[mega quest saints] We can be Heroes - KAWARA - Parte 4

Alexis, Kyros

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    e ombre vengono colte da entrambi i vostri attacchi.

    L'avversario di Libra viene via via smembrato dall'infinità di colpi, mentre dalle "ferite" escono nuovi filamenti oscuri che cercano di ricomporre il nero amalgama.
    L'avversario di Gemini contrasta la distorsione come se stesse cercando di divorare con la propria essenza quei paradossi.
    Eppure entrambe ad un certo punto sembrano perdere il controllo della propria forma.
    Prima tentacoli informi, poi sempre più numerosi arti, escono dal loro torace e dalle loro stesse braccia per cercare di germirli.

    Potete percepire la perdita di controllo sull'essenza delle numerose vittime che li formano, come se il legame con il vostro passato ed il legame fra di voi stesse attenuando il loro.

    L'assurda lotta prosegue fino a far implodere entrambi gli avversari, facendoli svanire nel nulla.

    La calma torna su quello strano giardino, fino a che una presenza famigliare a Kryos si palesa.

    Bravi, non c'è che dire.
    Speravo di riuscire ad arrivare prima, ma le protezioni sono considerevoli e c'è voluto il tuo indebolimento per permettermi di entrare.


    Poco distante notate una distorsione del "paesaggio", come se un pezzo di Terza Casa si fosse agganciato.
    Eppure è una versione evidentemente distorta della casa dei gemelli, sui cui trono siede una figura sinistra, che emana una profondissima essenza caotica.

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    E' la copia esatta di Kryos.
    Lentamente si alza e, aggiustandosi il mantello, fa svanire la distorsione ed inizia a camminare tra i fiori.

    Devo ammettere che mi sei mancato, ma sono un po' triste pensando che se tu avessi dato seguito alla mia offerta starei aiutando te e non loro. Sono stato costretto a ripiegare su un altro, certo non potente come te, ma sono un tipo paziente.

    Mentre avanza si guarda attorno sorridendo, mentre il suo cosmo brilla di una luce variopinta.

    Voi starete qui con me.

    Detto ciò svanisce e, danzando attraverso varchi dimensionali, vi tempesta di calci e pugni principalmente direzionati agli arti. I suoi colpi sono potentissimi e carichi di energia caotica, colpi che hanno il chiaro obiettivo di approfittare delle vostre ferite per azzerare la vostra mobilità e privarvi del senso della vista.

    y8k159l

    Eccoci :yeye:

    Riuscite ad eliminare il super corrotto, ma una nuova minaccia appare.
    Il suo colpo è dato a energia nera, ma percepite che il suo cosmo supera quel livello. Capite che è manifestato solo parzialmente in quel luogo.
    L'attacco consiste in una serie di colpi in cui colpisce e si sposta, colpisce e si sposta. Al termine dell'attacco ritorna alla sua posizione di partenza.
    Se colpisce toglie il senso della vista.
    Potete teleportarvi nell'area, ma non tornare nella realtà.
    Avete 7 giorni di tempo.

    A voi!:zizi:
     
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    I colpi dei due cavalieri d'oro raggiunsero gli obiettivi e le due entità iniziarono a contorcersi ed eruttare orrenda materia cercando di ricucirsi senza successo. Dai corpi oscuri iniziarono ad uscire nuovi filamenti d'oscurità, tentacoli, poi braccia e gambe, riducendo i due esseri a macchie di materia in lotta con la loro stessa struttura, grumi spasmodici senza più una forma stabilita; la loro energia andava scemando, finché dopo qualche altro secondo e un'ultima impennata non implosero in loro stessi svanendo definitivamente.

    Kyros si voltò leggermente verso Alexis mantenendo la posizione sospesa e cercando di ristabilire un regolare controllo del fiato: era stata più dura del previsto ma sembrava finita.

    O no: non ancora almeno.
    Poco oltre la loro posizione si materializzò nella Dimensione Oscura una specie di replica sinistra dell'interno della Casa di Gemini, sul cui trono sedeva un'esatta copia del Rarglove che si complimentò e spiegò come ci fossero voluti sia tempo che l'indebolimento di Kyros per poter apparire in quella maniera.

    Gemini mutò espressione in un baleno: rimase sconvolto da quell'apparizione e si precipitò a comunicare mentalmente ad Alexis cosa stesse succedendo, riferendo il messaggio in maniera veloce e concitata mentre tentava di capire come fosse possibile o perché proprio in quel momento.

    °E' tutt'altro che finita.
    Questo qui è un frammento di Nyarlathothep che per qualche tempo è stato dentro di me.... Fa' attenzione. Facciamola entrambi.°


    Mentre la manifestazione di uno dei signori del Caos si alzava dalla sua seduta per iniziare a camminare tra i fiori, aggiustandosi il mantello con una grazia che non gli apparteneva spiegò che a causa del rifiuto del Rarglove aveva dovuto ripiegare su un altro individuo ed aveva deciso di aiutare il loro nemico.

    °Si era fatto strada dentro di me e Athena sa se mi pento di averglielo permesso, ma poi mio padre mi aiutò a liberarmi dalla sua presenza, scacciandolo. Solo ora capisco che avrei dovuto convivere con quell'errore e assicurarmi di tenerlo almeno sotto controllo. Occhio, immagino che con questa forma userà i miei poteri.°

    Ancora un frenetico messaggio a Libra, mentre Nyarlathothep dichiarava tra le righe che ora erano suoi prigionieri.
    Evidentemente voleva prendere tempo ed impedire che concludessero la loro missione intralciando chissà che piano della Corruzione, cosa che non piaceva affatto al rosso: Caos e Corruzione che collaboravano significava soltanto guai fin troppo grossi per i suoi gusti, ma soprattutto, perché?

    Poi, con una facilità estrema, il suo doppio sparì in un varco.
    Come immaginava.
    Stanco e malridotto, Gemini non poteva sicuramente prevedere dove sarebbe sbucato, ma ciò non stava certo a significare che non potesse percepire l'aprirsi delle brecce spaziotemporali nella sua dimensione.
    Aiutato dal fatto di star fluttuando e dal tridente dorato, ogni volta che registrava una distorsione a distanza di minaccia, ruotava il polso per indirizzare una delle due estremità dell'arma in direzione del varco che si stava formando e causava un'esplosione cosmica atta a propellersi lontano. Cercò di rendere ancora più sicura questa sua idea mettendo su quattro copie illusorie da rigenerare in caso venissero colpite al suo posto ma dovette ripetere il procedimento più e più volte a causa dei numerosi salti di Nyarlathothep intervallati tra sè ed Alexis. Si ritrovò in qualche occasione a miseri centimetri dall'essere colpito, ma quando notò che alla fine il suo clone caotico tornò alla posizione di partenza per fermarsi, capì di essere riuscito a cavarsela pur avendo speso più energie di quante sperasse: aveva come l'impressione che quel bastardo stesse giocando, che avrebbe potuto annichilirli con facilità ma avesse deciso di prendersela comoda.

    «Sono quasi lusingato. E' vero, sono fiaccato e ferito, ma tu? Ricordi? Ho costretto con il Genromahoken me stesso e te, visto che eri nella mia mente, a resisterti e controllarti. E' ora di adempiere a quell'imposizione.»

    Puntò il tridente verso la sua figura incanalando le sue energie attraverso di esso ed oltre, mentre con l'ormai usuale urgenza comunicava col compagno.

    °Ehi, tutto ok?
    In fretta! Ha mille modi per contrastare quello che sto creando o ritorcercelo contro, sfrutta quella minuscola finestra in cui farà altro.°


    Una serie di varchi e di anelli dimensionali iniziarono ad apparire attorno al nemico: i gorghi avrebbero esercitato il loro potere di attrazione da ogni direzione sottoponendolo a violenti strattoni, mentre gli anelli attorno avrebbero dovuto impedire che si muovesse troppo, pena incorrere in eventuali tagli dimensionali.
    Sperava che Alexis riuscisse a mandare a segno un colpo significativo perché ormai faceva fatica a reagire tempestivamente: avrebbe continuato al meglio, spinto dalla sua forza di volontà, dalla sua fede in Athena e nell'umanità e dal suo retaggio di famiglia, ma avrebbero dovuto cercare di chiuderla in fretta.
    Per sopravvivere e per sventare chissà che piano più grande avessero le due forze malvagie ormai ufficialmente alleate per richiedere che fossero bloccati fuori dalla realtà.

    Cloth
    Ammaccata qua e là, incrinata nel punto di impatto del colpo tagliateste deviato e dai filamenti.
    Body
    Dolore atroce alla clavicola destra, braccio difficile da controllare e mano con tagli profondi per la presa sulla lama. Contusioni sparse per ciò che è passato prima che la sua difesa si attivasse del tutto. Accusa SENSIBILMENTE il dispendio energetico, il dolore e la stanchezza.

    Mind
    AWSHIT.

    Summary


    Spiega più velocemente possibile ad Alexis che cosa sta succedendo, poi sfrutta illusioni per coprirsi ed esplosioni di cosmo come propulsori per allontanarsi dai varchi in apertura e non farsi colpire (aiutato dal fatto che sta fluttuando perché in A.D. e giocando sul fatto che non può percepire l'avversario, ma le fratture del tessuto della realtà sì.)
    Alla fine ricorda a Nyarla che è ancora, come il primo giorno, sotto Genromahoken che gli impone di sottometterlo e cerca di imprigionarlo in un sistema di gorghi ed anelli dimensionali che lo strattonino poderosamente in ogni direzione e oltre a stressante il corpo gli impediscano il più possibile di muoversi, creando un nanosecondo di apertura perché Alexis gli tiri addosso una bella botta.

     
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    ALEXIS
    LIBRA {VIII}
    ENERGIA VIOLA


    POST VI

    WE CAN BE
    HEROES - KAWARA


    Aveva combattuto troppe battaglie per non comprendere che la vera minaccia si celava dietro quelle urla disperate, dietro quelle anime che, troppo deboli, erano state corrotte. Non si era sbagliato, purtroppo. Lo scontro contro quell’entità, contro quell’insieme di ombre aveva debilitato i due guerrieri più del dovuto, e questo era abbastanza chiaro. I loro antagonisti erano qualcosa, che mai prima d’ora Alexis aveva avuto la sfortuna di combattere. Un insieme di creature, entità che dovevano essere combattute come una sola entità.

    Nel corso di quello scontro si era chiesto più volte come poteva sconfiggere un’ombra. Domanda plausibile. All’inizio pensò che la luce poteva scacciarle, ma in verità quell’idea era sbagliata. La luce rendeva quella creatura più eterea, molto più veloce e letale. Per quanto possa sembrare folle, l’ombra era stata sconfitta facendola sprofondare nell’oscurità più buia.

    Avevano dunque finito?

    No, da quelle tenebre era emerso un demone.
    Non era nemmeno necessario il sacro giudizio della Bilancia per comprendere la natura malvagia e impura di quell’essere, e i pensieri di Kryos lo confermarono: Nyarlathotep. Era quasi buffo come la corruzione e i Principi del Caos potessero formare un’alleanza così micidiale. Alexis comunque aveva una certezza: quella era solo una misera manifestazione di quel Principe, perché se davvero fosse stato lui in tutto il suo potere, non avrebbero avuto alcuna speranza.

    Quello che gli disse non lo sorprese: Lelouch lo aveva liberato da quel frammento di caos. Tipico di Lelouch, avrebbe fatto qualsiasi cosa per i suoi due figli. Chissà dove si trovava quel Saint, chissà cosa gli era successo in quella realtà. Sicuramente, una cosa non da Kryos era quella di ospitare al suo interno una simile aberrazione. Ma Alexis non ebbe nemmeno il tempo di processare tutti quei pensieri, in quanto il loro nemico decise di non dare tempo ai due Gold Saint di respirare.

    Quel posto, la terza dimensione era un luogo congeniale per Kryos e il suo avversario, un po’ meno per lui. Poteva percepire i varchi aprirsi, all’inizio riuscì a frapporre le armi ai colpi del nemico, che mostrò - a differenza loro - di essere molto in forze. Il primo colpo venne parato, il secondo pure, il terzo lo colpì. Un colpo secco all’altezza del ginocchio, che si piegò in maniera innaturale sotto la forza caotica di Nyarlathotep.

    E improvvisamente tutto divenne nero.

    Buffo, dover affrontare un’emanazione di un Principe del Caos, sotto le sembianze del Gold Saint dei Gemelli. Buffo e per certi aspetti divertente. Le parole di Kryos giunsero chiare e tonde nella mente di Alexs. Non poteva vedere, ma aveva tutti gli altri sensi, e sapeva benissimo dove stava il suo nemico, sapeva benissimo dove Kryos aveva creato quei portali.

    «Vediamo di concludere una volta per tutte questa farsa.»

    Fu in quel momento, che alzando la mano destra al cielo, apparve alle sue spalle l’immagine di una bilancia. Essa era differente dalla rappresentazione classica: al posto dei due piatti della bilancia vi erano dei teschi, e le braccia del segno zodiacale sembravano ossa. Raramente Alexis aveva fatto ricorso a quella tecnica, e lo faceva solo quando il verdetto era stato emesso, in maniera insindacabile.

    Tutte le armi, almeno tutte le armi che aveva lì con sé (non avrebbe mai privato i suoi compagni di un tale dono) sarebbero state chiamate per eseguire il giudizio che era stato già emesso. Tutto accadde nel giro di qualche istante, alla velocità della luce, sì senza ombra di dubbio Alexis ci stava mettendo tutto se stesso per non sprecare lo sforzo di Kryos, per fare in modo che quel mondo avesse una speranza.

    Gli era stato detto che quella realtà non poteva essere salvata.
    Non era vero.

    Gli era stato detto che non doveva interferire più del dovuto.
    Già, non più del dovuto.

    Telos Dikaiosyni



    E fu un bagliore di luce, una luce che purtroppo lui non poteva vedere. Le armi sacre di Atena si stavano per abbattere su quel frammento di Caos, lo stavano facendo con tutta la loro forza, con tutto il loro potere devastante. Il potere che sarebbe stato sprigionato di lì a poco era impareggiabile, lo era non solo per il potere unico di quelle armi, non solo perché Atena stessa aveva concesso ad Alexis di usare quelle armi e le aveva liberate dai vincoli che generalmente anno, ma soprattutto perché in quell’attacco vi era la forza e la determinazione non solo di Alexis, ma di un universo che ce l’aveva fatta, di un universo che si impegnava a riportare l’equilibrio laddove non c’era.

    «Questo mondo può essere salvato e lo salveranno. Saranno loro a salvarlo, non noi.»



    IL MIO ERA UN MONDO PERFETTO

    STATUS FISICO ♦ Diversi tagli sulle parti non coperte dell'armatura, taglio sul collo/testa, gamba destra fuori uso, privo della vista.
    STATUS MENTALE ♦ Determinato
    STATUS CLOTH ♦ Indossata

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Assecondo il piano di Kryos. Non essendo nativo della terza dimensione, ed essendo a Viola, mi prendo le mazzate, con tanto di perdita della vista. Quindi, sfruttando l'apertura concessami dal mio compagno, lancio la tecnica in modalità Absolute, e vediamo che accade XD
    EPPURE DESIDERAVO L'IMPERFEZIONE

    ABILITÀ
    ● Armonia {Cosmo Straordinario}
    Il Cavaliere di Libra, può interagire e interferire con tecniche e attacchi sia di compagni che di avversari. Egli infatti, se lo ritiene giusto e opportuno è in grado di sostenere in battaglia chi secondo lui è degno, ciò si traduce nel rendere straordinario un attacco o un'abilità di un altro saint o dell'alleato di turno. Per contro, l'essenza della Bilancia può interferire con un attacco nemico cercando di ridurre gli effetti o di interferire nella creazione della tecnica avversaria per indebolire un attacco che potrebbe rivelarsi molto pericoloso; ovviamente la riuscita di ciò dipende dal divario energetico in atto, nel caso di un dislivello molto grande a favore del Gold Saint, egli potrebbe addirittura spegnare letteralmente la tecnica avversaria.

    ● Distruzione {Cosmo Distruttivo}
    Il fato che spetta a chi si oppone alla Bilancia, o a chi non viene ritenuto degno dal Gold Saint è un abisso di oscurità, perché nel cuore del giusto non vi è alcun tentennamento. Tutto ciò si traduce in un cosmo estremamente distruttivo in grado di annientare e annichilire il cosmo nemico o la materia in genere con molta più facilità rispetto ad altri.

    ● Barre Gemellari
    Sono sostanzialmente dei nunchaku, ovvero due bastoni legati da una catena. Normalmente sono appena più grandi del palmo di una mano perché ristretti in piccoli ovetti uniti al centro da un bastoncino di pochi centimetri. In questa forma si infilano in piccoli scompartimenti sul lato esterno dei bracciali, all’altezza del gomito. Il bastone però è telescopico, e le parti ovali in caso di necessità si aprono a spicchi facendo emergere cinque punte su ciascun’estremità. La catena che unisce i due bastoni sembra formata solo da cinque o sei anelli, ma, come quella degli scudi, se necessario può allungarsi fino a coprire decine di metri, rendendo le barre gemellari utili sia per la media che la lunga distanza. Quando vengono agitate, rilasciano un luccichio simile al brillare delle stelle.

    ● Teletrasporto
    Tramite questa abilità il cavaliere della Bilancia è in grado di smaterializzare e far ricomparire se stesso, un oggetto, un'arma o anche un altra persona consenziente entro il suo raggio d'azione. Tale capacità, dagli infiniti risvolti non ha virtualmente limiti - se non quelli dati dal proprio livello energetico - e tramite questa capacità si può teletrasportare praticamente ogni cosa. Le capacità insite in questa particolare abilità permettono al Gold Saint anche di evitare un attacco ( mono uso a duello ) ma questo è solo una delle tante possibilità. Egli infatti è in grado per esempio di viaggiare attraverso lo spazio ed il tempo con una facilità disarmante e si può interagire anche con un avversario a patto che ci sia un contatto fisico con esso.

    ● Telecinesi
    Questa capacità consiste essenzialmente nell'imporre a cose, oggetti e persone una forza generata dalla propria mente. Muovere oggetti, applicare morse telecinetiche agli avversari o semplicemente cercare di deviare il corso di una tecnica o di qualsiasi cosa che abbia una consistenza fisica. L'unico limite che ha tale abilità è semplicemente l'immaginazione di chi la utilizza.

    ● Illusioni Ambientali
    Grazie al potere mentale che è proprio di questo cavaliere, egli è in grado di creare delle potenti trame illusorie, con le quali manifesta cioè che egli desidera sotto forma di una intangibile creazione di Cosmo che agirà secondo la volontà del suo creatore. Il potere mentale del Gold Saint è talmente grande da poter ingannare anche il più esperto osservatore andando ad interagire con tutti i sensi dell'avversario. Tale potere è tale da poter interessare anche una vasta area ed un numero indefinito di persone, rendendo l'illusione estremamente realistica.

    ● Barre Tripunte
    È una specie di incrocio tra il tridente e le barre gemellari, ovvero un bastone diviso in tre sezioni da due catene, e forma l’asta orizzontale del totem, cui sono legati i piatti della bilancia. Quando l’armatura è indossata, sono ristrette a bastoni lunghi quanto l’avambraccio o quanto metà delle barre gemellari, incastrati diagonalmente in una placca triangolare dietro le spalle, in mezzo alle scapole. Le estremità dei bastoni sono rotonde, coperte da tre punte coniche sui lati e da una sulla punta. Queste punte laterali possono essere tirate fuori per rivelare le tre catene che sorreggono ciascuno scudo nel totem, ma esse non sembrano avere alcuna utilità in battaglia. Al contrario, l’asta è telescopica e può essere allungata fino a rendere la barra alta quasi quanto un essere umano. In questa forma, le due estremità sono unite da altrettante catene ad un segmento centrale, leggermente più sottile.

    TECNICHE

    Telos Dikaiosyni [ABSOLUTE]

    Probabilmente si tratta della tecnica più potente a disposizione di Alexis, una tecnica che difficilmente usa se non quando viene espresso il suo giudizio finale. In tale offensiva vengono utilizzate tutte e dodici le armi a disposizione del Gold Saint, le quali cominceranno a lievitare attorno alla sua figura, esattamente alle sue spalle. Tali armi, pregne del cosmo e del giudizio del custode della settima casa si abbatteranno con una forza ed una violenza inaudita su un obbiettivo ( o anche più di uno a secondo della situazione ), generando una forza distruttrice senza eguali. Se anche solo una delle dodici armi può essere fatale, non è nemmeno immaginabile cosa potrebbero fare tutte e dodici le armi insieme. Colpito un'area o il bersaglio ( esse vengono guidate e comandate dal Saint, in quanto tali armi sono simbiontiche con Alexis ) generando un'esplosione ed una devastazione ineguagliabile. Tale attacco può essere usato sia come attacco normale che come attacco ABSOLUTE, in tal caso oltre al fatto che la forza espressa sia molto superiore a quanto normalmente egli possa fare ( come se la tecnica fosse stata lanciata con un'energia in più ), c'è da considerare anche un altro fattore: le armi di Libra che normalmente sarebbero in grado di arrecare danni come se fossero lanciate con un livello superiore, in tale caso lo farebbero come due livelli in più ( nella fattispecie, con una tecnica absolute, al suo livello cioè viola, le armi sacre sarebbero in grado di rompere armature da I-VI e incrinare VII-VIII ).




    narrato ♦ « parlato »pensato°telepatia°
     
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    'insieme delle distorsioni l'avvolge, come se tutti i colori di quell'area aliena si stessero sciogliendo e riversando su di lui.

    Tuttavia ne prende subito il controllo ed inzia a far fluire gli squarci accelerandone la formazione ed avvolgendosi in un globo variopinto, contro cui impattano le armi di Libra con una violenza terrificante che scuote ogni cosa.

    La terra si spazza, la luce cosmica si disperde ovunque, coprendo ogni cosa, e l'eco delle esplosioni risuona in continuazione in quel luogo ove non tutte le regole seguono il normale corso.

    Quando tutto passa vedete che il braccio destro di Nyarlatothep è privo della protezione dell'armatura e colmo di sangue che sgorga copioso.
    L'arto è come privo di vita e al suolo vi sono i frammenti dell'armatura.

    Lui non sembra percepire dolore, si limita a guardarvi ghignando.

    "Bravi, bravi."

    Vi indica allora con l'indice sinistro e ogni detrito presente nell'area viene assorbito in un globo multicolore dal diamentro di pochi centimetri.
    La forza d'attrazione è terrificante, ed anche le armi di Libra rischiano di essere prese nella scisa, quando il flusso si interrompe ed i legami dello spazio iniziano a rompersi e ad esplodere in una terrificante reazione a catena che investe l'area, dando il via ad una serie di migliaia e migliaia di movimenti erratici che disintegrano ogni cosa investita... ma questo è solo l'inizio della tecnica.

    [GALAXIAN EXPLOSION]
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    Un'energia cosmica soverchiante inonda e filtra ogni frattura dello spazio, dando il colpo decisivo a ciò che è riuscito a sopravvivere alla prima fase. Il risultato finale fu un globo colmo di forza distruttrice presa da una serie di infiniti piccoli vortici, simili a pianeti che si formano e poi esplodono, in un ciclo continuo di distruzione, creazione e distruzione.
    Come l'esplosione di una galassia, che ne segue l'implosione, così questa tecnica leggendaria si stava abbattendo sui due cavalieri d'oro..

    y8k159l

    Eccoci :yeye:

    Vi arriva la galaxian explosion a energia suprema sparata ad area.
    Siete riusciti parzialmente a danneggiarlo grazie alla combinazione dei due attacchi, riducendo le sue potenzialità nel corpo a corpo.
    Avete 7 giorni di tempo.

    A voi!:zizi:
     
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    Gli squarci che aveva manifestato attorno alla manifestazione di Nyarlatothep divennero ben presto un suo giocattolo, tanto che vennero modificati in modo da essere sfruttati come difesa dal terribile attacco di Alexis.
    Le armi rimaste a disposizione del cavaliere di Libra iniziarono a mulinare attorno al proxy del Signore del Caos e a colpire senza interruzione la difesa cangiante che lo proteggeva.
    A partire da quegli istanti e per parecchi altri che li seguirono, le uniche cose percepibili furono clangori, tonfi metallici, sfrigolii ed assordanti rombi accompagnati da luci accecanti.

    Quando finalmente Kyros riuscì a distinguere qualcosa in quel marasma, vide il suo doppio ancora lì: un braccio appeso e insanguinato, con la relativa protezione in pezzi a terra.

    Non era finita, non lo era affatto.
    Anzi, stando allo sguardo sul suo volto, ai complimenti canzonatori che rivolse loro e al fluttuare della sua energia, quella situazione era ben lungi dall’essere finita.
    Puntó un dito verso i due guerrieri dorati.

    Mentre lo spazio attorno a loro si deformava e iniziava ad essere risucchiato violentemente verso l’altro sè, la mente di Gemini corse a briglia sciolta: in un’applicazione terra terra del “conosci te stesso”, intuì immediatamente che quello sconvolgimento era soltanto il preludio a qualcosa di molto peggiore, ma non fu l’unico dettaglio su cui si soffermó.

    Alexis aveva dichiarato che quella realtá non era perduta ma aggiunse che “la salveranno loro, non noi”. Che intendeva? CHI intendeva?

    Non c’era tempo per approfondire se volevano restare vivi, ma mentre cercava di decifrare quelle parole si disse che avrebbe volentieri tagliato fuori se stesso da quella realtà se fosse servito a preservarla.

    Fu così allora che, pur stanco, avvertì il compagno di ció che stava per succedere e portó il braccio sano davanti a sè, palmo verso l’alto.

    Mentre cercava di opporre resistenza cosmica agli strattoni che stavano risucchiando tutto verso Nyarlatothep, inizió a preparare la stessa micidiale tecnica che a sua copia stava per scagliare contro di loro.

    L’attrazione verso il burattino del demone del Caos venne parzialmente smorzata e contrastata da quella che adesso si stava generando verso il palmo del Rarglove, il quale fu costretto ad intaccare persino il ricordo più caro che avesse. Dovette lasciare che il campo in fiore e la casa dove aveva vissuto, ormai alle loro spalle, venissero sfaldati e risucchiati nel vortice energetico.

    °Perdonami mamma, ma ho bisogno di TUTTO per arginare questa minaccia. Non sto sacrificando il nostro posto, sto soldando cercando di imprimerlo indelebilmente in ció che sono per sbatterlo in faccia al demonio che vuole cancellarci tutti.°

    Ed era esattamente ció che stava tentando di fare: risucchiando indistintamente fiori, terra e architettura stava infondendo in ogni briciolo di energia che accumulava ogni lacrima, goccia di sudore, risata o carezza che aveva condiviso con sua madre lì, da giovane.
    Stava mettendo per la prima volta in assoluto ogni aspetto di Kyros Rarglove in gioco.

    Percepiva perfettamente la superiorità energetica dell’assalto che l’altro stava per scagliare contro di loro, ma non si fermó: se volevano avere anche solo un’opportunità di uscirne vivi e vincitori, doveva spremersi e sostenere quell’assalto, sperando che Alexis riuscisse a compensare le sue mancanze. Eppure, non avrebbe dovuto usare tutto, aveva bisogno di lasciarsi margine per ció che sarebbe venuto dopo.

    Sapeva bene che nonostante l’imprevedibilità, il fallout di due Galaxian Explosions l’una contro l’altra non sarebbe stato sufficiente a liberarsi della presenza di Nyarlatothep, perció aveva bisogno di assicurarsi di poter continuare ancora per un poco lo scontro.

    Immediatamente dopo il rilascio della bordata da parte dell’invasore, lui cercó di risucchiare per un ultimo istante parte dell’energia e poi lasció che anche ció che aveva accumulato lui stesso esplodesse in tutta la sua furia.

    Lo scontro tra le bordate fu micidiale.
    La conformazione spaziale della dimensione oscura, già caotica per natura, divenne un turbinare di detriti, energia libera e crepe nel tessuto: uno scontro tra poteri così violenti era qualcosa a cui raramente si aveva la sfortuna di assistere e persino la struttura stessa di quel piano tremó nell’accoglierlo.

    Kyros fu scaraventato diversi metri indietro: era riuscito in parte a contrastare il colpo nemico, ma sia le conseguenze di ció che aveva fatto per fronteggiarlo sia la disparità in potenza, seppur non abissale, si fecero sentire.
    L’armatura d’oro era crepata in diversi punti ed il corpo che proteggeva era un unico lancinante dolore.
    Aveva dato e subito più di quanto sperasse e gli ci volle più sforzo del previsto per recuperare una posizione dignitosamente eretta, pur fluttuando.
    Dovevano chiudere quella partita in fretta prima di veder aumentare vertiginosamente le già alte probabilita di perderla senza possibilità di replica: erano stanchi, malridotti e decisamente provati su tutti i livelli dal confronto con le ombre prima e con l’altro Gemini poi, ma una cosa non era mutata in quella situazione a limite del sostenibile.

    Gli occhi di Kyros, per quanto annebbiati dalla devastazione ed affaticati dal dolore diffuso, mostravano ancora una determinazione adamantina.
    Se fosse stato necessario estinguere se stesso per evitare che Nyarlatothep lasciasse quel luogo, lui l’avrebbe fatto. Era colpa sua, era stato lui ad accettare il suo aiuto anche se con le spalle al muro e di nuovo su di lui ricadeva la responsabilità di essersi quasi dimenticato che fosse ancora in giro dopo che Lelouch l’aveva bandito dall’interno di suoi figlio.
    Stava a lui dunque occuparsi di quella faccenda.

    Lanció un’occhiata ad Alexis per controllare le sue condizioni sperando che fossero in qualche modo migliori delle proprie, poi cercó l’altro: lo individuó orientativamente nella stessa posizione precedente e passó all’attacco.

    Con le forze che gli rimanevano, stringendo i denti e tentando di ignorare il dolore che ormai era diventato un martellio costante che partiva dal corpo, arrivava al cervello e veniva reindirizzato al luogo di origine quasi fosse moltiplicato, scaglió il tridente verso il bersaglio.
    Non sperava affatto di colpire il bersaglio, quanto più di distrarlo e contemporaneamente offrire di nuovo il controllo dell’arma benedetta al suo legittimo proprietario.
    Il vero attacco di Gemini consisteva nello sfruttare i residui cosmici presenti letteralmente ovunque a seguito dell’immensa esplosione: tracció una diagonale con braccio sano dall’alto verso il basso.
    Attorno al suo doppio lo spazio sembró accartocciarsi su se stesso in una matrice ed iniziare a viaggiare a tutta velocità, rimuovendo qualsiasi traccia di materia presente sul suo tragitto, come se una gigantesca gomma cancellasse parti di un disegno: mirava a tranciare di netto le gambe dell’avversario partendo dal fianco destro e scendendo in diagonale verso il ginocchio sinistro.

    Fu come se aprisse e richiudesse in tempo impercettibile degli strappi contemporanei nel tessuto dimensionale, attraversando il corpo nemico. Perfino i suoi stessi poteri, a qualsiasi grado di potenza, sarebbero stati in difficoltà nel contrastare un tentativo simile di attacco: l’instabilità del piano su cui si trovavano aveva raggiunto livello critici a seguito dell’esplosione di proporzioni indescrivibili che aveva appena avuto luogo, quindi qualsiasi tentativo di interferire o sovraccaricare gli strappi avrebbe probabilmente portato a conseguenze ancor più disastrose, se le sue supposizioni si fossero rivelate esatte.

    Abbandonó i muscoli.
    Era ad un passo dal limite dopo aver sostenuto sforzi e danni così ingenti, specialmente negli ultimi istanti.
    L’unico suo pensiero in quel momento consisteva nella speranza che quel suo tentativo funzionasse, che Alisia gliela mandasse buona.
    E che Alexis sapesse come ottenere il massimo dai suoi sforzi perchè le condizioni erano ormai critiche, non ne aveva ancora molto.

    Cloth
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    Braccio fuori uso, dolore OVUNQUE.
    Si regge in piedi solo perchè sta fluttuando.

    Mind
    Sa che è suo compito anche autodistruggersi per togliere di mezzo quella minaccia e agisce di conseguenza.
    Please be enough.

    Summary


    Tenta di arginare il casino liberando una GE contro l GE. Il rinculo della botta inaudita e ció che comunque è passato dell’offensiva avversaria lo rendono più o meno un vegetale che per fortuna fluttua altrimenti non riuscirebbe a stare in piedi, ma raduna in qualche modo le forze per scagliare il tridente verso Nyarla (più che altro diversivo/assist per Alexis) e sfruttare il cosmo sparso ovunque per generare un assalto in modalità cancellino dimensionale per tranciare le gambe del nemico.

     
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    POST VI

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    La domanda che Alexis si pose era una sola: cosa stavano affrontando? Una domanda a cui, purtroppo Kryos aveva risposto, una domanda a cui lui aveva le sue risposte. Non aveva davanti una copia di Kryos, ma bensì una manifestazione stessa del caos. Per essere precisi, una parte dell’essenza di un principe del caos: Nyarlathothep. La loro prima offensiva, per certi aspetti era andata a segno: la mobilità di quel nemico era stata ridotta in maniera drastica, forse avevano qualche speranza.

    Non osava immaginare cosa sarebbe successo, se al posto di loro due fossero andati altri cavalieri. E ovviamente il suo pensiero volò rapido verso i suoi compagni: tutti stavano combattendo contro nemici potenti, contro forze inimmaginabili per dare una speranza a questo mondo. Sentiva la risonanza delle sue armi, un eco lontano di battaglie e dolore. Ma non aveva il tempo per pensare a loro, doveva in qualche modo risolvere la situazione e il più velocemente possibile.

    Lo vide, lo guardò mentre alzava le braccia, mentre le sue armi venivano letteralmente risucchiate dalla forza straripante di quell’avatar.

    Cosa poteva fare? Era stanco, la sua mobilità era stata compromessa e la sua vista lo aveva abbandonato, ma percepiva quel cosmo, sentiva la pressione di quella forza straripante, un potere comparabile forse a quello di Alek, a quello del suo maestro e mentore.

    Cosa posso fare? - pensò Alexis.

    Poi qualcosa lo toccò.

    Una mano calda si appoggiò sulla sua spalla destra. Sentì, o meglio gli parve di sentire le mani di sua madre che lo abbracciavano. Quel caldo e tenero abbraccio gli fecero dimenticare per qualche istante tutto il dolore e la sofferenza provata in quegli ultimi istanti. Un calore che non sentiva da tanto, e che rischiava di lasciarlo sprofondare nell’oblio. Ma una voce lo destò.

    «Atena guida sempre i tuoi passi. L’oscurità verrà scacciata dalla sua luce, dal suo amore. Torna a casa appena puoi!»

    Torna a casa appena puoi - ripetè mentalmente Alexis.

    Sorrise.

    Bastò un istante, un pensiero e le cinque armi rimaste ritornarono al legittimo proprietario (solo il tridente venne lasciato a Kryos), volteggiando attorno alla sua figura. Percepì la disperazione di Kryos, quel suo desiderio di dare il tutto per tutto, di affrontare da solo la forza dirompente di quel principe del caos, che era tornato per regolare i conti col passato.

    Gli errori di gioventù tornano sempre, e chiedono il conto.

    Alexis scomparve, semplicemente svanì, tornando nel suo mondo. Apparve lì, in quel giardino dove Elettra di solito lo aspettava, ed infatti era lì, ma lui non la vide. Non vide gli occhi di quella ragazza gonfiarsi di lacrime, non la vide mentre si stava per lanciare verso di lui per abbracciarlo, per trattenerlo. Non era un caso che Alexis si fosse teletrasportato proprio in quel posto.

    Ma quella sua visita durò un istante, il battito di ciglia. Non stava abbandonando Kryos, stava semplicemente cercando di concludere quella contesa una volta per tutte.

    Ricomparve, qualche istante dopo lo scontro tra le due Galaxian Explotion.

    Proprio mentre il caos e la distruzione regnavano sovrane in quella realtà. Invocò ancora una volta la protezione di Atena, e forte delle sue capacità percettive, delle sue capacità di giudizio, tentò di sferrare il colpo decisivo al suo avversario. Il pugno destro, pregno del potere più grande della bilancia: il Rozan Ryushou. Un pugno pieno della forza e della disperazione di un guerriero intergalattico, un pugno pregno del suo cosmo distruttivo, un pugno capace di contrastare eventuali difese del nemico, un pugno che portava con se anche le cinque armi restanti di Libra.

    Disperazione.
    Desiderio di rivalsa.
    Voglia di dare una speranza a quella realtà.

    In quel singolo pugno vi era tutta la disperazione e la volontà di un guerriero devoto ad Atena. Ma lui non era solo, un intero universo accompagnava quel pugno, diretto allo sterno di Nyarlathothep.



    IL MIO ERA UN MONDO PERFETTO

    STATUS FISICO ♦ Diversi tagli sulle parti non coperte dell'armatura, taglio sul collo/testa, senso della vista ciao core e gambe mezze smaciullate
    STATUS MENTALE ♦ Determinato
    STATUS CLOTH ♦ Indossata

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Non avendo la vista, Alexis tenta il tutto per tutto: quando realizza che i due vogliono fare "pesce a pesce", si teletrasporta nel suo mondo, per tornare quando l'esplosione tra le due GE si è appena consumato, e grazie alle sue percezioni tenta, di sfondare il petto di Nyarla con un Rozan + le cinque armi.
    EPPURE DESIDERAVO L'IMPERFEZIONE

    ABILITÀ
    ● Armonia {Cosmo Straordinario}
    Il Cavaliere di Libra, può interagire e interferire con tecniche e attacchi sia di compagni che di avversari. Egli infatti, se lo ritiene giusto e opportuno è in grado di sostenere in battaglia chi secondo lui è degno, ciò si traduce nel rendere straordinario un attacco o un'abilità di un altro saint o dell'alleato di turno. Per contro, l'essenza della Bilancia può interferire con un attacco nemico cercando di ridurre gli effetti o di interferire nella creazione della tecnica avversaria per indebolire un attacco che potrebbe rivelarsi molto pericoloso; ovviamente la riuscita di ciò dipende dal divario energetico in atto, nel caso di un dislivello molto grande a favore del Gold Saint, egli potrebbe addirittura spegnare letteralmente la tecnica avversaria.

    ● Distruzione {Cosmo Distruttivo}
    Il fato che spetta a chi si oppone alla Bilancia, o a chi non viene ritenuto degno dal Gold Saint è un abisso di oscurità, perché nel cuore del giusto non vi è alcun tentennamento. Tutto ciò si traduce in un cosmo estremamente distruttivo in grado di annientare e annichilire il cosmo nemico o la materia in genere con molta più facilità rispetto ad altri.

    ● Barre Gemellari
    Sono sostanzialmente dei nunchaku, ovvero due bastoni legati da una catena. Normalmente sono appena più grandi del palmo di una mano perché ristretti in piccoli ovetti uniti al centro da un bastoncino di pochi centimetri. In questa forma si infilano in piccoli scompartimenti sul lato esterno dei bracciali, all’altezza del gomito. Il bastone però è telescopico, e le parti ovali in caso di necessità si aprono a spicchi facendo emergere cinque punte su ciascun’estremità. La catena che unisce i due bastoni sembra formata solo da cinque o sei anelli, ma, come quella degli scudi, se necessario può allungarsi fino a coprire decine di metri, rendendo le barre gemellari utili sia per la media che la lunga distanza. Quando vengono agitate, rilasciano un luccichio simile al brillare delle stelle.

    ● Teletrasporto
    Tramite questa abilità il cavaliere della Bilancia è in grado di smaterializzare e far ricomparire se stesso, un oggetto, un'arma o anche un altra persona consenziente entro il suo raggio d'azione. Tale capacità, dagli infiniti risvolti non ha virtualmente limiti - se non quelli dati dal proprio livello energetico - e tramite questa capacità si può teletrasportare praticamente ogni cosa. Le capacità insite in questa particolare abilità permettono al Gold Saint anche di evitare un attacco ( mono uso a duello ) ma questo è solo una delle tante possibilità. Egli infatti è in grado per esempio di viaggiare attraverso lo spazio ed il tempo con una facilità disarmante e si può interagire anche con un avversario a patto che ci sia un contatto fisico con esso.

    ● Telecinesi
    Questa capacità consiste essenzialmente nell'imporre a cose, oggetti e persone una forza generata dalla propria mente. Muovere oggetti, applicare morse telecinetiche agli avversari o semplicemente cercare di deviare il corso di una tecnica o di qualsiasi cosa che abbia una consistenza fisica. L'unico limite che ha tale abilità è semplicemente l'immaginazione di chi la utilizza.

    ● Illusioni Ambientali
    Grazie al potere mentale che è proprio di questo cavaliere, egli è in grado di creare delle potenti trame illusorie, con le quali manifesta cioè che egli desidera sotto forma di una intangibile creazione di Cosmo che agirà secondo la volontà del suo creatore. Il potere mentale del Gold Saint è talmente grande da poter ingannare anche il più esperto osservatore andando ad interagire con tutti i sensi dell'avversario. Tale potere è tale da poter interessare anche una vasta area ed un numero indefinito di persone, rendendo l'illusione estremamente realistica.

    ● Barre Tripunte
    È una specie di incrocio tra il tridente e le barre gemellari, ovvero un bastone diviso in tre sezioni da due catene, e forma l’asta orizzontale del totem, cui sono legati i piatti della bilancia. Quando l’armatura è indossata, sono ristrette a bastoni lunghi quanto l’avambraccio o quanto metà delle barre gemellari, incastrati diagonalmente in una placca triangolare dietro le spalle, in mezzo alle scapole. Le estremità dei bastoni sono rotonde, coperte da tre punte coniche sui lati e da una sulla punta. Queste punte laterali possono essere tirate fuori per rivelare le tre catene che sorreggono ciascuno scudo nel totem, ma esse non sembrano avere alcuna utilità in battaglia. Al contrario, l’asta è telescopica e può essere allungata fino a rendere la barra alta quasi quanto un essere umano. In questa forma, le due estremità sono unite da altrettante catene ad un segmento centrale, leggermente più sottile.

    TECNICHE

    Rozan Ryuhishou
    L'energia del Rozan Shôryû Ha viene concentrata nel corpo, scagliandosi egli stesso contro gli avversari diventando egli stesso un drago volante. Di fatto l'attributo devastante e la forza vorticante insita in questo colpo rimangono inalterati permettendo al cavaliere di bruciare una grande distanza per potersi posizionare in maniera eccellente per eventuali successivi attacchi nel corpo a corpo. Esistono alcune possibilità di effettuare tale colpo.
    . Braccio Destro: ha un potere devastante e perforante molto elevato riuscendo di fatto a perforare anche le difese più resistenti, aumentando di fatto la potenza di questa tecnica, in questa variante Alexis può decidere di usare semplicemente il pugno, o una delle armi a propria disposizione come potrebbe essere la spada o il Tridente.




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    l dio era estasiato alla vista della distruzione, alla vista di come quel piccolo oasi d'ordine stava cedendo il passo al regno del Caos.

    Lo spazio attorno a lui sussultò ed iniziò come a sfrigolare, teso tra i poteri di Krios ed i suoi.

    Ammiro il vostro essere tenaci, ma è tutto inutile.

    Con fatica, ma con perizia estrema, il dio sembra annodare, disfare e riannodare la realtà, per sottrare ogni micron di spazio al controllo di Gemini.
    La sua figura si distorce, anche se il suo viso non sembra dare segno di dolore o fatica, per poi via via ripristinarsi.

    Poi l'attacco di Libra impatta.

    Il pugno viene come fermato da un muro invisibile a pochi millimetri dallo sterno e così le armi di libra sembrano affondare in un mare di fango sempre più denso fino quasi a fermarsi.

    Qualcosa sembra distrarre per un istante il dio. I suoi occhi corrono rapidamente qua e là, mentre le armi sacre iniziano a brillare di una strana luce.
    I frammenti di quanto distrutto, i petali dei fiori e le zolle di terra sopravvissute allo scontro iniziano a sollevarsi e a brillare. Ognuno di essi si scompone in frammenti ancora più piccoli, tendendo fasci di luce gli uni con gli altri e disegnando in fine un immenso reticolo a forma di globo attorno all'area.

    Le armi riprendono la loro corsa, così come il pugno di Alexis.

    Una contingenza di tua madre? Splendido! Ahahah

    Il dio è sinceramente divertito, mentre quegli strani sigilli sembrano indebolirlo, anche se di poco.

    Non è solo lei, qualcun altro sta interferendo... N..

    Prima che riesca a finire la frase, le armi lo trapassano come dardi lucenti, sfiorando per brevissimi istanti un potere divino.
    Il suo corpo inizia ad accartocciarsi, mentre il dio continua a ridere divertito, divenendo l'epicentro di un vortice multicolore che rischia di risucchiarvi in zone della Dimensione Oscura sotto il totale dominio del Caos.
    Tutto attorno a voi sta collassando, ma allo stesso tempo percepite che il vincolo a non ritornare sulla terra si sta sciogliendo...

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    Eccoci :yeye:

    Succedono due cose:
    1- la zona diventa una sorta di sigillo che inizia ad indebolire Nyarla
    2- le armi di libra si sbloccano per un istante distruggendo l'emanazione di Nyarla, che sta per diventare un buco nero (considerate anche questa una sorta di Another Dimension ad energia suprema)

    Cercate di liberarvi dalla forza d'attrazione e di ritornare al termine del tunnel.
    Quando ci arrivate siete praticamente KO

    Nota: l'origine del sigillo e del potenziamento delle armi di libra sono di diverso tipo. E' probabile che il sigillo sia una sorta di difesa a contigenza preparata da Eleuteria per casi estremi, mentre per le armi di libra non sapete di che si tratta.

    A tra 7 giorni di tempo.

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    Ormai a pezzi, Kyros faticò ad osservare quanto stava accadendo.
    Notò quasi distrattamente che quella parte di Nyarlathotep avente le sue sembianze stava contrapponendo il proprio potere al suo, riuscendo a ricucire all'istante lo spazio che lui portava via e che intanto Alexis si era portato perfettamente di fronte a lui per colpirlo in pieno petto assieme a tutte le armi in suo possesso, ma proprio quando avrebbe dovuto esserci l'impatto fu come se il tempo si fermasse, come se qualcuno avesse premuto pausa.
    L'unica cosa a cui fosse rimasta libertà di movimento sembrava essere una bizzarra manifestazione di potere caotico proveniente dal doppio del cavaliere di Gemini, una sorta di pantano cosmico che stava inghiottendo le armi dorate.

    Non riusciva a capire. Era troppo stanco e malconcio per ragionare in maniera lucida: ciò a cui stava assistendo gli sembrava una follia, e come tale le sorprese erano tutt'altro che finite.
    Ciò che rimaneva del campo di rose e della casa di Eleuteria iniziò a disgregarsi e disperdersi, lasciando scie dorate tra un detrito e l'altro, tra ciascuno dei petali malridotti. In pochi istanti un reticolo globulare avvolse i tre contendenti irradiando energia, mentre le armi di Libra sprigionarono un bagliore accecante che le liberò dagli impedimenti e sembrò rimettere in moto tutto.

    Nyarlathotep iniziò a ridere sguaiatamente accorgendosi della provvidenziale sorpresa di Eleuteria, interrotto soltanto dalla seconda interferenza esterna che permise alle armi di trapassarlo, forti dell'improvviso picco di potere.

    Come sospeso in un limbo ai limiti della coscienza, Kyros socchiuse gli occhi per un istante, crogiolandosi nel pensiero di sua madre.

    Io sacrifico tutto ciò che hai faticato per costruire durante gli anni, buttando all'aria ogni tuo sforzo per salvare la pelle a me e a chissà quanti altri, innocenti o no, e tu? Tu fai... questo per aiutare?
    GRAZIE,
    MAMMA.


    Faticò a riaprire gli occhi e riuscì a farlo solo quando al contrario di quanto appena successo, tutto sembrava aver iniziato a succedere a velocità infinitamente accelerata: al posto del suo clone c'era un turbinio di energia caotica che convergeva in una specie di buco nero e stava attirando ogni cosa a sè con una potenza inimmaginabile.
    Incapace di opporre l'adeguata resistenza, iniziò ad essere strattonato violentemente verso l'epicentro del vorticare e pensò immediatamente ad Alexis che si trovava a distanza zero da quel punto.

    °Resisti solo per un istante, sto arrivando!°

    La situazione era disperata, ma se fosse riuscito a sostenere solo un ultimo sforzo...
    Era come se la dimensione oscura stesse collassando ad opera del potere del signore del Caos, ma la sua scomparsa stava annullando anche ciò che rendeva impossibile tornare alla realtà.

    Doveva solo riuscire a raggiungere il suo compagno prima che venisse inghiottito.
    Doveva soltanto mentenere il controllo sullo spazio-tempo per qualche secondo ancora prima di crollare.
    Doveva unicamente essere degno di essere il guardiano delle realtà, il figlio di Lelouch ed Eleuteria e nipote di Gaz.
    Doveva essere Kyros Rarglove.

    °AL DIAVOLO, NYARLATHOTEP! SEI TU CHE NON TI LIBERERAI MAI DI ME, NON IL CONTRARIO!
    ALEXIS, ORA!°


    Raccolse ogni briciolo di energia che gli rimanesse in corpo e agì.
    Aprì due varchi: uno poco oltre il suo corpo ed un secondo a brevissima distanza dal cavaliere di Libra. L'attrazione dell'ultimo e infame asso nella manica calato dal dio caotico doveva fare il resto.
    Non appena avesse attraversato il varco, sarebbe riapparso quasi letteralmente addosso all'amico e non appena si fossero anche solo sfiorati, avrebbe riportato entrambi nella realtà che avevano lottato per difendere.

    Oltre, solo il rumore ed il dolore di un violento tonfo contro il duro acciaio.
    Seppe che erano di nuovo nei pressi del laboratorio e sospirò sollevato; cercò di abbozzare un sorriso ma scoprì di non averne la forza, poi svenne.

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    Male male.

    Mind
    Out but proud.

    Summary



    Da' l'ultimo briciolo di energia per blinkare addosso ad Alexis e tirare fuori entrambi. Non appena si schianta contro l'acciaio, capisce di aver concluso il suo compito (almeno per il momento) e perde conoscenza.

     
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    ALEXIS
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    POST VII

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    Erano vivi?
    Che domanda stupida da farsi in una situazione del genere, ma del resto non c’era da stupirsi di questo, come non c’era da stupirsi della loro ostinazione. Di quel loro brutto vizio di non arrendersi mai, nemmeno quando tutto sempre contro di loro. Kryos ed Alexis avevano combattuto contro un Principe del Caos, lo avevano fatto come se si conoscessero da sempre, e forse in un certo senso era così. Alexis aveva affidato la sua vita a quella di Kryos, e lui aveva fatto altrettanto con la sua. Eppure ad un certo punto, sembrava che loro non avessero più speranze, che nulla potesse ostacolare il folle piano di Nyarlathotep.

    Non poteva vedere Alexis, ma sentiva come le armi di Libra avessero raggiunto il proprio bersaglio, ma per qualche strana ragione non riuscivano a penetrare, non fossero in grado di emettere quella sentenza.

    Tutto durò un istante, una frazione di secondo.

    Strinse ancora più forte il suo pugno destro, cercando di ampliare il suo cosmo oltre ogni limite, cercando di superare se stesso, di superare i limiti imposti. Era un assalto disperato, dettato dalla cieca fiducia negli altri, nella cieca fiducia nella sua Dea.

    «Ti prego», disse sottovoce.
    «Ti prego aiutami… anzi no AIUTACI!»

    Disse quell’ultima parola quasi urlando.

    «Aiuta questi uomini. Guidali e dagli la forza di salvare questo mondo. Questa realtà deve essere salvata, ad ogni costo. Atena, questo è il giudizio della Bilancia!»

    Fu un momento.

    Percepì qualcosa che si stava muovendo nell’aria, qualcosa che non aveva previsto nemmeno il nemico. Sentì le parole di Kryos, e comprese che in qualche modo Eleuteria, aveva fatto qualcosa, ma non era tutto. Sentì improvvisamente che il vento stava cominciando a soffiare in una direzione diversa. Le armi che sembravano essersi bloccate, si illuminarono, irradiando una luce ed una energia propria solo di una divinità. Comprese immediatamente che qualcuno era intervenuto, portando le dodici armi al loro pieno potenziale. Gli scappò un sorriso.

    «Grazie. Grazie davvero!»

    E in quel momento quella realtà cominciò a perdere di consistenza. Le armi riuscirono a trapassare il corpo del Principe del Caos, o meglio del suo avatar. Sfondarono la sua essenza, in un tripudio di cosmo, gioia e luce. Eppure, loro due non erano ancora salvi, perché Nyarlathotep, in un ultimo colpo di coda generò un vero e proprio buco nero, cercando di portare con sé Alexis e Kryos. Era troppo vicino al centro di quel buco nero per poter fare qualcosa, stanco per potersi teletrasportare nuovamente, ma sapeva di non essere solo, e puntuale arrivò l’aiuto del Gold Saint dei Gemelli: un primo varco che lo portò lontano da Nyarlathotep, ed un secondo che portò entrambi fuori da quella realtà.

    Cadde a terra, toccò il freddo pavimento di quella galleria.
    Sentì il peso del corpo di Kryos, e lo sostenne.

    Era stanco, privo della vista, ma ancora in vita, ma cosa più importante avevano vinto quella battaglia.




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    ercepite qualcuno avvicinarsi, energie vitali non ostili.
    Gli Steel Saints stanno uscendo per recuperarvi.
    Sentite il dolore svanire via via, mentre un tepore che non proviene da quel luogo vi avvolge, dandovi serenità e riposo.
    Questa battaglia è vinta... ma la guerra è ancora ben lungi dall'essere conclusa.

    y8k159l

    Momento di transizione.
    Avete completato questa missione, potete riposarvi, chiedere info agli Steel o altro.
    L'interno della basa è il solito tema avvenieristico della Fondazione.
    Vi svegliate completamente in una stanza che è simile ad una sala operatoria.
    Quel tepore che sentite è simile alla sensazione che ha accompagnato il power up delle Armi di Libra.

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    POST VIII

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    Un miracolo, ancora una volta i santi guerrieri di Atena avevano compiuto un miracolo. Loro del resto non erano nuovi a certi eventi, ogni volta che combattevano contro nemici in apparenza imbattibili, compivano un miracolo. E anche questa volta, contro una emanazione del Caos, contro una vecchia conoscenza di Kryos erano riusciti in un’impresa in apparenza impossibile. Loro due, come gli altri avevano combattuto mettendo loro se stessi in quella lotta, non si erano arresi, avevano sempre creduto nell’impossibile e avevano vinto. Per carità, c’era stato bisogno di un aiuto esterno, del sostegno dei propri affetti, dell’insperato aiuto di… Atena?

    Alexis non ne aveva la certezza ma certamente vi erano poche entità che potevano interagire con le armi di Libra. Quando aveva sferrato l’attacco finale contro quell’abominio aveva percepito la risonanza di tutte le armi, e un pensiero serpeggiò nella sua mente: solo Atena poteva aver fatto una cosa del genere. Non si chiese se la cosa fosse possibile, vista la particolare condizione della Dea in quella realtà, semplicemente credette nella sua Dea, come aveva sempre fatto durante la sua esistenza, come aveva sempre fatto nei suoi viaggi tra le realtà.

    Allo stesso modo, era convinto che a portarlo in quel mondo fosse stata la divina Pallade.

    Sentì qualcuno avvicinarsi e ne percepì la flebile essenza umana: dovevano essere altri di quei guerrieri d’acciaio. Alexis cercò di allungare una mano verso di loro, ma la stanchezza sempre crescente prese il sopravvento e svenne.

    Al suo risveglio, il Custode dell’Equilibrio notò di essere in un luogo differente, si guardò lentamente attorno e già questo fu una sorpresa per lui: aveva riacquistato la vista. Ma come era possibile ciò? La risposta arrivò quasi immediatamente, sentiva ancora quell’energia che li aveva aiutati della loro battaglia che li stava avvolgendo e li stava aiutando anche in quel frangente. Senza nemmeno rendersene conto Alexis cominciò a piangere ed alzò una mano al cielo, come a voler sfiorare il volto di chiunque lo stesse aiutando in quel momento.

    «Grazie»

    Tentò di asciugarsi le lacrime, e qualche minuto più tardi tentò di rimettersi seduto. Vide che li, insieme a lui e Kryos vi erano alcuni Steel Saint.

    «La guerra è ancora lontana dalla conclusione. Avete informazioni su chi sta ancora combattendo? Mi servono aggiornamenti. Devo aiutare i miei compagni!»

    Non era il momento per riposarsi, lo avrebbe fatto a fine battaglia, non certo ora.


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    La lotta sembrava essere finita.
    Era riuscito a portare in salvo se stesso ed Alexis dopo che entrambi, aiutati da Eleuteria e dall’intervento miracoloso che aveva potenziato le armi di Libra, avevano costretto la manifestazione di Nyarlathotep al collasso.
    Poi era svenuto.

    Per qualche tempo fu il nulla: Kyros era rimasto incosciente.

    Appena riuscì a svegliarsi avvertì immediatamente quello stesso cosmo che aveva reso le armi tanto devastanti, ma stavolta lo stava quasi abbracciando e coccolando.
    Riuscì finalmente a rendersi conto del calore e dell’enormità di quell’energia, cercando di associarla a qualcuno di noto senza purtroppo riuscirci. Che fosse stata Alisia? O qualcun altro? Non ne aveva idea.

    Riconobbe Alexis, accanto a lui, intentona ringraziare in maniera piuttosto generica e rivolgersi al manipolo di personale, probabilmente Steel Saints o comunque appartenenti alla Grado.

    Prima di aggiungere qualcosa alle parole del compagno cercó di assicurarsi delle sue condizioni: condivideva il sentimento di voler dare una mano agli altri e non provava più dolore per i danni subiti, ma volle immediatamente a muovere il braccio prima di sbilanciarsi. Miracolosamente funzionava alla perfezione e senza il minimo accenno di ripercussioni: era di nuovo in forma e pronto a tornare sul campo.
    Gli scappó una breve risata liberatoria poi tornó immediatamente serio.

    «Non so se sia opera vostra, di Athena, o di chissà chi o cos’altro, ma sono infinitamente grato per l’aiuto che ci è stato concesso.»

    Si alzó quindi a sedere, abbandonando la posizione supina e guadagnando un contatto visivo più comodo con tutti i presenti.

    «Il mio compagno ha ragione: questa storia è tutt’altro che finita, perció se non vi dispiace potreste dirci com’è la situazione? Questo posto puó tornare operativo? Cosa c’è di fondamentale qui per contrastare la minaccia? Notizie o rapporti dagli altri avamposti, magari qualcosa sui nostri compagni?

    Perdonate la fretta, non si tratta di ingratitudine o di scarsa educazione, ma ogni istante è vitale se vogliamo restare tutti vivi e respingere questa follia. Anzi, ultima ma forse più importante domanda: quanto sono rimasto incosciente?»


    Mosse la testa per avere una carrellata su tutte le persone nel suo campo visivo e rivolgere loro un cenno per ringraziarli ulteriormente, fino ad arrivare ad Alexis, a cui sorrise.

    •Ehi.
    E tu? Come stai?
    Praticamente non ci conoscevamo ma abbiamo agito come uno solo: sono certo che senza una sinergia del genere, di poteri ma soprattutto di testa, non saremmo ancora interi. Bisogna riconoscere poi che si è creata con facilità e rapidità a dir poco rare, perció senza dubbio, devo e voglio ringraziare anche te, amico mio


    Già, perché tale era diventato da un pezzo per il giovane Rarglove. Non si affrontano situazioni del genere senza che si crei un legame, no?

    Non era tempo per ulteriori sentimentalismi peró, la minaccia nella sua interezza era tutt’altro che sventata e, come già aveva pensato in precedenza, questa specie di alleanza tra Caos e Corruzione andava marcata ben stretta.

    Cloth
    Ammaccata qua e là, incrinata vistosamente in diversi punti.
    Body
    Buono.

    Mind
    Non è finita.

    Summary



    Si riprende, ringrazia, chiede la qualunque, scambia due parole con Alexis ed è pronto per tornare in pista.

     
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    A
    d accogliervi sono tre tecnici, accompagnati da due steel.
    Il più anziano tra di loro vi invita a seguirlo.
    Vi mostra una parte della base colma di tubature luminescenti cariche di energie
    Poi li seguite verso le profondità della base, arrivando a quella che è una sorta di miniera.

    "Grazie a voi siamo riusciti a ripristinare tutte le fonti di energia che alimentano le difese, le armi e le armature della Fondazione. Tutte le truppe stanno riprendendo possesso delle zone perdute... ma a Fukushima si stanno concentrando tutte le forze della Corruzione.
    Il livello di Corruzione è simile solo alla sua prima manifestazione contro Gazka e Prometeo, alla riattivazione della Fiamma.
    Dovete recarvi lì il prima possibile."

    Così vi si rivolge il più anziano tra i tecnici...

    y8k159l

    Rieccomi, post conclusivo, non è necessario rispondiate. Appena avverranno un paio di cose a Fukushima vi avviso per menare le mani :zizi:

    Alla battaglia finale :zizi:
     
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