento giusto per Bart, poteva e doveva raccontare tutto il possibile ad Andrea e Aleksander. Quelle informazioni erano troppo importanti per rimanere solo nei suoi ricordi. Sarebbero bastati pochi secondi, densi d’informazioni ma assolutamente necessari.
    Cercò, quindi, di creare un forte legame telepatico con i suoi compagni, per mantenere alta la concentrazione di tutti e massimizzare quel poco tempo a loro disposizione.

    Andrea, Aleksander, ascoltatemi.

    Il suo messaggio era perentorio, ma non sarebbe mai stato così diretto se la situazione non avesse richiesto tutta la sua e la loro determinazione.

    Non so quanto capirete di quello che sto per raccontarvi, ma non posso tenere queste informazioni solo per me.
    Non so cosa potrà succedere di qui a poco e non posso permettere che questa conoscenza vada persa.


    Eh sì, era inutile nascondersi dietro una falsa speranza. La Fondazione Grado era stata chiara nell’indicare Fukushima come la zona più pericolosa di tutto quell’inferno che era diventato il Giappone. Non vi era alcuna certezza sulla sopravvivenza dei Cavalieri che si erano offerti per quella missione. Era un pensiero orribile da avere in quel momento, ma dovevano guardare in faccia alla realtà. Conoscere quelle informazioni in tre era sicuramente meglio che lasciarle in balia della sorte del solo Bartolomeo.

    Un Gran Sacerdote dei tempi del mito, che guidò i Cavalieri di Atena nel periodo appena successivo alla caduta di Lemuria, si unì in battaglia con la Fondazione Grado per sconfiggere una delle Sette Figlie di Lucifero, il capo dei Daimon Caduti.

    Si comincia bene, subito con molte notizie da metabolizzare.

    Questa Settima Figlia era a conoscenza di come liberare le altre sei, che sono state a loro volta sigillate dalla Fondazione.
    Tutte e sette insieme, se liberate, possono risvegliare il loro Padre.
    E se mai questo accadesse, come potete aver intuito, sarebbe la fine della realtà così come la conosciamo.


    Ed ecco il carico da novanta. Se Lucifero, il Padre delle Sette Figlie, fosse mai riuscito a liberarsi, beh, semplicemente game over. Il solo pronunciare, seppur telepaticamente, il nome dell’Angelo Caduto per eccellenza, avrebbe fatto scattare in tutti loro un campanello di allarme così primordiale da sembrare incontrollabile.

    La Settima è stata sigillata in una gemma e sepolta nelle profondità dell’oceano.
    Una gemma con il numero romano sette inciso sulla sua superficie.
    E qualcosa mi dice che quella piattaforma galleggiante non sia troppo distante dal luogo di sepoltura.
    Non so spiegarvelo, ma ne ho quasi la certezza.


    È molto difficile spiegare a parole le sensazioni che si provano e Bart faceva una fatica immane a descrivere quello che gli stava accadendo nella testa. Specialmente le convinzioni, che per lui sembravano così naturali, avevano bisogno di una buona dose di fiducia da parte di chi lo stava ascoltando.

    La Ter...

    Il legame telepatico s’interruppe per un solo istante, tanto era lo sforzo che il gigante ci stava mettendo per comunicare con i compagni. I due Leoni avrebbero sicuramente capito il momento e il Toro sperava proprio in tutto il loro supporto per portare avanti quel calvario.
    Trovando la forza grazie a tutta la sua stoica resistenza, il Toro proseguì nella cronaca in tempo reale dei fatti.

    La Terza, invece, è stata sigillata in un luogo della Grecia a confine con la Turchia.
    È da tempo che sogno quel posto, non so bene spiegarvi perché.


    Ancora una volta un’informazione che non sapeva spiegare con i dovuti dettagli.
    Il luogo che sigillava la Terza Figlia tormentava i suoi sogni e suoi incubi da quando aveva combattuto contro Hypnos. Il sanguinoso scontro che era avvenuto nel mondo onirico, regno incontrastato dello Spectre, aveva lasciato dei segni indelebili nell’animo del Gran Sacerdote – com’era sicuro che avesse marchiato a vita anche quell’ultima reincarnazione del Signore del Sonno. Nel novero di quei segni, spiccava il costante pensiero di quel posto e l’inspiegabile impulso di andarlo a visitare.
    Quella, però, era una situazione che non aveva il tempo di approfondire. Almeno non in quel momento.

    Poco importa il motivo, ma tutte queste visioni stanno gridando a gran voce una sola cosa: non permettete che questi abomini vengano liberati.
    Da quello che dice Therese, sembra che la Corruzione abbia risvegliato e si sia alleata ad antiche anime defunte, riuscendo così a scoprire la posizione dei sigilli.
    Probabilmente di tutti i sigilli.


    Perché, giustamente, non c’è mai limite al peggio. E quando la Corruzione deve fare qualcosa, si assicura di farla per bene. Aver scoperto l’ubicazione di tutti i sigilli era un asso nella manica che poteva essere giocato in qualsiasi momento e che avrebbe potuto cambiare le sorti di quella guerra.

    Dannazione.
    Non c’è tempo da perdere.


    Basta con le spiegazioni, era tempo di agire il più in fretta possibile. Dovevano sfruttare quella situazione di calma apparente per assicurarsi di non lasciare nulla al caso. Fermare, o comunque contenere, Therese era tanto importante quanto cercare di scoprire cosa stava accadendo sulla piattaforma.
    Nonostante gli si spezzasse il cuore a chiedere alla Leonessa quanto stava per dire, in quel momento era il sosia della Dea Atena a sembrare il pericolo decisamente più imminente e mortale.

    Andrea, so di chiederti molto, ma cerca di raggiungere quella piattaforma.
    È troppo importante capire cosa sta accadendo là.
    Ma ti prego, stai attenta.


    Avrebbero dovuto separarsi, ma non potevano fare altro. Therese era troppo potente perché potesse essere liquidata in fretta e, allo stesso tempo, non potevano permettersi di perdere di vista la piattaforma. Quel globo rosso e fluttuante poteva indicare il luogo in cui era sigillata la Settima Figlia.

    Io e Aleksander invece, caro il mio vecchio Leone, cercheremo d'intrattenere Therese.

    In quell’istante il Toro riprese la sua solita postura dritta e imponente, facendo seguire le parole ai fatti. Pronto per la lotta, scoccò uno sguardo d’incoraggiamento ad Andrea mentre la guerriera lasciava il tetto di quell’edificio in rovina. Si rivolse, poi, ad Aleksander per concordare le prossime azioni prima di scatenare tutta la loro furia.

    Non ti avvicinare troppo, avrai già capito che è molto più forte di ciascuno di noi.
    Lascia andare avanti me, ho l’Armatura del Toro a proteggermi.
    Non diamole respiro.
    E quando mi vedi colpire il terreno, salta!


    Dopo quel breve ma intenso briefing, semplice e diretto nel pieno stile di Bart, il Gran Sacerdote tornò a rivolgersi alla ragazza che dava loro ancora le spalle. La sua espressione era sempre gentile, ma il sorriso aveva lasciato posto a un viso più serio, come se fosse un padre che rimprovera la figlia.

    Figliola, le voci che sento mi dicono cose diverse da quelle che probabilmente senti tu.
    Sono certo che sono state tutte le sofferenze che hai passato a renderti così, non te ne faccio una colpa, ma quello che speri non deve realizzarsi.
    Perdonami Therese, non posso permetterlo.


    Era incredibile come Bart fosse restio a combattere fino alla fine. In fondo, però, quella Therese gli scatenava ricordi troppo profondi e contrastanti. L’aveva vista morire, così piccola, per mano di Gabriel. Poi, tutto d’un tratto, se l’era ritrovata davanti come una giovane ragazza del tutto identica ad Alisia. E in fondo, non si era dimostrata affatto violenta nei loro confronti – se escludiamo la velata minaccia ai due Leoni.
    Per un cuore buono come quello di Bart era difficile partire alla carica in una situazione del genere, ma la posta in gioco era troppo alta. Avrebbe dovuto mettere da parte il suo istinto di protezione, il suo istinto paterno, e concentrarsi sul reale pericolo che – nonostante tutto – Therese rappresentava. La Corruzione avvolgeva ogni atomo della sua esistenza e in lei dimorava un potere che, da solo, avrebbe potuto distruggere un intero esercito di Cavalieri.
    Bart avrebbe agito, non vi era alcun dubbio. Per Andrea, per Aleksander e per tutti coloro che speravano in lui per vivere in un mondo degno di essere vissuto. Avrebbe scelto il male minore, anche se ciò avesse significato distruggere i sogni e la vita stessa di una ragazza la cui unica colpa era quella di esser stata ingannata dalla Corruzione.
    In tutta risposta a quella convinzione, il Toro partì alla carica ancora prima di aver terminato la sua ultima frase.
    Grazie alla sua incredibile forza, i piedi fecero presa sul terreno, affondando di qualche centimetro nel pavimento che li sosteneva. Quello fu il preludio di uno slancio alla velocità della luce, dove ogni passo macinava terreno in linea retta verso Therese. Non avrebbe perso tempo con strane traiettorie piene di cambi di direzione, no, avrebbe sfruttato il fatto che la ragazza, ancora di spalle, sembrasse ancora immersa nei suoi pensieri.
    Una volta giunto a circa due metri dalla giovane, Bart avrebbe accentuato con il piede sinistro il movimento di pestare il terreno con forza.
    Quello sarebbe stato il segnale rivolto ad Aleksander per saltare.
    L’impatto con il pavimento avrebbe generato un terremoto d’intensità contenuta, allo scopo di destabilizzare chiunque si fosse trovato su quel tetto. Il movimento avrebbe anche segnato la fine della corsa del Toro che, sfruttando la forza proveniente dalla gamba d’appoggio, avrebbe caricato il pugno destro in preparazione dell’attacco vero e proprio: il Braccio Possente.
    Il braccio avrebbe condensato in sé cosmo e potenza fisica, creando un’arma così semplice quanto devastante. Il pugno sarebbe stato scagliato in modo così repentino che sarebbe stato difficile individuare la sua traiettoria. A un occhio inesperto o non allenato, il movimento del Gran Sacerdote avrebbe potuto risultare persino impercettibile.

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    L’obiettivo del colpo era la nuca di Therese, allo scopo di affondare con violenza in un punto del corpo così sensibile. Se il colpo fosse andato a segno o, comunque, avesse colpito una qualsiasi zona non propriamente difesa – ricordando che la ragazza non era protetta da alcuna Armatura – le conseguenze sarebbero state devastanti e potenzialmente decisive.
    Pensate di essere colpiti da un camion rimorchio mentre attraversate la strada e, forse, potete lontanamente – ma molto lontanamente – comprendere cosa significhi essere travolti da un enorme pugno di Bart.
    Il Toro aveva un’unica speranza: concludere quello scontro immediatamente, evitando inutili sofferenze.
    A tutti loro.

    Therese, spero sia il più indolore possibile.

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    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Questa volta scelgo di fare la telecronaca delle visioni, sfruttando il momento di calma apparente, così da condividere immediatamente le informazioni con Andrea e Aleksander.
    Poi, nulla, chiedo ad Andrea di andare sulla piattaforma in avanscoperta, facendo molta attenzione, mentre io e Aleksander cerchiamo di neutralizzare Therese.
    Bart, come potete leggere, è alquanto combattuto vista la situazione, ma si convince pensando al male minore. Si scaglia, quindi, contro Therese con uno slancio in linea retta e alla velocità della luce – dritto per dritto, insomma – per sfruttare l’attimo e cogliere di sorpresa la ragazza. A due metri dall’avversario, fa un pestone con il piede sinistro per creare un piccolo terremoto destabilizzante (Attacco Debole e segnale ad Aleksander per saltare) e poi scaglia un Braccio Possente dritto alla nuca di Therese (Attacco Forte, che ha come effetto secondario l’Agilità Straordinaria). L’obiettivo principale è colpire, appunto, la nuca o – se la giovinotta si sposta – quello che riesce a colpire. Va bene che è Energia Divina, ma il suo corpo dovrebbe essere fatto di carne e ossa come tutti (o almeno credo e spero xDD).
    E prendersi un pugno di Bart in quel modo non è così divertente :nono:

    Condizioni:
    Mentalmente provato da tutti i trip mentali.
    Ha ustioni e ferite non gravi su alcuni punti del corpo scoperti dalla Cloth. Null'altro da segnalare.


    Tecniche:
    Braccio Possente:
    [Effetto Secondario: Agilità Straordinaria]
    Spesso l'efficacia risiede nella semplicità.
    Questa tecnica all'apparenza sembra quasi banale, ma non bisogna mai sottovalutare ciò che un toro inferocito può fare. Concentrando la potenza fisica e cosmica in un solo braccio, Bartolomeo scaglierà un pugno alla massima velocità consentitagli, dritto all'obiettivo. Semplice, no? La rapidità di esecuzione, unita alle doti del Cavaliere faranno di tale affondo un martello quasi inarrestabile, allo scopo di ridurre all'inutilità con un solo colpo anche l'avversario più resistente.
    Inoltre, proprio come per il Great Horn, gli arti del guerriero si muoveranno così rapidamente da farlo sembrare immobile durante l'esecuzione dell'affondo, tanto che l'esatto movimento potrà essere percepito solo da cavalieri dotati di abilità particolari (agilità straordinaria) o capaci di raggiungere una velocità più elevata.
    Una possibile variante consiste nel concentrare lo stesso potere in una gamba, oppure distribuire la forza distruttiva su tutti e quattro gli arti, diventando così una macchina da guerra senza rivali.


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario + Tecniche del Sacro Toro]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del Cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il Cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro. [Bonus Forza Straordinaria]
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un Cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.
    Quindi, tutto qui? Il Toro è forte e potente? Lo sappiamo tutti.
    Quello che forse nessuno immagina, però, è che il Cavaliere della Seconda Casa rappresenta la vera essenza del combattimento violento e diretto. Non è solo fisicamente potente e decisamente ostico da far indietreggiare, ma è anche in grado di creare effetti secondari attraverso le sue tecniche (un solo effetto per tecnica).
    Trascinare con un solo colpo un grande quantitativo di rocce? Scagliare un affondo come se fosse portato con un'agilità fuori dal comune? Causare danni da elettricità statica? Provocare danni interni devastanti? Esatto, avete capito bene: per Bart tutto questo è possibile.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente Cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il Cavaliere d'Oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello). [Bonus Resistenza Straordinaria]

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA

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    La belva finalmente si rivelava. Maestosa e oscura come una notte senza stelle, ruggente come un drago di tenebre che ti osserva dall'oscurità. Era tutt'attorno a loro, silente ma pronta a balzargli addosso. Se prima aveva qualche dubbio sulla natura del loro avversario ora si era dissipato. Un'Avatar della Corruzione, esseri dotati di una potenza infinita e che potevano rivaleggiare con gli Olimpici e la loro stirpe. Sorrise amaro nel guardarla. Che speranze potevano avere contro un'avversario del genere, troppo forte il suo potere, troppo immenso il suo cosmo. Forse avrebbe dovuto voltare le spalle ai suoi compagni, andarsene e nascondersi. Non avrebbe avuto una bella vita ma sarebbe sopravvissuto. Un traditore come suo fratello, del resto era il destino della loro stirpe. Il casato Seraf era morto quando Malal aveva gettato la corona unendosi all'eresia e nessuno degli sforzi del giovane Leone avrebbe potuto cambiare quel fatto. Malal, perché non riusciva a pensare ad altro che a lui, al suo tradimento. Che fosse quello l'aspetto che Therese incarnava? Il tradimento.
    Anche Alek aveva tradito a modo suo. Non la Dea, non il Santuario. Eppure anche lui aveva rinnegato qualcosa, un passato che non poteva essere cancellato ma che il vecchio cavaliere aveva sepolto con le macerie di Lemuria. Un passato che portava un marchio che non si sentiva in grado di sopportare. Non si sentiva degno della Corona di Re Santo e, lui che al massimo poteva essere un principe, si era sempre comportato come tale. Umile e coraggioso in cerca di una redenzione che non spettava a lui. Un cavaliere perfetto in perenne ricerca di qualcosa che non poteva essere afferrato. Erhul aveva provato più volte a riparare quel cuore infranto, a spiegargli che i peccati del fratello non potevano cadere sulle spalle di un guerriero retto e puro come lui. Che non doveva gettare il retaggio dei suo antenati. Che un giorno, quel retaggio, sarebbe stato necessario per affrontare delle tenebre che era impossibile dissipare in altro modo. Erhul conosceva bene i doveri di un Re Santo e più di ogni altro comprendeva il fardello di Alek ma, a differenza di tanti altri, non lo compativa. Sapeva che il ragazzino che aveva davanti non era meno degno del fratello e che un giorno avrebbe guidato il Santuario e una nuova generazione di cavalieri verso la vittoria.

    Erhul aveva ragione, alla fine. Come sempre.



    Ai tempi di Lemuria i dodici casati reali possedevano poteri unici e, ad ogni capofamiglia, era concesso l'uso di tecniche di incredibile potere, miracoli che potevano rivaleggiare con quelli degli Dei stessi. Solo al Re Santo e al suo primogenito era concesso usare quelle tecniche tanto mortali quanto sacre. A tutti gli altri era richiesto sviluppare tecniche proprie, mortali ma che non potevano rivaleggiare per potenza con quelle dei loro re. Alek spese anni nel perfezionare le tecniche Lightining e Photon, affinandole fino a trasformarle in zanne affilate e renderle famose nel corso della guerra con Atlantide. Le aveva usate in decine di battaglie e con esse aveva scolpito la sua leggenda. Dopo il tradimento del fratello, però, Alek ereditò la corona e con essa il diritto ad utilizzare il colpi segreti riservati ai regnanti del Leone. Eppure scelse di non farlo. Non era degno, lui era un principe non un Re. La sua stirpe era morta con Malal e non era suo diritto fare uso di qualcosa di ottenuto tramite il tradimento della persona a lui più cara. E così per generazioni i cavalieri del Leone tramandarono le tecniche create dal loro Re Santo, le tecniche del Leone d'Oro senza sapere che c'era stato qualcosa di precedente ad esse. Di più potente di esse. Alek era il solo a conoscerle, il solo ad averle viste eseguire un numero sufficiente di volte dal fratello maggiore affinché la loro esecuzione fosse perfetta.

    E va bene. Non posso perdonare il tuo tradimento fratello, ma posso fare in modo che il mondo ricordi ciò che eri prima di esso. Che la memoria del nostro casato risorga dalle sue ceneri.



    Il cosmo del Leone reagì, cambiando nel suo ardere. Se prima ruggiva come un leone in caccia, con la stessa ferocia e potenza, ora brillava possente e glorioso come una stella nel cielo notturno. Carico di saette divine si estese oltre ogni misura mentre una corona fatta di filamenti di luce finemente intrecciati gli si disegnava sulla sommità dell'elmo, una singola gemma fatta di pur cosmo incastonata al suo centro. Ascoltò le ultime indicazioni del Gran Sacerdote mentre teneva gli occhi fermi e saldi sul loro avversario. Bart come al solito voleva farsi carico della maggior parte dei rischi. Ammirava quell'uomo dal profondo del suo cuore. Era tutto ciò che Alek aveva sempre sognato di essere ma non era mai riuscito a realizzare. Non avrebbe permesso che morisse. Non avrebbe permesso a nessuno di morire finché aveva respiro. Bart, Andrea, tutti gli altri sarebbero tornati a casa sani e salvi. E se questo significava abbattere un Dio lo avrebbe fatto senza esitazione. Parlò al Cavaliere del Toro telepaticamente.

    Pensi davvero che ti lascerei tutto il divertimento vecchio mio? Preparati, perché stai per assistere ad uno spettacolo che non si vede da migliaia di anni.



    Il loro avversario era infinitamente più potente di loro. Ma non poteva essere più veloce. La velocità della luce era il limite massimo a cui persino gli dei dovevano sottostare. Se avessero combattuto senza commettere errori, se non gli avessero dato tregua forse avrebbero avuto una speranza. Attese che l'azione del Gran Sacerdote fosse al suo culmine per muoversi, poì consolidò i fotoni sotto i suoi piedi per scattare verso l'alto alla massima velocità. Il cosmo del Leone alle sue spalle ardeva impetuoso e regale come mai aveva fatto prima di quel giorno. Gli bastò poco per riportare alla mente le tecniche che aveva visto eseguire al fratello migliaia di volte, per ricordare quei capolavori di arte guerriera lemuriana in grado di spaccare il cielo stesso. Le tecniche Keraunos, ultimo lascito del casato Seraf. Raggiunta una posizione perfettamente perpendicolare rispetto al bersaglio scatenò la prima di esse. Un'offensiva che colpiva l'avversario da ogni direzione simultaneamente con traiettorie imprevedibili generate tramite la rifrazione della luce. Le zanne forgiate dal cosmo del leone diventavano proiettili sacri in grado di squarciare qualunque tenebra, senza lasciare alcuna via di fuga al bersaglio.

    KERAUNOS RAMPAGE



    Dalle sue spalle proruppero un numero enorme di raggi di luce misti a fulmine che ruotavano su se stessi come delle trivelle. I colpi si dipanarono in tutte le direzioni per poi cominciare a rimbalzare cambiando traiettoria un numero di infinito di volte, intrecciando le loro traiettorie e accumulando forza ad ogni singola rotazione. Poi all'unisono si abbatterono da ogni direzione su Therese proprio nel momento in cui Bartolomeo affondava la sua offensiva. Se la tecnica fosse andata a buon fine il demone si sarebbe trovato tra incudine a martello, circondata, mentre veniva investita da due cariche dotate di una forza che pochi umani erano in grado di generare. I due più potenti guerrieri di Athena erano scesi in guerra e combattevano senza limitarsi.



    Note: Faccio un mini pippone mentale e poi parto all'azione. Aspetto che Bart stia per colpire (e Andrea sia andata via, così da massimizzare le possibilità che non venga seguita) per utilizzare la prima delle tecniche segrete del casato Seraf.

    Keraunos Rampage: Prima delle leggendarie tecniche Keraunos, il rampage è un offensiva totale che combina una grandissima potenza distruttiva ad una precisione millimetrica. Consolidando il keraunos in forma solida (grazie al bonus ad energia nera) Alek crea un numero enorme di lance dorate composte da luce e fulmine fusi insieme. Ognuno di questi colpi ha uno spin circolare che li rende simili a trivelle in miniatura, così da massimizzare la capacità di impatto e penetrazione della luce e permettere al fulmine di colpire più in profondità le carni nemiche. Una volta partiti i raggi non seguiranno una traiettoria lineare ma saranno rifratti decine e decine di volte, cambiando repentinamente direzione in modo da confondere le percezioni nemiche e rendere estremamente difficile una manovra di schivata (i colpi potranno anche seguire il bersaglio, rifrangendosi per cambiare direzione e tracciarne in movimenti) per poi colpire all'unisono da tutte le direzioni utili.




     
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    Rimase a bocca aperta per più di un istante.
    I suoi fotoni furono spazzati via da Therese, e non seppe neanche se il suo fu uno sforzo cosciente o se era bastata l'oscurità che la circondava in ogni momento. Dovette assistere, umiliata e inutile, al discorso di quella corrotta, che confermò solo ciò che già sapeva. Erano lì per liberare qualcosa, ed era arrivato il momento in cui loro dovevano fermarli.
    Strinse i denti e i pugni, avevano perso la possibilità di un attacco a sorpresa. Ascoltò il messaggio telepatico di Bart, e si trovò a malincuore d'accordo con lui.
    Non potevano permettere che la figlia di Lucifero venisse liberata, non se questo avrebbe permesso il risveglio del padre. Lì, inoltre, l'apporto che poteva dare alla battaglia era minimo. Gliel'aveva dimostrato Therese, annullando in un solo istante il lavoro che aveva compiuto con grande sforzo.

    Si maledì per essere così debole.
    Non rispetto agli altri umani, no, era tra le donne più potenti della terra. Ma in quel momento si sentiva esclusa da quella lega, come se fosse rimasta tremendamente indietro rispetto a coloro che potevano contare qualcosa. Rispetto a coloro che erano più vicino agli dei che agli uomini.
    Fate attenzione. Cerchiamo di restare in contatto telepatico, e se avete bisogno del mio aiuto tornerò subito. ❜ Comunicò loro mentalmente, sperando che non ce ne fosse bisogno. Conosceva Alek e Bart, se qualcuno poteva ferrmare Therese quelli erano loro. Lei avrebbe agito nell'ombra, per studiare chiunque stesse operando sulla piattaforma.
    E, se necessario, per fermarlo.

    Non poteva permettersi errori.
    Avrebbe approfittato ancora una volta della sua posizione defilata, ammantandosi nell'invisibilità quando i suoi compagni iniziarono ad attaccare, così da essere certa di poter sfuggire dal controllo di Therese. Avrebbe percorso alla massima velocità lo spazio che la separava dal parapetto della centrale nucleare, per poi spiccare un balzo verso l'alto, verso la piattaforma che galleggiava sopra l'Oceano. A mezz'aria si sarebbe data un'ulteriore spinta solidificando i fotoni sotto ai suoi piedi, così da poter ripetere quel movimento e coprire le distanze più rapidamente.
    I suoi sensi iniziavano a permetterle di vedere ciò che stava accadendo sulla piattaforma. Al centro di essa c'era un uomo davanti a un globo pulsante, la piattaforma era abbastanza grande da consentirle di atterrare sul bordo senza attirare l'attenzione.
    Si sarebbe tenuta alle sue spalle, circondata dalla rifrazione, studiando i movimenti dell'uomo. Non sembrava star agendo, ma si sarebbe tenuta pronta al minimo movimento.
    Sono sulla piattaforma. Il bersaglio è immobile. Vi aggiorno al minimo movimento. ❜ Comunicò, asciutta, a Bart e ad Alek.


    Decise di contattare anche gli Steel Saints che avevano salvato.
    Stabilì un condotto telepatico con loro, sapendo che quel messaggio sarebbe stato unidirezionale: avrebbe dovuto spiegarsi al massimo delle sue capacità e loro non avrebbero potuto farle domande.
    I miei compagni stanno combattendo con chi vi ha attaccati, sul tetto della centrale. Io sono sulla piattaforma sull'oceano. Qualcuno sta interagendo con ciò che tenevate sepolto, per liberarla. Agirò al minimo movimento, ma potrei fallire. In questo caso tenetevi pronti, caricate le armi, e contattate chi potete. Fate in modo che questa struttura crolli di nuovo nell'oceano. ❜ Il potere che percepiva in quel luogo era pari a quello proveniente da Therese, per cui si sarebbe dovuta assicurare di possedere un piano B se lei fosse stata sconfitta.
    Inabissare quel luogo avrebbe fatto guadagnare alla Fondazione o ai suoi compagni tempo prezioso, o almeno così credeva. Si tenne all'erta, perché non fosse necessario ricorrere a quelle misure estreme. Aguzzò i suoi sensi fino al limite, per scorgere ogni movimento dall'uomo e percepire ogni parola.
    Il cuore le batteva all'impazzata.

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    Energia ~ Viola.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Scossa dal danno mentale.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ /
    Riassunto ~ Nulla di particolare da segnalare.
     
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    I
    due attacchi colpiscono all'unisono e all'impatto ogni cosa viene sconvolta, mentre la luce e le saette del Leone illuminano ogni cosa.

    In una frazione d'istante prima dell'impatto, vedete il suo corpo girare su se stesso, come se fosse un disegno che si muove su di una superficie liquida.

    Il vostro cosmo dorato impatta su quella ferita di tenebra che ammorba la realtà, in un vortice che distrugge via via tutto il tetto ed i due piani sottostanti.

    Sospesi dalla vostra forza continuate a premere per superare la resistenza di Therese, che ora è come una macchia nera che si dimena nel mare di luce della vostra emanazione.

    Poi un'onda d'urto spazza via i detriti rimasti, e lo scontro cessa.

    Quando tutto è finito vedete Therese sospesa a mezz'aria che vi osserva.
    Il suo corpo è avvolto da tenebre ribollenti, da cui migliaia di occhi vi scrutano.
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    Mi aspettavo il tuo tradimento, Grande Sacerdote. Io rappresento il Tradimento, rappresento chi l'ha subito, chi ne è stato schiacciato. Ognuno di loro è in me e combatte contro di voi, residuo di un passato di ingiustizie che presto non sarà più...

    La sua voce è il ruggito di un drago e parte della tenebra che l'avvolge come una corazza ne ha anche le sembianze.
    Ali gigantesche si aprono dalla sia schiena e, dalla loro membrana che altro non è che porta su un nero abisso, vengono vomitate migliaia e migliaia di lance di tenebra lunghe due metri e dal diametro di dieci centrimetri.

    Quando toccano il terreno lo divorano completamente, mostrando che quella tenebra è intessuta anche di anticosmo.

    ***

    Atterri sulla piattaforma e la corruzione ti investe come un nauseabondo miasma. Riesci a fatica a mantenere il controllo sui tuoi pensieri.
    L'uomo che hai di fronte sembra avere una sensibilità cosmica, ma a differenza di Therese, è come se questa derivasse da fonti esterne.
    In un certo senso la stessa sensazione che provi in presenza degli Steel Saints.
    A parte questo aspetto, l'estensione del suo potere supera grandemente la tua e probabilmente raggiunge quella della ragazza.

    Il globo a cui è di fronte sembra accumulare ed attirare corruzione, ma non riesci a comprendere a quale scopo.
    Vi sono alcuni comandi sulla struttura che sorregge il globo e l'uomo inizia a digitarli. Tira un paio di leve e senti che il flusso della corruzione, da violento e costante, diventa più armonico e a intermittenza.

    Dobbiamo evitare che il meccanismo si sovraccarichi, giusto?

    Ti da ancora le spalle, ma senti che inizia ad osservarti.
    Si gira piano e fa qualche passo verso di te.

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    I suoi abiti, apparentemente normali, vengono scossi qua e là dall'aria smossa dall'energia del globo.
    Ha l'aspetto di un uomo di cinquanta o sessantanni, il viso è segnato da qualche cicatrice e porta dei normalissimi occhiali.
    Tuttavia, per le tue percezioni sviluppate, a volte il suo volto si sovrappone ad altri. Uno in particolare è pelato con il lato sinistro della faccia completamente sfigurato dal fuoco.

    Lasci che mi presenti, Fräulein. Di solito elenco i miei numerosi nomi ed identià, ma come vede siamo in una situazione delicata, quindi mi limiterò a dirvi come ultimamente mi chiamano i miei sottoposti ed alleati. Karl Maria Wiligut, ed è un piacere conoscervi di persona.

    L'accento tedesco è appena accennato, si muove in modo elegante ed aggraziato mentre continua ad avvicinarsi.

    Mi aspettavo l'arrivo del vecchio leone, del Grande Sacerdote... ma mai mi sarei aspettato una tale iniziativa dalla giovane bibliotecaria. Ammetto che sono piacevolmente sopreso, ho sempre avuto un'indole assai curiosa... ed immagino voi disponiate di un numero considerevole informazioni, o quanto meno dell'accesso ad esse.

    Si ferma ad una decina di metri da te, sorridendo.

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    Ora che è qua, ha qualche idea sulle sue prossime mosse?


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    Eccoci :yeye:

    Vs Therese: Therese incassa il colpo, non riuscite a capire quanto le avete fatto male, ma dal tempo speso nello scontro tra i vostri poteri potete pensare che abbia sentito la botta.
    In ogni caso ora si sta manifestando pienamente il suo potere. Controlla una tenebra intessuta di anticosmo, esattamente come quella di Gabriel (non ricordo se Alek l'ha mai incontrato).
    L'attacco è energia divina e si muove a velocità luce.

    Vs Karl: Karl sembra vederti oltre l'invisibilità. Sicuramente percepisce il tuo cosmo, l'unica cosa non corrotta sulla piattaforma. Inoltre sa chi sei, conosce il tuo ruolo tra i Saint. Strano :zizi:
    Per ora non ti attacca, interagisci come ritieni :zizi:

    Decidete come volete muovervi.

    Avete 7 giorni per postare.

    A voi!:zizi:
     
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    6Aleksander Seraf, Lawos di Athena → We Can Be Heroes, Fukushima




    Non aveva mai affrontato un dio, non in quest'epoca per lo meno, non con quel corpo fragile che si ritrovava, non senza la forza che caratterizzava il popolo di Lemuria. Al tempo la sua potenza era persino superiore a quella attuale e la differenza tra uomini e divinità era molto sottile, un muro che chi era sufficientemente forte poteva sfondare se era abbastanza determinato. Ora tra uomini e Dei c'era un abisso quasi incolmabile eppure, con la giusta determinazione era possibile avvicinarsi al bordo del crepaccio, sfiorare il dominio che era appannaggio degli immortali, per colpirli, per ferirli. Per ucciderli. Questo avrebbero dovuto fare quel giorno i due cavalieri di Athena. Farsi maglio deicida, bagliore nell'oscurità e spezzare quel dio oscuro per permettere al mondo di salvarsi ancora una volta. E infondo non era quello il destino dei guerrieri dai Athena, la loro massima aspirazione? Combattere una battaglia impossibile per salvare il futuro? Bruciare la propria stessa vita in una fiamma dorata compiendo l'impossibile.

    Quell'offensiva avrebbe spazzato via chiunque. Non c'era un singolo mortale nel multiverso con abbastanza potere a disposizione da sopravvivere ad un'assalto di tale potenza. Eppure Therese sembrava incolume, forse provata dallo sforzo, ma senza ferite evidenti su quel corpo così gracile, un corpo che ora rispecchiava l'oscurità del suo potere. Tenebre la avvolgevano, tenebre colme di occhi crudeli che li scrutavano. Quelle tenebre animate che erano caratteristica dell'Alchimista del Cancro, cavate direttamente dagli abissi del Tartaro. Un'avversaria temibile, sicuramente ben oltre le loro possibilità. Un drago oscuro pronto a divorare la realtà, un mostro senza pietà che strisciante e oscuro come il tradimento si apprestava a dare inizio alla fine. Infondo Lemuria era sparita per un tradimento ed era stato solo uno dei tanti imperi che avevano visto la loro fine per colpa di un gesto di guerra tra fratelli. Parlava con la voce tonante consona alla bestia che era, dichiarando guerra in nome suo e di tutti coloro che nel tradimento avevano vissuto o erano morti. Poi fece la sua mossa. Una tempesta di mortali lance di anticosmo proruppe da quell'abisso senza stelle che era il suo cosmo. Troppe e troppo potenti per poter sperare di bloccarle. Così divenne fulmine.

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    I muscoli si gonfiarono traboccanti di potere, la stessa realtà assunse una aspetto diverso mentre il Re Santo del Leone attingeva alla forza del suo cosmo. Gli occhi del leone gli permettevano di prevedere le traiettorie dei colpi, di sentirne il sibilare nell'aria e comprenderne la direzione e la velocità. Poteva essere più potente di loro, ma non poteva essere più veloce. Si mosse nell'aria creando appoggi di luce solida, scattando tra le lance con un tempismo e una coordinazione che travalicavano i limiti umani. Un colpo gli sfiorò appena l'elmo leonino, frammenti di luce vennero divorati dall'oscurità opprimente del cosmo della corrotta. Un'altra impattò sulla spalla sinistra, distruggendo lo spallaccio di Keruanos e lasciando una brutta bruciatura sotto di esso. Non poteva rallentare, doveva continuare a muoversi alla massima velocità per in quella precaria danza tra la vita e la morte. Si concentrò sull'armatura, cercando di accelerare al limite i suoi movimenti, proiettandola in avanti come una vera e propria saetta. Le onde d'urto, generate dallo spostamento, riempirono l'aria del rombo del tuono ad ogni cambio di direzione. Un colpo lo raggiunse al bacino, sfiorandolo quel tanto che bastava da sentire il bacio dell'anti cosmo baciargli le carni. Poi la tempesta cessò. Era in alto, a circa trenta metri del drago nero e da quello che restava del laboratorio. Ansimando si concentrò per ricreare l'armatura nei punti dove era stato distrutta. Quindi era questo che significava affrontare un Dio che combatteva al massimo del suo potenziale. Una preda che, se fosse stato da solo, sarebbe stata di certo fuori dalla sua portata.

    Mi dispiace deluderti ragazzina, ma il tradimento non è altro che un effimero tanfo che viene scacciato dal vento della giustizia. Così come le tue tenebre verranno scacciate dalla luce delle mie stelle.



    La seconda tecnica segreta del casato Seraf era un mezzo di punizione e retribuzione, la pena per chi si metteva contro il volere dei Re Santi. Una tecnica mortale che mirava a inibire l'avversario per poi finirlo in un mare di ruggente luce, spegnendo ogni velleità e dando all'accusato una morte rapida e indolore. Ricordava perfettamente quando la vide usare per la prima volta da suo padre mentre la insegnava al suo primogenito. Ricordava lo stupore nel vedere tanta bellezza essere in grado di portare una morta talmente rapida da sembrare quasi dolce. Una tecnica perfetta per giudicare qualcuno che incarnava il tradimento nella sua versione più pura e terribile.

    KERAUNOS JUDGMENT



    Allargò le braccia di condensando il cosmo splendente di luce e fulmini per centinaia di metri attorno a se, richiamando ogni stilla del suo potere per creare nove lance di keraunos. Alti oltre trenta metri, i fulmini che tanto rassomigliavano alle saette di Zeus in persona, ruggivano attorno a lui ruotando attorno al corpo del Lawos. Scintille artigliavano il cielo mentre l'odore del plasma riempiva l'aria. Non poteva sbagliare, non poteva concedersi un singolo errore. Lanciò uno sguardo sul suo compagno d'arme, ne studiò la postura, la direzione dello sguardo, il ritmo della respirazione, come stringeva l'arma di Libra. Tutto era un indizio che gli permetteva di capire cosa sarebbe successo dopo, gli concedeva quel minuscolo vantaggio che poteva fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Le lance si mossero verso il loro bersaglio a tutta velocità, puntando verso il demone per impalarlo. Sarebbe stato solo allora che la loro traiettoria sarebbe cambiata, allargandosi per impattare nel terreno dove, in circolo, affondarono in profondità mentre fili di luce e fulmine avrebbero cercato di avvolgere Therese nella loro morsa per tenerla ferma quel tanto che bastava a lui e Bartolomeo di colpire.
    Alzò di nuovo il braccio al cielo mentre una nuova lancia di Keraunos, lunga circa sei metri ed estremamente densa, gli comparve nel palmo aperto. Il colpo così condensato avrebbe beneficiato al contempo della grande capacità di perforazione della luce unita alla forza d'impatto del fulmine. Un colpo letale, un colpo che come l'ira del cielo si abbatteva sui suoi bersagli in maniera inesorabile. Calò il braccio liberando la saetta che si sarebbe diretta verso il Drago del Tradimento verso la sua spalla destra, con l'intento di penetrare la clavicola e poi scendere inesorabilmente verso il petto del nemico. Una volta entrata l'elettricità avrebbe stordito e debilitato il mostro mentre il Gran Sacerdote scatenava tutta la sua forza nello stesso istante.



    Note: Sfrutto l'Illuminazione Cosmica e la velocità della luce per schivare gli attacchi nemici (alcuni riescono comunque a prendermi causandomi danni da ustione a spalla e bacino) e mi posiziono in alto rispetto a sinistra rispetto a Therese. Li lancio la tecnica coordinandomi nuovamente per dapprima bloccarla e poi colpire all'unisono con Bart.

    Danni Subiti: Ustione di secondo grado a bacino. Forte contusione alla spalla destra.

    Keraunos Judgment: Seconda tecnica segreta del casato Seraf usata per punire i traditori e i criminali che necessitavano di una esecuzione rapida e pulita. Il cavaliere dapprima crea sei gigantesche lance di keraunos solidificato che, seppur in apparenza dirette verso il nemico, andranno a conficcarsi nel terreno attorno a lui in circolo [diversivo]. Da ognuna delle lance decine di fili di keraunos cercheranno di avvolgere il nemico per immobilizzarlo o, nel caso non fosse possibile bloccarlo, rallentarne i movimenti abbastanza a lungo da eseguire la sentenza. A quel punto il Re Santo evocherà tra le sue mani una lancia di Keraunos condensato lunga circa sei metri che scaglierà come una vera e propria saetta verso il bersaglio. Se il colpo dovesse andare a segno oltre a provocare enormi danni da perforazione (derivanti dalle caratteristiche della luce) e da elettricità, potrebbe portare ad una paralisi estesa dei tessuti del bersaglio che fosse tanto fortunato da sopravvivere all'impatto con questo colpo.








    Edited by Aleksander Seraf - 1/5/2020, 16:46
     
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    « Fukushima »
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    Odio questo posto.
    Non lo sopporto più. L'odore soprattutto. Ne sono saturata, mi nausea. Sentire questo... fetore. Ho paura di rimanere in qualche modo infettata da questo puzzo repellente.

    Mantenere l'invisibilità si stava rivelando una sfida, la presenza della corruzione sulla piattaforma era così opprimente da costringere Andrea a lottare per mantenere la concentrazione. Affinò i suoi sensi, procedendo per esclusione, cercando di rimuovere tanto più rumore bianco le era possibile, per concentrarsi solo sull'essenziale.
    Per prima cosa si concentrò sulla corruzione stessa. Incredibilmente intensa, pari a quella emessa da Therese. Ma, e non riuscì a capire di più, era come se la fonte fosse esterna all'uomo, collegata a lui forse tramite un supporto tecnologico, come avveniva per gli Steel Saint... solo con una meccanica decisamente meno umana.
    Il globo. Una massa pulsante di corruzione, collegata a un meccanismo che, dalle parole e dai movimenti che aveva captato Andrea, regolava l'assorbimento di altra corruzione. Era quello il suo obiettivo, decise. Doveva sovraccaricare quel meccanismo e renderlo inutilizzabile. Ne andava della salvezza dell'umanità stessa.

    Spostò la sua attenzione alla sua preda, che le stava dando le spalle.
    Aveva finito di azionare delle leve, ma a quanto le diceva il suo istinto il processo non era ancora concluso. Aveva ancora spazio di manovra, pensò.
    Lo vide girarsi e guardare dritto verso di lei, come se potesse vedere oltre la sua invisibilità. Si morse il labbro inferiore e disse addio all'effetto sorpresa. Annullò la rifrazione e si mostrò al dottore ricoperta dalla sua armatura d'oro. Si mantenne ferma mentre lui si avvicinava e si presentava come Karl Maria Wiligut.
    Immagazzinò ogni sua parola e lo osservò con curiosità. Più di una volta le parve di vedere il suo volto oscillare e mutare, ma riuscì a mantenere impressa sulla sua retina solo l'immagine di un uomo dalla parte sinistra del volto coperta da una grave ustione.
    Aspettò che si fermasse a una decina di metri da lei, e Andrea scosse la testa piano. Raccolse ogni fibra di coraggio che le restava e coprì quella distanza da sé, avvicinandosi a Karl e allontanandosi dal bordo della piattaforma da dove si trovava.
    Si fermò a pochi metri da lui, da dove poteva guardarlo negli occhi.

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    Quale mente brillante poteva divenire così deviata da cadere preda della corruzione?
    Per un secondo avrebbe voluto sapere i dettagli della sua abiezione, conoscere i suoi motivi, scoprire cosa l'aveva portato così lontano dalla strada della sanità mentale. Ma poi, pensò, avrebbe rischiato di esserne contaminata. A quel punto non poteva più essere salvato, Andrea poteva solo purificarlo. Doveva punire la sua hỳbris col keraunos, farlo cadere giù dal cielo a cui si era avvicinato troppo. Un altro umano che non aveva compreso l'importanza di vivere nascosto, poiché gli dei puniscono chi diventa troppo simile a loro. Andrea portava la saetta deicida, donatale direttamente da Atena. Era suo compito scagliarla sui superbi – il più mortale dei sette vizi capitali.
    « Mi dispiace deludere le vostre aspettative, mon ami. » Disse, senza abbassare lo sguardo, un mezzo sorriso sul volto. Era troppo coinvolta per tirarsi indietro, poteva solo ostentare sicurezza. Non sapeva come avrebbe fatto a uscirne, quella volta. Si ritrovò a cercare la forza nella sua costellazione, nel nome di Atena, in tutto ciò in cui poteva avere fede.
    « Il piacere è tutto vostro. » Trattenne il suo corpo, forgiato com'era dall'etichetta, dal prodursi in un inchino. Invece mantenne lo stesso sguardo di disprezzo, certa che quel dialogo sarebbe continuato per molto poco.

    Meditò sulla sua domanda. La sua mente era come impazzita cercando di elaborare ogni stimolo che la raggiungeva e studiando ogni possibilità.
    « Sapete, è tutto il giorno che agisco sulla base di informazioni insufficienti, quindi potete immaginare l'enorme fastidio che sto provando. È vero, voi siete un uomo di scienza e io una storica, ma ci basiamo entrambi su delle premesse e cerchiamo di svilupparle fino alla fine. » Rispose alla fine, i sensi all'erta, il cosmo attivo. Da una parte tentava di confortarsi da sola, circondandosi con un bagliore rassicurante, dall'altro si teneva pronta a ingaggiare il nemico.
    « Sapete meglio di me in che genere di errori rischiamo di incorrere se i dati da cui partiamo sono sbagliati. E io sono a tanto così da commettere un grosso, grossissimo errore. » La sua voce era neutra, non valeva la pena di sguainare le fauci, di mostrarsi minacciosa. Ad ogni modo, quel futuro era inevitabile. Solo poche decine di metri la separavano dal centro della piattaforma, dove avrebbe potuto interrompere il processo. Ma, sul suo cammino, c'era Karl. Un ostacolo che non aveva la possibilità di aggirare, ma che poteva solo tentare di travolgere.

    Gli echi cosmici dello scontro a qualche centinaia di metri da lei le arrivavano distanti e confusi. Così come il Lawos e Gran Sacerdote si stavano sacrificando, così lei non poteva più tirarsi indietro.
    « Non vi aspettavate il mio arrivo. Ne sono lieta. Perché io sono esattamente qui per falsare il tuo esperimento. Per sbilanciare l'equazione. » Una variazione infinitesimale, abbastanza piccola da passare inosservata, approssimata con leggerezza. Ma che, alla fine dei calcoli, si sarebbe rivelata di fondamentale importanza.
    Quel mondo non era tutto forza bruta e muscoli. Era la più debole, se si escludevano gli Steel Saint, a Fukushima. Ma sarebbe stata dannata se avrebbe permesso che ciò la fermasse. Lo doveva a chi aveva creduto in lei, lo doveva ad Atene, che aspettava il suo ritorno e che aveva giurato di proteggere.
    « Sono la variabile impazzita nel tuo laboratorio. Non posso lasciarti finire ciò che hai iniziato. » E se questo voleva dire dolore, Andrea era pronto ad accettarla. Piccole saette iniziarono a scatenarsi sulla superficie della sua armatura, un riflesso alla tensione che Andrea non riuscì a controllare.
    Si chiese se le sue parole sarebbero state abbastanza per innervosire Karl.
    Ciò che voleva era fargli perdere il controllo.

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    Energia ~ Viola.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Scossa dal danno mentale.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ /
    Riassunto ~ Scambio di scortesie.
     
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    We Can Be Heroes: Fukushima

    Poteva solamente immaginare quanto potere avessero scatenato insieme, quando Toro e Leone si erano uniti contro un avversario comune. Due cosmi così vasti, che andavano ben oltre qualsiasi paragone umano, si erano abbattuti all’unisono sulla Corruzione che teneva in vita quella che un tempo era “semplicemente” Therese.
    Povera ragazza, soggiogata da un male che non era assolutamente in grado di controllare e che aveva probabilmente alterato il modo in cui percepiva la realtà. Non poteva biasimarla del tutto, Bartolomeo non riusciva proprio a incolpare la giovane. In ogni caso, tanta era la comprensione nei suoi confronti, quanta era la determinazione nel cercare di fermarla una volta per tutte. Non avrebbe mai permesso a quello che ormai era diventato un vero Demonio della Corruzione di mettere in pericolo i suoi cari e la stessa esistenza dell’umanità.
    Proprio animato da quella ferma convinzione, il Gran Sacerdote si era unito al Lawos in un assalto combinato. Un assalto che andò pienamente a segno, travolgendo la figura di Therese. Il gigante sperava fosse stato tutto il più indolore possibile per la ragazza, chiedendo per lei una fine priva di sofferenze. La violenza dei loro attacchi devastò l’area, creando una coltre di detriti che rendeva difficile vedere con chiarezza, quasi a nascondere un colpo di scena cui nessuno avrebbe mai voluto assistere.
    Come tutti ben sappiamo, però, non tutte le fiabe hanno un lieto fine.
    Bart ritirò il pugno che aveva appena colpito colei che, a malincuore, era diventata il loro nemico. Sospirò profondamente, quasi a liberarsi della tensione di quel momento, ma la sua attenzione fu subito attirata da qualcosa d’inaspettato e agghiacciante.
    Therese era sopravvissuta. Anzi, non era solo sopravvissuta, ma aveva anche cambiato completamente aspetto, scatenando un potere che andava persino oltre ai due Cavalieri di Atena. Una forza travolgente che aveva perso il controllo, come se volesse per davvero distruggere tutto e tutti. Una tenebra oscura l’aveva avvolta, protuberanze e putride escrescenze avevano deturpato la sua figura umana all’apparenza così gentile. Il livello di Corruzione che emanava era qualcosa di mai visto prima, tanto che la sua singola esistenza sembrava essere accompagnata da centinaia di altre piccole presenze che si erano unite in quell’oscurità.
    Ma non era tutto. No. A terminare quella macabra opera d’arte, si aggiunsero due ali oscure che le donarono definitivamente le fattezze di un vero e proprio drago nero.

    Gabriel.

    Un pensiero carico d’odio attraversò la mente del Toro come se fosse una dolorosa stilettata. Una reazione del tutto normale, purtroppo, visto che la nuova forma di Therese richiamava in modo incredibile la forma draconica di colui che fu il Cancro Nero. La somiglianza era disarmante e la ragazza sembrava la versione femminile dello spettacolo che Gabriel diede qualche anno prima durante il loro scontro. Uno spettacolo che aveva avuto come risultato la morte di molte persone innocenti, che ebbero l’unica colpa di trovarsi sul cammino di quel dannato Cavaliere Nero.
    Come se fosse un movimento involontario, Bartolomeo strinse i pugni in risposta a quel turbinio di pensieri. Concentrò il suo cosmo dorato, preparandosi ancora una volta ad avanzare verso il nemico. E proprio in quel momento, una ritrovata determinazione si fece strada nel suo animo. Era ancora più convinto delle sue azioni e non avrebbe mai permesso a quel nuovo – ma alla fin fine, riciclato – abominio di minacciare la vita sulla terra.

    Sto cominciando a odiare i draghi.

    Eh, non hai tutti i torti caro Bart.
    Non fece nemmeno in tempo a esprimere il suo nuovo odio verso tali figure mitologiche, che Therese passò subito all’attacco. Una cosa era certa: l’avevano fatta arrabbiare. E non poco. La ragazza spalancò le sue ali di tenebra e una pioggia di lance oscure travolse tutta l’area.
    Il Gran Sacerdote, però, era tutt’altro che impreparato.
    Durante la scena madre della trasformazione di una giovane fanciulla in drago, il Toro si era tenuto pronto per la sua nuova carica a testa bassa. Il potere nemico era impossibile da fronteggiare ad armi pari ed era come trovarsi di fronte alla forza di un Dio. Esperienza che, tra l’altro, Bart aveva già sperimentato e di cui ricordava ancora il dolore e la furia – qualcuno ha per caso parlato di un Ares corrotto che si era svegliato con il piede sbagliato?
    Fronteggiare faccia a faccia quella pioggia di lance sarebbe stato come trovarsi sotto una grandinata violentissima protetti da un semplice ombrello. Forse i due Cavalieri di Atena avrebbero resistito per qualche frazione di secondo, ma poi l’ombrello si sarebbe inesorabilmente distrutto e avrebbero subito in pieno le conseguenze di quella sciocchezza. No, contro quell’attacco avversario che rasentava il divino, avrebbero dovuto sfruttare tutto il loro istinto e la loro velocità.
    Il Toro si rannicchiò, poggiando entrambe le mani a terra. Si ammantò di cosmo e, con un balzo che fece tremare il terreno, partì in uno slancio alla velocità della luce. Ma non avevamo appena detto di non affrontare quella pioggia di lance a viso aperto? Sì, tranquilli, il Gran Sacerdote non aveva certo intenzione di suicidarsi. Grazie alle sue incredibili abilità, infatti, sfruttò al massimo tutte le potenzialità della sua Bull’s Run.

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    Potendosi spostare con la stessa efficacia anche in aria, schivò la maggior parte delle lance con movimenti quasi impercettibili a qualsiasi occhio non allenato. Calciando letteralmente l’atmosfera intorno a sé, i piedi si mossero come se stessero facendo presa su un terreno consistente. I suoi spostamenti furono così precisi e repentini che sarebbe sembrato di vedere più di un Bartolomeo nello stesso momento, uno per ogni cambio di direzione.
    Certo, vista la quantità di costrutti offensivi, l’avanzata non fu priva di dolore e sofferenza. Una lancia, infatti, riuscì a colpirlo di striscio al pettorale sinistro, mentre una seconda e una terza – sempre di striscio – a entrambe le cosce. La patina di cosmo a protezione e l’Armatura dalla resistenza quasi impareggiabile fecero il loro dovere, ma fu proprio in quegli istanti che il guerriero scoprì un’altra tremenda similitudine con Gabriel: l’anti-cosmo. Esatto, il potere del Cancro Nero era lo stesso che in quel momento stava brandendo Therese. Una peculiarità estremamente pericolosa, che nascondeva una capacità fuori dal comune di distruggere le cose come se fosse una malattia degenerativa. Nonostante tutte le protezioni e i colpi che non riuscirono a impattare a piena potenza, infatti, parte di quell’anti-cosmo riuscì comunque a creare abrasioni e incrinature sulle parti dell’Armatura colpite, nonché contusioni sulle rispettive zone del corpo, minando la sicurezza e la precisione di quell’avanzata. In ogni caso, però, la determinazione del Gran Sacerdote gli fece stringere i denti e puntare dritto al suo obiettivo finale.
    La tattica elusiva non gli permise solamente di ridurre i danni al minimo necessario, ma anche di accorciare la distanza rispetto alla posizione elevata di Therese.
    Con la coda dell’occhio e la percezione cosmica, Bart riuscì a intuire che – ovviamente e non si sarebbe aspettato nulla di diverso – anche Aleksander si stava muovendo. Quella volta non era servita nemmeno una parola o un pensiero telepatico con il suo compagno di battaglia: i due guerrieri avevano agito come se fossero una cosa sola. Ormai, nonostante il reale tempo passato insieme in combattimento non fosse poi molto, avevano raggiunto un livello d’intesa invidiabile. Forse era grazie al loro innato spirito da combattenti, o semplicemente dal fatto che avevano un obiettivo comune e che avrebbero dato tutto per raggiungerlo. A volte la sola determinazione può fare davvero miracoli.
    Un folle e abbozzato sorriso sfuggì al gigante al pensiero di aver trovato una macchina da guerra efficiente come lui. Una macchina da guerra che, però, sapeva molto bene dove sfogare tutta la sua potenza di fuoco. E questa cosa lo rendeva estremamente orgoglioso: poter combattere con un Cavaliere così leggendario com’era il Leone dell’epoca del mito. Lui, il Toro dell’epoca moderna, non sarebbe stato da meno.
    Insieme avrebbero protetto tutte quelle persone che credevano in loro.
    Alle sue spalle sentì il cosmo di Aleksander divampare e capì che era il momento di agire all’unisono, massimizzando le probabilità di riuscita. Il potere del compagno di lotta, infatti, stava già cercando di bloccare Therese, creando il momento giusto per dare la possibilità a entrambi di scatenare la loro violenza.

    Una volta giunto a circa due metri dalla ragazza, infatti, il gigante sfruttò l’agilità straordinaria della sua tecnica elusiva per cercare di lasciare impressa nella retina avversaria un’ultima immagine residua di se stesso. Un’immagine che avrebbe cercato d’ingannare l’occhio avversario facendogli credere in un attacco frontale, così tipico di Bart. Il Toro, invece, avrebbe scansato sulla sua destra, agguantando nel frattempo l’Arma di Libra concessa da Alexis. La Lancia Bracciale avrebbe quindi supportato un’offensiva dalla tremenda potenza offensiva.
    Il Gran Sacerdote avrebbe caricato il suo braccio destro, al fine di generare un affondo alla velocità della luce verso la parte sinistra del corpo di Therese. Il movimento del suo arto, supportato da cosmo e forza straordinari, sarebbe stato così repentino da generare una quantità tale di elettricità statica da poter creare una forte paralisi o un tremendo stordimento al solo contatto – se questo mai fosse avvenuto, sia chiaro.

    Quello era il Bull’s Hammer.

    Una tecnica offensiva così travolgente che da sola sarebbe bastata per ridurre all’inutilità qualsiasi avversario fosse stato colpito in pieno. Ma Therese non era un avversario qualsiasi e, quindi, il supporto della Lancia Bracciale avrebbe cercato di dare quel pizzico di pepe in più, necessario in quegli scontri in cui i pronostici sono tutti contro di te. L’Arma di Libra, quindi, potenziata dal Bull’s Hammer avrebbe mirato la zona sinistra della ragazza compresa tra collo e spalla, con l’intento di devastare tutto quello che avrebbe incontrato durante l’arco completo dell’affondo e, magari, di distruggere anche la corrispondente ala di drago.
    In ogni caso, sarebbe bastato un qualsivoglia contatto per cercare di generare nella giovane una sensazione di stordimento o, addirittura, temporanea paralisi causata dall’elettricità statica. Se così fosse accaduto, anche quel solo effetto collaterale avrebbe potuto dare un piccolo vantaggio ai poteri combinati del Toro e del Leone per arrecare più danno possibile.
    Una sorta di doppio effetto elettrico, insomma, quasi che il Gran Sacerdote volesse fare a gara con il Keraunos del Lawos – lascia stare caro Bart, hai già perso in partenza sul tema elettricità, ma complimenti per la faccia tosta.

    Nonostante tutto lo sforzo dell’attacco e il dolore dei colpi subiti, Bartolomeo non emise alcun fiato. Di solito avrebbe gridato al mondo tutta la sua travolgente violenza durante uno scontro mortale, ma nessuna parola lasciò la sua bocca.
    Era determinato a combattere Therese, ma non riusciva proprio a odiarla a tal punto da vederla davvero come un nemico. Forse era la somiglianza con Alisia, o forse il ricordo del suo corpo dilaniato e privo di vita tra le braccia di quel mostro di Gabriel.
    Non riusciva a spiegarselo, ma di una cosa era certo: non avrebbe mai gioito se mai fosse uscito vivo da quello scontro.

    E un ultimo pensiero andò ad Andrea, sperando con tutto il cuore che la Leonessa fosse più al sicuro di loro, in incognito su quella piattaforma in mezzo all’oceano e lontana dall’infuriare della battaglia.

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    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Considerando che sarebbe stato un tantino stupido cercare di difendersi da un attacco divino con una barriera cosmica, Bart e Aleksander optano per la loro velocità e agilità da ballerine per schivare il più possibile le lance. La cosa non riesce proprio del tutto e quel dannato anti-cosmo supera il manto di cosmo a suprema e incrina lievemente le parti di Armatura colpite (che ricordiamo è di grado 8).
    Sfruttando, però, il Bull’s Run per avanzare, Bart cerca di arrivare a distanza di pugno per poi creare un’immagine residua come ultimo diversivo prima di dedicarsi all’attacco. Impugna, quindi, la Lancia Bracciale (che si era fissato all’avambraccio) e scaglia un affondo “micidiale” [cit. Maccio Capatonda] supportato dalla tecnica Bull’s Hammer. L’obiettivo è di devastare la parte sinistra di Therese, considerando che della parte destra se ne sta occupando Alek. Inoltre, il possibile effetto collaterale generato dall’elettricità statica si andrebbe a sommare alle abilità del Leone, cercando il più possibile di paralizzare o comunque rallentare l’avversario e permettere così un affondo più pulito ed efficace.
    Per il resto, un po’ di feels e di ricordi che spiegano lo stato d’animo del nostro caro gigante buono.


    Condizioni:
    Mentalmente provato da tutti i trip mentali.
    Ha ustioni e ferite non gravi su alcuni punti del corpo scoperti dalla Cloth.
    Armatura lievemente incrinata, e relative contusioni, sul pettorale sinistro e su entrambe le cosce.


    Tecniche:
    Bull's Run:
    [Effetto Secondario: Agilità Straordinaria]
    Bart corre.
    E cosa c'è di strano direte voi? Oh nulla, non vi preoccupate, ma immaginatevi per un momento un Toro enorme e scatenato che vi corre incontro sbuffando dalla rabbia. Ecco, avete capito la sensazione.
    Il Cavaliere sfrutterà la massima velocità di spostamento permessa dalla sua energia per muoversi in quella che potremo considerare la sua personale arena, ammantandosi di cosmo se necessario per rafforzare l'avanzata. Grazie al bonus concesso dalla Forza Straordinaria, potrà correre e spostarsi sia a terra che in aria, effettuando cambi di direzione repentini e potenzialmente imprevedibili. Inoltre, i suoi movimenti saranno così precisi e coordinati da essere difficilmente percepiti in modo chiaro da avversari che non sono dotati di poteri particolari (agilità straordinaria), tanto da poter generare immagini residue simili a ologrammi nel campo visivo altrui.
    Questa tecnica può essere utilizzata in situazioni diverse.
    L'applicazione più semplice è a puro scopo difensivo, per cercare di evitare con maggior successo attacchi tangibili di diversa natura (siano essi puramente fisici, cosmici o misti, cioè cosmo + spirito).
    Oppure, la Corsa del Toro potrebbe spingersi, appunto, un passo più in là. Potrebbe, quindi, essere utilizzata per cercare di schivare gli attacchi e, allo stesso tempo, per tentare di accorciare la distanza con l'avversario e permettere a Bartolomeo di fare quello che preferisce: scatenare tutta la sua violenza proprio in faccia al nemico.

    Bull’s Hammer:
    [Effetto Secondario: Elettricità Statica]
    Tecnica che sfrutta la pura forza straordinaria del Toro, così vasta da rendere il corpo e i muscoli di Bartolomeo una vera e propria macchina da guerra.
    Mentre con la tecnica del Braccio Possente il Cavaliere concentra il suo cosmo negli arti e supporta i colpi diretti con la potenza fisica, con il Martello del Toro sfrutta al massimo la sua forza straordinaria in grado persino di generare danni da elettricità statica. Tale effetto secondario viene a crearsi grazie all'incredibile attrito di questo attacco con l'aria, così violento da caricarsi di elettricità.
    Ogni suo pugno, ogni suo calcio e in generale ogni colpo diretto sarà accompagnato da un’onda d’urto dall’incredibile potenza, con lo scopo di travolgere tutto proprio come un martello inarrestabile, nonché creare effetti elettrici di temporanea parali e stordimento delle parti colpite.
    Un semplice pugno può inaspettatamente diventare all’occorrenza sia un attacco diretto e sia un’onda d’urto, combinando entrambi gli effetti per creare un colpo in grado di mettere in difficoltà anche la migliore delle difese.
    Immaginate di essere un piccolo chiodo pronto ad essere colpito da un martello abnorme e inspiegabilmente attaccato ad una presa di corrente elettrica. Ecco, questa è esattamente la sensazione che si prova ad essere vittima del Bull’s Hammer.


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario + Tecniche del Sacro Toro]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del Cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il Cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro. [Bonus Forza Straordinaria]
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un Cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.
    Quindi, tutto qui? Il Toro è forte e potente? Lo sappiamo tutti.
    Quello che forse nessuno immagina, però, è che il Cavaliere della Seconda Casa rappresenta la vera essenza del combattimento violento e diretto. Non è solo fisicamente potente e decisamente ostico da far indietreggiare, ma è anche in grado di creare effetti secondari attraverso le sue tecniche (un solo effetto per tecnica).
    Trascinare con un solo colpo un grande quantitativo di rocce? Scagliare un affondo come se fosse portato con un'agilità fuori dal comune? Causare danni da elettricità statica? Provocare danni interni devastanti? Esatto, avete capito bene: per Bart tutto questo è possibile.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente Cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il Cavaliere d'Oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello). [Bonus Resistenza Straordinaria]

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA

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    ra una nuvola di saette, l'attacco di Bart impatta contro la mano sinistra aperta della ragazza, che digrigna i denti e sibila dal dolore causato dalla trappola di Alek. Il suo braccio trema per l'incredibile potenza del Toro, tuttavia riesce a contenerne la forza.

    Mentre il resto dell'edificio crolla sotto le vibrazioni dello scontro, la saetta del Leone sfreccia, incontrando l'ala destra dell'Avatar del Tradimento, che devia il colpo a sacrificio della propria integrità.
    Infatti l'arto membranoso viene letteralmente dissolto dall'intensità della luce sacra, ma il colpo va a impattare al suolo, facendo risalire tutta la potenza in una conflagrazione che illumina la costa.

    Le emanazioni dell'esplosione colpiscono Therese, facendo sbilanciare l'equilibrio raggiunto con Bart e facendola precipitare a velocità incredibile all'interno del nucleo rovente del residuo della tecnica di Alek.
    L'essenza della corruzione che inizia a permeare nuovamente ogni cosa vi fa capire che l'avversario è ben lungi dall'essere abbattuto, anzi.

    Tutte le ombre del luogo iniziano a gorgogliare, persino le vostre.
    Come bruma vi si gettano contro, cercando di avvolgervi come larghi lacci di cuoio, allo scopo di impedirvi i movimenti e soffocarvi.
    Il loro tocco è gelido e terribile, potete sentire da esso le voci degli innumerevoli caduti nella morsa della Corruzione.

    Quando il baglione che acora promana dal cratere causato dal Leone inizia a calare, un dardo oscuro schizza verso il cielo, affiancandosi proprio ad Alek.
    Therese, il cui corpo colmo di ferite si sta ricostruendo, brandisce un'asta lunga e oscura, dalla superficie quasi liquida.
    Con una velocità tale quasi da superare il limite della luce, vibra con la sua arma un colpo terrificante al suo ginocchio sinistro.
    Il colpo è in diagonale e rivolto al lato esterno del ginocchio.

    Una volta impattato, o raggiunto il termine dell'estensione del colpo, dal "taglio" del bastone sarebbe partito un enorme fascio di anticosmo e tenebra che avrebbe raggiunto Bart.
    L'esplosione di un tale assalto avrebbe probabilmente raso al suolo buona parte della base e della costa...

    ***

    L'uomo continua ad osservarti, quasi incuriosito.

    "Vi state molto, molto sopravvalutando mia cara. Molto.
    Niente che voi conosciate o che voi possiate fare è in alcun modo in grado di alterare ciò che già sta succedendo.
    Sapete, vi ho sentita prima, quando siete entrata nel raggio del Vril di Therese, quanto basta per recuperare i file di memoria che vi riguardano."


    Piccole biglie di metallo cadono dalla sua manica sinistra e corrono attorno a voi. Ognuna di esse proietta uno schermo di luce su cui è riprodotta, come fosse un vecchio film con tanto di distorsioni, ogni momento principale della tua vita. Lui osserva gli schermi con finta tristezza in evidente atto di scherno.

    "Prima così prudente, ora così audace da superare il vostro mestro e giungere qui, da me. Io conosco quelli come voi, Andrea. Queste immagini le ho viste, in toni diversi, innumerevoli volte.
    C'è chi è in grado di tramutare il dolore in forza e far tacere il passato e chi invece... non ne è in grado.
    Voi, in fondo, cercate la morte, cercate la fine di una vita insignificante a cui non sapete dare un senso, poiché non esiste un senso. E' questo il vivere? E' questa l'esistenza che tanto cercate di difendere?"


    Mentre i momenti della tua vita scorrono sugli schermi, Karl si avvicina nuovamente al globo.

    "Potrei ricavare da voi un nuovo Avatar, gli animi fragili sono metallo duttile nelle mie mani. Chissà come reagirebbe Giapeto di fronte a voi e a Therese, insieme."

    Ride tra sé, sinceramente divertito all'immagine.
    Si volta di nuovo verso di te, questa volta con fare più serio.
    Percepite entrambi lo spostamento d'aria e i bagliori dello scontro che ti sei lasciata alle spalle.

    "Non sopravviveranno mia cara, quindi decidete ora cosa volete fare.
    Potete tornare sui vostri passi e lasciarmi continuare a lavorare senza assurde e inutili distrazioni... oppure posso aiutarvi a tornare sotto le coperte, a tornare in quel tuo sacro rifugio oltre al quale ogni pericolo e ogni dolore era sigillato.

    Non avete altre opzioni.

    Certo, potresti cercare di attaccarmi o chissà cosaltro... ma io ho dedicato la mia esistenza a proteggere la vita.

    Pensate davvero che vi lascerei morire?

    Ch153



    y8k159l

    Eccoci :yeye:

    Vs Therese: Therese accusa il colpo ma reagisce con Attacco Debole di ombre che vi avvolgono e privano dell'aria e Attacco Forte, mega botta verso Alek per spezzargli la gamba e libera una mega bordata divina di anticosmo che dovrebbe prendervi entrambi nella traiettoria.

    Vs Karl: Karl mostra letteralmente il film della tua vita e ti fa capire che dal suo punto di vista non puoi fare nulla per fermarlo. Quindi ti propone di tornare da Bart e Alek o di unirsi a lui.
    La parola Vril che usa sai che si riferisce ad un antico termine germanico che indica un potere simile al Cosmo.

    Decidete come volete muovervi.

    Avete 7 giorni per postare.

    A voi!:zizi:
     
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    We Can Be Heroes - VII


    Un guerriero resta sempre un guerriero e, nella battaglia, trovava un mondo in cui essere pienamente se stesso. Ogni movimento, ogni schivata, ogni attacco faceva risuonare l'anima del vecchio leone in una sinfonia di morte dotata di una bellezza terrificante. In quel violento ballo tra la vita e la morte il Re Santo danzava fiero e concentrato senza esitare, senza mostrare alcune paura davanti a quell'oscuro dio crudele. Ma non bastava ancora, il loro massimo potenziale, la loro forza al suo culmine, non era sufficiente a soverchiare quell'oscuro dio corrotto. Ma poteva essere ferito, poteva sanguinare. L'ala nera del mostro fu tranciata dalla saetta divina del Lawos mentre il colpo del Gran Sacerdote ne aveva aveva messo a dura prova la forza, portandola quasi al suo limite. L'esplosione l'aveva inghiottita, divorata senza però sopraffarla. Non bastava ancora. Serviva di più. Più forte, più veloce, più preciso. Dovevano superare i loro limiti, li e ora. O non ci sarebbe stata speranza. Mentre l'aureo bagliore dell'esplosione diminuiva le tenebre stesse cominciarono a rivoltarsi contro di loro. Predatori oscuri che si annidavano laddove il caldo tocco del cosmo del leone non poteva arrivare, nere propagini che crescevano di pari passi con la luce che avrebbe dovuto rischiararle. Lo circondarono, cercando di ghermirlo per imprigionarlo nel loro gelido abbraccio, troppi perché potesse contrastarli tutti allo stesso tempo. Gli serviva più forza, più velocità, tutte capacità proprie di un dio.

    KERAUNOS GOD: CROWN



    Le antiche tecniche combattive del suo casato erano state create per trasformare il Re Santo in un guerriero capace di uccidere persino gli dei, un guerriero perfetto in grado di guardare negli occhi le sue divine prede e affrontarle come loro pari. Un cerchio dorato comparve alle spalle del Re Santo, fulmini lo percorrevano mentre sei braccia di Keraunos prendevano forma sulla schiena dell'antico guerriero. I lunghi arti erano ricoperti di rune e arabeschi non dissimili a quelli che ricoprivano le armature d'oro dei Cavalieri di Atena e, comandante dalla mente del loro padrone cominciarono a bloccare i tenebrosi lacci che volevano bloccare il loro evocatore. Le mani di fulmine divino spazzavano via l'oscurità tracciando scie dorate al loro passaggio mentre il leone teneva gli occhi fissi laddove percepiva il cosmo della loro rivale.
    Come una cometa il Drago Nero risalì nel cielo, le ferite di luce che lentamente si rigeneravano suturate da quella ribollente oscurità generata dal suo cosmo. Si mosse fulminea armata di un'asta crudele per cercare di azzoppare il Re Santo, la furia nei suoi occhi è indescrivibile e seconda solo alla forza di quel colpo mortale. Una difesa cosmica pura non avrebbe retto, non a quella distanza. Con una mossa dettata dal puro istinto si accovacciò portando lo scudo di libra nella traiettoria mentre il cosmo dorato del leone fluiva possente attraverso esso. La forza d'impatto fu in ogni caso tremenda, tale da scagliare il leone d'oro e la sua barriera verso il basso tra le macerie.

    Questo farà male.

    Qualcosa di diverso, però, lo accolse. Non la nuda terra ma le possenti braccia del Toro Dorato. Bart lo aveva intercettato in aria poco prima che la bordata nemica li travolgesse. Con esse giunse il cosmo del Bastione di Athena, un baluardo invalicabile di pura volontà che si allineava alla forza già dispiegata da leone per creare una barriera che raccogliesse il cosmo di entrambi i custodi del santuario. L'impatto tra le due forze fu immenso e per alcuni interminabili attimi le due energie furono in equilibrio, sospese nel tentativo di prevalere l'una sull'altra, l'anticosmo che sfrigolante corrodeva la barriera percorsa da fulmini di luce senza però riuscire a prevalere. Poi fu solo luce mentre una gigantesca esplosione spazzava via ciò che restava del laboratorio.

    Le ferite riportate dal Lawos erano tutto sommato modeste considerando la forza dell'impatto. Diverse contusioni e un paio di costole rotte erano un prezzo equo da pagare dopo aver affrontato una tale dimostrazione di potere da parte da quel demone. Concentrandosi il leone rinforzò i suoi costrutti di Keraunos preparandosi alla nuova offensiva mentre passava a Bartolomeo lo scudo di libra, mantenendo per se l'impugnatura che si trovava al termine della catena. Basto un cenno di intesa, dopo la rapida conversazione telepatica, per coordinarsi in quella che sarebbe stata una spettacolare quanto complicata manovra offensiva. Dapprima Bartolomeo avrebbe lanciato Aleksander verso Therese utilizzando tutta la sua brutale forza. Come una saetta dorata il Lawos sarebbe schizzato verso il suo bersaglio fino a quando la catena dello scudo, saldamente nelle mani del Cavaliere del Toro, non fosse stata sul punto di tendersi. A quel punto, sfruttando anche le sue bracci aggiuntive, avrebbe tirato con tutta la sua forza il Gran Sacerdote verso di se, creando una traiettoria leggermente arcuata. Quando i due fossero stati allineati Bart avrebbe creato un piccolo sisma nell'aria così da far estendere nuovamente la distanza tra i due fino ai limiti della catena, con Therese esattamente al centro tra i due combattenti. Infine, per completare l'avvicinamento e sfruttando la catena dello scudo per aumentare la precsione della manovra, avrebbe sfruttato il loro poteri per chiudersi a tenaglia sul loro bersaglio, pronti a scatenare tutta la loro furia.
    Le braccia di Keraunos si mossero rapide e perfettamente coordinate a quelle del Re Santo, rilasciando una scarica di colpi alla velocità della luce sul fianco sinistro dell'Avatar. Ogni impatto colpiva con il rombo del tuono e rilasciava una potente raggio di keraunos concentrato a distanza zero che avrebbe purificato le nefaste tenebre con il suo ruggente potere. Una tempesta perfetta, l'ira di un dio fatto uomo.






    re santo del leone
    THE GOLDEN FANG

    narrato | parlato | pensato | °telepatia°


    byCkkPB
    NOME » Aleksander Seraf
    ENERGIA » Nera
    CASTA » Saint di Atena
    ARMATURA » Keraunos Battle Armor (VII)
    STATUS FISICO » Perfetto
    STATUS MENTALE » Sereno
    STATUS ARMATURA » N/A

    NOTE » Uso il Keraunos God: Crown e le sue braccia aggiuntive per liberarmi dall'attacco debole, seppur con fatica, cosa che mi rende impossibile usare una difesa strutturata o schivare l'attacco di Therese. Per salvarmi uso la difesa assoluta dello scudo di libra ma vengo comunque sbalzato via. Finisco su Bart che mi afferra e unisce la sua difesa alla mia. Il riassunto azioni dell'attacco. lo lascio a Bart vista la particolare azione combinata. Il mio attacco è una scarica di colpi a velocità luce sul fianco di Therese usando tutte e otto le braccia (sei di Keraunos e due reali) che all'impatto rilasciano raggi di keraunos esplosivo concentrati.

    ABILITÀ »

    TECNICHE » Keraunos God: Crown Il Keraunos God è la massima espressione della capacità combattiva degli eredi del casato Seraf, una tecnica capace di trasformare il Re Santo in un vendicativo dio della guerra che spazza via i suoi nemici. Nel Crown, consolidando il cosmo in forma fisica, il guerriero crea alle sue spalle una corona circolare con sei braccia (costrutti) di Keraunos che rispondono al suo volere e gli permettono di colpire bersagli multipli, migliorare le sue difese e scatenare una potenza offensiva difficilmente eguagliabile. Le braccia sono inoltre in grado di rilasciare scariche di keraunos concentrato all'impatto, sotto forma di raggi esplosivi altamente perforanti e dotati di un grande potenziale elettrico.




    Layout realizzato da Sagitta per il Saint Seiya Final


    Edited by Aleksander Seraf - 12/5/2020, 00:10
     
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    We Can Be Heroes: Fukushima

    Sentì il suo colpo affondare, come se fosse un coltello nel burro. Sentì i suoi muscoli tendersi allo spasmo, mentre la distruzione dei due Cavalieri faceva tremare il Mondo stesso. Forse ce l’avevano fatta. Erano riusciti a porre fine allo scontro nel modo più rapido e – sperava – indolore possibile. Avevano finalmente dato degna sepoltura a quella povera ragazza martoriata dagli eventi.

    Cosa?!

    D’un tratto, però, quel coltello, che sembrava affondare così bene, si fermò bruscamente in quello che all’inizio era sembrato burro. Metafora ormai sdoganata per raccontare che il burro si rivelò più difficile da tagliare del previsto. Non che Bart volesse tagliare Therese, eh, sia chiaro, ma lasciamo perdere le metafore per il momento che è meglio.
    L’affondo del Toro, che in un primo momento sembrava essere andato pienamente a segno, in realtà era stato fermato da una mano della ragazza. Non so se vi rendete conto, il pugno di uno dei più forti – fisicamente parlando – Cavalieri mai esistiti nella storia era stato contrastato con un solo braccio da quel mostro pregno di Corruzione che era diventata Therese. Lo stupore negli occhi del gigante si fece palese, quando con uno sforzo incredibile la giovane riuscì a contenere il braccio supportato dalla Lancia Bracciale.

    Non tutto, però, era andato sprecato.

    Il contemporaneo attacco cosmico di Aleksander era riuscito a cogliere nel segno, devastando una delle ali della Corrotta. Questa staffilata al fianco destro del nemico, infatti, le aveva fatto perdere l’equilibrio appena raggiunto con il Gran Sacerdote, facendole subire anche quello che aveva incredibilmente evitato poco prima. Quindi, oltre al danno all’ala, Therese venne travolta anche dalla parte finale del colpo di Bartolomeo, che la spedì con violenza verso il basso come se fosse una cometa che si schianta al suolo senza alcun freno.
    L’iniziale stupore del Toro si trasformò in sollievo. Quello stesso sollievo, però, si trasformò a sua volta e ben presto in una nuova sensazione di disagio incontrollabile. Purtroppo per tutti, la ragazza era tutt’altro che sconfitta e una nuova emanazione di Corruzione rese palese una furia che stava per essere scatenata.
    Bart, che come suo solito non voleva lasciar alcun respiro nello scontro, si riagganciò la Lancia Bracciale all’avambraccio destro e scoccò un’occhiata al suo compagno di lotta. Fece un movimento con la testa e, senza proferire alcuna parola, segnalò al Lawos che sarebbe ancora una volta avanzato per primo. Il Toro abbassò le corna – letteralmente – e, con una spinta delle gambe, si fiondò a terra nella zona in cui Therese era precipitata.
    Non fece nemmeno in tempo a toccare suolo, però, che la ragazza era già passata al contrattacco.
    Quando entrambi i piedi del Toro si poggiarono su quello che era rimasto dell’edificio, la Corrotta balzò verso l’alto puntando dritta verso Aleksander. Sembrava quasi stesse ignorando il Gran Sacerdote, come se ritenesse che il pericolo maggiore fosse il Leone e il suo Keraunos. Certo, non si poteva biasimarla, ma l’avversaria avrebbe scoperto ben presto che era un errore sottovalutare la minaccia che si ritiene meno imminente.
    Il gigante si accovacciò per caricare le gambe in un salto, così da seguire gli spostamenti di Therese, ma dal nulla qualcosa lo ancorò al terreno. Tirò con braccia e gambe, ma alcune ombre cariche di Corruzione parvero prendere vita per bloccare ogni movimento. L’attimo era quindi perso e la ragazza si sarebbe trovata faccia a faccia con Aleksander.
    Dannazione, non poteva permetterlo, ma anche il Leone sembrava stesse subendo la stessa sorte. Erano entrambi avvolti dalle tenebre.
    Il Toro strinse i pugni, gonfiando i muscoli per generare una forza che persino un Dio avrebbe faticato a contrastare. Espanse il cosmo per supportare ogni movimento e, con un grido di rabbia, si divincolò da quelle catene oscure che lo tenevano bloccato. Con i palmi che dolevano per il contatto con le tenebre, strappò con entrambe le mani il laccio che, stretto al collo, stava cercando di soffocarlo e alzò nuovamente lo sguardo al cielo per sincerarsi delle condizioni dell’amico.

    Quello che vide fu terribile.

    Non tanto per la forma che, grazie al Keraunos, aveva assunto Aleksander – quante braccia si era fatto crescere? Di quello ne avrebbero discusso dopo – ma per la potenza che stava per scatenare Therese. La Corrotta creò una lancia di pura oscurità, per poi abbattersi sul Leone. Un’azione tanto violenta quanto elementare, che fu contrastata a dovere dall’esperienza del guerriero millenario. Grazie allo Scudo di Libra, il Cavaliere fu in grado di limitare i danni della lancia, ma la violenza del contraccolpo lo fece precipitare come una scheggia impazzita verso il suolo.
    Bartolomeo, seguendo il solo istinto e ormai libero dalle catene di tenebra, scattò alla velocità della luce per intercettare il Lawors. Aprì entrambe le braccia come se fosse un orso grizzly pronto a ghermire la preda e agguantò l’amico prima che questi si schiantasse a terra.
    Con il corpo del Leone, però, arrivò anche la parte finale dell’attacco di Therese: una bordata di anti-cosmo dal potenziale distruttivo inimmaginabile.
    I due Cavalieri si unirono nella difesa, fondendo i loro cosmi straordinari per contrastare l’esplosione con un muro di luce. Bart strinse nuovamente i pugni, preparandosi all’impatto e incrociando le braccia di fronte al viso. Fece un passo in avanti ancora una volta per ergersi come primo baluardo a difesa di Aleksander che, seppur molto potente, non era supportato dall’Armatura. La loro barriera di cosmo dorato resse il primo impatto, stridendo come se si stesse sciogliendo nell’acido. Da quell’iniziale equilibrio di forze, però, l’attacco della ragazza riuscì ad annullare ogni ostacolo ma, nel farlo, disperse tutta la propria potenza.
    L’ovvia conseguenza fu una potenza d’urto devastante.
    L’edificio su cui combattevano divenne solo un ricordo, e tutta l’area intorno a loro fu praticamente rasa al suolo. I piedi del gigante sprofondarono nel nudo terreno, mentre con tutta la sua forza muscolare contrastava l’urto. L’Armatura del Toro resse la maggior parte delle conseguenze, ma le contusioni e gli ematomi su tutto il corpo non arrivarono a tardare. Era come essere stati rinchiusi dentro un barile di ferro per poi essere battuti con una spranga dello stesso materiale. Bartolomeo strinse i denti dal dolore, ma non ebbe il tempo di leccarsi le ferite. Ancora una volta non potevano lasciare respiro a Therese, che ormai aveva dimostrato un livello di Corruzione senza precedenti.
    Sradicò – quasi letteralmente – i suoi piedi dal terreno e, con un fare leggermente zoppicante si avvicinò all’amico. Aleksander, anch’egli provato dalla recente esperienza e senza alcuna parola, gli porse lo Scudo di Libra, tenendo per sé la parte della Catena. Il gigante prese con fermezza lo Scudo ma inclinò la testa, come a domandarsi quali fossero le sue reali intenzioni, ma una comunicazione telepatica fra i due fugò ogni dubbio.

    Oh oh, sei sicuro?

    Che cosa stavano escogitando?

    Certo che sì, tieniti pronto!

    E fu così che, con pochissime parole non pronunciate, la loro folle offensiva ebbe inizio. Bartolomeo agguantò Aleksander per la vita e, usando il piede sinistro come perno, fece un giro su se stesso in senso antiorario per poi scagliare il Leone in alto, nella direzione in cui si trovava Therese. Il guerriero del passato sfrecciò come fosse un dardo di luce, legato al Toro dalla Catena dello Scudo di Libra.

    Fu proprio in quell’istante che nel cielo qualcosa avvampò.

    L’attenzione del Gran Sacerdote si spostò per un brevissimo istante fuori dal contesto della battaglia, percependo il cosmo di due dei suoi compagni supplicare la divina Atena. Fu come se il cuore si fosse fermato a causa di quella consapevolezza, accompagnato da una fitta di preoccupazione incontrollabile. Ys e Achille, l’Ariete e il Sagittario, avevano dato fondo a una delle loro risorse più preziose, invocando la Dea che proteggeva Atene probabilmente contro qualcosa che andava oltre le loro possibilità.

    Dannazione, Alek, l’hai percepito anche tu?
    I nostri amici sono in pericolo, dobbiamo sbrigarci!


    Una ragione in più per terminare in fretta lo scontro con Therese, sistemare il pericolo a Fukushima e raggiungere gli altri Cavalieri d’Oro. Quell’ulteriore situazione fece concentrare nuovamente tutta l’attenzione di Bart sulla battaglia, donandogli una determinazione che andava oltre ogni immaginazione.
    E proprio in risposta a quel rinnovata urgenza, anche il Leone fece la sua mossa.
    Aleksander, durante la sua avanzata inesorabile, tirò la Catena dello Scudo per richiamare a se il compagno di lotta. Il Toro strinse con la mano sinistra l’Arma di Libra e agevolò la sua partenza verso l’alto con uno slancio delle gambe. Con una velocità di movimento incredibile, grazie alle forze combinate dei due Cavalieri, Bartolomeo sfrecciò anch’egli verso Therese e, una volta che ebbe affiancato il Lawos, sorrise in modo quasi sornione.

    Ci vediamo fra poco.

    Un nuovo messaggio telepatico fu il preludio al loro diversivo. Sempre stringendo con la mano sinistra lo Scudo, il Gran Sacerdote schioccò le dita della mano destra. Questo schiocco generò un sisma non offensivo tra loro due, sufficiente a far cambiare repentinamente direzione ai guerrieri direttamente in aria. L’effetto fu quello di trasformare il loro volo dritto e frontale in una manovra più ad ampio raggio. Il gigante, infatti, fu scagliato dal sisma alla destra di Therese, mentre Aleksander alla sua sinistra.

    Quello era l’inizio della loro personale rivisitazione della manovra a tenaglia.

    Giunti ai lati della ragazza, entrambi i Cavalieri avrebbero tirato le rispettive estremità dell’Arma di Libra – Catena per il Leone, Scudo per il Toro – con l’obiettivo di avvicinarsi contemporaneamente il più possibile alla Corrotta e chiuderla tra i loro devastanti attacchi. Il Gran Sacerdote avrebbe dato fondo alla sua forza per fare la sua parte in quell’amichevole tiro alla fune, così da rendere il loro convergere sulla ragazza ancora più repentino.
    Una volta raggiunti pochi metri dal fianco destro di Therese, il gigante avrebbe dato sfogo a tutta la rabbia accumulata fino a quel momento. La rabbia nel vedere la giovane controllata ingiustamente dalla Corruzione. La rabbia di non poter supportare i suoi Compagni Cavalieri nel momento del bisogno. La rabbia per essersi dovuti dividere da Andrea, aumentando il pericolo per tutti loro. E, non ultima, la rabbia per essere stato sottovalutato dal nemico in uno scontro che – volente o nolente – era diventato mortale.

    Ecco, tutta quella rabbia venne riversata nel Bull’s Earthquake.

    L’avete già sentito il nome di questa tecnica, vero? Questa volta, però, sarebbe stato tutto diverso.
    Un solo colpo non sarebbe bastato a sfogare la sua incontenibile violenza. Bartolomeo avrebbe scagliato dalla distanza una raffica di pugni alla velocità della luce, che avrebbero cercato di colpire Therese in una zona già poco prima ferita da Aleksander: il fianco destro. Non uno, non due, ma almeno cento affondi avrebbero cercato di devastare ogni cosa avessero trovato sul loro cammino.

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    La cosa strana era che il Toro sarebbe apparso come un violento boxeur che, in una sessione di shadow boxing, colpisce l’aria.
    In realtà, però, ciascun affondo sarebbe stato accompagnato da un’onda d’urto in grado di creare devastanti sisma su qualsiasi superficie colpita, che avrebbero potuto martoriare il corpo della Corrotta. E gli effetti collaterali non erano certo finiti. Ogni colpo andato a segno avrebbe potuto generare tremendi danni interni all’avversario, andando ad agire direttamente sulle parti più vulnerabili di ogni essere vivente.
    Provate solamente a immaginare di asportare cuore, fegato o milza – insomma, un organo a piacere – dal corpo di qualcuno per poi prenderlo a cazzotti a mani nude, lasciando che la vittima continui a percepire dolore. Ecco, adesso avete una lontana idea di come ci si può sentire a subire danni interni.

    La scelta di quel tipo di offensiva era anche dettata dalle peculiarità dei due Cavalieri d’Oro. Aleksander stava, infatti, scagliando una tecnica molto simile al fianco sinistro di Therese, sfruttando il suo immancabile Keraunos. L’Abilità del gigante di colpire con la stessa intensità anche dalla distanza era perfetta per permettere al Leone di affondare la sua saetta deicida senza preoccuparsi di coinvolgere involontariamente il Gran Sacerdote. E, di contro, il Toro avrebbe potuto scatenare tutta la sua rabbia, lasciando che la violenza dello scontro prendesse il sopravvento.

    AAAAAH!

    Il suo grido squarciò il cielo, mentre tutta la sua forza si struggeva per garantire una degna fine a quella ragazza ingannata e usata dalla Corruzione.

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    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Beccatevi questo mirabolante attacco in combo della coppia Alek & Bart!
    Ma non vi preoccupate dei dettagli e andiamo con ordine.
    Al paragrafo "Attacco" troverete un'utile immagine con tutte le informazioni del caso.

    Difesa. Bart si sposta a terra seguendo Therese, ma la ragazza prima cerca di immobilizzare i Cavalieri e poi parte alla carica su Aleksander ri-schizzando in aria. Alek usa, quindi, lo scudo di Libra per deviare il colpo di lancia e viene scaraventato verso il suolo. Bart si libera dei lacci di tenebra con un incredibile sforzo fisico e agguanta Alek per evitargli uno schianto doloroso. Poi i due ragazzoni uniscono i loro cosmi straordinari a suprema per contrastare la bordata di anti-cosmo di Therese e non rimanerci secchi. Qualche bel danno, ma doloranti si riparte all’attacco.

    Attacco. Fate riferimento a quest'immagine preparata ad hoc per l’occasione. Bart lancia Alek verso Therese (slancio frontale rispetto alla ragazza). Alek richiama Bart, tirando la catena dello scudo. Bart, una volta affiancato il Leone, crea un piccolo sisma tra lui e il Leone per farli schizzare in direzioni opposte (Bart alla destra di Therese, Alek alla sinistra). Sfruttando le rispettive abilità, tirano la catena dai lati opposti per ri-fiondarsi ai fianchi di Therese e accorciare la distanza (manovra a tenaglia). Alek e Bart, infine e all’unisono, attaccano ai lati con le loro rispettive tecniche.

    Bart, nello specifico, attacca dalla breve distanza con una raffica di pugni supportati da terremoto tragedia xDD Sfrutta le peculiarità del Bull’S Eartquake per scagliare una gragnola di colpi alla velocità della luce che colpiscono dalla distanza con onde d’urto e che generano devastanti terremoti e, se vanno a segno, possono provocare gravissimi danni interni.
    Nel frattempo, il caro Alek usa le sue tante braccia e il suo Keraunos per tentare di devastare il lato sinistro di Therese.

    Il fatto che Bart stia a qualche metro di distanza dalla ragazza, permette al Leone di non preoccuparsi del fatto di fulminare il Gran Sacerdote con del fuoco amico. Allo stesso modo, quella piccola ma significativa distanza per l’attacco è fondamentale per non rischiare di staccare la testa ad Alek con un pugno volante xDD


    Condizioni:
    Mentalmente provato da tutti i trip mentali.
    Ha ustioni e ferite non gravi su alcuni punti del corpo scoperti dalla Cloth e una serie di estesi ematomi su tutto il resto del corpo.
    Armatura lievemente incrinata, e relative contusioni, sul pettorale sinistro e su entrambe le cosce.


    Tecniche:
    Great Wall:
    [Effetto Secondario: Terra]
    Cosa c'è di meglio per schernire l'avversario se non incassare tutti i suoi colpi senza erigere alcuna difesa?
    Solitamente Bartolomeo predilige sfruttare la sua inesauribile resistenza fisica per logorare e scoraggiare i nemici intenti a combatterlo. In situazioni estreme, però, è sempre meglio avere un piano di riserva. Tale piano è proprio il Great Wall, un muro eretto dal cosmo abnorme del Cavaliere del Toro che si disporrà a difesa del suo creatore. La grandezza, lo spessore e la forma potranno variare (sempre nei limiti imposti dall'energia), potendo creare anche sfere, cupole o altri stratagemmi di difesa.
    In aggiunta, come possibile ulteriore rinforzo alla difesa, Bart potrà sfruttare la terra presente sul campo di battaglia. Spostando grandi quantità di terreno, dando fondo alla sua tremenda forza e infondendovi il suo cosmo, il gigante potrà creare una difesa estremamente resistente (cosmo straordinario + terra), potendo inoltre nascondere alla vista cosa si cela dietro al costrutto.

    Bull’s Earthquake:
    [Effetto Secondario: Danni Interni]
    Massima espressione della forza straordinaria portata a livelli estremi.
    Grazie all'incredibile e travolgente abilità di attacco, Bartolomeo scaglierà un pugno apparentemente a vuoto, colpendo l'aria con forza e decisione. Il colpo creerà un vero e proprio sisma nell'aria, in grado di colpire a distanza con la stessa intensità di un devastante colpo fisico supportato da forza straordinaria e con l'ulteriore capacità di creare devastanti danni interni. In poche parole, è come ricevere un affondo dotato della forza del Toro senza però che vi sia alcun contatto diretto. L'attacco potrà essere indirizzato verso un obiettivo ben preciso (parti del corpo avversarie o l'intera figura) oppure generare una devastazione ad area. Inoltre, il fatto di non essere accompagnata dalla luminescenza del cosmo rende la tecnica meno immediata da scorgere nel suo incedere. L'onda d'urto, infatti, è certamente possibile da individuare ma non sarà mai appariscente come una bordata cosmica.
    Insomma: forza fisica straordinaria così sviluppata da poter colpire con la stessa intensità anche alla distanza.
    Certo, ogni colpo potrebbe andare a segno (probabile game over per lo sfortunato) oppure venir deviato, parato. Beh, poco importa. La forza fisica del cavaliere è talmente sconfinata che il contatto, anche con la sola onda d'urto, provocherebbe ingenti danni interni al malcapitato nemico. E, come tutti sanno, gli organi interni non possono essere allenati: sono completamente indifesi contro una forza così devastante.
    Come possibile variante il Cavaliere può colpire con un calcio il terreno per creare un vero e proprio terremoto, così da sorprendere gli avversari con un'onda d'urto che nasce e si propaga direttamente dal suolo. Inoltre, non dimentichiamo che il Toro potrebbe anche decidere di eseguire la tecnica nella breve distanza, accompagnando con un colpo fisico e ben visibile (pugno, calcio, ecc.) la già devastante onda d'urto.


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario + Tecniche del Sacro Toro]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del Cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il Cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro. [Bonus Forza Straordinaria]
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un Cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.
    Quindi, tutto qui? Il Toro è forte e potente? Lo sappiamo tutti.
    Quello che forse nessuno immagina, però, è che il Cavaliere della Seconda Casa rappresenta la vera essenza del combattimento violento e diretto. Non è solo fisicamente potente e decisamente ostico da far indietreggiare, ma è anche in grado di creare effetti secondari attraverso le sue tecniche (un solo effetto per tecnica).
    Trascinare con un solo colpo un grande quantitativo di rocce? Scagliare un affondo come se fosse portato con un'agilità fuori dal comune? Causare danni da elettricità statica? Provocare danni interni devastanti? Esatto, avete capito bene: per Bart tutto questo è possibile.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente Cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il Cavaliere d'Oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello). [Bonus Resistenza Straordinaria]

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    Le parole ferivano come schegge di vetro sulla pelle.
    Non abbastanza per raggiungere organi interni o lacerare la carne in modo profondo, ma più che sufficienti a farla sanguinare e stringere i denti per il dolore.
    Ma a fare davvero male erano gli schermi che Karl aveva richiamato e che galleggiavano in aria placidi davanti a lei, riproducendo scene apparentemente slegate e prive di senso per qualsiasi osservatore – tranne che per lei.
    La sua vita: senza filtri, senza finzioni, vista dall'esterno. Ogni momento di gioia e di tristezza, qualcosa di ipnotico che desiderava smettesse, ma da cui non poteva sollevare lo sguardo. Serrò le mascelle e digrignò i denti, mentre sulla sua retina si sovrapponevano immagini che già conosceva e altre di cui non serbava ricordo.
    Andrea aveva passato tutta la vita a dimenticare. A erodere quei ricordi, sepolti sotto l'inesorabile deserto del tempo. Un meccanismo di sicurezza autoimposto, per conservare solo ciò che non poteva renderla impura, corrotta. Altrimenti sarebbe finita in pezzi, e il vento l'avrebbe spazzata via.
    Ma, davanti a quegli schermi, si rese conto di non avere più difese.

    Il 16 Dicembre 1998, a Parigi, Jeanne Riva diede alla luce una coppia di gemelle.
    Erano premature di sei settimane, entrambe molto gracili. Erano così piccole da poter stare su una mano aperta. Jeanne non aveva latte a sufficienza per entrambe, e nessuno, né un parente né un medico – non che potesse parlare con molte persone – le suggerì di integrare le poppate con il biberon.
    Nelle prime settimane lasciò patire la fame alle bambine. Per ignoranza, a quanto pareva. Chloe piangeva e urlava con tutti i polmoni, Andrea si univa a lei solo dopo. Da qualche parte, fuori campo, si sentiva una voce maschile imprecare e urlare alla donna di badare a loro. Le bimbe piangevano più forte.
    Il 26 Gennaio Chloe morì. Non ebbe un vero funerale, solo una tumulazione.
    Fu sepolta nel cimitero di Gentilly. Sulla lapide, accanto al nome di battesimo della bambina, il padre fece incidere quello della sorella sopravvissuta, con la sola data di nascita seguita da uno spazio bianco. Un posto pronto per lei, perché anche Andrea era molto debole. In fondo era uno spreco di marmo scolpire un'altra lapide.
    Ma, nonostante tutto, riuscì a sopravvivere.

    Il 17 Giugno 2018 Andrea camminava per il Grande Tempio, sulle spalle un box che conteneva un'armatura pesante.
    Non conosceva nessuno, e solo pochi civili le sorridevano al suo passaggio. La maggior parte rimaneva ai lati delle strade, senza nemmeno degnarla di uno sguardo. Si sentiva persa, superflua, come se li avesse già delusi per un motivo che non conosceva. Qualcuno sussurrava al suo passaggio, ma Andrea non riusciva a distinguere le parole.
    Nessuno venne a parlarle, quel giorno. Né il giorno seguente. Né quello dopo ancora. Iniziarono ad arrivarle missioni su fogli senza firma, da messaggeri anonimi che non sapevano rispondere alle sue domande.
    Chi sono i Saint, cosa dovrei fare, perché non vedo altre persone come me? Chiedeva loro, ogni volta che se ne presentava l'occasione. Aveva perso il suo tempio silenzioso solo per entrare all'interno di uno affollato, ma in cui nessuno le rivolgeva la parola. Si sentiva come un fantasma, come se potesse attraversare muri e persone senza che questi si accorgessero di lei. Iniziò a viaggiare per il mondo, tornando a casa spesso ferita e sconfitta. Non si era mai sentita così sola.
    Andrea non era che una candela, troppo debole per illuminare i giorni più bui della Grecia. Ci provava, ma la sua fiamma non faceva altro che proiettare ombre lunghe.
    Ma, nonostante tutto, riuscì a sopravvivere.

    Il 3 Aprile 2010, nel suo Tempio, si stava consumando l'ennesima lezione.
    Danza, per la precisione. Il maestro teneva il tempo battendo il bastone sul pavimento di marmo, enunciando nomi di passi in francese che tutte loro erano state addestrate a compiere alla perfezione. Erano così brave da poter sussurrare tra loro mentre danzavano. Entrechat, diceva il maestro. È oggi, bisbigliavano le ragazze mentre atterravano su un piede solo. Andrea boccheggiò e perse l'equilibrio.
    Pirouette en dehors, continuava il maestro, facendo seguire tonfi regolari del bastone sul marmo. Andrea, alla barra. Aggiunse, non gli era sfuggito il suo inciampo.
    Finita la lezione, sotto le docce, il sacerdote venne a confermare le voci. Quel giorno un uomo avrebbe preso la loro verginità, perché non potevano diventare prostitute sacre senza essere deflorate. Quella era la prima di una nuova serie di lezioni che le avrebbe rese officianti del Desiderio. Presto sarebbero state capaci di far raggiungere agli uomini il divino attraverso l'estasi, dovevano ritenersi fortunate.
    Andrea non parlò con nessuno per tutto il giorno. E, quando arrivò davanti a una stanza buia, sapeva che stava per accadere qualcosa che l'avrebbe cambiata per sempre.
    Le dita che scorrevano sulla sua pelle erano ruvide e callose, le mani pesanti ed estranee. Ringraziò che le luci fossero spente, così che nessuno poté notare le lacrime.
    Ma, nonostante tutto, riuscì a sopravvivere.

    Il 16 Dicembre 2005 Andrea stava soffiando sulle candeline.
    Aveva davanti una charlotte alle fragole, l'aveva preparata per lei sua mamma. Era la sua torta preferita, con il suo frutto preferito. Jeanne le stava scattando una fotografia: Esprimi un desiderio, diceva da dietro la macchina fotografica.
    Andrea si concentrò e divenne tutta rossa mentre ci pensava, spense tutte e sette le candeline, e chiese alla mamma di tagliarle una fetta. Joyeux anniversaire, le cantò lei mentre Andrea affondava la forchetta nelle fragole.
    Un rumore di pneumatici, l'abbaiare frenetico dei cani da guardia, e Jeanne guardò dalla finestra il padre rientrare dal viottolo. Prese un tovagliolo, tagliò un'altra piccola fetta che mise sul piatto di plastica, e mandò Andrea in camera sua.
    Continuiamo a festeggiare dopo, ti va? Chiese con un tremito nella voce, sforzandosi nonostante tutto di sorridere. Andrea annuì piano, tornò in camera sua e appoggiò la torta sul letto, per poi mettersi con l'orecchio contro la porta. Non che ce ne fosse bisogno. Le urla si sentivano benissimo.
    Sono arrivati i risultati del test, iniziò il padre. Quello fu l'ultimo compleanno che Andrea festeggiò in quella casa. Non finì nemmeno la torta.
    Ma, nonostante tutto, riuscì a sopravvivere.

    Il 28 Ottobre 2018, Andrea morì.
    Per un attimo le riprese si interruppero, gli schermi furono attraversati da disturbi e divennero neri. Fu una breve pausa, ma sufficiente perché Andrea riuscisse a staccare lo sguardo, a ritrovare, per un'attimo, il mondo reale.
    Poi le riprese, in un angolo della sua visione, ricominciarono. Andrea, negli schermi, si rialzò a fatica, emettendo scintille da un cuore che si stava rimarginando e stava ricominciando a battere. Davanti a lei c'era Giapeto, così crudele da non mostrare la sua vera forma nemmeno in quel momento. Si trovavano faccia a faccia, entrambi feriti, entrambi scossi, sorpresi dalla saetta che aveva trovato posto nel suo corpo.
    Si guardò dialogare con lui, rifiutarsi di cercare di comprenderlo, e infine giurargli vendetta. Nonostante tutto, e ne fu sorpresa, quelle immagini non la sconvolsero e non la fecero piangere. Tremava, sì. Stringeva i pugni e serrava i denti, ma non era tristezza, non era nemmeno rimorso, terrore, disperazione. Era rabbia, odio, un sentimento così forte da essere un carburante per il suo intero corpo.
    Aveva visto la sua vita e la sua morte; eppure sapeva che ciò che vedeva era diverso da ciò che poteva intuire Karl. Di fronte a lui c'erano, allineate, una serie di sconfitte e fallimenti. Qualcosa di vergognarsi, per chi non è più umano.
    Ma non per lei. Ogni qualvolta aveva potuto scegliere aveva confermato quella versione di se stessa. Aveva combattuto, aveva pianto, aveva odiato, era morta, era risorta. Una rete di contraddizioni e di errori che l'avevano portata fino a quel punto, sempre più vicina a un limite che Andrea andava cercando da tutta la vita. Ma che non aveva ancora mai raggiunto e che non avrebbe raggiunto nemmeno quel giorno.
    Perché, nonostante tutto, era riuscita a sopravvivere.

    Si voltò a guardare Karl, lasciando gli schermi nella sua visione periferica.
    Non c'era nulla di nuovo, su di essi. Solo immagini della sua intera vita che avrebbero continuato a susseguirsi in un insieme caotico, in cui passato, presente e futuro si sovrapponevano in continuazione.
    Guardò quell'uomo così convinto di conoscerla, di poter elaborare modelli statistici in cui farla rientrare, e sorrise. Il sorriso divenne un ghigno, e il ghigno divenne riso. Una risata denigratoria, lunga, liberatoria, che scosse l'intero suo corpo e la lasciò senza fiato. Poteva colpirla su molte cose, per esempio sui suoi compagni, sui suoi amici. Ma non su ciò che lei era. Aveva combattuto troppo, per diventare quell'Andrea. Non si sarebbe mai vergognata.
    « No, tu non mi conosci per niente. » Disse alla fine, ritrovato il suo contegno.
    « E non conosci nemmeno i miei compagni. » Aggiunse, sentendo il loro Cosmo ancora immenso, ancora capace di combattere Therese.
    « È vero, ho vissuto tutta la vita faccia a faccia con la morte. Nessuno quanto me conosce l'adrenalina, l'autolesionismo, la mancanza di istinto di conservazione. Ma nonostante tutto sono ancora qua. Vuoi sapere il perché, Karl Maria Wiligut? » Chiese, con uno sguardo glaciale, di puro disgusto.

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    E, nonostante tutto il risentimento che poteva provare per qualcuno che si divertiva giocando con le vite altrui, rovinandole, immiserendole, lo degnò di un dettaglio con cui l'avrebbe potuta conoscere davvero. Non con le sue supposizioni date dalla pura analisi dei dati – senza tuttavia comprenderli – ma con una frase sputata come fosse veleno.
    « La verità è che io sono maledettamente forte. » E, non appena parlò, il suo cosmo esplose. Senza preavviso e senza freni, bruciando come le stelle della sua costellazione. Dando fondo al potere che le garantiva il Keraunos, con quella sua capacità di elevare il proprio cosmo oltre ai limiti di chi era al suo stesso livello.
    Karl, nel suo tentativo di spezzarla, le aveva fornito delle armi con cui poteva attaccare a sorpresa, senza bisogno di generare fotoni. La luce degli schermi dietro di lei, infatti, aumentò di potenza, rendendo le immagini indistinguibili. Andrea diede vita a dei raggi concentrati e intensissimi, mirati con precisione millimetrica verso entrambi gli occhi dell'uomo. Un fascio di luce per schermo, il cui obiettivo era quello di accecare in primo luogo il dottore, ma, secondariamente, anche quello di danneggiare in modo permanente la sua retina, così da potersi avvantaggiare di una cecità temporanea nello scontro.
    Nello stesso istante inviò un messaggio telepatico ai soldati della Fondazione che avevano salvato, poche concise parole, il riposo era finito: ❛ Chiunque può ancora combattere raggiunga la piattaforma.
    Il suo attacco era solo l'inizio.

    Scattò in avanti all'istante, obbligando il suo corpo a muoversi al limite delle sue capacità, raggiungendo la velocità della luce.
    Sentì i suoi muscoli gemere per lo sforzo, ma doveva resistere, doveva rallentare il piano di Karl e impedirgli di realizzarlo: ne avrebbe pagato il prezzo, qualunque fosse. Si muoveva tenendosi i fasci di luce alle spalle, così che Karl avesse la vista offuscata da quelle intense fonti luminose, e non potesse vedere, nelle sue intenzioni, l'attacco che stava per arrivare verso di lui.
    Andrea avrebbe caricato all'interno della mano una grande quantità di elettricità, lasciando una scia di scintille dietro di sé. Avrebbe tentato di raggiungere Karl e, sfruttando l'impeto che le veniva dal movimento, avrebbe disteso il palmo in avanti.
    Lo avrebbe mirato verso il petto dell'uomo, per riversargli in corrispondenza del cuore tutta l'elettricità che aveva accumulato. Intendeva scaricare tutta quella tensione all'interno del suo corpo, compromettere il funzionamento dei muscoli e del cuore, causargli ustioni, ma anche fare in modo che l'impatto avesse ripercussioni prettamente fisiche su di lui, data la forza e la velocità con cui stava colpendo.
    Non conosceva in modo preciso i suoi poteri, ma privarlo della vista e rallentare la sua capacità motoria le sembrava una buona scommessa, per cominciare.
    Aveva caricato a testa bassa, perché Karl era riuscito solo a risvegliare la sua rabbia.
    Ma non la paura. La paura era per il nemico.

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    Energia ~ Viola.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Scossa dal danno mentale.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ /
    Riassunto ~ Grazie alla traccia ho potuto rendere canon alcune cose che erano rimaste solo suggestioni.
    Per quanto riguarda l'attacco, Andrea sfrutta la luce naturale degli schermi così da non doverla creare da zero e colpire di sorpresa, generando un fascio di luce intenso e mirato per schermo, tutti diretti agli occhi di Karl (ad). Si muove tenendosi alle spalle questa luce, così che Karl faccia fatica a vederla arrivare (diversivo). Si muove a velocità della luce e sfrutta cosmo straordinario fino in fondo, per colpire con il palmo aperto in corrispondenza del cuore di Karl, per riversargli dentro al corpo una gran quantità di elettricità.


    Edited by Wild Youth - 12/5/2020, 21:15
     
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    arl si fa più serio in volto come reazione all'inizio del tuo assalto e per qualcosa che sembra aver visto in lontananza, in direzione della centrale nucleare.
    Anche tu senti una combinazione di emanazioni cosmiche terrificanti, un'esplosione che scuote i tuoi sensi senza però distrarli dal tuo obiettivo.

    Una sorta di energia cosmica rossa avvolge il tuo avversari, un'energia contro cui la tua energia si schianta annullandosi.
    L'emanazione è intensissima ed immensa, quel rosso via via soverchia ogni altra tua percezione, sbiadendo fino a divenire un nero.

    Quando ti risvegli ti ritrovi su una strana piattaforma, di cui non riesci a descrivere forma e colore. E' come un collage di pavimenti di luoghi che hai visitato.
    La piattaforma dispone di diversi sentieri, lunghe scale che si perdono in un vuoto assoluto.
    Quella alle tue spalle è la più larga, ma sta lentamente crepandosi e cadendo a pezzi. Condizione che sembra espandersi, più lentamente, al punto di piattaforma a cui è collegata.
    Quella alla tua destra porta ad un piccolo spiazzo fiorito, con al centro una ragazza dal volto che non riesci a distinguere. Tuttavia in lei riconosci l'Atena che hai sempre immaginato. Ti guarda e senti il suo affetto.
    Quella alla tua sinistra conduce ad una grotta, al cui interno vi è l'antico tempio in cui eri sacerdotessa. Vedi i fedeli, vedi gli eventi della tua vita passata muoversi placidi, dandoti un senso di semplicità e sicurezza.

    Gli altri sentieri si attorcigliano e sembrano riportare sempre al punto di partenza.

    ***

    Therese richiama in un istante un globo oscuro che l'avvolge completamente e che sembra riuscire ad assorbire tutti i vostri potentissimi assalti.
    Vibrazioni terrificanti percorrono quella sorta di liquido nero come la pece, fino a iniziare ad incrinarne l'equilibrio. Presa tra due fuochi e prossima a vedere la sua difesa distrutta, L'Avatar del Tradimento reagisce, espandendo la sua essenza e l'oscurità che la circonda.
    Quando però questa tocca la catena dello scudo di libra, qualcosa di strano accade.
    Entrambe le armi del custode della Sesta Casa iniziano a brillare di una nuova luce, che brucia le Tenebre di Therese.
    In una reazione a catena la sua difesa collassa e, per evitare l'irreparabile, esplode la sua essenza e viene scagliata verso l'oceano.
    L'impatto è terrificante e crea un enorme cratere, liberando un'enorme onda circolare che travolge la spiaggia.

    Subito la ragazza ricompare sul campo di battaglia. Le ferite al viso sono visibili, mentre quelle sul resto del corpo sono occultate dall'armatura nera liquida, da cui nascono e svaniscono con frequenza notevole, un numero considerevole di corna e artigli.

    Sembra stordita, assorta in qualche pensiero, mentre alla vista appare e scompare, sfarfallando e sbiadendo.

    Poi i suoi occhi si tingono di energia rossastra, segno di una nuova determinazione e presenza.
    Spalanca le braccia ed in un grido di dolore e di rabbia richiama la sua divina potenza... e tutto è Tenebra.

    Siete circondati da un mare nero, dove ogni punto di riferimento è svanito ed il cui tocco è un gelido presagio di morte... o peggio.
    Vedete solo Therese, alla distanza a cui l'avete lasciata, che vi fissa.

    Poi le tenebre iniziano a sussurrare, a farsi più vicine, a toccare i vostri pensieri e la vostra determinazione.
    Il tocco è gelido e corrosivo, simile a quello che avete sperimentato in precedenza... ma questa volta potete percepire l'intenzione della vostra avversaria di precipitare la vostra mente e il vostro spirito in un inferno di disperazione da cui nessuno possa trarvi in salvo.

    y8k159l

    Eccoci :yeye:

    Vs Therese: Therese si fa molto male a sto giro, anche grazie all'estemporaneo power up delle armi di libra. Non riuscite a capire l'origine di questo fenomeno.
    Quello che segue è Therese che ricopre l'area, in svariati chilometri, di tenebre.
    Vi vedete tra di voi e vedete lei.
    L'attacco è un attacco mente+spirito che ha lo scopo di distruggervi anima e mente, mentre il Mondo di Tenebra ha l'effetto di Attacco Debole con la sensazione di gelo che trasmette al vostro corpo.
    L'effetto mentale e spirituale è simile a quello che avete già sperimentato, ma questa volta è concentrato e orientato a distruggervi completamente, causando un dolore terrificante a mente e a spirito.

    Vs Karl: Karl si distrae un attimpo all'impatto dei colpo di Therese, Bart e Alek, poi si concentra su di te e richiama la sua energia "cosmica" per proteggersi.
    Ti schianti con la tua difesa e finisci nella scena della piattaforma. Immaginala come un sogno di sogni, quindi un collage un po' randomico delle tue esperienze. Le aree dove approdano i sentieri principali sono estremamente chiare. L'unica cosa vaga è il volto di quella che ti da l'idea di essere l'Atena con cui hai dialoghi interiori. Hai questa idea per sensazione, una sensazione molto forte che non ti pare frutto di menzogna.
    Se indaghi con i tuoi super sensi, quell'area è estremamente realistica, non è frutto di illusione.
    E' più probabile sia una sorta di assalto spirituale.
    Agisci come credi, gestisci se vuoi eventuali interazioni minori con i protagonisti della tua vita sacerdotale (ammesso tu voglia andare lì) e termina quando decidi azioni maggiori (es. parlare con Atena, cercare di scappare, attendere risposta alle tue domande ai fedeli etc...)

    Per qualsiasi domanda fatemi sapere.

    Ci vediamo tra 7 giorni.

    A voi!:zizi:
     
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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    We Can Be Heroes - VIII


    Era circondato da un mare di oscurità, densa e appiccicosa, che emanava un odore fetido e nauseabondo. Faticava quasi a respirare in quell'abisso infinito, schiacciato da un peso invisibile che non riusciva a vedere ma che lo circondava e rendeva persino pensare difficoltoso. Nonostante la vista offuscata da quel nero oceano gli sembrava di poter scorgere i Bartolomeo non troppo distante da lui e, ruggente e furiosa, Therese laddove l'avevano lasciata. Allungò il braccio davanti a se per raggiungerla, cercare di toccarla ma muoversi era un dolore immenso, un agonia terrificante persino per un guerriero dotato della sua forza. La voce forte e decisa del fratello gli risuonava nella mente. Malal, il marchio del tradimento che portava sulla sua pelle e che a fatica stava cercando di accettare, per conviverci, per passare oltre.

    Sei debole, fratello, debole e sciocco come lo eri quando ancora regnavamo sulla terra. Cosa ti ha portato la tua fedeltà a quella sciocca puttana? Guarda com'è ridotto il mondo. Brucia e ciò che rimane di quella che una volta era la nostra stirpe striscia nel fango per sopravvivere, tutto perché abbiamo lasciato ad altri il diritto di governarci.

    La figura di Malal prese forma dal liquido catramoso che ribolliva ai piedi del Re Santo. Il volto del fratello era sereno e sorridente, così come lo ricordava nei loro ultimi momenti felici. I lunghi capelli biondi erano tenuti in ordine da una corona dorata, fili d'oro adornavano una tunica bianca, intrecciandosi per formare figure leonine in lotta tra loro. Malal, anche in quella distorta visione, incarnava tutta la potenza del suo casato, della stirpe che brandiva il fulmine deicida.

    Se non aveste tentato di fermarci, se tu ti fosti unito a noi, adesso forse il mondo sarebbe il paradiso che era destinato a diventare. Zeus e la sua sporca stirpe ci ha imposto catene che non ci appartengono. E' nostro destino spodestare chi viene prima di noi, come gli Olimpici spodestarono i Titani, e i Titani chi c'era prima di loro. E' evoluzione Aleksander, tu puoi essere ancora la scintilla che porta l'umanità ad essere qualcosa di più.

    Viticci neri avevano bloccato il Lawos che cercava disperatamente di liberarsi ma ad ogni strattone la presa di quelle propaggini si faceva più salda. Persino la scintillante armatura di Keraunos sembrava perdere forza mentre quel liquido nero la corrodeva.

    Ti sbagli Malal, ti sei sempre sbagliato. Quella che tu inseguivi non era evoluzione. Tu inseguivi un potere fine a se stesso, una forza sufficiente a governare senza dover dare conto delle tue azioni. La via che tu e gli altri traditori volevate perseguire non aveva nulla a che vedere con il guidare l'umanità verso un destino migliore. Volevate potere e l'avete ottenuto al costo delle vostre anime

    Malal sorrise, passando la mano sulla guancia del fratello. Alek era sempre stato il più forte dei due in combattimento ma Malal lo superava nella capacità di manipolare il cosmo, nella sua conoscenza dei più reconditi segreti del potere che apparteneva alla loro stirpe. Gli girò attorno, lo soppesò con lo sguardo mentre valutava quanto grande fosse la forza del fratello. Pari alla sua nel momento di massimo splendore? Forse, considerando quanto la razza umana si era indebolita nel tempo era difficile dirlo.

    Perché non tu non vorresti maggior potere adesso? Sento come lo brami. La forza di spazzare via quel mostro alato. La forza di salvare quell'idiota del tuo amico e la tua preziosa allieva. Potresti averla sai? Se solo accettassi un piccolo compromesso, se accettassi che non esiste solo il bianco e il nero, che il fine giustifica i mezzi. Devi solo allungare la mano e prenderlo Alek. Quella forza potrebbe essere tua.

    Una piccola sfera nera era comparsa tra le mani del Leone Nero, crepitante e in perennemente in movimento, come una tempesta implacabile. Stava per rispondere, per controbattere, quando lo sguardo si posò su quella fonte di energia così straordinaria. Era un potere immenso, una scintilla divina che pur violando tutte le leggi della natura gli avrebbe permesso di diventare ben più di un semplice essere umano. Era questo il potere che aveva corrotto il fratello? Che lo avevo portato a tradire il suo regno? Era sicuramente affascinante, un potere davvero straordinario. Sarebbe bastato così poco per diventare forte a sufficienza da salvare tutti. Un tocco calda sulla spalla attirò la sua attenzione. Una figurata avvolta in un'armatura dorata, due grandi ali e lo scettro simbolo della dea della giustizia stretto tra le mani. Il calore che portava con se infondeva un senso di pace e serenità, di gioia e amore.

    Perché ti disperi Aleksander? Proprio tu, che tra tutti i miei cavalieri, sei sempre stato il più coraggioso? Da quando una battaglia è troppo difficile per il Leone di Lemuria?

    Davanti alla maestosità della dea della giustizia la figura di Malal sembrò farsi molle, mentre gocce di liquame nero si scioglievano cadendo al suolo. Come una statua di cera il demone tentatore tornò all'oblio che lo aveva creato, lasciando la Dea e il suo campione soli in quell'infinito abisso.

    Questa incertezza non ti si confà amico mio. Abbiamo affrontato tante difficoltà fianco a fianco, visto la fine di un era e difeso quella successiva senza temere ne morte ne dolore. Non lasciare che quel demone si prenda ben più della tua vita. Sei il Re Santo del Leone, dimostra a quel mostro cosa significa sfidare colui che brandisce il potere delle stelle.

    La mano dorata della figura accarezzò i capelli del lemuriano infondendogli una piccola scintilla di energia che, come una tempesta, avanzò nella ottenebrata mente del guerriero spazzando via le catene invisibili che la stavano dominando. Il dolore rimaneva, così come le ferite ma, per la prima volta in quello scontro, si sentiva completamente libero e sicuro di cosa fare. Si voltò per cercare la sua signora, per ringraziarla, ma alle sue spalle non c'era nessuno, solo infinita tenebra.

    Che lo abbia solo immaginato?

    Infondo importava poco, qualunque fosse stato il metodo con cui era scampato a quella trappola ora poteva combattere di nuovo, affondare le sue zanne nel collo del nemico e salvare i suoi compagni. Osservò l'area attorno a se, la distanza dal bersaglio, la sua situazione fisica. Non poteva rischiare di avvicinarsi. Anche con la Crown attiva Therese avrebbe avuto il tempo di lanciargli contro abbastanza tenebre da spazzarlo via. Avrebbe dovuto scatenare tutta la sua potenza su una vasta area per costringere il mostro sulla difensiva abbastanza a lungo da permettere a Bart di riprendersi e unirsi alla carica. Tese tutte le braccia in in avanti mentre emanava dal suo corpo una rovente luce accecante che riempiva di fotoni una vastissima area del campo di battaglia. Il cielo si fece bianco, in netto contrasto con il nero abisso che si stagliava sotto i suoi piedi.

    KERAUNOS SUPERNOVA



    Quella tecnica di distruzione su vasta scala era stata concepita per annichilire gli eserciti nemici che osavano sfidare la forza di Lemuria, un'offensiva che rivoltava la luce stessa contro il nemico generando una devastante esplosione capace di rivaleggiare con quella di una stella che muore. Il viso del Re Santo si contrasse nello sforzo di prendere il controllo di ogni singolo fotone nell'area, miliardi di particelle minuscole tutte sottomesse al volere del Re Santo. Doveva sperare che Bart si riprendesse in tempo per non essere travolto dall'onda d'urto ma, d'altronde, non aveva alternative. Fece detonare prima i fotoni che circondavano Therese, quelli che quasi sfioravano la sua pelle nerastra, poi quelli immediatamente successivi, l'onda d'urto indirizzata verso il bersaglio. E così via a cascata in un'area sempre maggiore, esplosione dopo esplosione che si sommava e si alimentava, aumentando calore e onda d'urto verso il punto centrale di quella devastante danza celeste. Non poteva vedere chiaramente cosa stesse accadendo, ma doveva sperare che, cavalcando quella tempesta, il Gran Sacerdote si fosse lanciato alla carica.



    re santo del leone
    THE GOLDEN FANG

    narrato | parlato | pensato | °telepatia°


    byCkkPB
    NOME » Aleksander Seraf
    ENERGIA » Nera
    CASTA » Saint di Atena
    ARMATURA » Keraunos Battle Armor (VII)
    STATUS FISICO » Ferite fisiche di media entità, danni spirituali.
    STATUS MENTALE » Scosso
    STATUS ARMATURA » N/A

    NOTE » Uso il favore di Athena per spezzare l'illusione nemica e liberarmi e poi uso la Keraunos Supernova come attacco. L'obbiettivo è che la mia espansione cosmica, unita alla luce e al fatto che Therese dovrà difendersi, possa aiutare Bart a liberarsi e attaccare a sua volta.

    ABILITÀ » Favore di di Atena

    TECNICHE » Keraunos Supernova Tecnica devastante su vasta scala che sfrutta al pieno il controllo dei fotoni del cavaliere della quinta casa. Se il photon burst sacrifica la potenza offensiva pura per distruggere l'avversario dall'interno, la Supernova sfrutta tutta la luce presente nell'area (il cavaliere in caso di necessità può illuminare l'area col suo cosmo) per generare un'esplosione di proporzioni titaniche, in grado di travolgere ogni cosa. Dopo aver preso il controllo sui fotoni presenti sul campo di battaglia il Re Santo detona dapprima quelli che circondano il suo avversario e poi, allontanandosi progressivamentei da esso con un effetto a cascata, tutti quelli presenti nell'area d'effetto. Le esplosioni saranno convogliate verso il bersaglio così da massimizzarne i danni e rendere più difficile un'eventuale difesa.




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