[mega quest saints] We can be Heroes - La Fondazione - Parte 2

Bibai, Hokkaido

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    LA FONDAZIONE
    II

    Parlato - Pensato - Methos - Altri

    y8k159l


    E rapido come era iniziato, quel putiferio trovò una fine nel momento in Bart decise di fare la propria mossa. Aveva semplicemente annientato tutto ciò che gli era capitato di fronte, e Methos sembrava esser stato entusiasta della potenza dimostrata dal Gran Sacerdote. Magari lui stesso aveva raggiunto quel livello ai suoi tempi, ma al momento poteva solo godersi la scena dalle profondità della cosienza di Rigel... finchè non avesse deciso di prenderne il posto, naturalmente. Quando la polvere scese sul campo di battaglia, sia lui che gli altri cavalieri erano comparsi come ombre alle spalle del loro comandante in capo. Almeno quella minaccia era stata scongiurata, per il momento.

    Poi comparvero i cavalieri d'acciaio: fu con grande sollievo che il ragazzo accolse la vista del Colonnello Stenson, il quale gli lanciò solamente un'occhiata di intesa senza proferire alcuna parola: il suo modo di dire "ben fatto, sei diventato più forte dall'ultima volta", anche se non liel'avrebbe mai detto con parole tanto colloquiali. La piccola armata entrò dentro la base e percorse un gran numeo di corridoi in cui soldati di vario ordine e grado lavoravano alacramente, svolgendo i compiti più disparati - che si trattasse di manutenzione delle armature, ricarica di munizioni, preparazione del rancio o prendersi cura dei feriti. Bart passava a malapena per alcuni degli ingressi, e lui come altri si guardava intorno meravigliato da quelle attrezzature che invece il Cavaliere del Cancro aveva già visto all'opera qualche tempo prima. Il loro percorso terminò in una piccola sala dotata di vari schermi, in cui il Colonnello con la consueta precisione e chiarezza espose l'attuale situazione: non era solo la sede della fondazione ad essere in pericolo, ma altri punti nevralgici della sicurezza del pianeta erano a rischio. Il Custode della Quarta Casa seguì tutto il resoconto con interesse, ma sulle prime non disse una parola.

    Da quando questa storia è iniziata non hai detto una parola.

    La voce nella sua mente era diversa dal solito. Non aveva il solito tono beffardo, e non era neanche una voce maschile. Era la voce di una donna che sembrava preoccupata ma ferma al tempo stesso, e mai fino a quel momento gli aveva rivolto la parola... con la sola eccezione della guerra delle anime.

    Non è una domanda, è solo una constatazione. Per quel poco che so di te, non credo si tratti paura. Vorresti dirmi cosa c'è che non va?

    Cassandra, immagino. Lieto di fare la tua conoscenza, anche se l'occasione non è delle migliori.

    Riflettè un attimo sulle parole dello spirito.

    Ho solo un brutto presentimento, da una parte so che dobbiamo spuntarla - e lo faremo - ma d'altra parte temo che il costo sarà alto.

    La tua vita?

    Fosse così, non sarei preoccupato.

    Oh, capisco... i tuoi compagni.

    Un brivido gli percorse la schiena. Era davvero preoccupato per loro o per qualcosa che poteva accadere?

    Solo una cosa, ragazzino. Non puoi salvare tutti, e non potrei neanch'io se fossi vivo al tuo fianco e con la mia spada.

    Ed eccolo, il vecchio guerriero. Era tornato a stuzzicarlo come solo lui poteva fare, anche se aveva ragione da vendere. E il tutto lo riportò alla realtà, mentre Aleksander comunicava gli ordini. Lui sarebbe stato insieme a Dhawyth e a Lawrence, e si sarebbero dovuti dirigere ad Aokigahara. Guardò negli occhi i suoi compagni, con Lawrence che annuì in segno di esser pronto. Chissà se quello che avrebbero trovato in quella foresta sarebbe stato alla loro portata. Alzò la testa, pensando per un momento che avrebbe preferito accompagnare il Gran Sacerdote che avrebbe corso i rischi maggiori, ma anche Bart poteva dire di avere coperte le sue enormi spalle.

    Poi si voltò verso Alexis, puntando lo sguardo su una delle spade dorate.

    Credo che accetterò la tua offerta, non si sa mai.

    La spada si separò dolcemente dalle vestigia della Bilancia per avvicinarsi a lui, che la prese con deferenza.

    Magari non sarà come la tua arma, vecchio mio, ma credo che apprezzerai comunque.

    Era pronto per un bel viaggetto nella foresta, che a quanto aveva capito era semplicemente un bel postaccio. Mai che si andasse a finire in qualche luogo aperto e soleggiato.

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    _Marco_Albiero_-Cancer-Omega
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Viola
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Cancro [VII]
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Normale.
    STATUS MENTALE - Normale.


    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Nulla di che, si arriva e si seguono le istruzioni con dialogo inaugurale insieme a Cassandra :zizi:

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.


    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.


    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE





     
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    La battaglia fu così veloce, frenetica ed efficace che si concluse in tempi relativamente brevi; si erano mossi insieme, perfettamente coordinati...come gli ingranaggi non di un orologio, che si limita a segnare lo scorrere del tempo, ma bensì di una macchina di morte.
    Scosse la testa allontanando il pensiero; la pietà doveva conservarla per i vivi che avrebbero continuato a soffrire su quella terra martoriata, non per i loro compagni Steel Saint coraggiosamente caduti.

    Un graduato li accompagnò dentro la base che appariva perfettamente organizzata ed operativa; la Fondazione Grado, da quella prospettiva, le infuse molto più speranza di quanta ne avesse mai potuta trovare al Grande Tempio: nonostante tutto, l’assenza del cosmo e di un’armatura, la loro umanità era riuscita a resistere fino a quel momento.
    Sorrise voltandosi verso gli altri gold saint per vedere la loro reazione a quella meraviglia ed incrociò lo sguardo Alexis, tuttavia la sua mente era altrove, poteva quasi percepire i suoi pensieri slegati dalla realtà in cui si trovavano...senza una reale motivazione arrossì, distogliendo lo sguardo.

    Si concentrò sulle parole del Colonnello Stenson e subito capì che avrebbero dovuto separarsi: la stanchezza mista ad una sorta di agitazione presero possesso del suo corpo e per un attimo ciò fu evidente poiché, anche se seduta, barcollò. Si appoggiò con le mani al tavolo per evitare di mostrare quel suo stato d’animo. Altri quattro centri nevralgici erano sotto attacco e aspettavano rinforzi; Dha si era beata troppo in quella situazione...avrebbe preferito continuare a combattere tutti insieme, dal momento in cui si sarebbero separati non aveva idea con quanti si sarebbe ricongiunta.

    Alek li divise in squadre e Dha guardò i compagni uno ad uno; temeva per la loro incolumità prima della propria e voleva preservare il ricordo di quel momento per sempre. Uniti erano stati dirompenti, perché non affrontare nella stessa maniera gli altri siti?Perchè tutti e quattro necessitavano di rinforzi e sarebbe stato impossibile decidere a chi dare la precedenza.

    Quindi Aokigahara; Dha conosceva perfettamente la nomea che si era fatta quella foresta, dopotutto aveva origini nipponiche, ma mai avrebbe pensato che fosse opera della Fondazione per proteggere i loro campi di addestramento.
    Guardò Rigel e Lawrence, i suoi compagni per quella missione ed annuì...sebbene non conoscesse benissimo Lawrence, gli avrebbe affidato la sua stessa vita, per quanto riguardava Rigel non c’era neanche bisogno di dirlo.

    «Insieme ce la faremo!»

    Mancava solo un’ultima cosa: si voltò verso Alexis, riservandogli un imbarazzato sorriso

    «Non sono molto avvezza alle armi, ma in questa delicata situazione approfitterei di una tua barra tripunte, te ne sono davvero molto grata!»

    Con l’arma tra le mani abbozzò un leggero inchino e si avvicinò ai suoi compagni per quella missione.

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    NARRATO † PARLATOPENSATO°TELEPATIA°

    NOME † Dhawyth Thew
    ENERGIAViola
    CASTA † Cavalieri di Athena
    CLOTH † Gold Virgo {VII}
    FISICAMENTE † ///
    MENTALMENTE † ///
    STATUS CLOTH † ///

    RIASSUNTO AZIONI † Si parteeee!

    ABILITÀ † ///

    TECNICHE † ///
     
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    xOsJWBaNarrato. | -parlato- | °pensato° | °telepatia° | "parlato altri"

    We can be Heroes - La Fondazione (II)
    Capitolo II
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    Achille tirò un sospiro di sollievo quando la situazione si calmò un attimo, certo non si illudeva che fosse finita... invero sapeva bene che era appena cominciata. Nonostante la giovane età il cavaliere aveva vissuto la guerra contro la Corruzione sin dalle prime battute, lottando strenuamente contro di essa ed il corrotto dio della Guerra che ebbe la terribile idea di assaltare il Santuario di Athena. Quando il colonnello degli Steel Saints, di cui ignorava l'esistenza fino a ieri, li fece accomodare dentro la base Achille camminando superò Alexis dandogli una pacca sulla spalla, un sorriso sincero solcava il viso.

    °saperti qua con noi mi da un conforto enorme, grazie°

    Gli comunicò telepaticamente in modo che nessun altro gli sentisse dire simili smancerie; aveva una reputazione da difendere! Dopo un lungo camminare finalmente arrivarono a quella che doveva essere la stanza dei bottoni per dirla alla maniera dei film, ovvero la centrale operativa di tutta la base. Lasciando alla frenesia del loro lavoro quella gente impegnata fra telefoni, tastiere e monitor, i cavalieri capeggiati da Alek e Bart giunsero in una sala circolare in cui un enorme monitor torreggiava foriero di dati che velocemente si dipanavano per poi sparire su di esso. Il colonnello Stenson li raggiunse ragguagliandoli sulla situazione di quattro siti specifici da loro monitorati. L'antico saint e Lawos del Santuario ascoltò attentamente quanto vi era da sapere, apprendendo i particolari per ognuno di quei posti critici evidentemente molto importanti per la Fondazione e la salvaguardia del Giappone. Il vecchio Leone non ci mise molto a imbastire una strategia adatta alla situazione, suddividendo le loro forze fra i quattro luoghi da proteggere.

    °che dannata situazione...°

    Pensò fra se e se mentre Alek iniziava a sciorinare cavalieri e luoghi ad essi abbinati. Per poco non gli venne un colpo quando gli comunicò che si sarebbe recato nell'isola di Gunkanjima o come diavolo si pronunciava! Ma non tanto per la collocazione, quanto per il fatto che lui ed Ys furono messi ASSIEME a gestire la situazione. Si voltò lentamente verso il compagno di addestramento in Jamir a cui voleva segretamente bene come un fratello, manco sotto tortura avrebbe palesato affetto per quel logorroico precisino, già terrorizzato dal sicuro sguardo di sufficienza mista desolante accettazione che avrebbe mostrato sapendo che lui era il suo compagno. Vabbè che diavolo, se fossero riusciti a non litigare o discutere per ogni dannato puntino sulle i probabilmente avrebbero fatto un gran lavoro assieme! Sebbene con un cosmo meno maturo, Ys aveva poteri di gran lunga superiori ai suoi e abilità davvero fondamentali in battaglia. Sospirando si diede un pugno nel palmo della mano stringendo con forza le nocche.

    -va bene Alek! per lo spostamento non abbiamo problemi, le nostre costellazioni ci permettono di muoverci liberamente in questo mondo.... hey Ariete! lascia a me incassare i colpi e distribuirli fra i nemici! C'è una fabbrica di armi e armature da proteggere, visto che io non ne ho molta ci servirà tutta la tua testa per fare bene il lavoro!-

    Non rise per sdrammatizzare anche se la tentazione fu molta. Dunque una forza dalla Corea stava per attaccare l'isola e la base sottomarina ad essa collegata eh? Beh al diavolo! Per fare i loro porci comodi prima sarebbero dovuti passare sul suo corpo morto, e non era detto che anche in quel frangente avrebbero avuto vita facile!

    La missione era chiara. Il compagno fidato. Non restava che partire.


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    PERSONAGGIO Achille
    MORALE Caotico Buono
    DIVINITÀ Athena, dea della Giustizia
    CASTA Gold Saint di Atene
    CLOTH Gold Sagittarius Liv.VIII
    COSMO Energia Viola
    SUPER-SENSI (7) Manashiki
    CONDIZIONI CLOTH [ indossata ] intatta.
    STATUS PSICO/FISICO determinato.

    RIASSUNTO AZIONI easy peasy, Phosphoros

    Achille fa un po lo scemo perchè sennò non è Achille, ma in soldoni è pronto a farti da scudo e ad essere il braccio armato nella tenzone <3








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    DONO DI CHIRONE

    risvegliato il retaggio del saggio Chirone, il mitico centauro mutato nella costellazione del Sagittario dallo stesso Zeus, il Saint può spingere la propria vista tanto lontano quanto lontano è il male che egli va cercando; una volta individuato il luogo da raggiungere, il Cavaliere può avvolgersi col proprio cosmo che si manifesterà a guisa di ali dorate, per teletrasportarlo in qualunque dimensione desideri per remota che sia (Teletrasporto). Inoltre la sicurezza nei propri mezzi e la ferrea volontà di non piegarsi di fronte a nessun nemico permette al dorato centauro di sfruttare appieno il proprio cosmo apparentemente senza sforzo. In sostanza egli è sempre in grado di raggiungere il limite estremo concessogli dal proprio livello energetico (Cosmo Straordinario).


    RESISTENZA STRAORDINARIA

    il fisico da guerriero, forgiato assieme al potente cosmo innato, gli permette di raggiungere una resistenza quasi sovrumana al dolore e alla fatica. Il dorato centauro può continuare a combattere in qualsiasi condizione fisica: privo dei cinque sensi, menomato negli arti, con i centri nervosi bruciati o in extremis addirittura privato del cuore stesso! Fintanto che volontà e fiducia nel proprio cosmo lo sostengono egli perdura nella lotta. Ciò non lo rende immune al dolore o all'inevitabile morte dovuta a danni eccessivi, semplicemente il controllo che ha sul corpo e sulla percezione stessa di male e affanni è tale da ergersi impavido laddove i più crollerebbero esanimi.


    TEMPESTA PRIMORDIALE

    Dai tempi del Mito si è risvegliato nel Cavaliere l'antico potere che pare fu sottratto dalla Dea stessa al gigante Tifone; gli elementi di Vento e Fulmine, condensati in quella piccola frazione generata dalla rabbia stessa del gigante, furono consegnati al cosmo del Cavaliere d'oro più caro, con il compito di difendere i mortali financo da divini pericoli. Forte della folgore e del vento che uniti simboleggiano appunto la tempesta, il Cavaliere può plasmare tecniche pregne di tali elementi aumentandone così il potenziale distruttivo.


    MANASHIKI "Settimo Senso"

    o anche detto Settimo Senso, questo è il vero primo passo per una maggiore comprensione di se e dell'Universo. A tale stadio il Cavaliere ormai maturo ha ottenuto totale padronanza del Sesto Senso e del Micro Cosmo nascosto dentro di se; con questa nuova conoscenza questi può attingere energia dall'Universo stesso accedendo al Macro Cosmo al di fuori di se. Grazie al Settimo Senso la capacità distruttiva di un Cavaliere aumenta notevolmente, permettendogli inoltre di valicare il limite della Velocità del Suono e raggiungendo finalmente l'insuperabile Velocità Luce. [Sbloccato ad Energia Viola]


    TELEPATIA

    capacità invero comune ai cavalieri di alto livello, permette di parlare senza l'ausilio della favella a una o più persona anche da notevole distanza; gli basterà conoscere il volto o il cosmo di colui o colei che vuole raggiungere per proiettare la propria voce nella mente di questi. Tale abilità non può essere usata per leggere o influenzare la mente altrui in combattimento, riducendola ad un mero strumento per comunicare con compagni lontani o in modo discreto senza l'uso delle parole. [Sbloccata ad Energia Blu] [uso GdR-Only]



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    FAVORE DI ATHENA

    abilità unica dei devoti di Athena e suoi cavalieri, permette al Saint dopo averne invocato il potere forte della propria fede, di resistere per un singolo turno di gioco, in qualsiasi contesto narrativo, a condizioni che normalmente gli impedirebbero di agire quali illusioni, perdita dei sensi, ingenti ferite o altro; questi potrà quindi agire quando molti altri non ne sarebbero in grado, sebbene per pochi istanti. [casta dei Saint Only]


    ARCO DI GIUSTIZIA

    il Cavaliere può usufruire del dorato arco generando egli stesso frecce di cosmo a guisa di proiettili, in un numero variabile in rapida sequenza. L'arco e la freccia d'oro hanno la medesima resistenza dell'armatura. La freccia utilizzata come proiettile può tornare alla cloth in un lampo di luce dorata anche se dovesse essere trattenuta in qualche modo; se perduta può essere riforgiata dai riparatori di armature.
    ϡ La Forza di Uno: la freccia d'oro utilizzata in battaglia dal Cavaliere per suo bisogno o volere è da considerarsi in termini di perforazione un (1) livello cosmico superiore per calcolarne il grado di armatura superato.
    ϡ La Forza di Molti: tramite la freccia il suo custode può accumulare oltre al proprio cosmo anche quello che vi gravita attorno, sia esso di creature viventi o decedute (in tal caso deve trovarsi nel luogo ove sono avvenute le morti) purché favorevoli alla causa e alle intenzioni del Cavaliere; si narra che i dodici Gold Saint possano unendo così i propri cosmi generare un puro raggio di luce perfino nel punto più profondo dell'Ade (Gdr-Only).
    ϡ Benedizione di Athena: qualora sia la dea a richiedere o autorizzare l'uso della freccia contro un particolare nemico, divino o mortale, l'arma acquista la capacità unica di poter superare qualsiasi tipo di grado di protezione e materiale, in combinazione solitamente con l'accumulo di cosmo altrui per potenziarne gli effetti distruttivi (Gdr-Only con autorizzazione del Master).



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    ATOMIC METEOR FIST

    In tale tecnica viene riversata tutta l'irruenza e forza del cavaliere d'oro. Dopo aver accumulato il proprio cosmo nel pugno questi lo scaglia in avanti generando una miriade di colpi infusi del potere del fulmine e sferrati alla velocità massima consentitagli; si narra che un Gold Saint forte del settimo senso possa arrivare a lanciare un milione di colpi in un istante, grazie alla velocità luce. Tutta l'area d'effetto innanzi al Saint verrà colpita da tale assalto; egli può lanciare questo colpo da fermo, in corsa o addirittura durante un salto, poichè accumulare cosmo fino al massimo potenziale è un'azione semplice e quasi naturale per lui. I pugni scagliati in tal modo assumono l'aspetto di una pioggia di sfere cosmiche allungate che genereranno danni fisici e da elettrocuzione.


    ATOMIC THUNDERBOLT

    Il cavaliere d'oro lancia una miriade di colpi alla massima velocità consentitagli, per poi raccoglierli in un unico punto limitandone l'estensione ma aumentandone le potenzialità distruttive; tutta l'energia viene infatti concentrata anziché 'dispersa' su una zona più vasta. Anche in questo caso egli può lanciarla da posizioni differenti, a seconda della situazione; il colpo inizierà come uno sciame di sfere cosmiche infuse del potere del fulmine, che si uniranno in un'unica grande sfera allungata carica di crepitante elettricità. I danni causati sarebbero di tipo fisico e da elettrocuzione


    SUPERNOVA EXPLOSION

    Il Saint incrocia le braccia accumulando cosmo sui palmi delle mani aperti e rivolti verso l'esterno; su di essi si formano due grosse sfere d'energia fra le quali avviene un violento scambio di energia. Quando il Saint è pronto fa scattare le braccia allargandole e facendole così sovrapporre e collassare in una impressionante esplosione cosmica, similmente a due stelle che attirandosi generano una supernova appunto. Per altri guerrieri tali esecuzione potrebbe richiedere più tempo, ma non per il protetto della costellazione del Sagittario poichè l'atto di spingere al massimo il proprio cosmo è un'azione quasi naturale. La deflagrazione avverrà a 360° investendo l'area d'effetto e potendo così causare pericolosi danni energetici. Si dice che tale tecnica fosse utilizzata anche dal primo Cavaliere del Sagittario e la sua ultima incarnazione, Stephane.


    ATOMIC PLASMA


    Tecnica anche nota come LIGHTNING PLASMA e tramandata storicamente fra il cavaliere del Sagittario ed il cavaliere del Leone, essa è il perfezionamento del METEOR FIST, portato al suo culmine infondendovi pienamente il potere della Folgore. Il Saint lancia al massimo del proprio cosmo qualcosa come un milione di raggi di Plasma, l'essenza stessa del fulmine in natura, intessendo in tutta l'area d'effetto un fitto reticolo luminoso causato dalla carica elettrica dei suddetti. Le intersezioni presenti nella trama luminosa causeranno esplosioni di cosmo in modo completamente imprevedibile, che genereranno in aggiunta danni da elettrocuzione. Il Saint può scegliere se lanciare la tecnica attorno a se, potendo ad esempio tentare di colpire senza doversi girare nemici presenti alle sue spalle, oppure concentrarla in un'area più delineata innanzi o di lato; sarà comunque la sorte a decidere quali della miriade di colpi lanciati andrà a segno, rendendo ininfluente individuare i bersagli a patto che essi siano nel raggio d'azione della tecnica stessa. NOTA: A differenza della tecnica utilizzata dallo stesso Leo, mancando dell'elemento Luce essa perfora e taglia di meno non essendo da lui lanciata, ma procurerà come indicato solo danni da cosmo ed elettrocuzione.


    ATOMIC BOLT

    Altra tecnica tramandata storicamente fra il Cavaliere del Sagittario ed il Cavaliere del Leone e nota come LIGHTNING BOLT, essa è tanto semplice quanto letale. Dopo aver creato un vuoto d'aria innanzi a se tramite la pressione del pugno, in seconda battuta il Saint ne rilascia all'interno il proprio cosmo intriso del potere della Folgore, che a guisa di sfera energetica crepitante lo percorre alla velocità della Luce; tale sfera similmente ad un fulmine globulare si schianterà sul bersaglio esplodendo in una potentissima e letale, qualora non si abbiano protezioni adeguate, scarica elettrica; i danni eventualmente causati saranno principalmente da elettrocuzione. Per sua stessa natura tale tecnica è utilizzabile quasi esclusivamente su bersaglio singolo, con un percorso lineare dal Saint fino all'estensione massima del suo potere. NOTA: A differenza della tecnica utilizzata dallo stesso Leo, mancando dell'elemento Luce essa perfora e taglia di meno non essendo da lui lanciata, ma procurerà come indicato solo danni da cosmo ed elettrocuzione.


    LIGHTNING FLAME

    Forse la più difficile delle tecniche in possesso del Saint, essa lo costringe ad investire più tempo per attuarla. Nella fase normalmente adibita alla difesa questi lancia l'assalto chiamato ATOMIC NING PLASMA con il quale investire tutta l'area d'effetto attorno a se di crepitanti raggi di plasma; spingendosi oltre tale potere genererà il FLASHOVER, ovvero la voluta collisione dei raggi in modo tale che si inneschi una violentissima reazione trasformandoli in lampi impazziti. In tal modo sarà quanto meno difficile avvicinare il Saint che si trova proprio al centro di tale tempesta; se non viene interrotto egli rilascia una seconda scarica di plasma per convogliare i raggi ed i lampi in un arco di pura elettricità sopra di se, arrivando così alla fase denominata ARC PLASMA. La tecnica è finalmente pronta per essere lanciata, il Saint non dovrà fare altro che stendere le braccia verso la zona da colpire per rilasciare l'arco in una sorta di vortice energetico nel tentativo di circondarla, con un potere talmente al di sopra delle normali folgori da generare letteralmente fiammate ad altissimo Voltaggio. Tali fiamme non sono prodotte direttamente dal cosmo del Saint, bensì una conseguenza della potenza raggiunta dal suo controllo del Fulmine; affinché la tecnica si chiuda il cavaliere necessita che l'area attorno a se sia già pregna di crepitante elettricità, aggiungendovene altra e facendola scontrare ottiene la tempesta di fuoco e lampi desiderata.


    LIGHTNING TELIOS

    Questa difficile tecnica porta al massimo potenziale l'attacco del Fulmine, divenendone espressione definitiva a livello distruttivo. Il Saint genera un ATOMIC BOLT con il solo scopo di farlo immediatamente implodere su stesso tramite la manovra denominata LIGHTNING IMPLOSION, per ridurne le dimensioni e aumentarne il potenziale elettrico in modo sorprendente; afferrato ciò che ne resta con la mano, il Saint tenterà di portare un colpo diretto verso il proprio bersaglio entrandovi in contatto, rilasciandone all'interno tutta la possente carica elettrica compressa generata dopo l'implosione. Qualora l'avversario non riesca a difendersi adeguatamente o evitare il colpo, il suo corpo verrà dolorosamente trapassato dalle folgori che fuoriuscendo si tingeranno di rosso a causa del sangue stesso del malcapitato! Non occorre certo far notare cosa possa causare ad un organismo vivente l'essere folgorato e trapassato da una potenza maggiore a quella di un Fulmine. Tecnica di non semplice attuazione, poichè prevede il contatto diretto con il bersaglio, ma davvero letale e distruttiva qualora non incontri la giusta resistenza.


    INFINITY BREAK

    Il cavaliere espande il proprio dorato cosmo accumulandolo fra i palmi in una sfera crepitante di energia oppure convogliandolo direttamente in una mano, il colpo si dipanerà quindi con movimento a spirale generando una miriade di frecce di Luce le quali tenteranno di colpire i nemici designati presenti nell'area d'effetto; è uso veicolare tale flusso direzionandolo con ampi movimenti delle braccia manipolandolo grazie al controllo del Vento, attraverso il quale può creare un effetto rotatorio per aumentare l'efficacia penetrativa di ogni singolo proiettile; ogni freccia è percorsa internamente da una potente carica elettrica per generarvi calore rendendole roventi. Qualora lo desideri il Saint può far partire l'attacco dal basso verso l'alto o dall'alto verso il basso, in ogni caso il numero di frecce generato è enorme; il mero effetto ottico sarà una sorta di intricatissimo reticolo di luce dorata tessuto dalle suddette. Nel caso in cui la resistenza del materiale venisse superata, le frecce potrebbero trapassare letteralmente armature e corpi non sufficientemente difesi e causare inoltre danni da ustione. Il cavaliere può decidere di far convergere lo sciame di frecce su di un singolo bersaglio oppure liberarlo a 360° ad area o su bersagli multipli. Variante di Sorpresa: è possibile lanciare la tecnica per realizzare un attacco di sorpresa, rilasciando il cosmo nel terreno e facendo così propagare in esso la spirale di frecce le quali sbucheranno inaspettatamente dal suolo, tentando così di cogliere in fallo gli eventuali nemici. Absolute Tecnique: la tecnica viene lanciata come se il cavaliere fosse di un livello energetico superiore a parità di potenza e potere distruttivo, Monouso ad Incontro.


    CHEIRON LIGHT IMPULSE

    Convogliando il proprio cosmo in entrambi i pugni il Saint crea un devastante tornado intriso d luce dorata per spazzare via ostacoli e nemici; il Saint potrà tentare di colpire ciò che gli si trova innanzi, arrivando perfino a poter domare perigliose fiamme estinguendole. I danni causati sarebbero di tipo prettamente fisico ed in parte energetico.
    Pugni Uniti verso il Nemico: è la prima forma della tecnica, utilizzata per colpire ciò che ha di fronte essa si propagherà in avanti via via allargandosi; sarà così possibile tentare di colpire o spostare grossi bersagli anche a distanza, purché nel raggio d'azione del Saint.
    Pugni Divisi verso i Nemici: seconda variante, sempre portata con i due pugni ma questa volta essi non devono per forza essere allineati; in tal modo il Cavaliere può colpire su due fronti riducendo però le masse spostabili e la forza d'impatto finale. Può essere utile per tentare di colpire e spazzare via avversari posti ai fianchi del Saint, oppure per direzionare in due segmenti diversi innanzi a se il colpo.


    CHEIRON THYELLA

    Il Cavaliere rilascia il proprio cosmo dopo averlo rapidamente accumulato, il quale si scatenerà, simile a bufera dorata, su tutta l'area di effetto a 360° con il Saint stesso come centro. Tale bufera sarà essenzialmente un vortice d'aria tagliente intrisa di cosmo, rilasciato assieme ad esso, generato dopo che le sue braccia scattano verso l'esterno, a prescindere dove siano i nemici o se siano visibili o meno ai suoi occhi. L'estensione del vortice ed il suo potere offensivo dipendono dal livello cosmico del Cavaliere che lo genera, così come la probabilità di non essere spazzati via dall'esplosione cosmica e lacerati dalle sferzate d'aria dipende dal potere difensivo di coloro che vi si trovano in mezzo.


    CHEIRON LAST STAND

    Unica posizione difensiva del Cavaliere evolutasi col tempo assieme alla sua maggiore padronanza del cosmo. Essa consiste nella creazione di una fitta trama di frecce che a prima vista non sembra quasi composta da costrutti ma da mera energia lucente; per crearla il Cavaliere alza il braccio e dal palmo aperto della mano genera una piccola sfera di cosmo dalla quale si dipanano le frecce, similmente alla sua tecnica di attacco principale; tali costrutti sono inoltre percorsi in superficie da violente scariche elettriche. Quando la trama si è ben consolidata prende la forma finale di una sfera inglobando l'esecutore per il tempo necessario alla difesa, che tenterà di proteggerlo a livello sia fisico che energetico: tale forma permette al Cavaliere di tentare di proteggere una seconda persona al suo interno.


    SHADOW ARROW

    Tecnica prettamente tattica, essa permette al gold saint di generare una freccia d'ombra capace di colpire e 'bloccare' l'ombra dell'obbiettivo sulla superficie sulla quale essa è proiettata, impedendo a questi di muoversi dal posto. Questa particolare freccia non arreca alcun danno ne paralizza, semplicemente il soggetto colpito non potrà abbandonare il punto in cui è stata 'inchiodata' la sua ombra; non gli verrà altresì impedito in alcun modo l'utilizzo di cosmo o muovere parte del proprio corpo senza però poter abbandonare il punto in cui si trova. La freccia è da considerarsi una creazione generata dal cosmo del cavaliere, spezzandola ci si potrà liberare dalla sua morsa.



    WPzuqlU
    ATHENA EXCLAMATION

    Si tratta forse della tecnica più potente che sia mai stata concepita. Come suggerisce il nome essa richiama l'urlo di Athena, una tecnica quindi che può essere utilizzata solo in caso di crisi mondiale poichè proibita da Athena stessa. Per l'evocazione di tale potere, tre Gold Saint o Gold Specter dovranno riunirsi formando un trio d'attacco, bruciando il loro Cosmo al massimo evocheranno così una cupola cosmica tanto potente da poter distruggere tutto ciò che li circonda entro un raggio di decine di chilometri. Tale tecnica è da definirsi "Finale", pertanto una volta utilizzata tutti e tre i Cavalieri non saranno più in grado di utilizzare il proprio Cosmo durante lo stesso scontro.

    raggio Tecniche 1000m., Incrina Liv.V/ Rompe Liv.IV-I, Velocità Luce con difficoltà


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    Edited by Ichi® - 14/3/2020, 01:16
     
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    « La Fondazione »
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    Il respiro profondo di Andrea, quando tutto fu finito, non riuscì a nascondere il pensiero che aveva in testa.
    Che sia finita. Ispirò di nuovo, inalando l'aria bruciata e la cenere che lei stessa aveva sollevato. Alzò lo sguardo, e vide che a rimanere in piedi erano solo i suoi compagni. Le venne da sorridere. Una quantità di Cosmo immensa ancora impregnava ogni cosa e Sensi del Leone quasi andarono in tilt sotto a tutti quegli stimoli. Finché erano uniti, pensò, nulla poteva fermarli - l'avevano appena dimostrato.
    Il suo sguardo si spostò a osservare, incuriosita, i soldati Grado che, dopo un momento di confusione, iniziarono a raccogliere i feriti. Alzò la mano, dubbiosa se espandere la luce benefica del Keraunos sull'intero campo di battaglia, per facilitare la ripresa di tutti.
    Un suono di sigilli infranti e di una porta scorrevole, alle sue spalle, la fermò.

    Riuscì a scorgere, all'interno della fondazione Grado, una luce che pensò collegata a un dispositivo elettronico.
    Se ne disinteressò subito - la tecnologia l'aveva sempre lasciata indifferente - e spostò l'attenzione sul Colonnello che si era presentato a loro, Alistar Stenson. Non sentì, dall'uomo, provenire alcun potere cosmico. Chiuse gli occhi, certa che le emanazioni dei suoi compagni stessero agendo da disturbo, impedendole di focalizzarsi su lui solo. Riaprì gli occhi, le sopracciglia inarcate. La Fondazione Grado aveva resistito a quell'assedio per giorni... senza una sola scintilla di cosmo.
    Si chiese, mentre seguiva il Colonnello insieme agli altri Saint, come ciò fosse possibile. Quella Fondazione sembrava conoscere molte cose, di loro, eppure i Saint avevano scoperto la loro esistenza quel giorno stesso. Si appuntò mentalmente di controllare nella sua nuova biblioteca, al fine da tracciare ogni contatto che si potesse essere verificato nei secoli tra Saint e Grado.

    Avevano un alleato, qualcuno di cui sembravano potersi fidare.
    Erano umani, ma non dalla moralità troppo distorta e assolutistica, come ad Atlantide. Non con la libertà sfrenata dei Black Saint, che come tanti cani si rincorrevano la coda, nella mancanza di un piano per il bene collettivo. Qualcuno di umano, senza Cosmo, ma che con innovazione e forza di volontà copriva i buchi lasciati dagli stessi Saint. Strinse le labbra, quei rapporti sarebbero dovuti cambiare: se ne sarebbe assicurata in prima persona. Non potevano permettersi di essere divisi - non più. Non in un mondo dove Corruzione, Caduti, Spectre erano una minaccia così concreta.
    Ascoltò il briefing del colonnello sulle quattro aree del Giappone da proteggere, poi annuì alla proposta del loro Lawos. Le tre cariche maggiori del Grande Tempio in un solo luogo, lì dove la maggior concentrazione di Corrotti si stava dirigendo. Non potevano cadere tutti e tre o, insieme a loro, sarebbe caduta l'intera Grecia. Scrollò la testa. Nessuno di loro poteva cadere.
    Si alzò in piedi, appoggiando le mani sul tavolo di vetro attorno a cui erano riuniti. Spostò lo sguardo prima su Alek, poi su Bart. Era la prima volta che parlava in nome di Eforos, ma avrebbe fatto valere la sua opinione e il suo consiglio davanti ai due uomini.
    Per ultimo, guardò il Colonnello.

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    Non avevano molto tempo, per cui doveva convenire il messaggio con il minor numero di parole possibile.
    « Colonnello Alistar Stenson. » Si schiarì la voce, e i suoi occhi verdi lampeggiarono prima su di lui, poi su ogni ufficiale Grado rimasto all'interno della stanza. A parte Alman, era ragionevolmente convinta di star parlando con i vertici della catena di comando - o qualcosa del genere.
    « Ho solo una cosa da dirvi, prima di seguire i miei compagni e rischiare, con loro, la nostra vita. » Nessuna parola era casuale. Gli uomini e le donne attorno a lei avevano risposto all'appello del Gran Sacerdote in pochi istanti, e avevano già affrontato un'orda di Corrotti che la Fondazione faticava a reprimere. Ora si dovevano dividere, e non sapevano se, alla fine, si sarebbero ritrovati. Non era un ricatto o una richiesta, ma una semplice constatazione. La sua voce era calma e professionale.
    « Ricordatevi di questa collaborazione: che non sia un caso isolato. I nostri nemici sono in comune - così dovrebbero esserlo le nostre forze e le nostre conoscenze. » Fece una pausa, passando lo sguardo di leonessa sugli ufficiali davanti a lei. Non chiamateci più quando siete al limite, dicevano i suoi occhi. Che questa unione diventi sistematica, fruttuosa... vincente.
    « È tutto. » Disse, poi annuì alla volta del Comandante, certa che avrebbe riferito il suo messaggio a chi poteva fare in modo che la sua richiesta si avverasse.

    Non si sedette di nuovo, ma questa volta spostò lo sguardo sui suoi compagni.
    « Ci rivedremo tutti alla fine di questa missione: raggiungeteci, se potete, non appena avere liberato i vostri siti. E... che Atena vegli su di voi. » Cercò di infondere, nelle sue parole, più speranza e volontà che potè. Se solo avesse potuto, avrebbe desiderato riempire la sua voce della luce sacra del Keraunos.
    Come lei gli altri Saint avevano combattuto e partivano avendo consumato parte delle loro energie. Avrebbe voluto curarli, ristorarli, ma sapeva che si sarebbero rifiutati di farle consumare il suo cosmo per quello. Avrebbe dovuto fidarsi di loro, così come loro dovevano andare avanti senza Lawos, Gran Sacerdote... e senza di lei. Allontanò il pensiero, il suo era solo desiderio di controllare ognuna delle quattro sedi.
    Ancora una volta doveva avere fiducia in loro, non poteva far altro.
    « Aleksander, Bartolomeo - quando volete. » Disse ai suoi due compagni.
    Del resto, aveva la sua parte da compiere, prima di potersi aspettare nulla dagli altri.
    Non l'avrebbero delusa – e lei, non avrebbe deluso loro.

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    Energia ~ Viola.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Leggermente spossata.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche ~ Lightning Fang

    Un colpo distruttivo, in grado di modificare profondamente il campo di battaglia. Appoggiando una mano al terreno, o attraverso gli arti inferiori, Andrea farà scorrere un gran quantitativo di cosmo elettrico sotto la superficie. Potrà poi dirigerlo ai piedi dei suoi nemici, per farlo eruttare in una o più colonne di elettricità, capace di squassare la terra. A seconda che i suoi nemici siano uno o più di uno, o della precisione che vorrà dare al colpo, infatti, Andrea potrà scegliere se concentrare l'elettricità in uno o più fulmini. Se colpito, il nemico potrebbe subire danni da caduta, per il terreno che gli franerà sotto i piedi, ma anche i danni tipici dell'elettricità, tra cui bruciature, danni al sistema nervoso o paralisi localizzate. [img] {Elettricità + Cosmo Straordinario}


    Riassunto ~ Hey collaboriamo.
     
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    La terra vibró e continuava a farlo, pulsante di una tale quantitá di energia cosmica da sembrare sull’orlo del collasso: Achille, Alexis e Bart avevano scatenato tutta la loro potenza per disintegrare letteralmente ció che rimaneva dei Corrotti. Era finita. Almeno per il momento.
    Quando il Grande Sacerdote mosse un muscolo, tutti loro, gli altri cavalieri d’oro e Aleksander Seraf, furono un passo dietro di lui, schierati.
    Si avviarono tutti verso l’entrata della Fondazione Grado, accolti da quello che, ringraziandoli, si presentó come colonnello Stenson.
    Mostró loro la strada, accompagnandoli lungo varie zone di un edificio estremamente tecnologico e brulicante di scienziati, cadetti e studiosi. Sembravano varie appendici di un’unica entità perfettamente oliata, che continuava a svolgere le sue mansioni indipendentemente dal panico imperante.

    Il colonnello fu accolto e aggiornato da molti nei pochi istanti in cui passavano loro davanti, ma li liquidava tutti altrettanto velocemente, deciso ad arrivare il più in fretta possibile alla sua meta: quella che aveva tutta l’aria di essere la sala riunioni di quella base.

    Kyros non emise un suono: si stava limitando ad osservare ogni cosa nei minimi particolari, cercando di capire cosa diavolo stesse succedendo, con chi avessero a che fare e perchè. Bart aveva comunicato a lui, a tutti loro, che la fondazione era di vitale importanza e che andava protetta ad ogni costo, perció era lì insieme ad ogni singolo guerriero di Atena in grado di offrire esperienza in battaglia. Soltanto per quel motivo, perchè era ció che andava fatto: un ordine solenne del Grande Sacerdote durante un Chrysos Synagein, una richiesta dell’uomo che per primo avrebbe messo il suo enorme corpo davanti a qualsiasi minaccia a testa alta per difendere tutti.

    Era lì, il Rarglove, e avrebbe donato ogni singola stilla del suo potere per quella missione soltanto per quelle ragioni, quelle e quelle soltanto, perchè erano scaturite dalla volontà di Atena, di Bartolomeo e di Aleksander, ma non era sua abitudine agire senza avere perfettamente chiara la totalità delle implicazioni e delle sfumature delle situazioni che affrontava.

    Era davvero possibile che un’organizzazione tanto capillare e dall’importanza così grande fosse rimasta così tanto a lungo ignorata o per lo meno accantonata? Nei vari report lasciati dai precedenti Gemini ogni tanto spuntava il nome della Grado, ma sempre in documenti datati lontano nel passato: era come se da un certo momento storico in avanti fosse successo qualcosa.

    Qualcosa che giunti a quel punto, lui aveva quasi la necessità fisica di scoprire, magari prima che fosse troppo tardi.

    Tutti erano pronti a procedere a testa bassa, come ipnotizzati dalle richieste di aiuto di Stenson riguardo vari attacchi, tutti simili nelle premesse a quello che avevano appena sventato, ma in luoghi completamente diversi ed in contemporanea. Lui, per quanto lo riguardava, si limitó ad ascoltare concentrandosi solo su quelle che riteneva parole chiave, mentre continuava a formulare domande nella sua testa.

    Perchè ora? Perchè erano bersagliati con tale percisione e con una strategia così precisa? Un attacco del genere, simultaneo o poco meno, proveniente dalla Corruzione gli sembrava inusuale, specie se rivolto ad un’organizzazione avvolta dal mistero.
    Qualcosa di estremamente grosso bolliva in pentola; evidentemente qualcuno non stava giocando con tutte le carte in tavola e la cosa non gli piaceva affatto: troppe variabili potevano rivoltarsi contro le forze del Santuario in qualsiasi momento, magari proprio quando avessero dato qualcosa per scontato.

    Non gli piaceva, per niente.

    Dopo che l’uomo ebbe finito il ragguaglio, Alek comunicó la divisione che avrebbero osservato per sgominare gli assalti della Corruzione e donare speranza alla Fondazione di continuare ad esistere alla fine della settimana.

    Gli altri accettarono e si premunirono di afferrare una delle armi di Libra che Alexis stava lasciando a disposizione, mentre Andrea, probabilmente afflitta dai suoi stessi pensieri, sembrava quasi intimare a Stenson di migliorare la comunicazione e la collaborazione.

    Kyros, destinato assieme al giovane Libra ad un laboratorio segreto situato oltre un labirinto tra le grotte di Kawara, ricambió lo sguardo del compagno prima di spostare il suo su ciascuno degli altri.
    •Occhi aperti e cosmo scattante, ragazzi. Questa storia mi puzza non poco, per più di un motivo. Non sarà facile come lo è appena stato ancora per molto e non possiamo fare errore più grande di abbassare anche minimamente la guardia.
    Finchè non saremo di nuovo tutti insieme, perchè lo saremo, fidatevi soltanto di voi stessi, dei vostri compagni e della nostra Dea.

    E ora, a prendere di nuovo a calci la corruzione!!!•


    Poi aggiunse, limitando la comunicazione mentale soltanto a Libra:

    •Andiamo, valicatore di confini! E cerchiamo di recuperare qualche tassello del puzzle, giá che ci siamo. •

    Cloth
    Condizioni Perfette.

    Body
    Affaticato, ma privo di danni.

    Mind
    Feels like something’s off.

    Summary





    Edited by Kriøs - 14/3/2020, 19:27
     
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    La Fondazione 2 - II


    Ys si era aspettato una lunga, sanguinosa battaglia in quella piana. L'esercito dei Corrotti era smisurato e colmo di esseri ripugnanti e minacciosi. Sentiva nelle viscere che avrebbero pagato cara la loro pelle marica e putrefatta.
    Ma le sue viscere avevano ampiamente sottovalutato il potere dei Cavalieri d'Oro.
    I suoi compagni della Casta più alta dei Saint ifatti gli rimarcarono spietatamente coi loro pugni la differenza tra lui e il resto del gruppo. Facendo esplodere il loro potente Cosmo, in poco tempo estinsero i Corrotti in un mondo di luce. Poi, cadee il silenzio.
    Ys lasciò che il suo Crystal Wall cadesse in frammenti di brina mentre seguiva gli altri verso la fortezza, calpestando i resti maciullati dei Corrotti. Non poté non guardarsi continuamente intorno mentre camminava, ancora stupefatto dalla rapidità con cui quella battaglia apparentemente disperata si era conclusa.
    All'ingresso della Fortezza vennero accolti da uno Steel Saint, un uomo dalle maniere militaresche di nome Stenson. Un Colonnello, pareva. Non era quello che Ys si era aspettato quando aveva sentito parlare per la prima volta degli Steel Saints. Se li era immaginati come una specie di Casta artificiosa, tutti pari all'interno del gruppo. La Fondazione Grado pareva invece aver preferito farne una specie di forze speciali. Meglio così, si disse. Era importante porre una separazione netta tra l'opera umana e l'opera di Atena.
    Dopo i convenevoli, Stenson li guidò dentro la fortezza, che a prima vista sembrava solo una vecchia fabbrica. Una volta saliti al primo piano, però, si ritrovarono in quello che sembrava in tutto e per tutto un centro di comando militare altamente tecnologico. Ys aveva visto cose del genere giusto nei film.
    Una volta lì, Stenson spiegò loro che vi erano altri cinque punti sensibili in Giappone, tutti al presente sotto attacco. Ovviamente voleva chiedere loro di salvarli. Ys non era entusiasta di dover togliere le castagne dal fuoco agli Steel Saint, ma sapeva che erano lì per quel preciso motivo. Per quanto la Fondazione Grado non gli dicesse nulla, per Bart era estremamente importante salvarla. E Bart era il Gran Sacerdote.
    Ancora un volta, fu Alek a decidere cosa fare, un'iniziativa che non piaceva molto a Ys. A suo vedere, certe decisioni sarebber spettate a Bart. Ma il Toro non fiatò e, si sa, chi tace acconsente. Se non altro, il piano di Alek prevedeva di mandarlo in una delle isole - Gunkanjima? L'armeria degli Steel Saint, insomma - assieme ad Achille.
    Ecco un piano a cui non avrebbe mai obiettato.
    Il suo vecchio amico si voltò verso di lui, e Ys non poté non sorridergli di rimando. Achille non era solo un amico o un compagno, era casa. Parte del suo passato felice nello Jamir. Certo, i loro caratteri cozzavano non poco, ma questo era parte integrante della loro amicizia. Strano a dirsi, gli faceva piacere litigare con Achille. Che era poi talvolta il solo modo in cui comunicavano.
    Tanto per cambiare, Achille ne approfittò per partire in quarta con lo stuzzicarlo. Stava giusto per arricciare le labbra malmastoso quando il Sagittario gli affibbiò il ruolo di testa pensante del loro duo. Questo per poco non lo fece scoppiare a ridere. Riuscì a limitarsi ad abbozzare un mezzo sorriso. Gli andò quindi incontro.

    «La mia testa, eh? Dubito che i Corrotti saranno interessati a qualche seminario sulle proprietà delle armature, quindi non so quanto tornerà utile. Ma farò del mio meglio.»

    Si diresse allora verso Alexis, che aveva messo a disposizione dei compagni le armi della Bilancia. Ys fra tutti sapeva bene quanto fosse straordinaria l'offerta, e si rendeva perfettamente conto che non fosse il caso di perderla. All'inizio, quando Alexis aveva parlato per la prima volta della cosa, aveva seriamente considerato di prendere una spada - la lama ben si sposava col suo Starlight Extinction - ma dato che Achille intendeva fare da agente offensivo del loro duo la cosa cambiava. Estrasse quindi lo scudo rimasto dalla Gold Cloth della Bilancia.

    «Alexis, ti ringrazio davvero per la disponibilità. In questa situazione le armi di Libra potrebbero davvero fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.»

    Ys allora bussò gentilmente sullo scudo, che restituì un suono armonioso. Annuì. Un lavoro ben fatto, come ci si poteva aspettare da una Gold Cloth. Ma sapeva che non era il momento di lasciarsi prendere dalla deformazione professionale. Si mise quindi lo scudo in spalla e tornò da Achille.

    «Ecco, quando vuoi possiamo partire. Sono davvero curioso di vedere quest'armeria... Dopo il lavoro, ovvio.»

    Sì, gli sarebbe piaciuto dare un'occhiata alle Steel Cloth. Certe cose necessitavano sempre l'opinione di un esperto.

    Ys, l'Ariete Dorato
    1Inchum
    Nome Ys
    Energia Blu
    Stato della Cloth Intatta [VII]
    Condizioni Fisiche Ottimali, in ripresa dagli sforzi della battaglia
    Condizioni Psichiche Contento di essere in team con Achille

    Riassunto Ys si dimostra ben contento di fare gruppo con Achille. Prende quindi in prestito uno scudo della Bilancia prima di tornare dal Sagittario in previsione della partenza per Gunkanjima.

    Abilità
    Nessuna utilizzata
    Tecniche
    Nessuna utilizzata

     
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    We Can Be Heroes: La Fondazione

    Dannazione quanto erano stati veloci.
    Le loro forze combinate e magistralmente coordinate avevano sbaragliato quell’orda di corrotti che stava per farsi beffe delle difese della Fondazione Grado. Certo, la base era ben protetta, ma il numero soverchiante di quegli abomini unito al loro potere rigenerante, stava facendo volgere la battaglia a loro favore.
    E cosa c’era di meglio in quel momento se non di un bel lampo di luce dorata?
    La manifestazione fisica, cosmica, spirituale e chi più ne ha più ne metta, dei nostri cari Cavalieri di Atena, aveva messo un punto fermo a quella situazione. Il Grande Tempio era arrivato di gran carriera, tendendo una mano verso i loro compagni Steel Saint.
    Proprio uno di questi, sicuramente il più alto in grado, accolse con misurato entusiasmo il loro arrivo vittorioso.
    Quante ne doveva aver passate il Colonnello Alistar Stenson, a quante cose aveva dovuto assistere nella sua vita sempre in prima linea. La sua espressione e tutto il suo essere emanavano cinica efficienza da tutti i pori, quasi fosse diventato tanto macchina quanto lo era la sua metallica protezione. Istintivamente, come gesto di conforto, il gigante gli mise la mano destra sulla spalla per creare quel contatto umano di cui tutti, alla fine, abbiamo ogni tanto bisogno.

    Ciao Alistar.

    L’espressione di Bart era rimasta seria, anche se il suo atteggiamento era decisamente cambiato rispetto all’infuriarsi dello scontro. Non era certo gioviale come al solito, ma almeno aveva per un momento accantonato quell’impeto violento che lo aveva trasformato in una macchina da guerra inarrestabile. Rimase di poche parole, cercando però di far trasparire la piena comprensione che aveva di quel delicato momento.

    Siete stati degli eroi e Alman non può che essere fiero di voi.
    Piangeremo i caduti di questa battaglia con tutti gli onori che gli spettano.
    Te lo prometto.


    Il Gran Sacerdote era davvero devastato nel profondo del cuore per tutte quelle vittime. Nonostante sapeva fossero soldati, preparati a ogni evenienza, quei guerrieri avevano sacrificato la loro vita per un bene che consideravano più importante di loro stessi. Purtroppo, però, la guerra è così insensibile che non da nemmeno il tempo di dare degna sepoltura ai compagni caduti. Non potevano fermarsi e il Colonnello fu il primo a comprendere a pieno la situazione, proponendogli di seguirlo verso la loro prossima meta.

    Facci strada per favore.

    Bartolomeo non voleva liquidare in due parole la situazione, ma purtroppo non c’era più un istante da perdere.
    Seguito dai sui Cavalieri di Atena, il Toro venne condotto da Alistar in quella che sembrava un’immensa fabbrica abbandonata. Il rumore dei loro passi, amplificato dal clangore dalle armature, risuonava di un eco solitario ma deciso. Varcarono una porta che sembrava essere completamente fuoriposto rispetto al contesto, e da lì accedettero a un montacarichi. Quella sorta di enorme ascensore era talmente capiente che riuscì a contenerli tutti, iniziando una lenta ma inesorabile discesa verso il sottosuolo.
    Certo, non si poteva negare che l’enorme stazza di Bart non fosse un impedimento, ma con qualche vistosa abbassata di capo e qualche difficoltosa stretta di spalle, il gigante riuscì a non essere troppo d’intralcio. Sorrise a tutti nell’imbarazzo di non farli schizzare fuori dal montacarichi a causa dello spazio che occupava, forse allietando con quel suo contorsionismo la lunga discesa.
    Il luogo in cui finalmente arrivarono era, rispetto alla fabbrica abbandonata, come il giorno e la notte. Davanti a loro si aprì un mondo completamente nuovo, fatto di tecnologia che sembrava troppo avanzata per essere vera e una squadra di operatori specializzati in ogni genere di attività complessa. Gli occhi di Bartolomeo si spalancarono, come fosse un bambino che vede un sacco di videogiochi tutti insieme. Il Toro non era avvezzo a tutta quella tecnologia, ma non poteva negare che lo affascinava non poco.
    Il loro arrivo e il loro transito in quegli stretti corridoi furono trattati con estremo rispetto, forse intuendo che era finalmente arrivato un aiuto ormai inaspettato. I vari scienziati fecero spazio ai Cavalieri, lasciando il Colonnello e pochi altri operatori in una stanza che sembrava il centro operativo di tutto. Alistar non si smentì e fu nuovamente molto diretto e maniacalmente efficiente.
    Il loro compito non era che all’inizio, e quel salvataggio in extremis della sede della Fondazione era solo uno dei tanti tasselli che componevano il puzzle di una situazione ben più complessa. Quattro erano le nuove destinazioni da salvare con urgenza e a tutti i costi: Gunkanjima, Kawara, Aokigahara e Fukushima.
    Ogni sito era importante. Ogni meta era pericolosa.
    Non c’era nulla da fare: avrebbero dovuto separarsi.
    Il Gran Sacerdote non avrebbe mai voluto abbandonare i suoi Cavalieri, ma non potevano agire in quattro posti contemporaneamente rimanendo uniti. La decisione doveva essere presa in fretta, così da non vanificare i sacrifici fatti fino a quel momento. Aleksander, il loro Lawos, non si fece scoraggiare da quella nuova notizia. Con una lucidità degna della sua millenaria esperienza, diede subito precise indicazioni su com’era meglio separarsi.
    Achille avrebbe fatto coppia con Ys per raggiungere l’isola di Gunkanjima. Alexis e Kyros – e chi, se no, meglio di lui? – avrebbero affrontato il labirinto a Kawara. Dhawyth, Rigel e Law avrebbero formato il primo trio destinato alla misteriosa foresta di Aokigahara. E infine Aleksander e Andrea avrebbero accompagnato Bart in quell’ignota follia chiamata Fukushima.
    Attese la reazione di tutti a quella suddivisione. Il loro comune intento, però, era così chiaro e forte che nessuno obiettò – almeno apertamente – a quella proposta. Diede a tutti il giusto tempo per esprimersi e poi si ricordò che si stava ancora stringendo nelle spalle per occupare meno spazio.
    Forza, era il tempo di agire.
    Allargò il petto in tutta la sua larghezza, alzando il collo e il mento per ergersi in tutta la sua stazza. Passò accanto a Alexis e con un sorriso scelse la Lancia Bracciale come Arma di Libra. Quella era la scelta migliore per un picchiatore senza scrupoli com’era il Toro quando era furioso.

    Grazie Alexis.
    Spaccherò qualche dente in tuo onore.


    Gli scoccò un occhiolino complice per poi parlare a tutti prima della partenza, sfoggiando un’espressione seria ma estremamente comprensiva.

    Cavalieri di Atena, figlioli.

    Erano le sue parole prima della loro momentanea separazione e doveva assolutamente farle contare.

    Insieme abbiamo sbaragliato un’intera orda di corrotti, siamo stati incredibili.
    Ma adesso siamo costretti a separarci e concordo con Aleksander sulla scelta dei gruppi.
    Purtroppo, la situazione richiede la nostra presenza in più luoghi contemporaneamente.


    Una breve pausa per sottolineare l’ovvio, ma era necessaria per dare maggiore importanza al discorso successivo.

    Affidate la vostra vita ai vostri compagni.
    E quando tutto sarà finito, tornate da me.
    Torneremo tutti insieme al Grande Tempio.

    ...
    O non me lo perdonerò mai.

    Quell’ultima frase la pensò solamente, ma era ciò che in quel momento lo rendeva più irrequieto. Non si sarebbe davvero mai perdonato se anche solo uno di loro fosse rimasto ferito gravemente o – peggio – avesse perso la vita in quella pericolosa missione. Certo, tutti erano coscienti degli enormi rischi e avevano accettato il tutto con estremo onore e senso del dovere. Bart, in cuor suo, però, non avrebbe mai voluto perdere le vite dei suoi compagni per un “banale” senso del dovere da buon soldato del Grande Tempio. Li rivoleva tutti con sé, e avrebbe fatto persino l’impossibile perché ciò accadesse.
    Si accostò, infine, ad Aleksander per parlargli all’orecchio. In realtà il suo sguardo era rivolto di sbieco a tutti gli altri e il suo tono di voce era tutt’altro che un sussurro. L’avrebbero sentito tutti, ed era quello che voleva. Per un attimo, prima di lanciarsi incontro a un pericolo forse più grande di loro, tornò il caro Bartolomeo di sempre, sempre pronto a ridere di gusto con i suoi figlioli. E, a proposito, chissà come stavano Elena e i suoi adorati pargoli? Quanti pensieri, quanta inquietudine. Cerchiamo, però di tornare alla realtà.

    Ti faccio vedere io di cosa è capace questo vecchietto.
    Oh oh oh.


    Gli scoccò una vigorosa pacca sulla spalla, ridendo di gusto per stemperare la tensione e preparandosi a un ennesimo e tanto odiato teletrasporto. Poi, rivolgendosi a tutti con travolgente vigore, il Gran Sacerdote diede il via al loro prossimo passo, spronando l’azione a gran voce.

    Forza Cavalieri, andiamo!

    Chissà cosa avrebbero trovato giunti a destinazione.

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
    lhWsVkb

    Riassunto:
    Mi raccomando, non fatevi ammazzare! :addit:

    Condizioni:
    Si parte!

    Tecniche:
    -

    Abilità:
    -

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA

    Ykl3bED
     
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