Lovely Irina

Up Cloth per -Ranma-

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    Ok, il fatto che Miss Whippin lanciasse già le ragazzine o le rinchiudesse nello sgabuzzino era un brutto segno ma il fatto che Lavinia si stesse annoiando al punto di non disdegnare una chiacchierata con Irina non poteva che essere positivo, le occorrevano delle informazioni e la ragazzina sembrava che non attendesse altro rivelandole forse anche più di quanto non avesse chiesto.

    Adesso sapeva che avrebbe potuto acquisire ulteriori indizi da Miss Amelia e che questa "giornata buia" probabilmente corrispondeva al momento in cui tutto era cambiato e se non si trattava del momento in cui erano giunte Irina e Babel forse si trattava del momento in cui nello Jamir le cose avevano cominciato ad andare in maniera strana.

    La notizia più succosa riguardava la stanza in fondo alla biblioteca che avrebbe potuto visitare durante la notte, anche se la presenza del cane poteva procurarle grosse rogne, la più ovvia riguardava il fatto che abbaiando potesse svegliare Miss Whippin, ma con tutta probabilità aveva anche la forza di opporsi ad avversari dotati di cosmo e se qualcosa aveva posseduto il donnone, non era detto che non si fosse inserita anche nel cane.

    Irina avrebbe potuto intessere numerosi scenari in merito ma non era utile lasciar correre tanto la fantasia, non senza qualche indizio in più in merito alla natura del loro avversario.

    Soppesando il ridottissimo rischio di essere scoperta a parlare durante la lezione con la possibilità di ottenere informazioni succose, la giovane riprese la conversazione, facendo uno scarabocchio sul proprio taccuino per coprire il fatto che stesse parlando a bassa voce con Lavinia:

    "In realtà non ricordo molto della giornata buia, mi lasciò molto scossa e la ricordo pochissimo, cos'era successo?"

    Era necessario fare un po di luce sulla giornata buia per comprendere meglio la natura del loro avversario e presto avrebbe dovuto avvisare Babel di fare attenzione a non pestare troppo i piedi a Miss Whippin se non voleva ritrovarsi a volare fuori da una finestra.

    Dopo aver ricevuto risposta da Lavinia le avrebbe chiesto anche:

    "Una curiosità, di solito a quest'ora dove posso trovare Miss Amelia?
    Mi aveva detto di passare da lei dopo le lezioni ma non mi ha detto dove."


    Miss Amelia probabilmente era ancora una persona normale, qualsiasi entità estranea si fosse intrufolata nel luogo in cui si trovavano, probabilmente non disponeva della possibilità di dividersi ulteriormente oltre a Miss Whippin ed il cane, ironicamente anche Irina e Babel erano in due e c'era ancora da chiarire chi fosse il loro avversario e cosa sperasse di ottenere in quel luogo.

    Si chiese se Babel avrebbe trovato qualcosa di utile nel frattempo.
     
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    «La giornata buia...» sussurrò Lavinia, aggrottando le sopracciglia «Era... Era...»

    La domanda pareva averla stranamente assorta in chissà che pensiero. Lavinia rimase alcuni, lunghi istanti a fissare il suo quaderno, senza in realtà guardarlo. Solo dopo un po' si riprese.

    «Io... Non ricordo.» si mise una mano sulla fronte «Ricordo solo del buio, e... Non so: forse è stato così anche per me, troppo scossa per ricordare.»

    Era davvero così? Irina non poteva certo saperlo.
    Ebbe maggiore fortuna la domanda successiva.

    «Miss... Amelia?» chiese meccanicamente Lavinia con un filo di voce - forse ancora disorientata da poco prima -, ma questa volta si riprese presto «Ti voleva dopo le lezioni?... Se non ti ha detto dove andare, sarà a gestire la biblioteca come al solito. Sì, sarà così.»

    Chiaramente Lavinia stava ancora cercando di riprendere la padronanza su se stessa. Irina forse a quel punto prese a pensare se la ragazza potesse esserle ancora utile, quando... La campanella suonò.
    Le lezioni erano finite.
    Miss Sharps chiuse allora il suo libro e uscì dall'aula, e lo stesso fecero le alunne - Lavinia e Irina compresa - per radunarsi a capannelli nell'atrio. Le amiche di Lavinia le raggiunsero subito, e a quel punto la Silver Saint seppe che non avrebbe più potuto spremere altro da loro.

    «Io... Andrei a riposare.» disse infatti Lavinia «Mi sento... stanca. Irina, tu devi andare da Miss Amelia, giusto? Bene, allora ci salutiamo.»

    Detto ciò, Lavinia e le sue amiche si dileguarono dirette certamente ai dormitori - ma quella ragazza voleva il codazzo anche per riposare? -, e ad Irina non rimase che andare da Miss Amelia. Tanto più che di Babel non c'era traccia.
    Trovare la biblioteca fu facile: i cartelli indicatori erano davvero utili, in quell'istituto. In poco tempo, la Santa di Atena si ritrovò all'ingresso di una grande sala divisa in corridoi composti da scaffali lignei. Sulla sinistra c'era un ampio bancone - la postazione del bibliotecario? -, dietro il quale stavano sedute una donna e... Babel.
    Davvero: la piccola lemuriana stava chiaccherando allegramente con una gentile signora che ricordava molto Miss Whippin - una sua versione più magra ed occhialuta, nonché meglio vestita ed acconciata - davanti ad una tazza di té.
    Entrambe si accorsero presto di Irina.

    «... Oh, Irina.» la salutò la donna, alzando un braccio «Stavi cercando Babel? Visto che stava per i corridoi senza sapere cosa fare, le ho chiesto di aiutarmi a catalogare alcuni libri. Ti andrebbe un tè? Lo ha fatto Babel stessa, ed è venuto davvero bene.»

    «E' che a casa mia si faceva spesso il tè.» s'intromise la lemuriana «E c'erano, beh... anche dei libri, sì.»

    Babel sorrise di circostanza: la ragazzina, nonostante tutto, sapeva gestire una copertura. Anche se era evidente che fosse stata lì lì per parlare della Biblioteca dello Jamir.

    «Comunque, Miss Amelia è stata gentilissima.» sottolineò la ragazzina «Non ci crederesti che lei e Miss Whippin siano sorelle!»

    Miss Amelia. Come fors'anche intuibile, quella signora era la persona cercata da Irina.
    E che prese piuttosto bene l'uscita di Babel.

    «Mia cara, sarei Miss Whippin anche io, sai!» ridacchiò Miss Amelia «Anche se capisco bene: mia sorella Mary ha peggiorato il suo già severo carattere di questo tempo, normale che faccia molte persone scontente.»

    Mary Whippin. Faceva quasi Mary Poppins - anche se andava detto che nel romanzo la donna si chiamava Maria, in effetti (Gertrude è una rinominazione italiana ndMaster). Molto ironico.


    CITAZIONE
    Ok, ti ho mosso il personaggio per non farti perdere un turno ad andare a zonzo. Here you go
     
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    A quanto pareva quella giornata buia era come un buco nella mente di tutti, Lavinia non sembrava ricordarla e non era qualcosa alla quale pensasse vista la sua reazione, sembrava decisamente scossa, come se all'improvviso si fosse accorta che le mancasse una fetta di memoria importante che non avrebbe avuto motivo di dimenticare.

    Fortunatamente l studentessa si ricordava ancora della routine di miss Amelia, questo le dava la possibilità di ottenere ulteriori informazioni anche se temeva che rivolgerle domande relative alla giornata buia le avrebbe dato gli stessi risultati di Lavinia che già dava segni di stanchezza, la mosca d'argento ricambiò il saluto al termine della lezione e si diresse verso la biblioteca.

    Babel doveva ancora essere a spasso visto che lungo la strada non le riuscì di trovarla per condividere le informazioni e provare a tirare fuori un piano per passare la guardia del cane, possibile che bastasse loro un boccone ripieno di sonnifero ma dove avrebbero potuto procurarsi il necessario?
    Forse miss Amelia ne utilizzava per dormire ma era una congettura basata sul nulla, inoltre avrebbe dovuto rubare un pezzo di carne dalla cucina e non era detto che riuscire a darla al cane sarebbe stato semplice, se miss Whippin se ne occupava personalmente il cane avrebbe abbaiato per segnalare l'intrusione mentre in caso contrario avrebbe dovuto sperare che il compito venisse assegnato a lei o Babel anche se riuscire ad inserire il sonnifero direttamente dalle cucine sarebbe stata una buona opzione.

    Seguendo i cartelli e rimuginando su come arrivare alla stanza custodita dal cane durante la notte, Irina giunse infine alla biblioteca dove trovò sia miss Amelia che Babel, una coincidenza sin troppo conveniente, tanto che si ritrovò persino a vedersi offrire del té che accettò, non ricordava d'aver mangiato o bevuto qualcosa da prima di giungere al Jamir:

    "Ne prendo volentieri una tazza, magari mi aiuterà a dormire meglio."

    Chissà, forse miss Amelia avrebbe ammesso di utilizzare dei sonniferi e gliene avrebbe offerti alcuni, in fondo la giovane aveva due occhiaie da record.

    Nel frattempo la conversazione andava avanti con Bebel che si vantava del fatto di essere un topo di biblioteca, una buona copertura in ogni caso ed a sua volta Irina non poteva negare d'aver letto molto da piccola anche se l'avere a disposizione un'intera biblioteca non era proprio un qualcosa che facesse parte della sua infanzia, ogni tanto dalla biblioteca della città vicina le veniva preso un numero di Asterix ed Obelix da riportare rigorosamente entro una settimana, giusto in tempo per la spesa grossa quando si trovava coi signori Ionescu.

    Babel diede presto conferma di essere un autentico topo di biblioteca quando cominciò innocentemente a dire che miss Whippin fosse una persona orribile proprio di fronte alla sorella, cose che ad Irina andò di traverso il té per la gaffe mentre per sua fortuna la donna si dimostrò decisamente abituata all'idea che le si parlasse male della sorella, accennando anche lei al fatto che qualcosa fosse peggiorato e questo consentì alla silver saint di agganciare una domanda di suo interesse alla discussione:

    "Se non sono indiscreta, potrei chiederle come mai sia avvenuto questo cambiamento?"

    La speranza è che le offrisse informazioni più accurate di quelle di Lavinia, in fondo era la sorella e se qualcuno poteva notare qualcosa di strano e di diverso non poteva essere che lei, magari avrebbe incluso nella discussione anche il cane e le avrebbe rilevato qualcosa sulle abitudini della sorella, in modo da potersi muovere meglio durante la notte.

    Chiedere direttamente era sospetto e doveva contare molto sul fatto che la donna le offrisse dei buoni agganci per poter porre le domande giuste, forse Babel avrebbe anche saputo darle una mano, possibile che avesse scoperto qualcosa d'interessante prima del suo arrivo?

    CITAZIONE
    Scusa per la lentezza, al solito posta quando ti viene comodo, non ho certo diritto di metterti fretta! XD
     
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    «Piacerebbe saperlo anche a me.»

    La disarmante ammissione di Miss Amelia fu accompagnata da un involontario aggrottarsi di sopracciglia; sospirando, la donna bevve un sorso di tè, come a radunare dei pensieri prima di proseguire, e solo dopo qualche istante si spiegò meglio.

    «Ammetto che il suo abbruttirsi di carattere mi ha sempre impensierito, fin da quando si è reso palese.» esordì «Eppure... Non sembrano esserci cause. L'unica vera novità è la sua recente abitudine di passare la notte nell'ufficio del Preside, in fondo alla Biblioteca. Le avevo anche chiesto che ci andasse a fare, ma mi son sentita rispondere che non erano affari miei.» tirò su col naso, e bevve un altro sorso di té «Mary una volta non mi avrebbe mai trattata così male.»

    Miss Amelia si accorse a quel punto di aver bevuto tutto il tè della sua tazza, quindi se ne versò altro. Terminata l'operazione, riprese a parlare.

    «Il punto è che non posso nemmeno verificare oltre: la notte la Biblioteca è chiusa, ma Mary ne ha le chiavi. Certo, le avrei anch'io... ma da quella notte lei tiene un mastino dal brutto carattere in ufficio, e dubito la bestia sappia riconoscere la sorella della sua padrona.»

    "Quella notte": si trattava certamente della stessa accennata da Lavinia.
    A quel punto, mentre Miss Amelia continuava a sospirare e sorseggiare, inaspettatamente sopraggiunse un messaggio telepatico di Babel:

    °Non possiamo farlo nemmeno noi, credo: mentre parlavo con lei, mi ha spiegato che quell'ala è riservata ai docenti, e una studentessa può accedervi solo se è stata convocata all'ufficio della Preside. Beh, di giorno, almeno...°



    Babel pareva essere più assennata del previsto: chiaramente si era resa conto che dirlo per via normale avrebbe insospettito certamente Miss Amelia. La quale nel frattempo aveva ripreso con le sue confidenze:

    «Sembrerebbe logico, giusto? Riunendo i pezzi, ti verrebbe da pensare che in quell'occasione le fu rubato qualcosa, quindi prima mise il cane nell'ufficio come... allarme, poi non fidandosi decise di pernottare lì pure lei. Ma la cosa non quadra: Mary non mi ha mai denunciato nessuna scomparsa, né ha fatto alcuna ricerca o inchiesta interna. Davvero, un cambiamento dall'oggi al domani: spero solo che prima o poi si calmi, o almeno si confidi con me.»

    Sospirò, bevendo altro tè, quindi le balenò in mente qualcosa. Alzò il capo e disse a Irina:

    «A proposito, mica avevi accennato di essere stanca? Non voglio impicciarmi nelle tue cose, sai... ma, se ti serve, avrei una scatola di sonniferi qui con me.»

    Così dicendo, Miss Amelia aprì un cassetto della sua scrivania, e dopo averci rovistato un po' tirò fuori una marca di sonniferi.

    «E' praticamente intatta: li avevo comprati per Mary, credendo che si fosse innervosita per il poco sonno, ma lei mi rispose che dormiva bene e non ne aveva bisogno... con la sua usuale maleducazione degli ultimi tempi, ovvio.»

    Sottolineò il tutto con un'ultima tirata di naso.
     
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    Ancora una volta le cause legate alla nuova personalità di Miss Whippin o “Mary” come la chiamava più affettuosamente Miss Amelia, risultavano essere ignote, ma era ancora più chiaro che ci fosse qualcosa di terribilmente importante nell'ufficio del preside se oltre al mastino da guardia sembrava che la donna vi dormisse anche.

    C'era anche il piccolo problema delle chiavi della biblioteca, necessarie per arrivare all'ufficio del preside anche se c'era da dire che avendo ancora la ragazza accesso al proprio microcosmo, sarebbe bastato un colpetto ben assestato a rompere la serratura senza fare troppo rumore.

    La voce di Babel interruppe i pensieri di Irina tramite la telepatia, ancora una volta la giovane dovette accettare che certe persone non avessero la benché minima idea di quanto le desse fastidio sentire voci dal nulla visto che già di suo aveva a che fare con numerose distrazioni del genere quando consentiva alla mente di vagare liberamente e dare un volto ed una voce alle sue angosce.

    Tuttavia in quell'occasione era pratico e la ragazza non lasciò trasparire che un movimento involontario delle dita mentre accoglieva le informazioni di colei che l'aveva ficcata nei pasticci.

    Ovviamente l'area era interdetta agli studenti salvo che su convocazione della preside stessa, questo in realtà non cambiava molto per l'idea della notte ma allo stesso tempo apriva la possibilità di compiere una ricognizione diurna anche se visto il temperamento della Whippin sarebbe stato più pesante di una semplice ramanzina.

    Irina approfittò comunque del discorso sul cane per porre un'altra domanda alla loquace Amelia:

    ”Davvero è così scorbutico quel cane?
    Non si rilassa nemmeno durante i pasti?”


    Forse avrebbe scoperto qualcosa di più su come veniva sfamata la belva, magari un orario propizio di giorno quando Miss Whippin era altrove poteva rivelarsi altrettanto utile ai suoi scopi visto che la notte era sicura di trovare il donnone in ufficio a fare chissà cosa, per la sorella proteggeva qualcosa che temeva le venisse rubato e nulla escludeva che si trattasse di un pandora's box argentato.

    O di un biglietto di sola andata per il luogo dal quale erano venuti.

    A quel punto la donna prese dei sonniferi che Irina accettò con garbo, se non altro aveva risolto quella fase del piano:

    ”La ringrazio Miss Amelia, sono sicura che tornerò a dormire bene in men che non si dica.”

    Concluse con un piccolo inchino, tanto per mostrarsi disgustosamente gentile ed elegante, il fatto che di solito non si comportasse a quel modo non significava che fosse in capace di comportarsi come una persona civile all'esigenza, diciamo anche che con la Corruzione il bisogno di seguire l'etichetta era calato notevolmente.

    In linea di massima contava di avere buone informazioni sui pasti del mastino da approfondire in caso nelle cucine, oltre che un idea precisa dell'obiettivo da raggiungere, tuttavia doveva capire quale fosse l'orario migliore per agire, se di notte con il donnone presente oppure se di giorno con una qualche distrazione e se fosse riuscita ad evitare di forzare la porta sarebbe stato meglio, credeva fosse il caso di ridurre al minimo l'uso del cosmo.

    Così ne approfittò per chiedere:

    ”Per il sonno mi aiuta anche moltissimo leggere qualcosa, tuttavia mi innervosisce l'idea di studiare con Miss Mary nell'ufficio vicino durante il giorno, temo che non mi abbia molto in simpatia, per caso lei saprebbe dirmi quali siano i momenti migliori per portarmi avanti nei miei studi con tranquillità?”

    Con un poco di fortuna le avrebbe dato un buon orario durante il quale poter entrare indisturbata nell'ufficio e forse anche la chiave della biblioteca se questo fosse stato possibile per aiutarla a studiare in serata, di certo non poteva chiederle direttamente la chiave e che una studentessa fosse nervosa sapendo che la donna fosse lì era più che credibile.

    Avere un'idea precisa dei momenti in cui era più probabile avere una sorta di via libera era fondamentale se voleva evitare un confronto diretto con qualunque cosa fosse divenuta Miss Whippin da quella fatidica notte.

    Sarebbe stato utile anche per creare una qualche distrazione alla quale avrebbe dovuto assegnare Babel, di certo non poteva lasciare che fosse la lemuriana ad introdursi nell'ufficio, non era sicura che col cane addormentato e la donna altrove fosse del tutto sicuro entrarvi e la più preparata a correre rischi era sicuramente lei.
     
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    Miss Amelia ascoltò amabilmente tutto quello che Irina le disse, ma alzò un sopracciglio quando accennò al cane.

    «Onestamente non lo so» disse dopo aver soppesato le parole qualche istante. «Non mi sono mai interessata a quell'orrida bestia. Potrebbe essere più docile mentre mangia, certo... ma è solo un'ipotesi.»

    Si sporse allora sulla sua scrivania, guardando Irina negli occhi.

    «Irina, so che sei una ragazza dolce e generosa, ma... Togliti dalla testa ad andare ad ammansire quel cane! Non ne vale la pena, credimi.»

    Evidentemente la donna aveva subodorato la ragione di quelle domande, ma fortunatamente sembrava credere che fosse tutto dovuto a un certo qual amore animale. Detto questo, però, si riaddolcì.

    «Non che non creda che tu non abbia bisogno di studiare. Su questo, potresti venire qui a metà mattina: Mary esce dallo studio dopo le dieci, in genere. Sai, prima va in ufficio a sistemare la corrispondenza, ma appena può esce per sorvegliare la scuola. Non torna mai prima di metà pomeriggio. Io però sarò sempre qui, ricorda.»

    Niente scappatelle per andare ad ammansire i cani, insomma. Salvo che non fosse riuscita a distrarla in qualche maniera.
    Per qualche motivo, Babel in quella la guardò con uno sguardo pregno di significati.

    Edited by Phosphoros - 29/1/2017, 21:43
     
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    Miss Amelia non aveva in simpatia quel cane e non era difficile immaginare il perché, se la giovane fosse stata protetta dalla propria corazza e non avesse avuto motivo di essere silenziosa, probabilmente non avrebbe esitato a disintegrarlo con un'ondata di energia cosmica ed andare a cercare liberamente tutte le informazioni che le occorrevano.

    Aveva la sensazione che fosse un orribile animale corrotto o qualcosa del genere da come gliene stavano parlando e questo la costringeva a prendere la situazione con cautela.

    L'espressione di sorpresa della giovane si rivelò inusualmente sincera quando Miss Amelia la definì una brava ragazza amante degli animali, le avrebbe riso in faccia se non fosse stato che in passato era stata veramente una ragazza dolce e generosa con un certo amore per gli animali per quanto lei fosse più tipa da gatti che da cani, cosa che le ricordò ancora una volta in cosa l'avessero tramutata i black saint ed il destino impostole dalla cloth della Musca.

    Portandosi le mani al viso provò ad inventarsi una giustificazione credibile:

    ”Oh beh... io... vede... è che un animale diventa cattivo solo se trattato con cattiveria, non oso immaginare cosa possa provare nel restare tutto il giorno chiuso in uno studio, voglio sperare che lo portino a spasso almeno per i bisognini!”

    Con un poco di fortuna avrebbe potuto scoprire altri dettagli su quel maledetto animale e per quel che riguardava Miss Amelia, sembrava che Babel avesse già delle idee su come distrarre la brava signora durante uno dei momenti in cui la “povera e fragile Irina” poteva studiare tranquilla senza la presenza della violenta preside.

    Una volta conclusa la conversazione forse avrebbe dovuto rivolgersi a Babel per sapere bene cosa stesse pianificando in quella sua piccola e diabolica testolina, in fondo aveva messo nel sacco una sacerdotessa capace di sfondare le pareti con la voce, una gentile e disponibile signora non doveva essere un problema per la piccola vipera saccente.

    Una volta posta qualche domanda con discrezione anche alle cucine forse avrebbero avuto tutti gli elementi per formulare un piano in cui infilavano il sonnifero nel cibo del cagnaccio, distraevano Missa Amelia dopo le dieci e lei passava tranquilla a setacciare l'antro della belva nella speranza di riuscire a trovare la propria armatura oltre che qualcosa di utile a tirarle fuori da quell'assurda situazione.
     
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    «I bisognini?» ripeté Miss Amelia confusa. «Non ci ho mai pensato, lo ammetto. Mary non porta mai fuori il cane, che io sappia... O forse sì? Beh, di certo non lo fa quando ci sono io qui.»

    La donna fece lievissimamente spallucce, lasciando intendere che non le importasse molto. Non amava molto il cane per certo.

    «Detesto dirvi di dovere andare, ora» disse un attimo dopo. «Purtroppo ho da lavorare su dei cataloghi e se non inizio ora non finirò mai per stasera. Mi troverete però più libera domani» aggiunse con un sorriso gentile.

    Obbligate ad andarsene, Irina e Babel si avviarono allora per il corridoio. Questo era fortunatamente deserto quindi, non appena furono al di fuori della portata d'orecchi di Miss Amelia, Babel si mise subito a sussurrare.

    «Vuoi entrare nell'ufficio, vero?» mormorò piano la ragazzina. «Mi occuperò io di distrarre Miss Amelia. Forse, un po' di quel sonnifero nel té... Troverò un modo» ribadì. «Hai un piano per il resto? Intendo dire, non so a te, ma a me quel cane suona strano
     
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