Maelstrom of Chaos: Hades Chapter

A TUTTI GLI SPECTRE

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    • Maelstrom of Chaos:
    Hades Chapter •

    III



    Morte.

    Questa la parola preferita di Kasimir in quel momento. Poteva finalmente iniziare a danzare il valzer mortifero, il suo preferito. Avrebbe dato il cento per cento, sarebbe stato disposto a strappare il cuore pulsante dal petto di sua madre pur di avere una tale opportunità: si stava mettendo in mostra. Davanti ai suoi superiori. Davanti a Pandora. Davanti ad Ade. Una di quelle situazioni che non ti ricapitano facilmente nella vita, anche perché se fosse andata male in questa di occasione... chissà. Non ci sarebbe stata nessunissima replica. Tutt'altro. Si sentì galvanizzato e beato del suo operato iniziale. Era riuscito con Grim a portare grande scompiglio tra le file nemiche. Quel che si poteva udire in quel frangente era la sua grossa risata, una risata compiaciuta. Quella di un folle che si diverte in quel che fa. Perfetta descrizione breve per il russo. Anche Ethan lo sapeva bene, avevano preso buona dimistichezza nell'ultimo periodo. Lavorare assieme aveva permesso loro di imparare a conoscersi meglio. Il loro attacco combinato era l'ultima chicca, un mix di ingegno ed egocentrismo. Insomma: un perfetto connubio.

    Dopo l'esecuzione ed il gran fracasso Yad si allontanò dall'amico lanciando quantità non troppo ingenti di veleno sul nemico. Quanto bastava a tenerli a bada e fungere da fastidioso diversivo. Un vero e proprio palo nel... ehm, spina nel fianco. Tutto appariva liscio, almeno sembrava risultare tale. Sbagliato. Sbagliatissimo. Dai meandri del terreno emersero. Rampicanti con spine. Questi arti vegetali presero vita in maniera celerissima andando a ghermire il corpo dello spectre, o almeno tale doveva essere il loro intento. Azzeccatissimo l'avvertimento del Gashadokuro. Con un'espressione stupita il Basilisco compì una capriola all'indietro evitando una prima manciata del nuovo pericolo, ma altri lo acciuffarono. Il polso sinistro venne intrappolato. Doveva bastare dato che i rovi iniziarono a trasportare il corpo del povero russo contro quello del texano. Un lungo strascico, parallelo a quello dell'amico, che gli fece saggiare la bontà e la comodità di viaggiare strisciando a strettissimo contatto con il suolo. Nel tragitto vennero pronunciate innominabili parole e bestemmie in lingua madre dalla Stella del Cielo Vittorioso, ma questo non gli impedì di sentire le parole di Pandora.

    *Sono le anime corrotte!*
    Questo avrebbe cambiato tutto.

    No. Non è vero. Kas distorse il volto in un tic nervoso. Come quello che potrebbe venire a qualcuno che crede di aver risolto il cubo di Rubik, ma che - alla fine con orrore - si rende conto di aver saltato una faccia. Disappunto e sciagura. La sua mente tentò in tutti i modi di reagire al momento negativo, ma il suo corpo agì prima; non certo per merito proprio. Il rovo lo strattonò verso l'alto per scaraventarlo proprio contro l'amico. Non si sarebbe arreso. Non avrebbe permesso ad una piantina di avere la meglio. Non ora che anche i corrotti minori si facevano strada e pericolosamente si avvicinavano al dinamico duo. Avrebbe tentato il tutto per tutto. Non gli importava. Dal terreno provenivano i rovi? Perfetto. I nemici diminuivano le distanze? Ancora meglio. Puntò i piedi a terrà bruciando il cosmo e tentando di guadagnare una piccola manciata di preziosi secondi. Sprezzante si rivolse a Bennet. "Si avvisa la gentile clientela che potremmo esser soggetti a turbolenza, sconquassamenti e sussulti. Prego, tenersi ben ancorati alla propria surplice." Il pugno destro si alzò in aria caricando cosmo, aria e veleno. Un mix di tutto quello che il Basilisco poteva rappresentare. Il viso distorto in un'espressione compiaciuta e malata. Avrebbe attaccato la base del rovo, una delle tante, o una qualsiasi. Avrebbe attaccato il terreno per avere maggiore tempo, per guadagnare possibilità. Forse sarebbe riuscito ad alzare un polverone, forse avrebbe liberato entrambi. Forse avrebbe tenuto a bada quel manico di corrotti che pericolosamente appariva intenzionato a divorarli... o forse avrebbe fatto un buco nell'acqua. Chi può saperlo? Solo provando avrebbe avuto la risposta alla sua eterna domanda. "Sono degno? Oh... si che lo sono. Venite a cena bimbi, zio Kas ha preparato il suo dessert speciale: botte."

    0bmN207
    Narrato • PensatoParlato altruiParlato

    Nome Kasimir Yad
    Energia Verde
    Cloth Surplice del Basilisco (IV)
    Stato della Cloth Indossata.
    Condizioni Fisiche Ottimali.
    Condizioni Psichiche Preoccupato inizialmente, poi dice "fottesega se proprio devo ballare, ballo secondo il mio ritmo" :zizi:

    Note Vengo preso, il rovo mi porta verso Grimmu. Qui tento di impormi per tirare un pugno cosmico abbastanza puuutente al suolo o alla base dei rovi per tentare di liberare me ed il mio compare, così facendo spero anche di avere un diversivo contro l'orda che da lì a poco potrebbe saltarci addosso.

    Abilità
    CITAZIONE
    ♦ Vento Velenoso ♦
    Il Basilisco, una creatura la cui anche sola presenza può essere letale. Difatti la capacità principe dello Specter è quella di poter levare, con la semplice volontà, grandi folate di vento capaci di creare poderosi vortici. Il vento però non è una comune brezza, bensì è denso del veleno della creatura di cui Kasimir porta la Surplice. Il vento violaceo che si innalza quando Yad lo vuole è pregno di questa letale sostanza. E' la maledizione ed il pregio del Basilisco, una creatura che genera attorno a sé solamente terra bruciata e dove l'erba non cresce più rigogliosa. La morte è compagna del servo di Hades che, con un solo battito d'ali, potrebbe portare morte e pestilenza se solo lo desiderasse. Lentamente la salute di chi viene colpito da questa letale capacità peggiora man a mano che più vi rimane esposto. Tra i sintomi possiamo trovare la paralisi, il graduale indebolimento, gravi problemi al sistema circolatorio e via via fino ad arrivare alla morte della vittima (only GdR).

    Tecniche
    CITAZIONE
    ♦ Poisonous Wind-Fist ♦
    Kasimir compie un possente balzo per poi cadere in picchiata contro il nemico. Il pugno destro è portato indietro come a voler caricare il colpo in canna. Subito la mano dello Specter inizia ad attorniarsi di piccole folate di vento violaceo che, vorticosamente, forma una sfera di vento venefico attorno alla fine dell'arto del russo. Quando oramai è in collisione il Basilisco allunga il suo braccio tentando di mandare a segno l'affondo. Ciò che dovrebbe avvenire è questo: la sfera di vento venefico dovrebbe collidere, assieme al pugno, sul corpo del malcapitato che si vedrebbe scaraventato indietro di diversi metri a causa della potenza del colpo, nonché dall'esplosione. Difatti la sfera d'aria esploderà non appena a contatto con un corpo estraneo nemico rendendo questo un colpo letale per chiunque si ritrovi a subirlo. I danni, quindi, saranno oltre che da veleno, anche da deflagrazione cosmica. La grandezza della sfera attorno al pugno è variabile in base all'energia.
    Effetti da esposizione a veleno: graduale. (Tra i sintomi possiamo trovare la paralisi, il graduale indebolimento, gravi problemi al sistema circolatorio e via via fino ad arrivare alla morte della vittima (only GdR)






    Edited by Egli. - 22/5/2015, 00:48
     
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    C'ho i pugni nelle mani!

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    Maelstrom
    III




    La tattica predisposta aveva avuto il suo effetto e il corridoio, per quanto zeppo di nemici, esisteva. Dovevano arrivare al Tribunale il primo possibile, prima che tutti quanti venissero inghiottiti da quella fine che inesorabile li attendeva al varco. Era debole, è vero, sentiva questa sua forte mancanza da quando si era risvegliato, ma aveva ancora tanto da dare e avrebbe bruciato ogni singola scintilla di cosmo per portare Pandora al suo obbiettivo. E lei voleva che lui la accompagnasse e niente poteva renderlo più orgoglioso del suo ruolo. Servire Pandora era diventata la sua ragione di vita nel momento stesso in cui gli aveva teso quella dolce mano. Si erano fatti strada a forza di fendenti tra l’orda nemica e gran parte dell’esercito era ormai alle loro spalle. Mancava poco, davvero pochissimo per riuscire a raggiungere la porta del Tribunale e compiere la prima parte della sua missione. Doveva trovare un modo per poter velocizzare tutto perché sapeva che ogni minuto passato a combattere lì in mezzo avrebbe complicato la situazione in cui si trovavano. I suoi compagni lottavano per permettergli di passare e se non l’avesse fatto in fretta avrebbe deluso anche loro, sempre che fossero rimasti vivi. In una guerra non tutti potevano dirsi fortunati o abbastanza forti e festeggiare alla fine ma ognuno di loro era un piccolo mattone per raggiungere la vittoria.

    «Mia signora, ho un’idea …»

    Ricordò la sua vera natura. Lui era metà toro, metà umano. Possedeva le possenti corna dell’animale, era fatto per questo, caricare il nemico e sfondare le sue difese. La sua stessa ascia era fatta per quello, spaccare tutto ciò che si trovava di fronte. E la strada era poca, sapeva di poter compiere uno sforzo e raggiungere la porta del tribunale con un unico e possente scatto che gli avrebbe permesso di sfondare il muro proprio nella sua crepa. La poteva vedere, era abituato a vederle nelle fila nemiche già dai tempi del mito. Riusciva a leggere quello che accadeva sul campo di battaglia e capì che lo sforzo dei suoi compagni gli avrebbe permesso di portare Pandora sino al loro obbiettivo, bastava andare dritti verso la meta. I suoi muscoli si tesero, il suo cosmo prese a brillare. Sentiva già il brivido della lotta, l’odore del sangue che un tempo gli gonfiava il petto e gli dava la carica, e quella rabbia repressa pronta ad esplodere.

    «Salite sulle mie spalle, tenetevi a me. Vi porterò sino al Tribunale!»

    Disse a Pandora e attese il momento in cui lei salì sulle sue spalle e si aggrappò al suo possente collo. Sapeva già cosa fare e il suo cosmo bruciò come non faceva da tanto tempo, come non aveva avuto bisogno di fare dai tempi del mito. Se avesse avuto la sua antica forza avrebbe spazzato via i suoi nemici con la sola potenza della sua energia ma ora l’avrebbe usata per fare quell’ultimo passo. Il cosmo violaceo circondò il suo corpo e alterò la forma della sua pelle umana trasformandola, mutandola in qualcosa di incredibilmente resistente, come la sua durante la sua vita nel labirinto, spessa e dura, impossibile da penetrare se non con un suo corno. Nessuna spada, nessun’ascia, niente poteva distruggere le sue difese e così aveva effetto il cosmo sul suo corpo umano, gli avrebbe permesso di renderlo così resistente che le ferite e i colpi che avrebbe preso al suo passaggio sarebbero stati schermati uno dopo l’altro. Non aveva più la pelle impenetrabile, sapeva che un colpo ben piazzato gli avrebbe fatto non male, malissimo, ma non aveva altra scelta se non quella.
    Doveva puntare sulla crepa, su quel corridoio creato per lui. Con Pandora sulle spalle, piegò le ginocchia, il cosmo proteggeva la parte superiore del corpo, potenziava la muscolatura della parte inferiore e si preparava a fare quell’ultimo, lungo, passo. Con le braccia incrociate di fronte a sé, caricò tutta la forza di cui disponeva e si diede la spinta. Quello che sapeva fare meglio, una possente carica verso il Tribunale, un unico movimento che, se portato a termine, l’avrebbe trasformato in una sorta di proiettile che sarebbe arrivato a bersaglio sfondando tutto ciò che sarebbe capito a tiro. E la sua figura, gigantesca rispetto ad un uomo normale, avrebbe protetto Pandora. Avrebbe travolto tutto ciò che si sarebbe posto di fronte, il suo movimento era davvero stato fatto con tutta la forza che possedeva, e si sarebbe fermato solo una volta arrivato al Tribunale, a costo di subire ferite e colpi durante il suo passaggio. Proprio come un toro infilzato dalle spade dei toreri, niente avrebbe fermato la sua cavalcata se non la morte.

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    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri

    Status Fisico; ♦ Ottimale
    Status Psicologico: ♦ Assetato di sangue
    Status Cloth: ♦ Perfetta

    Riassunto Azioni: ♦ Prendo sulle spalle Pandora, potenzio il mio corpo con la mia tecnica difensiva, l’unica, rendendo la pelle incredibilmente resistente e scatto in avanti cercando di sfondare la linea nemica sino a raggiungere il tribunale. Se dovessero ferirmi, continuerei a correre sfruttando l’abilità resistenza straordinaria sfidando la sorte e la morte u.u

    Abilità: ♦ I pugni nelle mani, Resistenza straordinaria, Grand Axe

    Resistenza straordinaria: Nello stesso modo in cui attacca, si difende dai suoi nemici grazie alla resistenza che possiede nella lotta. Il suo corpo, mezzo animale e mezzo uomo, è incredibilmente resistente alla fatica e alle ferite. Si dice che lo stesso Teseo dovette usare uno dei suoi corni perché nulla avrebbe trapassato la sua pelle dura come l'acciaio.

    Tecniche:

    Minotaur's Defense: Grazie alla sua pelle resistente, egli rinforzerà di cosmo il suo corpo dandogli una resistenza ancora maggiore per difendersi dai colpi avversari. Avrà una sorta di corazza fatta di puro cosmo per quegli attimi in cui gli occorrerà difesa. Questa può essere anche utilizzata in una determinata zona del corpo rafforzandola a piacimento, proprio come se fosse la pelle "invulnerabile" del suo corpo originario.


     
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    Protogenos of Death

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    ~ Maelstrom - III ~




    *I cadaveri attorno a lui aumentavano in numero ed andavano a disciogliersi in quello che ormai stava diventando un vasto lago nero.
    Gorthaur volteggiava tra i corrotti senza mai fermarsi, senza quasi toccare terra.
    Usava i loro corpi come punti d'appoggio per i suoi balzi, lasciando dietro orme nere di morte.
    Gli artigli sezionavano chirurgicamente le carni degli avversari e le ali della surplice li falciavano come grano.

    Sembrava non avessero fine.

    I suoi non morti continuavano il reciproco massacro, ma a breve l'energia che li animava sarebbe svanita, aggiungendo le loro carni fittizie alla melma mefitica.
    Le forze avversarie sembravano divise com'era sua intenzione.
    Stava iniziando a considerare come gestire la seconda parte della strategia quando qualcosa iniziò a mutare nel campo di battaglia.
    Percepì un fremito, come uno sguardo penetrante che analizzava ogni cosa attraversando terra, metallo e viscere.
    Quella presenza si condensò poco distante da lui.

    Alcuni skeleton e diablos iniziarono a mutare orribilmente, divenendo sempre più grandi.
    Tre in particolare attirarono l'attenzione dello spectre, due skeleton ed un diablos.
    Uniti lo superavano in forza grezza... poteva sentire quasi il respiro profondo del loro potere, desideroso di divorarlo.

    Diede un veloce sguardo al resto del campo di battaglia.
    Sembrava quasi che la Corruzione stesse reagendo in modo 'plastico', adattandosi alla loro strategia e alle loro peculiarità.
    Con la mossa dei tre colossi era chiaro che voleva liberarsi velocemente di Gorthaur... non che prima l'intenzione fosse diversa, ma ora era percepibile una certa urgenza.

    Sorrise amaramente a quel pensiero e con un gesto della mano, mossa come a scostare qualcosa davanti a sé, fece collassare i suoi ultimi non morti in piccole esplosioni di necrocosmo.
    Questa prima mossa aveva lo scopo di eliminare quante più pedine avversarie fosse possibile non investendo ulteriore energia.

    Poi prese a levitare a mezz'aria, con le ali della surplice aperte e le mani puntate al suolo.
    Il suo cosmo oscuro lambiva con neri pennacchi la superficie di quel lago che con tanta cura aveva preparato.

    Se voleva sopravvivere a quello scontro doveva capitalizzare ogni azione, risparmiare il maggior numero di energie. Per tale ragione iniziò a scatenare la sua tecnica principale non sprecando forze per intaccare e decomporre il terreno, ma sfruttando ciò che già lo circondava.

    Il liquame iniziò ad incresparsi non più solo per i passi di coloro che incautamente lo stavano calpestando, ma a causa di una misteriosa forza che lo stava facendo fluire verso lo spectre.
    Strane forme si disegnavano sulla sua superficie. Una fervida e perversa immaginazione vi avrebbe scorto volti urlanti di anime dannate... certo era che quella massa fangosa conteneva un potere malefico ed innominabile.

    Il cosmo di Gorthaur prese quindi il completo controllo del lago e, puntando le mani verso il fronte avversario, lo spinse come fosse animato a riversarsi sui suoi nemici.
    Prima neri tentacoli sorsero da esso desiderosi di agguantare prede ed unirle alla propria forza grazie al potere decomponente del necrocosmo... poi il liquame si sollevò completamente in un frenetico vortice che murò in se stesso ogni cosa entro il massimo raggio d'azione possibile.

    Con un secondo impercettibile comando Gorthaur ordinò al vortice di collassare su se stesso, col il chiaro scopo di seppellire e annichilire ogni cosa sul suo rovinoso cammino...

    Molto probabilmente quell'attacco non sarebbe stato risolutivo, ma aveva il chiaro scopo di "pulire" il campo di battaglia, aggiungendo gli elementi più deboli dell'esercito avversario alla sua forza...

    Se la Corruzione aveva dalla sua parte il numero ed il potere lui voleva consolidare il suo controllo sul terreno di scontro.*




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    Ω Legenda: *Narrato* Pensato Parlato

    Ω Surplice: Druj Nasu, Liv VI

    Ω Energia: Viola

    Ω Riassunto: Gorthaur combatte contro i corrotti piccolini assieme ai suoi non morti, poi le cose cambiano e arrivano gli avversari tosti.
    Sacrifica i non morti facendoli esplodere ed unendo i loro resti al lago di liquame decomponente formatosi nel frattempo.
    Sfrutta il liquame per lanciare il Burial Fort, senza dover sprecare energie per decomporre il terreno.
    In questo modo vuole massimizzare gli effetti con il minimo dello sforzo considerando la gravità dello scontro.
    Tutti quelli fatti fuori dal burial fort ne aumentano la massa, rendendolo più efficacie.
    L'obiettivo è restare solo con il Diablos o solo con il Diablos e con gli skeleton messi male.


    Ω Stato: Inizia a sentire lo scontro anche se cerca di sfruttare ogni cosa e di sprecare il minimo indispensabile

    Ω Abilità: Istihlāk, Potere della MorteΩ
    Ogni guerriero sacro dispone di un Microcosmo, chiamato più semplicemente Cosmo, che gli permette di richiamare l'energia mistica del creato e a volte di dominare particolari abilità.
    Il Microcosmo di Druj dispone di una caratteristica soprannaturale unica e micidiale, che lo rende la manifestazione stessa del principio della Morte.
    Il suo colore e piceo e si manifesta in una sorta di miasma.
    Oltre alla normale potenza d'impatto egli è in grado di accelerare il principio di decadimento di ogni cosa con cui viene in contatto, che si tratti di materia o di energia.
    A seconda di ciò che viene toccato, il processo di dissoluzione e decomposizione cambia: l'energia cosmica avversaria si disgregherà fino a disperdersi, la terra marcirà fino a sciogliersi, l'acqua diverrà stantia ed evaporerà, il fuoco e il vento perderanno la loro forza e si estingueranno, i corpi privi di adeguata protezione invecchieranno andando incontro ad una rapida decomposizione fino a divenire poltiglia e in fine cenere, la luce così come la sua assenza si disperderanno e le onde di vario genere si distorceranno fino a tacere in un silenzio mortale.
    Ogni cosa che esiste è destinata a decadere e a dissolversi.
    Il corpo dello spectre è formato da tale cosmo oscuro, per cui da ogni sua ferita fuoriesce un nero liquame che ne contiene la forza dissolvente.



    Ω Tecniche: Ustūdān, Regno della Morte - Burial FortΩ
    Lo spectre concentra il potere dell'Istihlāk sull'area del combattimento. La materia in essa presente presto diviene una sorta di liquame che viene controllato dallo spectre e cerca, come un fiume di morte, di inghiottire e dissolvere chi si trova sul suo cammino.

     
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    Maelstrom of Chaos: Hades Chapter



    Tor'kat'Dores:

    Pandora rimane lievemente spiazzata dalla richiesta di Modrock ma poi gli sorride e accetta velocemente la sua proposta. Mentre lui la porta sulle sue spalle caricando, lei col suo tridente spezza e distrugge i nemici intorno a loro con le sue saette, come se fosse un tutt'uno con lo spectre. Ha solo un fugace secondo per individuare l'anima corrotta che sta dando il tormento ai suoi spectre con dei rovi incantati: per facilitare loro il lavoro solleva il suo tridente e con una lunga saetta va a illuminare e colpire lo strano essere alla sua destra.

    *è lui! uccidete lui e eliminerete i rovi! Druj Nasu, sicuramente in questa folla c'è un evocatore che rafforza i nemici, facendoli diventare più grandi... Distruggilo.*

    In una moltitudine di arti che cercano di afferrarli loro fuggono senza guardarsi indietro dritti dentro il tribunale. Pandora intima al Minotauro di frenare.
    CHIUDI GLI OCCHI!

    Un lampo accecante illumina il tribunale. Un circolo di nemici intorno a Pandora e Modrock cadono tramortiti a terra mentre una barriera elettrica circolare mantiene temporaneamente a distanza gli altri.

    Pandora scende dalle spalle del suo cavaliere, diretta proprio lì dove vi è una spaccatura nel tetto dalla quale fuoriesce una specie di fumo nero: è da lì che la forza della corruzione ha accesso. Svelta, si taglia una mano col suo tridente e scansando cadaveri di skeleton bruciacchiati comincia a disegnare col sangue un cerchio alchemico sul terreno composto da simboli arcani. Alla fine recita una formula in una lingua sconosciuta: il cerchio rosso si illumina e la sua luce spinge indietro il fumo, sempre con più fatica finché la luce rossa si affievolisce e si spegne, permettendo di nuovo alla corruzione di fluire.
    Pandora non si perde d'animo, anche se improvvisamente diventa sempre più pallida. Appoggiata al suo tridente si dirige verso Modrock.
    Trema.
    La barriera sta per cedere.

    Il mio sangue da solo non basta. Serve un sacrificio... è per questo che ti ho portato con me.

    Pandora si ferma a pochissima distanza dal Minotauro. Il suo volto è pieno di lacrime. La barriera sta per cadere.
    Lei gli porge il suo tridente.

    ...Se sarai tu a farlo, non sentirò dolore. E non avrò paura.

    Gli prende la mano guardandolo negli occhi. è l'unico talmente leale alla sua signora che può compiere questo tremendo gesto.

    è l'unico modo. Uccidimi... E sarete salvi.


    Nanopod, Egli

    Lo Spirito della Natura Corrotto

    è questo il vostro nemico, indicato da Pandora con una saetta. è a circa 8 metri da voi e protetto da una vasta schiera di skeleton e Diablos corrotti e non solo: vi sono rovi ovunque pronti a sbucarvi da sotto i piedi e spine velenose che vi vengono lanciate incontro. Se non lo uccidete, sarà molto difficile per voi andare avanti. La sua energia è BLU.

    Gorthaur

    L'Evocatore


    è nell'esercito nemico, ma non lo puoi vedere. è lui che fa crescere di misura i nemici, li potenzia, talvolta li modifica. Più tempo passa senza che tu lo localizzi, più i nemici aumentano in dimensione o forma. Infatti, anche se il tuo ultimo colpo va a segno e il burial fort inghiotte molti degli skeleton più piccoli e rende instabili quelli più grandi, il Diablos enorme dopo alcuni momenti di tentennamento spalanca un paio di enormi ali, si solleva dal terreno e vomita verso di te e il tuo esercito un getto di lava rovente.

    Energia del diablos gigante a questo punto: blu

    Gaz:

    Entrare nell'obelisco è facile, salire un po' meno. è pieno di trappole, appigli e porte a tempo che ti permettono di salire su all'ultimo piano dello stretto obelisco.
    Troverai una porta di pietra.

    Aprendola, t'investirà improvvisamente un immenso cosmo che già conosci: quello del tuo Signore Hades. Strano...Non l'hai avvertito per tutto questo tempo.
    Dinanzi a te si è aperta una stanza che pare di dimensioni infinite, sicuramente non conforme all'angusto posto che hai attraversato fino ad ora. Una stanza piena zeppa di statue antropomorfe, di dimensioni e fattezze tutte differenti: saranno migliaia.

    Sei arrivato.

    Tuona la voce di Hades, da qualche parte nell'immensità di quella stanza che sembra non finire mai. Eppure non dovrebbe essere difficile riconoscerlo data la sua stazza...

    Trova l'angelo della disperazione e blocca l'afflusso di anime. Io non posso farlo da qui.


    Non è difficile trovare l'angelo della disperazione. Attira subito la tua attenzione.

    5385207466_4498ae1c55_b

    Alla base della statua vi sono tre piccole ciotole, ognuna reca una scritta.

    ψυχή χρόνος ζωή

    Mentre tu pensi a cosa fare, le statue cominciano pian piano a scricchiolare...Prima quasi impercettibilmente, poi si girano lentamente verso di te.
    Tutte ti stanno guardando.
    E se non ti sbrighi verranno a prenderti.





    O67m06K




    EHM...ci sono domande? :ehsi:



     
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    La sua idea aveva funzionato; con Pandora sulle spalle, andarono dritti sino alla crepa sul tetto del Tribunale. Lei agitò la sua arma distruggendo tutti coloro che ostacolavano il loro passaggio. Al suo ordine, chiuse gli occhi e non vide quanto di magnifico fece la sua Signora; quando li riaprì, vide la barriera intorno a loro e quello che avrebbero dovuto fermare proprio di fronte, ad un passo. Attese e osservò Pandora armeggiare con il suo sangue e tentare con ogni mezzo di fermare la corruzione che aveva colpire il loro mondo ma non ci fu nulla da fare, quella forza estranea prese di nuovo il sopravvento e neanche il potere di Pandora era abbastanza per mettere fine a quella piaga. E poi … arrivarono le sue lacrime.
    Non è reale, pensò lo spectre ascoltando le parole della sua Signora. Gli stava chiedendo qualcosa di impossibile e atroce, un peccato che neanche una vita dedicata all’espiazione avrebbe potuto cancellare. La vide con il viso pallido, le lacrime che accarezzavano la pelle del suo viso e la sua richiesta, una freccia piantata nel cuore del Minotauro.

    «Mia signora, io …»

    Per la prima volta nella sua intera esistenza non riuscì ad eseguire un ordine di Pandora. Da quando gli aveva teso la sua mano e donato quel corpo umano aveva sempre fatto qualsiasi cosa gli fosse stato ordinato da lei in persona. Per lei avrebbe sfidato Hades stesso senza armatura e con le braccia e le gambe tagliate, avrebbe combattuto contro gli stessi Dei, tutti insieme contro una povera bestia mortale. Per lei avrebbe bruciato nelle fiamme del Sole per l’Eternità intera ma non poteva chiedergli di ucciderla. Il solo pensiero di piantare quel tridente nel suo petto lo fece sentire sporco, macchiato da un omicidio terribile anche per lui. Aveva massacrato ogni genere di essere nella sua vita da Minotauro, umano o bestia che fosse; aveva tolto la vita a bambini, donne indifese, distrutto interi villaggi ma questo … questo significava piantare quell’arma nel petto dell’unica persona che avesse mai amato. Era come la madre che non aveva mai avuto, la donna che gli aveva teso la mano quando era temuto e odiato da tutti, rinchiuso in un labirinto perché nessuno potesse vedere il figlio dell’adultera che aveva disonorato Minosse agli occhi del mondo.

    «Io …»

    La barriera non avrebbe retto ancora per molto e lui doveva prendere la sua decisione alla svelta. Il volto coperto dalle lacrime di Lady Pandora non faceva che mettere dei dubbi nel cuore della bestia. Gli mancava il respiro, sentiva qualcosa che non aveva mai provato in vita sua. Il suo stomaco si chiuse e gli venne la nausea senza un motivo apparente per colui che aveva fatto della guerra e del massacro la sua unica visione del mondo. E ora, con in mano un’arma, non sapeva cosa farsene. Le serviva un sacrificio e gli aveva chiesto di aiutarla a porre fine a tutto quello. Era l’unica persona di cui si fidava perché dai tempi del mito aveva sempre obbedito ad ogni suo ordine. Riconosceva il suo sguardo, sapeva che in lui riponeva tutta la sua fiducia e, come una volta lui si era rimesso nelle sue mani, ora lei stava facendo lo stesso con lui. Il destino di Lady Pandora e dell’intero regno dell’Ade era nelle sue mani. Per lui era la responsabilità e l’onore più grande a cui avesse mai aspirato e adesso che l’aveva raggiunto malediceva ogni momento della sua vita che lo aveva portato a quella triste, fatidica scelta. Strinse le enormi mani attorno al tridente. Stava tremando. Allontanò l’arma e caricò il colpo. Sapeva che la barriera a momenti sarebbe crollata ma quei pochi attimi spesi a pensare furono i più importanti della sua vita. Da una parte obbedire all’ultimo suo ordine, dall’altra …

    «Mi dispiace, mia Signora. Potete chiedermi tutto ma non posso farlo …»

    Sussurrò lo spectre ma non aveva nessuna intenzione di rendere inutile il loro percorso, ad un passo dal fermare la piaga.

    «Un giorno voi avete deciso di donarmi uno scopo, mi avete accolto come un … amico. Niente potrà mai ripagarvi di quello che avete donato alla Bestia di Minosse, il Minotauro rinchiuso nel Labirinto»

    La sua mano prese il pettorale dell’armatura e lo scagliò via, senza guardare dove sarebbe arrivato. Il suo enorme petto era nudo, libero dalla sua protezione dell’Ade.

    «Non sono degno di essere il vostro campione ma posso ancora rendermi utile. Avete detto che vi serve un sacrificio … allora prendete la mia vita …»

    E detto ciò … si piantò il tridente direttamente nel petto, all’altezza del cuore e dei polmoni. Il colpo scatenò la bestia che ruggì per l’ultima volta in quel caos di corruzione e sangue. L’arma trapassò la sua carne e il sangue uscì copioso andando a sporcare il tetto del Tribunale. Cadde in ginocchio, le sue energie si stavano dissolvendo rapidamente.

    «Mi dispiace di non essere più utile di così. Usate il mio sangue e il mio corpo come sacrificio … l’Ade ha bisogno di voi, non di un vecchio guerriero …»

    I suoi occhi si persero nel vuoto. Rimase in ginocchio mentre il corpo muscoloso stava perdendo la sua vitalità. E infine un piccolo sorriso sul volto ferale.

    «Vi ringrazio. Mi avete donato una vita meravigliosa, Lady Pandora …»

    Le sue ultime parole.

    6kmTNtT
    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri

    Status Fisico; ♦ Morto
    Status Psicologico: ♦ Felice
    Status Cloth: ♦ Perfetta

    Riassunto Azioni: ♦ Il dilemma è grande e ci vuole qualche secondo per decidere il da farsi. Modrock alla fine capisce che può fare qualsiasi cosa tranne che uccidere Lady Pandora. Gli è impossibile. Decide allora di privarsi della vita sperando di poter fungere da sacrificio per fermare tutto e che la sua vita possa sostituire quella di Pandora nel rituale o quello che sarà. Segue scena drammatica, lacrime, fine.

    Abilità: ♦ I pugni nelle mani, Resistenza straordinaria, Grand Axe

    Tecniche:




    Edited by Tor'kat'Dorès - 24/8/2015, 12:35
     
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    ~ Maelstrom - IV ~




    *La quiete della Morte scese per brevi istanti sul campo di battaglia, rotta solo a tratti dai lamenti di chi ancora resisteva alla sua tecnica.
    Fece qualche passo verso il fronte avversario, allo scopo di non dare tregua, quando l'avvertimento di Pandora anticipò di pochi istanti la reazione del nemico.
    Il diablos schizzò fuori dalla palude scrollandosi di dosso il liquame oscuro.
    La sua carne iniziava a decomporsi, ma una forza estranea ne animava e alimentava i movimenti.
    Poi l'onda di magma eruppe dalle fauci corrotte, acquisendo via via sempre più velocità e forza.

    Data la dimensione dell'onda e la potenza era chiaro l'intento di elimare sia Gorthaur che i pochi non morti rimasti.
    Avrebbe potuto contrastare l'assalto nel suo complesso, ma era inutile sprecare tante energie.
    Giunse le braccia attorno a se e la fanghiglia iniziò a sollevarsi vorticando sempre più rapidamente, fino ad avvolgere lo spectre in una cupola nerastra.
    L'impatto del magma spinse indietro la cupola che, grazie al suo moto e alla sua capacità decomponente, riusciva a resistere disperdendo parte della forza che cercava in tutti i modi di divorarla.
    Ad essere divorato però era il magma, che al contatto con il risultato del potere di Gorthaur sfrigolava ed emanava un rumore orribile, come se stesse gridando in preda all'agonia prima della morte.
    Poiché questo era la capacità più terribile di Druj, la Morte stessa.
    Che fosse carne viva o materia niente poteva resistere al richiamo della fine, al baratro dell'entropia, all'armonia del niente.

    Un fumo denso e grigiastro copriva ogni cosa, mentre su buona parte della superficie della palude si era formato un temporaneo strato solido.
    Dei suoi non morti non v'era più traccia, ma questo non lo preoccupava affatto.
    Disciolta la cupola stava fermo, approfittando della nebbia, e pensava lasciando tacere il suo cosmo.

    Non poteva andare avanti a contrastare le forze nemiche da solo, sia a causa del loro numero, sia soprattutto a causa di quell' "Evocatore."
    Se avesse eliminato lui avrebbe portato il caos nel fronte avversario e allora la sua percentuale di successo avrebbe iniziato timidamente a toccare le due cifre.
    Per ora era più prossima allo zero.
    Iniziava a percepire la stanchezza e la sua forma attuale era ben lungi dal permettegli di manifestare tutto il suo potenziale.*

    Cos...

    *Una sensazione lacerante gli penetrò la mente come un dardo rovente, facendolo barcollare.*

    Non è possibile... Modrock...

    *Il cosmo del Minotauro era quasi venuto meno.
    Che l'avessero abbattuto? Stentava a crederlo... e Pandora? La mescolanza di forze che avvolgeva il tribunale impediva alla sua divinazione di suggerigli altro.
    La situazione era ora, se possibile, più disperata di prima.
    Doveva agire di conseguenza.
    Sembravano non comprendere ciò che stavano per risvegliare, ma l'onta suprema, condurre alla fine l'esistenza di uno Spectre, costringeva Gorthaur a rendersi più comprensibile...*



    Notevole...

    *La sua voce sembrava uscire dalla palude, come se la sua presenza fosse dislocata in ogni luogo toccato dal Necrocosmo. Ogni angolo parlava, alternandosi e a volte unendosi ad altri come in un coro spettrale.*

    Ho visto molte volte l'Ordine venir sovvertito in favore di una nuova Forza.
    Una Forza giovane, terribile, capace di colpire con estrema veemenza un Ordine vecchio e troppo compiaciuto.
    Avete sconfitto Dei, avete fatto tremare il Mondo.

    *La nebbia iniziò a fremere, così come parte della superficie palustre da lei coperta.*

    Ora ci siete voi, che volete portare ogni cosa al Vuoto.

    *Iniziò a ridere sommessamente, divertito, facendo fremere la nebbia con ancor più insistenza.*

    Il Vuoto.
    Io ho visto ciò che c'era prima dell'Ordine, di questo Tempo e di questo Spazio.
    Ho visto nascere le orride divinità del Caos e ho assistito alla prima scintilla della Creazione... e ho visto ciò che c'era prima.
    Beh, in questo turbinio incessante di eventi ho imparato molto.

    *Il fumo iniziò a concentrarsi in un singolo punto, seguendo un movimento rotatorio, come se in quel luogo lo spazio si fosse lacerato e stesse assorbendo l'aria.*

    ...soprattutto ho imparato una cosa...

    *Il suo cosmo riapparve con violenza e dal fumo sorse qualcosa di colossale.
    La sagoma non richiamava all'immaginazione nulla di esistente, nemmeno tra le fila dei Corrotti.
    Era una sorta di insetto gigantesco, il cui isterico battitto d'ali spazziò via la nebbia.
    Decine di tentacoli gli adornavano la bocca e negli occhi vitrei si potevano scorgere immagini indecifrabili rincorrersi.
    Sulla sua schiena stava Gorthaur in piedi, con le braccia spalancate, come un padre che invita i figli ad abbandornarsi al suo abbraccio.*

    ... che nessuna "Forza" o nessun "Ordine" dura per sempre... solo una cosa è eterna...

    La Morte.

    *Quell'ultima parola risuonò in ogni dove come il rintocco di una pesante campana.
    Nella parte di palude sotto l'orrido mostro qualcosa iniziò a smuoversi.
    Mani scheletriche parzialmente integre iniziarono a sollevarsi e ad annaspare cercando di ghermire l'aria.
    Il liquame iniziò ad avvolgersi attorno alle ossa, costruendo fibre, nervi e carne.*

    Morte.

    *Ripetè quella parola quasi sussurrandola per apprezzarne il suono ed i nuovi non morti iniziarono a gridare verso di lui, gridando quel nome, in un lungo e gutturale sibilo, come fosse un grido di battaglia.*

    ....Mooorteeeeeeeee....

    *Il mostro iniziò a volare disegnando un percorso a spirale e dove passava altri non morti sorgevano, spezzando la superficie solida creata dal magma del Diablos.*

    Morte.

    *Ripetè sollevando ancor di più le braccia.*

    ....Mooorteeeeeeeee....

    *A ripetere quel nome s'aggiunsero ciò che rimaneva degli skeleton e degli altri servi della corruzione abbattuti e liquefatti, che ora potevano inneggiare al loro signore grazie al corpo fittizio nato dalla loro fine.*

    MORTE!

    *Questa volta lo spectre urlò ed il suo nuovo esercito in tutta risposta prese a correre verso le schiere nemiche, urlando anch'esso.*

    .......MOOOORTEEEEEEEEEEEEEEE!.....

    *L'abominio invece virò ed accelerò verso il Diablos.
    L'aria attorno alla testa dell'orrore senza nome iniziò a sfrigolare.
    Fulmini violacei presero a serpeggiare sugli enormi occhi fino a che un'onda psichica prese a generarsi a cono verso il Diablos.

    Quell'attacco avrebbe corrotto e indebolito ogni sorta di forza mentale, donando orribili incubi dai quali era quasi impossibile svegliarsi.
    Quindi non avrebbe avuto quasi nessun effetto sul Diablos e sull'esercito di Corrotti che avrebbe incassato immediatamente dopo il colpo.
    No, l'obiettivo era l'Evocatore.
    L'onda doveva passare oltre l'esercito nemico e giungere al suo vero avversario.
    Un attacco così ad ampio raggio non avrebbe sortito effetti particolarmente dannosi su qualcuno di così potente, ma avrebbe indicato a Gorthaur la sua ubicazione, permettendogli di dare il via al verso scontro.*




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    Ω Legenda: *Narrato* Pensato Parlato

    Ω Surplice: Druj Nasu, Liv VI

    Ω Energia: Viola

    Ω Riassunto: Gorthaur sfrutta il liquame generato dal Necrocosmo per difendersi, dopo di che evoca il Nasu gigante e da vita ad un nuovo esercito di non morti per tenere buono il grosso dell'esercito dell'avversario.
    Lo scopo del Nasu è quello di far sembrare che l'obiettivo di Gorthaur sia ancora il Diablos facendo sentire al sicuro l'Evocatore.
    In realtà il colpo psichico dovrebbe danneggiare solo l'Evocatore, che se lo incassa o se si difende si farà trovare da Gorthaur.

    Ω Stato: Da fondo a un maggior numero di energie, pronto per lo scontro finale
    Ω Abilità: Istihlāk, Potere della MorteΩ
    Ogni guerriero sacro dispone di un Microcosmo, chiamato più semplicemente Cosmo, che gli permette di richiamare l'energia mistica del creato e a volte di dominare particolari abilità.
    Il Microcosmo di Druj dispone di una caratteristica soprannaturale unica e micidiale, che lo rende la manifestazione stessa del principio della Morte.
    Il suo colore e piceo e si manifesta in una sorta di miasma.
    Oltre alla normale potenza d'impatto egli è in grado di accelerare il principio di decadimento di ogni cosa con cui viene in contatto, che si tratti di materia o di energia.
    A seconda di ciò che viene toccato, il processo di dissoluzione e decomposizione cambia: l'energia cosmica avversaria si disgregherà fino a disperdersi, la terra marcirà fino a sciogliersi, l'acqua diverrà stantia ed evaporerà, il fuoco e il vento perderanno la loro forza e si estingueranno, i corpi privi di adeguata protezione invecchieranno andando incontro ad una rapida decomposizione fino a divenire poltiglia e in fine cenere, la luce così come la sua assenza si disperderanno e le onde di vario genere si distorceranno fino a tacere in un silenzio mortale.
    Ogni cosa che esiste è destinata a decadere e a dissolversi.
    Il corpo dello spectre è formato da tale cosmo oscuro, per cui da ogni sua ferita fuoriesce un nero liquame che ne contiene la forza dissolvente.



    Ω Tecniche: Baḵẖt, IncuboΩ
    Un Bakht è un Nasu che rappresenta la corruzione dei pensieri e delle menti. La follia che rappresenta si può immediatamente osservare dalle sue fattezze. Egli si manifesta con l'aspetto di un umanoide alto circa tre metri, con grandi ali membranose ed una testa allungata simile a quella di una mosca, ma con lunghe proboscidi simili a tentacoli. Possiede due paia di braccia e due zampe provviste di lunghi artigli. A completare l'orrido spettacolo vi sono, lungo il carapace, vari spuntoni simili ad uncini.
    Il suo potere mentale corrompe ed intacca le altre energie mentali in forma grezza, distorcendole fino a disperderle. Una vittima di tale potere sentirebbe i suoi pensieri distorcersi in modo causale, terribili e debilitanti emicranie, una profonda confusione riguardo le sue azioni e ai suoi ricordi, fino a cadere in stati di catatonia.
    Abilità: Distruzione Psichica




    Edited by Gorthaur - 16/6/2015, 10:13
     
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    Hades Chapter
    IV



    Spesso non ci rende nemmeno conto di quanto si viva su un confine molto sottile, sempre sull'orlo di un burrone e basta un nulla a farci precipitare giù, scivolare nell'anonimato e sparire per sempre. Morire, in fondo non è cosi male ma chi soffre non è chi muore, chi conclude il proprio ciclo vitale ma la sofferenza è di chi rimane, di chi in un modo o nell'altro è legato all'individuo che se né andato. Non ha importanza cosa tu abbia fatto durante la tua esistenza, non importa se tu sia stato un Re giusto o un Despota. Quando un'anima lascia questo mondo crea un vuoto che non potrà essere colmato in alcun modo.

    Nasir non aveva mai pensato a tutto ciò, non ci aveva mai ragionato nonostante i quattromila anni di vita che si portava dietro ed anzi, mentre saliva verso la cima della torre, passando da una trappola infernale all'altra, non risparmiando i poteri del pugnale o di Khordard portava con se un sorriso che ben presto sarebbe sparito, perché si in cima a quella torre probabilmente avrebbe trovato la morte ma lui non lo sapeva, non lo poteva sapere.

    Aprendo quella porta percepì il cosmo di Hades e quelle statue che parevano migliaia «Vostra Maestà»

    Esordì rispondendo cosi al Signore della Morte. Si guardò intorno e non riusciva a realizzare come mai quel luogo gli desse una sensazione di inferiorità senza pari, si sentiva come un granello di sabbia nell'immensità dell'universo. Era come se un frammento di ghiaccio si fosse staccato da una cometa e lentamente viaggiava nello spazio senza una meta, senza uno scopo aspettando solo di avvicinarsi ad una stella e svanire per sempre.

    Una sensazione che cercò in tutti i modi di far svanire perché Nasir aveva una missione: trovare l'Angelo della Disperazione.

    «Nasir» esordì Bheram «Penso di averla trovata la Statua»
    «Ma hai visto che si muovono?» ribatté Nasir
    «Si, e dobbiamo muoverci a risolvere quest'ennesimo rebus»

    L'Angelo della Disperazione stava li, sotto di esso vi erano tre ciotole e sopra ognuna di essa vi era una scritta in Greco. La Jinni si chinò a leggere le tre scritte e sorridendo le tradusse «Tempo, Vita e Anima»

    Il tempo passava veloce e ad ogni istante che i due tardavano, le state avanzavano sempre di più e si avvicinavano ai due che cercavano di risolvere l'enigma che gli veniva posto innanzi.

    3" dopo Bherm e Nasir concordarono col fatto che dovevano mettere qualcosa che rappresentasse Tempo, Vita e Anima in ognuna delle tre ciotole, qualcosa che ogni essere vivente poteva mettere.

    9" dopo. «Il tempo, il tempo che passa, qualcosa che invecchia minuto dopo minuto e che ti porti sempre dietro» esordì Bheram rivolgendosi a Nasir. «Uh, è bianco Nasir!» continuò la Jinni strappando una ciocca di capelli allo Spectre, il quale inveii contro di lei ma l'intuizione della donna era stata giusta e parve che qualcosa stesse mutando, o quanto meno i capelli nella ciotola non svanirono o li incenerirono all'istante ma le statue avanzavano comunque e senza sosta.

    12" dopo. «Cosa rappresenta la vita per voi uomini?» esordì Bheram guardando lo spectre. «Ah, cara lo sai che la vita non è altro che un eterno sacrificio, qualcosa che ci è stato imposto e per quanto.. » si soffermò su quelle parole e sorridendo ripeté «sacrificio eh?» Dicendo quelle ultime parole Nasir si avvicinò e tagliandosi un dito fece scorrere alcune gocce di sangue nella seconda ciotola, convinto che quella fosse la soluzione. Anche in quel caso non accadde nulla che faceva pensare che la soluzione trovata da Nasir fosse errata.

    15" dopo. Ormai le statue erano addosso a Nasir, due di esse lo avevano costretto ad inginocchiarsi colpendo alle ginocchia con grosse falci, mentre altre statue si erano aggrappate alle sue gambe costringendolo ad una posizione innaturale. Altre gli puntellavano la schiena con delle lunghe lance.

    «Bheram lasciami solo» disse in tono greve Nasir.
    «Nasir, io ...» rispose in tono insicuro la Jinni
    «Per favore, voglio stare solo»

    Bheram in quattromila anni non lo aveva mai visto in quelle condizione e sapeva che poteva fidarsi di lui, che probabilmente aveva qualcosa in mente ma cosa? Se ne andò senza nemmeno salutarlo, lasciandolo da solo.

    «Finalmente siamo da soli, beh forse al massimo mi sentirà Hades ma si, ormai cosa vuoi che importi. Bel regalino che avete confezionato eh? Anima! Ma ormai cosa vuoi che abbia importanza? Anima o no siamo arrivati alla fine di questo lungo percorso, eppure non rimpiango nemmeno un secondo di tutti questi anni che abbiamo passati insieme. Quante ne abbiamo fatte? Quanti mondi abbiamo distrutto, quanti ne abbiamo salvati? E per cosa, per un capriccio?»

    Si fermò solo per un istante per rischiarare la voce «No, la verità è un altra, te avevi le tue motivazioni e io senza nemmeno renderne conto venivo trascinato da questo fiume in piena, semplicemente perché non sapevo dirti di no. All'inizio lo facevo per noia, poi col tempo ho imparato a capirti, a comprenderti e a fidarmi di te. Oh, come ci si può fidare del Diavolo senza avergli venduto l'anima?»

    Altre due statue con due falci si avvicinarono alla gola di Nasir che ora faceva fatica anche a parlare, ma lui doveva finire di parlare doveva dire ancora una cosa «In fondo Naima, nel profondo del mio animo credo di tenere a te più di quanto non tenga nemmeno a me e dopo quattromila anni me lo concedi questo? Abbiamo vissuto insieme senza chiedere nulla l'uno all'altro, solo perché ci andava, perché stavamo bene insieme ma ora, ad un passo dalla morte non posso negare di provare qualcosa di forte per te, qualcosa che supererà anche la morte»

    Una sincera lacrima di un uomo cadde nella terza ciotola mentre Nasir credeva di pronunciare la sua ultima frase «Poi devo ancora prepararti questo maledetto Kadaif»

    EAfYjrd

    narrato ♦ "pensato"«parlato»parlato altrui

    Riassunto Azioni

    Status Fisico: buono
    Status Psicologico: in ottimo stato
    Status Cloth: intatta

    FEEEEEEEEEELS!
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    Kismet
    In persiano Kismet significa destino e tale nome rappresenta il potere mistico che possiede Nasir ovvero la capacità di riavvolgere il tempo di una manciata di secondi per poter in tal modo cambiare il proprio destino. Dal punto di vista pratico non si tratta letteralmente di una preveggenza o di un reale avvolgimento del tempo ma bensì la capacità insita nello spectre di essere in grado di rispondere in maniera efficace a qualsivoglia offensiva che gli venga rivolta contro. Se istinto animalesco fa ciò attraverso l'istinto, le sabbie del tempo concedono tale capacità - che ha tutte le sue limitazioni - tramite una conoscenza degli eventi. A conti fatti è possibile reagire ad un'offensiva non percepibile con i normali sensi in maniera efficace o riuscire a difendersi in parte da un attacco coperto da un'illusione o comprenderne la natura. È ovvio che tutto ciò non è assoluto ma fornisce un vantaggio situazionale non trascurabile.

    Azad e Sephtis
    Si tratta essenzialmente di una coppia di spade persiane che sono da sempre accompagnano Nasir: esse rappresentano l'arma principale con cui lui combatte. Queste due spade dalla lama ricurva sono una diversa dall'altra anche se le due vi sia una certa assonanza. Azad - che in significa Libertà - viene impugnata generalmente nella mano sinistra ed ha una lama lunga circa 85 cm, il lato interno della lama è lineare ed adatto al taglio mentre la parte esterna, per metà è lineare e per metà è seghettato in modo tale da poter strappare letteralmente la carne quando si usa il rovescio della stessa. La seconda spada ovvero Sephtis - che significa morte eterna - ha un lama leggermente più corta ( 72 cm ) ma in compenso è leggermente più larga permettendo fendenti e colpi molto più potenti. La combinazione di queste due armi, accompagnate da una maestria con la spada davvero invidiabile rendono Nasir un combattente di altissimo livello, capace di uccidere anche gli avversari più forti con un solo fendente.

    Majeed
    Appena si concluse lo scontro con Iblis questa fu l'unica cosa che egli disse ad uno sconfitto Iblis, ovvero 'superiore', indicando nella sua lingua una palese supremazia di Nasir nei confronti dello Shayatim ma solo in un secondo momento si rese conto cheDurante il feroce scontro che il suo braccio sinistro venne colpito dall'essenza stessa dello Shayatim. Ora sul suo braccio si possono notare profondi tagli ed una serie di sigilli e rune dorate che si estendono fino alla scapola andando a coprire anche parte della schiena. Quelli non sono tatuaggi ma è il segno della sua lotta con Iblis. Quel braccio non solo gli ricorda quella battaglia ma è anche il simbolo stesso della sua natura in bilico tra l'uomo e lo Jinn. Per farla breve, attraverso il potere presente in quel braccio egli è in grado di richiamare ed evocare tutti i Jinn fedeli ad Iblis o tutti quelli che hanno giurato fedeltà a Nasir stesso. In GdR si tratta essenzialmente della capacità di evocare oggetti o creature legate al mondo dei Geni con i quali lo spectre ha stabilito un contratto.
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    • Maelstrom of Chaos:
    Hades Chapter •

    IV



    Una saetta carica di speranza. L’aiuto di Pandora. La signora degli Inferi giunse in soccorso del dinamico duo, fu allora che Kasimir vide il vero nemico. Un avversario dall’infausto aspetto, capace di logorare la pazienza del russo in un lasso di tempo decisamente breve. Effettuando una capriola lateralmente Yad riuscì a liberarsi per il momento del tutto dalla presa del nemico, una volta in posizione eretta si pulì la polvere di dosso con un plateale gesto di sfida. Finalmente poteva dare un volto, se così lo si poteva definire, al suo personale nemico in quel frangente. Gli angoli della bocca si tesero nel suo classico sorriso.

    Si stava divertendo come un bimbo portato al luna park. Era la cosa migliore che potesse capitargli, almeno sotto diversi punti di vista. Non c’era nulla di meglio che il clangore ed il fracasso della battaglia per dimostrare la propria capacità. Non c’era nulla di più tonificante di una bella guerra tra la vita e la morte, peccato che loro stessi fossero incarnazioni della non-vita. Sapete, no? Gli spectre. Il Basilisco di certo non avrebbe colto tale piccola perla che il destino aveva deciso di offrirgli, ma non sarebbe stato un problema.
    Lanciò uno sguardo alla schiera posta di fronte a lui ed al suo fido compare texano. Ancora una volta, l’ennesima, Kasimir e Grim si trovavano a fronteggiare le difficoltà insieme. Nuovamente in quel giorno infausto e difficile avrebbero collaborato come fratelli. Inclinò il capo in direzione del Gashadokuro, con fare improvvisamente tranquillo, quasi guascone.
    “Chi ne uccide di meno paga da bere all’altro.” Fece strisciare i denti superiori contro quelli inferiori in un sadico sorriso con tanto di mandibola in movimento. “Per me una vodka, liscia ovviamente.” Compì un passo in avanti con l’intento di iniziare la mattanza nel migliore dei modi quand’ecco che avvenne. Quella sensazione. Kas si pietrificò sul posto. Il capo si rivolse a destra, prima, e a sinistra, poi. Un improvviso respiro affannato. Il flusso cosmico di uno di loro era affievolito, a tratti inesistente. Sgranò gli occhi la Stella del Cielo Vittorioso rendendosi conto di quello che stava accadendo, od almeno provò ad ipotizzarlo. Uno degli altri era sul punto di cadere, era quasi giunto alla fine della sua corsa. Non era come se l’era aspettato.

    Da sempre la guerra portava vittime. Da sempre il mero confronto per la sopravvivenza porta a perdite su tutti i fronti. Era il normale scorrere del tempo, ma ci fu qualcosa in quel tonfo al petto che gli fece trattenere il respiro per qualche secondo. Era una sensazione già provata. Un qualcosa di legato alla sua precedente vita, quando ancora non era un seguace degli Inferi. Prima ancora che il tormento del re dei serpenti prendesse piede. Quel giorno era iniziato con un dilemma, sarebbe terminato con una risposta.

    Il petto di Kas venne metaforicamente squartato dalla melanconia del momento. Un animo straziato dal dolore, era quasi palpabile. Come se il minotauro si ritrovasse di fronte a lui, come se potesse vederlo nel suo momento peggiore. Fu allora che avvenne. Fu allora che la scintilla del ricordo prese piede nella mente dell’uomo di origine russa.

    “Zoya.”

    Jqxt1hX
    System of a down - Aerials



    Si ritrovò a sussurrare quel nome dopo tempo immemore. Si ritrovò a rivedere il suo volto dopo… quanto tempo? Non poteva dirlo con certezza. Non poteva nemmeno immaginare di essere in grado di rammentare il volto della ragazzina. Tutto tornava. Finalmente. Le mani nere nella sua prima missione gli avevano dato da pensare, gli avevano messo angoscia addosso.
    Al luna park, alla vista di una bambina apparentemente indifesa, era trasalito come imbambolato e non in grado di prendere il controllo della situazione. Tutto per un semplice motivo: i ricordi avevano deciso di bussare. Avevano deciso di ripresentarsi. Zoya apparteneva al passato, era un mero ricordo di quello che Kasimir si era prefissato di essere nella precedente esistenza; ma cosa ancora più importante: Zoya era sua figlia.

    L’uomo ricordava ancora le fattezze del sangue del suo sangue. Ricordava perfettamente la loro routine giornaliere. Ogni cosa era sigillata nella sua mente. Tutto lo attraversò da parte a parte come una spada dalla lama gelida ed affilata.

    Zoya però era morta. Uccisa. Assassinata. Gli era stata sottratta, per sempre. Il vuoto provato in quel frangente lo aveva cambiato, reso un uomo completamente diverso. Credeva di non essere più in grado di rivivere un dolore simile, si sbagliava. Di grosso. Il dolore dello spectre del minotauro gli aveva suggerito lo stesso senso di privazione e di vuoto della perdita familiare. Strinse i pugni e per la prima volta dalla rinascita Kas smise di ridere. Neanche un minimo sorriso. L’apatia in persona. Le braccia vennero fatte ciondolare lungo i fianchi, come a voler indicare un momentaneo stato catatonico. Perché era accaduto tutto quello? Perché era stato toccato a tal punto. La risposta arrivò semplice, ma perentoria. Lui era parte di quel mondo. Era parte dell’Ade tutto. Era un membro dell’esercito Infernale, non aveva altro. Il nulla lo avrebbe aspettato volentieri, ma non ci teneva minimamente. Quella era la sua seconda possibilità. Quella era la sua occasione di splendere finalmente come da sempre aveva sognato. Un’occasione d’oro. Perfetta per lui e per i suoi colleghi. Fu allora che lo spirito di aggregazione prese il sopravvento nel suo corpo, erano partiti in cinque ed in cinque avrebbero concluso quel giorno maledetto. Era la verità più profondo. A Kas non era rimasto niente. Nessuno. Era un uomo che aveva perduto tutto e che, ora più che mai, stava tentando di ricostruire il suo mondo attorno a poche certezze. Un uomo che aveva ritrovato uno scopo dopo così tanto tempo da non ricordare quanto tempo fosse passato dall’ultima volta in cui s’era sentito bene con se stesso. Quella battaglia sarebbe stata il suo spartiacque tra una nuova vita fatta di gloria e l’anonimato. Quest’ultimo era il più grande terrore per uno come lui. Meglio sentir parlare di sé, nel bene o nel male, che non venir citati affatto.

    “Nessuno rimane indietro.” Lo aveva detto oppure solamente pensato? Non fu in grado di dirlo.

    Mai più senso di perdita. Mai più gente abbandonata indietro a subire le angherie di un destino avverso. Kasimir avrebbe lottato, si sarebbe dimenato e avrebbe fatto sputare sangue al nemico. Già una volta era stato costretto a dire addio a qualcosa di caro, non poteva ripermetterlo. Certo, per lui quel bestione non era nessuno, uno sconosciuto; era quello che rappresentava ad essere importante. Lui era l’emblema dell’Ade in sofferenza. L’emblema di un mondo costretto a rifugiarsi lontano da quel pericolo chiamato Corruzione; questo Kasimir non poteva tollerarlo. Minimamente.

    Questo scossone gli aveva permesso di rammentare parte del suo passato. In fin dei conti gli doveva una sorta di favore dato lo scorrere degli eventi ultimi. Chiuse gli occhi, assaporando il momento ed espirando vistosamente e rumorosamente. La sua prova del nove iniziava ufficialmente.

    Squadrò con sguardo serio il numeroso schieramento di corrotti posti di fronte a lui. Fu un attimo. Il cosmo venne fatto bruciare ed ardere con tutta l’intensità possibile. Scattò in avanti a piena velocità per poi compiere un balzo a quattro metri di distanza dai nemici. Si librò nell’aria leggiadro come non mai, alcuni dei mostriciattoli cercarono di anticiparlo compiendo il suo medesimo movimento. Lui non se ne curò. Mantenne lo sguardo privo di espressione. Allargò le braccia ed attese. I due corrotti gli erano praticamente addosso, quasi sul punto di toccarlo e trascinarlo giù. Magari era quello il piano, oppure era solo un attimo di distrazione: fatto sta che il vento venefico si alzò ancora. Yad allargò le braccia e da esse scaturì una potente folata di vento viola. Il suo fidato vento velenoso ancora una volta giunse in aiuto della causa del Lost Canvas. I due nemici vennero facilmente spazzati via, il tutto mentre la forte folata si indirizzò incontro ai nemici rimasti sul terreno in gruppo. L’intento era il classico, ma con qualche aggiunta. A parte l’avvelenare le schiere corrotte; stavolta avrebbe anche giocato sulla forza delle sue correnti d’aria. Con una leggera fortuna avrebbe spazzato via qualche avversario troppo debole, o forse avrebbe reso loro difficile la mobilità. Insomma: Grim avrebbe avuto vita facile con il tiro a segno. Per finire un bel tocco di classe: l’attacco assunse le sembianze di un Basilisco dalle fauci aperte. Ogni singolo movimento di questo frangente venne portato a termine con supponenza ed arroganza, proprie di chi è padrone di sé. Ogni singolo gesto scandito da un grugnito di compiacimento quasi animalesco.

    Sorrise. Chiaro segno di rinsavimento. Compiendo un avvitamento all’indietro si ritrovò a toccare terra. Non perse tempo e si voltò in direzione di Ethan. I denti bianchi venivano mostrati in un ghigno diverso stavolta, più sadico e malato del solito. Gli occhi, divaricati al massimo e con venatura d’insanità, si conficcarono in quelli del Gashadokuro. “Dobbiamo fare QUELLA cosa. E’ la nostra unica speranza. Lo sai tu. Lo so io. Lo sappiamo tutti.” Non diede tempo all’altro il tempo di argomentare una risposta, non glielo avrebbe permesso comunque. Kasimir iniziò a ruotare su se stesso a grande velocità richiamando tutto il cosmo rimastogli per quel difficile attacco combinato. Difatti quello di prima doveva significare solamente un assaggio delle sue doti, un destabilizzante per quello che sarebbe successo dopo. L’antipasto di una portata principale ricca e piccante. Ogni istante era scandito da un movimento sempre più veloce e celere, ben presto sarebbe arrivato al suo limite. Lì sarebbero iniziate le danze. Non avrebbe permesso a degli usurpatori di infangare il suo della sua terra, della sua casa. Si sarebbe rialzato in qualsiasi occasione. Gli avrebbero potuto amputare le gambe, cavare gli occhi, asportare l’intestino in maniera brutale: qualsiasi cosa. Non si sarebbe arreso, mai. Neanche da morto. Si sarebbe adoperato per dare comunque il tormento ai suoi nemici, seppure fossero privi di qualità caratteriali definite. Lui non sarebbe morto lì e non si sarebbe arreso in nessun modo.

    Lui era il Bogatyr. Il cavaliere delle leggende russe che combatte a testa alta e petto in fuori. Iniziò a ridere nel pieno scorrere del suo movimento. Una risata sguaiata e impossibile a trattenere, di quelle che ti fan dubitare se chi la fa sia o meno sull’orlo di una crisi di nervi.


    0bmN207
    Narrato • PensatoParlato altruiParlato

    Nome Kasimir Yad
    Energia Verde
    Cloth Surplice del Basilisco (IV)
    Stato della Cloth Indossata.
    Condizioni Fisiche Ottimali.
    Condizioni Psichiche Teso. Serioso per lunghi tratti, ma alla fine si lascia andare a delirio per la sua piccola crisi di nervi/mistica.

    Note Pippe mentali. Attacco. Hurr Durr wombo combo in arrivo!

    Abilità
    CITAZIONE
    ♦ Vento Velenoso ♦
    Il Basilisco, una creatura la cui anche sola presenza può essere letale. Difatti la capacità principe dello Specter è quella di poter levare, con la semplice volontà, grandi folate di vento capaci di creare poderosi vortici. Il vento però non è una comune brezza, bensì è denso del veleno della creatura di cui Kasimir porta la Surplice. Il vento violaceo che si innalza quando Yad lo vuole è pregno di questa letale sostanza. E' la maledizione ed il pregio del Basilisco, una creatura che genera attorno a sé solamente terra bruciata e dove l'erba non cresce più rigogliosa. La morte è compagna del servo di Hades che, con un solo battito d'ali, potrebbe portare morte e pestilenza se solo lo desiderasse. Lentamente la salute di chi viene colpito da questa letale capacità peggiora man a mano che più vi rimane esposto. Tra i sintomi possiamo trovare la paralisi, il graduale indebolimento, gravi problemi al sistema circolatorio e via via fino ad arrivare alla morte della vittima (only GdR).

    Tecniche
    CITAZIONE
    ♦ Poisonous Wind ♦
    Il Basilisco alza le sue braccia al cielo richiamando il suo cosmo, lentamente le ali della sua Surplice iniziano a vibrare come se prendessero vita. In realtà è il vento a farle muovere e a dare questo effetto. Solo pochi istanti e poi le braccia vengono calate, gli indici di entrambe le mani puntate verso l'obiettivo. Una forte folata di vento viola carica senza ritegno qualunque cosa davanti allo Specter. Quale è la differenza rispetto ad un altro normale colpo? Semplice. In tale tecnica viene concentrata una maggiore dose di cosmo venefico in quanto chi verrà colpito dalla tecnica vedrà aggravarsi notevolmente la sua condizione derivante dall'esposizione al già più volte citato veleno del Basilisco. La folata di vento lanciata contro il nemico prenderà le sembianze di un Basilisco formato da onde di vento violaceo, ma mano che la creatura si avvicinerà inizierà a spalancare sempre di più la bocca come a voler inghiottire la sua "preda".
    Effetti da esposizione a veleno: Speciale.




     
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    Si stavano divertendo quei due scarsi soldati di Hades. Uno spaccava crani e avvelenava organismi, l'altro bucherellava e sbrandellava corpi a ondate indefinite. Erano probabilmente nella parte più semplice della battaglia, dove i soldati meno pericolosi si riversano, mossi dalla corruzione, per tentare di uccidere e dilaniare qualunque forma di vita e non-vita con addosso una qualsivoglia armatura viola. Ethan Bennet aveva acquisito la capacità di inserire blocchi mentali direttamente nel suo cervello, alienando la paura e il panico, diventando una calma postazione di tiro dalla mano di marmo. Nulla sfuggiva dalla bocca di fuoco delle sue armi, nulla schivava il cosmo viola alla sua massima velocità. Nulla, se non quello strano mostro dalle fattezze vegetali, poteva dare lui, anzi loro, fastidio.

    Si sentivano dei tra gli dei, nonostante fossero poco più che meri combattenti con qualche capacità in più agli altri. O almeno questo era quello che il ladro pensava di se stesso. Un brutto suo difetto è sempre stato quello di sottovalutarsi enormemente. Forse per non rimanere deluso nel caso la propria performance non risultasse all'altezza della situazione, forse per non darsi false speranze, forse per una semplice mancanza d'autostima.

    Vide il russo girarsi verso di lui con la solita faccia da schiaffi che si sarebbe preso senza alcun dubbio una volta terminato quell'incubo. Perché era così convinto del fatto che sarebbero usciti indenni da lì? L'auto condizionamento mentale poteva forse funzionare con qualche poliziotto dal grilletto facile in scarica adrenalinica, difficilmente avrebbe portato qualche risultato contro uno tsunami di abomini corrotti capaci di cancellare l'esistenza di qualsiasi cosa vengano a contatto. Sarebbe morto senza neanche urlare un grido di dolore, in quello stato mentale.

    “Chi ne uccide di meno paga da bere all’altro.”

    La voce secca e convinta di Kasimir lo riportò alla realtà, come se il volume di un televisore tornasse improvvisamente a livelli normali, tornò nuovamente a sentire il fracasso e le urla della battaglia, mentre le pupille si allargavano per mettere a fuoco il circondario. Sentiva un fremito nel nucleo della sua stessa anima, una sensazione d'insicurezza proveniente direttamente dalla fonte dei suoi poteri, dal epicentro del suo cosmo.
    Si portò due dita alla tempia cercando di assopire o quantomeno ignorare tali sensazioni, ricambiando l'amico con una risatina veloce e nervosa.

    “Per me una vodka, liscia ovviamente.”

    Ethan sorrise falsamente. “Sei sempre il solito sbruffone. Ho contato tutto sai? Sono avanti di ben 6 cadaveri, sei lento tovarish.”

    Non lo sentì neppure. Era troppo instabile emotivamente per arrivare alle orecchie dello slavo, tutta la sicurezza di qualche minuto prima stava scemando lentamente, in previsione di una tragedia improvvisa come un fulmine in un soleggiato giorno d'estate.

    Jqxt1hX
    Motoi Sakuraba - Great Grey Wolf Sif



    Il campo visivo era ovviamente ridottissimo, non vide cosa successe, ma lo sentì come se fosse stato a due metri dal minotauro. Come una candela sotto la pioggia, il suo cosmo si spense in un batter d'occhio, gettando rabbia, tristezza, rammarico, ira nel cuore dei quattro combattenti rimasti. Sapeva che tutti stavano provando ciò che stava provando lui. Kasimir era diventato una statua dal viso di pietra, non un sorriso, un ghigno, nulla.

    Non lo conosceva il minotauro, anzi. Ma sapeva benissimo che forse più devoto di lui all'oscura signora non c'era nessuno. Hades era il dio che gli aveva donato i poteri ma Pandora era colei che gli aveva donato l'umanità.
    In quel mondo di deformità e follia, la forma umana è un dono più prezioso della vita stessa. In migliaia preferirono morire da uomini piuttosto che da mostri.

    Grim, il Gashadokuro, lo scheletro mangia uomini, l'enorme gigante d'ossa divoratore di persone sentì le ginocchia perdere forza, cadendo su una di esse. Si appoggiò con l'avambraccio su quella ancora stabile, osservando il terreno attonito.
    In cinque le probabilità di riuscita erano in percentuale a cifra singola, con la perdita di uno Spectre si avvicinavano pericolosamente allo zero.

    “Ma non è zero.”

    Il battito cardiaco rallentò, invadendo i timpani e le altre ossa delle orecchie, rimbombando nella corteccia cerebrale dell'uomo. La vista si fece annebbiata in una frazione di secondo, per piombare poi nel buio più assoluto.

    Una ad una, galassie grosse come biglie e stelle lontane apparvero intorno a Grim tornato in giacca e cravatta, mentre la sua armatura si staccava dal suo stesso corpo e contro la sua volontà. I pezzi rotolarono qualche metro più avanti fino a cadere in un baratro invisibile a occhio nudo.

    Qualche secondo dopo, un tremito nell'inesistente terreno introdusse l'enorme figura scheletrica che risaliva il burrone nero pece appoggiando prima la gigantesca mano sul bordo di esso, poi con incredibile agilità, prostrarsi di fronte allo Spectre, in tutta la sua iraconda grandezza. Di esso si vedevano solo le braccia, il capo e parte della gabbia toracica. Troppo grosso per rientrare nella visuale di un semplice umano. Stava sognando? Aveva finalmente perso la testa? Era una allucinazione? Rimase pietrificato mentre provava finalmente terrore puro dopo chissà quanto tempo.

    “La possibilità di riuscita non è zero, Ethan. Non ti permetterò di arrenderti finché non perderai anche l'ultima goccia di sangue, noi che del sangue non ne abbiamo bisogno.” Una voce calda e tranquilla, quasi paterna.

    “Ormai è molto tempo che siamo diventati una cosa sola, io e te. È arrivato il momento di accantonare i tuoi infantili e avidi desideri di ricchezza e denaro. L'unica cosa che ti deve interessare è la riuscita della Causa. La Causa per la quale combattiamo noi tutti servitori di Hades, svegliati Ethan, svegliati una seconda volta. Sfrutta ciò che sei, ciò che sei diventato. Diventa la Stella della Terra Robusta, diventa la fame. Sii affamato. Sbava, devi bramare la carne delle tue vittime, devi divenire lo scheletro errante, non solo sfruttarne le capacità. Arrabbiati Ethan di Dallas, rimuovi i legami umani da te imposti nella tua stessa mente. Diventa una bestia.”

    L'indice e il pollice del mostro presero in una stretta e dolorosa presa la testa dell'uomo, costringendolo a gridare di dolore e disperazione.

    “Smettila di auto commiserarti idiota! Non sei inutile, non ti ho scelto perché sei vestito bene. Senza di te oggi gli eventi avrebbero preso svolte ben diverse, tu stupido ragazzino piagnucolante. Osserva il Basilisco!”

    Ora il Gashadokuro stava urlando, un timbro vocale che fece uscire copiosi rivoli di sangue dai padiglioni auricolari di Ethan.
    Kasimir apparve in una finestra nel buio quasi come una registrazione di una telecamera di sicurezza. Fiero, spavaldo, sicuro di se, spazzava via corrotti come foglie autunnali. Diamine se lo invidiava, era il Basilisco fatto e finito, leggiadro come una piuma nelle sue correnti velenose.
    E Bennet cos'era? Un impaurito trent'enne con un passato criminale di cui vergognarsi infinitamente. Eppure, se avesse potuto tornare indietro, lo avrebbe fatto di nuovo.
    Forse era quello il segreto della sua casta. La persistenza. Non puoi uccidere ciò che è già morto, puoi solo rallentarlo. Gli Spectre sono una forza che va oltre la semplice esistenza terrena, non esistono in una sola dimensione. Uccidine uno e tornerà a infliggerti il doppio di ciò che gli hai inflitto. Non è possibile fuggire dai servitori di Hades, non è possibile sfuggire alla morte.

    Jqxt1hX
    Shirō Sagisu - The Beast II



    Una scintilla partì dal cervello di Ethan, una scossa d'adrenalina che portò il sangue a temperature pericolose, ogni muscolo teso e rigonfio di potenza.

    “Così... Siiii... Infuriati, per il tuo signore, per te stesso, mangia, divora, diventa un mostro! Diventa il Gashadokuro.”

    Non seppe mai se quell'esperienza era genuina o solo una visione creata dalla sua ormai instabile psiche, ma di certo lo aiutò a portare a casa qualche risultato.

    Il buio scomparve, davanti a lui solo una scena di guerra dipinta di rosso causata dal sangue iracondo iniettato nelle vene oculari. L'armatura al suo posto, la maschera ben fissa sulla sua faccia.

    Un Kasimir ballava una danza mortuaria davanti a se.
    Grim allargò le gambe e inclinò la schiena facendo penzolare le braccia in avanti, nessuno pensiero attraversava la sua mente se non una parola tanto corta e semplice quanto eccitante.

    KILL

    La mandibola della maschera si spezzò mentre i denti viola di fibra di vetro si distaccavano come se animati autonomamente. Dietro di essi, la vera mandibola dell'uomo, questa volta ricolma di denti aguzzi che spuntavano dal buio dell'elmo di metallo. Le cavità oculari prima oscure, si accesero come supernova rosse in meno di una frazione di secondo.

    Kasimir atterrò dopo l'ennesima piroetta, girandosi di scatto verso un animale corazzato che una volta era considerabile suo amico. Sorrise, sapeva bene cosa sarebbe successo da quel momento.
    Il Basilisco era il Basilisco e il Gashadokuro era il Gashadokuro. Tutto era corretto nella scacchiera degli eventi.

    “Dobbiamo fare QUELLA cosa. E’ la nostra unica speranza. Lo sai tu. Lo so io. Lo sappiamo tutti.”

    La testa del texano, prima rivolta a terra, scattò in direzione del russo con un grugnito mentre le due sfere rosse lo fissavano spalancate.

    Kas cominciò a girare su se stesso, chiaro segno per il berserker americano, che capì tutto col suo ultimo barlume di lucidità.

    Grim scattò in direzione del collega, qualche corrotto minore spuntò di fronte a lui, finendo dilaniato dalle fauci affamate della sua armatura, sputando pezzi corrotti in giro, in un meccanismo di auto-difesa dalla contaminazione che avvolgeva ormai tutto il globo. Purtroppo, non poteva ingerire niente di tutto ciò, nonostante l'incredibile e improvvisa fame gli stesse attanagliando le interiora.

    Con la corazza ricoperta di sangue ovviamente non suo, riuscì fortunatamente a saltare in groppa del russo, agganciandosi saldamente con le gambe.

    Grim urlò, un lamento gutturale e duraturo che si propagò per decine di metri in tutte le direzioni.

    Cominciò a sparare nel senso di rotazione varie salve di cosmo per aumentare ancora di più la velocità della coppia, che superò in poco tempo la velocità del suono, raggiungendo la massima velocità raggiungibile, creando un suono simile a quello emanato dalle turbine degli aerei da combattimento. Ogni piccolo corrotto che tentava di avvicinarsi diventava coriandoli grazie alle centinaia di proiettili di cosmo rilasciati dallo Spectre.

    Kasimir cominciò ad avvicinarsi all'obiettivo principale, il golem botanico che stava creando fin troppi problemi al duo. Tenendosi a una distanza di quindici metri circa, cominciò a girare non solo su se stesso, ma anche intorno ad esso. Dopo aver sparato altre enormi salve per mantenere stabile la velocità, Grim creò due grosse mitragliatrici da supporto di fanteria, una per mano, utilizzando un'enorme quantità di cosmo. Sparò per svariate decine di secondi urlando con
    la totalità della sua capacità polmonare mentre i due roteavano intorno al grosso nemico, sollevando nubi di fumo e creando crateri tutt'intorno.

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    Narrato - "Parlato" - "Parlato" - "Parlato Altri"

    Nome - Ethan Bennet
    Energia - Verde
    Surplice - Gashadokuro {IV}
    Casta - Spectre di Hades
    Status Fisico - FAME
    Status Mentale - Furia cieca
    Status Surplice - Indossata

    Riassunto Azioni - Super mega schema

    Abilità
    Inside Man: Sfruttando il cosmo intorno a se e sintonizzandosi perfettamente con la sua armatura, Ethan riesce a modificare il proprio aspetto fisico o quello di una persona consenziente semplicemente guardandola, garantendo l'alterazione di voce/odore/sensazioni tattili. All'occorrenza riesce anche a diventare quasi trasparente, diventando limpido e riconoscibile a occhio nudo solo se esposto a luce solare e/o diretta.

    Iron Man: Dopo tutti questi anni a schivare e accogliere pallottole in posti scomodi della gabbia toracica, grazie alla sua armatura Ethan ha sviluppato un'incredibile resistenza ai colpi di vario genere, che siano da fuoco, taglio o contundente. Ciò gli permette di fare uno sforzo in più rispetto a chi, come succede il più delle volte, cade al primo 9mm nella spalla, o martellata sulla fronte, o coltellata nella pancia; cosa non deve fare un onesto rapinatore al giorno d'oggi per restare vivo!

    Tecniche
    Pumping-Iron:
    Grim odia rivelare la sua vera forma, ma se la situazione lo richiede, se è sommerso di nemici o se vuole solo fare spettacolo, un mezzo busto gigante di Gashadokuro esce dal corpo del ladro come un'aura esplosiva, flettendo i muscoli delle braccia verso l'alto. Consumatasi l'esplosione di cosmo, lo scheletro scompare.

    Overkill: Grim non sa cosa significhi lanciare palle di cosmo, quindi si rifugia nelle forme ben impresse nella sua mente, forme che prendono sembianze solo estetiche nelle mani del ladro, come fumo nero condensato. Le armi che crea non sono costrutti, ma solo un ricordo visivo di ciò che usava al lavoro, per avere una maggiore familiarità in fase di mira e dosaggio del cosmo. La varietà delle sagome spazia nella categoria di tutte le armi da fuoco da fanteria moderne e non. I proiettili sparati con tale tecnica possono avere effetti penetranti e successivamente deflagranti nel caso il bersaglio venga colpito.

    Counter-Strike:
    Metà dell'enorme gabbia toracica del Gashadokuro si crea attorno al fianco desiderato di Grim, un enorme braccio scheletrico collegato alla clavicola. Chiudendo le dita, può sferrare un potente pugno con range pari a quello consentito dal livello di energia attuale del ladro. Una volta completato il movimento, sia che vada a segno o meno, il braccio scompare. L'effetto è solo contundente.

    Hard-Boiled:
    Variante di Counter-Strike: Il pugno parte verso l'avversario aprendo la mano all'ultimo momento esattamente sopra di esso. Sfruttando l'effetto sorpresa, falangi e metacarpi si smontano cadendo a terra, esplodendo all'impatto.


     
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    Maelstrom of Chaos: Hades Chapter



    Tor'kat'Dores:

    Fa molto male.
    Molto più male di come l'aveva immaginato.
    Molto più male di quello a cui si era preparata tutto questo tempo.
    Pandora sente come se una mano le stringesse la bocca dello stomaco mentre un'altra le afferra il cuore stritolandolo. Una parte di lei viene distrutta quando il Minotauro, con ferma decisione, pone fine alla sua vita.

    Le lacrime esplodono sul suo viso mentre con un tonfo secco il suo spectre cade a terra. Cade di fianco a lui lentamente noncurante della barriera che si sta frantumando: tra poco i corrotti le saranno addosso.

    Sapevo che non mi avresti lasciata da sola...Amico mio.


    Pandora sussurra una formula in una lingua antichissima. I simboli sul pavimento si illuminano nuovamente.

    "Per ottenere qualcosa bisogna dare in cambio qualcosa che abbia il medesimo valore."


    La barriera viene sfondata. Pandora prende il suo tridente dalle dita rigide di Modrock. Il suo cosmo divampa. I corrotti s'immobilizzano per un attimo che dura un'eternità.

    Si punta una lama alla gola, e taglia con decisione.

    Una luce rossa illumina a giorno il tribunale. La corruzione che prima scorreva imperterrita si arresta, e lo squarcio nel cielo del lost canvas viene richiuso mentre il cosmo di Pandora cessa di esistere.

    Una vita assicura una vita di protezione.
    Un legame è per sempre.



    ***


    Gaz

    Quando la lacrima tocca l'ultima ciotola l'Angelo della Disperazione prende improvvisamente vita.
    Lentamente si mette a pregare in ginocchio e dalle sue mani si dipana una luce abbagliante che inghiotte tutto nel suo bianco. Le statue arretrano dal tuo corpo, ma la luce crea problemi anche a te: ti acceca talmente tanto che non ti è possibile vedere nulla di quello che accade, puoi solo sentire.

    TAM
    TAM
    TAM
    TAM TAM
    TAM TAM TAM


    Passi che fanno tremare il terreno e sempre più veloci. Il pavimento trema come se stesse per collassare. Un suono di una moltitudine di cocci rotti e la sensazione di pietre che volano di qua e di là.

    Hades si muove.

    Hades è di nuovo libero. Hades sta distruggendo tutte le statue che incontra. Mano a mano che prosegue con la distruzione senti che il suo cosmo di fa sempre più potente, come se il contenuto delle statue lo nutrisse.

    Ma Nasir questo non lo può vedere, perché Nasir è cieco.

    ***

    Gorth, Nanopod, Egli.

    Vedete chiaramente lo squarcio nel cielo del lost canvas che viene riparato dall'esplosione di cosmo di Pandora, lo stesso cosmo che si spegne pochi secondi dopo. Ormai la Corruzione non affluisce più liberamente sul campo di battaglia, ma i nemici da sconfiggere rimangono tanti.

    L'offensiva di Kasimir e Grim ha spiazzato lo spirito della natura e non solo: esso ha preso fuoco, consumandosi lentamente e facendo bruciare anche i vari rovi sparsi qua e là sul campo di battaglia, rendendo tutto un delirio di fuoco e fumo.

    Lo stesso Diablos che sputava lava ha contribuito notevolmente in questo, ma quando Druj lancia la sua offensiva esso diventa di nuovo di dimensioni normali e arde nel suo stesso inferno, segno che il controllo non è più così stabile.
    Fra le colonne del tribunale, qualcosa si muove.

    Una figura incappucciata manda un messaggio telepatico oscuro ed inquietante a tutti voi.

    ...Cercate ancora di sopravvivere? Siete patetici. Cosa potrete contro...loro?

    Dalla porta del tribunale escono due ombre, una più grande e una più esile.
    Sembrano proprio Modrock e Pandora! Il loro cosmo però non si riesce ad avvertire.
    I loro volti e le loro movenze sono strane. Il loro corpo è diviso in due, una parte è completamente nera...corrotta. L'altra è pallida e cadaverica.

    Subito dopo una luce fa risplendere il cielo dall'obelisco di Mnar, segno che Nasir è riuscito nella sua impresa. Ora tutti sentite vivo il cosmo di Hades.




    O67m06K




    Tor'kat


    I'm sorry! Sei fuori per questi ultimi turni. Ma una nuova avventura è in serbo per te! <3

    Gaz

    Sei cieco, si. Ma Nasi8r non tarderà nel capire che deve aiutare Hades ba sfasciare tuttoi per ricaricarsi, o sbaglio?

    Per gli altri...Oh guys. Avete un intero campo da battaglia sul quale agire. Decidete se volete abbattervi con Gorth sull'evocatore o se...Beh. Avete capito, no?

    Siamo in dirittura d'arrivo.



    Edited by *Susu* - 26/6/2015, 09:32
     
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    MAELSTROM OF CHAOS: HADES CHAPTER
    post V

    Nasir aveva chiuso gli occhi e non comprese esattamente cosa stava accadendo intorno a lui, gli istanti successivi furono interminabili: era come se quella lacrima ci avesse messo anni prima di cadere nella ciotola e liberare Hades da un giogo che gli evitava di intervenire ma lo Spectre non poté vedere nulla, non si rese conto di come s'era mosso l'Angelo della Disperazione.

    Una luce immensa.
    Le statue che si allontanano.
    Un rumore di passi in armatura pesante.

    Per quanto poteva essere strano queste tre cose erano strettamente - e maledettamente - collegate tra di loro. Ci volle un po' per comprendere cosa fosse accaduto. Istintivamente si portò le mani al volto, cercando di coprirsi da quella luce accecante e senza dare nell'occhio si asciugò il viso. Poi quel cosmo che possente si palesa, finalmente lo percepisce chiaramente e con nitidezza.

    «Vostra Maestà, si è fatto un po' desiderare» si, Nasir lo sapeva che non poteva rivolgersi ad Hades in quel modo, se ci fosse stata Naima l'avrebbe zittito al "V" ma che ci poteva fare? Ad un passo dalla morte sentiva il bisogno profondo di fare una battuta di spirito, inopportuna e fuori luogo. Quanto amava farlo, quanto lo sollazzava!

    Lentamente si alzò in piedi e se non fosse stato per Bheram - che in realtà non se n'era mai andata - sarebbe caduto a terra, del resto non era ancora abituato a stare senza vista. «Chiamo i ragazzi Nasir, si occuperanno loro mentre tu cerchi di riprenderti».

    No, lei non avrebbe detto nulla, nessuna battuta, nessun battibecco davanti ad Hades. «Lascia stare amica mia, mi devo sfogare».

    Estrasse le due spade cercando di bilanciare il peso e di abituarsi a quella strana condizione. Mosse la gamba destra e riuscì a stare in piedi, mosse la gamba sinistra senza cadere. Lentamente il suo corpo cominciava a muoversi cercando di orientarsi con l'udito, senza curarsi della mancanza di luce. Una delle due spade sibilò veloce contro una delle statue.

    «Ora vediamo quanto ti diverti»

    E tutto ebbe inizio, cominciò a distruggere quelle statue, quanto più ne poteva. All'inizio lo fece per pura vendetta contro quelle cose che lo stavano per uccidere ma dopo la terza cominciò a percepire una grande energia che fluiva fuori dalle stesse e si dirigeva verso un punto specifico: Hades.

    E fu così che cominciò una furiosa danza tra cocci rotti e pietanze per il Dio dell'Oltretomba.


    narrato | « parlato » | « bheram » | telepatia
    D7KzfVe

    Riassunto Azioni

    STATUS FISICO | buono
    STATUS PSICOLOGICO | in ottimo stato
    STATUS SURPLICE | intatta

    FEEEEEEEEEELS!
    Abilità
    KISMET | Nel corso dei secoli Nasir si è spostato svariate volte tra il mondo degli uomini e quello dei Geni. In principio questo gli ha creato non pochi problemi in quanto ciò che vedono i Jinn è ben diverso da ciò che riescono a vedere gli uomini. Col tempo la sua visione delle cose è mutata, è riuscito a comprendere in che modo i Jinn vedono, attraverso il loro potere e tutto questo tempo lo ha reso molto simile ad un Genio. Ora le sue percezioni sono tali da permettergli di vedere ciò che è nascosto, occluso alla vista degli uomini. Tutto ciò, unito ad una capacità analitica e una conoscenza molto vasta gli permette di riconoscere e stimare un pericolo semplicemente guardandolo per qualche istante. Questa capacità permette di fatto a Nasir di comprendere la natura di una tecnica o capire un movimento semplicemente osservando. Ciò ovviamente non lo rende infallibile ma permette a Nasir di prepararsi ad uno scontro nel migliore dei modi.

    AZAD & SEPHTIS | Si tratta essenzialmente di una coppia di spade persiane che sono da sempre accompagnano Nasir: esse rappresentano l'arma principale con cui lui combatte. Queste due spade dalla lama ricurva sono una diversa dall'altra anche se le due vi sia una certa assonanza. Azad - che in significa Libertà - viene impugnata generalmente nella mano sinistra ed ha una lama lunga circa 85 cm, il lato interno della lama è lineare ed adatto al taglio mentre la parte esterna, per metà è lineare e per metà è seghettato in modo tale da poter strappare letteralmente la carne quando si usa il rovescio della stessa. La seconda spada ovvero Sephtis - che significa morte eterna - ha un lama leggermente più corta ( 72 cm ) ma in compenso è leggermente più larga permettendo fendenti e colpi molto più potenti. La combinazione di queste due armi, accompagnate da una maestria con la spada davvero invidiabile rendono Nasir un combattente di altissimo livello, capace di uccidere anche gli avversari più forti con un solo fendente.

    MAJEED | Un tempo Nasir, grazie a ciò che avvenne nello scontro con Iblis, aveva la capacità di richiamare sul campo di battaglia dei Jinn, i quali combattevano in nome suo ma col tempo - in particolare con l'avvento dell'Armageddon - questa sua capacità venne meno; fu allora che grazie all'intervento di Bheram i due riuscirono a trovare una soluzione alternativa a quel problema. Le essenze dei Jinn vennero imbrigliate ed incanalate in potenti oggetti che facevano da tramite tra tali entità e Nasir. In questo modo egli non fu più in grado di richiamarli dal loro mondo ma ne usava le capacità richiamando il loro potere, la loro essenza dentro il suo corpo. Questa capacità, per quanto particolare è comunque da considerarsi una variante di evocazione che potremmo definire trasmutazione; nello specifico lo spectre e il Jinn diventano una cosa sola permettendo al Principino di usare le capacità uniche dell'evocazione. Ovviamente gli usi di tali capacità sono basilari ed è possibile usare sempre e comunque una evocazione alla volta, bloccando di fatto però l'uso di evocazioni per richiamare i Jinn sul campo o per creare armi e armature.
    Tecniche

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    ~ Maelstrom - V ~




    *Il Diablos iniziò improvvisamente a rimpicciolire e a prendere fuoco fino a consumarsi.
    Il suo assalto all'evocatore aveva avuto effetto?
    Non riusciva a capirlo, qualcosa era cambiato nuovamente, qualcosa che interferiva con le sue percezioni.
    Una seconda fitta, più estesa e potente della prima. lo costrinse a reggersi con forza alla sua creatura per non precipitare.
    La pressante presenza della Corruzione era cambiata, era divenuta statica.

    Pandora ha avuto successo...

    Pensò, senza però gioire.
    Aveva capito quale prezzo l'Oracolo aveva dovuto pagare.
    La vita di quella donna, così come il suo potere era strettamente legato al dolore.
    La sua storia era cessata con la perdita di qualcosa di caro, così come era iniziata.

    Non ebbe altro tempo per pensare al triste destino della loro signora, poiché sebbene interrotto il flusso di Corrotti di essi rimanevano moltitudini.
    La sua evocazione intercettò e smembrò varie creature volanti, mentre continuava a volteggiare sull'esercito di non morti che senza sosta impattava contro il fronte avversario, aggiungendo alle sue fila i caduti nemici.

    Il suo obiettivo non era cambiato, l'Evocatore rimaneva ancora il loro pericolo maggiore.

    Un'altra sensazione colpì improvvisamente la sua mente.
    Il suo nemico gli stava parlando, stava parlando a tutti.

    Perché mostrarsi? Perché questo cambio di strategia?

    Più che del contenuto Gorthaur era allarmato per la comunicazione stessa.
    Cosa lo rendeva più spavaldo? Aveva perso il suo esercito infitito, solo un vantaggio superiore a ciò avrebbe potuto spingerlo a mostrarsi...

    Poche volte lo spectre aveva conosciuto la sorpresa e lo sgomento.
    Ebbene, il vedere Pandora e Modrock nelle mani della Corruzione si aggiunse a questi rari momenti.

    Le mani avvolte nei guanti artigliati della surplice si serrarono con forza e odio, tanto da causare un fastidiosissimo stridio.

    Che fare?

    Non poteva far affrontare agli altri spectre l'evocatore.
    Se disponeva della forza di gestire e manipolare un esercito infinito di corrotti rappresentava una sfida troppo ardua.
    Non poteva nemmeno spingerli ad affrontare Modrock e Pandora.
    Poi lo sguardo cadde sulle loro strane sembianze.

    Forse...

    Un pensiero balenò e sorrise, di un sorriso compiaciuto.

    Se son...

    Non riuscì a concludere la considerazione che un nuovo evento lo colse alla sprovvista.
    Una potente esplosione di energia spirituale investì ogni cosa. Si strinse con ancor più forza alla sua evocazione e sollevò il braccio sinistro per coprirsi il volto.

    L'Obelisco di Mnar era tornato a fluire nella giusta direzione.

    Quel pazzo c'è riuscito

    Rise pensando a Nasir, poi percepì un'altra ondata spirituale, questa volta proveniente da una singola fonte.

    Ade!



    Ora anch'essi disponevano di un vantaggio considerevole.
    Se il suo avversario aveva abbandonato le finezze tattiche per schiacciare con la sorpresa e la forza gli Spectre, anche lui poteva fare lo stesso.
    Era tempo di comunicare telepaticamente agli altri.*

    Kasimir, Grim, convergete su Pandora e Modrock.
    Fatevi strada tra le forze nemiche e intercettateli, dobbiamo capire quanto la Corruzione sta facendo presa su loro.
    L'azione deve essere di contenimento nel caso si rivelino ostili.


    *Doveva sperare che i suoi compagni riuscissero nell'impresa di contenere quelle due potenziali minacce giusto il tempo che gli bastava per eliminare l'Evocatore.

    Un piccolo stormo di Diablos lo colse sul fianco sinistro.
    L'evocazione virò con forza facendolo precipitare per qualche decina di metri, prima di riuscire grazie alle ali della surplice a risalire sulla sua creatura.
    Il mostro prese a muovere con estrema forza le numerose ali e come un proiettile si scagliò verso i corrotti, quando, appena prima dell'impatto, divenne fumo nero.
    Gorthaur spingendosi sulla sua schiena si era portato oltre la formazione avversaria e in frazioni di secondo quel fumo nero andò a formare una lunga spada nera, composta da numerose ossa intrecciate.
    Con due rapidi tagli colpì alle spalle i Diablos, facendoli a brandelli.
    Raramente si spingeva a richiamare la sua arma, ma la reazione doveva essere brutale.
    La Corruzione, qualsiasi cosa fosse, doveva ricordare con precisione cosa significava affrontare gli Spectre, cosa significava affrontare la Morte.

    Individuò tra le colonne del Tribunale il suo bersaglio.*

    ADE E' CON NOI!

    *Gridò scuotendo l'animo blasfemo del suo esercito, che prese a ruggire e a sibilare con la medesima veemenza, dando l'impressione di essere un mare in tempesta che ulula vorace desideroso di divorare ogni cosa.

    Lo spectre iniziò a bruciare con forza il suo cosmo, avvolgendosi di fiamme violacee che si estendevano oltre l'estremità delle sue ali, facendolo sembrare un angelo oscuro.
    Dall'elmo a forma di teschio fuoriuscivano pennacchi di fumo oscuro, che si agitava e saliva al cielo in modo incostante, come se l'aria cercasse di evitare il suo contatto.

    Batté le alì per portarsi ancora più in alto poi, con una potente spinta alla velocità della luce, iniziò a precipitare verso l'Evocatore.
    Ad occhi esterni, capaci di intravedere cose muoversi a tali velocità, doveva sembrare come una nera stella cadente, la cui scia di morte, densa e cupa, tardava a disperdersi.

    L'obiettivo era semplice e definitivo.
    Attaccare un nemico dall'alto era pericoloso, rendeva vulnerabili a contrattacchi ed il nemico poteva evitare un assalto così evidente.
    Tuttavia il cosmo che l'avvolgeva e la velocità si sarebbero rivelati scudo efficacie e una volta che la lama avesse toccato anche solo il terreno una terribile esplosione di necrocosmo si sarebbe generata, investendo qualsiasi cosa nel suo raggio d'azione.

    Era pronto a distruggere buona parte del Tribunale e tumulare sotto di esso i suoi nemici.

    Certamente Kazue non avrebbe avuto di ché obiettare.*




    <span style="display:block;float: right; margin-left: 50px">CW2J2


    Ω Legenda: *Narrato* Pensato Parlato

    Ω Surplice: Druj Nasu, Liv VI

    Ω Energia: Viola

    Ω Riassunto: Dopo esserci liberato di qualche Diablos e aver comunicato ai compagni, Gorth si lancia in un massiccio attacco brutale e ignorante diretto all'Evocatore

    Ω Stato: Determinato a dar fondo a tutte le sue forze

    Ω Abilità: Istihlāk, Potere della MorteΩ
    Ogni guerriero sacro dispone di un Microcosmo, chiamato più semplicemente Cosmo, che gli permette di richiamare l'energia mistica del creato e a volte di dominare particolari abilità.
    Il Microcosmo di Druj dispone di una caratteristica soprannaturale unica e micidiale, che lo rende la manifestazione stessa del principio della Morte.
    Il suo colore e piceo e si manifesta in una sorta di miasma.
    Oltre alla normale potenza d'impatto egli è in grado di accelerare il principio di decadimento di ogni cosa con cui viene in contatto, che si tratti di materia o di energia.
    A seconda di ciò che viene toccato, il processo di dissoluzione e decomposizione cambia: l'energia cosmica avversaria si disgregherà fino a disperdersi, la terra marcirà fino a sciogliersi, l'acqua diverrà stantia ed evaporerà, il fuoco e il vento perderanno la loro forza e si estingueranno, i corpi privi di adeguata protezione invecchieranno andando incontro ad una rapida decomposizione fino a divenire poltiglia e in fine cenere, la luce così come la sua assenza si disperderanno e le onde di vario genere si distorceranno fino a tacere in un silenzio mortale.
    Ogni cosa che esiste è destinata a decadere e a dissolversi.
    Il corpo dello spectre è formato da tale cosmo oscuro, per cui da ogni sua ferita fuoriesce un nero liquame che ne contiene la forza dissolvente.



    Iḵẖtirāt̤ Ahl Hafir, Spada del Signore delle Tombe
    Gorthaur richiama le anime e i corpi dei defunti e dei nasu fondendole in un rituale blasfemo.
    Tale rituale crea una spada dalla forma variabile, che può andare da un'arma a due mani fino a un pugnale (la forma è decisa al momento della creazione).
    Questa particolare evocazione non ha volontà propria ne può muoversi autonomamente, sebbene la quantità di anime presenti in essa mantenga una parte della propria consapevolezza. Ciò fa si che non vi sia il collegamento con lo spectre come per le altre evocazioni.
    Abilità: Arma




    Edited by Gorthaur - 6/7/2015, 18:53
     
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    ☣ Maelstrom of Chaos: Hades Chapter
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    La mente di Grim rimase offuscata per parecchi minuti, prima durante e dopo la tecnica effettuata col suo collega del Basilisco.
    Al termine della trottola a proiettili il ladro cadde rovinosamente sul terreno continuando a urlare e gorgogliare col sangue pompato nelle vene alla stessa pressione di una tubatura da diga.

    Continuò a muoversi come un animale tra le fila di corrotti che inondavano il campo di battaglia, sia figurativamente che letteralmente grazie all'operato del Druj Nasu che intanto riduceva letteralmente in poltiglia i corrotti che non riuscivano a rientrare tra le fila del suo esercito di non morti.

    Continuò così mentre Grim strappava braccia e le usava per picchiare il prossimo in una furia che termini come cieca e incontrollabile non fanno assolutamente fede alla descrizione.
    Avrebbe anche continuato fino a un possibile breakdown energetico, finché il suo organismo non avesse utilizzato fino all'ultima goccia della poca energia che gli rimaneva. Ormai la battaglia stava durando da parecchio tempo e le capacità dei sopravvissuti rimanenti andavano via via a scemare, intaccate dalla stanchezza.
    Ma tutte le cose belle son destinate a terminare prima o poi e il semaforo rosso di quella rampage disumana lo diede l'improvvisa scomparsa del cosmo della sua signora, di Pandora.

    Pandora deceduta? No, non era possibile. L'ultima, anzi l'unica speranza per il tribunale sparì come polvere al vento.
    L'incredulità iniziale fece spazio alla ragione mentre entrambi gli emisferi della ragione riprendevano il controllo sulle parti più primordiali del cervello di Ethan, che cadde sulle sue ginocchia.
    Osservò le proprie mani, anzi le proprie braccia fradicie di sangue fino al gomito, come se avesse strappato crudamente e crudelmente delle interiora con la sua sola forza; stava cominciando a realizzare che probabilmente era quello che era successo davvero.
    Sentì un prepotente conato di vomito risalire l'esofago, si coprì la bocca con il bicipite, l'unica parte ancora relativamente pulita degli arti superiori, osservando il terreno fangoso misto sangue sotto di se mentre la battaglia imperversava intorno a lui, mentre Kasimir continuava a lavorare.

    Patetico, gli unici danni che era riuscito a causare li creò solo perdendo il lume della ragione. Forse era davvero così incredibilmente inutile alle file di Hades. Forse il Gashadokuro, quella apparizione mentale aveva semplicemente mentito per salvarsi l'inesistente pellaccia.

    Hades, il dio per il quale tutti stavano rischiando la propria vita, lo stesso dio che donò a tutti un nuovo scopo esistenziale, colui che garantiva l'equilibrio vita-morte, esistenza-oblio.

    Fino a quel momento non aveva idea di come fosse il cosmo del suo signore, relegato in chissà quale prigione a lui oscura, prigione sconfitta e distrutta da quel pazzo di Nasir, che nella sua lucida “inusualità” riuscì, parve, a liberare il loro signore.

    “Hades è libero...”

    No, non andava bene così, non era un buon modo per esprimere l'adrenalina gioiosa che Ethan provò in quel momento.

    “HADES. È. LIBERO.”

    Meglio.

    Jqxt1hX
    Antonín Leopold Dvořák - New World Symphony - 4th Movement



    “Kasimir, Grim, convergete su Pandora e Modrock.
    Fatevi strada tra le forze nemiche e intercettateli, dobbiamo capire quanto la Corruzione sta facendo presa su loro.
    L'azione deve essere di contenimento nel caso si rivelino ostili.”

    “ADE È CON NOI!”


    Ma certo, ora si tornava a ragionare, si tornava a produrre pensieri lineari, riflessioni ordinate. Decine, centinaia di possibilità si balenarono nella tattica mente del texano, abituata a organizzare, pianificare e preparare ogni operazione nei minimi dettagli.
    Per i dettagli però c'è bisogno di tempo, quindi dovette improvvisare leggermente sperando in meglio.

    Si alzò di scatto con un sorriso stampato sulla faccia, di quelli che hanno i ragazzini delle superiori con voti orribili in matematica che riescono finalmente a risolvere un'equazione di secondo grado. Una specie di mini eureka.

    “Kas! Kas ascoltami!”
    Si spostò raggiungendo il suo amico alla massima velocità andando a parlargli quasi all'orecchio mentre il Basilisco lavorava diligentemente avvelenando e uccidendo.

    “Ho un piano! È stupido, azzardato, poco professionale e con basse probabilità di successo ma ho un piano. Tu sei russo, io sono americano no? Non sappiamo il potenziale di quei due doppioni o qualsiasi cosa siano. Torello avremmo anche potuto provare a combatterlo sperando in un minimo incremento di capacità combattiva da parte sua ma Pandora, pace all'anima sua, è tutta un'altra storia. Hades sta arrivando e Gorthaur sta combattendo contro l'evocatore. Dobbiamo guadagnare tempo. E qual è il miglior modo per guadagnare tempo? La politica! È la risposta a tutto! Spero tu ti sia informato sulla storia della tua nazione negli ultimi... Cento, centocinquant'anni perché fidati ti servirà. Seguimi.”

    Con uno sforzo il Gashadokuro celò alla vista entrambi utilizzando i suoi poteri per raggiungere il fondo delle scalinate del tribunale delle anime.
    Quando levò il velo di cosmo che li rendeva invisibili, al posto dei due Spectre rimasero solo due uomini sulla sessantina, uno basso e magro, l'altro più robusto e pelato.
    Grim prese le sembianze di John Fitzgerald Kennedy, in un impeto di nostalgia e ricordi donò alla forma assunta anche un vistoso buco di proiettile nella nuca.
    Kasimir prese invece le sembianze della sua controparte storica Nikita Khrushchev, con tanto di piccoli occhialini tondi appoggiati sul naso.

    A bassa voce si rivolse al presidente russo.
    “Tira fuori l'accento più diplomatico che hai e il lessico più forbito che riesci a radunare.”

    Questa volta ad alta ed imperiosa voce, il presidente americano aprì le danze, in una pesante parlata burocratica.

    “In seguito alle elezioni e alla messa in atto del mandato che ha messo me, John Fitzgerald Kennedy come 35esimo presidente degli Stati Uniti d'America, dichiaro questo terreno come suolo americano, pertanto non solcabile da invasori corrotti come voi.” Procedette quindi a tracciare col tacco delle eleganti scarpe una linea nel terreno davanti l'inizio delle scale per poi guardare fisso negli spenti occhi i Pandora e Modrok e venire immediatamente interrotto dall'altro politico.

    “Idiozie! Questo suolo è di unica proprietà della gloriosa Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, in quanto sede dell'ultimo tribunale funzionante dell'esistenza sia terrena che non. È di dominio pubblico che voi americani non sapete nemmeno procedere con un semplice processo civile ed evoluto!”

    Kennedy si voltò lentamente lanciando uno sguardo a occhi sbarrati al collega russo, questa volta anche il Grim che si nascondeva all'interno del travestimento si offese leggermente, dopotutto anche se criminale era comunque americano.

    “Come osa? Parla lei, che vive in una nazione capace di uccidere e far scomparire chiunque non sia della vostra opinione!”

    Kasimir probabilmente neanche era interessato agli avvenimenti del ventesimo secolo, ma punzecchiò comunque l'amico d'oltremare.

    “Eventi simili si svolsero solo durante il mandato del mio predecessore e questo lo sa bene! Non si azzardi a fare a me, anzi, a noi russi lezioni di etica quando voi americani siete perennemente in guerra con una nazione straniera ogni volta differente! Korea e Vietnam le dicono qualcosa signor presidente? Che diritto avete di invadere illegittimamente paesi a malapena capaci di sostenersi da soli?”

    “Invasori europei come voi non hanno il diritto di criticare le scelte di politica estera della mia nazione che cerca solo di dimostrare che il comunismo da voi tanto amato è sbagliato!”

    “E il capitalismo da voi idolatrato è un cancro sociale! E tale cancro come vedo le ha regalato un grosso proiettile come souvenir per la sua calotta cranica! Io almeno ho ricevuto una morte umana e degna di un grande leader!”

    Continuarono così per parecchi rimbalzi argomentativi con la speranza di distrarre i due misteriosi nemici il più a lungo possibile, garantendo il via libera al loro dio e al loro collega.

    hiaAmxR

    Narrato - "Parlato" - "Parlato" - "Parlato Altri"

    Nome - Ethan Bennet
    Energia - Verde
    Surplice - Gashadokuro {IV}
    Casta - Spectre di Hades
    Status Fisico - Principi di stanchezza
    Status Mentale - Lucido ma dubbioso
    Status Surplice - Indossata

    Riassunto Azioni - ASURAAAAAAAAAAAAA cioè HADEEEEEEEEEEEEEEEEEEEES

    Abilità
    Inside Man: Sfruttando il cosmo intorno a se e sintonizzandosi perfettamente con la sua armatura, Ethan riesce a modificare il proprio aspetto fisico o quello di una persona consenziente semplicemente guardandola, garantendo l'alterazione di voce/odore/sensazioni tattili. All'occorrenza riesce anche a diventare quasi trasparente, diventando limpido e riconoscibile a occhio nudo solo se esposto a luce solare e/o diretta.

    Iron Man: Dopo tutti questi anni a schivare e accogliere pallottole in posti scomodi della gabbia toracica, grazie alla sua armatura Ethan ha sviluppato un'incredibile resistenza ai colpi di vario genere, che siano da fuoco, taglio o contundente. Ciò gli permette di fare uno sforzo in più rispetto a chi, come succede il più delle volte, cade al primo 9mm nella spalla, o martellata sulla fronte, o coltellata nella pancia; cosa non deve fare un onesto rapinatore al giorno d'oggi per restare vivo!

    Tecniche
    Pumping-Iron:
    Grim odia rivelare la sua vera forma, ma se la situazione lo richiede, se è sommerso di nemici o se vuole solo fare spettacolo, un mezzo busto gigante di Gashadokuro esce dal corpo del ladro come un'aura esplosiva, flettendo i muscoli delle braccia verso l'alto. Consumatasi l'esplosione di cosmo, lo scheletro scompare.

    Overkill: Grim non sa cosa significhi lanciare palle di cosmo, quindi si rifugia nelle forme ben impresse nella sua mente, forme che prendono sembianze solo estetiche nelle mani del ladro, come fumo nero condensato. Le armi che crea non sono costrutti, ma solo un ricordo visivo di ciò che usava al lavoro, per avere una maggiore familiarità in fase di mira e dosaggio del cosmo. La varietà delle sagome spazia nella categoria di tutte le armi da fuoco da fanteria moderne e non. I proiettili sparati con tale tecnica possono avere effetti penetranti e successivamente deflagranti nel caso il bersaglio venga colpito.

    Counter-Strike:
    Metà dell'enorme gabbia toracica del Gashadokuro si crea attorno al fianco desiderato di Grim, un enorme braccio scheletrico collegato alla clavicola. Chiudendo le dita, può sferrare un potente pugno con range pari a quello consentito dal livello di energia attuale del ladro. Una volta completato il movimento, sia che vada a segno o meno, il braccio scompare. L'effetto è solo contundente.

    Hard-Boiled:
    Variante di Counter-Strike: Il pugno parte verso l'avversario aprendo la mano all'ultimo momento esattamente sopra di esso. Sfruttando l'effetto sorpresa, falangi e metacarpi si smontano cadendo a terra, esplodendo all'impatto.


     
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    • Maelstrom of Chaos:
    Hades Chapter •

    V



    Tutto trovò la sua soluzione migliore. Il turbine della morte creato da Kas e Grim ebbe un risultato ancora migliore di quanto sperato. Il nemico prese addirittura fuoco ed il campo di battaglia mutò, per l’ennesima volta. Finito di vorticare i due si distaccarono. Ne seppe che fine fece Ethan, ma la prima cosa che Kas fece fu alzarsi ed ammirare, con un leggero capogiro, lo spettacolo che si era andato a creare sotto il loro ultimo attacco. Alzò le braccia al cielo e scoppiò in una risata irripetibile, la mascella parve quasi staccarsi per quanto fosse dispiegata. Era sull’orlo di una crisi auto celebrativa, voleva sbottare ulteriormente, voleva bearsi dell’opera con l’amico. Si voltò varie volte, alla fine lo trovò intento a trattenere un conato di vomito. Fu in quel preciso istante che il corpo gli lanciò un segnale. Si chinò sulle ginocchia trattenendo anch’egli dei conati. Lo stomaco gli lanciò un chiaro messaggio minatorio. Lui si limitò a ghignare e riprese il suo valzer mortifero, ma stavolta venne fermato quasi subito.

    “Pandora…” Sussurrò semplicemente quel nome. Non aveva mai avuto modo di interagire direttamente con l’Oracolo di Hades. Non era mai stato capace di entrare ancora nelle sue grazie, l’unica cosa che aveva potuto ottenere era stata una missione di perlustrazione dei vecchi Inferni, nulla più. Eppure, anche se non la conosceva direttamente, Pandora rappresentava tutto per gli araldi di Ade. Era la loro signora e chiunque tra le schiere infernali si sarebbe battuto sino alla fine per lei. Ancora una volta la sensazione di vuoto si impadronì di lui, ancora una volta la rabbia iniziò a galoppare nel suo cuore come un nero stallone. Non era finita, ancora non lo era. Si voltò verso Bennet per trovare magari un conforto nel suo sguardo, capire che forse non tutto era perduto.

    Tutti sembrò muoversi così dannatamente in fretta. L’Evocatore delle schiere nemiche si fece largo, non era da solo. “Cercate ancora di sopravvivere? Siete patetici. Cosa potrete contro...loro?” Fu allora che il cuore del Basilisco parve come fermarsi, sembrò esplodere sul posto, sul momento. Al suo posto un cratere. Vide il Minotauro e Pandora… corrotti. O almeno così gli sembrò di capire. Per quanto beota alle volte ed idiota, Kasimir aveva un suo codice morale. Aveva le sue idee inerenti alla guerra, lo sfruttare i corpi di alleati contro i nemici, era un pensiero che gli fece accapponare la pelle. Cosa avrebbero potuto fare loro due contro una triade del genere? La sicurezza del russo vacillò, almeno fino a che non giunse anche il secondo messaggio telepatico in poco tempo.

    “Kasimir, Grim, convergete su Pandora e Modrock.
    Fatevi strada tra le forze nemiche e intercettateli, dobbiamo capire quanto la Corruzione sta facendo presa su loro.
    L'azione deve essere di contenimento nel caso si rivelino ostili.”
    Come poteva essersi dimenticato di Gorthaur? Lui avrebbe sicuramente avuto modo di trovare una soluzione con loro. I tre poteva nodi certo ritardare l’inevitabile, ma fino a quando. L’ennesimo tassello in una situazione disperata che, finalmente si dissipò. Il cosmo di Hades venne percepito nel modo più feroce e rampante possibile. Nasir ce l’aveva fatta. Nasir era riuscito nel suo folle intento. Kas alzò il braccio al cielo e gridò a pieni polmoni. Dimenticò ogni dolore emotivo e fisico per quell’istante per affermare la sua posizione, il suo credo, il suo essere spectre. “ADE E’ CON NOI!”
    Quello che accadde dopo fu un susseguirsi di azioni sporadiche e frenetiche. Ascoltò perfettamente il discorso del Gashadokuro e lo seguì in quella pantomima. L’idea era così folle da poter funzionare. Lui della Russia era informato, era il suo paese, il suo secondo orgoglio. Fu divertente vestire quella seconda pelle per i primi istanti, poi con un ammiccamento gli fece cenno di passare alla seconda parte del piano. Si avvicinò al buon presidente Kennedy e gli sussurrò qualcosa all’orecchio. Grim si avvicinò al suo compare di sempre ed i loro lineamenti cambiarono di nuovo, non prima però di un congedo da parte di JFK.
    “Allora facciamo in modo che siano i nostri due spettatori a decidere qual è il vero paese. Qual è il paese migliore. Io chiamo il mio campione a dibattere contro il tuo.”
    “Fa come vuoi. Io ho già in mente chi schierare” rispose Kas celato sotto le spoglie di un amorevole politico russo pelato. Bastò poco allo scheletro di Hades per far cambiare i connotati ad entrambi. Stavolta Bennet assunse le forme di Steven Spielberg, mentre al Basilisco toccò assumere le sembianze di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. Due registi così diversi a confronti, il primo a prendere la parola fu l’americano.
    “Pensi forse che le tue idiozie possano attrarre questo pubblico? IO HO RIVOLUZIONATO IL MONDO! Vai pure via, tornatene al tuo paese se non vuoi che ti metta alla gogna pubblica. Torna quando avrai avuto modo di ricreare i dinosauri.”
    Sergej-Kas prende la palla al balzo sogghignando. “Pensi forse che tu possa impensierirmi. Loro” – indicando Mordor e Pandora – “non si faranno intimorire di certo dalle parole di qualcuno che è tutto effetti speciali e niente trama profonda”
    “Ma fammi il piacere… se dici cinema pensi a me!”
    “NO!” Qui si impunta il russo. “Se dici cinema pensi alla ‘Corazzata Potemkin’. QUELLO E’ CINEMA. QUELLO E’ REALE!”
    Preso dalla foga Kas si prende le palpebre e se le tira all’insù assumendo un espressione ad occhi sgranati molto inquietante.
    “L’OCCHIO DELLA MADRE! L’OCCHIO DELLA MADRE! QUELLO E’ CINEMA! DIMMI SE NON HAI MAI VISTO QUALCOSA MEGLIO DI QUELL’OCCHIO! QUELLO E’ IL CINEMA!” I due continuano a battibeccare finché non si voltano insieme contro i due ex membri dell’esercito di Ade e si rivolgono loro in maniera stizzita.

    “Allora, avete deciso chi è il vincitore. Si o no?”
    “Allora, avete deciso chi è il vincitore. Si o no?”


    0bmN207
    Narrato • PensatoParlato altruiParlato

    Nome Kasimir Yad
    Energia Verde
    Cloth Surplice del Basilisco (IV)
    Stato della Cloth Indossata.
    Condizioni Fisiche Spossato.
    Condizioni Psichiche Inizialmente si lascia andare allo sconforto, ma alla fine si riprende. Galvanizzato dall'entrata in scena, a breve, di Ade.

    Note Mindfuck!

    Abilità
    CITAZIONE
    ♦ Vento Velenoso ♦
    Il Basilisco, una creatura la cui anche sola presenza può essere letale. Difatti la capacità principe dello Specter è quella di poter levare, con la semplice volontà, grandi folate di vento capaci di creare poderosi vortici. Il vento però non è una comune brezza, bensì è denso del veleno della creatura di cui Kasimir porta la Surplice. Il vento violaceo che si innalza quando Yad lo vuole è pregno di questa letale sostanza. E' la maledizione ed il pregio del Basilisco, una creatura che genera attorno a sé solamente terra bruciata e dove l'erba non cresce più rigogliosa. La morte è compagna del servo di Hades che, con un solo battito d'ali, potrebbe portare morte e pestilenza se solo lo desiderasse. Lentamente la salute di chi viene colpito da questa letale capacità peggiora man a mano che più vi rimane esposto. Tra i sintomi possiamo trovare la paralisi, il graduale indebolimento, gravi problemi al sistema circolatorio e via via fino ad arrivare alla morte della vittima (only GdR).

    Tecniche
    CITAZIONE




     
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    Maelstrom of Chaos: Hades Chapter



    Gaz

    Ade non risponde in un primo momento a Nasir. La sua potenza cresce sempre di più mano a mano che quelle statue vengono distrutte.
    Solo verso la fine, dopo che l'enorme cosmo è completamente ristorato, pronuncia una singola frase:

    Ora andiamo.

    La vista di Nasir tarda a recuperare. Noti però che le energie cosmiche sono ora ben visibili sottoforma di macchie, simili a quelle di calore: Ade appare ai tuoi occhi come un'enorme e gigantesca massa violacea; le anime sono blu, e la corruzione che tra poco vedrai è nera.

    Ade ti mette una mano sulla spalla. Un buco si apre nel terreno, ma non precipitate dato che siete sospessi su una piattaforma: state tornando a terra per combattere.

    Nel campo di battaglia vedi una massa nera, due piccole macchie viola che si agitano contro il nulla e una più grande poco distante che si libra nel cielo ma che fa disperdere una grande quantità di cosmo nel vuoto.

    è un illusionista. Sta usando diversivi per fare andare le sentinelle a infettare il nostro universo.

    In effetti noti che ci sono una decina di macchie nere, creature volanti simili a grandissimi corvi, che si librano indisturbate nel cielo del Lost Canvas.

    Aiuta Druj Nasu e distruggete l'anima illusionista senza pietà.
    Che non rimanga una briciola di corruzione in questo luogo.
    Al resto ci penso io.




    ***


    Gorth:

    La tua offensiva fa crollare buona parte del colonnato del tribunale distruggendo un'ala intera dell'edificio.
    Tutto quello che senti però sono le risate dell'evocatore.
    Dai fumi del crollo si librano delle creature alate simili a corvi.
    Lui non è lì. O almeno non lo è più.
    Ti accorgi ora che Kasimir e Grim stanno parlando al vuoto.

    Che l'evocatore sia anche illusionista?

    Nella vostra follia distruggerete questo posto da soli.

    Tutti i cadaveri, i corrotti rimasti e melma indefinita si raggrumano improvvisamente in una grossa sfera prima, che poi va formare rapidamente un diablos di proporzioni titaniche. Molto più grosso di Ade stesso, si appresta a colpire i poveri Grim e Kasimir che a quanto pare stanno parlando all'aria.

    Un suono di un cazzotto che sembrerebbe più il suono di due autotreni che si scontrano attira l'attenzione di tutti.

    Ade con un pugno ha fatto barcollare e cadere il mostro neo-nato e si rivolge a Gashadokuro porgendogli il gigantesco braccio.

    Tu. Sali sulla mia spalla.


    Indica successivamente lo spectre del Basilisco.

    Entra nel tribunale. Trova Pandora e il Minotauro e proteggi i loro corpi a qualsiasi costo.

    Il mostro si sta riprendendo; scuote la testa, frastornato.

    Le vedi quelle cose che volano - trasmette telepaticamente al Gashadokuro - Abbattile. Tutte.


    Il diablos si sta per rialzare. è più infuriato e sbraitante di prima e brandisce un'enorme frusta infuocata. Prima che la possa estrarre però, Ade impugna la sua altrettanto gigantesca spada e di netto taglia il braccio del demone che urla e sputa fuoco. Dopo averlo fatto rinfodera la spada con un gesto secco.
    La voce di Ade risuona potente e fa tremare la terra.

    ORA COMBATTIAMO AD ARMI PARI!



    ***

    Tor'kat

    Epilogo- I



    I raggi del sole illuminano il viso di Pandora. Appena apre gli occhi sente il cinguettio degli uccellini e il rumore del vento fra gli alberi. La prima cosa che vede è Modrock, sdraiato di fianco a lei, umano, pulito, senza segni di guerra. Entrambi portano delle vesti bianche apparentemente della moda dell'antica Grecia, semplici ma raffinati. Anche gli interni della stanza appartengono a un tempo antico: sono sobri ma eleganti. La stanza dà su un arco che è l'accesso ad un bellissimo giardino con una fontana.

    Modrock... - Pandora lo scuote. Appare molto sconcertata. - Dove...Siamo? Io ricordo...di essere morta...

    Pandora si guarda intorno. è stupita: il calore del sole, il vento, la sensazione della pietra sotto i piedi...Tutto appare vero. Anche la pelle di Modrock è calda come il suo respiro.



    O67m06K




    Gaz e Gorth:

    Gaz: ora sta a te. Guida Gorth dal vero evocatore e fategli il mazzo. Ha acquisito energia Suprema e a parte avere Evocazioni ha anche Illusioni; cose che potrai aggirare grazie alla tua temporanea abilità (sei immune totalmente alle illusioni e vedi la corruzione in ogni sua forma). Impersona l'Evocatore, distruggetelo autoconclusivamente; Gorth ottiene un boost temporaneo di Ade a Energia Suprema.

    Nanopod:

    Non penso di doverti dire altro. Mentre Ade scazzotta il grosso demone, tu fai il cecchino con i corvi: se desideri, Ade potrà anche lanciarti. Decidi tu. Ah, dimenticavo: La vicinanza ad Ade ti dà un boost di energia fino a Nera.

    Egli:

    Tieni presente che il tribunale sta crollando a causa di Gorth: tieni anche presente che forse, e dico forse, vorrai portare via o proteggere i corpi di Pandora e Modrock; tieni ancora presente che ci sono ancora corrotti in giro là dentro che ti vogliono fare le feste.

    Toccando il sangue di Pandora ricevi un boost di energia fino a Nera.
    Fai una strage.

    Tor'kat

    I feels sono tutti per te.




    Edited by *Susu* - 15/7/2015, 14:54
     
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