A MidArmageddon Night's Dream

Brightstar vs Black Bull (?)

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    A MidArmageddon Night's Dream

    E con la forza ormai inarrestabile della sua mente, Doctor Daya piegò la volontà di Dark Gabriel, impedendo così la fine del mondo.
    Fine!


    Bartolomeo batté le mani, mentre i piccoli gridavano come degli ossessi, ancora tutti fomentati dal racconto appena concluso.

    Buonanotte papaààà!

    Mamma mia quanto è difficile mettere a letto quello scatenato esercito di pargoli urlanti. Persino Bart, Cavaliere d’Oro e Gran Sacerdote del Grande Tempio, arrivava a fine giornata distrutto. Distrutto dopo una battaglia con i nemici o dopo aver sfidato gli Dei corrotti, direte voi. E invece no. Era distrutto per aver giocato delle ore con i suoi figli adottivi allo scopo di convincerli ad andare a letto.

    Buonanotte figlioli.
    Adesso fate i bravi e sognate i vostri supereroi preferiti.
    Oh oh oh.


    I bambini andavano pazzi per le storie che il gigante gli raccontava su eroi invincibili che lottavano contro il male. Era il suo modo per dare una speranza di normalità a quei piccoli innocenti che avevano avuto la sfortuna di vivere nell'Armageddon. Ogni sera Bartolomeo metteva in scena racconti basati sulla fantasia, in cui i buoni alla fine sconfiggevano sempre il male.
    In realtà, se proprio vogliamo proprio dirla tutta, questi racconti non erano proprio frutto di una totale fantasia.
    Alla fine bastava aggiungere qualche mantello qua e là, qualche lieto fine in più, per rendere le gesta dei Cavalieri di Atena una vera e propria epopea fatta di eroi e mitiche battaglie.

    Il nostro eroe sei tu, papà!

    Ovviamente il Toro era parte di quelle storie, anche se erano stati proprio i suoi bambini a volerlo includere nel novero dei supereroi. All’inizio l’omone creava i suoi racconti fantastici basandosi sui suoi compagni Cavalieri – Daya, Rigel, Dhawyth, Ys, Kyros, Irina, Andrea, ecc. – ma alla fine i pargoli avevano espressamente richiesto che a capo della delegazione di eroi ci fosse proprio il loro papà. E perché non accontentarli.

    Oh oh, dormite bene.

    Si portò entrambi i pugni alle anche, volgendo lo sguardo di lato e gonfiando i mastodontici muscoli del petto. Una posa da supereroe dei fumetti, insomma, che fece ridere a crepapelle i piccoli prima di infilarsi sotto le coperte. Bart chiuse, quindi, la porta della loro stanza e si diresse al centro della Seconda Casa.

    Vado a letto anch’io, Bart.
    Tu non vieni?


    Tu non vieni? Tu. Non. Vieni?!
    Da quando Elena e Bartolomeo dormivano insieme? Uhm, mi sa che ci siamo persi qualcosa. Ma non pensate male: il loro rapporto era di amore semplice e puro. Si volevano un gran bene e probabilmente non era ancora stato inventato un aggettivo adatto per descrivere la loro relazione. Dormire nella stessa stanza e nello stesso letto, insomma, non nascondeva o non implicava alcun secondo fine. Era una relazione tanto inusuale quanto strano era lo stesso Bart.

    Arrivo fra poco, Ele.
    Tu vai pure.


    Il gigante fece un sorriso caldo e sincero a quella donna che lo sosteneva in tutto e per tutto. Lei era stata la forza che lo aveva convinto ad accettare il ruolo di Gran Sacerdote e che lo aveva spronato nei momenti più difficili. Per di più, Elena doveva sopportare il tremendo dolore dell’incertezza ogni volta che quello scapestrato di un Cavaliere andava a gettarsi nelle fauci della morte. Una Santa armata d’infinita pazienza, insomma, l’unica donna che sarebbe potuta stare accanto a quel matto di Bart.
    Il gigante la avvolse, dunque, in un enorme abbraccio e la baciò in fronte, rimanendo poi solo in quella notte priva di stelle. Aveva dei pensieri, tanto ovvi per la posizione che ricopriva al Grande Tempio, quanto pesanti come macigni. Pensava a come far sopravvivere tutti coloro che vivevano all’interno della mura, alla scarsità di risorse, ai continui assalti della Corruzione, alla gente che continuava a morire nonostante tutti gli sforzi. Tutte cose che avrebbero schiacciato il cuore di chiunque avesse una coscienza e dei principi morali. Per Bart era tutto così soverchiante, nonostante disponesse di una forza tale da sfidare persino gli Dei.
    Stanco sia mentalmente che fisicamente, si accasciò su una delle sedie della cucina, appoggiando la testa fra le mani.

    Cosa posso fare per tutti loro, per tutti quelli che contano su di me?
    Elena, i miei figlioli, i miei compagni, tutti.
    Non si meritano quello che stanno vivendo, non...
    Yaaawn!


    Quelle tristi parole pronunciate in solitudine e sottovoce, furono bruscamente interrotte da un forte e implacabile sbadiglio. Era davvero così stanco da non riuscire nemmeno a dar voce ai suoi pensieri? Che strano non poter...
    Gli occhi si chiusero, mentre le braccia s’incrociarono sul tavolo dove la testa andò ad accasciarsi.


    ...ZzZzZzZzZzZzZzZzZzZz...


    Le nubi leggere si sfaldavano al suo passaggio. Il rosso mantello seguiva sinuoso il volo implacabile dell’uomo più forte al mondo. La calzamaglia rinforzata di colore blu, rossa e gialla lo avvolgeva come un guanto, mettendo in risalto la potenza dei suoi muscoli. Una grossa “B” al centro del petto lo contraddistingueva come la guida dei Supereroi della Terra.
    Lui era Super Bart.
    Sì, va bene, prendetela nel verso giusto. Il personaggio era chiaramente la libera interpretazione di Bart del supereroe Superman. Aveva inventato quell'alterego quando i suoi pargoli gli avevano espressamente chiesto di includere il loro papà nei racconti della sera.
    In quello che era un sogno così vivido da percepire ogni sensazione, il Toro – nei panni di Super Bart – stava sfrecciando nel cielo per andare a combattere il male. Con la sua super-vista individuò un branco di corrotti che stavano per raggiungere un rifugio di esseri umani. Scese in picchiata, atterrando come un meteorite proprio di fronte a quel corteo portatore di morte.

    Voi non potete passare!

    La sua voce tuonò in quel luogo in modo deciso e perentorio. Gli abomini si arrestarono stupefatti da quell’ingresso in scena così violento, ma, dopo un primo momento di smarrimento, trassero forza dal loro numero per continuare ad avanzare e sfidare quello strano nuovo arrivato. Il supereroe, di conseguenza, non ebbe scelta se non usare le maniere forti. Si diede uno slancio e sfrecciò a tutta velocità contro il primo corrotto. Un pugno bastò per metterlo al tappeto senza diritto di replica.

    E adesso il prossim-...
    Argh!


    Aveva abbassato la guardia? Non gli sembrava. Eppure un secondo abominio, subito dietro al primo abbattuto, colpì Super Bartolomeo con una zampata di una violenza mai percepita prima. Gli artigli affondarono persino nella sua carne d’acciaio, lasciandogli un segno evidente e il sangue che scendeva dalla guancia colpita.
    A quanto pareva, anche Super Bart poteva sanguinare.

    Hey, questo è il mio sogno!

    Che situazione strana. Il Gran Sacerdote era finito inspiegabilmente in quel sogno così vivido ed era persino in grado di rendersi conto di essere nel mondo onirico. Non c’è mai limite alle stranezze.
    Super Bart, sempre più consapevole di essere lui l’eroe della storia e quindi destinato alla vittoria, si rialzò stoicamente dopo quel colpo di artigli e a suon di pugni sbaragliò tutto il branco di corrotti uno a uno.

    Gracilini questi corrotti.
    Oh oh oh!


    Ed ecco la sua risata finale, la poderosa risata della vittoria del bene sul male.
    Qualcosa, però, non andava.
    Quel Sogno di una Notte di Mezzo Armageddon sembrava nascondere qualcosa che andava ben oltre una storia a lieto fine di supereroi.

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Eccoci qui Alek.
    Bart si addormenta inspiegabilmente troppo in fretta e piomba in un sogno decisamente troppo consapevole per essere vero (nonché pieno di citazioni "colte" xD).
    Ci sarà lo zampino di qualche super-cattivo dietro a tutto ciò? :sgrunt:

    Condizioni:
    Sognante.

    Tecniche:
    -

    Abilità:
    -

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - BAMBINI - ELENA

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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    E
    ra quasi ironico che in quel momento gli Dei Gemelli mancassero dell'unica risorsa che, a differenza dei loro avversari e compagni, avevano sempre avuto a disposizione in maniera inifinita: il tempo. Le rivelazioni avute durante il viaggio nello Yumekai avevano dimostrato quanto rapidamente i pezzi sulla scacchiera si stessero muovendo, rendendo impossibile ogni tipo di piano di lungo corso. Bisognava agire rapidamente privi del consueto gioco di ombre a cui i due Antichi erano abituati, muovendosi in prima persona per ottenere ciò di cui necessitavano. Per la prima volta dopo millenni la Forza Innarestabile e l'Oggetto Inamovibile sarebbero scesi in battaglia e per quanto paradossale potesse sembrare, lo avrebbero fatto per salvare la realtà dall'abisso su cui si stagliava. Una strana coppia di eroi per degli tempi altrettanto strani.

    Aveva atteso diversi giorni per il momento più adatto in cui colpire, muovendosi non visto attorno alla sua preda. Di norma non si sarebbe preoccupato eccessivamente per quel tipo di agguato onirico. Nello Yumekai i suoi poteri erano al loro apice e chiunque, per quanto potente nella sua dimensione di origine, era solo un ospite nel reame del sogno. Eppure la sua preda non era un essere umano qualunque e men che meno un cavaliere qualunque. Le informazioni sul terzo sigillo erano custodite dal più potente tra i mortali, il Gran Sacerdote, e custode della Seconda Casa, Bartolomeo il Bianco. Affrontarlo nel Santuario sarebbe stata pura follia. La Tredicesima Casa era una fortezza impenetrabile e anche ammettendo di riuscire a raggiungerla, grazie ai poteri del fratello, si sarebbe trovato ben presto circondato da Athena in persona e da tutti i suoi galoppini dorati.
    D'altro canto persino il Gran Sacerdote era solo un mortale e come tutti i mortali le sue membra necessitavano di riposo e del caldo abbraccio del mondo onirico per potersi ritemprare. Quello era forse stato li più grande tra gli inganni di Hypnos. Seppur limitato nella sua forma e sigillato ai confini della realtà il Dio Antico era riuscito a legare a se i mortali in maniera indissolubile, vincolando il loro destino a quello del reame dei sogni in maniera intima e sottile. La razze mortali necessitavano dello Yumekai per sopravvivere e a loro volta lo Yumekai si nutriva di loro, in una eterna spirale a doppia elica che istante dopo istante estendeva i domini di Malabruma rafforzandolo. Mentre dormiva il Gran Sacerdote era uno sognatore e come tale, alla fine gli avrebbe dato ciò anelava.

    Era un sogno intessuto con cura e attenzione, come era solito fare per diletto all'alba dei tempi, quando ancora provava interesse per certe cose. Aveva dapprima assecondato la natura eroica del guerriero, lo aveva fatto sentire a proprio agio mentre sguazzava in qualcosa di familiare e naturale, quasi bello. Un dolce sogno di miele in cui il paladino della giustizia spezzava il male con le sue forti braccia. Un sogno in cui il padre costruiva un mondo migliore per i suoi piccoli, avvolto in un mantello svolazzante. Lo aveva costruito perché se si vuole far cadere un mortale in un abisso di disperazione, si deve avere la premura di preprargli il salto.

    Jqxt1hX
    All Might theme song - My Hero Academia OST



    Dal punto in cui lo osservava, avvolto in una trama illusoria per non essere percepito, richiamò a se il suo cosmo e il reame onirico rispose eccitato. I suoi poteri illusori non conoscevano alcun eguale e nel luogo in cui si trovavano le sua capacità di tessere inganni era persino superiore. Mosse fili invisibili per cambiare la percezione del mondo del suo avversario e trasformare il sogno in un incubo senza fine. Una fitta coltre di illusioni si sarebbe dipanata cambiando lo scenario in cui si trovavano mentre, grazie alla sua capacità di plasmare le menti, avrebbe cercato di bombardare i ricordi e la psiche del suo nemico affinché si adattasse alla messa in scena che aveva preparato. Il prode cavaliere di Atena si sarebbe trasfrmato nel più spietato degli assassini. Nella sua mente si sarebbero affollate le immagini delle mille efferatezze di Black Bull, il temuto super criminale che da anni cercava di portare caos e distruzione nel mondo. Ogni assassanio ben scolpito nei più piccoli dettagli fino a quella mattina dove, preso dalla rabbia per l'ennesimo piano sventato dagli eroi, si era lanciato tra le vie della città uccidendo e distruggendo tutto ciò che trovava sulla sua strada. Con i falsi ricordi sarebbe venuto la colpa e il dolore per quello scontro tra menti che lottano tra loro per il predonominio. Bart il Cavaliere d'Oro e Black Bull il terribile criminale sarebbero per un attimo esistiti nello stesso corpo. Per se invece, aveva riservato un ruolo diverso.

    E' finita Bartolomeo! La distruzione che hai portato, il dolore che hai provocato, oggi tu pagherai per tutto questo!

    Gli comparve davanti, alto fiero, avvolto nel suo costume bianco e rosso. I possenti muscoli sembravano tesi e sul punto di scattare verso l'odiato avversario mentre il mantello blu garriva il vento che sferzava le strade cittadine. I grattacieli erano distrutti e in fiamme e le sirene della polizia suonavano in lontananza. I cadaveri di decine di persone circondavano Bart, il sangue che insozzava ogni cosa. Ai piedi del crudele mostro stavano i corpi di due bambini, delle piccole teste schiacciate non restava nulla se non una macchia vicino ai piedi del gigante. Urla disperate provenivano da ogni direzione alternate a grida di giubilo per l'arrivo dell'eroe mascherato. Brightstar li avrebbe salvati. Brighstar avrebbe affrontato Black Bull, sua vecchia nemesi, e l'avrebbe battuto una volta per tutte. Sorrideva l'eroe, sicuro che niente sarebbe stato in grado di fermarlo. La vittoria era a pochi passi di distanza.

    Un tempo eravamo come fratelli Bart, ma questo non mi impedirà di schiacciarti una volta per tutte. Per la gente di questa città, per tutte le tue vittime! Sei andato ben oltre il perdono e la clemenza.

    Si alzò leggermente in volo, fluttuando a pochi centimetri da terra mentre un aura dorata avvolgeva i guanti gialli del suo costume. Il potere che si acculava in essi brillava come una stella nella notte più buia. Da li veniva il suo nome, dalla luce stellare che i suoi poteri erano in grado di generare. Luce che portava speranza nei cuori dei deboli e terrore nell'animo dei corrotti. Portò le braccia ai fianchi come a voler caricare l'attacco per poi tenderle in avanti alla massima velocità.

    COSMIC RADIANCE!



    Dai pugni tesi proruppero due raggi di energia scintillante che si intrecciavano tra loro come due stelle cadenti, che brillavano rabbiose attimi prima di spegnersi. I colpi diretti alla busto di BlackBull, se fossero andati a segno oltre al danno fisico avrebbero causato al colosso oscuro anche una crescente stanchezza, un torpore progressivo accompagnato da un senso di apatia. La speranza era non tanto danneggiarlo quanto rallentare una possibile carica nemica.
    Lo spettacolo era iniziato.




    kZBljWf

    narrato | parlato | pensato | parlato altri,

    WGukgv1
    KAMUI | Hypnos {Grado VIII}
    ENERGIA | Nera
    STATUS FISICO | Perfetto.
    STATUS MENTALE | Pronto alla lotta.
    STATUS ARS MAGNA | Perfetto.
    RIASSUNTO AZIONI | La missione di Hypnos coinvolge Bart e delle informazioni in suo possesso. Come spera di ottenerle lo lascio a post successivi. Per evitare di prenderle dove lui sarebbe in vantaggio Hypnos lo ha braccato nel suo regno, trasportandolo in un sogno più vivido del normale. Come da accordi presi con Drake, da bravo cattivo, mi prendo la prima mossa. Prima di lanciarmi in battaglia creo un illusione ambientale (per questo sono autoconclusivo nella descrizione della suddetta) modificando lo scenario dello scontro in una città mezza devastata e cambiando i corpi dei corrotti in povere vittime civili [Diversivo]. Al contempo lancio contro Bart una potente offensiva psichica [Attacco forte], con le illusioni mentali, per convincerlo di essere Black Bull, un temuto super cattivo che opera da anni in città. L'attacco consiste nel tentare di tempestargli la mente con ricordi e sensazioni legate alla storia del suddetto villain che oltre a confonderlo dovrebbero provocare anche un fortissimo dolore. Trovandoci nello yumekai le illusioni sia mentali che ambientali son da considerarsi straordinarie.
    Mentre avviene l'offensiva mentale compaio davanti a Bart trasformato in All Might (grazie ad A Thousand Faces e al sogno vivido The Dreaming Spawn) e dopo il discorso da eroe sparo due raggi di energia cosmica/spirituale[Attacco Debole] urlando il nome della tecnica (perché fa molto eroe) per cominciare ufficialmente le ostilità. Tutti gli attacchi sono portati alla mia massima potenza grazie al Cosmo Straordinario. Considero il tutto un attacco in combo perché l'entrata in scena fa parte dell'offensiva illusoria mentale (fa insomma parte dell'illusione stessa che vede bart cattivo e hypnos buono). EDIT: Ho editato per correggere gli spoiler di tecniche e abilità che non erano andati.
    I move from dreamer to dreamer,
    ABILITA' |
    Master Illusionist
    Hypnos ha capacità illusorie assolute ed è in grado di plasmare miraggi di perfezione quasi assoluta. Le sue abilità da illusionista possono agire sia a livello ambientale, creando perfetti costrutti illusori in grado di coinvolgere molteplici sensi (creando ad esempio sensazioni tattili, sapori, odori) e in alcuni casi persino dolore fisico causato da una potente suggestione [Illusioni Ambientali]. In aggiunta Hypnos è in grado di attaccare in maniera diretta la mente dell'avversario, andando a colpirne il sistema nervoso. Questo tipo di illusione, per quanto meno estesa, risulta estremamente più efficace in quanto profondamente radicata nel subconscio del nemico (eventuali illusioni che simulano un danno fisico avranno maggiori possibilità di provocare un danno reale data la natura dell'attacco). Difese mentali adatte possono aiutare a discernere l'illusione dalla realtà e limitare i danni neurologici [Illusioni Mentali].

    Lord of all dreams
    Hypnos è l'assoluto padrone dello Yumekai, la dimensione onirica, che si staglia al di là dei piani eterei e dove tutti i sognatori si radunano quando il loro corpo cede al sonno. Lo Yumekai è una dimensione aliena e cangiante, in continua mutazione dove niente è ciò che sembra e sogni e incubi sono pericolose realtà. Al centro del piano c'è il grandioso palazzo di Hypnos, una mastodontica e labirintica struttura dove il signore del sonno e i suoi figli regnano sui loro domini seduti su giganteschi troni di giaietto.
    Il suo dominio sullo Yumekai conferisce al dio diverse capacità. La prima, e più pericolosa, è quella di forgiare attacchi che vanno ben oltre il piano fisico. I suoi colpi difatti divorano lentamente lo spirito nemico (come l'abilità spirito) ma senza provocare dolore o sofferenze. Al contrario ad offensiva il bersaglio vedrà le sue forze diminuire e i suoi sensi affievolirsi, mentre l'abbraccio del sonno si fa sempre più imponente. Qualora la povera vittima dovesse addormentarsi a causa di questa abilità la sua anima abbandonerebbe per sempre il suo corpo, finendo imprigionata nell'Yumekai, in un eterno sogno senza fine [only gdr. In combattimento l'effetto finale si limita ad una stanchezza tale da portare ad uno svenimento.].
    In aggiunta Hypnos può spostarsi a piacimento tra il piano materiale e la dimensione del sogno e, tramite apposite tecniche, può trasportare anche fisicamente suoi avversari nello Yumekai [vedi Sekishiki-mekai ha] spostando di fatto lo scontro nel suo regno. Quando si trova nello Yumekai le illusioni di Hypnos (ambientali, mentali e i sogni vividi) sono da considerasi come [Illusioni Straordinarie] ed è considerato sotto il costante effetto di levitazione, che gli permette di volare liberamente all'interno dl suo regno.
    Infine Hypnos è in grado di leggere i più reconditi sogni e desideri di chi gli si para davanti, conferendogli una limitata capacità di lettura mentale e spirituale. Grazie a questo potere è in grado persino di creare, in combinazione con le sue capacità illusorie, effetti di suggestione [simile all'abilità Charme ma con effetti e potenzialità molto ridotti].

    A thousand faces
    Hypnos è una creatura volubile ed eterea, influenzata dalla percezione che i sognatori hanno di lui. A differenza degli altri specter infatti il Lord del Sonno seppur disponendo di una vera forma, imprigionata al di là dello spazio e del tempo, non è in grado di assumerla nel piano materiale se non con un grande sfoggio di potere. In tutti gli altri casi Malabruma assume una moltitudine di maschere e aspetti, derivanti dalla percezione che i sognatori hanno avuto di lui nel corso dei millenni. Per questo motivo il dio onirico si presenterà ai suoi interlocutori in una miriade di forme, generate dalla loro percezione culturale o di specie di quest'ultimo (un gatto vedrà un grosso felino nero con gli occhi di stelle, un bambino un omino giallo che manovra una sabbia che fa addormentare e così via) o a seconda della volontà di Malabruma stesso. In combattimento questo forme potranno essere solamente umanoidi e sempre con una anatomia distinguibile. L'unica eccezione a questa regola è data da eventuali sogni vividi.

    from dream to dream,
    TECNICHE |The dreaming spawn
    Hypnos è un mostro multiforme, in continuo mutamento. La sua forma sul piano materiale è vincolata dalla sua Ars Magna e dai sigilli che lo tengono rinchiuso ai confini della realtà ma grazie ad uno sforzo di volontà può imporre il suo volere alla sua forma, assumendo anche in battaglia l'aspetto che più lo aggrada. Mentre è sotto gli effetti di questo sogno vivido hypnos può trasformarsi in qualunque cosa egli desideri, può moltiplicare i suoi arti, allungarli e dotarsi di ali, corna o qualunque altra modifica la nuova forma porti con se. Eventuali escrescenze avranno al durezza di un costrutto cosmico. A prescindere dalla forma assunta la Dreaming Spawn sarà dotata di una forza e di una resistenza fuori dal comune, cosa che permetterà ad Hypnos, in caso di estremo bisogno, anche di confrontarsi fisicamente contro avversari che richiedano un approccio più diretto in combattimento. Qulunque forma Hypnos decida di assumere questo non porterà mai ad una sparizione di punti vitali o di zone vulnerabili che sarebbero normalmente presenti in forma umanoide.

    hunting for what I need.


    Edited by Aleksander Seraf - 12/4/2019, 12:08
     
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    L’aveva detto lui che qualcosa non andava.
    A Bart quel sogno era sembrato subito alquanto strano, con quel pizzico di consapevolezza onirica che di solito una persona che si abbandona al sonno non ha. In fondo, pensateci: essere preso a botte nella propria immaginazione non è cosa di tutti i giorni. È vero, alla fine il prode Super Bart era riuscito a sconfiggere i cattivi, ma non era così convinto che quel lieto fine fosse davvero il coronamento del suo spirito eroico.

    Forza, avanti un altro!

    Troppo bello per essere vero, non trovate? Ultimamente il nostro caro gigante buono non riusciva proprio ad avere pace, strattonato tra battaglie contro la Corruzione, perdita di amici cari e il pericolo costante che pendeva sulle teste della sua Famiglia. Se non altro, in quanto Gran Sacerdote sarebbe stato ricordato per essere vissuto in un’epoca così ostile alla vita da essere paragonata ad una grande estinzione di massa. Magra consolazione, certo, ma avrebbe utilizzato il suo sorriso e i suoi baffoni come baluardo in contrasto con le tenebre che stavano inesorabilmente inghiottendo il mondo intero.
    Se fosse sopravvissuto, sia chiaro.

    Ma cosa...?

    Eh sì, dobbiamo riconfermare: troppo bello per essere vero.
    Improvvisamente un dolore lancinante attraversò tutto il corpo del supereroe, tanto che dovette portarsi entrambe le mani alla testa che sembrava sul punto di scoppiare. Chiuse gli occhi per la sofferenza e quel solo istante fu fatale.
    I pensieri cominciarono a farsi confusi, le parole a incrociarsi come se avesse disimparato a ragionare. Aprì la bocca per gridare, per urlare al mondo la sua improvvisa disperazione, ma non emise alcun suono. Si sentiva come se stesse annegando in un mare di petrolio, così denso da soffocarti mentre sei immobile e inerme.

    Aaah!
    No, ti prego!


    Una mano protesa verso di lui, il sangue che macchiava tutto il braccio fino a incrostare persino i capelli. Una mano disperata che chiedeva pietà, allungandosi stupidamente verso il suo carnefice. Un pugno si abbatte su quel volto ferito, distruggendo ogni osso che si possa immaginare. Il fluido celebrale a creare un’opera di arte moderna sul muro e un ghigno privo di scrupoli a dare l’ultimo saluto alla sua vittima.

    Che tu sia dannato, maledetto bastard-...

    Una poderosa testata impedì alla frase di terminare, facendo rientrare completamente il naso del successivo e più coraggioso malcapitato che si era messo sulla strada di...di...di chi?

    Grrr.
    Cosa mi sta succedendo?
    Cosa sto facendo?


    Pensieri cui non seguirono parole, ma che Bartolomeo – se ancora si potesse definire tale – pronunciò nella sua mente in preda ad una serie di spasmi incomprensibili. Il suo corpo, che fosse reale o puro sogno, si stava muovendo contro la sua volontà e la sua mente era messa ancora peggio. Viveva quelle immagini di morte come se fossero davvero sue, dal suo punto di vista e percepite con tutti i sensi. Poteva sentire le ossa rompersi, il sangue schizzare e la vita lasciare il corpo delle vittime inermi.
    Bart il Bianco, che ormai era diventata l’unica vera personalità del Cavaliere, si stava nuovamente macchiando di cremisi. Dopo così tanto tempo, dopo innumerevoli anni, le sue mani si stavano rendendo colpevoli della morte di persone innocenti. Uomini, donne, bambini. Nessuna distinzione.

    Mh mh.

    Il suo petto cominciò a sobbalzare con suoni cupi, mentre una vita fatta di stragi senza senso andava a sostituirsi alla sua vera esistenza. Pezzo per pezzo.

    Mh mh mh.

    Un ritmo sempre più forte, più profondo e più cupo.
    Altre vite si spensero intorno a lui, falciate inesorabilmente da una crudeltà che non aveva precedenti. O meglio, da una crudeltà che apparteneva solo al passato. Una crudeltà che aveva ormai seppellito e che non avrebbe mai voluto dissotterrare.

    Mhahahah!

    Quel suono si trasformò nella risata più tetra, furiosa e raccapricciante che avesse mai macchiato il suo animo. Non sapeva come, e nemmeno gli importava tanto era il dolore che provava, ma Bart il Rosso era tornato. L’assassino a sangue freddo, il portatore di morte per eccellenza riportato in vita da un passato in cui non aveva ancora nessun potere cosmico. Provate a pensare a cosa avrebbe potuto fare adesso con tutta quella forza a disposizione.

    Venite qua.

    In quella scena fuori dal tempo e dello spazio, mancava ancora una ciliegina sulla torta per dare quel tocco di folle perfezione: andare contro tutti i principi di quel Bart che era stato nominato alla guida dei Cavalieri di Atena.
    Le poderose mani del mostro che era diventato, si chiusero come una morsa sui capelli di due bambini che stavano scappando da quell’incubo fattosi realtà. I due pargoli furono alzati da terra di qualche metro, fino a incontrare lo sguardo folle del loro boia.

    Date un abbraccio al vostro papà.

    E con un movimento violentissimo, chiuse entrambe le braccia in un abbraccio mortale che schiacciò i loro piccoli corpicini fra i muscoli d’acciaio dell’assassino. Quando gli arti si riaprirono, quello che rimaneva di loro ricadde a terra ai piedi del gigante come fossero stracci usati.
    Quella fu la goccia che, letteralmente, fece traboccare il vaso dei pensieri di quello che fino a poco tempo prima era il nostro caro Bart. Avere ucciso a sangue freddo – e con soddisfazione – dei bambini, lo riportò a quell’orribile giorno in cui la sua vita era cambiata per sempre.
    Avete presente Filippo? Ma sì, dai, il fratellino minore di Bart che – per una tragica fatalità – morì coinvolto indirettamente nell’ennesimo assassinio di cui il suo fratellone era stato incaricato. Ecco, quel punto di svolta nella vita del gigante, che lo aveva convito a dedicare la sua intera esistenza agli altri, fu rivissuto al contrario in quell’istante. Se la morte di Filippo aveva fatto intraprendere a Bart la strada che lo portò a diventare Gran Sacerdote, baluardo dei più deboli, l’uccisione brutale di quei due bambini cancellò definitivamente ogni traccia di umanità dal suo cuore, facendolo sprofondare in un abisso di pura violenza.
    Il paesaggio circostante, inspiegabilmente, aveva pian piano cambiato forme, colori, odori e sensazioni. Il gigante non si trovava più dove Super Bart era atterrato con estremo eroismo. No, ora erano la morte e la distruzione a fare da padrona. Abitazioni disintegrate, follia per le strade ma, soprattutto, sangue ovunque.

    Dove sono tutti gli altri?
    Dove vi nascondete?


    Scrocchiò il collo con un doppio e violento movimento e si diede una botta in testa con il palmo della mano per cercare di placare quel dolore insopportabile che gli offuscava i pensieri. Senza grosso successo, però.

    Sto venendo a prendervi. Tutti. Uno a uno.
    Black Bull è qui per voi.


    E sbuffò e ringhiò quasi fosse davvero un toro pronto alla carica finale.
    Ma, scusate, Black Bull? Non era Bart il Rosso o qualcosa di simile? No, sarebbe stato troppo facile e forse anche con un qualche senso logico. Invece, all’insaputa dell’omone, qualcosa di ben più strano e devastante stava intaccando l’esistenza stessa del Gran Sacerdote. Come un cancro che, senza accorgersi, si sviluppa fino a creare metastasi incontrollabili, l’esistenza stessa di Bartolomeo veniva sostituita pezzo per pezzo da qualcosa di diverso ed innaturale. Sfruttando qualcosa di realmente accaduto, come il suo passato, la sua vita stava per essere riscritta da un autore occulto.
    Il dolore di tutto quel trambusto fisico e mentale era davvero insostenibile. Solo grazie alla sua incredibile resistenza, il nuovo Black Bull era in grado di continuare il suo cammino di morte e distruzione. Era confuso e i pensieri erano difficili da mettere uno di seguito all’altro, ma quell’assassino a sangue freddo non aveva mai ragionato molto su ciò che faceva. Era puro istinto, pura furia omicida, cui non servivano arzigogolati stratagemmi per ottenere quello che voleva. Bastava prendere a pugni le cose abbastanza forte per farle morire. Funzionava sempre.
    Anche con quel damerino del suo acerrimo nemico – un tempo amico?! – che risplendeva come una ragazza al ballo di fine anno.

    Brightstar.

    Lo pronunciò a denti stretti, quasi fosse una bestemmia. Poi sputò a terra.
    In quel perfetto scenario di morte e devastazione, quell’impeccabile supereroe stonava come una pecora in un branco di lupi. Arrivava sempre lui a guastare la sfilza di uccisioni che rendevano Black Bull così tanto fiero. Arrivava sempre lui, con il suo mantello scintillante e le sue frasi fatte. E tutte le volte la stessa storia, tutte le volte la stessa paternale: è finita, la pagherai e bla bla bla.

    Ma ammazzati.

    Non sentì nemmeno la fine della seconda frase sull’ “eravamo come fratelli, ecc.”, che subito il poderoso Toro si preparò all’attacco. Quel giorno aveva una voglia di uccidere che mai aveva provato prima e voleva sperimentare quel suo violento trasporto proprio sul nuovo arrivato dalla dentatura impeccabile. Magari a questo giro si sarebbe portato a casa qualche perfetto dente bianco di Brightstar, chi lo poteva sapere. A Black Bull, per essere onesti, ne mancavano già alcuni e, sapete come si dice, no? Occhio per occhio e...? Dente per dente, esatto. Magari il detto non è inteso sempre in modo letterale, ma in quel caso lo era.
    Non riusciva ancora a capirne il motivo ma quel giorno continuava a essere particolarmente confuso e i lancinanti dolori su tutto il corpo – concentrati principalmente in testa – non accennavano a diminuire. Quindi perché sprecarsi ad ascoltare parole inutili o fermarsi a pensare cosa fare? Meglio agire, subito e d’istinto. L’effetto sorpresa accompagnato da una buona dose di travolgente aggressività, a volte, sono molto più efficaci di un piano ben ponderato.
    Piegò, quindi, le gambe e poggiò le mani al terreno. Sembrava davvero un Toro pronto alla carica, oppure – usando un’immagine un po’ più umanizzata – un corridore ai posti di blocco. Nel bel mezzo del discorso della sua odiata nemesi, il gigante partì con uno slancio che poi si trasformò in una corsa alla massima velocità. Macinò terreno come un raggio di luce nera, cercando il prima possibile di chiudere la distanza con l’avversario. La sua strategia era semplice e diretta: costringere al corpo a corpo Brightstar, portandolo così nel suo ambito di scontro preferito.
    Nonostante la sua pronta reazione, però, nemmeno il paladino della giustizia perse troppo tempo in preamboli. Con forza, scagliò due poderosi raggi di energia proprio diretti alla figura di Black Bull. L’assassino avrebbe voluto scartare di lato, ma per un istante il corpo sembrò non riconoscerlo come padrone. Il dolore che lo affliggeva ormai da tempo, costrinse le gambe a proseguire dritto, proprio incontro ai raggi.
    Poco male. Quando la vita fa schifo e sembra sempre avercela con te, tu prendila comunque a ceffoni con tutta la forza che hai.
    Che cosa sarà mai un paio di gambe che decidono la direzione di marcia indipendentemente dalla tua volontà? Black Bull aveva inizialmente intenzione di tirare dritto come un treno senza freni, quindi perché cambiare idea adesso? Assecondiamo la stranezza.
    Le braccia, almeno quelle rispondenti al sistema nervoso centrale, andarono a coprire il volto. Il baricentro si spostò verso il basso e la testa si abbassò leggermente verso il collo per proteggere le zone sensibili. Il super cattivo era diventato come un proiettile lanciato contro la sagoma al poligono di tiro, pronto a incontrare qualsiasi ostacolo.
    E gli ostacoli, i due raggi, non tardarono ad arrivare.
    Una cupola frontale di cosmo si materializzò a protezione della sua avanzata, disintegrandosi a contatto con l’affondo energetico di Brightstar. Qualcos’altro, però, incredibilmente non visibile a occhio nudo, parve oltrepassare ogni difesa per generare ulteriore dolore all’avambraccio sinistro – più avanzato rispetto al destro nella protezione della figura lanciata in corsa. Per un attimo l’arto colpito perse il suo vigore, ma un’inarrestabile forza di volontà lo richiamò prontamente all’ordine.

    Aaargh!

    Un grido squarciò il silenzio della lotta. Era il grido della furia omicida di Black Bull che voleva travolgere ogni forma di vita che si fosse trovata sul suo cammino: umana o super umana che fosse.
    Nonostante il dolore, e sostenuto da una resistenza che non aveva pari in tutto l’universo di supereroi, il gigante continuò la sua avanzata come un carro armato inarrestabile. Arrivato a circa tre metri di distanza dal suo avversario, avrebbe caricato la gamba sinistra per poi pestare il piede con violenza sul terreno.
    Perché prendersela con il povero terreno quando Brightstar era leggermente sospeso in aria?
    Beh, forse non avete idea di cosa era capace la forza bruta dello spietato super cattivo. I suoi colpi erano in grado non solo di smuovere la terra, ma anche l’aria. Quel semplice pestone avrebbe creato un terremoto in tutta l’area circostante con lo scopo di destabilizzare l’equilibrio dell’avversario, sia che questo fosse rimasto leggermente sospeso in volo e sia che se si fosse voluto avvicinare al terreno. Nulla di offensivo, per il momento, ma il bello sarebbe dovuto ancora venire.
    Facendo forza sulla gamba sinistra, Black Bull avrebbe cercato di accorciare ulteriormente la distanza, anche solo di quel metro in più che gli avrebbe permesso di sfruttare il suo abnorme allungo delle braccia. Avrebbe portato entrambe le mani all’altezza del mento, quasi fosse un pugile pronto allo scontro. Con una finta a sinistra, il corrispondente pugno, caricato di forza straordinaria, sarebbe partito fulmineo all’altezza del costato destro del nemico. Quell’arto, colpito poco prima da quella forza invisibile e inspiegabile dopo aver fronteggiato i raggi cosmici, non sarebbe riuscito a sprigionare piena potenza, ma sarebbe bastato allo scopo. Il colpo al costato, infatti, non era l’attacco principale e aveva lo scopo, se fosse andato a segno, di creare quel primo lampo di dolore che avrebbe forse portato Brightstar a spostarsi proprio in direzione del vero e proprio devastante affondo. Tendendo i muscoli allo spasmo e ammantandolo di cosmo, il pugno destro avrebbe cercato di affondare come un coltello nel burro. Quest’ultimo e travolgente attacco sarebbe stato così repentino che avrebbe potuto confondere anche agli occhi più attenti e veloci. Sarebbe bastato perdere anche un solo attimo di concentrazione e l’occhio avversario avrebbe potuto percepire il colpo troppo tardi per reagire tempestivamente. L’obiettivo era il volto del supereroe, pieno di punti sensibili capaci, se sollecitati come si deve, di porre fine allo scontro o, perlomeno, di creare danni importanti. Basti pensare alla presenza degli occhi, del mento, della bocca e di tutte quelle parti anteriori così facili da rompere e menomare.
    Era la strategia preferita da quel folle di Black Bull: rompere, spaccare e schiacciare. Semplice, ma spesso efficace.
    E se il colpo non avesse raggiunto il volto? Poco male. Qualsiasi cosa avesse incrociato quel pugno se la sarebbe vista brutta. Inoltre, non dimentichiamoci: i colpi del gigante, grazie alla sua particolare forza straordinaria, avrebbero potuto colpire a distanza con la stessa intensità di un colpo diretto. Il semplice scansarsi, quindi, avrebbe potuto non essere sufficiente per uscire indenne da quella situazione.

    Muori!

    L’ultimo affondo sarebbe stato accompagnato da quell’esclamazione così diretta e disarmante. Eh sì, come i supereroi gridano a squarciagola la loro tecnica segreta, i super cattivi ti insultano o ti augurano cose decisamente poco carine.

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    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Ciao caro, eccomi finalmente ^^
    Che dire? Che tu sia dannato: hai avuto proprio una bella idea per cambiare le carte in tavola. Ma alla fine siamo nel regno onirico, quindi ci sta xD
    Devo dire che, però, è stato un bello stimolo per questo post.
    Ma veniamo a noi. Purtroppo, non ho difese efficaci contro gli attacchi mentali, se non il divario energetico (limitato nel regno onirico) e la resistenza straordinaria. Quindi subisco senza poter far granché: sia il diversivo, che la parte non fisica dell’attacco debole e anche l’attacco forte.
    Colgo l’occasione di questo cambio di ambientazione e, alla fine, anche di personaggio, per imbastire il tutto con un bel po’ d’interpretazione e background. Grazie alla tua citazione di Bart il Bianco (mi è piaciuto leggerlo nel tuo post ^^), uso la sua controparte Bart il Rosso come ponte di collegamento con la nuova personalità di Black Bull. Ripercorro un po’ il passato di Bart, ricordando l’evento che di più gli ha segnato l’esistenza: la morte del fratellino Filippo.
    L’attacco psichico, quindi, mi crea un dolore fisico e mentale sopportato solo grazie alla resistenza straordinaria. Confonde la mente e aggroviglia i pensieri. Trasforma davvero Bart in Black Bull, riscrivendo in quel sogno la sua intera esistenza. Il nuovo super cattivo, però, è un assassino spietato, una macchina da guerra: l’hai creato così. La sua strategia non richiede grossi ragionamenti e, ancora prima che Brightstar termini il suo discorso, parte alla carica dritto per dritto e a testa bassa.
    Aggravo, inoltre, il fatto di non avere difese mentali con il brutto giochetto che le gambe fanno a Black Bull durante la carica. In pratica, così doloranti e spossate, non gli permettono di schivare in velocità i due raggi, ma lo costringono a doverli affrontare direttamente. La parte cosmica di questi fasci di energia s’infrange sulla barriera del gigante, mentre la componente spirituale va ad intaccare la forza del braccio sinistro (che però verrà utilizzato, diligentemente, come attacco debole).
    Quindi: diversivo non offensivo che precede un attacco in combo (attacco debole + attacco forte).
    Black Bull parte alla carica prima di subito. Si becca i raggi. Pesta il terreno per creare un terremoto destabilizzante non offensivo [diversivo]. Si da lo slancio per cercare di accorciare ulteriormente la distanza e – dopo una finta di corpo – sferra un pugno sinistro al costato [attacco debole] con lo scopo di avvicinare sempre di più il supereroe all’attacco vero e proprio. Quest’ultimo sarà un Braccio Possente diretto ipoteticamente al volto [attacco forte] con lo scopo di creare subito più danni possibile in questa prima fase offensiva.
    Il Braccio Possente, come tecnica, ha la caratteristica di essere molto diretto e portato ad una velocità non indifferente. Infatti, come per il Great Horn, potrebbe accadere di non vederlo nemmeno partire tanto è repentino.


    Condizioni:
    Mentalmente ribaltato, letteralmente, e dolorante in ogni dove dopo l'attacco psichico.
    Pensieri non pervenuti, se non quelli folli del nuovo Bart divenuto l'assassino Black Bull.
    Braccio sinistro in questo turno indebolito rispetto al destro.


    Tecniche:
    Braccio Possente:
    Spesso l'efficacia risiede nella semplicità.
    Questa tecnica all'apparenza sembra quasi banale, ma non bisogna mai sottovalutare ciò che un toro inferocito può fare. Concentrando la potenza fisica e cosmica in un solo braccio, Bartolomeo scaglierà un pugno alla massima velocità consentitagli, dritto all'obiettivo. Semplice, no? La rapidità di esecuzione, unita alle doti del cavaliere faranno di tale affondo un martello quasi inarrestabile, allo scopo di ridurre all'inutilità con un solo colpo anche l'avversario più resistente.
    Inoltre, proprio come per il Great Horn, gli arti del guerriero si muoveranno così rapidamente da farlo sembrare immobile durante l'esecuzione dell'affondo, tanto che l'esatto movimento potrà essere percepito solo da cavalieri dotati di abilità particolari (agilità straordinaria) o capaci di raggiungere una velocità più elevata.
    Una possibile variante consiste nel concentrare lo stesso potere in una gamba, oppure distribuire la forza distruttiva su tutti e quattro gli arti, diventando così una macchina da guerra senza rivali.


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro.
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il cavaliere d'oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello).

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - BAMBINI - ELENA - VITTIME - BLACK BULL

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    SCENE II


    I
    l Toro Dorato era scivolato nell'illusione preparatagli dal Monarca Onirico con estrama facilità, tanto da far credere a Malabruma che il suo avversario avesse un lato oscuro più sviluppato di quanto si potesse immaginare. L'oscurità dell'animo è qualcoasa che fiorisce nel tempo, che infesta il cuore dei mortali spesso non visto, ma sempre presente. L'oscurità è una necessità, l'oscurità sono gli istinti più basilari dell'animo umano che la civilizzazione ha schermato e tenuto a bada, reprimendoli fino al punto di sparire. Combatti, uccidi, domina. L'oscurità è quella vocina che hai nella testa che ti sussurra appena percettibile di gettare la tua maschera e tornare ad essere ciò che eri, a fare ciò che sei programmato per essere. Hypnos aveva stimolato in qualche modo quella vocina nella testa del Gran Sacerdote che, seppure solo in un sogno, aveva liberato tutto ciò che la sua maschera di padre, cavaliere ed eroe avevano recluso nell'ombra. Non una mossa casuale, non un danno collaterale di un'offensiva mentale malcalcolata. Per ciò che doveva fare la mente del Gran Sacerdote doveva essere confusa, rabbiosa e concentrata solo sul cercare di distruggere il suo avversario. Così facendo Malabruma avrebbe potuto insinuarsi in quel mare in tempesta alla ricerca di ciò gli serviva. Un informazione, preziosa e ben nascosta. Il suo viaggio con Thanatos nello Yumekai aveva permesso ai Gemelli di scoprire la presenza di alcuni siglli, antichi come la realtà stessa, posizionati in dei precisi luogi di potere attorno al globo. Bart consoceva la posizione di uno di questi e dato che non avrebbe mai revelato volontariamente la cosa era suo compito scoprire cosa il custode della seconda casa sapesse a riguardo. Con tutto il dolore che ne sarebbe conseguito.

    La terrà tremò mentre il Toro Nero si lanciava verso di lui con lo sguardo carico di furia omicida. Si preparò a reagire all'assalto, consapevole che essere colpiti da quel mostro inferocito sarebbe stata, con molta probabilità, la sua fine. Riuscì a seguire la traiettoria del primo colpo e istintivamente portò il gomito al costato per chiuderne la traiettoria, confidando nella resistenza della sua Ars Magna. Eppure l'impatto, per quanto tremendo non fu devastante come il Dio Antico si sarebbe aspettato.

    Una finta?

    Si rese conto del pericolo che stava per travolgerlo con un attimo di ritardo. Non avrebbe potuto alzare una difesa a quella distanza e con il giusto tempismo. Percepì l'aria davanti a se che si frantumava pronta ad esplodere in una devastante onda d'urto mentre il viso cominciava a deformarsi a causa della immane violenza del colpo in arrivo. Le ossa del viso cominciarono a incrinarsi, tenute temporaneamente al sicuro solo dall'elmo della sua armatura. Hypnos agì nuovamente d'istinto e fece l'unica cosa consona ad una divinità che si trova innanzi ad un realtà che non lo compiace. Ne costruì una nuova. Accompagnato dall'avvampare del cosmo, ora dorato, del dio lo spazio stesso si piegò al suo volere. Due punti nello spazio in apparenza lontani si trovarono, per alcuni istanti a convinvere nella medesima posizione e fu così che il punto nello spazio immeditamente precedente al viso del Monarca Onirico si trovò a combaciare con il muro di un palazzo posizionato alcuni metri alle loro spalle. Il boato assordante che accompagnò l'impatto fu seguito da un volo di alcuni metri di Brightstar, in parte generato dall'onda d'urto che non era riuscito ad evitare e in parte movimento tattico per ripristinare la distanza tra i due contendenti. Mentre era in volo si ammantò di un velo di illusion rendendosi invisibile. Al suo posto, nella medesima posizione avrebbe creato un clone illusorio di se stesso. Non una semplice illusione come quelle che erano soliti creare i cavalieri comuni ma un perfetto miraggio in grado di ingannare i sensi nemici su una moltitudine di livelli. Se la vista nemica fosse stata ingannata dall'immagine dell'avversario, dalla sua ombra perfettamente inclinata, il suo odorato e il suo olfatto sarebbero stati ammaliati da un illusione ambientale perfetta riproduzione di quelli reali. Persino il suo tatto, se il Torno Nero non avesse issato una difesa mentale adeguata,avrebbe percepito la carne nemica frantumarsi e spezzarsi. Il clone allargò le braccia per fermare la corsa, restando sempre a circa un metro di altezza dal suolo. Il vero Hypnos, nel frattempo, si era posizionato ad una trentina di metri di distanza, in alto a sinistra rispetto al suo nemico.

    Jqxt1hX
    You say run - My Hero Academia OST



    Sentiva il viso pulsargli, la respirazione resa difficile da una frattura al naso e la bocca piena di sangue. Nessun mortale era mai riuscito a ferlirlo in quel modo e con tanta faclità. Forse quel nemico era davvero degno di nota, degno della sua attenzione. Degno del suo meglio. Era il momento di passare all'offensiva. Il clone illusorio non aveva perso il suo sorriso, il sangue che gli copriva il volto non intaccava la machera di fiera sicurezza dell'eroe pronto a prendersi la sua rivincinta per quell'attacco.
    Dalla sua posizione di favore, avvolto in una bolla di sicurezza che attingeva ossigeno da un punto sicuro del campo di battaglia, preparò la sua offensiva. Mentre il clone illusorio chiudeva i pugni, lasciando medio e indice tesi, per poi allargare le braccia Hypnos piegò nuvoamente lo spazio al suo volere, nuovamente unendo punti distanti nello spazio l'uno all'altro, questa volta però il bersaglio sarebbe stato il suo avversario. Visualizzando le braccia del Gran Sacerdote, dalla spalla in giù, a circa cinquanta mentri dalla loro posizione avrebbe cercato di allargarle come sotto l'influsso di una potente forza telecinetica con l'intento di tentare di bloccare l'avvversario. Subito dopo, senza mollare la presa che avrebbe dovuto tenere bloccato l'avversario e accompagnando l'azione ad un movimento delle braccia del clone verso il Toro Nero, svuotò completamente dall'aria in un cubo di circa un chilometro di lato per poi spostarla direttamente sopra il suo nemico, così da aumentare la presa su di esso e limitarne le possibilità di fuga. L'effetto, se l'attacco fosse andato a segno, sarebbe stato un devastante risucchio causato dal colossale vuoto d'aria creatosi alle spalle del Gold Saint. I muscoli, le ossa e gli organi intenri sarebbero stati trascinati verso di esso mentre la pressione sopra Bart unita alla presa telecinetica avrebbero lottato per tenerlo bloccato sul posto nel tentativo di infliggere il maggior quantitativo di danni possibile.




    kZBljWf

    narrato | parlato | pensato | parlato altri,

    WGukgv1
    KAMUI | Hypnos {Grado VIII}
    ENERGIA | Nera
    STATUS FISICO | Frattura al setto nasale, parte della mandibola e dell'arco sopraccigliare. Livido sul braccio destro.
    STATUS MENTALE | Concentrato
    STATUS ARS MAGNA | Perfetto.
    RIASSUNTO AZIONI | Ad ogni post Hypnos sta scandagliando la mente nemica per motivi di trama, non specificherò più la cosa da qui in poi. Paro l'attacco debole con il braccio, grazie all'Ars Magna e alla relativa debolezza del colpo. Mi difendo dall'attacco forte usando il Weaver of Reality e scambio il punto immeditamente prima della mia povera faccia con un punto sul muro alle mie spalle (manipolo lo spazio facendoli coesistere per un istante nello stesso punto, con un effetto assimilabile ad un risucchio di attacco con un mini portale dimensionale) fancendo andare parte dell'offensiva a vuoto. In ogni caso ho beccato l'onda d'urto iniziale che mi spacca il naso e diverse ossa del cranio ed evito danni peggiori solo grazie all'elmo dell'armatura di liv VIII. Sfrutto lo slancio dell'impatto per allontanarmi mentre, mentre divento invisibile, e creo un clone illusurio (illusioni mentali+ambientali) [diversivo] ad una decina di metri di distanza da te e parto all'offensiva. Uso di nuovo spatium (non potendo attiviare più di un sogno vivido per turno) e cerco di tirarti le braccia verso l'esterno (unisco i punti delle tue braccia con punti distanti una cinquntina di metri verso l'esterno, simulando una telecinesi spaziale per poi svuotare un cubo di 1,5 km di lato alle tue spalle e trasportando l'aria che c'era li sopra la tua testa per cercare di migliorare la presa [attacco debole]. Il vuoto d'aria alle tue spalle ti dovrebbe risucchiare con estrema violenza verso di esso, con conseguenti possibili danni a tessuti molli, organi e muscoli, mentre ti tengo fermo per cercare di massimizzare l'effetto di molla che viene tirata. Il tutto è sempre straordinario, si attacco che difesa, trovandoci nello Yumekai.
    La mia posizione reale, come detto nel posto, è in alto a sinistra rispetto a te.
    EDIT: Errori di battitura qui e li.

    I move from dreamer to dreamer,
    ABILITA' | Master Illusionist
    Hypnos ha capacità illusorie assolute ed è in grado di plasmare miraggi di perfezione quasi assoluta. Le sue abilità da illusionista possono agire sia a livello ambientale, creando perfetti costrutti illusori in grado di coinvolgere molteplici sensi (creando ad esempio sensazioni tattili, sapori, odori) e in alcuni casi persino dolore fisico causato da una potente suggestione [Illusioni Ambientali]. In aggiunta Hypnos è in grado di attaccare in maniera diretta la mente dell'avversario, andando a colpirne il sistema nervoso. Questo tipo di illusione, per quanto meno estesa, risulta estremamente più efficace in quanto profondamente radicata nel subconscio del nemico (eventuali illusioni che simulano un danno fisico avranno maggiori possibilità di provocare un danno reale data la natura dell'attacco). Difese mentali adatte possono aiutare a discernere l'illusione dalla realtà e limitare i danni neurologici [Illusioni Mentali].

    from dream to dream,
    TECNICHE | Weaver of Reality: Spatium
    Imponendo la sua volontà sul piano materiale Hypnos riesce a modificare la realtà attorno a lui a suo piacimento, tessendola e deformandola in un contorto labirinto onirico. Questo sogno vivido si estende in ogni direzione attorno ad Hypnos e permette in un singolo turno di modificare solo uno dei seguenti aspetti, vista la grande quantità di energia richiesta al tessitore per piegare le leggi della fisica al suo volere:
    Spatium: Malabruna contorce lo spazio attorno a se, piegando le distanze e modificando le forme di ciò che lo circonda, mentre tutto si piega e si sovrappone attorno a lui. Potrà ad esempio ridurre un distanza a zero, spostandosi istantaneamente da un punto all'altro, o estenderla all'infinito. Potrà far cadere i nemici in pozzi senza fondo o distorcere la realtà in maniera tale da farli girare in tondo in un labirinto senza uscita dove i sentieri si piegano senza fine riportando la vittima sempre all'inizio o davanti ad un infità di vicoli ciechi. Potrà inoltre cambiare la direzione da cui proviene l'attrazione gravitazionale a suo piacimento (pur senza poterl auamentare o diminuire) per i singoli soggetti prensenti nell'area d'azione. L'abilità non permette di creare varchi dimensionali, seppur in alcuni casi si simuli un effetto comparbile ad essi, in quanto è la stessa realtà che viene deformata di volta in volta per soddisfare i capricci del signore del sogno.

    hunting for what I need.


    Edited by Aleksander Seraf - 2/5/2019, 09:59
     
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    A MidArmageddon Night's Dream

    Grrr!

    Un ruggito accompagnò l’affondo di Black Bull. Un verso gutturale, profondo e primordiale. Un suono che segnava una prima vittoria contro quel damerino da strapazzo di Brightstar, sicuramente meno abituato allo scontro ravvicinato rispetto a quell’abominevole Toro scatenato. La sua strategia aveva funzionato, se la violenza indistinta si poteva definire strategia, e il pugno destro aveva impattato sul volto dell’avversario.

    Hai le ossa grosse per essere una tenera fanciulla.
    Spero ti sia saltato qualche dente.


    Sorrise di gusto, con quella sua dentatura incompleta frutto degli innumerevoli scontri passati con Brightstar, sperando di aver ricambiato il favore a quel dannato paladino della giustizia. Qualcosa, però, non tornava in quel primo scontro. La battuta da super cattivo con poca fantasia riguardante le ossa grosse, infatti, non gli era uscita a caso. Nell’impattare contro il viso nemico, gli sembrò di percepire per un solo e fugace istante qualcosa che cambiava. Black Bull era abituato a prendere a pugni la gente, anzi, era il suo passatempo preferito. Sapeva cosa significava affondare nella carne e nelle ossa dei malcapitati che avevano avuto la sfortuna di incrociare la sua strada. Ah, che sensazione i denti di quegli esseri deboli e delicati che ti s’infilano sotto la pelle delle nocche, quanta estasi nel sentire il duro zigomo diventare poltiglia di carne e ossa. Quando il Toro aveva colpito il super eroe, però, non aveva provato la stessa travolgente felicità nello sfondare il suo volto.
    Erano solo i pensieri di un pazzo assassino? Beh, forse sì, e il gigante archiviò quella riflessione in un cassetto della sua mente, pronto a ritirarlo fuori a ogni evenienza, per continuare la sua lotta.
    Crogiolandosi in tutta la sua boria, continuò a testa bassa quello che aveva iniziato. Appena vide il corpo di Brightstar volare all’indietro, partì immediatamente alla carica per non permettere all’avversario di distanziarlo. Alla fine il folle super cattivo non aveva molte opzioni. La mente era ancora confusa per motivi che non riusciva a comprendere e doveva necessariamente affidarsi a quello che sapeva fare meglio: seguire l’istinto.
    Le gambe macinarono terreno per rincorrere lo sfavillante eroe, facendo tremare a ogni passo la terra sotto i suoi piedi. Improvvisamente, però, nonostante fosse abituato ad avere il passo pesante, i muscoli degli arti inferiori cominciarono a bruciare come se avesse corso una maratona intera. Lo scatto in linea retta rallentò di colpo e, dopo qualche altro passo arrancante, si arrestò del tutto.

    Grrr.
    Dannato codardo!


    Ancora un ringhio, ma questa volta di rabbia irrefrenabile. Sputò – letteralmente – tutto il suo odio per quello che stava per accadere. Conosceva bene Brightstar e sapeva cosa cercava di fare tutte le volte: mantenere la distanza. Quell’uomo, la cui mancanza di fegato era ormai divenuta leggendaria, non aveva mai avuto il coraggio di affrontare a viso aperto il possente Toro Nero. Ricorreva a infidi stratagemmi per non sporcarsi quel suo delicato faccino.
    Malgrado quella sua repulsione verso certi modi di combattere, però, Black Bull doveva fare i conti con la realtà. Il potere di Brightstar in passato lo aveva messo più volte in difficoltà, facendogli quasi conoscere la morte. Doveva combatterlo, con tutte le forze che aveva in corpo, cercando di sfuggire a quell’invisibile pressione che lo teneva ancorato al terreno.
    E invece no. Era molto più facile a dirsi che a farsi.
    Dall’alto della sua posizione, il super eroe allargò le braccia e, con orrore, anche quelle del gigante si spalancarono, quasi fosse l’immagine riflessa di Brightstar. Si sentiva come se fosse stato crocefisso, alla mercé dei carnefici che vogliono issare la croce su cui ti hanno inchiodato.
    E la manifestazione dell’oppressivo potere telecinetico di quel paladino della giustizia non era certo finita lì.
    In quella posizione imbarazzante, tanto era l'innaturalezza della situazione, una nuova, inaspettata e invisibile forza apparve come per magia alle spalle di Black Bull. Un potere traente che non conosceva eguali, come un pianeta dalla gravità soverchiante che attira a sé e imprigiona nella sua orbita i più piccoli satelliti. Tutto il corpo del Toro si rimescolò, quasi fosse una zuppa di verdure tagliate a pezzi grossi. I muscoli si schiacciarono in modo innaturale verso la parte posteriore del corpo, mentre le ossa scricchiolarono per quello spostamento che andava contro ogni legge dell’anatomia. Il gigante era fermamente convinto che se non fosse stato per la sua forza e la sua costituzione che andava ben oltre ogni limite umano, si sarebbe già ridotto a un sacco di carne informe.
    Non poteva finire così. Non poteva permettere a quel dannato stereotipo di super eroe da strapazzo di vincere ancora una volta l’ennesimo scontro. Non si sarebbe mai perdonato di non riuscire a portare a termine quello che aveva iniziato in modo così brutale ed efficace.

    Aaah!

    Gridò ancora una volta tutta la sua rabbia, cercando di riprendere il controllo dei suoi arti. Tese fino allo spasmo i muscoli del petto, contrastando per prima cosa la forza che obbligava le sue braccia ad allargarsi. Poi irrigidì bicipiti e tricipiti, piegando i polsi all’interno come a spezzare delle catene invisibili. Continuando il suo urlo disumano, incrociò le braccia proprio per dimostrare a se stesso di aver riacquistato l’uso del suo corpo, anche se in realtà non era ancora del tutto vero. Scoccando uno sguardo misto tra dolore e sfida al suo avversario, sfruttò tutta la sua incredibile forza ber buttarsi a terra e artigliare il terreno con le dita. I piedi e le mani, in quel momento, fungevano da ancora di salvezza per non abbandonarsi a quell’energia traente che cercava di trascinarlo indietro e che, nel frattempo, distruggeva in modo lento ma inesorabile i suoi tessuti e i suoi organi. Ci volle ancora qualche istante per stabilizzarsi, mentre dei profondi solchi apparivano nel terreno a dimostrazione dello sforzo che Black Bull stava affrontando per mantenere la posizione. Tanta fu l’erculea fatica per contrastare quell’attacco, che lo stomaco del gigante si ribaltò completamente, provocando un vomito incontrollato che gli riempì la bocca di un sapore sgradevole e acido. Rigettò un misto di liquido schiumoso e sangue, incurante del terriccio che gli si attaccò alle labbra umide e sporche.
    Si ritrovava, dunque, a terra, immerso nel suo stesso vomito e furibondo. Uno spettacolo poco adatto ai cuori deboli, questo era certo, ma che aumentò esponenzialmente la follia del gigante.

    Adesso.

    Pronunciò quella parola con enorme sforzo mentre, muscolo dopo muscolo, cercava di riacquistare il governo del suo stesso corpo.

    Vengo.

    Mani e piedi ricominciarono a far presa efficace sul terreno, quasi fossero dei rampini affondati con sicurezza in una parete verticale.

    A.

    Un’ultima spinta in avanti, grazie alle possenti braccia e gambe, accompagnata da una manifestazione cosmica senza precedenti, rappresentò il preludio alla liberazione della bestia.

    Prenderti.

    Quel gesto folle e inconsulto, però, non aveva lasciato indenne Black Bull. Tutti suoi muscoli avevano subito un affaticamento mai provato prima, generando dolori e acido lattico a volontà, tanto da rendere i movimenti più rigidi e difficoltosi. Le articolazioni di gomiti e ginocchia avevano sperimentato movimenti del tutto innaturali, rendendo insopportabile la sola semplice azione di flettersi. Gli organi interni, poi, dannazione che disastro. I polmoni erano stati per interminabili istanti incapaci di espandersi e comprimersi, provocando una sensazione e una conseguenza simile al soffocamento prolungato. Lo stomaco, infine, si era già espresso sul tema, rimettendo ogni cosa ci fosse al suo interno.
    Grazie al suo potere fisico e cosmico incalcolabile, però quel pazzo assassino di Black Bull non era ancora morto. Anzi, quella rabbia nei confronti del suo avversario così codardo – anche se forse erano “furbo” e “intelligente” gli aggettivi giusti – gli permise di trascendere i limiti di un normale corpo umano, per fiondarsi nuovamente contro il suo nemico giurato. Sfruttò la spinta contraria generata dal suo ultimo slancio per sfrecciare verso Brightstar, in una sorta di balzo in avanti con il corpo quasi parallelo al terreno. Inesorabile, con gli occhi fissi sull’obiettivo, si lasciò crogiolare dall’aria che gli sferzava il volto. Per un momento sembrò quasi perdere i sensi, disconnettendo il cervello dalla dolorosa realtà che lo circondava. Un istante solo, ma che gli fece torcere ancora una volta lo stomaco già debilitato, tanto da fargli uscire dalla bocca un rivolo di bava giallastra. Bleah.
    Nonostante lo spettacolo poco edificante, ma riacquistata la piena coscienza, il suo corpo – con le braccia aderenti alla sua figura – appariva come un proiettile sparato alla velocità della luce contro l’avversario. Quel particolare modo di spostarsi, gli permise di non sforzare ulteriormente i suoi arti in una corsa scellerata. Dopo la spinta, infatti, tutti i suoi muscoli straziati dal precedente attacco ebbero qualche brevissimo istante di riposo. Un palliativo, certo, ma fu comunque un piccolo toccasana per la sua incredibile capacità di resistenza.
    Sorrise ancora una volta in quella sua follia, come se si divertisse immerso in tutto quel dolore e quella sofferenza.
    E si stava divertendo davvero.
    Non avrebbe scambiato mai con niente al mondo la sensazione di pazzia che lo accompagnava ogni volta che trucidava qualcuno. La sola attesa prima dell’odore del sangue e della morte era come una droga per lui. Una droga che molto probabilmente lo avrebbe accompagnato fin nella tomba, ma di cui non poteva farne a meno. Ricordiamoci come, però, la pura follia, seppur autodistruttiva, sia spesso alquanto imprevedibile.
    La sua traiettoria, infatti, prevedibilmente lineare, si arrestò di colpo. Piantando i piedi nel terreno, frenò la sua avanzata a circa un metro da dove si trovava Brightstar. Le ginocchia scricchiolarono e quasi cedettero, viste le sue terribili condizioni, ma, con uno sforzo indicibile, riuscirono a frenare la sua corsa. Se tutto si fosse svolto come sperava, quella sorta di frenata disperata avrebbe fatto tremare ancora una volta terra e aria in una vasta area, cercando di destabilizzare l’equilibrio biologico del nemico. A quel punto avrebbe cercato di imitare la stessa tattica usata in precedenza, come a far credere che quello stupido di Black Bull fosse davvero un omone grande e grosso ma privo di qualsivoglia intelletto. Conscio del fatto che il super eroe era in quel momento sospeso a circa un metro di altezza, ma altrettanto sicuro della sua imponente statura, il Toro avrebbe fatto forza sul piede sinistro per portare un colpo con il corrispondete pugno verso l’alto. L’obiettivo era eseguire un montante al corpo dalla limitata potenza, allo scopo di aumentare ancora di più la possibile distrazione. Poi, imitando l’attacco che aveva in precedenza colpito il volto dell’avversario, avrebbe scagliato il suo pugno destro simulando un ennesimo e devastante Braccio Possente. A volte, e specialmente nel combattimento corpo a corpo, gli effetti migliori si ottengono creando in chi ti sta di fronte un riflesso incondizionato a causa di qualcosa accaduto esattamente nello stesso modo poco prima. Per poi cambiare completamente strategia.
    Quella volta, infatti, tutto sarebbe stato diverso.
    Il braccio destro, avrebbe cambiato traiettoria a circa metà della sua avanzata – cercando di guadagnare anche solo un istante aggiuntivo di letale distrazione – puntando dritto e inesorabile al terreno.

    Muori, muori, muori.

    Sembrava una litania di un folle assassino che continua ad accoltellare la sua vittima anche dopo che questa ha smesso definitivamente di respirare. Il pugno avrebbe impattato il suolo con una violenza difficilmente contrastabile, generando una distruzione indistinta in tutta la sua possibile area d’azione. Il cosmo, di travolgente e straordinaria potenza, sarebbe penetrato nel terreno ribaltandolo – letteralmente – e generando esplosioni incontrollabili.
    Black Bull si era infuriato. Il Toro aveva puntato nuovamente le corna contro il torero anche dopo esser stato infilzato più volte dalle sue spade.
    Se il colpo fosse andato pienamente a segno, enormi massi si sarebbero staccati da terra e si sarebbero sollevati per decine di metri e, insieme alle esplosioni cosmiche, avrebbero reso molto difficile qualsiasi efficace difesa. L’offensiva avrebbe cercato di sfruttare l’effetto sorpresa di un attacco così violento e inaspettato, che non aveva rispetto di niente e nessuno si trovasse in quel luogo. La parte di città non ancora del tutto distrutta e i pochi sopravvissuti alla precedente strage, con molta probabilità, non avrebbero avuto alcuno scampo.
    Quanto si sentiva vivo.
    Quel colpo avrebbe finalmente fatto comprendere a Brightstar che non si poteva scappare da Black Bull. L’avversario, infatti, avrebbe potuto cercare di nascondersi dietro la sua forza telecinetica, allontanandosi ancora una volta, ma il gigante sperava che tutto ciò gli sarebbe probabilmente servito a poco. La distruzione indistinta aveva proprio lo scopo di stanare il paladino da quel suo castello di cristallo, provocando abbastanza danni da renderlo lento, dolorante, impacciato e più facile preda di un carro armato privo di scrupoli qual era Black Bull. Oppure, scenario ancora migliore, la forza travolgente di quel colpo avrebbe potuto semplicemente annullare l’esistenza stessa della sua odiata nemesi. Chi poteva sapere quale sorpresa gli avrebbe riservato quella sua folle azione?
    Il gigante, inoltre, avrebbe cercato il più possibile di seguire gli spostamenti e la presenza stessa del nemico, così da valutarne lo stato fisico dopo quel tremendo attacco e cercando di carpire il momento giusto per ributtarsi di nuovo alla carica.
    Una cosa alla volta, però.
    Adesso voleva proprio gustarsi le conseguenze di quella sua sfacciata dimostrazione di forza.

    Dai Brightstar, prova ancora a scappare questa volta.

    Sei proprio brutto e cattivo Black Bull.

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
    lhWsVkb

    Riassunto:
    Continua la mia interpretazione da super cattivo, in tutti i suoi aspetti. Mi ci sto mettendo d’impegno, nonostante ruolare qualcuno che non sia Bart risulti tanto stimolante quanto faticoso ^^
    Per il resto, mi viene alquanto facile descrivere quello che accade a Black Bull: non ha difese mentali xD
    Cade nuovamente in pieno nell’illusione, percependo solamente e per un solo istante lo strano impatto che ha avuto con il volto di Brightstar. Nulla a cui da importanza in quel momento, considerando la foga e la soddisfazione che prova per aver preso a pugni l’avversario.
    Poi, seguendo il suo istinto da picchiatore, il Toro cerca subito di accorciare nuovamente la distanza. Una brutta sorpresa, però, lo attende. La forza telecinetica di Brightstar blocca la sua avanzata e la tecnica traente che compare alle sue spalle gli provoca danni non indifferenti a muscoli, ossa e organi interni.
    Vomita, si arrabbia continuando a vomitare (xD), dando fondo a forza e cosmo straordinari a energia suprema per contrastare l’attacco invisibile. Con un incredibile sforzo e con un briciolo di follia, guadagna terreno passo dopo passo, manata dopo manata. Infine, mette tutto quello che ha in uno slancio (o balzo orizzontale parallelo al terreno, se meglio rende l’idea) in direzione contraria rispetto alla trazione. Il dolore generato quasi lo fa svenire a mezz’aria, ma cerca di sfruttare quello slancio per macinare i metri che lo separano da Brightstar senza più dover muovere nessun muscolo.
    Una volta arrivato a circa un metro dal nemico, blocca la sua avanzata con entrambe le gambe (peggiorando ulteriormente le articolazioni delle ginocchia già sollecitate dall’attacco subito poco prima), per poi mettere in atto una bella prova d’attore. Black Bull, infatti, cerca di far credere a Brightstar (o per lo meno al suo clone, anche se il povero gigante non lo può sapere) di voler replicare la stessa combo di colpi fatta in precedenza: pestone con piedi [diversivo destabilizzante non offensivo], pugno sinistro al corpo [attacco debole] e destro al volto [attacco forte fasullo, che poi si rivelerà un Titan’s Nova]. Questa volta, però, dopo aver fatto partire il destro, cambia la direzione in corsa e punta dritto per dritto al terreno. Infuriato per la presunta codardia di Brightstar, infatti, Black Bull decide di optare per un attacco meno mirato ma decisamente più devastante: il Titan’s Nova. Questa scelta ha l’obiettivo di creare distruzione indistinta e travolgente, in un’area notevolmente vasta, cercando di impedire o comunque limitare le opzioni di difesa avversarie. Lo scopo è di sparare nel mucchio e fare più male possibile al paladino della giustizia, cercando come sempre di terminare lo scontro con questa fiammata di violenza improvvisa e inaspettata o, perlomeno, rendendolo meno reattivo alle future cariche a testa bassa del Toro Nero.
    E poi, chi lo sa, magari qualcosa di ben più reale e tangibile potrebbe nel frattempo farsi male e perdere la concentrazione :kuku:


    Condizioni:
    Mentalmente ribaltato, letteralmente, e dolorante in ogni dove dopo l'attacco psichico.
    Pensieri non pervenuti, se non quelli folli del nuovo Bart divenuto l'assassino Black Bull.
    Organi interni danneggiati, muscoli estremamente affaticati, giunture indebolite.
    Si regge ancora in piedi grazie a tutte le cose “straordinarie” che ha come abilità xD


    Tecniche:
    Titan's Nova:
    La fine del Mondo. La terra si ribella a coloro che da millenni la calpestano senza rispetto, generando morte e distruzione.
    Appoggiando un palmo al terreno, oppure scagliandovi contro un pugno, il Cavaliere del Toro genererà un'incontenibile esplosione che ribalterà il terreno stesso. Il potente cosmo del fiero guerriero fluirà nel sottosuolo per poi distruggere tutta l'area compresa nel suo dominio cosmico. Enormi massi potranno levarsi a decine di metri, colpendo l'avversario durante l'ascesa o la discesa. L'effetto dell'ira della terra verrà accompagnato da fortissime esplosioni di cosmo che renderanno la difesa alquanto difficoltosa. Distruzione indistinta, insomma. Ciò che Bartolomeo predilige.


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro.
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il cavaliere d'oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello).

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - BAMBINI - ELENA - VITTIME - BLACK BULL

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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    SCENE III


    I
    mpressionante era l'unico modo per descrivere il potere che risiedeva nel corpo di quel mortale. La consapevolezza dell'Ottavo Senso permetteva persino ad un fragile umano di rasentare il potere di un dio e, il Toro dorato, era senza dubbio uno dei massimi esempi di ciò che la razza umana poteva aspirare ad essere. Vederlo muoversi con tanta forza, con tanta decisione in ogni singola azione, avrebbe riempito di terrore qualunque avversario. Ma Malabruma era un Dio Antico, aveva visto la nascita di infinite realtà e aveva affrontato in battaglia Phanes in persona. Per lui quel guerriero in apparenza invicibile era solo un piccolo ostacolo nel più ampio disegno che aveava creato col fratello. Eppure si risvegliava qualcosa nel corpo del Dio Antico, una sensazione strana, che aveva osservato tante volte mentre vagava tra i sogni dei mortali. Gli uomini la chiamavano desiderio. Hypnos in quel momento desiderava schiacciare quel mortale, fargli provare una sensazione di vivido terrore innanzi alla sua inevitabile condizione di inferiorità esistenziale. Come un'emozione così puramente umana avesse potuto contaminare l'io di Malabruma restava un mistero ma in quel momento il Monarca Onirico decise che il tempo di giocare era finito.

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    Osservò il cosmo di Bartolomeno esplodere mentre l'oscura illusione che aveva avviluppato la mente del cavaliere si stringeva con ancora più forza attorno ad essa. Era furente e come una belva combatteva senza trattenersi, dando sfogo ad una forza che forse persino i suoi precedenti nemici non avevano conosciuto. Il toro d'oro era un gigante che temeva la sua forza, e cercava di contenerla per evitare di nuocere troppo ai suoi nemici. Il Toro Nero d'altro canto, non conosceva pietà ne onore. Solo la violenza. L'attacco frontale stava per abbattarsi sulla sua illusione, una trappola ben congegnata ma forse troppo elementare per un avversario di quel rango. Il colpo cambiò traiettoria andando ad impattare nel terreno. E li scatenò l'infenro. L'ondata di energia e detriti era colossale, troppa per poter sperare di pararla con una barriera di qualche tipo, poteva solo cercare di reindirizzare il grosso dell'energia lontano dalla sua posizione. Nuovamente lo spazio si piegò al suo volere, una tessitura complessa con poco tempo per ordirla. Necessitava di precisione e robustezza. Punti saldati insieme a dispetto della loro distanza. In quello spazio nullo lasciò scorrere la potenza del colpo nemico indirizzandola in punti ad alcune decine di metri dalla sua reale posizione. Sentiva le mani bruciare mentre il flusso energetico diventava troppo grande per essere contenuto. Affidandosi all'Ars Magna lasciò andare la tessitura mentre una parte, seppur minima del colpo, lo travolgeva. Cosmo e detriti batterono sulla corazza divina, il corpo che conteneva che si danneggiava in maniera non diversa da quello di qualunque mortale. Quando riprese il controllo era a terra, in ginocchio, trenta metri a sinistra rispetto all'avversario. L'illusione che lo avvolgeva che sfarfallò per una frazione di secondo mentre trovava la concentrazione per superare quel dolore. Anche quello era qualcosa di troppo umano per i suoi gusti. Quel ricettacolo che con tanta fatica aveva preparato nei millenni era limitato e fragile. Ma sempre meglio della prigione. Sempre meglio dell'inerzia. Sapeva fin dal primo istante che quello sarebbe stato il prezzo da pagare per potersi muovere libero nonostante le due serie di sigilli che lo tenevano imprgionato. Anzi, il semplice fatto che a dispetto di quei sigilli fosse in grado di manifestare il suo potere con tale facilità era una dimostrazione di quale fosse la reale forza del Dio Antico. Semmai un giorno le sue catene si fossero rotte, niente avrebbe potuto contrastarlo. Ma non era quello il momento per sognare glorie future. Ci volle poco per capire che aveva due costole rotte e che qualcosa stesse sanguinando all'interno del suo ventre. Inoltre la spalla sinistra era quasi del tutto inutilizzabile a causa dell'impatto con un grosso masso. Assaporò quella sensazione, la fece sua cercando di sfruttuarla per trasformarla in rabbia. Anche quella era una cosa che aveva visto fare tante volte agli umani, uno strumento utile per quanto grezzo e poco elegante.

    Bene Bartolomeo, vuoi giocare duro? E sia.

    La voce sembrava leggermente diversa rispetto a prima. Il dolore gli impediva di recitare a pieno quella farsa e forse presto avrebbe dovuto gettare la maschera. Ma non ancora, Brightstar era funzionale allo scopo primario di quella missione. Il Toro Nero era concentrato su di lui, lo voleva morto, il che significava che non avrebbe fatto caso alle sonde mentali che quasi avevano carpito il segreto che Malabruma cercava. Alzandosi di nuovo in volo il Monarca Onirico cominciò a richiamare una spropositata quantità di energia. Il sangue antico che scorreva nelle sue vene ribolliva mentre faceva scorrere quella energia ruggente verso il basso e poi nel terreno fino a giungere sotto il suo bersaglio. Mentre una fitta nebbia si alzava sul campo di battaglia, nascondendo alla vista tutto per decine di metri, da una pozza di luce delle illusorie catene dorate sarebbero sbucate dal suolo, andando a catturare la vittima designata. Catene fittizie che in quel luogo potevano trasformarsi in legacci indissolubili per una mente non protetta a dovere. Poi fu la volta dell'offensiva. Una sfera di luce cangiante comparve nella mano destra di Brighstar, un turbinante ammasso di energia spirituale e mentale che sfrigolava ansiosa di essere liberata. Ma non bastava, cominciò ad attingere da ciò che lo circondava, divorando il materiale onirico dello Yumeaki che si univa a quella sfera rendendola più densa e carica di forza. Una forza persino superiore a quella che quel fragile corpo mortale poteva sostenere. Sollevò il braccio destro verso l'alto, la sfera che vorticava ora senza freni cominciando a crescere incapace di sopportare la sua stessa massa, e senza esitare liberò il potere prima che lo schiacciasse. Una colossale ondata di energia travolse ogni cosa sul campo di battaglia. I palazzi venivano abbattuti e il terreno spezzato sotto la pressione cosmica di quel colpo. Con il cosmo arrivava l'energia spirituale, qualcosa che nessuna barriera fisica poteva poteva fronteggiare. Se avesse fatto uso di quella tecnica al di fuori del suo regno, il povero malcapitato si sarebbe trovato prigionerio, corpo e anima, del regno del sonno. Ma i due già si trovavano nel reame onirico, e quindi il colpo si sarebbe limitato a distruggere l'essenza spirituale nemica. Malabruma voleva schiacciare il suo avversario, e non avrebbe esitato ad usare tutto il suo potere per farlo.







    kZBljWf

    narrato | parlato | pensato | parlato altri,

    WGukgv1
    KAMUI | Hypnos {Grado VIII}
    ENERGIA | Nera
    STATUS FISICO | Frattura al setto nasale, parte della mandibola e dell'arco sopraccigliare. Livido sul braccio destro. Due costole rotte, leggera emorraggia interna, grave contusione alla spalla sinistra.
    STATUS MENTALE | Desiderio e Rabbia.
    STATUS ARS MAGNA | Perfetto.
    RIASSUNTO AZIONI | Sfrutto nuovamente Weaver of Reality: Spatium, stavolta per difendermi. Visto che la Titan's Nova non è indirizzata su un beraglio preciso, sfrutto la capacità di manipolare lo spazio per deviarne il grosso della potenza che si sarebbe dovuta abbattere nella mia zona. Nonostante questo per evitare di venire travolto dall'ondata di energia devo lasciare andare il controllo sul sogno vivido e vengo sbalzato via rompendomi un paio di costole e facendomi un brutto ematoma sulla spalla sinistra. Il clone illusorio viene dissipato dall'esplosione. Rimessomi in piedi prendo di nuovo il volo e carico l'offensiva successiva. Si tratta della mia Absolute, Eternal Oniric Prision (a livello scenico ho cambiato i tentacoli illusori e la pozza di oscurità con catene e cerchio di luce). Trovandoci già nello Yumekai la parte di spostamento dimensionale è ovviamente nulla. L'esplosione dovrebbe fare sia danni mentali, che danni spirituali oltre a quelli cosmici di base. Il tutto è sempre straordinario, si attacco che difesa, trovandoci nello Yumekai. La absolute è lanciata a suprema.

    EDIT: Errori di battitura qui e li.

    I move from dreamer to dreamer,
    ABILITA' | Master Illusionist
    Hypnos ha capacità illusorie assolute ed è in grado di plasmare miraggi di perfezione quasi assoluta. Le sue abilità da illusionista possono agire sia a livello ambientale, creando perfetti costrutti illusori in grado di coinvolgere molteplici sensi (creando ad esempio sensazioni tattili, sapori, odori) e in alcuni casi persino dolore fisico causato da una potente suggestione [Illusioni Ambientali]. In aggiunta Hypnos è in grado di attaccare in maniera diretta la mente dell'avversario, andando a colpirne il sistema nervoso. Questo tipo di illusione, per quanto meno estesa, risulta estremamente più efficace in quanto profondamente radicata nel subconscio del nemico (eventuali illusioni che simulano un danno fisico avranno maggiori possibilità di provocare un danno reale data la natura dell'attacco). Difese mentali adatte possono aiutare a discernere l'illusione dalla realtà e limitare i danni neurologici [Illusioni Mentali].

    from dream to dream,
    TECNICHE | Weaver of Reality: Spatium
    Imponendo la sua volontà sul piano materiale Hypnos riesce a modificare la realtà attorno a lui a suo piacimento, tessendola e deformandola in un contorto labirinto onirico. Questo sogno vivido si estende in ogni direzione attorno ad Hypnos e permette in un singolo turno di modificare solo uno dei seguenti aspetti, vista la grande quantità di energia richiesta al tessitore per piegare le leggi della fisica al suo volere:
    Spatium: Malabruna contorce lo spazio attorno a se, piegando le distanze e modificando le forme di ciò che lo circonda, mentre tutto si piega e si sovrappone attorno a lui. Potrà ad esempio ridurre un distanza a zero, spostandosi istantaneamente da un punto all'altro, o estenderla all'infinito. Potrà far cadere i nemici in pozzi senza fondo o distorcere la realtà in maniera tale da farli girare in tondo in un labirinto senza uscita dove i sentieri si piegano senza fine riportando la vittima sempre all'inizio o davanti ad un infità di vicoli ciechi. Potrà inoltre cambiare la direzione da cui proviene l'attrazione gravitazionale a suo piacimento (pur senza poterl auamentare o diminuire) per i singoli soggetti prensenti nell'area d'azione. L'abilità non permette di creare varchi dimensionali, seppur in alcuni casi si simuli un effetto comparbile ad essi, in quanto è la stessa realtà che viene deformata di volta in volta per soddisfare i capricci del signore del sogno.


    Eteranl Oniric Prision [Absolute]
    Tecnica regina del repertorio di Hypnos che, assiema all'Eternal Drowsiness, rappresenta il culmine del suo potere. La tecnica è divisa in due fasi immediatamente successive. La prima consiste in una complessa e intricata illusione, sia mentale che ambientale, che dapprima fa sparire il suo creatore in una fitta e densa nebbia per poi creare sotto i piedi del bersaglio una pozza nera e vischiosa da cui emergono decine di tentacoli. I tentacoli illusori si stringeranno attorno al nemico per immobilizzarlo e soffocarlo, o quanto meno canalizzando la sua attenzione verso di essi. A quel punto Hypnos rilascia una gigantesca esplosione cosmica carica di energia spirituale che, oltre a poter causare serissimi danni sia fisici che spirituali ,mira a trasportare chiunque ne venga colpito all'interno dello Yumekai. Questo spostamento non avviene solo a livello spirituale ma anche a livello fisico. Una volta all'interno del suo reame Hypnos godrà di notevoli vantaggi (sarà in grado di fluttuare liberamente e le sue illusioni saranno considerate [straordinarie]. In aggiunta la presenza prolungata con il proprio corpo fisico all'interno della dimensione onirica provocherà un progressivo indebolimento, sotto forma di sonnolenza. Infine, chiunque cadrà addormentato all'interno dello Yumekai finirà intrappolato in un eterno sonno senza sogni [only gdr, solo su approvazione del master]. [Danno Mentale + Danno Spirituale + Spostamento Dimensionale]


    hunting for what I need.
     
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    ATTO IV
    A MidArmageddon Night's Dream

    L’aveva colpito. Dannazione quanto l’aveva colpito.
    Un’espressione di compiaciuta violenza deformò il volto di Black Bull. Mentre ancora il suo pugno devastava tutto ciò che lo circondava, riuscì a vedere l’esito del suo attacco contro quel damerino di Brightstar. Nonostante la stanchezza, lo osservò subire quell’affondo e... un momento, ma cosa?!

    Quante diavolo di botte ho preso in testa?

    Un pensiero lecito nel marasma della confusione mentale, anche se – non ti preoccupare caro il nostro gigante omicida – l’intelligenza non è mai stata il punto forte di Black Bull. In ogni caso, i movimenti dell’avversario dopo aver subito il violento attacco erano sembrati alquanto strani. Anche a occhi non allenati come quelli del Guerriero Nero, la reazione in termini di spostamento e distanze sembrava non tornare del tutto. Era come vedere un film in streaming con una connessione internet non molto stabile: la scena si blocca e i personaggi appaiono poco dopo da un’altra parte.
    Mancava qualcosa, ma non riusciva ancora a inquadrare precisamente cosa.
    Focalizzò lo sguardo sul dolorante Brightstar e, quasi a confermare i sospetti, vide la sua figura sfarfallare senza apparente motivo. Non poteva esserne certo, e magari era solo una conseguenza di tutti i danni subiti, ma quel dannato cavaliere dal cavallo bianco sembrava perdere pian piano il suo proverbiale splendore.

    Vuoi morire o no?
    Sei peggio di una zanzara.


    E con quell’insulto da quinta elementare, ma sicuramente carico di un odio senza precedenti, il Toro Nero cercò di dare fondo a tutte le sue forze per accorciare nuovamente la distanza.
    Ma non ci riuscì.
    Fece qualche passo in direzione dell’avversario, facendo tremare il terreno a ogni movimento, ma improvvisamente sentì il braccio destro tirare verso il basso. Era così messo male da percepire gli arti così pesanti? Certo, era fisicamente e mentalmente sconvolto, ma nulla avrebbe potuto fermare l’incredibile forza e resistenza di quella macchina da guerra omicida. Nulla fuorché catene spesse e inamovibili, che si avvolsero intorno alla sua figura fermandone l’incedere.

    Grrroarrr!

    Un urlo carico di frustrazione ruppe il silenzio che si era creato dopo l’esplosione. Un urlo carico di odio per quel paladino della giustizia che non aveva il coraggio di sfidare Black Bull faccia a faccia. Codardo? Forse, ma probabilmente era solamente intelligente nello sfruttare una strategia a distanza contro un carro armato decisamente incavolato.
    Il gigante si dimenò come se fosse un pesce diventato preda di una rete a maglie strette. Cercò di portare le braccia al petto, di avanzare ancora di qualche passo, ma ogni sforzo risultò vano. Digrignò i denti dalla frustrazione, facendo colare dalla bocca ancora più sangue di quello che già usciva dopo tutti i colpi subiti.
    Nulla, dannazione, nulla. Nemmeno la forza incontrastabile di quel demonio era in grado d’infrangere quelle caten-...

    Cosa?!
    B-Bartolomeo?!
    C-chi è Bartolomeo?


    I pensieri del super cattivo si fermarono improvvisamente. Stava per essere letteralmente abbattuto dal nemico, ma le parole pronunciate da Brightstar lo fecero bloccare sul posto. Ogni tentativo di divincolarsi cessò, e le sue spalle si abbassarono come se il suo spirito combattivo si fosse completamente arreso.
    Non sapeva spiegarselo – come tante altre cose, caro Black Bull – ma quel nome fece breccia nella sua mente e nel suo stesso spirito. Sembrava un nome come un altro, insignificante e di nessun conto. Eppure quelle poche sillabe risvegliarono in lui un senso d’inadeguatezza mai provato prima, tanto da dubitare della sua stessa esistenza. Tanto da dubitare della ragione per cui stava combattendo.

    --------------------

    Vide dei bambini giocare, ridere e saltare. Dannati mocciosi che, però, erano così teneri nella loro innocenza infantile. Correvano tutti intorno a lui, incredibilmente senza aver paura di quel pazzo omicida che era il Toro Nero. I pargoli si aggrappavano alle sue braccia, ai suoi baffi, e lui li fece girare come se fossero su una giostra. Poi il gigante li avvolse tutti in un abbraccio, caldo, sicuro e forte.
    Ecco dai, forse adesso li stritola fino a fargli perdere conoscenza. E invece no.
    “Oh oh oh”. Una risata fragorosa travolse tutti i presenti. Una risata che proveniva proprio da quel gigante, il cui petto sobbalzò al ritmo della felicità. Una voce femminile, di cui non si vedeva il volto, li chiamò da lontano. “È pronta la cena”, disse, ed era quindi il momento di andare a tavola tutti insieme.
    Com’era tutto così perfetto, com’era felice il suo cuore. Sembrava quasi gli piacesse. Sembrava quasi una vita...


    --------------------

    Quella visione, quella strana esperienza, fu questione di un battito di ciglia. Avrebbe dovuto concentrarsi di più, cercare di dissipare quella nebbia che gli offuscava il cervello. Era come avere perennemente qualcosa sulla punta della lingua, senza essere in grado di pronunciarlo.
    Proprio non ci riusciva.
    Ancora una volta non era in grado di fare qualcosa che bramava con tutto se stesso. Strinse i pugni fino a ferirsi le mani con le unghie, tanto era la frustrazione e la rabbia di quel momento. Avrebbe potuto decidere di abbandonarsi all’oblio, darla vinta a Brightstar. Tanto il bene trionfa sempre sul male, no?
    No, dannazione. No. Non poteva permetterlo.
    Non sapeva se la sua vita avesse ancora un senso, ma ormai era arrivato al punto di non importargliene. Se fosse perito, avrebbe portato quell’odioso damerino con sé nella tomba. Sarebbe stato il suo ultimo lascito, il suo ultimo dispetto a un mondo che voleva con tutto il cuore distruggere. E chi lo poteva sapere? Magari quella vita che aveva solamente immaginato, l’avrebbe aspettato al di là della morte.

    Con ritrovata determinazione, Black Bull trasformò la rassegnazione in una voglia di vivere senza precedenti. Alzò lo sguardo verso l’avversario, per accorgersi che in quei pochi istanti quel dannato gli aveva preparato un’offensiva che non lasciava scampo. Il corpo del gigante era ancorato al terreno da quelle fastidiose catene, mentre una sfera dalle dimensioni poco rassicuranti si stava accertando che del super cattivo non rimanesse nulla.
    Il Toro Nero si maledì per non poter nuovamente scambiare quattro chiacchiere con Brightstar a distanza di pugno, ma cercò comunque di sfruttare qualche asso nella manica che ancora non aveva giocato. Come se fosse in attesa della sentenza finale, piegò il capo e fissò il terreno con fare quasi sconfitto. Smise completamente di muoversi, dimostrando una rassegnazione mai vista in quella furia omicida. L’atteggiamento avrebbe forse confuso l’avversario, solitamente abituato a una violenza ben diversa. Si sarebbe quindi finto spacciato, cercando di scatenare nel supereroe anche solamente un breve momento di distrazione o rilassamento.
    In realtà, tutto il corpo e i muscoli del gigante s’irrigidirono come fossero roccia. Chiuse per un istante gli occhi, concentrando la poca lucidità mentale ancora rimasta.

    Ed ecco a voi Black Bull, il Baluardo di Aten- ... ehm, no ... il “Muro del Pianto”?!

    Bah, poco importava cosa fosse in quel momento, ma era tutto fuorché impreparato a ricevere quel nuovo colpo dal suo nemico giurato. La sfera andò a impattare violentemente sul suo corpo, ma proprio in quell’istante tutto cambiò.
    Il colpo sembrò per davvero infrangersi contro un muro, come se fosse una palla lanciata da un bambino. Con la stessa forza con cui era stata scagliata, la sfera, dopo un attimo d’indecisione sui pettorali tesi allo spasmo di Black Bull, invertì inesorabilmente la sua marcia. Nello stesso momento, le terribili catene che lo tenevano bloccato al terreno persero consistenza fino a svanire, come se non fossero mai veramente esistite. Ogni cosa era sempre più strana.
    Certo, non pensate che il tutto fu una passeggiata per il Toro Nero. Affatto. Alcuni residui dell’attacco lo travolsero, andando ancora di più ad aggravare le sue condizioni fisiche e mentali. L’Armatura resse il colpo, incrinandosi comunque in più punti, ma il corpo gridò letteralmente per il dolore. Le ossa scricchiolarono a causa del peso cosmico sopportato e fu solamente grazie alla sua resistenza oltre ogni limite che non perì a causa di quell’affondo.
    Ma forse, cercando di vedere per una volta il bicchiere mezzo pieno, a Brighstar di lì a pochissimo sarebbe potuta andare ancora peggio.
    Avete presente quando si lancia con le mani e a piena forza una palla contro il muro? E, nel caso specifico, questo muro si trova inspiegabilmente più vicino del previsto? Tanto vicino che, quando la palla lascia la mano, passa davvero pochissimo tempo prima che ritorni dritta in faccia con la stessa violenza?
    Ecco, probabilmente avete afferrato l’idea.
    E se, per di più, alla situazione si aggiunge un pizzico d’inaspettato, beh, il tutto può trasformarsi in una spiacevole sorpresa.
    Insomma, l’obiettivo era quello di cercare di ripagare l’avversario con la stessa moneta, tentando di colpirlo con la sua stessa tecnica, rispedendola al mittente in modo così repentino da cercare di lasciare poco spazio a qualsiasi reazione veramente efficace.
    Caro Brightstar, te ne accorgerai in tempo?

    Aaah ah ah!

    Grida sconnesse di un pazzo che ormai aveva perso il senno. Solo la rabbia viscerale verso Brightstar riusciva a tenerlo ancora vigile. Black Bull era ormai così instabile da schiumare dalla bocca e muovere la testa a scatti, quasi fosse ormai completamente impazzito.

    M-pff-uori!

    Ah sì, perdonate il biascichio, voleva dire “Muori!”.
    Sempre molto originale il ragazzone.

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Il pazzo Black Bull comincia a farsi delle domande, con quel poco di cervello lucido che gli è rimasto. Nota qualcosa di strano nei movimenti di Brightstar nel subire il colpo (il clone che sparisce, anche se lui non collega che è un clone, e l’illusione di Brightstar che sfarfalla). Poi il caro supereroe pronuncia il nome di Bartolomeo, e questo scatena ancora di più dubbi e domande al super cattivo. Potrebbe arrivarci a capire che qualcosa di sbagliato c’è, ma non ha il tempo materiale di concentrarsi sulla questione.
    Viene quindi imprigionato dalle catene illusorie, che a lui (almeno inizialmente) sembrano del tutto reali, ma poi, rinvigorito dalla rabbia, mette in atto un’offensiva completamente diversa dal solito. Si finge arreso, ormai pronto alla sconfitta e forse anche alla morte, per cercare di far abbassare la guardia o distrarre anche solo per un istante l’avversario, ma in realtà sta indurendo tutto il suo corpo per prepararsi al Glorious Horn. Questa tecnica gli permette di fare da bouncer ad attacchi cosmici o misti (cosmo + spirito).
    La questione si applica alla sfera di Brightstar, in quanto attacco misto, come descritto nel post di Alek “Con il cosmo arrivava l'energia spirituale [...]” e come riportato nella descrizione della tecnica “[...] Hypnos rilascia una gigantesca esplosione cosmica carica di energia spirituale che, oltre a poter causare serissimi danni sia fisici che spirituali [...]”.
    L’obiettivo è quello di rispedire al mittente l’attacco alla stessa potenza con un bouncer che ha come caratteristica ulteriore l’agilità straordinaria (che Brightstar non ha). Come riportato nel post, pensate a quando scagliate con forza una palla contro il muro e quella vi ritorna immediatamente sul muso ancora prima di aver capito cosa è successo. Ecco, la metafora rende l’idea di quello che Black Bull cerca di far accadere.
    Essendo, però, la tecnica avversaria molto forte (Absolute), parte del colpo riesce comunque a passare oltre il Glorious Horn, e il Toro Nero sopravvive senza danni irreparabili solamente grazie all’attivazione passiva del suo bonus di Resistenza Straordinaria, che gli permette di “resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello)”.
    Certo, la mente ha subito comunque qualche ulteriore scossone e lo stato finale in cui si trova Black Bull lascia intendere il suo momento di poca lucidità.


    Condizioni:
    Mentalmente in grande difficoltà e ormai fatica anche ad articolare le frasi. Qualche pensiero di fila lo riesce ancora a mettere, non che gli sia mai servito a molto xDD, ma ormai è molto istinto e poco raziocinio.
    I muscoli, dopo l’ultimo attacco, stanno costantemente reggendo un sovraccarico che alla lunga diventerà insostenibile e potrebbe inficiare il suo stile di combattimento. Le ossa sono ancora al loro posto ma ogni piccolo movimento lo fa sembrare un’agonia.
    L’Armatura è incrinata in più punti, ma è ancora tutta intera.


    Tecniche:
    Glorious Horn:
    [Effetto Secondario: Agilità Straordinaria]
    Perché concentrarsi solo sull'attacco o sulla difesa? Risparmiamo tempo e con una sola tecnica occupiamoci di entrambi.
    Il Cavaliere del Toro è sinonimo di inamovibile Baluardo di Atena e la sua forza fisica pare non avere limiti. Grazie a questa tecnica e ai suoi poderosi muscoli (pura forza fisica, senza alcun dispendio del proprio cosmo), il gigante cercherà di assorbire l'attacco nemico (sia esso puramente cosmico o misto, cosmo + spirito) per poi rispedirlo al mittente con la stessa intensità. Questo effetto bouncer sarà talmente repentino da far pensare all'avversario di aver rivolto l'attacco direttamente a se stesso.


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare ad un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro.
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza ed una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli attacchi di natura fisico-cosmica senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il cavaliere d'oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di indurire il proprio corpo a tal punto da resistere con estrema facilità anche a colpi molto potenti e spesso letali (monouso in duello).

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - BAMBINI - ELENA - VITTIME - BLACK BULL

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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    SCENE IV


    Q
    uel singolo momento di debolezza aveva creato l'apertura che il Monarca Onirico stava cercando, quel sentiero per le informazioni che lo avevano portato a sfidare l'uomo più vicino ad Athena. Era ben nascosta, protetta da una serie di barriere mentali inconsce issate dalla psiche del Gran Sacerdote attorno a quelle che, a ragion veduta, considerava informazioni fondamentali e pericolose. Fu come raccogliere una piccola lucina, una sfera scintillante contenente quel particolare ricordo così rilevante per i destini dell'intero universo. Non perse tempo e inviò quel ricordo direttamente alla mente del gemello. Preparativi andavano fatti per ciò che sarebbe venuto dopo, rituali dovevano essere intrecciati affinché tutto fosse pronto per quando i due Dei Antichi sarebbero scesi personalmente in battaglia. Un'evento epocale per colpire in maniera diretta vecchi e nuovi nemici ma ora restava il problema di gestire quel toro infuriato. Che si fosse lasciato prendere la mano nel provocarlo? Non valeva la pena pensarci adesso, era pur sempre un mortale e per quanto forte non aveva speranze contro un dio.

    Che diavolo pensa di fare?

    Lo vide colpire la sua offensiva, l'energia cosmica e spirituale che si scontrava col la possente forza del toro. Riuscì a ferirlo in qualche modo prima che l'energia dell'offensiva di Bart prendesse il sopravvento riuscendo a respingere verso di lui il suo stesso colpo. Respingere la sua tecnica più potente, non avrebbe mai pensato che un mortale potesse arrivare a tanto. Notevole, davvero notevole pensò tra se e se. Bartolomeo di certo si era guadagnato il suo seggio e la sua forza non era qualcosa con cui scherzare. Avrebbe voluto vederlo combattere con Radamante o Eaco, godersi lo spettacolo. In ogni caso era stato notevole, ma non abbastanza. Malabruma possedeva infatti una moltitudine di poteri, poteri che in quel reame erano ancora più strabilianti. Estendendo la sua coscienza oltre il limiti fisici di quel luogo piegò ancora una volta lo spazio al suo volere, e in un'attimo fu fuori dalla portata dell'offensiva. Lo spostamento fu istantaneo, un'istante prima era in un luogo, quello dopo era in un altro. Un potere ben superiore alla manipolazione spaziale in cui si era esibito fino a quel momento, un'utilizzo dei suoi poteri molto più esteso, imponente e radicato nella sua natura di Monarca Onirico. Il teletrasporto spirituale era una pratica difficile ma efficace e, per quanto non avrebbe avuto modo di riutilizzarlo in quel modo nel breve periodo, perlomeno senza conseguenze per il suo simulacro, aveva servito il suo scopo. Si era spostato ad un centinaio di metri in alto rispetto allo schiumante toro che, probabilmente, lo cercava assetato di sangue. Per essere un paladino di Athena nascondeva un certo lato oscuro ben radicato e feroce. Sarebbe stato un'ottimo Risorto dopo il debito indottrinamento, forse Mephistophele poteva aiutarlo in quello. Ma questo era un piano per un altro giorno. Ora era il momento di instillare in quel cuore furente il significato della parola paura una volta per tutte.

    Si avvolse nuovamente in un velo illusorio nascondendosi alla vista del suo nemico per poi parlare direttamente alla sua mente. La voce del Dio Antico risuonava come quella di mille creature che parlavano all'unisono, un assordante e folle concerto di parole appena sussurrate e allo stesso tempo urlate attraverso il vuoto spazio.

    Ti ringrazio per l'aiuto Bartolomeo, senza di te non avrei potuto ottenere queste preziose informazioni. Permettimi di ricompensarti rivelandoti chi c'è dietro questa pantomima.

    Nella mente del Gran Sacerdote sarebbe stata proiettata un'immagine che non poteva che portare con se un atavico terrore unito ad una sensazione di impotenza di fronte a qualcosa che trascendeva persino lo spazio e il tempo. La bianca Ars Magna era percorsa da venature cangianti, ricolme del primigenio potere del Monarca Onirico. L'Archè, lo stesso materiale di cui erano composte le fondamenta stesse della realtà brillava di una luce che non era luce, traslucida e possente, era il simulacro perfetto per incarnare in quel luogo impuro e sporco che era la realtà la perfezione di un Dio Antico. Le grandi ali metalliche, che quasi volevano scimmiottare quelle dei Daimon creati dal suo eterno rivale Phanes, si estendevano possenti coprendo ogni cosa.

    mySM4bn



    Sono conosciuto con molti nomi ma, la tua gente, ha sempre preferito chiamarmi con l'arcaico nome usato a Lemuria per colui che prese il mio posto. Sono Hypnos, signore del Sonno e Custode Oscuro di Hades. Ora permettimi di ricompensarti per le ferite che mi hai causato con una giusta dose di dolore e sofferenza.

    Non avrebbe commesso nuovamente l'errore di attaccarlo con qualcosa contro cui poteva innalzare difese. Nascosto dal suo incantò non ebbe nemmeno bisogno di muoversi. Estendendo il suo potere raggiunse il Cavaliere della Seconda casa investendolo con un'offensiva tanto potente quanto subdola. La già provata mente del Toro sarebbe stata avvolta in una complessa illusione mentale e spirituale concentrica, che si sarebbe ripetuta all'infinito, mista ad ondate di potere spirituale. Sarebbe cominciato con lo scenario che si disgregava mentre si piegava su se stesso in forme assurde e psichedeliche e del tutto aliene. Il mondo innanzi Bart si sarebbe scomposto e ricomposto migliaia di volte, il concetto stesso di tempo si sarebbe dissolto, perdendo ogni senso mentre un secondo avrebbe impiegato secoli a trascorrere per la mente imprigionata in quella trappola. I suoi affetti più cari morivano in migliaia di modi diversi e si decomponevano solo per rinascere e morire ogni volta senza possibilità per il paladino di Athena di poter intervenire. Sconfitta e dolore erano sensazione assolute in quel mondo fittizio, amplificate fino al punto in cui il dolore, la paura e l'angoscia avrebbe finito per rappresentare le uniche sensazioni conosciute dal suo bersaglio. Milioni di vite vissute in un susseguirsi infinito di sconfitte e fallimenti, dolore e sofferenza. E ad ogni istante trascorso in quella trappola il suo corpo sarebbe stato più stanco, eroso dal terrificante potere del Dio del Sonno, passo passo dopo passo più vicino a scivolare in un sonno eterno e senza ritorno. In ogni istante trascorso in quella trappola la sua mente sarebbe stata martoriata, divorata, devastata fino ad essere ridotta all'impotenza. Infondo Phanes aveva più volte sottolineato come un'atto di ribellione andasse sempre punito con forza, affinché fosse un'esempio marchiato a fuoco nella pelle di chi tentava di opporsi al volere dei creatori. Si stava solo adattando alle regole del gioco che gli erano state imposte. Non avrebbe permesso che lo considerassero un'avversario qualunque, un nemico come tanti da poter abbattere.

    Hypnos d'altronde non era assolutamente un nemico comune. All'alba dei tempi solo gli sforzi condivisi degli altri Protogenoi era riuscito a confinare lui e suo fratello fuori dalla realtà, e persino quella era stata solo una soluzione temporanea. Egualmente solo l'opera congiunta di tutti e dodici i figli di Urano aveva in qualche mondo sigillato le essenze dei Gemelli per un tempo abbastanza lungo. Ma anche quei sigilli alla fine si erano indeboliti, permettendo al Monarca Onirico di tornare al mondo per continuare il suo infinito tessere trame in cerca di vendetta e potere. E Bartolomeo era solo un'uomo, una pedina invischiata in un gioco in cui persino gli Dei erano solo comparse di passaggio. Perché alla fine di tutto ognuno di loro sarebbe scomparso, appassito e diventato polvere. Perché non è morto ciò che in infinito può attendere e in certi strani eoni persino la morte potrebbe morire. La morte, si, ma non il suo concetto. Gli Dei Gemelli avrebbero perdurato e, alla fine, avrebbero riso guardando la scacchiera che era l'universo. Vittoriosi e pronti a scrivere una nuova realtà sottomessa ai loro bisogni.





    kZBljWf

    narrato | parlato | pensato | parlato altri,

    WGukgv1
    KAMUI | Hypnos {Grado VIII}
    ENERGIA | Nera
    STATUS FISICO | Frattura al setto nasale, parte della mandibola e dell'arco sopraccigliare. Livido sul braccio destro. Due costole rotte, leggera emorraggia interna, grave contusione alla spalla sinistra.
    STATUS MENTALE | Desiderio e Rabbia.
    STATUS ARS MAGNA | Perfetto.
    RIASSUNTO AZIONI | Hypnos sfrutta il momento di furia di Bart per prendere ciò che cercava (la cosa si ricollega alla quest per la Suprema) e quindi decide che è il momento di accelerare il combattimento e puntare a chiuderlo rapidamente. Evita completamente il colpo nemico con il teletrasporto spirituale (Dreamwalker) e si avvolge in un velo illusorio a circa centro metri di altezza rispetto a Bart (Diversivo). Da li prima rivela la sua identità tramite un messaggio mentale e poi passa all'attacco. Questa volta per evitare sorprese esegue un'attacco mentale+spirituale composto da una illusione completa (mentale+ambientale) che mira a fare danni psichici combinata con ondate di energia spirituale che progressivamente cercano di stremare il corpo di Bart per farlo cadere addormentato così da farlo perdere all'interno dello yumekai per sempre (Attacco Forte).


    I move from dreamer to dreamer,
    ABILITA' | Master Illusionist
    Hypnos ha capacità illusorie assolute ed è in grado di plasmare miraggi di perfezione quasi assoluta. Le sue abilità da illusionista possono agire sia a livello ambientale, creando perfetti costrutti illusori in grado di coinvolgere molteplici sensi (creando ad esempio sensazioni tattili, sapori, odori) e in alcuni casi persino dolore fisico causato da una potente suggestione [Illusioni Ambientali]. In aggiunta Hypnos è in grado di attaccare in maniera diretta la mente dell'avversario, andando a colpirne il sistema nervoso. Questo tipo di illusione, per quanto meno estesa, risulta estremamente più efficace in quanto profondamente radicata nel subconscio del nemico (eventuali illusioni che simulano un danno fisico avranno maggiori possibilità di provocare un danno reale data la natura dell'attacco). Difese mentali adatte possono aiutare a discernere l'illusione dalla realtà e limitare i danni neurologici [Illusioni Mentali].


    Lords of All Dreams
    Hypnos è l'assoluto padrone dello Yumekai, la dimensione onirica, che si staglia al di là dei piani eterei e dove tutti i sognatori si radunano quando il loro corpo cede al sonno. Lo Yumekai è una dimensione aliena e cangiante, in continua mutazione dove niente è ciò che sembra e sogni e incubi sono pericolose realtà. Al centro del piano c'è il grandioso palazzo di Hypnos, una mastodontica e labirintica struttura dove il signore del sonno e i suoi figli regnano sui loro domini seduti su giganteschi troni di giaietto.
    Il suo dominio sullo Yumekai conferisce al dio diverse capacità. La prima, e più pericolosa, è quella di forgiare attacchi che vanno ben oltre il piano fisico. I suoi colpi difatti divorano lentamente lo spirito nemico (come l'abilità spirito) ma senza provocare dolore o sofferenze. Al contrario ad offensiva il bersaglio vedrà le sue forze diminuire e i suoi sensi affievolirsi, mentre l'abbraccio del sonno si fa sempre più imponente. Qualora la povera vittima dovesse addormentarsi a causa di questa abilità la sua anima abbandonerebbe per sempre il suo corpo, finendo imprigionata nell'Yumekai, in un eterno sogno senza fine [only gdr. In combattimento l'effetto finale si limita ad una stanchezza tale da portare ad uno svenimento.].
    In aggiunta Hypnos può spostarsi a piacimento tra il piano materiale e la dimensione del sogno e, tramite apposite tecniche, può trasportare anche fisicamente suoi avversari nello Yumekai [vedi Sekishiki-mekai ha] spostando di fatto lo scontro nel suo regno. Quando si trova nello Yumekai le illusioni di Hypnos (ambientali, mentali e i sogni vividi) sono da considerasi come [Illusioni Straordinarie] ed è considerato sotto il costante effetto di levitazione, che gli permette di volare liberamente all'interno dl suo regno.
    Infine Hypnos è in grado di leggere i più reconditi sogni e desideri di chi gli si para davanti, conferendogli una limitata capacità di lettura mentale e spirituale. Grazie a questo potere è in grado persino di creare, in combinazione con le sue capacità illusorie, effetti di suggestione [simile all'abilità Charme ma con effetti e potenzialità molto ridotti].


    from dream to dream,
    TECNICHE | Dream Walker
    La connessione di Hypnos con lo Yumekai, e il suo assoluto dominio su di esso, gli permettono di spostarsi a piacimento tra il piano materiale e la Dimensione Onirica. Questa capacità può essere sfruttata in battaglia per spostarsi istantaneamente tra un luogo e l'altro utilizzando la Dimensione Onirica come ponte e simulare parzialmente gli effetti dell'abilità teletrasporto. Questa tecnica sfrutta tutte le regole del teletrasporto spirituale e per tanto consente al Monarca Onirico di spostarsi liberamente sul campo di battaglia, o oltre se lo desidera, finché ha accesso alla sua dimensione.
    Variante Difensiva: Una volta per duello Hypnos può sfruttare la sua capacità di spostarsi tra lo Yumekai e gli altri piani di esistenza per evitare completamente un attacco nemico. Questa variante segue tutte le regole dell'abilità teletrasporto usata a scopi difensivi.



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    Sapeva che qualcosa stava accadendo, ma era tutto come schermato dietro quel velo di menzogna e finta realtà. Lui si sentiva ancora Black Bull, un estraneo in verità, ma che in quel momento sembrava così vero da rappresentare la normalità. Aveva percepito il suo potere ribattere letteralmente quello del nemico – e chi era poi quel nemico? Ah sì, Brightstar –, ma quello era magicamente sparito nel nulla ignorando tutti i suoi sforzi.

    Pff...

    Uno sbuffo che era un misto tra furia e divertimento lasciò quasi involontariamente le sue labbra, mentre il suo corpo voleva solamente distruggere la fonte di tutta quella confusione. Sì, ok, c’era anche il dolore – e tanto – ma la cosa che infastidiva di più Black Bull in quel momento era il fatto di non poter mettere le mani addosso a quel super eroe da strapazzo, tutto giustizia e splendore. Aprì e chiuse entrambe le mani come a ricordarsi di essere ancora presente, per non perdere il contatto con la realtà (?). Alzò la testa ringhiando verso il punto in cui aveva visto l’avversario, ma al suo posto percepì qualcosa di completamente diverso, come se uno strato di quel velo grigio che lo rendeva assente fosse improvvisamente caduto. Le parole dell’altro gli risuonarono direttamente nella testa, come se i suoi stessi pensieri avessero preso vita propria. Non che gli interessasse molto ciò che quel dannato Brightstar, o chiunque fosse, stesse dicendo, perché la furia della battaglia continuava a far pompare il sangue nelle sue vene come un flusso costantemente violento.

    B-bartolomeo sarai tu.
    Vuoi c-crepare, bastardo?


    Oh, bonjour finesse caro il nostro Black Bull. Era così ossessionato dal sangue e dalla lotta, da non riuscire a focalizzarsi su quello che stava accadendo. Probabilmente la sua mente stava in qualche modo registrando tutto, ma si era immerso così bene nel ruolo che gli avevano fatto interpretare, da pensare a una sola e unica cosa: uccidere. Il fatto che Brightstar fosse una finzione, che di fronte a se si trovasse Hypnos, uno degli Araldi di Ade, sarebbe stato qualcosa che forse avrebbe davvero capito e registrato in seguito. In quel momento avrebbe solamente voluto mettere le sue mani sporche e insanguinate addosso a quel dannato nemico, per far prevalere la sua forza soverchiante come un macigno che schiaccia ogni cosa. Fece un passo in avanti, lottando contro ogni dolore, ma non fu in grado di partire alla carica perché qualcosa in quella realtà alterata cambiò nuovamente.


    --------------------


    Tutto divenne polvere, come se ogni atomo della sua stessa vita non fosse mai esistito. Luci accecanti e ombre inesplorabili aggredirono la sua presenza in quella realtà, come se il mondo avesse deciso improvvisamente di impazzire. Lui era lì, inerme di fronte al cambiamento, senza poter fare nulla per davvero.

    Ma lui chi? Chi era e come si chiamava?
    Oh, certo, lui era Black Bull, il malvagio guerriero privo di scrupoli e assetato di sangue.
    E quelli chi erano?

    Semplicemente persone sconosciute e inutili che gli morivano davanti. Tutto normale, anche divertente per una persona spietata come lui, ma c’era qualcosa che non riusciva a capire. Girò il volto tutt’intorno a se, mentre il mondo non smetteva di andare a pezzi ancora e ancora. Lui continuava a sorridere, perché la distruzione era la sua ragione di vita, allargò le braccia per abbracciarla, ma continuava a esserci qualcosa fuoriposto. Riportò le braccia al petto per essere sicuro che fosse tutto in ordine, per costatare che tutti gli arti fossero ancora attaccati e che potesse in qualche modo continuare a combattere contro ogni cosa.
    E la testa, era ancora al suo posto? Certo che sì, che domande. Ma che cos’era quella strana sensazione di calore sul viso?
    Oh niente di grave, perché non gli faceva male, però lo aveva incuriosito. Passò una mano sulla guancia e sentì una sensazione di caldo e bagnato. Con l’indice prese qualche goccia di quel liquido e se lo portò alla bocca. Era salato, pizzicava un po’ sulla lingua. Che strano, non era sangue, perché non aveva il tipico sapore metallico. E allora cosa?

    Lacrime.

    Black Bull stava piangendo. Forse di felicità nel vedere tutto e tutti morire ancora e ancora senza fine? No, quelle non erano lacrime di gioia, perché gli occhi continuavano involontariamente a chiudersi come per impedire la vista, come per smettere finalmente di essere testimone di tutta quella morte. Perché lui quelle persone le conosceva. E molto bene anche. I nomi cominciarono ad affollare la sua mente, travolgendo il suo pensiero come un fiume in piena che aveva distrutto gli argini.

    Elena, i suoi adorati pargoli, i Cavalieri del Grande Tempio, Atena stessa.

    Sapeva chi erano, come se fossero parte integrante della sua stessa esistenza. Il suo cuore in quel momento aveva preso il sopravvento rispetto alla ragione, che era da tempo immersa in quel sogno lucido. Elena era la sua compagna di vita, si erano scelti quando entrambi non erano più così giovani, ma il loro rapporto era qualcosa di così puro e sincero che avrebbe sfolgorato qualsiasi altro tipo di amore. E lei lo aveva aiutato a salvare, crescere e amare tutti i loro adorati figli adottivi. Era diventata la loro missione di vita garantire a quella scatenata masnada di bambini un futuro degno di essere vissuto. Un futuro per cui i Cavalieri del Grande Tempio si erano battuti e stavano ancora combattendo. Una missione la loro che li aveva portati a sacrificarsi per gli altri e sconfiggere quella dannata Corruzione. Molti erano caduti, altri erano scomparsi, e con loro un pezzo dell’anima e del cuore di Bart.

    Bart? Chi è Bart? Ah, forse Bartolomeo, l’avevano appena chiamato così.

    Oh, ma certo, dannazione. Lui era Bartolomeo del Toro, Baluardo di Atena. Alisia, la Dea che lo aveva accolto tra le sue schiere di Cavalieri quando la sua vita stava andando completamente in un’altra direzione. La Dea che gli aveva permesso di dedicare tutta la sua vita agli altri, donandogli anche il potere di cambiare il mondo.
    Tutti loro avevano reso Bart quello che era, e lui non avrebbe mai potuto dimenticarli.



    --------------------


    Il suo cosmo divampò come una luce nell’oscurità, dimostrando il suo soverchiante potere che finalmente si era risvegliato del tutto.

    Io.

    Io?! Io chi?

    Sono.

    Black Bull?! Forse no. Oppure sì? Oh no, credo proprio di no.

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    BAAAAART!

    L’energia dorata avrebbe avvolto il corpo di Bartolomeo, dandogli quell’ultimo pizzicotto necessario per tornare se stesso. Gli occhi si spalancarono come se per la prima volta vedesse il mondo per com’era davvero, anche se l’ombra di quella visione mentale avrebbe fatto fatica a scomparire. La sua mente e il suo spirito gridavano di un dolore tanto invisibile quanto lancinante, che gli rendeva difficile anche solo respirare. In quell’illusione lui aveva assistito impotente a un loop senza sosta di vite innocenti nascere, crescere e morire orribilmente. Sapeva che non era tutto reale, ma ci sarebbe voluto un po’ prima di non sognarselo la notte al pari di un incubo terrificante.

    Ci avrebbe pensato dopo, perché quella ritrovata furia e – parziale – lucidità erano diventate la fiamma di quella nuova fase dello scontro, che andava sfruttata al massimo per non cedere il passo e per imporre finalmente la sua presenza. La sua incredibile resistenza da vero Baluardo di Atena gli permise di rimanere in piedi come una colonna incrollabile, provando dolori indicibili ma senza nemmeno arretrare di un millimetro. Inoltre, l’esplosione cosmica che l’aveva aiutato a non abbandonarsi all’oblio continuò per qualche istante, creando uno spostamento d’aria e un’onda d’urto che avrebbe investito tutta l’area intorno a lui, cercando di destabilizzare chiunque si fosse trovato sulla sua strada.

    Hypnos.

    Un pensiero difficile anche solo da formulare, ma che sarebbe diventato il suo mantra fino alla fine dello scontro. Quando era ancora Black Bull non ci aveva dato alcuna importanza, ma in quel momento sarebbe diventato il suo unico obiettivo. Perché era alla presenza di uno degli Araldi di Ade che, chissà come, gli aveva fatto visita in sogno. Oh, beh, quel pomposo Spectre era il Signore del Sonno, quindi non era poi così strano, ma Bartolomeo si sarebbe curato di cambiargli i connotati in ogni caso. E, magari, quell’evanescente nuovo obiettivo, che si nascondeva dalla furia del Toro dietro le sue illusioni, sarebbe stato effettivamente destabilizzato da quella violenza dorata. Sarebbe bastato poco, anche solo un flebile indizio per guidare quello che sarebbe stato un attacco quasi incontrollabile da parte del Gran Sacerdote. Il gigante, in ogni caso, grazie alla sua padronanza del cosmo, avrebbe cercato di individuare a grandi linee la zona dove la traccia cosmica dell’avversario era più marcata, concentrando gli sforzi in quel punto, ma cercando comunque di travolgere ogni cosa con un attacco ad ampio raggio.

    Ma quale attacco?

    Oh, sarebbe arrivato a breve, anche se prima il Toro decise di giocare ancora un po’ con l’ignaro – e forse troppo sicuro di se – torero. Non avrebbe imbastito nessuna strategia complessa, non gli piaceva e non avrebbe sprecato ulteriori energie in quel momento di difficoltà. In tutta quella presa di coscienza, però, il gigante non aveva dato a vedere esternamente alcun cambiamento nel suo stato psicofisico. Aveva dichiarato al mondo intero di essere tornato a essere Bart, ma dopo l’esplosione si era come immobilizzato in una stasi vegetativa. Continuava a fissare un punto nel vuoto di fronte a lui, in una direzione diversa dal punto in cui gli sembrava di percepire il cosmo avversario, e a un certo punto, protese le braccia in avanti come uno zombie privo di raziocinio. Artigliò l’aria come se volesse afferrare qualcosa d’immaginario, magari stava sognando di stringere il collo di quel subdolo nemico che lo teneva imprigionato in un sogno. Ormai sembrava l’ombra di un guerriero, incapace di formulare frasi di senso compiuto e di combattere per la sua stessa vita.

    Oh, ma lo sapete, le apparenze spesso ingannano.

    Quella era solo una scena per cercare di far abbassare la guardia all’avversario, che nel frattempo poteva essere stato destabilizzato e magari in qualche modo scovato dopo il contraccolpo dell’esplosione cosmica. Una scena che terminò con le dita di Bart che effettivamente artigliavano qualcosa: l’aria che lo circondava. Fu come se la realtà s’increspasse sotto la forza dei suoi muscoli e del suo cosmo. Con un movimento repentino in diagonale con entrambe le mani, quel luogo avrebbe improvvisamente smesso di essere come prima.

    Il Bull’s Earthquake se ne sarebbe assicurato.

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    Una serie d’innumerevoli terremoti, poco appariscenti alla vista ma incredibilmente devastanti, si sarebbe incredibilmente dipanato nell’aria, cercando di distruggere ogni cosa avesse incontrato sul suo cammino. Era come se ogni punto a poca distanza l’uno dall’altro si accartocciasse su se stesso, generando profonde spaccature sia nell’aria e sia nella materia solida. Ogni colpo andato a segno, sperando che fossero il più possibile, magari sparsi e molto numerosi sul bersaglio, avrebbe avuto la capacità di creare danni interni potenzialmente letali, bypassando le normali difese. Sarebbe stato come ritrovarsi travolti dalla potenza inimmaginabile generata dalle placche tettoniche che si assestano, e che hanno deciso di provare ad assestarsi proprio sul corpo del nemico, comparendo in un modo alquanto imprevedibile e quasi inspiegabile, con lo scopo di spezzare, distruggere e accartocciare ogni cosa. Distruzione all’apparenza indistinta, insomma – e di base lo era davvero –, ma che avrebbe cercato di concentrarsi nella zona con maggior presenza cosmica o a seguito di qualche possibile ma non certo passo falso dell’avversario.

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    GRRRAAARRR!

    Il suo grido squarciò il cielo. Bartolomeo, il Cavaliere d’Oro del Toro, era tornato con tutta la sua furia. Una furia omicida non verso il super eroe di turno, i deboli o gli innocenti, com’era stato per Black Bull, ma verso quel Hypnos ingannatore che lo aveva attirato in quella realtà alterata. Un nemico che, senza nemmeno saperlo, gli aveva quasi fatto un favore, perché era da tempo che non si poteva lasciare andare in quel modo senza temere le conseguenze verso chi o cosa gli stava attorno. Un nemico che si sarebbe anche dovuto ricordare una cosa importante: tutti hanno un piano perfetto e si credono invincibili, almeno finché non si prendono un bel pugno in faccia. O un intero terremoto in questo caso.

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    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
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    Riassunto:
    Aleksander Seraf, sorpresa! :mke: Sono certo che, in un modo o nell’altro, lo sarà xD Visto che sei tornato attivo, perché non concludere il duello (con la dovuta calma, eh)? Me lo avevi accennato anche tu in Consiglio e, alla fin fine, siamo già al quarto turno di botte. È anche vero che ormai è aperto da più di 5 anni, abbiamo avuto patch su patch, e non stiamo più parlando di un fight test. Quindi ho postato in “II Casa” (considerando che il mio sogno parte proprio da lì, anche se tu non sei effettivamente al Grande Tempio) e ho cambiato il sottotitolo (xD). Visto che adesso è un duello normale, beccati il mio caro Bart in tutto il suo splendore (Black Bull è stato molto carino da interpretare, ma anche basta xD) e vediamo di concludere in bellezza!

    Passando al duello vero e proprio, il bonus della resistenza straordinaria, utilizzato al precedente turno, mi ha permesso comunque di non peggiorare ulteriormente le mie condizioni e, quindi, di affrontare questo nuovo attacco con il massimo delle forze rimaste (che non sono proprio poche, eh, stiamo parlando di Bart xD). Il fatto di essere chiamato ancora una volta con il mio nome, Bartolomeo, e poi vedere nell’illusione i miei cari (Black Bull non ha persone care, è uno spietato omicida), mi da un fortissimo segnale che qualcosa di alquanto strano stia accadendo (fino a quel momento ero 100% il Black Bull del sogno). Un segnale talmente chiaro e ovvio, un’incoerenza così palese in quel sogno, che ha effetto su di me nonostante sia mentalmente confuso. Ho capito che qualcosa non va e sono fermamente deciso a porvi rimedio. Nessun pensiero complesso, ma pura sopravvivenza. Torno a essere Bart, un po’ confuso, ma chiaramente io, con tutto ciò che ne consegue. E adesso non c’è più storiella che tenga, so di essere in pericolo e so di dover sfruttare al massimo le mie potenzialità.

    Quindi, dopo il pippone mentale dell’illusione psichedelica, esplodo in una furia tremenda scatenando il mio cosmo per uscire dall’incanto appena possibile (quindi evitando di starci più tempo del necessario), anche sfruttando il divario energetico [“Difesa”]. Questa esplosione a cosmo straordinario avviene tutt’intorno a me e la mantengo per qualche istante. In questo modo, oltre all’effetto primario di svegliarmi dalla malia, con il suo conseguente spostamento d’aria/oda d’urto non indifferente potrebbe anche destabilizzare quello che mi sta attorno e magari coglierti un attimo di sorpresa [AD]. La resistenza straordinaria (che con la “nuova” patch ha effetto non solo sui colpi materiali) mi tiene in piedi e mi permette di non addormentarmi nell’oblio. La lucidità mentale è abbastanza compromessa e questo scatena il puro istinto omicida di un animale che si trova in trappola. Ho in testa una sola cosa: attaccare per sopravvivere. E poi, diciamocela tutta, a Bart non è mai servita una strategia così complessa per fracassare le facce altrui xD

    Non avrebbe senso imbastire attacchi complessi, visto il mio stato mentale, e le illusioni potrebbero renderlo inefficace. Allora continuo a fissare un punto nel vuoto per far sembrare che sia completamente partito di testa. All’apparenza sembra davvero che me la stia prendendo con qualcosa d’immaginario che vedo solo io, smanacciando come un pazzo, ma non è così :kuku: [Diversivo] Infatti, poi, artiglio improvvisamente (passa effettivamente poco tempo tra AD, Diversivo e AF) l’aria come se volessi distruggere a mani nude la realtà, scatenando la vera potenza della forza e del cosmo straordinari con un bel Bull’s Earthquake a energia suprema. Una serie d’innumerevoli terremoti devasterà terra e cielo, cercando di distruggere ogni cosa incontreranno sul loro cammino e, soprattutto, creare danni interni potenzialmente letali (e probabilmente molto debilitanti per la concentrazione e la stabilità). Il tutto comparirà in modo alquanto imprevedibile e quasi inspiegabile, con lo scopo di spezzare, distruggere e accartocciare ogni cosa [AF]. La tecnica è il Bull’s Earthquake portato all’estremo, con la possibilità, se ti colpisco, di creare ingenti danni interni direttamente agli organi e a tutto il resto, bypassando il corpo e quant’altro. Il tutto sarà maggiormente concentrato dove credo di aver percepito più cosmo, che immagino tu stia continuando a usare per fluttuare e mantenere le illusioni, oppure – se l’AD va a segno – dove potrei notare alterazioni/imprecisioni nella tua illusione. L’obiettivo è simulare un attacco ad area, in apparenza indistinto, che in realtà ha uno scopo (si spera) un po’ più preciso. E chi lo sa, magari questa volta riesco pure a levare a Hypnos una volta per tutte questo alone di semi-invincibilità e costringerlo a deconcentrarsi perché si potrebbe fare davvero tanto male :mke:


    Condizioni:
    Sono mentalmente in grande difficoltà ma, visto quanto è successo in modo così palese, ho finalmente capito di non essere Black Bull. Il corpo è decisamente provato, ma si regge in piedi in modo dignitoso e quantomeno sufficiente grazie alla resistenza straordinaria. L’Armatura è leggermente incrinata in più punti, ma è ancora tutta intera.


    Tecniche:
    Bull's Earthquake:
    [Effetto Secondario: Danni Interni]
    Massima espressione della forza straordinaria portata a livelli estremi.
    Grazie all'incredibile e travolgente abilità di attacco, Bartolomeo scaglierà un pugno apparentemente a vuoto, colpendo l'aria con forza e decisione. Il colpo creerà un vero e proprio sisma nell'aria, in grado di colpire a distanza con la stessa intensità di un devastante colpo fisico supportato da forza straordinaria e con l'ulteriore capacità di creare devastanti danni interni. In poche parole, è come ricevere un affondo dotato della forza del Toro senza però che vi sia alcun contatto diretto. L'attacco potrà essere indirizzato verso un obiettivo ben preciso (parti del corpo avversarie o l'intera figura) oppure generare una devastazione ad area. Inoltre, il fatto di non essere accompagnata dalla luminescenza del cosmo rende la tecnica meno immediata da scorgere nel suo incedere. L'onda d'urto, infatti, è certamente possibile da individuare ma non sarà mai appariscente come una bordata cosmica.
    Insomma: forza fisica straordinaria così sviluppata da poter colpire con la stessa intensità anche alla distanza.
    Certo, ogni colpo potrebbe andare a segno (probabile game over per lo sfortunato) oppure venir deviato, parato. Beh, poco importa. La forza fisica del cavaliere è talmente sconfinata che il contatto, anche con la sola onda d'urto, provocherebbe ingenti danni interni al malcapitato nemico. E, come tutti sanno, gli organi interni non possono essere allenati: sono completamente indifesi contro una forza così devastante.
    Come possibile variante il Cavaliere può colpire con un calcio il terreno per creare un vero e proprio terremoto, così da sorprendere gli avversari con un'onda d'urto che nasce e si propaga direttamente dal suolo. Inoltre, non dimentichiamo che il Toro potrebbe anche decidere di eseguire la tecnica nella breve distanza, accompagnando con un colpo fisico e ben visibile (pugno, calcio, ecc.) la già devastante onda d'urto.


    Abilità:
    Potenza Del Toro:
    [Forza Straordinaria + Cosmo Straordinario + Tecniche del Sacro Toro]
    In natura in quanto a forza il toro ha ben pochi rivali.
    Tale caratteristica è propria anche del Cavaliere della Seconda Casa, considerato al Grande Tempio come massimo esponente della pura potenza fisica. Il suo corpo e i suoi muscoli sono in grado di generare una forza inusitata, capace di distruggere con estrema facilità anche i materiali più resistenti. Provate a pensare a un colpo scagliato alla massima potenza e alla velocità della luce su di un essere umano; di certo le conseguenze sarebbero devastanti. Ma le caratteristiche di questa incredibile abilità sembrano non avere limiti. Infatti l'indiscussa possanza del Toro permette a Bartolomeo di raggiungere un livello superiore rispetto alla "normale" forza straordinaria. Il Cavaliere è in grado di generare, con un semplice movimento, delle onde d'urto dal potenziale d'impatto impareggiabile. Inoltre, può perfino creare dei veri e propri sismi sia nel terreno che nell'aria in grado di destabilizzare anche il più ostico degli avversari colpendolo a distanza con la sola forza fisica inarrestabile. In poche parole: forza straordinaria che può colpire anche da lontano con la stessa intensità di un colpo ravvicinato. Tale incredibile caratteristica gli permette di superare i limiti di un normale combattente dotato di sviluppata potenza. Ad esempio avrà la possibilità di spiccare balzi dalla lunghezza impressionante o calciare letteralmente l'aria per creare onde d'urto di pura forza fisica in grado di permettere spostamenti quando il corpo è già sospeso in aria.
    Insomma, potenza allo stato puro. [Bonus Forza Straordinaria]
    Ma la vera potenza del Toro non finisce qui. Immaginate una supernova che esplode nello spazio, una stella che irradia l'universo con il suo infinito splendore. Tale è il potere cosmico del cavaliere del Toro, che gli consente di imprimere in ogni singolo colpo una forza e una potenza inimmaginabili.
    Un cosmo straordinario, abnorme.
    Ogni sua tecnica diviene potenzialmente devastante, potendo generare una forza cosmica impareggiabile. Sforzi che per un Cavaliere di pari energia potrebbero essere considerati impensabili o logoranti, per Bartolomeo possono divenire semplici e naturali, potendo decidere se utilizzare grandi quantitativi di cosmo in una sola volta oppure protrarre le sue devastanti offensive per lungo tempo senza diminuire d'intensità.
    Tutto questo potere si traduce nella possibilità di disgregare i legami della materia stessa per generare attacchi difficili da contrastare, oppure concentrarne gli effetti per erigere difese solidissime. Inoltre, il Cavaliere è in grado di raggiungere un’area di effetto maggiore rispetto a un guerriero di pari energia (2.500 metri a Energia Suprema) e tutto ciò che viene generato dal suo cosmo (costrutti cosmici semplici) sono da considerarsi di Durezza Straordinaria.
    Quindi, tutto qui? Il Toro è forte e potente? Lo sappiamo tutti.
    Quello che forse nessuno immagina, però, è che il Cavaliere della Seconda Casa rappresenta la vera essenza del combattimento violento e diretto. Non è solo fisicamente potente e decisamente ostico da far indietreggiare, ma è anche in grado di creare effetti secondari attraverso le sue tecniche (un solo effetto per tecnica).
    Trascinare con un solo colpo un grande quantitativo di rocce e trasformarle, con il proprio cosmo straordinario, in devastanti strumenti di attacco o difesa? Scagliare un affondo come se fosse portato con un'agilità fuori dal comune? Causare danni da elettricità statica? Provocare danni interni devastanti? Esatto, avete capito bene: per Bart tutto questo è possibile.

    Orgoglio Del Toro:
    [Resistenza Straordinaria]
    L'Orgoglio di un uomo, l'Orgoglio con la O maiuscola: solo questo basterebbe a sorreggere in ogni situazione il mastodontico corpo di Bartolomeo.
    Oltre alla forza fisica e cosmica senza rivali, anche la resistenza sostiene questo imponente Cavaliere inarrestabile. Il Toro sarà in grado di sopportare innumerevoli danni di natura fisica, mentale e spirituale senza batter ciglio, permettendogli di continuare a combattere anche in condizioni estreme. Ovviamente questo non significa che i colpi nemici non avranno alcun effetto, oppure verranno totalmente ignorati o evitati, bensì il Cavaliere d'Oro potrà incassare con maggior facilità i danni derivanti da una pesante offensiva.
    E non è finita qui.
    Il Custode della Seconda Casa viene anche definito come il "Baluardo di Atena". Solo un nome, un titolo? Certo che no.
    Il guerriero, affrontando ogni pericolo con il sorriso sulle labbra, è in grado di fortificare se stesso a tal punto da rendere massima la resistenza o del proprio corpo, o della propria mente o del proprio spirito, per resistere con estrema facilità a colpi del medesimo tipo e potenzialmente letali (monouso in duello). [Bonus Resistenza Straordinaria]

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - BAMBINI - ELENA - VITTIME - BLACK BULL

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