[mega quest saints] We can be Heroes - AOKIGAHARA - Parte 5

Dhawyth, Lawrence, Rigel

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    We can be Heroes
    Aokigahara



    L'aveva raggiunto in un attimo. Aveva sentito la resistenza della carne che tentava di inspessirsi e aumentare il suo volume, prima che venisse perforata dai denti dell'arma sacra e poi l'impatto con le ossa dure come acciaio.
    Ruggendo, il cosmo aveva attraversato il tridente e si era riversato nelle ferite, ma a esplodere fu una quantità anomala di energia, un'onda di distruzione che fece vibrare il metallo dell'asta mentre si propagava, investendo il nemico dall'interno e dall'esterno.
    Il fianco del corrotto non esisteva più, annichilito da quel sorprendente potere che per poco non aveva sbalzato via anche il cavaliere.
    Il corpo grigiastro e deforme si contraeva in spasmi terribili, mentre la carne sfrigolava attorno alla ferita tra lampi di energia rossastra. La folle capacità di rigenerazione corrotta si era attivata ancora prima del verificarsi del danno, tentando disperatamente di mantenere l'integrità strutturale.
    Filamenti organici si estesero attraverso la voragine, cercando forse di formare nuovi muscoli o nuove ossa, ma non era sufficiente. Il resto del corpo tremava e ribolliva, come era accaduto ai cadaveri. Stava velocemente collassando. Non era abbastanza. Non era la forma giusta. Doveva cambiare ancora. E ancora.
    La carne sembrò perdere consistenza, sciogliendosi come cera sulla fiamma, per poi condensarsi a terra in mucchi viscidi che si torcevano e allungavano tornando alla forma di vermi, che a loro volta si dividevano in sezioni più piccole, vomitando protuberanze oblunghe e asimmetriche che si indurivano creando zampe segmentate.

    Lawrence sapeva di dover interrompere il processo, usando le poche energie che gli rimanevano per interrompere la nuova metamorfosi, colpendo quell'ammasso di Corruzione nel suo momento più vulnerabile.
    Fece avvampare ancora di più il cosmo, sostenendosi al meglio per non crollare, malgrado perfino quel semplice atto sembrasse bruciarlo da dentro.
    Ma fu interrotto da qualcosa. Un'interferenza che spezzò il processo di accumulo.
    Il cosmo rossastro della corruzione vacillò per un istante, prima che la sua luce malata si facesse sempre più chiara, fino a brillare di un intenso bianco, un bianco impuro e malsano.

    ...dovrò occuparmi io di tutto...

    Un brivido scese lungo la schiena del ragazzo, mentre avvertiva lo stesso cosmo che aveva affrontato coi due Cavalieri d'Oro. Le carni marcescenti venivano risucchiate nuovamente in un unico ammasso in una serie di scatti, come se le singole parti opponessero resistenza. Non era la corruzione a muoversi, ma qualcosa di meno preciso, un burattinaio che tira improvvisamente tutti quanti i fili della marionetta, una forzatura nell'opera consapevole e mirata che la corruzione attuava sulla vita.
    Stava facendo qualcosa di sbagliato con quei pezzi di corpo ormai irriconoscibili. Li stava assemblando.
    Prima che potesse reagire in qualunque modo, Law sentì quello stesso cosmo assalirlo. Era la stessa sensazione che aveva già sperimentato combattendo contro il prete.
    Malgrado l'attacco fosse più mirato, però, la presenza non sembrava altrettanto forte. Doveva essere accaduto qualcosa. Forse i suoi compagni erano effettivamente riusciti a contrastarlo. Il tocco del cosmo blasfemo interruppe qualunque congettura, strisciando velocemente attraverso i suoi pensieri.

    conosci molte cose


    Una serie di immagini sconnesse prese a scorrere attraverso la sua coscienza in un turbine di colori e codici, tutte note, tutte nozioni isolate e indipendenti l'una dall'altra, prese in ordine casuale.

    ma le cose che conosci sono vere?


    Le immagini mutarono, come se venissero forzatamente ribaltate, mostrando una faccia del tutto nuova. Le linee della geometria divennero un insieme di strutture complesse simil-cristalline disposte a strati sempre più densi, mentre la velocità delle immagini aumentava a dismisura fino a provocargli la nausea. Si sentiva cadere, mentre una profonda stanchezza lo invadeva.

    sei sicuro che l'orrore si celi dove te l'hanno indicato i tuoi maestri?


    Oltre le visioni confuse poteva scorgere uno spazio illimitato e vorticante. Non vuoto, ma saturo di ogni forma e colore avesse mai visto, tutto ripiegato in infiniti piani.

    il Caos?
    la Corruzione?
    o fose esso si cela in qualcosa di diverso...


    Una voragine di dimensioni inconcepibili si aprì attraverso il marasma caotico, squarciandolo e divorandolo, mentre la follia lasciava posto all'impotenza e all'insensibilità. Un torpore denso e assoluto e pesante ed eterno.
    Si stava spegnendo.


    Era caduto?
    Come poteva saperlo? Non aveva sentito che una minuscola scintilla.
    Il pavimento, la base, i corrotti, quella presenza... era tutto così lontano e offuscato.
    Ma lo era davvero? Come poteva saperlo, perso in quella prospettiva insondabile di vuoto?
    Non poteva vedere.
    Allora cercò i suoni, il gorgoglio umido della carne che trascinava altra carne.
    Cercò gli odori, il disgustoso tanfo di morte che gli riempiva i polmoni.
    Cercò i sapori, il gusto metallico del sangue sulla lingua.
    Cercò il dolore, la sensazione di spossatezza che lo pervadeva e il caldo metallo dell'arma nella sua mano.
    E seguì quella scintilla, nel profondo del suo essere. Il cosmo che bruciava rabbioso e non voleva lasciarlo arrendere. Vi si immerse, ardendo di luce argentea mentre i sigilli sull'armatura tornavano a brillare.
    Ed implose in una miriade di linee che lo abbracciavano e permeavano ogni parte del suo corpo, della sua mente e della sua anima. Era una geometria spietata e brutale, cruda e semplice.

    [Διαταγή]


    Fu come rompere la superficie dell'acqua dopo essere stato a un passo dall'affogare. Era libero. Libero da ogni oppressione.
    Respirò e sentì ogni cosa come doveva essere, mentre la rabbia verso quell'essere cancellava il torpore. Rilasciò ogni altro sigillo, concentrandosi solo sulla ribollente massa organica da cui proveniva la luce blasfema. Non era ancora tornato alla piena potenza, ma stava rapidamente acquisendo controllo sulla materia corrotta.

    Il suo corpo rifiutava di muoversi normalmente e il tridente sembrava pesare una tonnellata, ma non gli sarebbe servito.
    Ancora una volta bruciò il cosmo, lasciando che si espandesse in ogni direzione per poter abbracciare completamente l'abominio di carne che cresceva davanti ai suoi occhi.
    Il suo campo visivo iniziava a ridursi e i muscoli a tremare violentemente. Non poteva perdere tempo a pensarci. Non doveva permetterselo.
    Le linee si intrecciarono ancora una volta in una complessa sequenza di comandi assoluti fatti forme. Stava scommettendo tutto sé stesso in quella possibilità. Non vedeva altro che il suo nemico e sapeva solo di dovergli a ogni costo impedire l'avanzata. Eppure il suo scopo non era quello di creare una nuova rete, un impedimento. No.
    L'ordine impresso in quel sigillo avrebbe fatto in modo di sopprimere il cosmo biancastro dell'essere, legandolo in quella forma fisica pietosa e incompleta, facendone una vera e propria prigione.

    E intorno al primo sigillo ne sarebbe fiorito un secondo: una composizione sferica, composta da ottantotto nodi energetici creati dalla sovrapposizione di un numero folle di differenti geometrie più semplici, che avrebbero tentato di racchiudere completamente il nemico.

    [Οὐρανόςμετρια]


    Ogni componente vibrava di potere, malgrado l'intera struttura trattenesse a stento i propri effetti a causa dell'eccessivo stress psico-fisico.
    Non era importante.
    Non doveva essere stabile. Al contrario, doveva collassare, liberando tutto il cosmo magnificato dai sigilli verso il suo centro ideale. Che la sfera si fosse chiusa del tutto o meno prima di deflagrare era poco influente, poco più che una finezza.
    Che lo colpisse davanti, dietro o da ogni lato, l'unica cosa che il cavaliere desiderava era annientare quella cosa con la totalità delle risorse che gli rimanevano.


    narrato ▼ parlatopensato
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    NOME ♦ Lawrence Solomon Conley
    ENERGIA ♦ Rossa
    CASTA ♦ Saint di Athena
    CLOTH ♦ Silver di Triangolo Australe
    STATUS FISICO ♦ Contusioni sparse, lacerazioni sul fianco destro, trauma da impatto sul braccio sinistro. Quasi KO.
    STATUS MENTALE ♦ FUCK
    STATUS CLOTH ♦ Incrinata in punti sparsi. Crepe evidenti e alcuni pezzi in meno su spallacci, pettorale ed elmo

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Contrasto gli effetti dell'attacco spirituale/mentale con un sigillo di purificazione, quindi rispondo con un semplice sigillo di limitazione cosmica che vuole tentare di intrappolare il cosmo stesso del daimon nel corpo incompleto ancora in formazione, per poi friggerlo con Uranometria a sfera che tenta di formarsi attorno al bersaglio, sfruttando in pieno sigilli strao+sigilli di potenziamento cosmo in modo da non restarci secco, visto che poco ci manca.

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    ABILITÀ

    Geometria dell’Ottava Sfera - Sigilli Straordinari
    Attraverso la comprensione delle forme del poligono più elementare, il Saint del Triangolo Australe è in grado di tracciare col proprio cosmo linee e disegni complessi, che racchiudono nei loro intrecci la descrizione e i fondamenti del codice matematico che governa ogni cosa della natura. Per questo motivo, i sigilli creati con tale potere possono agire sul cavaliere, il suo avversario e gli altri esseri (siano essi alleati o nemici), ma anche sull’ambiente circostante e sugli oggetti nel raggio d’azione consentito dalle facoltà dell’utilizzatore.
    L'applicazione più semplice e basilare, unita alle profonde conoscenze del cavaliere, permette di far fluire il cosmo più facilmente, riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    Grazie alla Geometria, inoltre, il sigillatore potrà agire in modo analogo sui nemici, ma in senso opposto, rendendo quindi più difficoltoso l'uso del cosmo, oltre a ostacolarne i movimenti. In casi di grandi divari energetici, si potrebbe arrivare a bloccare completamente il cosmo dell'avversario, oppure costringere un individuo sprovvisto di cosmo a una stasi perpetua.
    Tali sigilli sono cumulabili e richiederanno un grande dispendio cosmico da parte del bersaglio colpito per essere infranti e annullati. In caso non vengano attivamente disattivati, essi perdurano per tutta la durata dello scontro.
    Le forme assunte dai sigilli possono essere molteplici, sia bidimensionali che tridimensionali. All'occorrenza si possono plasmare a foggia di semplici armi in grado di arrecare solo danno da impatto e comunque inferiori in efficacia a quella di costrutti e armi cosmiche.
    La padronanza del Triangolo Australe sulla Geometria Celeste è superiore a quella di un normale sigillatore e le sue creazioni saranno sempre più efficaci, anche se non tanto da rivaleggiare con quelle di un combattente che possieda un maggiore livello di padronanza dell’energia cosmica.


    TECNICHE

    Διαταγή - Diatagḗ (Ordine)
    Spesso visto come summa del potere benefico dei maestri di sigilli, questa particolare arte geometrica racchiude tutti i segreti della realtà, condensati in eleganti linee sature di volontà e coscienza.
    In termini pratici, il sigillo ha lo scopo di purificare un bersaglio o un'intera area dagli effetti imposti da forze esterne, riportando quella sezione di Realtà all'ordine. Può agire su svariati fenomeni, dalle anomalie spaziali alle maledizioni, ma non ha potere su agenti biologici.
    Il cavaliere dovrà utilizzarlo in modo da reagire a un dato effetto: non sarà quindi possibile apporre questo sigillo nel luogo di scontro per poi farlo agire in un secondo momento, ma andrà utilizzato variandone il codice di volta in volta per adattarsi alla minaccia ed eliminarla.

    Οὐρανόςμετρια (Uranometria)
    Il più complesso dei sigilli della Geometria, descrive in sé tutto il cielo che gli antichi chiamavano Stelle Fisse. La sua forma primitiva e originale è quella di una sfera che viene disegnata a partire dalle tre linee del Triangolo Australe, che si prolungano e si intrecciano fino a ricalcare le posizioni di tutte le 88 costellazioni. A ogni costellazione corrisponde un sigillo, che accumula e magnifica l’energia del Saint ed è creato per reagire alla sua emanazione cosmica, liberando tutto ciò che contiene in un solo istante, generando una potente deflagrazione all’interno dell’area che racchiude. Il raggio della sfera è variabile, potendo contenere una parte del corpo del nemico o addirittura l’intero ambiente nel raggio di azione che dipende dalla forza e padronanza dell’utilizzatore. La struttura della sfera può anche aprirsi e dispiegarsi e assumere, ad esempio, la forma di una rete o di un anello.
    Tale colpo rappresenta la summa dei concetti incarnati dai sigilli del Triangolo d'Argento, che tramite questa tecnica raggiunge l'apice della sua capacità distruttiva con facilità, senza gravare eccessivamente sul suo fisico (sigilli straordinari + sigilli di potenziamento base).




     
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    Osservò Rigel cercare di avvicinarsi barcollando, trovò quel gesto così amorevole e ricco di sentimento...anche nella pena e nella sofferenza l’amico voleva sincerarsi delle sue di condizioni.
    Sorrise, chiedendosi tra sé, come avrebbe mai avuto il coraggio per affrontare con lui un argomento che sapeva sarebbe stato mal digerito dal compagno...quando, in contemporanea con Rigel, Dha lo percepì: sbarrò gli occhi ed il sorriso si trasformò in sgomento.
    Il Caduto era nei pressi della Fondazione, all’interno della struttura; tentò di alzarsi, ma il movimento fu così veloce da smorzarle il fiato...aveva ripreso fiato ed energie, ma non era ancora pienamente operativa. Per tale ragione accettò l’aiuto di Rigel che la sostenne con la telecinesi e cercò cautamente di muoversi attraverso il piazzale; aggirò gli ostacoli con una lentezza asfissiante, non voleva consumare energie e percepiva chiaramente che Lawrence era ancora vivo insieme ai superstiti Steel Saint...erano allo stremo, lo era anche lei, ma non avrebbe permesso alla fretta ed all’istinto di vanificare gli sforzi fatti fino ad allora. Rigel la precedette ed ad un certo punto sentì la sua presa telecinetica venir meno, forse perché colto di sorpresa da qualcosa, da una minaccia.
    Dha si fermò mentre lo vedeva combattere con qualcosa di invisibile nella sua mente; poi arrivò anche il suo turno: strisciante, velenoso e maligno, il verme del dubbio e dell’incertezza si insinuò in lei...un attacco mentale disperato dettato dalla necessità di prendere tempo.

    Dha sembrò non accusare quella velenosa minaccia, perché di questo si trattava, di un tizzone nocivo capace di corrodere mente e spirito...tuttavia l’incertezza ne faceva da padrona all’interno della sua mente da ormai qualche anno. Un ospite in più non avrebbe fatto alcuna differenza; conviveva con la certezza del suo Credo e la confusione di come ciò si intrecciasse con i piani di Athena, che ormai aveva già affrontato i più disparati scenari. Si era accusata e assolta da tutti i peccati, era stata imputata e giudice di se stessa così a lungo, che qualsiasi nuova accusa quel verme avrebbe cercato di proporle sicuramente era stata già vagliata dalla sottoscritta.
    Lo percepì sondare il suo cuore e le sue convinzioni, trovando ad attenderlo macerie e certezze dissolte; lo accompagnò in quel viaggio mentale seguendolo, constatando con lui che non ci fosse più nulla da distruggere, che era stata lei stessa in grado di mettersi in discussione così tante volte da non aver lasciato al Caduto nulla su cui affondare i suoi denti, nulla da avvelenare.
    Quando questi si voltò verso di lei tentando di attaccare l’unica manifestazione ancora integra in quella landa deserta, l’unica luce ancora presente in quel mare di incertezze, il suo Credo, Dha lo fronteggiò con superbia e con un cenno stizzito della mano lo allontanò, come una mosca molesta.

    Tornò presente sul campo di battaglia, vide Rigel attaccare con i fuochi fatui e vide Law fronteggiare un ammasso informe di carne; capì cosa stava accadendo e sospirò. Allungò il braccio che era ancora fuso con l’arma di libra, cominciava a piacerle come bene si armonizzava la lancia tripunte con la sua gold cloth.

    Si ritrovò seduta su uno dei grani del suo rosario, in una posizione più alta rispetto a Rigel per non interferire con il suo attacco e cominciò: vari sciami di insetti, dalle più disparate forme e specie, fuoriuscirono dall’arma unendosi a stormi di altrettanti piccoli uccelli. Questi animali spirituali avevano come unico scopo quello di martoriare lo spirito del Caduto, divorarlo e consumarlo, colpendolo ora che il suo corpo era instabile, confidando che una volta soppressa la carica di esistenza tutto sarebbe collassato.


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    NARRATO † PARLATOPENSATO°TELEPATIA°

    NOME † Dhawyth Thew
    ENERGIAViola
    CASTA † Cavalieri di Athena
    CLOTH † Gold Virgo {VII}
    FISICAMENTE † -2 gusto, -1 tatto, ferite su tutto il corpo ma lentamente in ripresa, è allo stremo
    MENTALMENTE † apatia portami via
    STATUS CLOTH † ammaccature varie
    RIASSUNTO AZIONI † Contrasto l'attacco mentale con la consapevolezza che non mi verrà messo davanti agli occhi nulla di cui Dha non si sia già interrogata, essa è il peggior giudice di se stessa, ed il suo Credo è talmente forte da non poter vacillare.Attacca con Tenkūhaja Chimimōryō, creando sciami estormi di animaletti ch andranno a martoriare l'anima del Caduto.

    ABILITÀIlluminazione Spirituale.
    Il Cavaliere della Vergine è sempre stato il più vicino agli Dei tra tutti i suoi compagni. Ciò non è una semplice metafora per indicare il suo immenso potere, quanto qualcosa di ben più profondo.
    A prescindere dalla propria filosofia, il processo per giungere alla piena padronanza dei poteri della Costellazione culmina nell'Illuminazione, nel raggiungimento pieno dell'Ottavo Senso (Esso è il senso dei sensi e per questo motivo non ha barriere fisiche, supera il degradarsi delle ere, diventa immortale. Per questo motivo tale senso permette al cavaliere di superare ostacoli ritenuti insormontabili e di raggiungere il regno dei defunti da vivi. Con l'ottavo senso vista, udito, gusto, olfatto e tatto si uniscono ad intuito, creatività e razionalità dando vita ad un nuovo universo di immagine e comunicazione.)Il Cavaliere, giunto a tale consapevolezza del Tutto, potrà creare Proiezioni Astrali di sé(Data la sua familiarità con l'immateriale, il cavaliere è in grado di separare la propria anima dal suo involucro fisico. Lo spirito in questione preserverà le proprie capacità cosmiche e mentali, lasciando il corpo privo di difese in una sorta di ibernazione provvisoria. Per raggiungere questo livello di separazione, il cavaliere deve meditare e concentrarsi a lungo in un luogo tranquillo e sicuro, poiché il corpo verrà abbandonato nel luogo di meditazione prescelto e quindi potrebbe essere soggetto ad attacchi mortali; se ciò dovesse accadere ne risentirebbe anche la mente e lo spirito del cavaliere, che perirebbe a breve dalla perdita del corpo.La proiezione astrale potrà muoversi in tutti i luoghi raggiungibili dal teletrasporto, soffrendo delle medesime preclusioni. In questa forma potrà comunque interagire con il mondo, combattere ed utilizzare il cosmo, con l'unica variante di un maggior dispendio energetico. Tuttavia se l'avatar dovesse accusare danni essi si ripercuoterebbero direttamente al suo spirito, in misura maggiore rispetto al normale. Tutti i sensi e la mente funzioneranno e saranno colpibili normalmente nell'avatar come nel corpo fisico, ad eccezione del tatto. Gdr-Only con autorizzazione del Master), manipolare la materia con un potere del tutto simile alla Telecinesi (Essa rappresenta quella particolare abilità mentale che permette al cavaliere di interagire con il mondo circostante utilizzando la mente; egli potrà quindi spostare gli oggetti col pensiero, torcere ed effettuare morse semplicemente usando la mente.), e controllare direttamente gli Stati d'Essere degli Spiriti (Questa familiarità con l'essenza ultima dell'essere, permette al cavaliere di gestire l'intricato reticolo di fili che compongono l'anima dell'essere umano; egli potrà quindi attaccare, ferire, fin quasi a mutilare, lo spirito dell'avversario che non risentirà di alcun danno fisico sul proprio corpo, ma si sentirà come affaticato, quasi svuotato di ogni energia fisica, oltre che a provare atroci dolori. Inoltre la manipolazione spirituale può colpire anche i livelli emotivi, instillando nell'avversario le più disparate emozioni; potrà inoltre trasportarli tra i vari Mondi Eterei... fino a poterli completamente annichilire).

    Dominio sulla Realtà.
    Il dominio sul mondo spirituale conduce al dominio sul mondo materiale. Il Cavaliere è parte del Tutto, consapevole del passato, del presente e del futuro.Tale conoscenza si manifesta sul controllo delle regole basilari dello spazio/tempo, potendo spostarsi attraverso esso con il Teletrasporto(Esso avviene a livello subatomico; il corpo fisico si disintegra per riassemblarsi nel punto prestabilito, ma per fare ciò richiede un quantitativo energetico non indifferente, motivo per cui può essere usato in duello una sola volta per evitare un attacco - anche i colpi ad area possono essere evitati grazie alla possibilità di spostarsi in un'altra dimensione, sempre una sola volta per duello. Si possono anche teletrasportare persone consenzienti ed i loro oggetti, le proprie tecniche e virtualmente ogni cosa spostabile. Inoltre si possono teletrasportare anche soggetti non consenzienti così come i loro oggetti, a patto di riuscire a toccarli fisicamente con i propri poteri), o Fermare il Flusso del Tempo in un'area (Lo scorrere del tempo può essere arrestato e modificato dal cavaliere che può decidere di attivare tale potere su uno o più bersagli, che verranno coinvolti o meno in tale stasi ed immobilità. L'alterazione temporale può essere localizzata a persone o zone precise, ad esempio un campo di combattimento;tale abilità richiede un alto consumo energetico a seconda della vastità dell'area interessata e del protrarsi dell'effetto. Durante questa sorta di stasi potranno comunque essere usate tecniche e poteri; la crono-stasi stessa può essere lanciata come una tecnica atta ad influenzare la percezione temporale di coloro che ne vengono colpiti nell'area d'effetto della tecnica, o per scopi difensivi o per bloccare od evitare attacchi altrui). Agli estremi egli può creare tecniche in grado di richiamare un'immensa quantità di energia cosmica direttamente dalla realtà o di alterare profondamente il campo di battaglia richiamando il Suono della Creazione del Cosmo o il Suono della Distruzione (Queste tecniche sono rispettivamente il Tenma Kōfuku☀ e l'Agyō/Ungyō☀, colpi così potenti che prima di essere eseguiti richiedono di accumulare cosmo durante il combattimento privandosi temporaneamente - minimo quattro turni - di almeno un senso.Lanciate senza questo accumulo le tecniche perdono la propria caratteristica "straordinaria" ed hanno il medesimo potere di tutte le altre tecniche.)

    Dominio sul Corpo.
    Solo tramite il controllo di sé e delle proprie pulsioni si può sperare di giungere allo stato di Illuminazione e rimanerci.
    Il cavaliere ha ormai vinto questo combattimento con se stesso e conosce tutti i segreti del corpo e delle sue interazioni con la realtà.L'accettazione e la comprensione delle regole che governano l'Universo, hanno permesso al cavaliere di modificare ed alterare i normali stimoli esterni dati dai cinque sensi. Utilizzando come veicolo le sue abilità spirituali e non il cosmo o contatti fisici, egli può modificare tali sensi: Udito Vista Gusto Olfatto Tatto, inibendoli temporaneamente o permanentemente, trascinando l'avversario verso una forma di non esistenza, quasi una sorta di oblio. Ogni privazione avrà uno specifico effetto che verrà affrontato volta per volta.

    Illusioni Complete.
    La manipolazione della realtà permette al cavaliere di dar libero sfoggio alla creazione; a seconda del livello energetico egli potrà creare fitte reti illusorie, spaziando da semplici miraggi a più complete e realistiche forme. Esse saranno in grado di influenzare tutti i sensi dell'osservatore, inclusa le mente, ma tranne il tatto poiché si tratta sempre di illusioni non tangibili. La destrezza e l'accuratezza dei particolari creati potrebbero essere così precisi e convincenti fino al punto di ingannare la mente stessa dell'avversario, che quindi crederà di percepire le consistenze, i sapori e gli eventuali danni. Le illusioni mentali sono più infime e complesse perchè più difficili da squarciare; il velo illusorio colpirebbe direttamente le connessioni nervose, alterando e modificando qualsiasi influenza.
    Tale capacità può essere usata anche con scopo difensivo preventivo; difatti permetterà al cavaliere di accorgersi delle menzogne altrui individuando qualsiasi forma di illusione, e di permettergli quindi di proteggere la mente da invasioni esterne atte ad influenzarla. (Per annichilire tali illusioni sarà necessario un consumo di cosmo e una tecnica difensiva appropriata).

    Telepatia.
    La trasmissione del pensiero permette ai cavalieri in possesso di tale abilità, di comunicare con la mente senza l'utilizzo di altri sensi o strumenti. In questo modo si potranno avere intere conversazioni mentali senza che estranei riescano ad udirle.
    Il Cavaliere risulterà seduto su una grossa sfera, del tutto simile ad un grano del rosario che brandisce. Egli invocherà gli spiriti malvagi minori di montagne e fiumi, essenze elementali di acqua e terra, o anime di defunti e di dolore, che attaccheranno i vivi e i morti per divorarne le loro anime. Questi piccoli spiriti della natura che provengono dal mondo immateriale, di solito uccelli, insetti e altri piccoli animali che hanno dimenticato la loro vera forma e hanno acquisito una strana apparenza, avranno il compito di consegnare la punizione divina ai malfattori, essendo usati dal cavaliere come se fossero armi. La vittima sentirà la propria anima lacerarsi, strapparsi, come se venisse distesa e accartocciata più volte; il dolore conseguente non ha eguali nel mondo fisico.


    TECNICHECaelestis Dominatio Umbrarum - Tenkūhaja Chimimōryō.
    Attacco ad area, componente spirituale
    Tecnica punitiva.

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    'insieme degli assalti cosmici e spirituali assume la forma di un spirale variopinta con al centro l'ammasso informe che il daimon sta cercando di rendere il suo nuovo corpo.
    Tuttavia la vostra forza combinata, unita alla potenza delle armi di Libra, è troppo persino per lui.

    La forma fisica svanisce quasi subito, incenerita e dispersa, mentre l'essenza spirituale cerca di contrastare l'oblio a cui è destinata.
    Notate tutto l'orrore di quell'essenza informe, una sorta di mercurio spirituale che contrasta e rifugge l'energia eterea che lo bersaglia, inibito dai sigilli e dalla pressione generale.

    Sentite le silenti grida raschiarvi la mente e l'anima, poi inizia a pronunciare frasi incomprensibili, fino esplode ed al suo posto compare una sorta di crepa verso un mondo spirituale.

    La crepa esercita una certa forza di attrazione su di voi, ma niente che non possiate gestire.

    Tuttavia, all'esterno della base e all'inizio del corridoio, iniziano a comparire esseri orribili dalla stessa natura cosmica del Daimon Caduto appena distrutto.

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    ... la vostra anima è nostra... venite... venite

    Il sibilo orribile della loro voce vi tortura la mente, quando un'altra essenza avvolge l'area.
    Egualmente aliena, ma... diversa.

    Sentite sorgere in voi un desiderio di lotta, di rivalsa, di punizione incredibile. Siete estremamente deboli, ma ora vi sentite come se poteste gestire una quantità infinita di battaglie.

    Un incedere metallico annuncia l'arrivo di questa creatura dalle profondità della Base.
    Alta circa tre metri, quasi quanto il soffitto, è una figura umanoide composta da numerorissime parti metalliche ed alcuni innesti biologici.
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    Ad uno sguardo più attento notate che la sua struttura sembra composta da armi da fuoco fuse tra loro.
    Sentite che la sua essenza non è innaturale come quella dei Daimon Caduti, ma è altrettanto terribile. Avete conosciuto l'orrore della Corruzione, del Caos e ora dei Caduti, ma l'aura di un Daimon della Furia di tale potenza è ugualmente orribile.
    Sentite tutta la brutalità dell'Ordine, percepite lo spietato meccanismo della Realtà in un unico istante.

    Egli vi passa accanto, poi dal suo corpo escono armi da fuoco d'ogni sorta ed inizia a scaricare un'apocalisse di proiettili contro l'orda dei Caduti che si fa sempre più numerosa. Notate anche tra loro una sensazione di paura a quella visione...

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    Bene :yeye:

    Avete steso il Daimon Caduto che però prima di venir distrutto apre un portale ai suoi amici.
    Gli Steel sembra abbiamo richiamato quel daimon della furia che come minimo sarà energia suprema.
    Potete proseguire nella base per vedere come stanno gli Steel oppure potete lasciare la base e raggiungere gli altri vostri compagni.
    Nel caso proseguiate nella base - magari perché volete rimettervi in sesto - trovate i cadetti a proteggere una stanza blindata.

    Ci vediamo tra 7 giorni.

    A voi!:zizi:
     
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    We can be Heroes
    Aokigahara



    Non c'era parte di lui che non tremasse, per la stanchezza o la tensione.
    Era concentrato solo ed esclusivamente su ciò che aveva davanti, tanto che non si accorse subito del cosmo dei due Cavalieri d'Oro.
    I loro attacchi si scontrarono sulla carne corrotta, generando un turbine multicolore. Il corpo fittizio venne disgregato in un'infinità di frammenti e disperso dalla pressione dell'offensiva, un mucchio di cenere spazzato via da un uragano.

    Per un attimo il ragazzo poté vedere una massa semi-solida agitarsi in balia di quella forza che lui e i compagni avevano scatenato. Continuava a combattere per la sua sopravvivenza. Sembrava che volesse artigliare l'aria per non venir trascinata via. Soffriva forse?
    Ma, per quanto non sapesse nulla di quell'essere, Lawrence non riusciva a provare pietà neanche in quel momento, non mentre continuava a sperimentare il tocco così aggressivo e sbagliato della sua essenza messa a nudo.
    Si stava dimenando. Erano davvero arrivati al punto di metterlo in ginocchio?
    Sentiva ancora quel contatto sconvolgerlo dai più profondi recessi di sé. Non sapeva dire se fosse un ultimo, disperato tentativo dell'essere di ferirli, o semplicemente un effetto della sua presenza. Lui stava per cedere e ne era consapevole, ma era allo stesso modo consapevole di non potersi arrendere né alla stanchezza né alla violenza del nemico.

    Un suono tetro scoppiò dal centro dell'ammasso alieno. Il suono di una lingua assurda che vomitava parole e parole indecifrabili. Poi esplose. O implose. Era impossibile dirlo.
    La reazione squarciò il piano, aprendo una sorta di passaggio. Law si sentì risucchiare verso l'apertura, come se l'intero ambiente si stesse depressurizzando. Senza pensarci troppo, piantò la punta del tridente nel pavimento metallico in modo da avere un appiglio sicuro, ma dubitava che bastasse.
    Ormai non aveva più senso preoccuparsi. Sembrava che l'ostinata mostruosità della Corruzione e il potere di quell'essere non avessero confini. Ora che erano più vicini a lui poteva sentire che il cosmo dei compagni non era più ampio e impetuoso come prima. Anche la loro lotta era stata brutale.

    ...la vostra anima è nostra...venite...venite...

    Un numero indefinito di entità aliene si facevano strada tra le irregolarità dello squarcio, presenze deformi e mostruose, con una traccia cosmica che ricalcava in modo preoccupante quella appena estinta.
    Un senso di allarme e urgenza costrinse il Triangolo a voltarsi, malgrado il pericolo incombente. Dai recessi più profondi della base stava emergendo una presenza che soverchiava qualunque altro output dell'area. Un cosmo immenso, probabilmente il più ampio che avesse mai avvertito, si stava avvicinando a loro.

    L'immonda influenza che i mostri stavano esercitando scivolò via dalle sue membra, mentre il suo cuore iniziava a battere più forte. E più forte. E più forte.
    Malgrado non riuscisse a reggersi in piedi, si ritrovò a stringere l'arma di Libra in maniera convulsa, quasi facendosi male alle dita. Non poteva cadere. Non poteva arrendersi.
    Non poteva restare fermo a guardare.
    Era sul punto di far esplodere nuovamente il suo cosmo, forzandosi oltre il limite a discapito della sua integrità fisica, quando avvertì un rumore metallico ritmico accompagnare le sue pulsazioni, come un rozzo tamburo.
    La presenza emerse dall'ombra, palesando la sua piena potenza. Si aspettava quasi che una montagna intera si stesse agitando nelle viscere della terra per emergere, schiacciare, distruggere, eliminare.
    Ma non era una montagna: era un folle amalgama biomeccanico antropomorfo, longilineo e tanto alto da toccare quasi il soffitto del corridoio. A ogni suo passo, il sangue di Lawrence scorreva più velocemente, con rabbia crescente, come se la sua sola esistenza tentasse di sovrascrivere un comando sull'intera area, un comando che proveniva da una fonte completamente diversa dai sigilli, dal cosmo dei guerrieri sacri e da quello dei titani. Poteva essere paragonato, in qualche modo, solo all'energia con la quale il falso prete li aveva attaccati, ma era differente anche da quest'ultima, come sono differenti i concetti di "giusto" e "sbagliato". Per un attimo, il ragazzo ebbe l'impressione di fissare una frazione di una verità incommensurabile e primordiale. E quella verità era furiosa.
    Dopo aver oltrepassato il Silver Saint, il corpo sembrò produrre da sé stesso un'infinità di bocche da fuoco, come se ne fosse interamente composto, e iniziò un vero e proprio bombardamento.

    Willrod...

    Alla fine l'Istruttore si era visto costretto a liberare uno dei soggetti contenuti nella base? La Fondazione possedeva veramente i mezzi per contenere una cosa simile? Ondate di colpi e proiettili si riversarono sugli abomini, in una dimostrazione di forza bruta assoluta. Gli esseri non tentavano più di attirarli tra di loro. Erano troppo impegnati a provare paura, sempre che la paura avesse significato per loro.

    Anche il Silver Saint provava paura. Nascosta sotto la rabbia e la scarica di adrenalina che lo stava ancora attraversando, ma pur sempre di paura si trattava. Il mostro arrivato dall'interno della base non l'aveva degnato di uno sguardo, ma la sua sola presenza bastava a risvegliare un intenso timore reverenziale.
    Law si ritrovò a sperare che vincesse, che cancellasse i suoi simili da quel piano di esistenza, ma non aveva idea di cosa sarebbe successo dopo.
    In quel momento, comunque, date le sue condizioni non avrebbe potuto muovere nemmeno un dito, né per aiutare quell'arsenale ambulante né tanto meno per contrastarlo. Aspettò qualche secondo, soltanto per riprendere fiato, prima di rialzarsi. Non sapeva come e quando era di nuovo finito in ginocchio.
    Estrasse il tridente dal metallo della pavimentazione con una certa fatica e si trascinò di qualche passo verso la parte buia del corridoio. Sentiva ancora i due Gold poco distanti.
    Doveva fare quel poco che poteva e la cosa più logica in quel momento era verificare la situazione nel resto della base. Lo preoccupava soprattutto la squadra, dato che non se la sentiva di escludere nessuna possibilità in un simile frangente.
    Si rese conto di quanto fosse complessa la struttura soltanto quando si addentrò maggiormente nei recessi sotterranei, precedendo Rigel e Dhawith senza dire una parola.

    Se non avessi fatto chiudere tutte le vie secondarie, sarebbe un bel problema imboccare quella giusta.

    Stava iniziando a respirare normalmente, ma muoversi era ancora complicato. Non osava nemmeno bruciare una quantità di cosmo superiore al minimo indispensabile per sorreggere il peso dell'armatura.
    Il fianco continuava a sanguinare sebbene la ferita non fosse particolarmente profonda. Il resto del corpo era una serie indefinita di dolori e lividi, che non riusciva a quantificare. Avanzava reggendosi al tridente col braccio buono.
    Molto lentamente, arrivò in una sezione ancora più profonda della base, una sorta di stanza di controllo. I cadetti che lui e l'istruttore avevano fatto allontanare erano schierati davanti a una grossa porta blindata, le armi spianate e ronzanti.
    Solo in quel momento di concesse una specie di sospiro di sollievo, che tuttavia suonò più come un rantolo. Quantomeno, sembrava che lo sbarramento avesse funzionato.

    Dov'è Willrod? - chiese appoggiandosi al muro libero più vicino e scivolando verso terra fino a sedersi.

    Devo chiedergli che cavolo era quel pistolero inquietante... ma prima credo di dovermi riposare cinque minuti.





    narrato ▼ parlatopensato
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    NOME ♦ Lawrence Solomon Conley
    ENERGIA ♦ Rossa
    CASTA ♦ Saint di Athena
    CLOTH ♦ Silver di Triangolo Australe
    STATUS FISICO ♦ Contusioni sparse, lacerazioni sul fianco destro, trauma da impatto sul braccio sinistro. Quasi KO.
    STATUS MENTALE ♦ FUCK
    STATUS CLOTH ♦ Incrinata in punti sparsi. Crepe evidenti e alcuni pezzi in meno su spallacci, pettorale ed elmo

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Si prosegue nella base.

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    ABILITÀ

    Geometria dell’Ottava Sfera - Sigilli Straordinari
    Attraverso la comprensione delle forme del poligono più elementare, il Saint del Triangolo Australe è in grado di tracciare col proprio cosmo linee e disegni complessi, che racchiudono nei loro intrecci la descrizione e i fondamenti del codice matematico che governa ogni cosa della natura. Per questo motivo, i sigilli creati con tale potere possono agire sul cavaliere, il suo avversario e gli altri esseri (siano essi alleati o nemici), ma anche sull’ambiente circostante e sugli oggetti nel raggio d’azione consentito dalle facoltà dell’utilizzatore.
    L'applicazione più semplice e basilare, unita alle profonde conoscenze del cavaliere, permette di far fluire il cosmo più facilmente, riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    Grazie alla Geometria, inoltre, il sigillatore potrà agire in modo analogo sui nemici, ma in senso opposto, rendendo quindi più difficoltoso l'uso del cosmo, oltre a ostacolarne i movimenti. In casi di grandi divari energetici, si potrebbe arrivare a bloccare completamente il cosmo dell'avversario, oppure costringere un individuo sprovvisto di cosmo a una stasi perpetua.
    Tali sigilli sono cumulabili e richiederanno un grande dispendio cosmico da parte del bersaglio colpito per essere infranti e annullati. In caso non vengano attivamente disattivati, essi perdurano per tutta la durata dello scontro.
    Le forme assunte dai sigilli possono essere molteplici, sia bidimensionali che tridimensionali. All'occorrenza si possono plasmare a foggia di semplici armi in grado di arrecare solo danno da impatto e comunque inferiori in efficacia a quella di costrutti e armi cosmiche.
    La padronanza del Triangolo Australe sulla Geometria Celeste è superiore a quella di un normale sigillatore e le sue creazioni saranno sempre più efficaci, anche se non tanto da rivaleggiare con quelle di un combattente che possieda un maggiore livello di padronanza dell’energia cosmica.


    TECNICHE ♦ ///


     
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    L’ammasso fisico fu incenerito sul colpo immediatamente, dopotutto di trattava di carne già violentemente colpita ed instabile, lo spirito invece resistette ancora qualche istante provando a ricomporsi per fronteggiare la minaccia dei loro attacchi spirituali. Sembrava essere allo stremo, patire e soffrire forse nel constatare che non ci fosse via di scampo; un occhio esterno penserebbe che la fede cristiana di Dha avrebbe dovuto farle provare pena per quell’essere immondo, tuttavia la parte più razionale del gold saint di Virgo non riusciva in nessun modo a provare compassione, nemmeno di fronte allo strazio e alla sofferenza spirituale che quell’ammasso stava provando.

    Il boato della deflagrazione la fece indietreggiare di un passo, recuperato subito dopo dalla curiosità di vedere su cosa si affacciasse lo squarcio che ora si trovava al posto del Caduto esploso; sembrava un’altra dimensione composta da altrettanti Caduti che bramavano le loro anime. La testa cominciò a girarle, percepiva la stessa essenza del Daimon Caduto provenire sia dallo squarcio, che dall’area esterna che dall’inizio del corridoio...quella feccia doveva aver chiamato rinforzi, ma in quel momento Dha non aveva nemmeno più le forze per reggersi in piedi, figuriamoci fronteggiare quel genere di avversari. Si accasciò a terra inerme, colta dal desiderio di lasciar perdere e abbandonarsi al riposo eterno, dopotutto aveva sempre considerato quell’eventualità...quando sentì dapprima il cosmo dei suoi compagni; come era successo all’esterno, quando era distesa sulla roccia a fissare il cielo, anche adesso percepì il ruggente cosmo dei suoi fratelli invocare l’aiuto di Athena...poi fu il turno di un’altra forma di energia, altrettanto aliena come quella del caduto ma diversa. Questa era furiosa e ribollente, maestosa e temibile...proveniva dall’interno della struttura, da un corridoio buio che si insinuava nei meandri della fondazione.

    Si voltò verso la percezione, sentendosi incredibilmente rinvigorita ed arrabbiata...un furore tutto nuovo le bruciò in petto, infondendole la stupefacente consapevolezza di poter sbriciolare ogni Caduto lì presente...quasi bramava la battaglia, come se fosse una sete di sangue.

    Un suono metallico e cadenzato anticipò l’arrivo dei Daimon, ma questa volta non si trattava di un corrotto Caduto, e sebbene il suo aspetto umanoide fuso con armi e lamiere potesse trarre in inganno, Dha si meravigliò dell’attrazione e magnificenza che provava per quell’essere. Si sentiva intimorita dalla sua potenza, ma d’altro canto la paura si mischiava all’ammirazione: come un insetto attratto dalla fiamma di una candela. Le parve in quel momento di comprendere il senso del Tutto, di capire come funzionasse la Realtà e la brutalità di coloro destinati a preservarla.

    Il Daimon le passò accanto e generò delle armi dal suo corpo che rivolse verso i Caduti alle loro spalle; Dha scivolò sul pavimento e si diresse verso l’interno della struttura seguendo Law che li aveva anticipati.
    Trovò gli Stell Saint cadetti proteggere la porta di una camera blindata e la cosa non le piacque, cominciò a riflettere sul fatto che il Daimon venuto in loro soccorso fosse arrivato proprio dall’interno della struttura, da quegli stessi corridoi...non era certa di ciò che stava per dire perciò si prese qualche minuto per formulare bene la domanda, ma non appena cercò di parlare si ricordò dell’assenza del gusto legato alla privazione sensoriale, quindi rivolse lo sguardo verso Law e comunicò telepaticamente con lui…

    °Law...cosa stanno proteggendo quei saint? Quel Daimon è arrivato da qui, era già dentro la struttura...questa faccenda non mi piace, hai avuto modo di parlare con il comandante?°

    Disse senza distogliere lo sguardo dalla porta.

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    NARRATO † PARLATOPENSATO°TELEPATIA°

    NOME † Dhawyth Thew
    ENERGIAViola
    CASTA † Cavalieri di Athena
    CLOTH † Gold Virgo {VII}
    FISICAMENTE † -1 gusto, ferite su tutto il corpo ma in ripresa
    MENTALMENTE † furore
    STATUS CLOTH † ammaccature varie
    RIASSUNTO AZIONI † Seguo Law alla porta blindata e porgo le mie domande telepaticamente a lui perchè non ho voce.

    ABILITÀIlluminazione Spirituale.
    Il Cavaliere della Vergine è sempre stato il più vicino agli Dei tra tutti i suoi compagni. Ciò non è una semplice metafora per indicare il suo immenso potere, quanto qualcosa di ben più profondo.
    A prescindere dalla propria filosofia, il processo per giungere alla piena padronanza dei poteri della Costellazione culmina nell'Illuminazione, nel raggiungimento pieno dell'Ottavo Senso (Esso è il senso dei sensi e per questo motivo non ha barriere fisiche, supera il degradarsi delle ere, diventa immortale. Per questo motivo tale senso permette al cavaliere di superare ostacoli ritenuti insormontabili e di raggiungere il regno dei defunti da vivi. Con l'ottavo senso vista, udito, gusto, olfatto e tatto si uniscono ad intuito, creatività e razionalità dando vita ad un nuovo universo di immagine e comunicazione.)Il Cavaliere, giunto a tale consapevolezza del Tutto, potrà creare Proiezioni Astrali di sé(Data la sua familiarità con l'immateriale, il cavaliere è in grado di separare la propria anima dal suo involucro fisico. Lo spirito in questione preserverà le proprie capacità cosmiche e mentali, lasciando il corpo privo di difese in una sorta di ibernazione provvisoria. Per raggiungere questo livello di separazione, il cavaliere deve meditare e concentrarsi a lungo in un luogo tranquillo e sicuro, poiché il corpo verrà abbandonato nel luogo di meditazione prescelto e quindi potrebbe essere soggetto ad attacchi mortali; se ciò dovesse accadere ne risentirebbe anche la mente e lo spirito del cavaliere, che perirebbe a breve dalla perdita del corpo.La proiezione astrale potrà muoversi in tutti i luoghi raggiungibili dal teletrasporto, soffrendo delle medesime preclusioni. In questa forma potrà comunque interagire con il mondo, combattere ed utilizzare il cosmo, con l'unica variante di un maggior dispendio energetico. Tuttavia se l'avatar dovesse accusare danni essi si ripercuoterebbero direttamente al suo spirito, in misura maggiore rispetto al normale. Tutti i sensi e la mente funzioneranno e saranno colpibili normalmente nell'avatar come nel corpo fisico, ad eccezione del tatto. Gdr-Only con autorizzazione del Master), manipolare la materia con un potere del tutto simile alla Telecinesi (Essa rappresenta quella particolare abilità mentale che permette al cavaliere di interagire con il mondo circostante utilizzando la mente; egli potrà quindi spostare gli oggetti col pensiero, torcere ed effettuare morse semplicemente usando la mente.), e controllare direttamente gli Stati d'Essere degli Spiriti (Questa familiarità con l'essenza ultima dell'essere, permette al cavaliere di gestire l'intricato reticolo di fili che compongono l'anima dell'essere umano; egli potrà quindi attaccare, ferire, fin quasi a mutilare, lo spirito dell'avversario che non risentirà di alcun danno fisico sul proprio corpo, ma si sentirà come affaticato, quasi svuotato di ogni energia fisica, oltre che a provare atroci dolori. Inoltre la manipolazione spirituale può colpire anche i livelli emotivi, instillando nell'avversario le più disparate emozioni; potrà inoltre trasportarli tra i vari Mondi Eterei... fino a poterli completamente annichilire).

    Dominio sulla Realtà.
    Il dominio sul mondo spirituale conduce al dominio sul mondo materiale. Il Cavaliere è parte del Tutto, consapevole del passato, del presente e del futuro.Tale conoscenza si manifesta sul controllo delle regole basilari dello spazio/tempo, potendo spostarsi attraverso esso con il Teletrasporto(Esso avviene a livello subatomico; il corpo fisico si disintegra per riassemblarsi nel punto prestabilito, ma per fare ciò richiede un quantitativo energetico non indifferente, motivo per cui può essere usato in duello una sola volta per evitare un attacco - anche i colpi ad area possono essere evitati grazie alla possibilità di spostarsi in un'altra dimensione, sempre una sola volta per duello. Si possono anche teletrasportare persone consenzienti ed i loro oggetti, le proprie tecniche e virtualmente ogni cosa spostabile. Inoltre si possono teletrasportare anche soggetti non consenzienti così come i loro oggetti, a patto di riuscire a toccarli fisicamente con i propri poteri), o Fermare il Flusso del Tempo in un'area (Lo scorrere del tempo può essere arrestato e modificato dal cavaliere che può decidere di attivare tale potere su uno o più bersagli, che verranno coinvolti o meno in tale stasi ed immobilità. L'alterazione temporale può essere localizzata a persone o zone precise, ad esempio un campo di combattimento;tale abilità richiede un alto consumo energetico a seconda della vastità dell'area interessata e del protrarsi dell'effetto. Durante questa sorta di stasi potranno comunque essere usate tecniche e poteri; la crono-stasi stessa può essere lanciata come una tecnica atta ad influenzare la percezione temporale di coloro che ne vengono colpiti nell'area d'effetto della tecnica, o per scopi difensivi o per bloccare od evitare attacchi altrui). Agli estremi egli può creare tecniche in grado di richiamare un'immensa quantità di energia cosmica direttamente dalla realtà o di alterare profondamente il campo di battaglia richiamando il Suono della Creazione del Cosmo o il Suono della Distruzione (Queste tecniche sono rispettivamente il Tenma Kōfuku☀ e l'Agyō/Ungyō☀, colpi così potenti che prima di essere eseguiti richiedono di accumulare cosmo durante il combattimento privandosi temporaneamente - minimo quattro turni - di almeno un senso.Lanciate senza questo accumulo le tecniche perdono la propria caratteristica "straordinaria" ed hanno il medesimo potere di tutte le altre tecniche.)

    Dominio sul Corpo.
    Solo tramite il controllo di sé e delle proprie pulsioni si può sperare di giungere allo stato di Illuminazione e rimanerci.
    Il cavaliere ha ormai vinto questo combattimento con se stesso e conosce tutti i segreti del corpo e delle sue interazioni con la realtà.L'accettazione e la comprensione delle regole che governano l'Universo, hanno permesso al cavaliere di modificare ed alterare i normali stimoli esterni dati dai cinque sensi. Utilizzando come veicolo le sue abilità spirituali e non il cosmo o contatti fisici, egli può modificare tali sensi: Udito Vista Gusto Olfatto Tatto, inibendoli temporaneamente o permanentemente, trascinando l'avversario verso una forma di non esistenza, quasi una sorta di oblio. Ogni privazione avrà uno specifico effetto che verrà affrontato volta per volta.

    Illusioni Complete.
    La manipolazione della realtà permette al cavaliere di dar libero sfoggio alla creazione; a seconda del livello energetico egli potrà creare fitte reti illusorie, spaziando da semplici miraggi a più complete e realistiche forme. Esse saranno in grado di influenzare tutti i sensi dell'osservatore, inclusa le mente, ma tranne il tatto poiché si tratta sempre di illusioni non tangibili. La destrezza e l'accuratezza dei particolari creati potrebbero essere così precisi e convincenti fino al punto di ingannare la mente stessa dell'avversario, che quindi crederà di percepire le consistenze, i sapori e gli eventuali danni. Le illusioni mentali sono più infime e complesse perchè più difficili da squarciare; il velo illusorio colpirebbe direttamente le connessioni nervose, alterando e modificando qualsiasi influenza.
    Tale capacità può essere usata anche con scopo difensivo preventivo; difatti permetterà al cavaliere di accorgersi delle menzogne altrui individuando qualsiasi forma di illusione, e di permettergli quindi di proteggere la mente da invasioni esterne atte ad influenzarla. (Per annichilire tali illusioni sarà necessario un consumo di cosmo e una tecnica difensiva appropriata).

    Telepatia.
    La trasmissione del pensiero permette ai cavalieri in possesso di tale abilità, di comunicare con la mente senza l'utilizzo di altri sensi o strumenti. In questo modo si potranno avere intere conversazioni mentali senza che estranei riescano ad udirle.
    Il Cavaliere risulterà seduto su una grossa sfera, del tutto simile ad un grano del rosario che brandisce. Egli invocherà gli spiriti malvagi minori di montagne e fiumi, essenze elementali di acqua e terra, o anime di defunti e di dolore, che attaccheranno i vivi e i morti per divorarne le loro anime. Questi piccoli spiriti della natura che provengono dal mondo immateriale, di solito uccelli, insetti e altri piccoli animali che hanno dimenticato la loro vera forma e hanno acquisito una strana apparenza, avranno il compito di consegnare la punizione divina ai malfattori, essendo usati dal cavaliere come se fossero armi. La vittima sentirà la propria anima lacerarsi, strapparsi, come se venisse distesa e accartocciata più volte; il dolore conseguente non ha eguali nel mondo fisico.


    TECNICHE † //

     
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    AOKIGAHARA
    IX

    Parlato - Pensato - Methos - Cassandra - Altri

    y8k159l


    I tre attacchi andarono a fondersi, convergendo verso l'unico bersaglio che era il Caduto, o qualsiasi altra cosa fosse. Rigel lo avrebbe capito solo più tardi, non aveva pensato neanche per un secondo di chiedere spiegazioni a Methos o Dha per capire la natura dell'avversario... come facevano un tempo i cow-boys, prima si spara e poi si fanno domande. L'energia si intensificava sempre di più, l'olocausto spirituale che lui aveva causato stava svolgendo il suo compito. Il cosmo del Cancro ruggì.

    ...vattene ALL'INFERNO!!!

    Era un pensiero dettato dall'esasperazione, probabilmente. Ma esplose nella mente del ragazzo, esattamente come il loro avversario. L'aria si alleggerì di colpo, e stavolta il ragazzo sentiva che se n'erano finalmente liberati; solo una specie di nebbia aleggiava nel tunnel, ma andava disperdendosi. Rigel avanzò, per raggiungere Lawrence, ma fece solo due passi: una sensazione familiare, ma al contempo inquietante e spaventosa, lo attanagliò. Percepiva l'apertura di un portale, un varco come lui stesso ne usava per accedere nello Yomotsu Hirasaka: ma il varco non conduceva in un luogo a lui conosciuto. Fece appena in tempo a voltarsi, e li vide. Udì le loro voci nella sua mente. Caduti, erano tanti... e si stavano avvicinando.

    Se avessero varcato la soglia del portale, erano tutti perduti.

    ...clank.

    Forse poteva ancora cercare di chiudere quel varco con il suo cosmo, ma quella non sembrava essere una dimensione spirituale.

    ...clank.

    Se solo Dhawyth fosse stata ancora in forze, avrebbero potuto tentare di unire nuovamente le forze; o con un terzo cavaliere d'oro, tentare addirittura un'Athena Exclamation, ma in quelle condizioni...

    ...clank.

    Quei caduti si avvicinavano sempre di più, e non c'era niente che il suo cervello riuscisse ad inventarsi. La rabbia stava aumentando in modo innaturale nel suo animo, forse per la frustrazione.

    ...clank.

    E i suoi amici erano ancora chissà dove a combattere. Sentiva distintamente la forza dei due leoni, aveva la sensazione di distinguere il cosmo di Athena che accorreva in loro aiuto e sperava che la dea gli desse un'illuminazione improvvisa sul da farsi.

    ...CLANK.

    Spostati, ragazzino. Ci sono i rinforzi, pare.

    Di che parli?

    Beh... di quello.

    ...CLANK.

    Fu solo allora che il ragazzo distinse i rumori metallici. Era talmente preso dalla nuova minaccia che non si era reso conto di cosa si stesse avvicinando alle sue spalle, e fu solo quando Methos glielo fece notare che percepì una nuova, singola presenza avvicinarsi dalle profondità nella base. Un gigante, che camminava a passo lento e pesante, come un grosso robot di quei film americani di qualche anno prima. Aveva superato Lawrence, e adesso con una flemma infinita aveva sorpassato anche lui e Dha per dirigersi verso il varco. Rigel lo fissò attonito, e quello si fermò.

    Poi scatenò l'inferno. Una miriade di bocche da fuoco liberarono tutto ciò che avevano contro il varco ed i suoi occupanti, devastando ogni cosa.

    ...benedica, fratello...

    Si voltò verso Dha e l'affiancò mentre sgattaiolava via verso il loro compagno, sentendo il rumore delle armi da fuoco che diminuiva gradualmente mentre si inoltravano in profondità nella base; la sua forza spirituale, invece, non accennava a dimiuire e forse andava ancora aumentando. Certamente se la sarebbe giocata alla pari contro il loro amico ex-prete, o lo avrebbe semplicemente distrutto... e probabilmente anche i suoi amici non avrebbero trovato migliore sorte.

    Dì un po', ma anche quello era un Daimon?

    Sì, ed era uno di quelli arrabbiati. Un Daimon della furia, parecchio potente. Mi chiedo da dove sia sbucato.

    Non credo ci siano molte possibilità. O è stato richiamato da questo putiferio e si è imbucato alla nostra festa, e in quel caso direi che è un peccato che non sia arrivato prima. Ma dato il tempismo con cui è comparso... era già qui.

    Non credo sia semplicemente un ospite, e di certo ha un potere troppo grande per essere contenuto o controllato dai Cavalieri d'Acciaio. Tu che ne pensi?

    Rigel ci pensò su, mentre arrivavano in presenza degli altri uomini della base. Dha puntò lo sguardo su una porta blindata con dei soldati posti di guardia, Law si stava accasciando contro il muro chiedendo di Willrod.

    Controllato, di certo no. Alleato forse, anche se non riesco davvero ad immaginarmi come. Forse... mosso da qualcosa che gli interessa, e quindi uno scambio.

    Per un attimo pensò di teletrasportarsi dietro la porta blindata per scoprire a cosa i guerrieri facessero la guardia pur trovandosi sotto attacco e in piena invasione. Ma non era il caso, almeno finchè il capo di quella base non avesse dato loro qualche informazione e magari una spiegazione del perchè un mostro di quel genere stesse sterminando un'orda di Caduti all'ingresso della loro base. Si spostò verso Law, aspettando anche lui che arrivasse Willrod o chi per lui.

    Ma non tolse gli occhi dalla porta neanche per un momento.

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    _Marco_Albiero_-Cancer-Omega
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Viola
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Cancro [VII]
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Indolenzito dalla presa dell'avversario, nuove contusioni e molto probabili fratture alle braccia.
    STATUS MENTALE - Leggermente sollevato alla percezione degli altri cosmi, molto stanco.


    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Ancora scusate per il ritardo. Nulla di che, dribblo la rissa, chiacchierata mentale con Methos e aspetto Willrod.

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.


    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.


    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE


    Sekishiki Kisou'en: Le Fiamme Demoniache Celesti, chiamate anche “fuochi fatui”, sono le anime fiammeggianti evocate da Rigel con cui è in grado di incenerire l’anima dei propri avversari. Il cavaliere è in grado di creare e far muovere le Fiamme Demoniache entro il raggio d’azione del proprio cosmo e di plasmarne la forma come meglio crede in modo da poter attaccare qualsiasi forma spirituale fronteggi, sia essa libera o all’interno di un corpo, nel modo più efficace possibile. Maggiore sarà la forza spirituale dell’avversario rispetto a quella del Cavaliere del Cancro, maggiore sarà la sua resistenza ai danni spirituali inflitti dal Kisouen.


     
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    I
    cadetti ad un primo momento oppongono la loro resistenza alle vostre domande di conoscere il destino di Willrod o al farvi entrare.
    Poi dalla porta sentite provenire un'energia sempre più intensa, che vi pervade e vi scuote.

    Sentite un'ira incontrollabile serpeggiare in voi, i vostri pensieri vagano senza che li possiate controllare verso ricordi ostili che richiamano il desiderio di vendicarsi e di combattere.

    Il vostro cosmo inizia ad avvampare, ma non fino a superare il vostro controllo.
    I cadetti sono come sopraffatti da quell'evento e, forse spaventati e timorosi per il destino di Willrod, si fanno da parte.

    Quando vi aprono la porta, la sensazione di perdere il controllo aumenta e richiede tutta la vostra forza di volontà il resistergli.

    La stanza è vuota e grande, con solo un tavolo al suo centro con una scatola di metallo aperta. Sulla scatola vi sono numerosi simboli incomprensibili. Le uniche lettere che riconoscete sono "GRADO 0023".

    Willrod è poco distante, in ginocchio e in una sorta di stasi.
    Un'energia rossastra lo avvolge, un'energia simile a quella del Daimon che avete visto comparire poco prima.

    Innanzi a lui vi è un sigillo fatto di sangue, probabilmente il suo. Notate un taglio sul palmo della mano sinistra, da cui fuoriesce in continuazione sangue che viene assorbito dal sigillo stesso.

    Al centro del disegno vi è uno strano pezzo di metallo affilato e appuntito, simile ad un coltello di foggia aliena.
    Questo oggetto emana un potere terrificante.
    Più vi soffermate ad osservarlo, più il desiderio di battaglia sorge in voi...

    y8k159l

    Si ricomincia :yeye:

    I cadetti per un po' resistono, poi quello che percepiscono (e che percepite) provenire dalla porta li spaventa, quindi vi lasciano passare.
    Lì trovate Willrod in ginocchio, con un pugnale dalla fattezza stranissima al centro di un sigillo fatto con il suo sangue. Il sangue gli scende da un taglio nel palmo della mano sinistra ed alimenta l'incanto.
    Vi è chiaro che è il pugnale che, grazie alla forza vitale di Willrod, ha richiamato il super Daimon.
    Willrod non durerà ancora per molto.
    Se cercate di richiamare la sua attenzione noterete che è come in stasi.
    Law riconosce il sigillo come un sigillo Daimon e tecnicamente sà come poterlo alimentare. Potete potenziarlo, sostituire Willrod, chiuderlo etc...
    Se avete domande scrivete pure in off topic :zizi:

    Visto il mio ritardo ed il periodo estivo stiamo agili con le scadenze :zizi:

    A voi!:zizi:


    Edited by Gorthaur - 12/7/2020, 00:44
     
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    Il fatto che i cadetti non avessero nemmeno risposto alla sua domanda era quantomeno fastidioso.
    Era palese che qualcosa non andasse. Willrod aveva effettivamente tenuto fede alla sua parola: aveva dato loro il tempo e la possibilità di sistemare l'essere e i corrotti a modo loro... e poi aveva fatto la sua mossa, proprio quando la situazione stava sfuggendo di mano. Non c'era più dubbio, ormai.
    Passarono pochi, interminabili secondi, prima che i due compagni d'arme lo raggiungessero. Evidentemente non era il momento di starsene seduto a riposare. Richiamò una minuscola quantità di cosmo, appena necessaria a formare un sigillo che lo sostenesse nello sforzo fisico, un'operazione che fino a pochi minuti prima non si era nemmeno azzardato a tentare.
    Ringraziando le sue capacità e la benedizione del Triangolo, si rimise in piedi proprio mentre il messaggio telepatico di Dhawith lo raggiungeva.

    °°

    Daimon. Aveva pochissime informazioni su quegli esseri estranei alla realtà, ma in quel momento la ragazza gli diede una semplice conferma dei suoi sospetti sulla natura del loro nemico e del loro salvatore. Si prese un attimo per rispondere.

    Non lo so. - disse in un sussurro - Willrod mi ha preceduto mentre coprivo la ritirata sua e dei suoi uomini. Mi ha detto di avere una sorta di arma segreta rinchiusa qui dentro, ma gli ho chiesto di liberarla soltanto se la situazione si fosse dimostrata irrecuperabile. A quanto pare, alla fine l'ha fatto.

    Tornò a fissare gli uomini schierati davanti alla porta blindata. Erano nervosi. Come biasimarli, dopotutto? Ma ciò che lo preoccupava di più era l'assenza dell'Istruttore.

    Qualunque cosa ci sia lì dentro, questa situazione è poco chiara. Se davvero hanno liberato quel daimon, allora perché la camera blindata è chiusa?

    Prima ancora che riuscisse a finire la frase, un nuovo moto di rabbia lo sconvolse al punto che le mani iniziarono a tremargli. Il respiro si fece affannoso e tutto, dalla base alle sue sensazioni, i suoi dubbi, la stanchezza, il dolore... ogni cosa venne cancellata da una cascata di pensieri e ricordi di sangue e violenza. Nemici, nemici ovunque. Pericolo. Lotta. Guerra.
    Sia il suo corpo che il suo cosmo reagirono alla sollecitazione preparandosi al combattimento, come se l'istinto guerriero avesse preso il sopravvento sulla parte razionale, soffocandola.
    Law dovette concentrarsi per evitare che la sua energia si liberasse in maniera dannosa, ferendo i soldati schierati, ma in quello stato mentale gli risultò uno sforzo gigantesco. Provò a calmarsi, a razionalizzare e pensare al momento presente, così come gli era stato insegnato. Quella sorta di influenza proveniva dalla porta sorvegliata.

    Anche gli Steel Saint iniziarono a comportarsi in modo simile, ma forse sapendo qualcosa più di loro, era chiaro che provassero tanta paura quanta rabbia. Se all'inizio si erano rifiutati di fornire informazioni, quella nuova ondata di furia li fece cedere. Sebbene si mantenessero piuttosto restii, si fecero da parte.
    Quando la porta venne aperta, la furia raggiunse un picco insopportabile. Trattenere i propri istinti e il cosmo in quella tempesta di pensieri e intenzioni bellicose lo stava stremando ancora di più. E il non capire, il non sapere non facevano che peggiorare il suo stato d'animo.
    Si costrinse e trattenersi, sperando che la sua sola forza di volontà bastasse a reggere quel giocoforza. Per il bene della loro missione, dovevano resistere. Prima di avanzare osservò i Cavalieri d'Oro, ma era troppo concentrato su sé stesso per capire se stessero subendo lo stesso sconvolgimento che ottenebrava il suo giudizio.

    Quando riuscirono a superare la soglia della camera, quello che vide era decisamente al di sotto delle sue più catastrofiche aspettative. Per quanto la stanza fosse piuttosto spaziosa, era praticamente vuota.
    Al suo interno c'era solo un tavolo con una scatola metallica e, poco distante, l'Istruttore Willrod.
    Attento a dove metteva i piedi, Lawrence raggiunse velocemente il veterano, passando accanto al tavolo e osservando la strana scatola e i simboli su di essa. Sebbene non riconoscesse l'origine dei segni, a parte la sigla "GRADO 0023", pensò subito a una sorta di formula di contenimento.
    La sua attenzione, tuttavia, era completamente assorbita da Willrod. Non osò disturbarlo, per quanto dubitasse di riuscire a farlo. Era avvolto nella stessa emanazione cosmica del daimon arrivato in loro soccorso, inginocchiato davanti a un disegno dai tratti sia complessi che semplici. Un sigillo.

    Osservò attentamente la composizione, creata - o alimentata - dal sangue che scorreva da un taglio sulla mano sinistra. Tentò di isolarne gli elementi, per comprenderne la funzione. Si sorprese ad ammirare come semplici e comuni forme potessero combinarsi in un insieme così strano, differente da qualunque geometria lui avesse mai tentato di creare. Aveva affrontato quel tipo di conoscenza solo in forma teorica prima di quel momento: la struttura principale era un sigillo di contenimento, o almeno si avvicinava a quel concetto. Poteva anche comprendere come determinati segni contenessero un comando di legame, ma il significato dell'unicum era ancora più intricato. Ciò che lo preoccupava di più, tuttavia, era il pezzo di metallo al centro del sigillo stesso. Sembrava un'arma cerimoniale, uno strano pugnale.
    Una nuova, devastante esplosione di rabbia si generò dentro di lui mentre lo analizzava. Era quella la fonte delle sensazioni che rischiavano di fargli perdere il controllo. Distolse lo sguardo in fretta, voltandosi verso i compagni.

    Il daimon è stato richiamato da quel sigillo.

    Parlare lo aiutava a pensare con più chiarezza, per quanto l'adrenalina continuasse prepotentemente a scorrergli in corpo.

    Per quanto potente, è trattenuto qui da Willrod, dalla sua forza vitale. Temo si stia prosciugando velocemente. Ha utilizzato quella specie di pugnale come tramite... o come catalizzatore, non è propriamente il mio campo.

    Gettò uno sguardo preoccupato alle sue spalle, soppesando le possibilità.

    L'essere che è stato richiamato è l'unica possibilità che abbiamo per scongiurare la perdita totale della base, per come la vedo io. Solo quell'arsenale su gambe, probabilmente, può tenere testa ai suoi simili sbucati dai portali. Se interrompiamo il rituale sono quasi certo che scomparirà, non essendo più legato a questo posto, ma d'altronde se non facciamo nulla, prima o poi l'energia di Willrod non sarà più sufficiente a mantenerlo e il risultato sarà lo stesso.

    A giudicare dall'aspetto dell'Istruttore, il problema si sarebbe presentato più presto che tardi.

    Tuttavia, io credo di essere in grado di inserirmi nel sigillo tramite i miei poteri, senza interrompere nulla. A quel punto potrei escludere Willrod dall'interno e sostituirmi a lui, guadagnando un po' di tempo. In questo stato è la cosa più utile che possa fare, comunque.
    Però voi dovreste occuparvi di tutto il resto, inclusa la stabilità del sigillo, in modo che non accada nulla di irreparabile. Non prima che abbiamo finito con le pulizie, almeno.


    Doveva informarli, ma aveva già deciso cosa fare. Avrebbe ignorato eventuali lamentele o proteste da parte degli altri due. Il tempo era agli sgoccioli e le alternative praticamente nulle.
    Senza smettere di contrastare la violenza che gli ottenebrava la mente, dominò il cosmo con tutta la forza di volontà di cui era capace, ordinandolo nelle forme geometriche che gli servivano per interagire col sigillo.
    Per prima cosa tentò di sfiorarlo dall'esterno, in modo da stabilizzare eventuali fluttuazioni energetiche anomale, quindi iniziò a pervadere la geometria aliena con la propria, percorrendo lentamente il perimetro e tracciando simultaneamente dei segni col sangue che gli colava dalla ferita sul fianco. Se non altro, quella fu un'esperienza nuova. Disgustosa, certo, e ben lontana dalla sua idea di precisione e civiltà, ma tutto suggeriva che si trattasse del metodo migliore.

    Questo dovrebbe fare da amplificatore.

    Sapeva di dover creare una connessione con l'artefatto al centro. Non voleva rimuoverlo per utilizzarlo come aveva fatto evidentemente il veterano, tagliandosi il palmo della mano, dato che a quel punto il rituale avrebbe di certo subito una forte alterazione. Piuttosto, cercò di creare un ponte col centro del rituale stesso, cercando un graduale contatto con il pugnale in modo da inserirsi nel modo più delicato possibile.

    Posso iniziare. Quando sarà tutto finito.... se sarà finito, spero che Willrod sappia come farmi uscire di qui.

    Si mise in ginocchio al lato opposto del sigillo rispetto allo Steel Saint. Ogni comando gli costava una fatica immensa, considerando l'impegno costante che doveva adoperare per non perdere la testa. L'influsso del pugnale aumentava mano a mano che si avvicinava ad esso con le linee di cosmo argentato. Non poteva pensare cosa sarebbe successo toccandolo. Ma a quel punto gli sarebbe bastato spezzare la connessione di Willrod e tagliarlo fuori prima che venisse ucciso.

    Un ultimo respiro difficoltoso lo scosse, mentre la furia lo scuoteva da capo a piedi.
    Era pronto al contatto.




    narrato ▼ parlatopensato
    3mr6Mpz
    NOME ♦ Lawrence Solomon Conley
    ENERGIA ♦ Rossa
    CASTA ♦ Saint di Athena
    CLOTH ♦ Silver di Triangolo Australe
    STATUS FISICO ♦ Contusioni sparse, lacerazioni sul fianco destro, trauma da impatto sul braccio sinistro, buff a resistenza attivo
    STATUS MENTALE ♦ Violenza appena tenuta a bada
    STATUS CLOTH ♦ Incrinata in punti sparsi. Crepe evidenti e alcuni pezzi in meno su spallacci, pettorale ed elmo

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Dunque, visto che il daimon ci serve bello sveglio e in opera decido di salvare Willrod prendendo il suo posto ipotizzando di potermi inserire nel rituale. Come concordato con gli altri, lascio il controllo di danni collaterali e l'organizzazione della difesa attiva della base a Rigel e Dha.

    qqLW2dj
    ABILITÀ

    Geometria dell’Ottava Sfera - Sigilli Straordinari
    Attraverso la comprensione delle forme del poligono più elementare, il Saint del Triangolo Australe è in grado di tracciare col proprio cosmo linee e disegni complessi, che racchiudono nei loro intrecci la descrizione e i fondamenti del codice matematico che governa ogni cosa della natura. Per questo motivo, i sigilli creati con tale potere possono agire sul cavaliere, il suo avversario e gli altri esseri (siano essi alleati o nemici), ma anche sull’ambiente circostante e sugli oggetti nel raggio d’azione consentito dalle facoltà dell’utilizzatore.
    L'applicazione più semplice e basilare, unita alle profonde conoscenze del cavaliere, permette di far fluire il cosmo più facilmente, riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    Grazie alla Geometria, inoltre, il sigillatore potrà agire in modo analogo sui nemici, ma in senso opposto, rendendo quindi più difficoltoso l'uso del cosmo, oltre a ostacolarne i movimenti. In casi di grandi divari energetici, si potrebbe arrivare a bloccare completamente il cosmo dell'avversario, oppure costringere un individuo sprovvisto di cosmo a una stasi perpetua.
    Tali sigilli sono cumulabili e richiederanno un grande dispendio cosmico da parte del bersaglio colpito per essere infranti e annullati. In caso non vengano attivamente disattivati, essi perdurano per tutta la durata dello scontro.
    Le forme assunte dai sigilli possono essere molteplici, sia bidimensionali che tridimensionali. All'occorrenza si possono plasmare a foggia di semplici armi in grado di arrecare solo danno da impatto e comunque inferiori in efficacia a quella di costrutti e armi cosmiche.
    La padronanza del Triangolo Australe sulla Geometria Celeste è superiore a quella di un normale sigillatore e le sue creazioni saranno sempre più efficaci, anche se non tanto da rivaleggiare con quelle di un combattente che possieda un maggiore livello di padronanza dell’energia cosmica.


    TECNICHE ♦ ///


     
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    La faccenda era poco chiara, e il contesto molto pericoloso. Rigel osservava il comportamento degli uomini e cercava di far quadrare le cose. E Law diede voce in qualche modo ai suoi pensieri, constatando che se il Daimon fosse venuto dall'interno della stanza blindata non c'era motivo per cui la stessa fosse chiusa con tanto di guardie.

    A meno che...

    Un brivido gli percorse la schiena, il ragazzo strinse i pugni cercando di trattenersi. Sentiva il bisogno impellente di urlare e distruggere qualcosa, fosse anche solo un bicchiere di vetro o la testa di qualcuno, non aveva importanza; rivisse momenti passati, lotta contro la corruzione o contro spiriti del male; rivide le lotte di Methos - e addirittura qualche scorcio della vita di Silas - direttamente nella sua testa, come se fosse stato lui in prima persona a combattere; ma alla fine il raziocinio, nonostante avesse vacillato, riprese lentamente il controllo. Cercò di respirare a fondo e in modo cadenzato, rilassandosi; poi posò lo sguardo sulla porta blindata. Qualsiasi cosa fosse stata a provocargli quell'impeto che in qualche modo era legato alla presenza del daimon, proveniva dalla stanza misteriosa. Anche gli stessi soldati sembrarono in qualche modo messi in agitazione dall'aura di rabbia; dopo essersi scambiati una serie di sguardi incerti, li fecero passare.

    Davanti agli occhi dei tre cavalieri si palesò una scena inaspettata: Willrod al centro di una stanza vuota con in mano un pugnale, il sangue che si riversava sul pavimento dall'altra mano, simboli che in qualche modo gli ricordavano quelli nel tempio di Silas sul pavimento sotto il soldato. E nient'altro che una scatola metallica vuota poggiata su un tavolo.

    Sai fare due più due, ragazzino?

    Direi di sì. Lo ha evocato con quel simbolo, e con la sua energia vitale mantiene il collegamento. Un patto di sangue, praticamente. E a naso direi che il pugnale ha la sua parte fondamentale per il rituale, o non sarebbe stato conservato in quella scatola.

    L'istruttore sembrava essere in trance, forse la sua stessa anima era intrappolata da qualche parte. Poi Law confermò la sua ipotesi sul Daimon:

    Per quanto potente, è trattenuto qui da Willrod, dalla sua forza vitale. Temo si stia prosciugando velocemente. Ha utilizzato quella specie di pugnale come tramite... o come catalizzatore, non è propriamente il mio campo.

    Continuò ad ascoltare le parole del Cavaliere d'Argento: era l'unico in grado di interagire con i sigilli, e nonostante Rigel avesse delle reminiscenze dall'epoca di Altare l'attuazione di quel piano era comunque qualcosa che andava al di fuori delle sue possibilità.

    Storse il naso. Non gli andava giù che il suo amico dovesse rischiare la vita al posto suo, era come dover guardare un artificiere disinnescare una bomba senza potergli fornire protezione.

    Bene, vorrà dire che intanto posso quantomeno darti supporto. Tu sei a corto di forza, da quello che vedo, quindi unirò il mio cosmo al tuo... considerami una fonte di energia di riserva almeno finchè le circostanze ce lo permetteranno, e anche un gancio con la realtà nel caso dovessi entrare in trance anche tu. Se nel frattempo il nostro cowboy là fuori non riuscisse a tenere il gioco, mi sposterò in difesa... o all'attacco, a seconda di cosa accadrà.

    Guardò Lawrence prepararsi all'attuazione del piano di sostituirsi a Willrod, poi fece brillare il proprio cosmo, propagandolo lentamente verso di lui. Non lo avrebbe lasciato solo, non in quella situazione. Con un ultimo sospiro, guardò Dhawyth e poi si voltò in direzione della porta della camera.

    y8k159l


    _Marco_Albiero_-Cancer-Omega
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Viola
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Cancro [VII]
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Indolenzito dalla presa dell'avversario, nuove contusioni e molto probabili fratture alle braccia.
    STATUS MENTALE - Leggermente sollevato alla percezione degli altri cosmi, molto stanco.


    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Ok, come d'accordo il grosso toccava per forza a Law; io mi limito a prestargli un po' di cosmo (fa tanto Goku, lo so) per cercare di alleviargli la fatica o fargli recuperare energia o non fargli perdere completamente la sua e darglu un ulteriore gancio verso l'esterno.

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    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.


    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.


    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

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    Sekishiki Kisou'en: Le Fiamme Demoniache Celesti, chiamate anche “fuochi fatui”, sono le anime fiammeggianti evocate da Rigel con cui è in grado di incenerire l’anima dei propri avversari. Il cavaliere è in grado di creare e far muovere le Fiamme Demoniache entro il raggio d’azione del proprio cosmo e di plasmarne la forma come meglio crede in modo da poter attaccare qualsiasi forma spirituale fronteggi, sia essa libera o all’interno di un corpo, nel modo più efficace possibile. Maggiore sarà la forza spirituale dell’avversario rispetto a quella del Cavaliere del Cancro, maggiore sarà la sua resistenza ai danni spirituali inflitti dal Kisouen.


     
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    Le loro domande si persero nel nulla anche se Law cercò di metterla al corrente di quel poco che aveva compreso lottando a stretto contatto con Willrod; ma non fu quel senso di confusione ed insicurezza ad allarmarla, piuttosto un’ira ribollente che sentì avvamparle cuore e mente senza un logico motivo.
    Ricordò inaspettatamente vicende della sua infanzia che l’avevano infastidita, combattimenti in missioni in cui aveva desiderato fare del male, punire per il desiderio di farlo...l’ira non era mai stata una sua caratteristica, la sua pacatezza e calma si erano sempre dimostrate armi più fedeli che l’abbandonarsi al desiderio di vedetta e rivalsa.
    Tuttavia in quel momento sentiva propria quell’emozione e quando varcarono la porta fu quasi soverchiata; le orecchie le fischiarono e percepì a tratti le spiegazioni del compagno. Riusciva a tener testa alla furia che avvampava dentro di lei, ma la concentrazione era poca...seguì distrattamente le considerazioni di Law e Rigel, non riuscendo a comprendere le immagini che i suoi occhi catturavano. Sembrava una scena irreale, qualcosa tratto da un libro, però percepiva la pericolosità della situazione: dovevano salvare Willrod senza interrompere qualsiasi cosa egli stesse facendo, perché era tramite quel legame che il Daimon era venuto in loro soccorso ed ora stava tenendo testa a quegli abomini.

    Scrollò la testa scoprendosi febbricitante e madida di sudore; annuì in ritardo alle istruzioni di Law, alla fine aveva finalmente metabolizzato il piano e non aveva trovato motivazioni per opporsi...i sigilli non erano il suo campo, non ne capiva praticamente nulla ed in situazioni come quelle anche il più piccolo errore poteva essere fatale.
    Perciò si tirò indietro lasciando spazio di manovra al Triangolo, mentre il gold saint avrebbe fornito sostegno cosmico. Il comandante Willrod sembrava come in trance, estraniato da tutto, non presente e se fosse capitata una cosa simile anche a Law serviva un supporto esterno che gli permettesse di mantenere vivo il contatto con la realtà.

    Dha si posizionò vicino alla porta, non prima di aver proteso le braccia in avanti ed aver evocato la sua impenetrabile barriera attorno a Law e Willrod...nulla avrebbe dovuto interferire con il rituale e se qualcosa fosse andato storto avrebbe fatto scudo con il suo corpo, dopotutto in quel momento non desiderava altro che combattere...quasi desiderava che qualcuno di ostile varcasse quella porta per potersi liberare di quella tensione che non le permetteva di respirare e ragionare lucidamente.


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    NARRATO † PARLATOPENSATO°TELEPATIA°

    NOME † Dhawyth Thew
    ENERGIAViola
    CASTA † Cavalieri di Athena
    CLOTH † Gold Virgo {VII}
    FISICAMENTE † in ripresa, tutti i sensi attivi
    MENTALMENTE † ira e rabbia
    STATUS CLOTH † ammaccature varie
    RIASSUNTO AZIONI † Evoco il kaan attorno a Law e Willrod

    ABILITÀIlluminazione Spirituale.
    Il Cavaliere della Vergine è sempre stato il più vicino agli Dei tra tutti i suoi compagni. Ciò non è una semplice metafora per indicare il suo immenso potere, quanto qualcosa di ben più profondo.
    A prescindere dalla propria filosofia, il processo per giungere alla piena padronanza dei poteri della Costellazione culmina nell'Illuminazione, nel raggiungimento pieno dell'Ottavo Senso (Esso è il senso dei sensi e per questo motivo non ha barriere fisiche, supera il degradarsi delle ere, diventa immortale. Per questo motivo tale senso permette al cavaliere di superare ostacoli ritenuti insormontabili e di raggiungere il regno dei defunti da vivi. Con l'ottavo senso vista, udito, gusto, olfatto e tatto si uniscono ad intuito, creatività e razionalità dando vita ad un nuovo universo di immagine e comunicazione.)Il Cavaliere, giunto a tale consapevolezza del Tutto, potrà creare Proiezioni Astrali di sé(Data la sua familiarità con l'immateriale, il cavaliere è in grado di separare la propria anima dal suo involucro fisico. Lo spirito in questione preserverà le proprie capacità cosmiche e mentali, lasciando il corpo privo di difese in una sorta di ibernazione provvisoria. Per raggiungere questo livello di separazione, il cavaliere deve meditare e concentrarsi a lungo in un luogo tranquillo e sicuro, poiché il corpo verrà abbandonato nel luogo di meditazione prescelto e quindi potrebbe essere soggetto ad attacchi mortali; se ciò dovesse accadere ne risentirebbe anche la mente e lo spirito del cavaliere, che perirebbe a breve dalla perdita del corpo.La proiezione astrale potrà muoversi in tutti i luoghi raggiungibili dal teletrasporto, soffrendo delle medesime preclusioni. In questa forma potrà comunque interagire con il mondo, combattere ed utilizzare il cosmo, con l'unica variante di un maggior dispendio energetico. Tuttavia se l'avatar dovesse accusare danni essi si ripercuoterebbero direttamente al suo spirito, in misura maggiore rispetto al normale. Tutti i sensi e la mente funzioneranno e saranno colpibili normalmente nell'avatar come nel corpo fisico, ad eccezione del tatto. Gdr-Only con autorizzazione del Master), manipolare la materia con un potere del tutto simile alla Telecinesi (Essa rappresenta quella particolare abilità mentale che permette al cavaliere di interagire con il mondo circostante utilizzando la mente; egli potrà quindi spostare gli oggetti col pensiero, torcere ed effettuare morse semplicemente usando la mente.), e controllare direttamente gli Stati d'Essere degli Spiriti (Questa familiarità con l'essenza ultima dell'essere, permette al cavaliere di gestire l'intricato reticolo di fili che compongono l'anima dell'essere umano; egli potrà quindi attaccare, ferire, fin quasi a mutilare, lo spirito dell'avversario che non risentirà di alcun danno fisico sul proprio corpo, ma si sentirà come affaticato, quasi svuotato di ogni energia fisica, oltre che a provare atroci dolori. Inoltre la manipolazione spirituale può colpire anche i livelli emotivi, instillando nell'avversario le più disparate emozioni; potrà inoltre trasportarli tra i vari Mondi Eterei... fino a poterli completamente annichilire).

    Dominio sulla Realtà.
    Il dominio sul mondo spirituale conduce al dominio sul mondo materiale. Il Cavaliere è parte del Tutto, consapevole del passato, del presente e del futuro.Tale conoscenza si manifesta sul controllo delle regole basilari dello spazio/tempo, potendo spostarsi attraverso esso con il Teletrasporto(Esso avviene a livello subatomico; il corpo fisico si disintegra per riassemblarsi nel punto prestabilito, ma per fare ciò richiede un quantitativo energetico non indifferente, motivo per cui può essere usato in duello una sola volta per evitare un attacco - anche i colpi ad area possono essere evitati grazie alla possibilità di spostarsi in un'altra dimensione, sempre una sola volta per duello. Si possono anche teletrasportare persone consenzienti ed i loro oggetti, le proprie tecniche e virtualmente ogni cosa spostabile. Inoltre si possono teletrasportare anche soggetti non consenzienti così come i loro oggetti, a patto di riuscire a toccarli fisicamente con i propri poteri), o Fermare il Flusso del Tempo in un'area (Lo scorrere del tempo può essere arrestato e modificato dal cavaliere che può decidere di attivare tale potere su uno o più bersagli, che verranno coinvolti o meno in tale stasi ed immobilità. L'alterazione temporale può essere localizzata a persone o zone precise, ad esempio un campo di combattimento;tale abilità richiede un alto consumo energetico a seconda della vastità dell'area interessata e del protrarsi dell'effetto. Durante questa sorta di stasi potranno comunque essere usate tecniche e poteri; la crono-stasi stessa può essere lanciata come una tecnica atta ad influenzare la percezione temporale di coloro che ne vengono colpiti nell'area d'effetto della tecnica, o per scopi difensivi o per bloccare od evitare attacchi altrui). Agli estremi egli può creare tecniche in grado di richiamare un'immensa quantità di energia cosmica direttamente dalla realtà o di alterare profondamente il campo di battaglia richiamando il Suono della Creazione del Cosmo o il Suono della Distruzione (Queste tecniche sono rispettivamente il Tenma Kōfuku☀ e l'Agyō/Ungyō☀, colpi così potenti che prima di essere eseguiti richiedono di accumulare cosmo durante il combattimento privandosi temporaneamente - minimo quattro turni - di almeno un senso.Lanciate senza questo accumulo le tecniche perdono la propria caratteristica "straordinaria" ed hanno il medesimo potere di tutte le altre tecniche.)

    Dominio sul Corpo.
    Solo tramite il controllo di sé e delle proprie pulsioni si può sperare di giungere allo stato di Illuminazione e rimanerci.
    Il cavaliere ha ormai vinto questo combattimento con se stesso e conosce tutti i segreti del corpo e delle sue interazioni con la realtà.L'accettazione e la comprensione delle regole che governano l'Universo, hanno permesso al cavaliere di modificare ed alterare i normali stimoli esterni dati dai cinque sensi. Utilizzando come veicolo le sue abilità spirituali e non il cosmo o contatti fisici, egli può modificare tali sensi: Udito Vista Gusto Olfatto Tatto, inibendoli temporaneamente o permanentemente, trascinando l'avversario verso una forma di non esistenza, quasi una sorta di oblio. Ogni privazione avrà uno specifico effetto che verrà affrontato volta per volta.

    Illusioni Complete.
    La manipolazione della realtà permette al cavaliere di dar libero sfoggio alla creazione; a seconda del livello energetico egli potrà creare fitte reti illusorie, spaziando da semplici miraggi a più complete e realistiche forme. Esse saranno in grado di influenzare tutti i sensi dell'osservatore, inclusa le mente, ma tranne il tatto poiché si tratta sempre di illusioni non tangibili. La destrezza e l'accuratezza dei particolari creati potrebbero essere così precisi e convincenti fino al punto di ingannare la mente stessa dell'avversario, che quindi crederà di percepire le consistenze, i sapori e gli eventuali danni. Le illusioni mentali sono più infime e complesse perchè più difficili da squarciare; il velo illusorio colpirebbe direttamente le connessioni nervose, alterando e modificando qualsiasi influenza.
    Tale capacità può essere usata anche con scopo difensivo preventivo; difatti permetterà al cavaliere di accorgersi delle menzogne altrui individuando qualsiasi forma di illusione, e di permettergli quindi di proteggere la mente da invasioni esterne atte ad influenzarla. (Per annichilire tali illusioni sarà necessario un consumo di cosmo e una tecnica difensiva appropriata).



    TECNICHENegatio Malum - Kaan.
    Difesa personale/ad area, tutte le componenti
    Tecnica difensiva (bouncer) completa.

    Questa particolare tecnica difensiva, tramandata dai precedenti cavalieri di Virgo come difesa praticamente impenetrabile quasi assoluta, permette al cavaliere di creare una sfera attorno al proprio corpo pregna del potere delle fiamme del leggendario Garuda, capaci di epurare ogni male. All'interno di tale barriera, che ricopre il cavaliere proteggendolo a 360 gradi, egli sarà praticamente invulnerabile, potendo contare su una difesa completa e totale da qualsiasi genere di attacco fisico, elementale, energetico, spirituale e mentale (la sfera protettiva può assumere un diametro massimo di due metri e quindi ospitare un secondo individuo oltre al cavaliere). Inoltre sfruttando le proprie capacità telecinetiche, il cavaliere potrà tentare di ritorcere contro il nemico il suo stesso attacco, aumentandone l'effetto con l'aggiunta del proprio cosmo (se l'energia dell'avversario è inferiore a quella del cavaliere la tecnica potrà respingere l'attacco bruciando però la possibilità del cavaliere di sfruttare una propria tecnica offensiva nel medesimo turno -varrà quindi come difesa + contrattacco- se il cosmo in gioco è pari la tecnica devierà semplicemente senza riflettere, mentre qualora dovesse difendersi da un avversario più potente varrà come semplice e normale difesa). Tuttavia tale tecnica non è da ritenersi infallibile; ai fini dell'efficacia bisogna tenere conto del divario energetico fra il saint e l'avversario, inoltre proprio per la sua caratteristica assoluta, essa richiederà una notevole concentrazione e durante la sua esecuzione al cavaliere non sarà permesso di muoversi.


     
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    A
    ll'inizio tutto procede fluidamente.

    Riesci a muovere il flusso della realtà seguendo le precise regole dei sigilli angelici, così da insinuare la tua coscenza in quel sistema di evocazione.

    Senti l'energia dei tuoi compagni sostenerti, senti più che mai saldo il tuo legame cosmico, tanto da percepirti pienamente in grado di gestire la situazione.



    La realtà che ti circonda si fa sempre più sfumata, mentre disegni con la mente i percorsi sa seguire per guidare e controllare la potente creatura celeste. Quelle forme ti circondano come invisibili tracce lucenti e corrono fino a toccare il Daimon.
    Il tempo è come cristallizzato, tutto è immobile, tranne lui.

    Si gira e lo senti guardarti, ne percepisci la fatale potenza, eppure - pur essendo figlio della Furia - godi della bellissima natura dell'Ordine che lo costituisce.

    Mai sei stato testimone di tanta perfezione, ti senti come un bambino che vede per la prima volta l'oceano o che scruta l'infino orizzonte dalla cime di un monte raggiunto a fatica.

    Il brivido di soddisfazione quasi ti fa perdere la concentrazione, poi riesci a riaverti ed il Daimon riprende la sua lotta contro i Caduti.

    Più combatte, più ne senti il potere, più ti inoltri nella rete di sacre geometrie che lo costituisce.

    L'oceano è sempre più bello nella sua immensità, la sua superficie placida e rassicurante... poi gli occhi della tua anima, i tuoi veri occhi, iniziano a scorgere le ombre che si muovono sotto il pelo dell'acqua.

    Immergi il tuo viso in essa ed i giochi di luce rendono ancor più piacevole la vista.
    Vedi altri Daimon della Furia che attendono, forme quasi metalliche, completamente indescrivibili e incomprensibili, ma ancora percettibili e piacevoli alla mente.

    Poi la luce della ragione umana, per quanto addestrata ai segreti della Sacra Geometria, non è più in grado di guidarti in queli abissi, e la meraviglia si muta presto in orrore.

    La tua stessa essenza percepisce l'avvicinarsi di un vuoto assoluto, un'assenza totale di ogni cosa. Eppure sai di non essere solo. Sai che le forme metalliche che hai scorto in precedenza, qui hanno la loro vera natura.
    Non riesci a capire se questa assenza percettiva è una sorta di sistema d'emergenza della tua mente per mantenere per quanto possibile la propria sanità o se è segno della sua fine.

    Come nell'abisso oceanico senti la pelle della tua essenza venir toccata da qualcosa di viscido, incapace di vederlo e di resistervi.
    Hai studiato l'orrore del Caos... eppure oggi per la prima volta sperimenti l'orrore dell'Ordine, equamente distante dall'Uomo... e forse ancor più alieno.

    E' questa la dimora dei Daimon? La casa degli Dei dell'Ordine, degli Dei Antichi? E' questo il destino dell'uomo, della sua anima, se dovessero avere la meglio su ogni cosa?
    E' questa una delle dimensioni superne che costituisce il "Paradiso"?

    Sei un filo teso nell'assoluto, ancora integro solo grazie al tuo potere cosmico... e ad una presenza?
    Qualcosa ti sorregge, una sorta di voce che proviene non solo dal tuo cosmo, ma anche da quello di Virgo e Cancer.

    In questo sforzo da cui ti senti sopraffatto, riesci a scorgere i movimenti dei Caduti. Non li vedi, ma inizi a capirne la posizione tramite percezioni che forse derivano da questo collegamento. Non sapresti descriverlo, ma sai che si stanno allontananto, si stanno muovendo verso un altro luogo, richiamati da qualcosa.

    Il Daimon della Furia muove la propria coscienza verso la tua, tendendo il filo del tuo essere come fossi una corda tesa di violino.
    Sembra parlarti, sembra comunicarti qualcosa.
    E' l'esperienza più orribile della tua esistenza.
    Senti ogni tua umana certezza venir sfregiata da migliaia e migliaia di frammenti di vetro, che come una cascata di travolgono.
    Questa è la coscienza del Daimon che si rivolge a te.
    Tale è l'essenza aliena degli angeli più potenti?

    Nell'apoteosi del dolore spirituale capisci solo che vuole essere lasciato andare alla caccia dei Caduti. Il resto è un rumore assordante, da cui riesci a scorgere solo poche parole nella tua lingua...

    N̢̲͇͛ͫ̇͋ͪO̯͇̭͍̅̆̅ͪ̃̈͋͘Ņ̰͔́ͫ ̷̜̳͕̺ͧͭ̈̓̿̆ͬA̭͎̓̊̓ͧ̒V̶̠̩͈̰̪͍̪E̲̳̫̣̳ͫͮ͒R͕̙̙̖͕̘̊͒ͪ̐̽͐͆Ḙ͈͖͕̖̝̹͆ͦ ̼͑͠ͅP͕̔̉ͣͣͧA̪̗̹ͥͦ̄ͧ̋ͩͣ͝Ũ̵̖̤̩̪̫̉Ř͌̇͂͛҉͉̺̲͖̺̬Ạ͍̙̦͇̈ͪ̀ͭ



    ***

    Mentre Lawrence riesce ad entrare il collegamento con il Daimon, percepite Wilrod riprendere vita, anche se non coscienza.
    Qualche Caduto riesce a superare il vostro alleato, ma riuscite ad abbatterlo grazie alla combinazione del vostri poteri.

    Percepite il cosmo del cavaliere d'argento sempre più tenue, mentre il suo corpo è preso da orribili tremolii.
    Poi una strana sensazione di tepore vi pervade... la vostra armatura d'oro inizia ad emettere un suono debolissimo ma celestiale, un'eufonia.

    Un'urgenza sorge da oltre la vostra comprensione, sapete che dovete raggiungere velocemente in Grande Sacerdote, che il destino di ogni cosa dipende dalla vostra presenza.

    Dovete agire immediatamente...

    y8k159l

    Si ricomincia :yeye:

    Lawrence: come puoi facilmente capire sei in una situazione lovecraftiana, in cui capisci l'orrore dell'Ordine. Un'orrore che deriva dal suo essere cosa assolutamente aliena. Puoi recidere il legame, lasciare l'artefatto a Wilrod affinché lo riprenda in custodia e seguire i Gold, che ti diranno che bisogna andare da Bart.
    Tu sai che anche i Caduti stanno andando lì, ed anche il Daimon della Furia e forse i suoi amici che hai percepito.

    Rigel e Dha: spaccate la faccia ad un po' di Caduti - sbizzarritevi pure nella descrizione - poi percepite questo "allarme" che vi dice di andare da Bart.

    Se cercate di capire da chi arriva questo messaggio, capite che arriva dal vostro stesso cosmo, che non è frutto di inganni o illusioni, proprio dal fatto che scatta l'eufonia delle armature. Nessuna entità nemica potrebbe agire direttamente su di loro :yeye:

    Scadenza lunedì prossimo :zizi:

    A voi!:zizi:
     
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    Si immerse nel sigillo con tutta la lucidità che poteva permettersi in quel momento così teso.
    I battiti accelerati del suo cuore sembravano accompagnarlo come una musica di sottofondo, alimentando la rabbia atavica che gli scorreva nelle vene. Ma si facevano più lontani... più lenti.

    Ormai ogni suono interno o esterno era diventato ovattato.
    La sua mente, condizionata dall'allenamento a lavorare anche sotto forte stress fisico, stava seguendo la conformazione del sigillo nelle sue incredibili complessità. La stanza chiusa, la stanchezza, le ferite, Willrod... tutto scompariva gradualmente, fagocitato dall'urgenza, dal bisogno di andare più in profondità.

    La linea che rappresentava il suo cosmo in quel mare di energia aliena sembrava opaca, quasi timida per contrasto. Improvvisamente la vide brillare più intensamente per qualche secondo, in corrispondenza della sensazione di calore che lo invase, da qualche parte, dove stava il suo corpo. Il cosmo dei compagni lo sostenne, dando forza e precisione ai suoi movimenti.
    Il rituale era certo complesso, ma l'evocazione di quel Daimon seguiva logiche molto più basilari di quanto si aspettasse.
    Non fu difficile, all'inizio, individuare la giusta strada, il collegamento che lo avrebbe portato in contatto con la creatura. Una volta stabilita la connessione, avrebbe costruito una struttura geometrica atta a preservare il rituale stesso, per poi tagliare di netto ciò che teneva ancora legato il Daimon a Willrod.

    Iniziò, delimitando coi suoi disegni geometrici le sezioni che non andavano toccate, per poi rivolgersi alle zone più delicate, e cioè proprio i segni che si riferivano all'evocazione e al confinamento. Poteva farlo. Ne aveva certo la conoscenza e sapeva come muoversi, per quanto quel genere di applicazione fosse piuttosto lontana da qualsiasi esperienza diretta.

    Alla fine, la sua coscienza lo trovò. Grande e terribile, il centro del nodo di potere che vincolava il Daimon. Ma la sua non era la sola presenza. Come se si trovasse fisicamente accanto all'essere, ne avvertì la vicinanza su tutti i piani. E lui era stato percepito a sua volta.
    Nello spazio di un istante, dilatato oltre ogni dire, il Daimon si voltò verso di lui.

    Lo stava guardando.

    I sensi di Law scattarono in allarme. Il suo cervello lo stava implorando di chiudere il contatto. C'era qualcosa, un problema di fondo nello spingere lo sguardo in quel punto: era tutto giusto. Troppo giusto, troppo bello. Troppo perfetto. Troppo. Troppo troppo troppo troppo troppo.

    La meraviglia costante, sempre più amplificata nell'osservazione di quel fenomeno alieno era semplicemente TROPPA. Non c'era abbastanza tempo, né abbastanza parole per raccontarla, per spiegarla a qualcuno che non l'avesse mai vista.
    E la Geometria! Oh, il complesso e sofisticato susseguirsi delle sue linee si adagiava in maniera quasi lasciva seguendo i profili degli arcani che formavano il Daimon, adeguandosi a tutta una serie di strutture che non aveva neanche mai concepito. Un'infinita serie di possibilità si aprirono di fronte ai suoi occhi, regalandogli attimi di vera e propria estasi, tanto sconvolgenti da astrarlo dal presente.

    Così tanto da imparare, così tanto da ammirare. Tutto il tempo dell'universo non sarebbe bastato a comprendere i movimenti precisi di quegli ingranaggi celesti. Per un'eternità dovette resistere alla tentazione di immergersi in tutto ciò, col rischio di perdere ogni cosa, a partire da sé stesso e della sanità mentale, tanto era lo sforzo a cui si stava sottoponendo.
    Si chiese se l'influenza di un essere simile fosse sempre così totalizzante, oppure se il suo stato fosse distorto e amplificato dalla connessione al rituale.

    La geometria angelica si piegava a sensi e condizioni ben precisi, permettendogli di intuirvi una parvenza di significato, o almeno un'interpretazione. Vedeva i movimenti delle costituenti mimati e portati nella realtà dalla luce ardente dell'esemplare che aveva davanti. Vedeva uno scorrere ricorrente di forme e frattali mentre percepiva le ondate di cosmo susseguirsi quasi con fretta e picchi, guizzi di folle piacere che intervallavano i colpi.
    Era sempre meglio e sempre peggio allo stesso tempo. Percepire l'immane violenza in quel modo aveva un che di intimo, di personale, come se fosse lui stesso a devastare le macchie scure che sciamavano dai portali. Ogni morte, ogni essenza estinta gli provocava un brivido, riflesso del profondo compiacimento del Daimon. Era così semplice nella sua complessità. Viveva, esisteva solo a quello scopo.

    Appena oltre, i codici costruttivi dell'essere si diramavano, come a creare connessioni intricate e impossibili da seguire con un semplice sguardo. Anche per lui, così esperto nell'arte di capire e decifrare i misteri dei sigilli, restare ancorato a quelle strutture impossibili era un'impresa. Eppure qualcosa, nel suo profondo, gli diede parte della chiarezza che agognava.
    Soltanto così riuscì a vederle: forme nascoste, indecifrabili, spaventose e assurde.
    Un coro di presenze grandiose, che facevano eco alla furia del loro fratello e la esaltavano con le loro indescrivibili strutture.

    Fu sommerso da quelle sensazioni, al punto da venirne interamente inghiottito. Non sapeva quanto fosse sprofondato tra loro, attraverso quella densa follia così piacevole, che quasi confondeva col conforto.

    E poi il nulla.

    Tutto si era spento. Non era più "troppo". Non era nemmeno poco. Non era abbastanza.
    La geometria perfetta di quegli esseri era svanita, collassando nel vuoto.

    No. Non era svanita. Si era allontanata dalle sue percezioni. Si era avvicinato così tanto da creare uno shock devastante nelle sue facoltà. Il modo in cui tutto era avvenuto l'aveva lasciato senza difese, come un naufrago esposto alle onde di una tempesta.
    Lì, nel buio, sapeva di non essere solo. Proprio come la Geometria del Triangolo l'aveva condotto al cospetto del limite, la Porta di cui era il guardiano, così seguire i disegni di quelle creature l'aveva portato fino a una soglia invalicabile nel senso opposto, laddove la sua coscienza umana, ancora debole e acerba, non poteva fissare lo sguardo senza conseguenze.
    Non era mancanza quella che percepiva, ma solo inadeguatezza. Non aveva i sensi per sentire di più.
    Poteva solo registrare impressioni, temporanee variazioni cicliche e perfettamente simmetriche, in un contesto di perfetto ordine immutabile.

    La paura iniziò a divorarlo, facendo fiorire nella sua mente una pericolosa serie di domande sulla natura delle cose. Esistere con una consapevolezza simile era qualcosa che la mente umana rifiutava per sua stessa natura, soprattutto perché in quel luogo non esisteva nulla che potesse difenderlo. Nulla che lo potesse trarre in salvo.

    Non provava niente. E quel "niente" si insinuò fino alle sue ossa. Per un tempo indefinito si trovò a fluttuare, insensibile, incapace di richiamare perfino il più basilare degli stimoli legati al suo corpo. Poteva sentire solo i suoi pensieri.

    È questa la morte?

    Infinita insensibilità e solitudine, in un mare di nulla. Davvero era quello il destino di tutti loro, di tutti gli uomini, se i Daimon avessero vinto la loro guerra? Davvero non c'era nessun riposo per la mente e il cuore, soltanto un buio tanto assoluto e sconfinato da annullare l'anima e la mente al suo interno?

    La sua mente si sarebbe spezzata, se avesse continuato così. O forse si era già spezzata?
    Eppure qualcosa lo teneva saldo. Si aggrappò a quel qualcosa pur di uscire dal nulla delle sue percezioni.
    Venne strappato alla perdizione in quel mare di ordine assoluto e osceno dal cosmo dorato dei suoi compagni.
    Il ritorno della consapevolezza fece da cassa di risonanza, permettendogli di scorgere cose che prima non aveva nemmeno intuito. I Daimon erano lì per un motivo: nell'ombra, al riparo di trame inscindibili, i Caduti si agitavano. Era un disegno difficile da identificare, dato che gli era arrivato quasi per riflesso. Cercava di capire, ma era ancora tutto troppo buio. Quei flash di consapevolezza equivalevano a orientarsi nell'oscurità della tempesta solo grazie al bagliore dei lampi.

    Istantanee con lievi differenze. Variazioni minime, nell'ordine del non-misurabile. Era tutto troppo vago, ma la sua mente finì per concretizzare un'idea precisa: i Caduti si stavano muovendo. Spinti, attirati... non sapeva dirlo.
    Quasi a conferma di questo fatto, fu sconvolto da una possente vibrazione, come se l'interezza delle sensazioni di ritorno fossero scosse per attirare la sua attenzione.

    Di nuovo lo stava guardando. No, non solo guardando. Gli stava parlando.
    Sentì la sua mente e la sua anima venir aggredite, graffiate, abrase dalla sola volontà dell'essere di comunicare con lui. Profondo come un flusso di coscienza senza freni, le sensazioni dell'angelo si tradussero in stimoli dolorosi per Law, così dolorosi di fatto da causare un rumore di fondo. La voce, anzi le voci della creatura sembravano saltare da una frequenza all'altra, tentando di trasmettergli qualcosa, ma ogni leggera variazione significava per il ragazzo una nuova ondata di dolore.
    I miliardi di lingue, di metodi comunicativi, di impressioni e intenzioni lo stavano schiacciando, riducendolo a una spugna di sensazioni. Il dolore stava diventando insostenibile, addirittura acuito dall'insensibilità che era venuta prima di esso.
    Tra i suoni senza senso e i lamenti del suo spirito, riuscì a distinguere un solo concetto:


    N̢̲͇͛ͫ̇͋ͪO̯͇̭͍̅̆̅ͪ̃̈͋͘Ņ̰͔́ͫ ̷̜̳͕̺ͧͭ̈̓̿̆ͬA̭͎̓̊̓ͧ̒V̶̠̩͈̰̪͍̪E̲̳̫̣̳ͫͮ͒R͕̙̙̖͕̘̊͒ͪ̐̽͐͆Ḙ͈͖͕̖̝̹͆ͦ ̼͑͠ͅP͕̔̉ͣͣͧA̪̗̹ͥͦ̄ͧ̋ͩͣ͝Ũ̵̖̤̩̪̫̉Ř͌̇͂Ạ͍̙̦͇̈ͪ̀ͭ



    Rimase pietrificato. Non sapeva come muoversi, cosa pensare... non sapeva più nulla.
    Non poteva fare altro che percorrere al contrario le stesse strutture che l'avevano condotto così in profondità, usando il cosmo dei Cavalieri d'Oro come ancora, per non perdersi, per non venire trascinato di nuovo nell'abisso. O in paradiso?

    Rabbrividì, mentre si sforzava di trovare il modo per far funzionare quella cosa, per non rendere lo sforzo del tutto vano.
    Quasi allo stremo, non avendo scelta, costruì una serie di sigilli. In essi accumulò tutto il potere di cui osava liberarsi, facendo scorrere liberamente parte del cosmo dei due compagni. I disegni andarono ad abbracciare le linee del rituale, fiorendo come petali argentati con al centro un nucleo, un pistillo di luce dorata.
    Sperò che quell'immensa quantità di energia, liberata direttamente nel fulcro del rituale, bastasse a sostenere l'evocazione senza prosciugare del tutto Willrod.

    E quello fu l'ultimo pensiero prima che venisse strappato dalla rete di simboli alieni e riprendesse consapevolezza del proprio corpo dolorante.
    Si guardò intorno, notando con un certo sollievo che il suo piano avesse avuto in qualche modo successo, per quanto l'istruttore capo fosse ancora privo di sensi.
    Senza attendere oltre, si rimise faticosamente in piedi per raggiungere il Daimon e probabilmente, stando al cosmo, anche i suoi compagni. L'urgenza insita in quel riverbero cosmico si faceva sempre più esasperata.
    E i Caduti si stavano muovendo in massa.

    Dovevano andare. Dovevano seguirli, a tutti i costi.



    narrato ▼ parlatopensato
    3mr6Mpz
    NOME ♦ Lawrence Solomon Conley
    ENERGIA ♦ Rossa
    CASTA ♦ Saint di Athena
    CLOTH ♦ Silver di Triangolo Australe
    STATUS FISICO ♦ Contusioni sparse, lacerazioni sul fianco destro, trauma da impatto sul braccio sinistro.
    STATUS MENTALE ♦ FUCK
    STATUS CLOTH ♦ Incrinata in punti sparsi. Crepe evidenti e alcuni pezzi in meno su spallacci, pettorale ed elmo

    RIASSUNTO AZIONI ♦ ///

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    ABILITÀ

    Geometria dell’Ottava Sfera - Sigilli Straordinari
    Attraverso la comprensione delle forme del poligono più elementare, il Saint del Triangolo Australe è in grado di tracciare col proprio cosmo linee e disegni complessi, che racchiudono nei loro intrecci la descrizione e i fondamenti del codice matematico che governa ogni cosa della natura. Per questo motivo, i sigilli creati con tale potere possono agire sul cavaliere, il suo avversario e gli altri esseri (siano essi alleati o nemici), ma anche sull’ambiente circostante e sugli oggetti nel raggio d’azione consentito dalle facoltà dell’utilizzatore.
    L'applicazione più semplice e basilare, unita alle profonde conoscenze del cavaliere, permette di far fluire il cosmo più facilmente, riducendo lo stress fisico e la fatica necessaria a richiamarne quantità elevate, per quanto non raggiunga il livello di Cosmo Straordinario.
    Grazie alla Geometria, inoltre, il sigillatore potrà agire in modo analogo sui nemici, ma in senso opposto, rendendo quindi più difficoltoso l'uso del cosmo, oltre a ostacolarne i movimenti. In casi di grandi divari energetici, si potrebbe arrivare a bloccare completamente il cosmo dell'avversario, oppure costringere un individuo sprovvisto di cosmo a una stasi perpetua.
    Tali sigilli sono cumulabili e richiederanno un grande dispendio cosmico da parte del bersaglio colpito per essere infranti e annullati. In caso non vengano attivamente disattivati, essi perdurano per tutta la durata dello scontro.
    Le forme assunte dai sigilli possono essere molteplici, sia bidimensionali che tridimensionali. All'occorrenza si possono plasmare a foggia di semplici armi in grado di arrecare solo danno da impatto e comunque inferiori in efficacia a quella di costrutti e armi cosmiche.
    La padronanza del Triangolo Australe sulla Geometria Celeste è superiore a quella di un normale sigillatore e le sue creazioni saranno sempre più efficaci, anche se non tanto da rivaleggiare con quelle di un combattente che possieda un maggiore livello di padronanza dell’energia cosmica.


    TECNICHE ♦ ///



     
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    I suoni si ovattarono e per qualche istante tutto sembrò placarsi, finendo in una sorta di staticità irreale; Law sembrava essere riuscito ad entrare in collegamento con Wilrod, ma Dha proprio non riusciva a tirare un respiro di sollievo. Continuava a provare uno strano senso di frenesia e bramosia, distolse lo sguardo dal compagno e controllò la porta...il Daimon della Furia stava tenendo testa perfettamente da solo all’orda di caduti e questo pensiero per poco sollevò Dha dall’allerta costante.

    Provava sentimenti contrastanti nei confronti dei Daimon: ammirazione per la loro potenza, per quel senso di pace e pacatezza assoluta che emanavano, quasi fossero in grado di estraniarsi da qualsiasi tipo di emozione...dopotutto le emozioni erano una dote spiccatamente umana; d’altra parte ne era intimorita, ma ciò era più una conseguenza ad una sua considerazione…avrebbe desiderato veramente rinunciare alla sua umanità per la pace dei sensi?
    In quel momento la risposta era affermativa; sentiva le mani formicolarle, i muscoli contrarsi pronti a scattare, voleva combattere...allo stesso tempo riusciva a razionalizzare quel desiderio come non suo, ma tuttavia non riusciva ad opporsi.

    Chiuse gli occhi provando a pregare, la sua fede le era sempre venuta in soccorso nei più disperati momenti; quella era una sicurezza a cui non avrebbe mai rinunciato...però nel momento in cui ci si abbandona all’apatia non si può scegliere che emozioni conservare, non ci sono mezze misure, o tutto o niente.

    Spalancò gli occhi interrompendo la sua preghiera; qualcosa aveva superato le difese del loro alleato e si stava dirigendo verso la stanza blindata...guardò un attimo alle sue spalle constatando che Rigel fosse pronto e lucido dietro di lei e di come Law sembrasse essere sceso ancora più in profondità con il sigillo, era scosso da spasmi che lo facevano tremare in maniera evidente; Wilrod sembrava invece aver ripreso vita, percepì un flebile respiro ed una fiammella di spirito crepitare in lui, ma non era ancora cosciente.

    Si voltò di scatto ed un’ondata di Caduti la investì, invasero la stanza diretti verso il fulcro del sigillo; Law e Wilrod erano protetti dal Kaan quindi i due gold potevano muoversi liberamente senza trattenersi.

    Dha serrò con forza la barra tripunte di Libra; essa si era saldata alla placca del suo avambraccio, ma il contatto con la pelle nulla della mano era un qualcosa di indescrivibile, il calore dell’arma si fondeva a quello del suo corpo alimentando quel desiderio di mobilità.
    Saltò in avanti verso alcuni Caduti lasciando che l‘arma colpisse con pura forza fisica il corpo degli esseri, in quel momento la fisicità, il rumore delle ossa che si spezzavano, il contatto con gli schizzi di sangue, stavano soddisfacendo un bisogno...roteò l’arma sopra la propria testa e colpì con forza qualsiasi cosa si trovasse nell’arco di azione della barra. In simultanea a ciò non riuscì a controllare le proprie abilità che scivolarono fuori unendosi alla pura forza fisica; filamenti di spirito si insinuarono nei Caduti andando a colpire l’anima stessa ed i sensi degli avversari: rivoli di sangue uscirono dai nasi, occhi ed orecchie esplosero, corpi si accasciarono a terra come involucri vuoti, bocche si spalancarono rivelando urla silenziose.

    Infine tutto si placò di nuovo...uno strano tepore la abbracciò accompagnato da un suono quasi impercettibile ma di una pacatezza celestiale, era una sensazione bellissima, calda ed invitante, ma con una vena silenziosa di necessità. In quel momento capì che serviva il loro aiuto altrove, dovevano raggiungere il Gran Sacerdote e d’improvviso quella necessità divenne un suo personale bisogno. Guardò i propri compagni annuendo e si preparò al teletrasporto.

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    NARRATO † PARLATOPENSATO°TELEPATIA°

    NOME † Dhawyth Thew
    ENERGIAViola
    CASTA † Cavalieri di Athena
    CLOTH † Gold Virgo {VII}
    FISICAMENTE †buone
    MENTALMENTE † ira e rabbia
    STATUS CLOTH † ammaccature varie
    RIASSUNTO AZIONI † Mantengo il kaan attorno a Law e Wilrod, meno un po' le mani e assecondo l'eufonia.

    ABILITÀIlluminazione Spirituale.
    Il Cavaliere della Vergine è sempre stato il più vicino agli Dei tra tutti i suoi compagni. Ciò non è una semplice metafora per indicare il suo immenso potere, quanto qualcosa di ben più profondo.
    A prescindere dalla propria filosofia, il processo per giungere alla piena padronanza dei poteri della Costellazione culmina nell'Illuminazione, nel raggiungimento pieno dell'Ottavo Senso (Esso è il senso dei sensi e per questo motivo non ha barriere fisiche, supera il degradarsi delle ere, diventa immortale. Per questo motivo tale senso permette al cavaliere di superare ostacoli ritenuti insormontabili e di raggiungere il regno dei defunti da vivi. Con l'ottavo senso vista, udito, gusto, olfatto e tatto si uniscono ad intuito, creatività e razionalità dando vita ad un nuovo universo di immagine e comunicazione.)Il Cavaliere, giunto a tale consapevolezza del Tutto, potrà creare Proiezioni Astrali di sé(Data la sua familiarità con l'immateriale, il cavaliere è in grado di separare la propria anima dal suo involucro fisico. Lo spirito in questione preserverà le proprie capacità cosmiche e mentali, lasciando il corpo privo di difese in una sorta di ibernazione provvisoria. Per raggiungere questo livello di separazione, il cavaliere deve meditare e concentrarsi a lungo in un luogo tranquillo e sicuro, poiché il corpo verrà abbandonato nel luogo di meditazione prescelto e quindi potrebbe essere soggetto ad attacchi mortali; se ciò dovesse accadere ne risentirebbe anche la mente e lo spirito del cavaliere, che perirebbe a breve dalla perdita del corpo.La proiezione astrale potrà muoversi in tutti i luoghi raggiungibili dal teletrasporto, soffrendo delle medesime preclusioni. In questa forma potrà comunque interagire con il mondo, combattere ed utilizzare il cosmo, con l'unica variante di un maggior dispendio energetico. Tuttavia se l'avatar dovesse accusare danni essi si ripercuoterebbero direttamente al suo spirito, in misura maggiore rispetto al normale. Tutti i sensi e la mente funzioneranno e saranno colpibili normalmente nell'avatar come nel corpo fisico, ad eccezione del tatto. Gdr-Only con autorizzazione del Master), manipolare la materia con un potere del tutto simile alla Telecinesi (Essa rappresenta quella particolare abilità mentale che permette al cavaliere di interagire con il mondo circostante utilizzando la mente; egli potrà quindi spostare gli oggetti col pensiero, torcere ed effettuare morse semplicemente usando la mente.), e controllare direttamente gli Stati d'Essere degli Spiriti (Questa familiarità con l'essenza ultima dell'essere, permette al cavaliere di gestire l'intricato reticolo di fili che compongono l'anima dell'essere umano; egli potrà quindi attaccare, ferire, fin quasi a mutilare, lo spirito dell'avversario che non risentirà di alcun danno fisico sul proprio corpo, ma si sentirà come affaticato, quasi svuotato di ogni energia fisica, oltre che a provare atroci dolori. Inoltre la manipolazione spirituale può colpire anche i livelli emotivi, instillando nell'avversario le più disparate emozioni; potrà inoltre trasportarli tra i vari Mondi Eterei... fino a poterli completamente annichilire).

    Dominio sulla Realtà.
    Il dominio sul mondo spirituale conduce al dominio sul mondo materiale. Il Cavaliere è parte del Tutto, consapevole del passato, del presente e del futuro.Tale conoscenza si manifesta sul controllo delle regole basilari dello spazio/tempo, potendo spostarsi attraverso esso con il Teletrasporto(Esso avviene a livello subatomico; il corpo fisico si disintegra per riassemblarsi nel punto prestabilito, ma per fare ciò richiede un quantitativo energetico non indifferente, motivo per cui può essere usato in duello una sola volta per evitare un attacco - anche i colpi ad area possono essere evitati grazie alla possibilità di spostarsi in un'altra dimensione, sempre una sola volta per duello. Si possono anche teletrasportare persone consenzienti ed i loro oggetti, le proprie tecniche e virtualmente ogni cosa spostabile. Inoltre si possono teletrasportare anche soggetti non consenzienti così come i loro oggetti, a patto di riuscire a toccarli fisicamente con i propri poteri), o Fermare il Flusso del Tempo in un'area (Lo scorrere del tempo può essere arrestato e modificato dal cavaliere che può decidere di attivare tale potere su uno o più bersagli, che verranno coinvolti o meno in tale stasi ed immobilità. L'alterazione temporale può essere localizzata a persone o zone precise, ad esempio un campo di combattimento;tale abilità richiede un alto consumo energetico a seconda della vastità dell'area interessata e del protrarsi dell'effetto. Durante questa sorta di stasi potranno comunque essere usate tecniche e poteri; la crono-stasi stessa può essere lanciata come una tecnica atta ad influenzare la percezione temporale di coloro che ne vengono colpiti nell'area d'effetto della tecnica, o per scopi difensivi o per bloccare od evitare attacchi altrui). Agli estremi egli può creare tecniche in grado di richiamare un'immensa quantità di energia cosmica direttamente dalla realtà o di alterare profondamente il campo di battaglia richiamando il Suono della Creazione del Cosmo o il Suono della Distruzione (Queste tecniche sono rispettivamente il Tenma Kōfuku☀ e l'Agyō/Ungyō☀, colpi così potenti che prima di essere eseguiti richiedono di accumulare cosmo durante il combattimento privandosi temporaneamente - minimo quattro turni - di almeno un senso.Lanciate senza questo accumulo le tecniche perdono la propria caratteristica "straordinaria" ed hanno il medesimo potere di tutte le altre tecniche.)

    Dominio sul Corpo.
    Solo tramite il controllo di sé e delle proprie pulsioni si può sperare di giungere allo stato di Illuminazione e rimanerci.
    Il cavaliere ha ormai vinto questo combattimento con se stesso e conosce tutti i segreti del corpo e delle sue interazioni con la realtà.L'accettazione e la comprensione delle regole che governano l'Universo, hanno permesso al cavaliere di modificare ed alterare i normali stimoli esterni dati dai cinque sensi. Utilizzando come veicolo le sue abilità spirituali e non il cosmo o contatti fisici, egli può modificare tali sensi: Udito Vista Gusto Olfatto Tatto, inibendoli temporaneamente o permanentemente, trascinando l'avversario verso una forma di non esistenza, quasi una sorta di oblio. Ogni privazione avrà uno specifico effetto che verrà affrontato volta per volta.

    Illusioni Complete.
    La manipolazione della realtà permette al cavaliere di dar libero sfoggio alla creazione; a seconda del livello energetico egli potrà creare fitte reti illusorie, spaziando da semplici miraggi a più complete e realistiche forme. Esse saranno in grado di influenzare tutti i sensi dell'osservatore, inclusa le mente, ma tranne il tatto poiché si tratta sempre di illusioni non tangibili. La destrezza e l'accuratezza dei particolari creati potrebbero essere così precisi e convincenti fino al punto di ingannare la mente stessa dell'avversario, che quindi crederà di percepire le consistenze, i sapori e gli eventuali danni. Le illusioni mentali sono più infime e complesse perchè più difficili da squarciare; il velo illusorio colpirebbe direttamente le connessioni nervose, alterando e modificando qualsiasi influenza.
    Tale capacità può essere usata anche con scopo difensivo preventivo; difatti permetterà al cavaliere di accorgersi delle menzogne altrui individuando qualsiasi forma di illusione, e di permettergli quindi di proteggere la mente da invasioni esterne atte ad influenzarla. (Per annichilire tali illusioni sarà necessario un consumo di cosmo e una tecnica difensiva appropriata).



    TECNICHENegatio Malum - Kaan.
    Difesa personale/ad area, tutte le componenti
    Tecnica difensiva (bouncer) completa.

    Questa particolare tecnica difensiva, tramandata dai precedenti cavalieri di Virgo come difesa praticamente impenetrabile quasi assoluta, permette al cavaliere di creare una sfera attorno al proprio corpo pregna del potere delle fiamme del leggendario Garuda, capaci di epurare ogni male. All'interno di tale barriera, che ricopre il cavaliere proteggendolo a 360 gradi, egli sarà praticamente invulnerabile, potendo contare su una difesa completa e totale da qualsiasi genere di attacco fisico, elementale, energetico, spirituale e mentale (la sfera protettiva può assumere un diametro massimo di due metri e quindi ospitare un secondo individuo oltre al cavaliere). Inoltre sfruttando le proprie capacità telecinetiche, il cavaliere potrà tentare di ritorcere contro il nemico il suo stesso attacco, aumentandone l'effetto con l'aggiunta del proprio cosmo (se l'energia dell'avversario è inferiore a quella del cavaliere la tecnica potrà respingere l'attacco bruciando però la possibilità del cavaliere di sfruttare una propria tecnica offensiva nel medesimo turno -varrà quindi come difesa + contrattacco- se il cosmo in gioco è pari la tecnica devierà semplicemente senza riflettere, mentre qualora dovesse difendersi da un avversario più potente varrà come semplice e normale difesa). Tuttavia tale tecnica non è da ritenersi infallibile; ai fini dell'efficacia bisogna tenere conto del divario energetico fra il saint e l'avversario, inoltre proprio per la sua caratteristica assoluta, essa richiederà una notevole concentrazione e durante la sua esecuzione al cavaliere non sarà permesso di muoversi.


     
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    AOKIGAHARA
    XI

    Parlato - Pensato - Methos - Cassandra - Altri

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    Accadde tutto decisamente troppo in fretta. La loro bocca di fuoco principale sembrava essere in grado di tener testa da sola alla massa di Caduti che si avvicinava. Chi passava il segno, la linea immaginaria tracciata da quella specie di cow-boy, veniva spazzato via. Eppure qualcosa non tornava, il numero degli avversari era soverchiante. Qualcosa stava cambiando nel loro modo di muoversi, alcuni sembravano voler accerchiare l'avversario, altri si offrivano come bersaglio, altri ancora lo ignoravano.

    Volevano tenerlo impegnato e prendere anche loro.

    I dolori alle braccia si facevano sentire, ma una nuova ondata di energia riaffiorò dal suo cosmo. Una sensazione già provata, inconfondibile, che gli permise di sentire anche i cosmi di Dha e Law, e di riflesso la forza vitale di un Willrod che sembrava ristabilirsi.

    ...ora, basta.

    Rigel fece esplodere il suo cosmo, la spada di Libra stretta in mano, e la violenza con cui tutto accadde sconvolseper un attimo gli spiriti legati a lui: percepì lo spavento di Cassandra, la sorpresa di Methos, perfino un certo compiacimento da parte di Silas.

    Mura di fiamme azzurre si sollevarono dal terreno, danzando selvaggiamente e disegnando vortici, raggi di luce, contorti arabeschi nell'aria colpendo ogni creatura maligna che il Cavaliere d'Oro avesse voluto distruggere. Indicava con la spada i bersagli, e i fuochi fatui danzavano ubbidienti: sembravano voler tenere occupati anche i Cavalieri, fargli perdere tempo, e il loro numero sembrava inferiore non solo a causa della distruzione dell'Angelo della Furia. Erano un diversivo.

    Puntavano da qualche altra parte, avevano attaccato tanti fronti ma volevano realmente colpire solo uno... l'eco del suo cosmo e degli altri cosmi risuonò nuovamente. Era Bart che li stava chiamando, l'inconfondibile eufonia delle armature che già una volta aveva avuto modo di provare. Il Daimon si sarebbe occupato da solo di distruggere i pochi nemici rimasti, e se fosse svanito gli stessi cavalieri d'Acciaio avrebbero potuto terminare il lavoro facilmente.

    Scambiò uno sguardo con la Custode della Sesta Casa, che annuì: era ora di cambiare scenario. Si avvicinò a Law quanto serviva per portarlo con sè, poi le fiamme lo avvolsero.

    ...Sekishiki, Meikai Ha.

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    _Marco_Albiero_-Cancer-Omega
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Viola
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Cancro [VII]
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Indolenzito dalla presa dell'avversario, nuove contusioni e molto probabili fratture alle braccia.
    STATUS MENTALE - Leggermente sollevato alla percezione degli altri cosmi, molto stanco.


    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Perdonatemi, ma non riuscivo a far più di così. Non sono neanche sicuro di aver capito bene cosa dovevamo fare, spero di non essermene andato fuori traccia.

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    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.


    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.


    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE


    Sekishiki Kisou'en: Le Fiamme Demoniache Celesti, chiamate anche “fuochi fatui”, sono le anime fiammeggianti evocate da Rigel con cui è in grado di incenerire l’anima dei propri avversari. Il cavaliere è in grado di creare e far muovere le Fiamme Demoniache entro il raggio d’azione del proprio cosmo e di plasmarne la forma come meglio crede in modo da poter attaccare qualsiasi forma spirituale fronteggi, sia essa libera o all’interno di un corpo, nel modo più efficace possibile. Maggiore sarà la forza spirituale dell’avversario rispetto a quella del Cavaliere del Cancro, maggiore sarà la sua resistenza ai danni spirituali inflitti dal Kisouen.


     
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