Armageddon: La Vera Minaccia

Eletti di Gea

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    Protogenos of Death

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    *Le vostre difese riescono a schermarvi dall'impatto dell'acido, che via via defluisce lungo i canali scavati nel cristallo corroso.
    I tentacoli ancora appesi alle pareti iniziano a pompare forza e la sottile e terribile risata della Dimenticanza vi trafigge la testa.*

    Ogni sforzo è vano, vi perderete... unitevi al sogno di tutti gli altri umani... liberatevi dal giogo degli dei...

    *La sua potenza sta ancora crescendo e, sollevando le orride braccia al cielo, inizia a richiamare energia oscura... quando qualcosa avviene.
    Dalla fessura lasciata dal tentacolo distrutto da Adrew esce qualcosa.
    La sua velocità è così alta che vi è difficile vederlo.
    Quella "cosa" si lancia contro l'Avatar del Vuoto e lo scaglia contro una parete della grotta.
    Subito il mostro si alza ed inizia a pompare energia dai tre tentacoli rimasti, gridando d'ira.*

    Grazie fratelli... ma ora fate divertire un po' questo vecchio demone dei boschi!

    *Perché di un demone si tratta, almeno all'apparenza.
    E' alto circa tre metri, sembra una sorta di fauno molto più bestiale.
    Porta le braccia in avanti come a colpire con entrambi i pugni l'aria ed un onda di energia verdastra esplode verso la Dimenticanza, che istantaneamente reagisce vomitando energia nera dalla grande bocca aperta sul ventre.
    L'impatto tra i due attacchi genera un onda d'urto che fa tremate tutta la grotta.
    Dopo un istante di parità, la forza oscura sembra via via guadagnare terreno.*

    Capisco siate sorpresi dalla magnificenza dei muscoli di Boruta, ma questa puttana non si ammazzerà da sola!

    *Anche la Dimenticanza vi rivolge la sua attenzione... dal suo corpo si generano decine di lunghissime zampe artigliate, che si lanciano verso di voi cercando di trafiggervi.*




    Bon, è arrivato Boruta! Lui è stato appena liberato quindi non è in gran forma e la tizia sta salendo rapidamente da Energia Nera verso Energia Suprema e Divina.
    La botta tra i due attacchi è molto potente e potrebbe scagliarvi lontano.
    Le zampe che cercano di trafiggervi sono veloci quanto un energia verde, immaginate che siano cercando di pugnalarvi a ripetizione, quindi se le evitate una volta cercano di prendervi di nuovo.
    Lo scontro tra le anime è stato interrotto e Azz è libero di partecipare in pieno agli schiaffi "reali".
    Il problema è che la stessa cosa vale per l'avversario :ehsi:
    Decidete cosa fare :zizi:




     
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    ARMAGEDDON: LA VERA MINACCIA.

    It's... Lou Ferrigno!!!!






    narrato - "parlato" - °pensato° - parlato Chernobog - "parlato Dimenticanza" - "parlato Boruta" - flashback





    Una dopo l'altra, le difese del piccolo manipolo si oppongono a qualcosa di molto più grande di tutti loro, e salvano le loro fragili vite. La Dimenticanza, frustrata per l'attacco subito da dove meno si aspettava -il piano spirituale- ha provato a cancellarli tutti insieme e, come spesso accade alle spallate estemporanee, il tentativo è andato in fumo.
    Per ora.
    I nefasti tentacoli del mostro vibrano come fibre muscolari tese allo spasmo, o come componenti di una macchina idraulica in grado di generare un'enorme forza bruta. Tutto in Essa è odioso.

    "Ogni sforzo è vano, vi perderete... unitevi al sogno di tutti gli altri umani... liberatevi dal giogo degli dei..."

    Colui che era soltanto Jerome, e che ora ospita in sé il legittimo padrone di quel tempio devastato, torna in sé il tempo di pensare:

    °Sì, sì, sì... mi faceva promesse simili anche quella giornalista che voleva mettermi la fede al dito... <<finiscila di perdere tempo con quelle troiette>>, diceva... <<vedrai come starai bene solo con qualcuno che ti ama>>... il tono è proprio quello... l'ho denunciata per stalking, chissà se è ancora viva...°

    Il ponte spirituale tra i due esseri si spezza: le anime dei guerrieri di Gea smettono di fluire e di infrangersi contro i molteplici cosmi di cui è composta la Dimenticanza, e Jerome può respirare. Usare qualcosa di così nuovo e tremendo gli è costato energia, e solo concentra quella che gli è rimasta. Se gli si presenterà l'occasione, la userà in un punto solo, colpendo più duro che gli riesce.

    °Devi darmi solo un'occasione, Stronzaccia malefica... poi ti faccio passare la voglia di ridere...°

    La Bruttona diventa sempre più forte, per un attimo sembrava avere perso la bussola ma ora è di nuovo padrona di sé: ogni sua parola è un graffio su una lavagna, e il suo potere torna ad impennarsi a velocità vertiginosa. O viene fermata, o lei fermerà le vite di tutti loro. Il più è capire come...

    La strada viene mostrata da un nuovo arrivo, ben diverso dalla maggior parte di tutti loro.
    Jerome ha già avuto modo di apprezzare la sostanziale differenza tra sé stesso e gli altri soldati di Gea: nonostante la loro miglior forma fisica, le armature più potenti e gli anni in meno, il loro potere sembra essere ad un livello piùà elementare, pure forze della terra che si oppongono a chi attenta alla vita della loro Dea: Leoni, Pipistrelli... il suo cosmo invece avrà bisogno di ancora molto tempo per essere compreso e scoperto fino in fondo... e accettato, anche. Trova che l'oscurità che rappresenta, gli spiriti con cui improvvisamente si è trovato a dialogare, formino qualcosa di molto più antico e primordiale.
    Ciò che arriva ora, sbucando da non si sa dove, rappresenta il trait d'union tra lui e loro. E' un qualcosa di molto semplice, e altrettanto efficace: un concentrato di violenza primitiva, ben diretta verso un unico obiettivo -la Stronza- in un tripudio di sventole assestate con forza clamorosa. E' tanto veloce che a Jerome occorre un attimo prima di focalizzarne le fattezze, e quando vi riesce gli prende un colpo. In passato ha già visto quell'enorme umanoide, ma un conto è vederlo sullo schermo di una televisione degli anni '80, un altro è trovarselo vicino in carne ed ossa -molta carne e molte ossa, sembra- e per fortuna dalla loro parte.

    "Ehi! Ma tu sei l'Incredibile Hulk!"

    Beh... non proprio, ingenua palla di lardo.

    L'Altro, il Grande Spettro dall'aria regale, sospira mentre i suoi ricordi si fondono di nuovo con i suoi, suggerendogli epoche in cui i due lottavano fianco a fianco contro nemici pericolosi almeno quanto quello che hanno dinanzi.


    "Le linee di forza della Terra si sono di nuovo fuse dopo tanto tempo per lasciare libera la Sua arma più brutale, il Fauno Supremo, Colui che corre come il vento e possiede la forza di cento giganti. Bentornato tra noi, Boruta."


    °....ooh.°

    Boruta -e non Lou Ferrigno, e nessuna delle più recenti incarnazioni di Hulk- collide contro la Dimenticanza facendole passare per un momento la voglia di ridere. Un raggio energetico color verde la colpisce con la medesima veemenza, spingendola a reagire con un fiotto di non-luce nera. L'equilibrio delle forze in campo è solo momentaneo: il nuovo venuto perde terreno.


    "Capisco siate sorpresi dalla magnificenza dei muscoli di Boruta, ma questa puttana non si ammazzerà da sola!"

    "Beh, vecchio mio, come darti torto. Ehi, voialtri: se vi resta ancora un po' di sprint, diamo una mano al nostro amico verdolino prima che la Bruttona se lo porti via! Oh, <<bellezza>>"

    urla alla Dimenticanza, caricando con quanta più ironia possibile l'ultima parola,

    "capisco che ti piacciano i muscoli, ma guarda che il Nero la vince sempre sui colori pastello. Io sono senza dubbio più fico di lui!"

    La Dimenticanza lo prende in parola.
    Di nuovo dalle parti del suo massimo potere, in procinto di schiacciare anche Boruta, emana una miriade di lunghe zampe artigliate, niente più che lance flessibili minute di robusti aculei che si muovono tutte insieme, rivolte verso il manipolo degli Eletti di Gea, come pugnali branditi a ripetizione.
    Si muovono, a parere di Jerome, molto lentamente.
    Riesce a distinguere ogni singola coltellata, come sognerebbe di fare chiunque, in un vicolo oscuro, venga poco gentilmente interpellato da un energumeno che chiede portafogli e chiavi della macchina. Evita le prime in scioltezza, nonostante le sue forze non siano più al massimo. Il suo spirito di gruppo, però, lo porta a pensare che non tutti siano agili come lui e dunque i suoi nuovi amici sono in pericolo.

    °Devo fare qualcosa per loro°

    Oh, certo, certo. Te lo dico io cosa devi fare, patetica caricatura di come un guerriero dovrebbe essere: uccidi quel mostro. Te ne saranno molto grati.

    Jerome non sa bene cosa rispondere: intuisce che lo Spirito ha ragione, e che è il momento giusto per affondare il colpo: ma non se la sente di lasciare i ragazzi in balia del loro destino, non più di quanto vorrebbe abbandonare la postazione del grill durante il turno del sabato sera. In quei casi serve qualcuno con spina dorsale che dia l'esempio al resto della brigata. Perciò giunge ad un compromesso.

    Si muove in avanti, incontro agli artigli. Così è meno facile schivarli, e infatti viene urtato lateralmente da alcune delle numerose braccia. Ma si porta proprio davanti a Andrew, che gli sembra quello più in difficoltà, ed emana di nuovo quel cosmo viscoso con cui ha frenato l'attacco di poco prima. Lo plasma, lo diffonde e lo usa per impaniare le braccia più vicine, fino a formare un cono in cui gli attacchi dovrebbero divenire ancora meno rapidi, sia negli affondi che nelle ritirate, in modo che per la Stronza sia anche più problematico sferrare nuovi colpi. Poi scatta in avanti, a rischio di spappolarsi la gambe, e alla massima rapidità consentitagli colpisce lui stesso.


    "E' tempo di riportare la quiete in questo sacro luogo. Tu l'hai profanato, portando lo scompiglio nel mio Mio Tempio, e dunque ora conoscerai la quiete di chi vegeta da tempi immemori, vegliando sulla Terra con il proprio cosmo, che tutto avvolge! Все Вы Будете!"


    E' stato lo Spirito di Chernobog a parlare, così come a suggerirgli la contromossa adatta. Davvero le anime che colmano quel luogo aspirano di nuovo alla quiete: ed ecco gli Spiriti Naturali rispondere al richiamo del loro Re, muoversi all'attacco. Un attacco infido quanto una palude nella quale perdere sé stessi, rapidamente e inesorabilmente: eterei banchi di nebbia promanano da Chernobog, andando a condensarsi prima attorno alle zampe della Dimenticanza, nel punto dove si uniscono al tronco, e da dove quindi prendono forza motrice, per poi arrampicarsi silenti ma implacabili attorno al resto del corpo, e ai tentacoli che pulsano di forza violenta, imponendo una calma e un sonno che vanno bene al di là di un banale sonno ristoratore: è come ricevere la chiamata del nulla, un oblio onnipervasivo che annebbia i sensi e invita a sciogliersi, senza nulla più provare, e a unirsi a quel tutto che è la Terra, semplice e implacabile... fino a ritrovarsi in uno stato di fungina incoscienza. Jerome pensa che G.P. possa apprezzare una simile tecnica.






    Nome: Jerome Corcione
    Cloth: Grymus Darian di Chernobog {in addestramento}
    Energia: blu
    Stato Fisico: non al massimo; provato dai ripetuti sforzi, conserva tuttavia una certa brillantezza, sa muoversi veloce e colpire.
    Stato Mentale: imperioso e votato alla battaglia dopo la "fusione" spirituale con lo spirito di Chernobog

    Riassunto Azioni: dopo un fraintendimento dovuto alla visione di un vecchio telefilm, Jerome/Chernobog riconosce in Boruta, vecchio compagno d'armi, il nuovo arrivato; inizia a schivare i colpi prendendone un paio di striscio, a non "dalla parte acuminata"; si mette davanti a Andrew per offrire nel contempo anche a lui una certa difesa e usa il Ziemloj Suth per frenare al massimo le zampe che colpiscono frontalmente a loro due, proprio come prima aveva frenato il raggio corrosivo; avanzando, sferra un colpo spirituale che, in pratica, se ti becca ti riduce ad un vegetale. Visivamente, come da descrizione, è una nebbiolina bianco-dorata, quindi anche bellina a vedersi :zizi:

    Abilità:

    § Nero: Oscurità. Chernobog, in russo, significa “dio nero”, e nella mitologia slava è la personificazione di tutto ciò che vi è di maledetto, di oscuro, di diabolico. Egli, dopo una lunga battaglia contro gli dei del Cielo, venne esiliato nell’Oltretomba sito nelle profondità della Terra. E fu proprio Gea, la Terra, a reclutarlo traendolo dal suo esilio, donandogli potere e affidandogli una missione: VENDICARLA. Gea non avrebbe mai assoldato, forse, un simile sicario se non fosse stata dilaniata dalla sofferenza più atroce: e proprio questa sofferenza dovranno provare i nemici di Chernobog, attraverso il potere delle tenebre maturate nel sottobosco e nel sottosuolo, là dove la carne e le ossa mutano in terriccio per permettere, secondo una logica legge del contrappasso, la maturazione di nuova vita. Ciò si compie là dove i viventi tornano a far parte della Madre, vengono riassorbiti, diventano essi stessi Terra: un processo cui nessun essere può sottrarsi, presto o tardi. Le tenebre di Chernobog non sono quindi malvagie di per sé: lo diventano in quanto strumento di vendetta della Madre. Possono assumere svariate consistenze e stati fisici e venire plasmate in più di una forma, e il loro contatto reca un dolore fisico ben più alto di quanti siano i danni realmente apportati, pur se rilevanti.

    § Guardiani della Terra: Spiriti di Vendetta. Per aiutare il suo alleato, Gea gli mette a disposizione i fantasmi di coloro che, in vita, hanno lottato per difenderla dalle azioni dei suoi stessi figli degeneri. Il dio nero potrà quindi evocare le anime delle creature fatate o semi-divine che un tempo regnarono sul mondo, e che ora si nascondono per paura di essere preda dell’avidità e violenza umane o sono state trucidate, ma non solo: le anime degli Eletti caduti in battaglia nel corso dei secoli lotteranno al suo fianco, totalmente asservite alla magnetica volontà del Nero. Se infatti la Madre ha scelto un simile criminale come suo braccio armato, allora persino cavalieri deceduti, ninfe, fauni, fate e spiriti della Natura lo serviranno, convinti che egli porterà a termine la sua missione, e non badando tanto ai mezzi con cui lo farà, che saranno giustificati dal fine.
    I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esistono solo il profitto e la soddisfazione materiale, ma anche la coesistenza con l’anima del creato... qualcosa a cui avrebbero dovuto prestare maggiore attenzione quando potevano. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti.

    Tecniche:

    § Землой Суть (Ziemloj Suth): Chernobog si avvolge in una spessa coltre nera, attraverso la quale egli vede benissimo tutto. Essa lo copre per intero, e la sua particolarità è l’essere morbida, viscosa, come un mastice che tutto sigilla, perciò è improbabile che rimangano buchi scoperti, a prescindere da eventuali disattenzioni del pg. Lo spessore della coltre è di alcuni metri: quand’anche un attacco molto potente la investisse, esso verrebbe assorbito, rallentato ed eventualmente fermato, dipendendo questo dal divario energetico tra i players... proprio come succede ad un proiettile che colpisce un vetro blindato.

    § Все Вы Будете (Vsjo Vj Bùdjetje): Le anime che sono state trucidate con orrendi sistemi di tortura antichi, oppure anche in tempi più moderni, ma non meno brutali (inclusa la farmacologia e la vivisezione). Esse sono ora parte di un sistema vegetativo composto da funghi, licheni, organismi di vario genere le cui capacità sensoriali sono ridotte ai minimi termini: ovvero una semplice, ma estesissima rete in connessioni neurali che tappezza il nostro pianeta in modo silente e primordiale.
    Queste anime si palesano all'occhio sotto forma di banchi di nebbia eterea, leggermente dorata, che in prossimità del bersaglio si sfaldano e suddividono in filamenti, arpionando e aggrappandosi all'anima dello stesso. La tecnica, se a bersaglio, attaccherebbe lo spirito riducendolo allo stato larvale, depredandolo della capacità di distinguere e classificare tutto ciò che, in materia di sentimenti ed emozioni, ci rende umani: rabbia, paura, senso di giustizia, rivalsa... riassumendo, tutto ciò che ci spinge di solito ad agire, amare, odiare. Piano piano lo spirito stesso si atrofizzerebbe, perdendo la propria autocoscienza, scivolando in una specie di limbo dell'anima dove tutto ha un senso approssimativo e distante: provare la benché minima sensazione, anche quelle che diamo per scontato ogni giorno, diventa un’impresa difficilissima. Se la tecnica venisse portata avanti ad oltranza, l’avversario potrebbe cadere in un vero e proprio coma, senza però la possibilità di svegliarsi grazie alla scienza medica dato che la causa non sarebbe da ricondursi a problemi fisiologici.

    IKajxkk


    Edited by 'Azz! - 19/7/2014, 20:03
     
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    DeBJog6
    Hear me ROAR
    Andrew Stars
    energia rossa
    leone di Gea [liv. IV]
    status fisicoallo stremo, clavicola sinistra spezzata e spalla sinistra danneggiata
    status clothindossata, danneggiata nella zona alta del petto
    status psicologicostremato

    Armageddon: La Vera Minaccia
    Part X


    L'impatto del colpo fu terribile. Avevo il terrore che quella marea acida riuscisse a penetrare attraverso tutti quegli scudi, ma proprio quando mi sembrò impossibile che le nostre difese sarebbero bastate il colpo cessò e l'acido cominciò a spargersi lungo i solchi che si erano formati sul campo di battaglia durante lo scontro. Mi sembrava assurdo, ma eravamo sopravvissuti a quel colpo. Il problema era sopravvivere a quelli che sarebbero seguiti e al contempo distruggere quell'essere.
    Non mi pagavano abbastanza per fare questo mestiere, avrei fatto meglio a chiedere un aumento se fossi riuscito a tornare abbastanza vivo da potermene fare qualcosa dei soldi.
    Nemmeno il tempo di fiatare e la situazione riprese a precipitare. La Dimenticanza riprese ad assorbire energie, succhiandola attraverso i tentacoli rimasti dalle pareti del Santuario. Evidentemente quel luogo doveva possedere un'energia veramente notevole.
    Quando parlò, fu come se il cervello mi fosse raschiato nuovamente con un rastrello. Sono sensazioni a cui non fai mai l'abitudine. Le parole erano terribilmente chiare nonostante il dolore e anche il loro significato: disperazione.
    Ero in ginocchio, praticamente allo stremo delle forze, mentre mi tenevo la testa per il dolore. Sentivo che il crescente potere di quella mostruosità veniva concentrato per sferrare un altro colpo e non riuscivo nemmeno ad immaginare come bloccarlo di nuovo.

    -E' questa la fine? Tutto qui?-

    Niente musica eroica, nessun parente al mio capezzale, nemmeno una tomba. Forse persino il ricordo della mia esistenza sarebbe andato perduto, cancellato dal colpo che era in arrivo. Avevo sperato in una fine ben migliore di questa, ma non ero nella posizione di lamentarmi.
    Aprii gli occhi, per osservare in faccia la morte in un ultimo gesto di coraggio e dignità, ma quello che vidi non fu affatto quello che mi sarei aspettato. Come una meteora, qualcosa si schiantò contro la Dimenticanza, facendola letteralmente volare via. Il grido di rabbia che lanciò quando si rimise "in piedi" avrebbe fatto impallidire un morto, ma quella nuova figura che si stagliava dinnanzi a noi stanchi guerrieri era come uno stendardo alleato che si profilava all'orizzonte durante una terribile battaglia. La creatura non era meno mostruosa del nostro avversario, ma decisamente meno rivoltante: sembrava una sorta di creatura mitologica caprina, tanto robusta e possente da esprimere forza con la sua stessa presenza.

    -Grazie fratelli... ma ora fate divertire un po' questo vecchio demone dei boschi!-

    Fratelli? Possibile che fosse per davvero un alleato? Quale inaspettato aiuto!
    Caricando le braccia e scagliandole avanti come per dare un pugno all'aria, il gigantesco fauno riversò un'ondata di energia luminosa verde contro il mostruoso nemico, che per tutta risposta, attingendo continuamente all'energia che assorbiva dalle pareti, sputò un getto di energia oscura dalle fauci sul suo ventre. L'impatto fra i due colpi fu talmente devastante che mi ritrovai letteralmente a volare via. Atterrai sulle mie gambe malferme, ma ero talmente debilitato che dopo un attimo dovetti poggiare un ginocchio per terra nel tentativo di sorreggere il mio stesso peso. Le due energie si stavano ancora scontrando, ma era perfettamente evidente che il nostro nuovo compare fosse quello che stava perdendo e Gea sola sapeva quello che gli sarebbe successo se quella massa crepitante di cosmo si fosse riversata su di lui, anche se qualche idea ce l'avevo pure io.
    Fu proprio la voce del demone a scuotermi. Dovevamo aiutarlo, non eravamo certo sopravvissuti fino a quel momento per limitarci a guardare! Adesso che era impegnata con quel bestione, potevamo cercare di colpire più duramente possibile la Dimenticanza. Anche se il suo potere era immensamente superiore al nostro, ne stava usando parecchio in quello scontro di energie e poteva essere un buon varco per colpirla. Già, molto facile, almeno in teoria.
    A quanto pareva anche il nostro avversario aveva capito che sarebbe stata più vulnerabile in quegli istanti e si diede subito da fare per tenerci a bada. Un gran numero di arti taglienti comparve dal suo orribile corpo, scagliandosi poi su di noi.

    -Non ce la farò mai a difendermi e poi ad attaccare!-

    I colpi non erano particolarmente pericolosi, o almeno non lo sarebbero stati se fossi stato in forma, dato che procedevano piuttosto lentamente rispetto a me, ma erano molti e io non avevo più la forza per opporti ad un simile attacco in massa. Fortuna che non ero da solo.
    Jerome, forse intuendo che mi trovavo in un attimo difficile, si parò dinnanzi a me, scatenando i propri poteri oscuri e un cosmo notevole per bloccare nell'area antistante a noi le zampe artigliate. Notai anche che attorno alla Dimenticanza si stava formando una sorta di nebbiolina, ma non comprendendo cosa fosse mi limitai ad ignorarla. Dovevo colpire finchè ero in tempo. Esattamente come avevo fatto prima, formai nel mio pugno destro un giavellotto di cosmo e fiamme, anche se stavolta sacrificai le dimensioni del colpo per concentrare le restanti energie nella sua potenza esplosiva. Quella creatura continuava a nutrirsi del potere che assorbiva tramite i suoi tentacoli, ma se in un momento così delicato avessi nuovamente interrotto il suo afflusso di energia probabilmente lo scontro si sarebbe potuto ribaltare. Il fatto che il mio colpo fosse anche di dimensioni ridotte aveva anche un altro vantaggio: sarebbe stato più difficile da intercettare.
    Prima che fosse troppo tardi, lo scagliai con quanta più forza potevo. Un colpo non eseguito alla perfezione date le mie condizioni limite, ma se non altro se fosse arrivato al bersaglio quella bastarda se ne sarebbe ricordata.
    Nemmeno il tempo di accertarmi che il giavellotto fosse arrivato al bersaglio e un lungo artiglio che aveva aggirato Jerome e la sua difesa mi colpì alla spalla sinistra, facendomi nuovamente volare indietro. L'armatura aveva retto, ma nel momento dell'impatto avevo sentito un violento "crack". Probabilmente avrei avuto bisogno di una clavicola nuova e forse anche di qualcos'altro. Tentai di rialzarmi per staccare almeno la faccia da quel suolo gelido, ma il mio braccio sinistro non sembrava volersi muovere e il destro non aveva la forza necessaria nemmeno per grattarmi. Tutto quello che mi rimaneva era sperare di aver fatto centro e che nessun'altro di quegli artigli mi colpisse ancora.

    Mp0D2DH
    narrato ♦ pensatoparlatoparlato altrui


    Note ♦ Sono costretto a dare il tutto per tutto. Da qui in avanti sono praticamente KO

    Abilità ♦ Fuoco Dorato

    Tutte le creature di Madre Natura hanno sempre temuto la luce e il calore del fuoco, simbolo della civiltà umana, conquistato secondo la leggenda da Prometeo e poi donato all’uomo ma non alle bestie. Il Re degli Animali alla fine ha fatto suo questo potere, infondendolo nella sua Cloth, donandole il fuoco più bello e letale mai esistito. Fiamme dorate lo contraddistinguono dal fuoco dell’uomo, un colore dovuto al cosmo che arde come combustibile, fiamme selvagge e indomabili per chiunque non sia il Cavaliere che le crea, pervase di cosmo, tuttavia innocue per il Cavaliere del Leone. Molto più dannose di un normale fuoco, esse possono utilizzare come combustibile qualsiasi cosa, dal legno alla pietra, dal metallo alla carne, bruciando e consumando con ferocia inaudita. Sono altresì difficili da estinguere, estremamente calde come sono, persino stando diversi secondi sotto l’acqua o sotto terra. Un fuoco che ha il colore dorato degli occhi di un leone e la sua stessa ferocia.


    ♦ Agilità superiore

    Tra i più grandi felini al mondo, il leone domina la savana con la sua superiorità fisica, un misto di potenza e agilità. Proprio questa agilità si riflette sul possessore della Cloth del Leone, conferendogli capacità fisiche solo immaginabili per gli altri guerrieri. Il suo corpo diventa un macchinario perfettamente coordinato, permettendogli movimenti estremamente precisi e rapidi, un equilibrio eccellente, capacità di scatto e di salto superiori a quelle di chiunque altro. La sua velocità è tale che agli occhi di Cavalieri dotati di un potere al suo livello sembrerà quasi di vedere immagini residue dei movimenti del Cavaliere di Gea, atti a disorientare e distrarre potenziali avversari, tale è la sua rapidità e fluidità nei movimenti e negli spostamenti. Sul piano fisico trova ben pochi rivali grazie a queste sue capacità.

    Tecniche ♦ Nessuna



    Edited by » Black Star - 6/8/2014, 10:26
     
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    > Armageddon: La Vera Minaccia ●
    Part IX


    bat

    narrato x parlato x pensato x parlato altrui

    2vjplrk




    L
    a vibrazione dell’impatto con il getto acido fu forte, ma meno di quel che la giovane pensasse e poi, lo sentì. Il cormo di Chernobog, aveva avvolto quell’attacco per rallentarlo e, tutti loro assieme avevano eretto una barriera a strati, abbastanza resistente da salvare le loro vite.
    Sentire il rumore di quella sostanza corrosiva che scivolava nel cristallo e la pressione sulle barriere divenire nulla, fu un sollievo per lei che rilasciò la presa sul suo cosmo, facendo dissolvere la sua difesa; ogni parte del suo corpo, strillava dal dolore, ma non glie interessa. Anche se era stanca doveva utilizzare ogni suo briciolo di forza per aiutare i suoi compagni. Le gambe le tremavano, rendendo la sua postura malferma, ma prendendo un respiro profondo, cercò di calmarsi e riprendere possesso delle sue facoltà motori; ci riuscì con un po’ di fatica, ma né fu soddisfatta.

    Non hanno tempo di tirare fiato, che i tentacoli di quell’essere presero a vibrare, mentre assorbiva altra energia dal Tempio delle Tenebre e la sua risata, le trafisse le orecchie, facendola cadere in ginocchio e portandosi le mani su di esse, premendo con forza: la testa le stava per esplodere. Il dolore provocato dalla risata prima e poi, dalla voce di quel mostro le stava facendo provare un dolore indescrivibile, tanto che si rannicchiò su se stessa, respirando con fatica per via di quel dolore lancinante.
    Anche se stordita dal dolore, sentiva la potenza di quella cosa aumentare vertiginosamente, ma una piccola variazione, la porta a sollevare istintivamente la testa e a concertarsi su quella variazione; da uno dei tentacoli, quello colpito da Andrew, se non ricordava male, era fuoriuscito qualcosa ad una velocità che l’aveva spiazzata e stordita allo stesso tempo tanto, che si riprese solo quando sentì lo schianto del corpo massiccio della Dimenticanza contro una delle pareti della sala. Sussultò forte, restando seduta a terra ancora stordita, quando l’energia oscura della creatura riprese a crescere e l’urlo d’ira che si espanse, ribalzando per ogni dove, le fece solo stringere con forza i denti, tanto da farli scricchiolare. Ogni volta che quell’essere emetteva un suono, le esplodeva nel cervello come una bomba con troppo C4 a neanche mezzo metro da lei e faceva male! Oh, se faceva male!

    Grazie fratelli... ma ora fate divertire un po' questo vecchio demone dei boschi!

    Aggrottò le fini sopracciglia, concertandosi sul nuovo arrivato; le vibrazioni che provenivano da lui erano familiari, quasi nostalgiche, mentre ne esaminava il corpo enorme e possente; era simile ad un Fauno, ma più bestiale di quelli descritti nei miti.
    Aggrotta ancora di più le sopracciglia, quando la vibrazione del movimento dei suoi pugni fende l’aria, insieme ad una esplosione di energia che si scontra con quella della dimenticanza; attorno a lei ci sono esplosioni di voci che conosce, ma non riesce a seguirne il filo a sentirle perfettamente. Le orecchie le fischiano ancora, ma le vibrazioni le arrivano perfettamente, facendole capire cosa stesse succedendo e, l’avanzamento dell’energia della dimenticanza, non era una cosa buona.
    Si alza a fatica, un poco malferma sulle gambe e incespicando mentre si risollevava; era stanca. Le sue membra gridavano dal dolore, mentre il suo cosmo era agli sgoccioli. Strinse di nuovo i denti, non volendosi dar per vinta, iniziando a respirare piano e in modo regolare, apportando più ossigeno possibile ai suoi muscoli doloranti. Trova un leggero sollievo in quello che sta facendo e sorride impercettibilmente, quando la voce del nuovo giunto si fa nuovamente sentire.

    Capisco siate sorpresi dalla magnificenza dei muscoli di Boruta, ma questa puttana non si ammazzerà da sola!

    Un piccolo sorriso increspa le labbra della giovane, mentre si prepara ad attaccare, ma lo sguardo che la Dimenticanza rivolge loro dopo le parole di Boruta, non è dei migliori.
    Percepisce il cosmo di Andrew bruciare per attaccare, ma al contempo, percepisce molteplici e piccole vibrazioni provenire dalla dimenticanza e sbianca. Per lei e Andrew al top della forma, sarebbero stati facili da schivare, ma erano entrambi stanchi e, in più il loro nuovo e taciturno compagno, non aveva abbastanza energia per difendersi. Doveva compiere una scelta e, se anche faceva male, scelse la più ovvia. Si avvicina il più velocemente possibile a G.P., ergendo la sua barriera sferica, cercando di resistere e bloccare i colpi di quella maledetta stronza; ad ogni colpo, il suo corpo sussultava, ma non vi dette importanza, stringendo forte i denti ed esaminando la situazione. Se G.P. lo desidera, anche con la barriera attiva, potrà attaccare Miss Stronzona.
    Si sentì gelare, nel sentire il cosmo di Andrew così fievole, quasi assente e il tonfo del suo corpo sul cristallo, ma doveva mantenere la posizione. Si rilassò, nel percepire il cosmo di Jerome proteggere il compagno e, riportando l’attenzione sulla situazione odierna, stette attenta a cogliere il momento giusto per poter attaccare.
    Appena lo avesse trovato, avrebbe dissolto la barriera e, con le energie che le rimanevano, avrebbe creato i suoi pipistrelli esplosivi colpendo uno dei tentacoli ancora ancorati al muro, opposto a quello attaccato da Andrew. In quell’attacco, avrebbe concentrato buona parte del suo cosmo, cercando di arrecare il maggior danno possibile a quell’essere schifoso.


    2vjplrk

    PG × Demetra | Darian x Bat {IV} | Energia × Verde

    Stato Fisico x Indebolita | Stato Mentale x Determinato e attento | Stato Darian x Integra | Segni particolari x Fasciatura che le copre la parte degli occhi


    AbilitàTecniche

    Ultrasuoni x Questa abilità, permette a chi ne fa uso, di produrre con il solo ausilio del proprio corpo, diversi tipi di onde sonore a frequenze variabili. Gli ultrasuoni, sono delle onde meccaniche sonore. A differenza dei fenomeni acustici propriamente detti, le frequenze che caratterizzano gli ultrasuoni sono superiori a quelle mediamente udibili da un orecchio umano.

    Sensi Sviluppati x E' un'abilità che si sviluppa con il tempo, la dedizione e la pazienza. Tale abilità, permette di sviluppare i quatto sensi di cui l'essere umano è in possesso e accuirli, rendendo il soggetto più sensibile al mondo che lo circonda.



    Tecnica Difensiva

    Barriera Sferica x Richiamando il suo cosmo attorno a se, la Gea Saint crea una barriera cosmica a 360° intorno alla sua persona; tale barriera, dovrebbe riuscire a proteggerla da eventuali attacchi cosmici e fisici. Se l'avversario entra in contatto con la barriera, dovrebbe essere sbalzato lontano dalla giovane.

    Tecnica Offensiva

    Pipistrelli Esplosivi x Canticchiando un motivetto a mezza voce e concentrando il suo cosmo, crea attorno a se dei pipistrelli i quali, vengono lanciati verso l'avversario; la peculiarità di queste piccole creature è il fatto che appena toccano qualsiasi cosa esplodono, rilasciando nell'aria un'intensa onda sonora, simile al suono vicinissimo di una campana. Se l'avversario viene colpito o si trova in prossimità dell'impatto, riporterà ferite da impatto, stordimento e sordità temporanea.




    Note x

     
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    Armageddon: La vera minaccia
    Parlato |Pensato| Narrato "Parlato altro"




    Non… non riesco… la vista mi si è offuscata.

    La difesa regge, lo sputo di quella bestia cola e sparisce a terra. Cerco di darmi un’occhiata attorno, le gambe cedono e la testa gira, ho bisogno di qualche punto di riferimento a sostenermi. Ho esagerato, come ho esagerato prima e ancora, continuo ad oltrepassare limiti che nemmeno pensavo potessero andare così lontani eppure non basta! Il mostro resiste, ancora!
    Il campo ci è sfavorevole, il nemico continua ad assorbire energia da non si sa dove con i tentacoli e la sua risata non sembra troppo un bluff-
    Dio, la sua risata. Pare quasi un altro attacco, prende ad urlare a squarciagola, e ridicolmente non faccio altro che sentirlo con potenza sempre maggiore qui dentro, qui in testa (pff, speravo almeno che questo e il dolore della spossatezza si annullassero a vicenda).
    Blatera, blatera, ma ormai la mia mente è partita, al diavolo ho voluto troppo ed ecco il risultato.
    Non ho idea di nulla, prima ho sentito una voce nuova, forse, e sicuramente c’era qualcuno che ancora attaccava il mostro-

    “Grazie fratelli... ma ora fate divertire un po' questo vecchio demone dei boschi!”
    Faceva tipo così."


    Un rombo attraversa la stanza, qualcosa, dentro, mi conferma (finalmente) una buona notizia: abbiamo dei rinforzi.

    Tutto trema (se realmente o solo nella mia testa rimane un mistero), e tutto ciò che vedo è solo un “qualcosa” che si avvicina a gran velocità.
    Mi rialzo (se è un colpo nemico sarei altrimenti spacciato) arranco in un accenno di posizione da battaglia e alzo le braccia per fare Qualcosa, difendermi.
    Considerando le mie condizioni è l’unica cosa che posso fare, sopravvivere.
    Ho già dato.
    Mi concentro con uno spirito a brandelli, riesco a vedere qualcosa che esce dalle mani, e con quel niente che mi resta in spirito mi sforzo per creare qualcosa.

    Mi blocco. Delle zampe, tantissime zampe mi arrivano come un treno in corsa! non avrei avuto tempo per parare nulla ma-
    sono salvo. Una barriera energetica mi circonda, l’ha generata la ragazza ceca. Sono salvo, grazie a lei.

    Non perdo tempo, quel qualcosa che stavo creando prima per proteggermi la trasformo in un attacco offensivo, ho la mia possibilità, non me la posso lasciar sfuggire! Allo sgretolarsi della nostra difesa attacco, lancio nuovamente la bomba-fungo contro Dimenticanza.



    |MUORI!|


    Scheda
    Nome: G. P.
    Daryan: Cordyceps
    Energia: Indefinita
    Status Fisico: Vabbé
    Status Mentale: Vabbé
    Status Daryan: Non posseduta
    Status Armatura attuale: Integra
    Altro:

    Abilità:
    |Ophiocordyceps Unilateralis| Il fungo vive all’interno di G. P. Cresce, si riproduce, ma tutto ciò con una sostanziale differenza rispetto a quello che fa naturalmente. Il cordyceps parassita un organismo, lo uccide, e lo usa per spargere spore. Ma il secondo passaggio non è valido in questo caso. Il cavaliere gli dà forza, un’energia a cui non può istintivamente rinunciare. Dunque il rapporto è più simile ad una simbiosi, pur con le sue limitazioni. La clausola del contratto è una sola:accettare che l’essere si stanzi in ogni parte del suo corpo, compreso il cervello.

    |Spore| Infime e leggere, possiedono una grande capacità di dispersione. Entrando in un organismo crescono e in fretta cercano di raggiungerne l’encefalo per poterne prendere il controllo. Il tutto ovviamente accelerato dal cosmo. Tuttavia gli effetti non consentono una manipolazione perfetta, ‘l’infetto’ semplicemente perderà coscienza, e per istinto seguirà un ordine base impartito dal fungo: riprodursi, spargere nuove spore, ed il modo più efficiente è attraverso un diretto contatto fisico. Seppur incredibile, quest’ordine permette solo una spinta dell’infetto a ferire chicchessia, poiché, con le attuali capacità di G. P., mantenere un singolo è il risultato massimo. Altre caratteristiche da tenere in considerazione? Una forza anormale*, superiore a ciò che avrebbe potuto avere in condizioni normali, e la durata vitale dell'infetto, variabile a seconda del soggetto o del volere stesso di G. P.**

    |Forza Straordinaria| Chi possiede il cordyceps in corpo acquisisce una forza anomala. G. P., l’ospite principale, dunque riscuote uno dei grandi vantaggi che la ‘convivenza’ con il fungo offre, vantando in battaglia una potenza fisica superiore.

    *In natura ciò permette all’infetto di ancorarsi efficacemente una volta trovato il posto ideale per spargere spore.
    **Tali effetti sono validi anche per altri cavalieri, ma i risultati sopraggiungono molto più lentamente. L'infezione in tale individuo porta ad uno squilibrio nei movimenti di sempre maggior potenza con il progredire dei turni, partendo da una semplice scoordinazione, fino al perdere il pieno controllo dei movimenti, causando un impiego superiore di energie per poter compiere un'azione.
    Esteriormente sul corpo degli infetti (in generale) cresceranno dei funghi, sempre più grandi e, se il ciclo di crescita non verrà interrotto, il cordyceps si sostituirà alle carni della vittima trasformando lei stessa in un fungo (Only Gdr).


    Tecniche:

    |Granata S| Una sfera di cosmo, fungo e spore fortemente compressa viene lanciata (con forza variabile). Al contatto scoppia come una bomba, provocando gravi danni e spargendo spore fino a grandi distanze (entro i limiti).
     
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    *La combinazione di assalti riesce a sbilanciare lo scontro, riportando una temporanea parità tra le forze.
    La Dimenticanza vi osserva ringhiando, mentre sulla superficie del suo corpo di nuovo appaiono decine e decine di volti urlanti.
    Poi due tentacoli vengono colpiti da Andrew e Demetra.
    L'essere oscuro grida la sua ira così forte da generare con la sola voce una sequenza di scosse di assestamento ed un gran numero di crepe sulla superficie di cristallo delle grotta, facendo cadere grossi pezzi al suolo.

    I due tentacoli iniziano a dimenarsi e ad evaporare.
    Uno esplode in una nuvola nera, dirigendosi verso Gerome e entrando dalla sua bocca e dalle sue narici.
    L'altro svanisce lasciando spazio ad una piacevole musica.

    Le note toccano il vostro spirito, dandovi un parziale ristoro.
    Le vostre ferite dolgono meno e sembrano non incidere sulla vostra forza, mentre la Dimenticanza si porta alcuni arti al capo, scuotendolo per togliersi dalla mente quella melodia.

    Boruta si volta verso la direzione della musica.*

    Ahahah vecchio bastardo!
    Sia il becchino che la checca col flauto sono tornati, ora ci si diverte veramente!

    *Non fa in tempo a finire la frase che qualcosa lo atterra con un suon sordo.
    Alle sue spalle compare un essere simile ad un satiro con un grosso flauto brandito come una spada.*

    Anche tu mi sei mancato checca con i muscoli.

    *Boruta si rialza imprecando, quando la Dimenticanza si riprende.
    I volti presenti sul corpo del mostro aprono la bocca e a pochi centimetri da essa inizia a generarsi una piccola sfera di energia nera.

    L'ultimo tentacolo continua a pompare energia.
    Tuttavia a differenza degli altri non notate un legame tra l'energia risucchiata e le pareti della caverna.

    I volti prendono ad urlare e le sfere si staccano.
    Migliaia di piccoli globi si sollevano ed iniziano a piombare su di voi in una pioggia fatale...




    Eccoci.
    Dimenticanza è a energia divina, così come i suoi attacchi.

    Gerome:
    Quando il tentacolo che esplode in una nuvola nera svanisce, inizi a vedere le cose dal punto di visto di quella nuvola.
    Quella nuvola è l'essenza liberata di Chernobog. Sei tu.
    Descrivi come muovi la nuvola e come cerchi di unirti all'altra metà di te.
    Quando questa fusione avviene sei definitivamente Chernobog/Gerome, fusi in un unica entità.
    Questo ti da piena padronanza sui tuoi poteri e sulle anime.

    Altri:
    E' arrivato anche Borevit.
    Appena parte l'attacco inizia a suonare il flauto e la velocità del colpo viene ridotta in una certa misura.
    Vi sentite come ristorati nella vostra forza, sebbene sentiate su di voi i segni del combattimento. Avete più energia cosmica a disposizione e potete usare al massimo la vostra velocità. Occhio a non strafare però, potrebbe essere pericoloso :ehsi:
    Boruta invece corre facendo lo slalom tra le sfere, dirigendosi verso il bestione.

    Ora le essenze di tutti e cinque gli Araldi sono state liberate dalla prigionia della Corruzione.
    Tre di loro sono sul campo di battaglia.

    Dateci dentro :deathmetal:




     
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    ARMAGEDDON: LA VERA MINACCIA.

    I Figli della Terra






    narrato - "parlato" - °pensato° - parlato Chernobog - Pensato Chernobog - "parlato Dimenticanza" - "parlato Boruta" - Parlato Borevit - flashback




    "Bimba di Guaranà.... l'amore donde està.... bimba di Guaranà... l'amore donde està..."


    Va a sapere come vengono in mente certe cose. Quel pezzo fu un (in)successo estivo di un qualche cantante goliardico italiano, dal nome mai andato di moda, che un lavapiatti canticchiava una certa sera, scrostando pentoloni foderati di grasso rappreso. Jerome lo ricorda ora, non riesce a toglierselo dalla testa.
    Molto presto si rende conto di non avere, in effetti, più alcun controllo su di essa. L'Altro la sta occupando, costringendolo ad un ruolo di mera comparsa.
    Ed è meglio così. Lui non ha le capacità e le conoscenze belliche per fronteggiare una cosa simile. L'Altro sembra più a suo agio, nonostante percepisca in Lui una qualche tensione. Non è certo di vincere.
    Ma è quello che ha più possibilità.


    °Ora tu te ne stai buono lì, e osservi. Sta accadendo qualcosa.°


    Jerome non fiata.

    Gli altri - il gruppo di ragazzi, il bestione verde e color terra - danno fondo a tutte le forze, lottano in una battaglia che sembra disperata: ogni volta che la Dimenticanza va giù, si rialza più forte di prima. Ma proprio quando le speranze minacciano di morire come foglie nel tardo agosto, qualcosa accade. Due dei tentacoli superstiti del mostro svaniscono, incapaci di sostenere... che cosa? Forse non sono stati colpiti da fuori: forse sono collassati perché la Stronza non può al contempo combattere e incassare colpi, e sostenere ciò che ha nascosto in essi.
    Uno solo interessa Jerome. Gli ultimi ricordi chiari che ha sono il jingle che gli infesta il cervello, che scema di intensità fino a dissolversi, e un curioso cambio di visuale, come se un operatore video nel suo cranio avesse cambiato telecamera...

    Visti dall'alto, sembrano tutti così fragili. Il corpo in cui deve reincarnarsi, poi, è addirittura grottesco: gonfio, indebolito da alcool e farmaci, sostanze che secoli addietro non erano nemmeno state scoperte... per fortuna. Chernobog era nato in un'era in cui un semplice taglio infetto poteva spedirti al Creatore ma tutto era molto più sano, non ci si stordiva con quella robaccia là. E poi, per far fronte alle infezioni ci si irrobustiva, si sopravviveva: le cose che Jerome Corcione ha messo nel suo corpo, invece, sono fatte apposta per fiaccare le difese e lasciarti in balia di te stesso. Un guerriero questo non lo accetta.
    Pazienza. Se sopravviverà oggi, ci si potrà lavorare sopra. Altrimenti non resterà che attendere un'altra occasione per fare ritorno nel mondo.

    Guarda guarda: perfino Boruta sembra piccolo, visto da lassù. Non parliamo degli altri, semplici bambini ai suoi occhi, in attesa di qualcuno che ne guidi i passi. Così fragili... così incerti.
    Sembra che i suoi vecchi luogotenenti, Wij e Zmaj, non saranno della partita. Ma se qualcuno ha organizzato questa seimpatica spedizione è di certo stato Wij, il più sveglio dei due.

    Basta pensare. E' ora di darci dentro, o il Tempio delle Tenebre cesserà di esistere. Le urla della Dimenticanza spaccano le pareti e minacciano il crollo definitivo della Sua casa. Una volta sconfitto quell'abominio, ci sarà molto da fare anche per questo.
    La nuvola che è la vera essenza di Chernobog, il Dio Nero, entra di forza nelle cavità nasali e orale del piccolo uomo destinato a diventare Lui.


    Il cranio gli si riempie di nero, e così gli occhi, la mente. Per alcuni lunghi istanti non riesce a ragionare, sconvolto mentre la proiezione che lui chiamava il Fantasma si unisce alla propria vera essenza, colmandolo di lunghi ricordi, forza, potere e tirannica prepotenza. Jerome annega in un mondo di violenza e arcani misteri, sopraffazione, dolore inflitto e subito, e di un'arcana capacità di vedere e comprendere. Il suo vecchio io non viene annientato: ma rimane confinato in una stanza della propria mente, come un ospite che possa solo guardare.

    Anche esteriormente, il suo corpo subisce repentine modifiche: i capelli si schiariscono fino a divenire quasi bianchi, e si allungano di diversi centimetri. Sotto lo strato di grasso, la mandibola si affila e gli zigomi divengono prominenti, come se premessero per uscire da sotto la pelle. Colui che era Jerome si accascia urlando, per risollevarsi in fretta: gli occhi brillano di una luce dorata, ma guardando più a fondo in essi si scorgerebbe l'orlo di un abisso profondo quanto la sua anima.

    Anche tu mi sei mancato, checca con i muscoli.

    Borevit è sbucato fuori mentre lui si "assestava", diciamo così, e si trova ora sopra Boruta, lasciando forse intendere che l'appellativo con cui si apostrofano l'un l'altro non è casuale? Il tutto mentre la Dimenticanza si prepara a quella che è forse l'ultima, decisiva trasformazione. Non userà più le anime che ha raccolto per sostentarsi, ma le lancerà all'attacco. Dai volti che traspaiono sotto la sua pelle fuoriescono grumi nerastri che si levigano e compattano fino a divenire sfere traslucide, espressione del potere che entro pochi istanti potrebbe distruggere gli Eletti di Gea.
    I ragazzi si sono invece parzialmente ripresi, segno che Borevit, appena liberato, non ha scordato come si usa il suo flauto.

    Voi due, smettete di perdere tempo! Un tempo vi chiedevate perché la Dea aveva lasciato a me il comando: osate anche stupirvi? Il colpo di grazia deve ancora essere assestato!

    Le sfere si staccano dalla Dimenticanza mentreil tentacolo susperstite continua a incamerare energia da quelle che sono, a tutti gli effetti, le macerie del Tempio delle Tenebre. Le sfere salgono in alto, poi piovono giù sulle teste dei guerrieri.

    Borevit sa quello che fa: comincia a suonare una melodia lenta, ipnotica, in cui le note si accavallano l'una sull'altra senza soluzione di continuità: quello che sembrava un attacco impossibile da schivare ai più diventa molto più gestibile, le sfere rallentate nella velocità di caduta... ma non nella potenza. Quando le prime cadono al suolo disintegrandolo, non ci sono dubbi sui loro nefasti effetti.

    Molto bene, Fauno: hai fatto proprio quello che dovevi. Al resto ci penso io..

    In effetti, forte della propria rapidità, Boruta si muove prima ancora di Chernobog: evita le sfere come se fossero ferme a mezz'aria, dirigendosi verso il nemico. Chernobog sa che è troppo forte per essere abbattuto con un colpo secco, e dato che non è uno sprovveduto lo sa anche Boruta: questo non lo aiuta però a trattenere il suo impeto di guerriero da mischia.

    Mpf. Se non ti avessi spalleggiato io stesso, ai bei tempi saresti morto una decina di volte. Vedo che dovrò aiutarti anche oggi.

    Un cambiamento sostanziale è avvenuto in Jerome/Chernobog: non si preoccupa nemmeno lontanamente della sorte dei giovani Custodi della Terra. Essendo diventato il freddo assassino che è sempre stato, dà per scontato che ognuno penserà per sé.
    E se qualcuno non sarà in grado di farlo... beh... significa che si è cacciato in qualcosa più grande di lui.
    Le sfere piovono intorno a lui con violenza infernale, come se ognuna di esse pesasse quanto un intero pianeta. Non trova altro da fare che creare uno strato di Ziemloj Suth di forma conica, che drappeggia intorno alla propria figura: più solido in superficie per deviare il più possibile i proiettili, viscoso all'interno per assorbire al massimo l'urto di quelli che proprio non riuscisse ad evitare.
    Anche se non sa emulare degnamente Boruta, gli riesce comunque di schivare la gran parte delle sfere. Altre lo colpiscono tangenzialmente, e la natura della sua protezione è tale che cambiano traiettoria e deflagrano ai suoi piedi... ma non ha calcolato l'onda d'urto di queste ultime. Colpi sferrati da un essere di forza divina fanno un bel danno anche per vie indirette: e quindi lo spostamento d'aria che ne consegue lo investe, facendolo cadere diversi metri più in là, le orecchie che fischiano e le percezioni annebbiate. Tutto ciò che sa è che deve mantenere viva la propria difesa. Questo lo salva.
    Avendo perso l'equilibrio, non prevede la sfera che gli cade quasi sulla spalla sinistra. Il boato è tale che lo Ziemloj Suth si dissolve nel punto colpito, e le carni del corpo di Jerome si dilaniano fino all'osso, che si frattura in mille schegge. Lo spettacolo sarebbe orribile a vedersi... meno male che lui non guarda: ricaccia indietro le lacrime, altre però sgorgano inesorabili. Chernobog urla.

    E' un urlo vecchio quanto l'uomo, di dolore e impotenza: e di odio, puro odio che scaturisce dalla fonte nera che è la sua anima. Chernobog è un guerriero esperto: sa che questo non cambierà la cose. Bisogna agire. Per fortuna sua, l'essere tornato in possesso delle sue facoltà gli permette di ricordare che non gli occorrono entrambe le braccia per colpire.

    La Dimenticanza. Chernobog sa molto bene quale sia la fonte del suo potere: le innumerevoli anime che ha raccolto in sé. Ma sa anche quale sia il collante che permette ad esse di lavorare insieme e creare una tale forza omicida: il senso di oblio patito dopo il trapasso, quando tutto ciò che si vorrebbe è essere ricordati. Per le proprie opere, o almeno per ciò che si è stati, da amici, parenti. Dalla propria amata. Perfino dal proprio cane.
    Ma condizione essenziale per tramutare questa frustrazione in energia è sentirsi ancora in grado, in un modo o nell'altro, di nuocere all'oggetto del nostro odio; possedere il potere per prendersi una rivincita.
    Ma se questo potere si dissolvesse? Se ci rendessimo conto di non essere davvero più nulla, se non un ammasso fradicio di tessuto putrescente, buono solo per concimare il suolo affinché altri, non noi, possano prosperare? Se tutto ciò che rimane fosse tornare a far parte del ciclo della vita, non come individui, bensì come particelle inerti e prive di volontà?

    Questo è ciò che vi aspetta. Non nuocerete più a nessuno, perché non siete più nulla. Ora scomparite! Vita nella Morte!





    Nome: Jerome Corcione
    Cloth: Grymus Darian di Chernobog {in addestramento}
    Energia: blu
    Stato Fisico: ristorato sotto l'effetto del flauto di Borevit, e dopo l'atavismo demoniaco frutto della fusione con l'essenza nera, il fisico del pg è ora pronto a colpire con la massima forza.
    Stato Mentale: imperioso e votato alla battaglia dopo la "fusione" definitiva con l'essenza di Chernobog

    Riassunto Azioni: Chernobog viene liberato insieme a Borevit, e si incarna di colpo in Jerome Corcione (ciò che parlava prima, era una mera proiezione del suo spirito). Deciso a guidare l'assalto finale per liberare la propria casa, prima si becca una sfera quasi in pieno (e questo basta per tritargli una spalla), poi sferra un colpo spirituale-illusorio, mediante il quale danneggiare gli spiriti e instillare in essi la sensazione di essere materia organica priva di vita o volontà, nient'altro che esseri morti, e quindi anche privi di qualsiasi desiderio bellicoso. (Spiegazione dettagliata della tecnica più in basso).

    P.S.: se volete ascoltarla tutta, ecco il link alla canzone che sente Jerome nella sua testa prima di fondersi con Chernobog:

    www.youtube.com/watch?v=A6MTsCUKQBE



    Abilità:

    § Nero: Oscurità. Chernobog, in russo, significa “dio nero”, e nella mitologia slava è la personificazione di tutto ciò che vi è di maledetto, di oscuro, di diabolico. Egli, dopo una lunga battaglia contro gli dei del Cielo, venne esiliato nell’Oltretomba sito nelle profondità della Terra. E fu proprio Gea, la Terra, a reclutarlo traendolo dal suo esilio, donandogli potere e affidandogli una missione: VENDICARLA. Gea non avrebbe mai assoldato, forse, un simile sicario se non fosse stata dilaniata dalla sofferenza più atroce: e proprio questa sofferenza dovranno provare i nemici di Chernobog, attraverso il potere delle tenebre maturate nel sottobosco e nel sottosuolo, là dove la carne e le ossa mutano in terriccio per permettere, secondo una logica legge del contrappasso, la maturazione di nuova vita. Ciò si compie là dove i viventi tornano a far parte della Madre, vengono riassorbiti, diventano essi stessi Terra: un processo cui nessun essere può sottrarsi, presto o tardi. Le tenebre di Chernobog non sono quindi malvagie di per sé: lo diventano in quanto strumento di vendetta della Madre. Possono assumere svariate consistenze e stati fisici e venire plasmate in più di una forma, e il loro contatto reca un dolore fisico ben più alto di quanti siano i danni realmente apportati, pur se rilevanti.

    § Guardiani della Terra: Spiriti di Vendetta. Per aiutare il suo alleato, Gea gli mette a disposizione i fantasmi di coloro che, in vita, hanno lottato per difenderla dalle azioni dei suoi stessi figli degeneri. Il dio nero potrà quindi evocare le anime delle creature fatate o semi-divine che un tempo regnarono sul mondo, e che ora si nascondono per paura di essere preda dell’avidità e violenza umane o sono state trucidate, ma non solo: le anime degli Eletti caduti in battaglia nel corso dei secoli lotteranno al suo fianco, totalmente asservite alla magnetica volontà del Nero. Se infatti la Madre ha scelto un simile criminale come suo braccio armato, allora persino cavalieri deceduti, ninfe, fauni, fate e spiriti della Natura lo serviranno, convinti che egli porterà a termine la sua missione, e non badando tanto ai mezzi con cui lo farà, che saranno giustificati dal fine.
    I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esistono solo il profitto e la soddisfazione materiale, ma anche la coesistenza con l’anima del creato... qualcosa a cui avrebbero dovuto prestare maggiore attenzione quando potevano. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti.

    Tecniche:

    § Землой Суть (Ziemloj Suth): Chernobog si avvolge in una spessa coltre nera, attraverso la quale egli vede benissimo tutto. Essa lo copre per intero, e la sua particolarità è l’essere morbida, viscosa, come un mastice che tutto sigilla, perciò è improbabile che rimangano buchi scoperti, a prescindere da eventuali disattenzioni del pg. Lo spessore della coltre è di alcuni metri: quand’anche un attacco molto potente la investisse, esso verrebbe assorbito, rallentato ed eventualmente fermato, dipendendo questo dal divario energetico tra i players... proprio come succede ad un proiettile che colpisce un vetro blindato.

    § Жизнь в Cмерти (Life-in-Death): la tecnica che fa provare i tormenti della putrefazione in vita. Persino chi è stato in Ade da vivo potrebbe non reggere un tale sconforto, così intenso da gelare nel profondo, portare alla disperazione, perdere il lume della ragione e sprofondare in un abisso di tenebre tali da farti perdere ogni speranza di uscirne. L’attacco dei costrutti spirituali evocati, oltre al mero danno spirituale, porta in sé un’illusione sensoriale molto semplice per come è concepita, ma potentissima, che trasmette al malcapitato la sensazione di decadere. Il decadimento non è qualcosa che gli esseri viventi di solito provano scientemente, perché si tratta di un processo che può durare periodi molto lunghi: si va dalla decomposizione di un cadavere a quella di un grosso tronco d'albero morto; ciò che in Natura avviene di solito in molte ore, o addirittura mesi o anni, nella mente della vittima si compie nel breve tempo necessario all’attacco per compiersi. E dunque le sensazioni che si proverebbero subendo tali processi vengono rese palesi e molto ben distinguibili. Il senso di estraneità, il terrore, l'abbraccio della Morte mentre ancora si è in vita possono sconvolgere gli intelletti più saldi e razionali.

    IKajxkk


    Edited by 'Azz! - 19/7/2014, 20:03
     
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    DeBJog6
    Hear me ROAR
    Andrew Stars
    energia rossa
    leone di Gea [liv. IV]
    status fisicodolori e lievi contusioni su tutto il corpo, grave lesione da impatto sulla schiena, clavicola sinistra spezzata
    status clothindossata, danneggiata nella zona alta del petto e crepata su tutta la schiena
    status psicologicodolorante

    Armageddon: La Vera Minaccia
    Part XI


    Avevo gli occhi colmi di lacrime di dolore, che sembravano sgorgare senza fermarsi accecandomi. La spalla sinistra sembrava essere fatta dello stesso fuoco di cui ero sempre stato il fiero dominatore. Sentivo del liquido sgorgare, liquido caldo, ma con tutte le lacrime che stavo versando non ero sicuro che si trattasse di sangue come invece era probabile. Stringevo i denti fino a farli scricchiolare, nella speranza che resistendo con la mia volontà al dolore anche la mia mente si convincesse ad affievolirlo, ma evidentemente non funzionava. La verità era che avevo a malapena le forze sufficienti a rimanere cosciente, figuriamoci se ero in grado di impormi su me stesso e frenare quell'ondata di dolore.
    Intanto attorno a me la battaglia procedeva come se non mi fosse successo alcunchè, mentre io continuavo a giacere nella piccola pozza di sangue scuro che aveva cominciato a formarsi attorno alla parte del mio corpo offesa dal colpo della mostruosità. Sentivo esplosioni, grida di dolore e altri suoni indistinguibili, ma tutto mi giungeva ovattato e distante come se fossi stato seduto in un bel cafè a rilassarmi e dei bambini nei giardini di fronte avessero preso a giocare con dei petardi. Già, era proprio una bella immagine, come mi sarebbe piaciuto essere veramente lì. Magari avrei potuto andarci un giorno...
    Ecco, adesso il proprietario del cafè aveva acceso la radio, riempiendo l'aria del locale con delle delicate note di flauto. Era una melodia talmente bella da far piangere, che sembrava avvolgerti in un caldo abbraccio e confortarti.
    Un momento, io stavo realmente piangendo, ma per la mia ferita alla spalla! E non ero certo in un cafè a sentire musica alla radio, ma nel mezzo di una battaglia. Però la musica che stavo udendo era assolutamente reale, ne ero certo. E anche la sensazione di piacevole tepore che continuava ad infondermi lo era, tanto che le mie membra e il mio cosmo cominciarono a riprendere parte del proprio vigore. Tentai nuovamente di muovere il braccio sinistro, ma esso continuava a non rispondermi. D'altro canto, ero nuovamente capace di muovere il resto del mio corpo. I suoni della battaglia si fecero nuovamente più intensi mentre, inizialmente malfermo e poi sempre più sicuro, mi rimettevo in piedi, col braccio sinistro che penzolava tristemente lungo il mio fianco, il sangue che gocciolava pigramente dagli spazi tra un pezzo e l'altro dell'armatura, tingendo il metallo candido ci scarlatto. Ancora confuso da quello sviluppo degli eventi, mi guardai attorno, cercando di comprendere cosa fosse esattamente successo. Mi ritrovai a fissare Boruta e una sorta di fauno intendi a scambiarsi scherzosi saluti e Jerome che sembrava essersi trasformato in una sorta di vampiro dai capelli bianchi.

    -Mi sono perso delle cose mentre ero a terra agonizzante-

    Indubbiamente dovevano essere stati attimi assai particolari, ma non era il momento di chiedere spiegazioni ai presenti. Sembrava che l'apparizione di quel secondo essere e la misteriosa trasformazione di Jerome avessero fatto perdere completamente la pazienza alla Dimenticanza, che sembrava essere ormai giunta al culmine del proprio potere. Con soddisfazione, notai che il tentacolo al quale avevo puntato era effettivamente svanito e persino un altro, ma l'ultimo era come attraversato da un mare di energia, sebbene il tempio avesse smesso di crollare e di svuotarsi di energia. Forse aveva anche altri fonti da cui attingere, ma non importava. Le nostre forze erano più numerose che mai e dopo tutti i colpi che aveva subito persino un essere di quella potenza doveva ormai essere vicino al proprio limite. Era vero anche che pure noi altri non eravamo certo freschi e riposati, cosa che la Dimenticanza parve intuire, prendendo l'iniziativa.
    Con un grido lanciato in contemporanea da tutti quanti i volti presenti sulla sua superficie, decine di sfere nere volarono per aria per poi cominciare a piovere su di noi.
    L'unica cosa che impedì loro di fare dei nostri corpi carne da macello in meno di un istante fu la nuova melodia che il fauno intonò, che a differenza della precedente era molto lenta, quasi densa, capace di rallentare persino un colpo come quello quanto bastava per farmi realizzare che avrei potuto evitarlo. Il mio braccio era fuori uso, ma non le mie gambe.
    Ma prima di cominciare a danzare per evitare quella pioggia mortale, c'era qualcosa che dovevo fare anche a costo della vita: colpire ancora e quanto più duramente possibile quella dannatissima creatura che non ne voleva sapere di morire una volta per tutte.

    -Io ti ammazzo, dovessi portarti insieme a me nell'Oltretomba con le mie stesse fottutissime mani!!!-

    Forse era l'euforia causata dalla musica ristoratrice di poco prima, forse un attimo dedicato allo sfogo della rabbia, che importanza aveva? Raccolsi nuovamente il mio cosmo, convogliandolo stavolta sotto quell'ammasso scudo di volti e bocche, per poi lasciarlo salire verso il soffitto sotto forma di un'immensa colonna di fuoco, larga tre metri e alta svariati, con l'obiettivo di fare arrosto quella mostruosità. Non sapevo quanto il colpo sarebbe stato efficace dato il suo impressionante potere, ma il quell'attimo tutto quello che mi importava era farle male, tanto male!
    Dovevo, però, evitare di farmi male in prima persona nel frattempo, perciò, mentre lasciavo esplodere il mio colpo, mi ritrovai impegnato in una folle danza, muovendomi come un gatto tra tutte le sfere che piovevano su di noi. Ero ancora in grado di muovermi veramente veloce, ma per quanto fossi in grado di evitarle mentre cadevano al suolo, mi resi rapidamente conto di un grosso problema: erano troppe per evitare di essere coinvolto da nessuno impatto. Infatti, per quanto mi fossi dato da fare per evitare di essere colpito direttamente, osservai con sommo stupore e paura due di esse che toccavano il suo contemporaneamente a nemmeno un passo da me, disintegrandolo e generando abbastanza forza da sollevarmi come una foglia e scagliarmi via. Mi sembrò di essere colpito dal pugno di un gigante. Mi ritrovai a volare per aria senza più aria nei polmoni e col corpo dolorante.
    Il mio volo fu interrotto da un grosso frammento del soffitto delle dimensioni di un masso che era caduto per terra, sul quale andai a schiantarmi con violenza, facendone volare via un bel po di pezzi. La botta alla schiena era stata veramente dura e avevo paura che nemmeno la mia Darian avesse potuto proteggermi da quell'urto. Il dolore che avevo sentito su tutta la parte anteriore del corpo, quella coinvolta dall'onda d'urto, si era esteso anche alla parte posteriore, in un orribile concerto di fitte lancinanti.

    Mp0D2DH
    narrato ♦ pensatoparlatoparlato altrui


    Note ♦ Quando dicevo di fare di tutto pur di colpirla non scherzavo u.u

    Abilità ♦ Fuoco Dorato

    Tutte le creature di Madre Natura hanno sempre temuto la luce e il calore del fuoco, simbolo della civiltà umana, conquistato secondo la leggenda da Prometeo e poi donato all’uomo ma non alle bestie. Il Re degli Animali alla fine ha fatto suo questo potere, infondendolo nella sua Cloth, donandole il fuoco più bello e letale mai esistito. Fiamme dorate lo contraddistinguono dal fuoco dell’uomo, un colore dovuto al cosmo che arde come combustibile, fiamme selvagge e indomabili per chiunque non sia il Cavaliere che le crea, pervase di cosmo, tuttavia innocue per il Cavaliere del Leone. Molto più dannose di un normale fuoco, esse possono utilizzare come combustibile qualsiasi cosa, dal legno alla pietra, dal metallo alla carne, bruciando e consumando con ferocia inaudita. Sono altresì difficili da estinguere, estremamente calde come sono, persino stando diversi secondi sotto l’acqua o sotto terra. Un fuoco che ha il colore dorato degli occhi di un leone e la sua stessa ferocia.


    ♦ Agilità superiore

    Tra i più grandi felini al mondo, il leone domina la savana con la sua superiorità fisica, un misto di potenza e agilità. Proprio questa agilità si riflette sul possessore della Cloth del Leone, conferendogli capacità fisiche solo immaginabili per gli altri guerrieri. Il suo corpo diventa un macchinario perfettamente coordinato, permettendogli movimenti estremamente precisi e rapidi, un equilibrio eccellente, capacità di scatto e di salto superiori a quelle di chiunque altro. La sua velocità è tale che agli occhi di Cavalieri dotati di un potere al suo livello sembrerà quasi di vedere immagini residue dei movimenti del Cavaliere di Gea, atti a disorientare e distrarre potenziali avversari, tale è la sua rapidità e fluidità nei movimenti e negli spostamenti. Sul piano fisico trova ben pochi rivali grazie a queste sue capacità.

    Tecniche ♦ Lion Kingdom

    Attorno all'utilizzatore (raggiunge la massima ampiezza consentita eccetto dietro specificazione) l'aria si arroventa raggiungendo temperature sempre più alte, mentre anche la terra viene crepata e incendiata da questo grande calore. Improvvisamente delle colonne di fuoco dal diametro di circa un metro e mezzo fuoriescono dalla terra, salendo verso l'alto per diversi metri e divorando ogni cosa sul loro tragitto con le loro fiamme dorate. Queste colonne di fuoco possono sbucare in punti a piacimento in tutta l'area coinvolta dal surriscaldamento iniziale.
    Variante difensiva: Le colonne sbucano a difesa del Cavaliere proteggendolo con le loro fiamme da ogni attacco che venga scagliato. Ovviamente, nel caso vengano disposte in modo circolare attorno all'utilizzatore, si avrà un varco sopra di esso, ma dato l'alto calore generato dalle fiamme (il calore va tutto in su dopotutto) sarebbe sconsigliabile utilizzarlo per attacchi diretti
    ------
    Si possono generare un massimo di sette colonne alla volta, ma si potrà generarne una aggiuntiva per ogni energia posseduta superiore alla verde

     
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    XI

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    Armageddon: La vera minaccia
    Parlato |Pensato| Narrato "Parlato altro"



    I colpi vanno a segno, la vittoria non sembra più lontana!
    Le urla di Dimenticanza ora paiono meno fastidiose e anzi mi incoraggiano, quello che sento non è più una risata ma un ringhio carico di risentimento – l’abbiamo fatta cadere dal suo piedistallo, alé.
    Il suo corpo muta con rapidità, sul suo corpo si distinguono figure ben distinte – volti umani – le cui grida non saprei dire se appartengano ad anime divorate o siano un semplice sfogo del mostro.

    Mi fa male tutto.
    A stento mi reggo in piedi, meglio, barcollo e avanzo con tutta la mia goffaggine – e ancora, in fondo alla mia mente, mi ripeto che tutto ciò è incredibile – cerco di capire dove esattamente provi dolore e in questa ridicola ricerca mi impegno a tirare fuori quel rimasuglio d’energia che forse – forse – ho ancora in corpo.
    E poi urla, ancora, stavolta di dolore (mentre due dei suoi tentacoli cascano a terra) e tutto trema.
    Paura.
    Tutto trema e tutto si riempie di crepe, tutto crolla.
    Dove siamo? Quanto è grande questo tempio? Lo è abbastanza per seppellirci? In piena lotta questi dettagli non saltano fuori – avevamo un qualche piano? No, e queste sono le conseguenze; quel drago ci dice di combattere il male, così, io mi fido e senza pensare corro ad azzannare, ma diavolo, io sono un cane ma tra tutti non c’è nemmeno un cacciatore?

    Intanto gli arti caduti – tra il dimenarsi come code di lucertola e il contributo che danno per incasinare ancora di più l’atmosfera – prendono ad evaporare. Non dovrebbero disperdersi nell’aria? La nuvola nera formatasi (da uno) si dirige verso Jerome penetrando poi nel suo organismo da naso e orecchie, mentre ad uccidere il frastuono vi è in giro una strana musica, qualcosa di rilassante…
    Bruta dirige lo sguardo verso il punto d’origine del suono
    - AHAHAH vecchio bastardo! Sia il becchino che la checca col flauto sono tornati, ora ci si diverte veramente!

    Giù a terra. Uno spirito dei boschi l’ha preso da dietro con un flauto (immagino comunque sia dei nostri) e con educazione risponde
    - Anche tu mi sei mancato checca con i muscoli

    E io? Io mi guardo attorno, mi trascino di qua e di là per non venire schiacciato dai frammenti di soffitto senza badare a Dimenticanza che prepara una nuova offensiva. I suoi (tanti) volti spalancano la bocca, formano sfere nere.

    Io sto meglio, molto meglio. La musica di poco prima non si è limitata a calmarmi il caos in testa, ha fatto di più, e ora mi sento in piene forze, dico proprio fisicamente.
    Mi fermo.
    La fisso. La creatura urla – di nuovo – le sue sfere si alzano e poi giù in caduta libera.
    Stringo e riapro i pugni, controllo Quanto posso dare con questa nuova forza, e la risposta è: di più.
    Parto.
    Cerco di avvicinarmi all’obbiettivo, salto, schivo, mi butto a distanze enormi; sono più agile, ma anche così non riesco a fare il sufficiente. L’unico a non avere problemi nell’evitare tutti quei colpi cascanti dal cielo è Bruta, il resto di noi, beh, sopravvive.

    Non riesco a fermarmi, muoversi è la mia unica possibilità di resistere, ma non ho nemmeno un secondo per inquadrare il mostro (perso di vista da non si sa quanto tempo).
    Sento il fiatone. Lo sprint regalatomi dal tentacolo sta per esaurire il suo effetto rinvigorente e… al diavolo, evoco il mio animale (battezzato sul momento Green Deity) e lo mando a morire sopra di me. Ho guadagnato un attimo extra, mi giro a tutta velocità e attacco la Dimenticanza appena ritrovata con una bomba, sparata da Deity un momento prima di disgregarsi.

    Bene.
    Ho dato il mio contributo, ora non mi resta che venire colpito dai globi neri. L’effetto non sarà certo piacevole.



    Dove sono? A terra. Quella corazza che pensavo di una qualche utilità si è praticamente frantumata alla prima botta.
    Le ferite, sono sulla schiena. Non ho per niente voglia di controllare di che tipo siano, ma il dolore mi dice che mi devo essere rotto parecchio.


    Scheda
    Nome: G. P.
    Daryan: Cordyceps
    Energia: Indefinita
    Status Fisico: Straccio
    Status Mentale: Starccio
    Status Daryan: Non posseduta
    Status Armatura attuale: Sfasciata
    Altro:

    Abilità:
    |Ophiocordyceps Unilateralis| Il fungo vive all’interno di G. P. Cresce, si riproduce, ma tutto ciò con una sostanziale differenza rispetto a quello che fa naturalmente. Il cordyceps parassita un organismo, lo uccide, e lo usa per spargere spore. Ma il secondo passaggio non è valido in questo caso. Il cavaliere gli dà forza, un’energia a cui non può istintivamente rinunciare. Dunque il rapporto è più simile ad una simbiosi, pur con le sue limitazioni. La clausola del contratto è una sola:accettare che l’essere si stanzi in ogni parte del suo corpo, compreso il cervello.

    |Spore| Infime e leggere, possiedono una grande capacità di dispersione. Entrando in un organismo crescono e in fretta cercano di raggiungerne l’encefalo per poterne prendere il controllo. Il tutto ovviamente accelerato dal cosmo. Tuttavia gli effetti non consentono una manipolazione perfetta, ‘l’infetto’ semplicemente perderà coscienza, e per istinto seguirà un ordine base impartito dal fungo: riprodursi, spargere nuove spore, ed il modo più efficiente è attraverso un diretto contatto fisico. Seppur incredibile, quest’ordine permette solo una spinta dell’infetto a ferire chicchessia, poiché, con le attuali capacità di G. P., mantenere un singolo è il risultato massimo. Altre caratteristiche da tenere in considerazione? Una forza anormale*, superiore a ciò che avrebbe potuto avere in condizioni normali, e la durata vitale dell'infetto, variabile a seconda del soggetto o del volere stesso di G. P.**

    |Forza Straordinaria| Chi possiede il cordyceps in corpo acquisisce una forza anomala. G. P., l’ospite principale, dunque riscuote uno dei grandi vantaggi che la ‘convivenza’ con il fungo offre, vantando in battaglia una potenza fisica superiore.

    *In natura ciò permette all’infetto di ancorarsi efficacemente una volta trovato il posto ideale per spargere spore.
    **Tali effetti sono validi anche per altri cavalieri, ma i risultati sopraggiungono molto più lentamente. L'infezione in tale individuo porta ad uno squilibrio nei movimenti di sempre maggior potenza con il progredire dei turni, partendo da una semplice scoordinazione, fino al perdere il pieno controllo dei movimenti, causando un impiego superiore di energie per poter compiere un'azione.
    Esteriormente sul corpo degli infetti (in generale) cresceranno dei funghi, sempre più grandi e, se il ciclo di crescita non verrà interrotto, il cordyceps si sostituirà alle carni della vittima trasformando lei stessa in un fungo (Only Gdr).


    Tecniche:

    |Green Deity| [x]
    Tecnica difensiva.
    Il cavaliere evoca una grande, soffice massa funginea con lo scopo di assorbire ogni colpo avvolgendo il corpo di chi difende (o comunque posizionandosi davanti alla destinazione dell’offesa). Non si tratta di una creatura, o di un mostro in particolare, ma di un cumulo di spore e quant’altro che formano un fungo, senza una forma precisa. Collegato direttamente alla mente di G. P. è in grado di muoversi e mantenersi ‘vivo’ per più tempo utilizzando il cosmo del padrone.
    E' possibile utilizzare il Deity anche per scopi offensivi, e per far ciò, esso potrà modificare la consistenza della sua struttura, indurendosi parzialmente o totalmente grazie al cosmo e diventare una vera e propria arma animata.
    |Granata S| Una sfera di cosmo, fungo e spore fortemente compressa viene lanciata (con forza variabile). Al contatto scoppia come una bomba, provocando gravi danni e spargendo spore fino a grandi distanze (entro i limiti).
     
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    > Armageddon: La Vera Minaccia ●
    Part X


    bat

    narrato x parlato x pensato x parlato altrui

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    I
    loro attacchi erano andati a buon fine; lei e Andrew avevano colpito due dei tentacoli e la stronza, emette un grido che porta la giovane a tapparsi le orecchie sensibili le quali, fischiano lo stesso per il forte, mentre il suo senso dell’equilibrio, viene minato dalle continue soste di assestamento e dal rumore del cristallo che si frantuma, per creare diverse crepe intorno a loro, seguiti dagli schianti dei pezzi che si distaccavano dal soffitto e dalle pareti, precipitando a terra. Anche se stordita, riesce a schivare per un soffio alcuni di quei “massi” pericolanti.

    Respira con affanno, mentre il sangue e il respiro le rombano nelle orecchie come un’unica voce, facendole scuotere il capo leggermente stordita. Non riesce a seguire tutto quello che le sta succedendo attorno con l’udito, ma sotto il ronzio, dopo qualche attimo, percepisce una musica piacevole la quale, la confonde ulteriormente. Scuote ancora piano il capo, concentrandosi su di se e sul compagno che ha vicino.
    Non fa in tempo ad analizzare la situazione che la sua spossatezza fisica si affievolisce e le ferite, come anche i fastidi, sono attenuati; si raddrizza, mentre un piccolo sorriso le solca le labbra, ma sa perfettamente di non dovere abusare di quella forza che le è stata data o ci sarebbe rimasta secca.
    Si mordicchia piano il labbro inferiore, cercando di capire, quando la voce tonante di Boruta, le da qualche indizio. Era stato liberato un altro araldo; non può che sorridere a quella notizia, ma non vi è tempo per pensare a ciò.

    I rumori attorno a lei stanno tornando nitidi, percependo perfettamente la voce di Borevit, rispondere al compagno, ma anche la vibrazione cosmica provocata dalla dimenticanza. Diverse sfere si formano su tutta la superficie corporea del mostro e, in quel momento ogni suo muscolo si tende allo spasmo e i peli dietro la nuca le si rizzano; si sente inquieta e la cosa non le piace per nulla.
    Appena l’urlo delle mille voci rabbiose riprende, perforandole nuovamente i timpani e facendole pulsare dolorosamente la testa, sente anche le note del flauto di Borevit e lo spostamento di quelle sfere, che prima le era impercettibile, farsi più percettibile al suo udito.

    Inspirò a fondo, gettandosi contro alle sfere, riuscendo a schivarle con difficoltà; anche se erano state rallentate era pericoloso finire in contatto con esse. Riportava già diverse tagli ed escoriazioni, dovute alle esplosioni delle sfere a contatto con il suolo e le onde d’urto che provocavano, facendola incespicare e a volte cadere. In quei frangenti, cercava di schivare le sfere e rialzarsi in piedi.
    Sta cercando di avvicinarsi alla dimenticanza, per poter avere l’unico tentacolo rimastole, di cui percepisce il pulsare continuo, e cercare di attaccarla.

    Se vi riesce, spiccherebbe un salto e, avvalendosi di qualche pezzo di soffitto crollato, si darebbe un’ulteriore spinta verso l’alto e, portando le braccia perpendicolari al corpo, concentrando il suo cosmo in una sfera, dalla quale inizierebbe a distaccarsi tante piccole sfere che cercherebbe di direzionare contro il tentacolo rimanente della Dimenticanza, cercando anche di colpirla nella zona di attaccatura del tentacolo stesso.


    2vjplrk

    PG × Demetra | Darian x Bat {IV} | Energia × Verde

    Stato Fisico x Rinvigorita da Borevit, coperta da escoriazioni e tagli | Stato Mentale x Determinato e attento | Stato Darian x Integra | Segni particolari x Fasciatura che le copre la parte degli occhi


    AbilitàTecniche

    Ultrasuoni x Questa abilità, permette a chi ne fa uso, di produrre con il solo ausilio del proprio corpo, diversi tipi di onde sonore a frequenze variabili. Gli ultrasuoni, sono delle onde meccaniche sonore. A differenza dei fenomeni acustici propriamente detti, le frequenze che caratterizzano gli ultrasuoni sono superiori a quelle mediamente udibili da un orecchio umano.

    Sensi Sviluppati x E' un'abilità che si sviluppa con il tempo, la dedizione e la pazienza. Tale abilità, permette di sviluppare i quatto sensi di cui l'essere umano è in possesso e accuirli, rendendo il soggetto più sensibile al mondo che lo circonda.



    Tecnica Offensiva

    Bombardamento Terra-Aria x Stendendo le mani davanti a se, concentra il suo cosmo nelle mani il quale, darà forma ad una sfera di cosmo concentrato; dalla sfera, si distaccheranno diverse sfere più piccole di energia, che andranno a bombardare l'area attorno all'avversario. Se l'avversario viene a contatto con una delle sfere o una sfera tocca il suo vicino al bersaglio, essa esplode, provocando danni da impatto e sbalzando l'avversario a terra.
    La tecnica, può essere svolta in due modi.
    2°: Saltando più in alto che può, la Saint riesce ad aumentare l'ampiezza del suo attacco, avendo una visuale maggiore dall'alto.





    Note x

     
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    *Dimenticanza riesce, non senza qualche difficoltà dovuta al numero di assalti e alla loro varietà, a gestire la vostra forza.
    Senza un attimo di esitazione inizia a generare un nuovo assalto, quando delle crepe iniziano a rigare l'ultimo tentacolo nei punti colpiti da Demetra.
    Dalle aperture filtra una tenue luce che va via via intensificandosi.
    Le crepe si espandono e Dimenticanza si volta cessando il suo attacco.
    Notate che l'energia cosmica che ricopre il tentacolo inizia a crescere, come se il mostro cercasse di aumentarne la resistenza, ridotta evidentemente dall'impegno del combattimento.

    A nulla tuttavia serve questo sforzo ed il tentacolo esplode in un bagliore accecante.

    Quando la vista torna a poter osservare vedete il mostro a terra che cerca di rialzarsi in modo convulso e, dove prima stava l'appendice, volteggia un bozzolo dorato, simile ad ambra.
    Al suo interno vi è una sagoma rannicchiata in posizione fetale.

    Subito migliaia di filamenti fuoriescono dalle bocche aperte che coprono il corpo del mostro e corrono ad avvolgere il bozzolo, ma vengono inceneriti dalla sua luce.

    Il bozzolo inizia a disciogliersi, lasciando libera la figura femminile.
    La donna è coperta da una leggera armatura che la ricopre come fosse seta luminescente.
    I capelli lunghissimi e verdi si dimenano come serpenti e gli occhi, color smeraldo, fissano il mostro che invano scaglia le sue bordate di oscura energia verso la nuova giunta.

    La donna solleva le mani e da esse partono degli strani raggi che sembrano disegnare, lungo il loro percorso, dei simboli geometrici sconosciuti.
    Quando questa luce tocca Dimenticanza si dispongono sul suo orrido corpo disegnando gli stessi simboli tracciati in aria.

    Le grida del mostro fanno tremare ogni cosa e la sua potenza si scatena in un'ultima ondata di energia che vi scaglia ai lati della caverna come foste fuscelli in preda alla tempesta.

    Poi, dopo qualche istante, l'avversario si discioglie in una pozza nera come il catrame, da cui fuoriescono migliaia e migliaia di figure spettrali. Il loro volto non è più una maschera di dolore e odio, ma di pace e di liberazione.
    Tutte si dirigono nelle pareti di cristallo, colorandole nuovamente di un nero vivo e riparando i danni strutturali causati dal mostro.*

    I miei figli sono liberi, grazie a voi.

    *La sola presenza di quella donna riporta vita nei vostri corpi e nelle vostre anime.
    Ormai è chiaro di chi si tratta.*

    A lungo tempo ho dormito contribuendo a causare dolore alla creazione che amo, ingannata dal Vuoto e dal suo emissario.

    *Borevit e Boruta si inchinano immediatamente, ma la donna con un cenno li invita ad alzarsi, mentre volando a mezz'aria si avvicina a voi sempre di più.*

    Il nostro nemico non è una singola entità come ho erroneamente pensato.
    E' il frutto del dolore degli abitanti di questa realtà, è frutto di un antico errore, è frutto dello squilibrio.
    Noi dobbiamo proteggere la terra e le sue creature, difendendo i Cinque Santuari e consacrando sempre più luoghi collegandoli ai Santuari.
    Se riusciamo a evitare la corruzione della Terra e delle altre mie creature l'idea si affrontare il Vuoto e debellarlo non sarà più una folle utopia, ma una concreta, seppur remota, possibilità.

    *La sua voce è qualcosa di indescrivibile.
    Da un lato la sua presenza aliena vi causa fortissimi dolori alla testa e allucinazioni, dall'altro la sua volontà vi tiene saldi e protetti dall'aurea tremenda propria di una dei Protogenoi.*

    Ora tornate al Bosco Sacro e riposate, la battaglia è ancora lontana dalla sua conclusione.

    *La donna scompare e dietro di sé lascia un portale che conduce al Bosco Sacro, al cui centro vedrete mancare quel bozzolo da cui provenivano lamenti e dolore.*




    Fine!
    Descrivete l'incontro con Gea e postate liberamente cosa fate/dite etc... quando siete nel Bosco Sacro.
    Considerate che è una delle entità più potenti e antiche dell'universo, sebbene sia la vostra protettrice e si sforzi di rendere la sua presenza tollerabile è una delle cose più distanti che ci possono essere da un essere vivente, persino più della Dimenticanza che ne era un'aberrante agglomerato.
    Porto in valutazione i cambi di Azz e Ghost :zizi:




     
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  12. 'Azz!
     
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    12

    ARMAGEDDON: LA VERA MINACCIA.

    LA FINE DI TUTTO... O SOLO L'INIZIO?






    narrato - "parlato" - °pensato° - - Parlato Gea - flashback




    Veloci, automatiche e inesorabili, guidate dall'input del loro Signore eppure intelligenti, le Tenebre iniziano a lavorare sulla spalla danneggiata, sostenendo le ossa, suturando la carne... nutrendola, ancorché incapaci di copiare la composizione del sangue. Tale è la ritrovata simbiosi con colui che le governa, uno dei segreti della sua sotterranea potenza.
    Al tempo stesso Chernobog influenza il proprio sistema nervoso con un'illusione, semplice eppure efficace, che dal cervello scende fino ai nervi suggerendo ad essi che il dolore è molto più tenue di quanto in realtà non sia. Ciò gli permette di concentrarsi meglio.

    Intanto gli altri Eletti colpiscono più e più volte, incapaci di lasciare che gli eventi vadano avanti da sé. Al momento hanno solo una cognizione approssimativa di ciò per cui lottano, ma il loro slancio non è per questo meno impetuoso.

    Proprio quando sembra che Dimenticanza abbia un ultimo sussulto, e si prepari a farla finita, le forze le vengono meno, le ginocchia le si piegano e la transitorietà del suo stato la tradisce.
    Demetra ha colpito l'ultimo tentacolo, che inizia a sgretolarsi.

    "Ben fatto, soldati. Avrei tranciato io stesso i tentacoli, ma se non avessi indebolito prima gli spiriti di cui si è nutrita finora, nemmeno i miei colpi fisici avrebbero portato a qualcosa."

    Una luce, unico vero palpito di vita in tutta la figura del mostro, fuoriesce come un fluido rigenerante. La sola vista di quel bagliore riporta brandelli di memoria a galla: Chernobog avverte il male spaccarsi in due, quasi fisicamente, e una sensazione di ristoro farsi strada.
    Dimenticanza non può gestire così tanti nemici, sia pure deboli e feriti, e al tempo stesso tenere a bada il potere che sta sfuggendole di mano: il tentacolo deflagra, e al suo posto vi è un bozzolo di colore oro, molto chiaro con venature ambrate. Il bozzolo pulsa, respira, palpita della vita più pura e forte. L'esatto opposto di Dimenticanza.
    C'è qualcuno dentro.
    Le sensazioni minacciano di travolgere Chernobog. Le aveva provate, quasi identiche, secoli prima. Oh, quanto tempo. Quante battaglie, sofferenza, morte.

    L'ultimo soprassalto: Dimenticanza fa l'impossibile per riprendere il controllo sulla Creatura, a riprova dell'importanza che Essa riveste per lei: dalle mille mostruose bocche che la ricoprono partono non più attacchi, ma fili, densi e piccoli tentacoli che fittamente si avventano sul bozzolo... ma è troppo tardi: il potere che da Esso promana, seppur dolce agli occhi degli Eletti, agisce come un sistema difensivo che brucia le appendici con facilità disarmante.
    Il bozzolo si scioglie.

    "Oh. Oh, per tutto quello che di sacro esiste."

    E si inginocchia, nemmeno consapevole di farlo.

    La Donna, madre e sorella di tutte le donne, figlie, creature, incede lentamente, come se il tempo fosse al Suo fianco. La Sua bellezza è talmente aliena che per un istante Chernobog pensa di non poterne sostenere lo sguardo: le innumerevoli piaghe che segnano la sua anima millenaria sanate di colpo, eppure è così insostenibile! I capelli sono del verde della vegetazione più pura, e fluttuano senza apparente rispetto delle leggi della fisica, quasi fossero sospesi in un liquido impalpabile: la loro aloe diffonde un profumo straordinario, che non ottunde i sensi ma li confonde: l'olfatto umano non ci è abituato. Gli occhi... sì, sono del medesimo colore, ma uno sguardo è sufficiente a confondere la mente dell'Araldo, che non vi si può concentrare oltre.
    Il corpo, epitome della perfezione prima che i trucchi e la chirurgia plastica deformassero le donne del pianeta, è avvolto in qualcosa che sembra avere un potere difensivo enorme, ma comunque non somiglia in niente alle grevi corazze che coprono i presenti: nulla se non leggiadria e grazia suprema. La Donna esala solo una minima frazione del proprio potere, che prende a disegnare simboli e figure mai viste: la luce li traccia in aria come inchiostro su un foglio di carta. Il loro esatto significato è ignoto, ma Doimenticanza intuisce che la fine sta giungendo e ruggisce per l'ultima volta, emanando un'onda che in ogni altra circostanza avrebbe riempito di terrore i giovani Eletti.
    Nulla vale a ferire la Donna. I simboli ricoprono infine Dimenticanza, strappandole l'estremo rantolo. Il suo colpo finale ferisce non la Donna -impossibile- bensì i suoi alfieri, e così Chernobog, Borevit e tutti gli altri vengono sollevati come se fossero privi di peso e scaraventati via. L'impatto con la parete del Tempio toglie il respiro ai polmoni dell'antico guerriero, che però sono come anestetizzati. E stavolta non è un'illusione.

    "Era... diversa, una volta. Ma certo! Forse me la ricordo male... o forse prende la forma che più Le aggrada, a seconda della situazione..."

    Per Dimenticanza è finita: priva del potere che la sosteneva, si scioglie in un grumo liquido di materia nerastra, sporcizia vivente che ben presto si increspa e si agita in superficie. Ne escono le anime.
    Vera forza della Dimenticanza, guidate ad Essa dalla frustrazione e dal rancore, finalmente ne sono prive e, colme di sollievo, volano via, fondendosi con il Tempio delle Tenebre, la cui rovina cessa: le crepe vengono rinsaldate, le fratture del pavimento e del soffitto tornano lisce come ossidiana. La quiete e il potere riempiono di nuovo il Santuario della Dea, gentilmente concesso a Chernobog quale gelida dimora.


    I miei figli sono liberi, grazie a voi.

    A lungo tempo ho dormito contribuendo a causare dolore alla creazione che amo, ingannata dal Vuoto e dal suo emissario.



    La Sua Voce è troppo pura perché orecchie mortali possano udirla senza conseguenze: la testa di Chernobog si riempie di frastuono, ed è solo per un miracolo voluto dalla Dea che il senso del Suo discorso viene recepito attraverso canali che non sono esattamente quelli della mente cosciente.
    La Dea avanza, e ferma Boruta e Borevit, pronti, come il Dio Nero, a porgerLe omaggio. Il fatto che Essa esorti i due guerrieri dei boschi a non inchinarsi spinge anche Chernobog ad alzarsi, seppur malfermo sulle gambe. Ma la ricostruzione del suo Tempio lo riempie di forza e conforto, mentre la ferita alla spalla si avvia già verso la guarigione e il cosmo torna quello di prima della battaglia.



    Il nostro nemico non è una singola entità come ho erroneamente pensato.
    E' il frutto del dolore degli abitanti di questa realtà, è frutto di un antico errore, è frutto dello squilibrio.
    Noi dobbiamo proteggere la terra e le sue creature, difendendo i Cinque Santuari e consacrando sempre più luoghi collegandoli ai Santuari.
    Se riusciamo a evitare la corruzione della Terra e delle altre mie creature l'idea si affrontare il Vuoto e debellarlo non sarà più una folle utopia, ma una concreta, seppur remota, possibilità.



    Nnostante tutto, il potere della creatura più antica di questa realtà si fa sentire, collegando i cosmi di tutti gli Eletti: Chernobog si chiede se sia solo lui a sentirsi saldato agli altri, oppure se anche i suoi compagni, meno esperti, possano capire ciò che avviene al cospetto della Madre.


    Ora tornate al Bosco Sacro e riposate, la battaglia è ancora lontana dalla sua conclusione.


    Lo sforzo di mantenere i nervi saldi ha reso esausto Chernobog, che non riesce più a sostenere una simile presenza: grosse lacrime solcano le sue gote esangui, mentre la coscienza di Jerome Corcione, detto Mimmo, torna ad affiorare, poiché il pericolo è cessato. I capelli tornano del colore di prima, il tono muscolare si rilassa di colpo.
    Ma prima di addormentarsi di nuovo da qualche parte nel cervello di Jerome, sopraffatto dal sonno e dalla prospettiva del riposo, Chernobog fa a tempo a collegare quanto detto dalla Madre.
    Non un solo nemico.
    Un male figlio dello squilibrio.
    La stessa Gea era prigioniera di un mero fantoccio della Dimenticanza.

    Tutto ciò gli fornisce un'idea della portata del pericolo che tutti, anzi l'intero mondo sta correndo, ma fa anche di più: gli suggerisce che forse, come la Madre Terra, anche altri dei sono stati fatti prigionieri.
    Perché gli dei non sono le creature angeliche e magiche che gli umani pensano: essi sono fatti di una derivazione della loro stessa carne e sangue.
    E se gli altri dei erano, com'erano, meno forti di Gea, è possibile che....

    ...

    °...forse, allora, l'intero piano deve cambiare.°


    Nome: Jerome Corcione
    Cloth: Grymus Darian di Chernobog {in addestramento}
    Energia: blu
    Stato Fisico: rigenerato
    Stato Mentale: stravolto, confuso dalla presenza di Gea

    Riassunto Azioni: dapprima cerca di ripararsi la spalla alla meglio, poi può solo assistere, ascoltare, infine fare ritorno nel Bosco Sacro



    Abilità:

    § Nero: Oscurità. Chernobog, in russo, significa “dio nero”, e nella mitologia slava è la personificazione di tutto ciò che vi è di maledetto, di oscuro, di diabolico. Egli, dopo una lunga battaglia contro gli dei del Cielo, venne esiliato nell’Oltretomba sito nelle profondità della Terra. E fu proprio Gea, la Terra, a reclutarlo traendolo dal suo esilio, donandogli potere e affidandogli una missione: VENDICARLA. Gea non avrebbe mai assoldato, forse, un simile sicario se non fosse stata dilaniata dalla sofferenza più atroce: e proprio questa sofferenza dovranno provare i nemici di Chernobog, attraverso il potere delle tenebre maturate nel sottobosco e nel sottosuolo, là dove la carne e le ossa mutano in terriccio per permettere, secondo una logica legge del contrappasso, la maturazione di nuova vita. Ciò si compie là dove i viventi tornano a far parte della Madre, vengono riassorbiti, diventano essi stessi Terra: un processo cui nessun essere può sottrarsi, presto o tardi. Le tenebre di Chernobog non sono quindi malvagie di per sé: lo diventano in quanto strumento di vendetta della Madre. Possono assumere svariate consistenze e stati fisici e venire plasmate in più di una forma, e il loro contatto reca un dolore fisico ben più alto di quanti siano i danni realmente apportati, pur se rilevanti.


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    DeBJog6
    Hear me ROAR
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    energia rossa
    leone di Gea [liv. IV]
    status fisicodolori momentaneamente sedati ovunque, grave lesione da impatto sulla schiena, clavicola sinistra spezzata
    status clothindossata, danneggiata nella zona alta del petto e crepata su tutta la schiena
    status psicologicobooooh

    Armageddon: La Vera Minaccia
    Part XII


    Intorno a me i suoni della battaglia formavano una sorta di musica priva di armonia, bassi delle esplosioni, acuti del colpi che fendevano l'aria, le grida inumane della Dimenticanza...
    Tutto turbinava attorno a me, mentre cercavo di guardarmi attorno per capire quello che stesse accadendo, combattendo nel frattempo per non perdere completamente coscienza. Il dolore era talmente soffocante che non c'era più una fibra del mio corpo che non stesse gridando indignata per il trattamento cui le era stato riservato. Non sapevo cosa mi offuscasse la vista, ma non riuscivo a vedere chiaramente e tutto appariva appannato. Probabilmente era un misto di sangue e sudore, ma non avevo la forza di alzare le mani per controllare. Anche solamente respirare era uno sforzo non indifferente mentre ero lì accasciato contro il macigno caduto dal soffitto.
    Per attimi che parvero eterni rimasi lì, conscio solamente di quello che accadeva al mio corpo. Poi la luce.
    Una luce accecante eruppe dal corpo tempestato di colpi della Dimenticanza, schiarendo per un attimo la nebbia che mi accecava. Una luce calda, non l'ennesimo raggio malefico emesso dalla mostruosità.
    Quando finalmente essa cessò, vedevo abbastanza chiaramente dinnanzi a me per capire che ormai era finita. Una grande sfera dorata fluttuava sopra un qualcosa di scuro che si muoveva convulsamente. Ad intuito, compresi che quest'ultima doveva essere la nostra avversaria, ma cosa fosse quell'essere dorato proprio esulava dalla mia comprensione. I movimenti convulsi della mostruosità si fecero più intensi per qualche attimo, ma un nuovo lampo di luce ridusse al minimo questi vani tentativi di attacco. Sbattei gli occhi, cercando di vedere meglio quello che succedeva. Giusto in tempo.
    La sfera stava svanendo, lasciando al suo posto una figura femminile di inumana bellezza. Se mi chiedessero di descriverla in qualche modo risponderei o che non ne sono capace o che l'unica parola che mi viene in mente è "divina". Guardarla mentre sollevava le sottili braccia per porre fine all'esistenza indegna della creatura che avevamo affrontato fino a quel momento era come assistere al formarsi di uno tsunami: sai che distruzione seguirà di lì a poco, ma è un tale spettacolo che non riesci a distogliere lo sguardo. Fasci di luce dorata si chiusero attorno alla Dimenticanza, simili ad un cappio che sentenzia la morte del condannato. Non appena quei misteriosi simboli di disposero sul suo corpo, un'ondata di energia ci investì con la forza di un uragano, schiacciandomi con forza contro la pietra alle mie spalle e rischiando di farmi volare via di nuovo. Quell'ultimo colpo mi aveva fatto battere la testa e mi ritrovai stordito a guardare il soffitto. Vidi una miriade di filamenti spettrali, volti di persone ormai passate all'altro mondo, che come uno sciame di dirigevano verso di esso e non solo, colorando nuovamente la struttura del suo colore viola originario. Assistetti privo di forze alla rinascita del Santuario, osservando come le crepe e i pezzi mancanti venissero riparati così in fretta dal potere adesso ritornato al proprio posto. La nostra vittoria era completa.

    -I miei figli sono liberi, grazie a voi-

    Quelle parole mi risuonarono dentro, facendo vibrare il mio corpo e la mia stessa essenza, cancellando il dolore. Travolto da questa stranissima sensazione, feci per alzarmi, ma dosai male la forza e caddi in avanti sul pavimento di cristallo. Cercando di rialzarmi, mi appoggiai su un ginocchio, ma quando rialzai lo sguardo e vidi che avevo dinnanzi -cosa che non avevo ancora compreso fino a quel momento- rimasi col ginocchio poggiato per terra, sorreggendomi anche con le braccia per non cadere nuovamente.

    -Mia Dea...-

    Sussurrai quel nome e basta, incapace di dire altro.

    -A lungo tempo ho dormito contribuendo a causare dolore alla creazione che amo, ingannata dal Vuoto e dal suo emissario-

    Si avvicinava sempre di più, passando dinnanzi ai suoi emissari inginocchiati e causandomi una tale sensazione di inferiorità da farmi girare la testa. Era come se il mio spirito fosse schiacciato dalla sua presenza, ma allo stesso tempo non potesse vacillare grazie alla presa salda che essa stessa esercitava. Il risultato era quella assurda sensazione di totale incapacità.

    -Il nostro nemico non è una singola entità come ho erroneamente pensato. E' il frutto del dolore degli abitanti di questa realtà, è frutto di un antico errore, è frutto dello squilibrio. Noi dobbiamo proteggere la terra e le sue creature, difendendo i Cinque Santuari e consacrando sempre più luoghi collegandoli ai Santuari. Se riusciamo a evitare la corruzione della Terra e delle altre mie creature l'idea si affrontare il Vuoto e debellarlo non sarà più una folle utopia, ma una concreta, seppur remota, possibilità.-

    A malapena il mio cervello riusciva ad elaborare quello che essa diceva e a contemplarla nello stesso attivo, cercare di rialzarmi sarebbe stato qualcosa di assolutamente impossibile. Rimasi dunque inginocchiato ad ammirarla, fino a che non scomparve. Come rimbambito, ci misi qualche attimo a rendermi conto di quello che era appena successo. Barcollante come un ubriaco, mi diressi verso il portale, troppo distrutto e stupito per poter fare o dire altro. Tutto ciò era ben oltre la comprensione di un piccolo uomo come me. Era bastato essere al cospetto di una vera divinità per capirlo. Ma anche un qualcosa piccolo come me aveva fatto la differenza.

    Mp0D2DH
    narrato ♦ pensatoparlatoparlato altrui


    Note ♦ GG WP :zizi:

    Abilità //

    Tecniche //

     
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    > Armageddon: La Vera Minaccia ●
    Part XI


    bat

    narrato x parlato x pensato x parlato altrui

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    G
    razie alla confusione dovuta allo scontro e al fatto, che la Dimenticanza dovesse star dietro a tutti gli assalti, senza che mostrasse un minimo di difficoltà, la giovane era riuscita a giungerle alle spalle senza essere notata.
    Nel sentire la vibrazione del tessuto del tentacolo che inizia a creparsi; quel cambiamento repentino, porta l’essere a cessare ogni sua mossa e a volgersi verso il tentacolo, aumentando la sua energia per cercare di fermare l’inevitabile, ma a nulla valsero i suoi tentativi.
    Mentre toccava nuovamente terra, sulle rosee labbra si aprì un ghigno divertito e vittorioso.

    « Eccoti il ben servito stronza! »

    Mormora a bassa voce, non riuscendo a trattenere quell’insulto, rivolto alla dimenticanza, seguito poi dall’esplosione del tentacolo; a seguito dell’esplosione, l’aria si riempì di vibrazioni e dal tonfo provocato dal massiccio corpo della Dimenticanza che si abbatte a terra e del suo dimenarsi per rimettersi in piedi.
    Una vibrazione diversa e, inconsciamente, conosciuta, le percorre il corpo e, istintivamente, solleva la testolina percependo il calore proveniente dall’oggetto simile ad un bozzolo che fluttuava in aria; ascoltando meglio, sentiva come un battito ritmico provenire da quell’involucro e si sentì pienamente rincuorata. Mentre ascoltava con attenzione e veniva inebriata da quel profumo delicato, ma intenso il quale, le ricordava le foreste rigogliose, le montagne, i corsi d’acqua. Quel profumo le ricordava semplicemente la Terra, la sua casa e se ne lasciò avvolgere e cullare, ritrovando la serenità e la calma.

    Una calma che però lascia subito posto al suo senso animale d’allerta e pericolo, mentre un gran numero di sottili vibrazioni percorre l’aria verso il bozzolo, ma subito, vengo debellate da esso, spandendo nell’aria un impercettibile odore di bruciato e marcio il quale, le fa storcere leggermente la bocca.
    Una tensione strana si diffuse nell’aria, mentre il leggero fruscio del bozzolo che si apriva, rilasciando all’esterno il suo contenuto, la fece fremere d’eccitazione e aspettati, mentre manteneva sempre la testolina sollevata; per una volta, rimpiangeva di non avere gli occhi, per osservare ciò che sapeva essere, il ritorno della Madre, della loro amata Dea.
    Una forte energia, luminoso e calda quasi come i raggi del sole, si espande e poi concentra in qualcosa che sembrano raggi, ma non ne è del tutto sicura, colpendo ciò che resta della dimenticanza che urla e strepita, ferendole le orecchie con la sua voce stridente e acuta e rilasciando in una esplosione, l’energia che le era rimasta. Non riesce a opporvi resistenza e, viene scagliata, dalla forza d’urto, contro la parete del tempio delle tenebre, accasciandosi a terra stordita. La testa le doleva per il colpo e, sicuramente, aveva una costola incrinata, da unire alla rosa di tagli, escoriazioni e lividi; rilascia un piccolo sbuffo, mettendosi più o meno dritta con la schiena, ma senza alzarsi in piedi. Scuote ancora leggermente il capo stordita, percependo però il liquefacimento melmoso della Dimenticanza, finalmente, solo un ricordo lontano e la presenza delle stesse cose che aveva sentito prima. I proprietari delle mani che nell’oscurità rubavano loro energie, ora erano quieti e, pian piano, lasciavano quella poltiglia di costrizione e prigionia, per tornare alle loro vere case; non sembrava, ma quando una di quelle anime penetrava all’interno del cristallo era come se, una piccola goccia d’acqua vi si infrangesse e ne sorrise con gioia, percependo anche il risanamento del luogo, con il conseguente ristabilimento dell’energia originale.

    I miei figli sono liberi, grazie a voi.

    La sola presenza della Madre, le scalda le membra, l’anima e la mente. Si sente rinascere nel percepire quella voce delicata e suadente la quale, le carezza l’udito come velluto caldo e delicato, facendola rilassare impercettibilmente.

    A lungo tempo ho dormito contribuendo a causare dolore alla creazione che amo, ingannata dal Vuoto e dal suo emissario.

    Cerca di alzarsi a quelle parole, per provare a inginocchiarsi di fronte alla Madre, non dandole alcuna colpa. Non era colpa della Madre se il Vuoto, subdolamente, l’aveva ingannata e costretta al sonno! La Madre, non aveva alcuna colpa. Percepì il movimento di Boruta e Borevit che si inchinavano, ma poco dopo, si erano risollevati e, con titubanza, ne seguì l’esempio, rimettendosi in piedi; percepiva l’avvicinarsi a loro della Madre. Fluttuava in aria, spandendo delicate ode le quali, sembravano quelle del mare, pigre e delicate che lambivano il corpo con delicatezza.

    Il nostro nemico non è una singola entità come ho erroneamente pensato.
    E' il frutto del dolore degli abitanti di questa realtà, è frutto di un antico errore, è frutto dello squilibrio.
    Noi dobbiamo proteggere la terra e le sue creature, difendendo i Cinque Santuari e consacrando sempre più luoghi collegandoli ai Santuari.
    Se riusciamo a evitare la corruzione della Terra e delle altre mie creature l'idea di affrontare il Vuoto e debellarlo non sarà più una folle utopia, ma una concreta, seppur remota, possibilità.


    La voce della Madre, era tante cose insieme che le ricordava la natura e le sue creature, ma al contempo, non vi era pensiero o parola umana che potesse definirla per davvero poiché, divina era riduttivo e scontato come paragone; sorrise con un piccolo cenno di ironia, mentre la sua testa iniziava a pulsare e dolore, facendole quasi percepire la presenza del padre accanto a lei che le parlava con affetto e orgoglio, ma al contempo, percepiva come se qualcuno stesse abbracciandola sua mente, per non farla sprofondare nella follia e capì! La Madre, sapeva che per degli umani la sua presenza era forte e pressante, quasi il subconscio non riuscisse a metabolizzare il fatto che una divinità fosse di fronte ad esso, poiché la mente l’animo umano, erano deboli e impreparati a cotanta magnificenza e, davanti a ciò, la Madre con la sua volontà benevola e ferrea, abbracciava le loro menti per proteggerli e non farli sprofondare in un abisso di pazzia e irrealtà.

    Ora tornate al Bosco Sacro e riposate, la battaglia è ancora lontana dalla sua conclusione.

    La presenza della Madre disparve, portando in lei un senso di vuoto e gelo, ma anche una grande euforia e gioia mentre, con passo malfermo si avvicinava al portale; sentiva la vibrazione del varco e l’energia del Bosco Sacro dall’altra, mentre la stanchezza si impossessava di lei a poco a poco ma, riuscì a registrare, mentre scandagliava nuovamente quel luogo che del bozzolo, non vi era più traccia e sorrise. Sorrise felice e finalmente rilassata e libera da preoccupazioni. Ora come ora, era tempo di riposare e recuperare le forze. Il lavoro che loro avevano da svolgere non era ancora finito e quella, era solo la punta dell’iceberg.


    2vjplrk

    PG × Demetra | Darian x Bat {IV} | Energia × Verde

    Stato Fisico x Rinvigorita da Borevit, coperta da escoriazioni e tagli | Stato Mentale x Determinato e attento | Stato Darian x Integra | Segni particolari x Fasciatura che le copre la parte degli occhi


    AbilitàTecniche

    Ultrasuoni x Questa abilità, permette a chi ne fa uso, di produrre con il solo ausilio del proprio corpo, diversi tipi di onde sonore a frequenze variabili. Gli ultrasuoni, sono delle onde meccaniche sonore. A differenza dei fenomeni acustici propriamente detti, le frequenze che caratterizzano gli ultrasuoni sono superiori a quelle mediamente udibili da un orecchio umano.

    Sensi Sviluppati x E' un'abilità che si sviluppa con il tempo, la dedizione e la pazienza. Tale abilità, permette di sviluppare i quatto sensi di cui l'essere umano è in possesso e accuirli, rendendo il soggetto più sensibile al mondo che lo circonda.



    Tecnica Offensiva

    Bombardamento Terra-Aria x Stendendo le mani davanti a se, concentra il suo cosmo nelle mani il quale, darà forma ad una sfera di cosmo concentrato; dalla sfera, si distaccheranno diverse sfere più piccole di energia, che andranno a bombardare l'area attorno all'avversario. Se l'avversario viene a contatto con una delle sfere o una sfera tocca il suo vicino al bersaglio, essa esplode, provocando danni da impatto e sbalzando l'avversario a terra.
    La tecnica, può essere svolta in due modi.
    2°: Saltando più in alto che può, la Saint riesce ad aumentare l'ampiezza del suo attacco, avendo una visuale maggiore dall'alto.





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    XII

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    Armageddon: La vera minaccia
    Parlato |Pensato| Narrato "Gea"



    Inutile. Inutile è la parola sbucata all'improvviso nella mia mente sfiancata. Inutile è questo scontro, questi sforzi, quando dopo un numero immenso di attacchi straordinari il mostro è ancora in piedi e pronto a rispondere.
    ANCORA!? Ma che razza di universo mi è mai stato posto segreto?
    No... no, ora non è più l'incredibilità del tutto a turbarmi, è la frustrazione.
    Ho trovato il mio ruolo, finalmente, dopo anni di... incomprensione, di ciò che mi mancava. Sono fortissimo, questi attimi rappresentano la vetta di tutta la mia vita. Non ho dato il massimo, di più! E ancora non è abbastanza... io non sono abbastanza?

    Sono a terra, ferito, non riesco a muovere nemmeno un muscolo, mentre là, là c'è Dimenticanza nell'intento di attaccarci per l'ennesima volta. qualcosa è diverso, però. Demetra ha fatto centro! Dalle ferite sul quarto tentacolo si diramano crepe su crepe, Dimenticanza interrompe l'azione, si ricopre d'energia, cerca di contenere (inutilmente) quella luce sempre più intenza che le esce dalle ferite. L'arto svanisce, emerge l'ultima entità che teneva incatenata, la più abbagliante, luminosa.
    Tutto si ferma, in quei pochi secondi si presenta ciò che poi saprò essere LA dea.
    Un bozzolo lucente, dentro esso posso solo vederne la figura rannicchiata.
    Il mostro attacca, tenta di recuperare il perduto con delle tele sputate dai volti, fallisce. La luce è più forte, vince sulla bestia con disarmante semplicità, incenerendo tutto ciò che si avvicina minaccioso.
    L'involucro scompare - poco per volta - lasciando definitivamente libera lei... Gea.
    E' finita, chiunque, anche il più estraneo a questa situazione riuscirebbe a intuirlo.
    Energia malvagia e disperata continua con i suoi tentativi d'offesa quando LEI, fissando con intensità smeraldina, si pronuncia con raggi divini. Simboli geometrici si avvicinano e circondano DImenticanza, la imprigionano mutando in caldi tatuaggi sul suo corpo straziato.

    E io assisto inerme.

    La carneficie immobilizzata da Gea urla più che mai, scaraventando noi mortali contro le pareti a cui davamo la schiena. Non penso di sentire dolore, ormai ho superato la soglia senza nemmeno rendermene conto.

    Gli spiriti sono liberi! L'ex minaccia muore in una pozza nera, le anime divorate tornano dentro i muri del tempio mostrando rinnovata luminosità ed energia.

    "I miei figli sono liberi, grazie a voi."

    Corpo, mente, spirito, ogni cosa è stata ristabilita.

    "A lungo tempo ho dormito contribuendo a causare dolore alla creazione che amo, ingannata dal Vuoto e dal suo emissario."

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    "Il nostro nemico non è una singola entità come ho erroneamente pensato.
    E' il frutto del dolore degli abitanti di questa realtà, è frutto di un antico errore, è frutto dello squilibrio.
    Noi dobbiamo proteggere la terra e le sue creature, difendendo i Cinque Santuari e consacrando sempre più luoghi collegandoli ai Santuari.
    Se riusciamo a evitare la corruzione della Terra e delle altre mie creature l'idea si affrontare il Vuoto e debellarlo non sarà più una folle utopia, ma una concreta, seppur remota, possibilità."


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    "Ora tornate al Bosco Sacro e riposate, la battaglia è ancora lontana dalla sua conclusione."

    __________________________________________________________



    Mi mancano le parole.
    Ritorniamo alla partenza. Vado a sognare.


    Scheda
    Nome: G. P.
    Daryan: Cordyceps
    Energia: //
    Status Fisico: Ristabilito
    Status Mentale: Ristabilito
    Status Daryan: Non posseduta
    Status Armatura attuale: Ristabilito
    Altro:

    Abilità:
    |Ophiocordyceps Unilateralis| Il fungo vive all’interno di G. P. Cresce, si riproduce, ma tutto ciò con una sostanziale differenza rispetto a quello che fa naturalmente. Il cordyceps parassita un organismo, lo uccide, e lo usa per spargere spore. Ma il secondo passaggio non è valido in questo caso. Il cavaliere gli dà forza, un’energia a cui non può istintivamente rinunciare. Dunque il rapporto è più simile ad una simbiosi, pur con le sue limitazioni. La clausola del contratto è una sola:accettare che l’essere si stanzi in ogni parte del suo corpo, compreso il cervello.

    |Spore| Infime e leggere, possiedono una grande capacità di dispersione. Entrando in un organismo crescono e in fretta cercano di raggiungerne l’encefalo per poterne prendere il controllo. Il tutto ovviamente accelerato dal cosmo. Tuttavia gli effetti non consentono una manipolazione perfetta, ‘l’infetto’ semplicemente perderà coscienza, e per istinto seguirà un ordine base impartito dal fungo: riprodursi, spargere nuove spore, ed il modo più efficiente è attraverso un diretto contatto fisico. Seppur incredibile, quest’ordine permette solo una spinta dell’infetto a ferire chicchessia, poiché, con le attuali capacità di G. P., mantenere un singolo è il risultato massimo. Altre caratteristiche da tenere in considerazione? Una forza anormale*, superiore a ciò che avrebbe potuto avere in condizioni normali, e la durata vitale dell'infetto, variabile a seconda del soggetto o del volere stesso di G. P.**

    |Forza Straordinaria| Chi possiede il cordyceps in corpo acquisisce una forza anomala. G. P., l’ospite principale, dunque riscuote uno dei grandi vantaggi che la ‘convivenza’ con il fungo offre, vantando in battaglia una potenza fisica superiore.

    *In natura ciò permette all’infetto di ancorarsi efficacemente una volta trovato il posto ideale per spargere spore.
    **Tali effetti sono validi anche per altri cavalieri, ma i risultati sopraggiungono molto più lentamente. L'infezione in tale individuo porta ad uno squilibrio nei movimenti di sempre maggior potenza con il progredire dei turni, partendo da una semplice scoordinazione, fino al perdere il pieno controllo dei movimenti, causando un impiego superiore di energie per poter compiere un'azione.
    Esteriormente sul corpo degli infetti (in generale) cresceranno dei funghi, sempre più grandi e, se il ciclo di crescita non verrà interrotto, il cordyceps si sostituirà alle carni della vittima trasformando lei stessa in un fungo (Only Gdr).


    Tecniche:

     
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