Visita di piacere

Ruolata Johanna - BFG

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    Visita di piacere.
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    Bieffe si sentì un bastardo per aver portato Jo in quel posto senza preavviso, ma in fondo al cuore sapeva che era la cosa migliore. La tensione nell'aria era palpabile, e non bastò la presentazione sopra le righe di Diana a scioglierla.

    Il disco olografico mostrò varie foto mentre Jo spiegava i progressi della ragazza. Bieffe la vide in uno stato migliore in cui l'aveva vista l'ultima volta, piena di una piacevole innocenza. Il piccolo fauno si girò per osservare meglio le foto. È lei... sussurrò piano, quasi senza fare rumore.

    Si piccolo. Rispose Dennis con lo stesso volume di voce.

    Perchè non è venuta anche lei? Si è dimenticata di noi?
    Il cuore di Dennis ebbe un sussulto. Con tutta la delicatezza di cui era capace afferrò la manina del fauno, cercando di rassicurarlo.
    No no non si è dimenticata di nessuno di voi, vi pensa sempre e gli mancate tantissimo. Solo...è solo che deve ancora riprendersi...

    Non si era mai perdonato di aver separato quei ragazzini dalla loro sorella, come non si era mai perdonato di aver mentito a tutti quelli coinvolti nella cosa.
    Atlantide aveva i mezzi necessari per curarla aveva detto. Quello era vero, ma era solo una parte della ragione della sua scelta. Ma alla fine voleva solo che quella ragazzina instabile stesse il più lontano possibile da degli orfani di guerra.
    Si sentì viscido nel ricordare la cosa.

    La rassegna di foto finì. La curatrice dell'orfanotrofio sistemò in silenzio le tazze sul tavolo, versandoci dentro del tè nero.
    Con una mano impercettibilmente tremante avvicinò la sua tazza alle labbra e bevve un sorso, posandola poi sul vassoio.



    È una cosa meravigliosa. Esultò Dreedea guardando le foto. Dennis si aspettava qualcosa di diverso, tipo gente che urlava e piatti che volavano. Invece la faunessa si alzò e avvolse con un abbraccio madre e figlia.
    Mi dispiace essermi comportata in quel modo. Ho solo...avevo solo paura...non volevo perderla, è una ragazza così fragile...

    Jill, la quale si stava riempiendo le guance di cibo, ingollò e si sforzò di non commuoversi davanti a quella scena.
    Bieffe si sentì fortunato, ed estremamente soddisfatto.

    Caro diario, oggi è stata una buona giornata...



    Squali? SQUELLI! HE HE HE HE

    Passarono del piacevole tempo insieme, con Dreedea che chiedeva sempre più informazioni e aneddoti sulla vita di Sandra ad Atlantide, se mangiava, se si copriva quando faceva freddo, se prendeva le medicine. Dennis ascoltava, mentre il piccolo fauno era seduto sulle sue ginocchia.
    Bieffe si controllò l'orologio di plastica al polso.
    Era ora di andare.
    Si congedarono da Dreedea, la quale doveva reparare la cena per i ragazzi di ritorno dalla nuotata. Il suo piccolo li salutò con la mano mentre si allontanavo.

    Durante il tragitto di ritorno incontrarono tutte le conoscenze fatte quella giornata: I ragazzi del Chakravartin ancora in formazione da combattimento, Kitty seduta su un albero intenta a leggere un faldone pieno di dati, Vivz che mangiava panini insieme ad un gruppo di ragazzi estoni dall'inglese terribile, il goblin meccanico intento a trasportare a mano la ruota di un camper.
    Tutti salutarono il gruppo sventolando le mani, urlando “Arrivederci” alle ospiti del bosco. Jill si congedò timidamente dal gruppo poco prima del punto d'arrivo, scusandosi ripetutamente con le due ambasciatrici nel caso fossero state infastidite dalla sua presenza.

    Prima di riaprire il portale d'uscita, Bieffe allargò le braccia sotto un albero, la quale fece letteralmente piovere i pezzi della sua Darian su di lui, che aderirono perfettamente al suo corpo. Porse il braccio a Jo, , ricordando il suo sussulto durante la traslazione di realtà.
    I'll hold you.


    Il trio era ritornato alla panchina. Mancava ancora qualche minuto prima che l'aeronave atlantidea arrivasse a destinazione. Bieffè schioccò le mani, strofinandosele vigorosamente.
    Allora, visto che abbiamo un po' di tempo, siate sincere con me:
    Com'è andata?




    STATO FISICO -
    STATO PSICOLOGICO
    STATO CLOTH -
    RIASSUNTO BBBEH, CHEDIRE-


    ABILITÀ
    Scary Monster.
    Entrando in sintonia con l’antica energia del sauro della sua armatura, il corpo di Bieffe si modifica, inglobando la cloth e divenendo mostruoso e ferale come un raptor, nonostante mantenga intatte tutte le capacità mentali.
    Stranamente il colore della pelle di Bieffe diventa simile alla tastiera di un pianoforte

    Sandman.
    Bieffe ha imparato che quando la vita ti da i limoni non puoi crearci il napalm, non senza rischiarci un tumore. Essendo estremamente magro usa un misto di propulsione derivata dal cosmo alla tecnica di corsa degli indiani Tarahumara per raggiungere elevatissime velocità che possono creare immagini residue.
    Non facendo sforzi su tutta la gamba ma solo su una parte del piede Bieffe è capace di correre per un tempo molto lungo.


    TECNICHE USATE


     
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    CRIMSON DEFILER

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    IX

    S
    ia Johanna che Diana si persero un attimo nell'abbraccio di Dreedea. Per la prima, quell'abbraccio sapeva di Mamma, per la seconda, sapeva di nonna. Un tipo di abbraccio che nessuna delle due aveva mai veramente avuto nella vita. Il tempo successivo fu molto piacevole, per fortuna delle due ragazze atlantidee. Dreedea era davvero contenta dei progressi di Sandra entrambe si ritrovarono a raccontare sempre più cose sui suoi progressi e sulla sua vita quotidiana. Ovviamente entrambe evitarono di accennare per quanto tempo era rimasta chiusa in quella prigione prima di mostrare qualche progresso, non sembrava opportuno e rischiavano di rovinare completamente l'atmosfera familiare e rilassata creatasi.
    Johanna parlò così tanto che le si era asciugata la bocca e dovette bere un bel po' di the per mantenere gli ingranaggi oliati.

    Dopo che si furono congedati si avviarono sulla strada del ritorno, ripercorrendo all'indietro l'intero tragitto fatto per arrivare a casa di Dreedea. Rividero tutti quelli incontrati in precedenza. Il battaglione sacro, per cui Johanna si sentiva leggermente in colpa per aver provocato quella scena di prima, la lupa azzurra. Il solo vederla rifece partire la canzone in testa a Johanna, che si ritrovò a canticchiarla. Madre no, le sussurrò Diana. Il goblin meccanico si riaggiustò la ruota sulla spalla e si indicò gli occhi per poi indicare Diana, che incassò la testa tra le spalle e accelerò il passo un poco per allontanarsi il più possibile da lui.
    Salutarono tutti con ampi gesti delle braccia.
    Poi ciopparono le guanciotte di Jill un attimo prima che se ne andasse, ottenendo vari suoni imbarazzati.

    Quando fu veramente il momento di andare, Johanna si voltò, accogliendo per un'ultima volta le immagini del bosco di Gea, per poi prendere il braccio che Dennis le aveva porto e attraversare la faglia dimensionale che li aveva condotti lì in primo luogo.

    Una volta arrivati, Diana si stava già riaggiustando i capelli, scompigliati dalle correnti d'aria create dallo sfasamento dimensionale. Poi rispose alla domanda di Dennis. - È un bel posto, devo ammetterlo. Ma non ci vivrei. - scosse appena la testa, mentre il mal di testa per tutte le cose che aveva visto cominciava a diminuire. - Devo però tornarci, sono venuta alle mani con una topolina alta un metro e venti e dobbiamo finire la cosa. - Aggiunse, indicando un livido sotto l'occhio destro che cominciava a diventare visibile. Le due avevano cominciato a discutere cordialmente sulla natura matematica dell'universo, ma le cose erano precipitate rapidamente quando le loro teorie si erano ritrovate a cozzare su punti fondamentali.

    Ne hai date quanto ne hai prese, almeno? - chiese Johanna, con un sorrisetto. Diana rispose alzando il pollice. Da qualche parte nel bosco una topolina scienziata si stava mettendo il ghiaccio su un bernoccolo.

    Johanna guardò Dennis, sentendosi immensamente più leggera di quanto lo fosse quando era arrivata. Era stata una giornata emotivamente intensa, non c'era nulla di dire...ma si sentiva come se si fosse sfogata veramente per la prima volta. E da tutto questo ci aveva guadagnato un compagno. Aveva passato una quantità di tempo infinito a fantasticare su i come e i cosa di una relazione con Dennis, senza davvero sapere se lui provasse qualcosa per lei. E oggi ne aveva avuto la conferma definitiva. E di ciò era veramente felice. Si voltò verso di lui.

    È un posto meraviglioso, e come ho già detto, sono felice che tu abbia un luogo da chiamare casa e persone che credono in te. - E come prima, questa era la più pura e sincera verità. Avrebbe voluto abbracciarlo, baciarlo di nuovo un altro paio di volte, ma c'era Diana e non era sicura di come avrebbe preso l'idea di sua madre che frequenta qualcuno. Sopratutto qualcuno che non fa parte di Atlantide, e oggettivamente non consono al suo rango. Avrebbe dovuto trovare il modo di porre la notizia in modo giusto. Si limitò ad un amichevole abbraccio tra amici. Sì, nient'altro che amici.
    Ah ah, delitto perfetto, pensò.


    Beh, arrivederci Dennis. Al prossimo incontro, che spero avvenga presto. I rapporti tra i nostri popoli stanno andando nella direzione giusta, oserei dire
    . - E con un ultimo sorriso, Johanna si voltò e si incamminò verso il mezzo atlantideo che era tornato a prenderle. Diana salutò con la mano prima di voltarsi a sua volta.
    Il mezzo toccò terra, sibilando e sollevando una piccola nube di polvere. Sportello collassò su se stesso rivelando l'ingresso da cui scesero due guardie armate di tutto punto, giunte per scortare la regina e la principessa su per la breve rampa.
    Una volta chiusosi il portello alle spalle, Johanna si incamminò verso il proprio sedile, dando il riposo a tutti i soldati sull'attenti.

    Possiamo partire, rotta: Atlantide. - Esalò, lasciandosi cadere sul sedile imbottito. Estremamente piacevole dopo una giornata del genere. Diana si sedette nel posto accanto a lei, poi si inclinò lieeeevemente verso sua madre, parlando a bassa voce.

    Avete usato protezioni, vero? - Chiese, con un filo di voce. Johanna avvampò immediatamente, divenendo color peperone.
    No! No nel senso no perché non abbiamo fatto nulla! Che domande fai, che ne sai tu, sei piccola! - Sibilò Johanna, e Diana sollevò lo sguardo dal suo telefono stracolmo di foto del bosco, guardandola di traverso con un'occhiata eloquente, a sopracciglia inarcate.
    Va in camera tua. - Sentenziò Johanna.
    Siamo in volo - Rispose Diana.
    Allora ci vai quando arriviamo. - Tagliò corto, incrociando le braccia e guardando fuori dall'oblò. Il mezzo procedeva a velocità sostenuta, e già vedeva il livello del mare superare il vetro e la luminosità esterna calare mentre si inabissavano tornando alla città.

    In tutto e per tutto, una normalissima giornata di bonding fra due caste, e probabilmente nulla sarebbe andato storto di li in avanti.






    u3RWw9c
    narrato parlato pensato °telepatia°

    NOME Johanna Derham
    ENERGIA Viola
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Seadragon [VIII]
    FISICAMENTE ///
    MENTALMENTE ///
    STATUS SCALE ///

    RIASSUNTO AZIONI

    ABILITÀ ///
     
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