Sugar on the soul

Audatia x Harlan

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    La testa sulla spalla. Un momento solo che parve cristallizzarsi nell'eterno.
    Erano due soldati, due cavalieri, eppure lì, in quella biblioteca, in quel luogo, erano semplicemente un uomo e una donna preda delle loro inquietudini, dei loro desideri, dei loro fantasmi e delle loro gioie.
    Audatia posò la sua testa sulla spalla di Harlan che restò stupito di quel gesto.
    Perché si stavano fidando l'una dell'altro. E questo, in un mondo oscuro dove tutto era un gorgo brutale pronto a divorare ogni cosa, fu bello.
    Vi era bellezza in quel gesto di Audatia, naturale come il respirare, naturale come ogni cosa bella e pulita.
    Questo mondo ormai era solo un ammasso di letame ambulante, una pattumiera dove erano affogate ogni speranza, ogni bellezza, ogni momento semplice.Quel gesto era semplice ma caldo.
    Harlan le accarezzò i capelli. Ascoltava.
    Continuando ad accarezzarle i capelli lentamente. Da quanto tempo che non lo faceva più?
    Da quanto tempo non stava più vicino ad una donna in quel modo?
    Titubante fu il movimento all'inizio, come se esitasse come se qualcosa bloccasse la sua mano.
    Atri capelli...neri come la notte, in una casa dove filtrava un raggio di sole mentre la televisione trasmetteva una serie tv.
    Un libro d'arte e storia sulle ginocchia, i rumori di sottofondo della serie, il caffè a bollire.
    Una vita persa.
    Una vita che perdurava solo nel ricordo struggevole.
    E ora lui accarezzava di nuovo capelli di donna.
    Ma era accarezzare in maniera diversa.
    Un lieve sorriso increspò il volto barbuto dell'eletto.

    «Allora combatteremo insieme. E quando avrai mille responsabilità cercherò di portarne un po' anche io.»

    Non lo diceva così, senza dargli il giusto peso.
    Per tanto tempo si era occupato di quel gruppo di disperati che passeggiavano in quelle sale domandandosi se sognassero, se fossero morti o vivi.
    Lui doveva morire, non poteva più farci nulla, eppure continuava a sopportare e supportare tutti loro. A dargli forza quando non ne avevano, a condividere il dolore quando era troppo, a sollevarli quando cadevano.
    Perché lui lo dovette fare da solo.
    E troppe volte si era rotto i pugni sui muri, si era scavato una via d'uscita con le unghie eppure continuava a piangere.
    Eppure gli occhi erano sempre gonfi e rossi per il pianto.
    Aveva collezionato sopra il suo corpo, segni, tagli, tatuaggi e cicatrici.
    Sapeva il valore di una mano che stringesse le nostre per non farci affogare nel buio.
    Strinse la sua.


    «é una promessa che ti faccio. Quando vorrai io ci sarò...perchè la salamandra nutre il fuoco e non lascerò che il tuo vada perduto nell'oscurità. Così come nessuno di loro.
    Ogni essere in questo tempio è mio fratello e lo aiuterò dando tutto me stesso. Non sono il più forte, non sono nessuno ma non ti lascerò sola, così come non lascerò soli nessuno di loro.
    E farà molto cavaliere senza macchia e senza paura, ma non è così.
    Ho talmente tanta merda addosso, ne ho ingoiata a quintalate che so cosa significa avere una spalla anche solo che ci ascolti. Senza giudicarci.
    Perché a volte ascoltare è così difficile...a volte mostrarsi deboli fa più paura. »


    Ma erano connessi.
    Paura non ne doveva più avere.




    CITAZIONE
    ENERGIA: ROSSA
    STATUS DARIAN( LV IV): Intatta - Indossata
    STATUS FISICO:
    TECNICHE UTILIZZATE: //
    ABILITà UTILIZZATE: //
    NOTE:

    FASE DIFESA:

    FASE D'ATTACCO:
     
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    Darian del Lupo Grigio {IV} Energia Blu Eletti di Gea



    Da quanto non si lasciava andare al lusso di un abbraccio? Aveva perso le amiche dopo Siri, troppo deboli forse per poter anche solo continuare a uscire insieme, i colleghi quando era stata sbattuta fuori da lavoro e quel piccolo gruppo di persone che le era rimasto accanto nonostante tutto era stato spazzato via durante l'Armageddon. Certe volte si chiedeva se quei rapporti che aveva allacciato durante gli anni al Bosco, non fossero solamente vuote imitazioni. Le era capitato di incontrare gente - appartenente ad altre schiere - che le aveva offerto amicizia ma come avrebbe potuto accettarla? Se già alla base il problema per la donna era l'essere compresa, a tutto tondo, anche solo confidare i suoi pensieri e preoccupazioni (che già di per sè, erano tutti relativi al come cercare di gestire quel grosso pezzo di responsabilità che le era stato affidato) avrebbe rivelato metà dei piani d'azione degli Eletti?

    Si irrigidì per un momento quando Harlan le carezzò i capelli e fiutando di rimando l'imbarazzo iniziale dell'uomo, cercò di rilassarsi sotto il tocco gentile di quelle dita. Quando parlò, sorrise appena. Improvvisamente tutta la stanchezza e tutto il peso di quello che sarebbe dovuto essere per gli altri, la colpirono come un maglio. Non era una questione di altezzosità o chissà che altro, era tutto l'insieme a pesare, il sapere di stare agendo per il meglio della propria casta era solo una delle soddisfazioni che potevano tornarle indietro.

    Non hai idea di quanto significhi una cosa del genere.

    Strinse la sua mano mentre lo ascoltava, un lieve pizzicore le salì dalla gola agli occhi preannunciando l'arrivo di almeno un paio di lacrime. Si conosceva, non piangeva da anni e non aveva intenzione di farlo adesso come se fosse in un qualsiasi periodo pre ciclo. Sopratutto perché una parte di lei, quella forse più umana di tutte le altre, le urlava di contenersi nonostante sentisse il legame familiare che intercorreva tra i due. Si staccò dal tavolo e portandosi di fronte alla salamandra, gli gettò le braccia al collo.

    Grazie.

    Un ringraziamento fatto con la voce leggermente tremante e roca, non sapeva che altro dire se non appunto quell'unica parola sentita. Si strinse maggiormente ad Harlan e quando l'odore della pelle dell'eletto le colpì il naso, allentò la presa e si scostò lentamente. Un po' imbarazza mentre lo fissava negli occhi, poté notare la fierezza e la risolutezza in quello sguardo nonostante tutto quello che aveva passato.

    Lo stesso vale per te, eh. Qualsiasi cosa ti serva non farti nessun scrupolo a chiamarmi, nei limiti del mio possibile, cercherò di darti una mano.

    Soprattutto dopo il risveglio, se avrai problemi le porte del Tempio Nero sono sempre aperte.


    Sorrise tranquilla, ignorando il leggero rossore che le stava colorando il volto pallido. Non voleva fare una battuta squallida, ma quello non era il momento di lasciarsi distrarre da certe cose. Gli strinse la mano prima di ravvivarsi i capelli con un gesto rapido e, ormai, frutto dell'abitudine.

    Nemmeno un paio d'ore e già ti scoccio coi miei problemi. Oh per la Dèa, mi serviva proprio una persona così.

    Cooomunque, hai qualche richiesta particolare?


    Cominciò a morsicarsi il labbro inferiore pensosa, se avesse voluto sapere altro - di ciò che era possibile o tra le sue conoscenze - glielo avrebbe detto.

    jTpFXa8
    narrato • parlatopensatoparlato altri

    Status Fisico taglio alla mano sx - autoinflitto
    Status Mentale piantino emotivo
    Stato Darian non indossata, integra

    Riassunto Azioni

    Abilità
    CITAZIONE
    Basic Istinct •
    Il suo rapporto con la natura è stretto, il lavoro e la caccia l'hanno resa più incline al prestare attenzione ai particolari e a sviluppare al meglio i sensi a disposizione. Non sempre la vista mostra per vero ciò che si vede e allora bisogna affidarsi all'olfatto, al tatto, all'udito e a volte persino al gusto. Riesce ad elaborare in fretta gli stimoli esterni di qualsiasi natura essi siano, non come una predizione vera e propria di ciò che sta per avvenire ma più quanto una sensazione molto forte, dando la possibilità di reagire di conseguenza.

    CITAZIONE
    Nera è la notte •
    In tutti i suoi inseguimenti, la parte migliore è stata l'attesa della sua preda al buio. Regolando il respiro, andando a crearsi una bolla di calma interiore, riesce a creare e a manipolare l'oscurità circostante, riuscendo così a prendere di sorpresa o ad attaccare i suoi bersagli. Le ombre possono assumere svariate consistenze e stati fisici e venire plasmate in più di una forma, il loro contatto reca un dolore fisico leggermente maggiore di quanti siano i danni realmente apportati, pur se rilevanti. Le sue ombre scottano, lasciando una traccia di leggera ustione in chi le subisce.

    CITAZIONE
    Telepatia•
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.

    Tecniche ///

     
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    «Fidarsi di qualcuno è come tenere dell’acqua nelle mani chiuse a coppa: è facile perderla irrimediabilmente. »
    (Ken Follett )




    A flame within my heart has died
    This a song, it's song with no reprise
    Today I just don't know why
    What we had and what we shared, so divine




    Per quanto le lacrime stessero per rigarle il viso, per quanto il dolore di Audatia fosse come un male oscuro che si portava dentro, per quanto le responsabilità grandi come macigni non doveva scordarsi che nel mondo vi era sempre qualcuno per lei.
    Non come amore, non come sesso, ma per lei.
    Semplicemente Audatia.
    Era difficile esserlo quando la corazza non la si toglieva mai. Eppure loro erano bardati in splendide armature, antiche quanto la Terra, forgiate in notti giovani, sotto un cielo con stelle neonate.
    Per quanto queste armature fossero belle, per quanto al loro magnificenza brillasse al pari del Sole, non si sarebbero mai tolte quelle dell'anima.
    Loro erano sempre in armatura. Armature invisibili, leggere che molte volte nemmeno si percepivano, eppure così pesanti che ci facevano cadere, ci facevano desistere, ci facevano piangere in silenzio, nel buio, dietro una porta lontano da tutti e tutto.
    Queste armature, questi muri che cingevano loro stessi e la loro parte più debole che non si riusciva a scalare, che non si riusciva a spogliarsene.
    Audatia aveva fatto un passo.
    Fiducia.
    Una parola così importante.
    Fidarsi è un consegnarsi all’altro, è sfidarlo ad essere all’altezza del dono.
    Un dono così importante che non veniva fatto due volte.
    Brillava importante perché si era nudi, nudi con la parte più fragile di noi stessi tra le mani, trepidanti e impauriti che potesse rompersi e andare distrutta per sempre.
    La donavamo agli altri con la speranza e la paura.
    Non poteva e non doveva deluderla.
    Perché quando la parte più fragile di noi veniva mostrata andava custodita e protetta come gemma rara e preziosa. Non dovevamo dimenticarcene.
    Non dovevamo darla per scontata.
    Perché in quella piccola e fragile parte che vi era tutto di noi.
    Quel tutto che dava significante e significato di noi stessi.
    E questa era una conquista maggiore dell'essere amati.
    Perché a volte si poteva amare senza aver fiducia.


    «Non ti deluderò.»

    E lo disse credendolo. Perché stava prendendo quella parte fragile tra le sue mani e non l'avrebbe delusa perché stava a significare che l'avrebbe spezzata.
    E questo era peggio del morire.
    Una vita da spezzati non era vita..
    ...e Harlan portava cicatrici di questo.
    E quindi appoggiò il palmo della mano sulla sua fronte.
    Un occhiolino d'intesa.
    Beffardo. Perché Harlan era anche beffardo e si prendeva poco sul serio.
    Non che non credesse in se stesso ma... un Maestro era per sempre studente.


    «Se avrò bisogno domanderò.»

    «Avrei preferito che aprisse le gambe...almeno vi sarebbe stato del divertimento. Credevo che ti sarebbe saltata addosso e invece nulla.
    Mio caro che la friendzone ti sia lieta!»


    Il bastardo doveva far marcire ogni cosa.
    Ma questa era la sua natura.
    Natura venefica. Maledetta. Necessaria.
    Perché anche Astolfo faceva parte di questo grande organismo denominato Terra.
    Anche la morte era oblio e dimenticanza eppure faceva parte della Vita, così come la Furia, così come la Natura e le creature che l'abitavano.
    Tutti loro erano connessi.
    La sua armatura si posò su quel corpo che sembrava divenire più alto e più muscoloso ogni giorno che passava.
    L'elmo calò sulla testa.
    Un elmo che ricordava il muso di un sauro, mentre i toni scarlatti si accesero su di essa e un brillio smeraldo accese gli occhi posti sull'elmo.

    «Credo che sia giunto il momento di tornare nei Carpazi.
    La corruzione dilaga. Un giorno scoprirò cosa e chi vi sia dietro tutto questo. Fino a quel momento quelle terre saranno una mia responsabilità.»




    Era il momento dell'arrivederci.



    «Se hai bisogno di me mi troverai nei Carpazi.»


    E il sorriso fu taglio di spada.
    Quegli occhi brillarono come due gemme. Due rubini che si liquefacevano. Perché in quel fuoco pulsava qualcos'altro.
    Una fiamma verde.
    Una sola lingue verde tra le altre arancio.
    Così come in quel fuoco, anche in quegli occhi v'era una screziatura.
    Veleno e Fuoco.
    La salamandra tornava alle sue terre.
    Harlan lo faceva non da uomo ma da eletto.
    Tornava per combattere.
    Con un cancro come compagno d'avventura, un amica e un potere.
    La vecchia via si era unita alla nuova.
    Riforgiato da Gea, Draka avrebbe fatto sentire il suo ruggito nell'est Europa.
    I carpazi si sarebbero accesi come colonne di luce.
    Il fuoco ardeva, fiamme spargeva, alberi come torce che splendevano.




    CITAZIONE
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    FASE D'ATTACCO:
     
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