L'Oscura Signora

Quest/Up Cloth per Candice

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    L'OSCURA SIGNORA
    Directive: Assassination

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    E
    ra una situazione spiacevole: Candice aveva sperato che, essendo di metallo, i tre automi sarebbero andati in pezzi se li avesse fatti schiantare al muro, ma a quanto pare si era sbagliata. Assorbirono l'impatto come se nulla fosse, tramutandosi nel loro stato originario di semiliquido per evitare troppi danni.
    Ed erano veloci, dannatamente veloci.
    In un battito di palpebre furono intorno a lei, ma stavolta qualcosa era cambiato: attraverso la barriera di vento tagliente fu in grado di vederne uno porsi leggermente in disparte, ma non riuscì a capire cosa stesse facendo di preciso fino a quando non sentì un fischio acuto provenire dalla parte opposta. Si voltò appena in tempo per vedere qualcosa di nero attraversare la barriera come un coltello caldo nel burro.
    Porca...
    Schivò la prima lama, ma non riuscì a scansarne una seconda e una terza, che le graffiarono l'armatura con uno stridio assordante. La barriera d'aria attorno a lei aumentò di velocità, deviando leggermente la traiettoria di una quarta lama, ma prima che altre potessero trapassarle la difesa di metallo che indossava - Candice riuscì a vedere di sfuggita qualcosa di verde colare da esse - l'aria presa dalla barriera scomparsa si compresse in un unico punto: il petto della stessa Candice, che si scagliò via con un botto assordante, sorpassando l'evocatore, che a quanto pare era riuscito a usare il suo stesso potere sul vento contro di lei.
    Per un attimo le si mozzò il fiato.

    Veleno?
    I graffi erano sullo spallaccio destro e sul gambale sinistro, e c'erano ancora tracce di sostanza verde dove le lame avversarie avevano colpito. Candice si accorse solo allora del dolore lancinante proprio alla gamba sinistra, dove sentì scorrere sangue caldo: una delle lame, potenziata dal vento, era riuscita a perforare l'armatura e la donna trattenne un gemito di piacere. atterrò sul pavimento di metallo con la gamba destra, imprecando quando poggiò anche la sinistra, ma non si fece distrarre dal dolore.
    Aveva una frazione di secondo, forse, per contrattaccare.
    Le bastava.
    Doveva espellere il veleno il più velocemente possibile e la ferita faceva al caso suo: c'era già sangue sul pavimento, dove era stata colpita per la prima volta e sentiva la ferita alla gamba gocciolare copiosamente. Non aveva tempo di vedere quanto fosse andata in profondità la lama, doveva solo attaccare e sperare di farla finita il prima possibile. Il fiotto della gamba aumentò improvvisamente, mentre Candice stringeva i denti per moltiplicare le cellule e generare più sangue possibile senza compromettersi fisicamente.

    Le sarebbero stati addosso, ma lei era pronta: il sangue balzò in aria in due masse scarlatte e velenose, simili a braccia scheletriche dalle dita lunghe e ossute, con cui avrebbe afferrato i due aggressori per stritolarli. Non appena li avesse afferrati, dall'interno delle mani artigliate sarebbero spuntati migliaia di sottili spunzoni, con cui Candice sperava di iniettare abbastanza sangue nel corpo degli automi per destabilizzarli dall'interno. Era già pronta nel caso il terzo l'avesse attaccata: avrebbe usato le stesse mani per deviargli la traiettoria e scagliarlo via, mentre finiva con i suoi compari.

    dividercandice

    Note: Non mi piace la prolissità nei duelli, per cui il post è stringato per la velocità a cui si svolge l'intera scena. Spero vada bene comunque :zizi:
    Riassunto azioni: Vengo ferita da due delle lame, una delle quali trapassa il gambale sinistro e mi ferisce. L'altra mi graffia sullo spallaccio destro, e per evitare altri danni decido di usare l'aria della barriera per scagliarmi via (tipo pistola ad aria compressa).
    Atterro sul pavimento e me li trovo tutti di fronte, presumibilmente con il "mago" più indietro degli altri, che dovrebbero inseguirmi. Approfittando della ferita alla gamba uso il sangue che è già stato sparso sul pavimento e quello che scorre dal taglio per evitare che il veleno avversario si propaghi all'interno del mio corpo, poi genero abbastanza sangue (con cui non dispendio una quantità enorme di Cosmo, essendo già parte di esso presente un campo e non generato dal nulla) per permettermi di creare due mani. In pratica voglio afferrarli e trapassarli con le lame, per iniettare loro sia il sangue che il veleno, nel caso serva, per destabilizzarli dall'interno.
    Se il terzo si sveglia, lo sbatto via con una o entrambe, ma non è la priorità, ora.
    narrato ~ pensato ~ parlato ~ ♦ telepatia
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    Nome ~ Candice Penelope Hayez
    Energia ~ Nera
    Cloth ~ Black Scorpio, liv. VI
    Stato della Cloth ~ Indossata, graffio sullo spallaccio destro e perforata sul gambale sinistro
    Condizioni Fisiche ~ Ferita alla gamba sinistra
    Condizioni Psichiche ~ Determinata
    AbilitàTecniche

    Toxicity

    Nei secoli la Black Cloth di Scorpio lascia una scia di sangue che lega assieme tutti i precedenti proprietari come un filo rosso. L'abilità principale che contraddistingue i detentori di questa armatura è il possedere un particolare controllo sul sangue, contaminato da un'antichissima maledizione che lo rende un veleno mortale. Il dominio di questa abilità permette di creare, sotto dispendio di Cosmo, quantità di sangue velenoso o utilizzare quello già presente (dentro al corpo o schizzato fuori a causa di ferite) per creare attacchi letali, armi o barriere difensive. Inoltre, grazie ad un limitato controllo sulle componenti biologiche del sangue, Candice può fermare emorragie, proprie o altrui usando il proprio sangue coagulato come barriera fisica sulla ferita.
    Diversamente dal Saint di Pisces, il veleno che satura il sangue del possessore scorre normalmente inerte nelle vene; essendone però ogni cellula impregnata senza rigetto, questo rende il possessore immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie (!!! ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica).
    Reagendo con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
    [Composizione Utilizzata]: Neurolisys ~ agisce principalmente come un potente cocktail di neurotossine atte a paralizzare e intorpidire il sistema nervoso nemico: se colpito, l'avversario potrebbe risentire un fortissimo dolore e l'irrigidimento immediato della zona colpita, accompagnata da stanchezza fuori dal comune e intorpidimento generale; la paralisi potrebbe farsi sempre più forte man mano che i colpi si ripetono e il veleno entra in circolo. L'avversario potrebbe quindi perdere il normale utilizzo prima di braccia e gambe, e gradualmente del resto del corpo. [Only GdR: una dose massiccia di questa composizione potrebbe portare all'arresto cardiaco dell'avversario e quindi alla morte];

    Walkin' on Air


    Il controllo completo sull'elemento Vento da parte della Black Saint è un'altra abilità legata alla Black Cloth: gli attacchi che da esso derivano, spesso e volentieri combinati con il sangue velenoso di Candice nelle sue varie composizioni, la rendono una temibile avversaria specializzata nel combattimento a distanza - sebbene non sia da sottovalutare la versatilità di questo potere anche nel combattimento ravvicinato. Il livello di abilità raggiunto è ormai tale da permettere a Candice di manovrare la pressione e la quantità di ossigeno all'interno del suo campo d'azione [in seguito all'up dell'abilità a Energia Nera], ampliando ulteriormente la gamma pressoché infinita di attacchi o azioni possibili; partendo da semplici lame di vento, così sottili e veloci da potersi insinuare nelle giunture dell'armatura avversaria, fino ad arrivare a tifoni di proporzioni immense a causa dei quali persino l'ossigeno scompare, non c'è limite alla fantasia con questo elemento caratterizzato dall'essere pressoché invisibile e letale allo stato naturale.
    Inoltre Candice, manovrando le correnti sotto di lei, può utilizzarle per volare [Only GdR e da ritenersi come "camminare/correre sostenuto dalle correnti"] o compiere balzi ad altezza spropositata, spostamenti laterali improvvisi o addirittura, opponendo un forte vento contrario, rallentare e deviare colpi di tipo fisico o Cosmico.

    Animal I Have Become


    Lo scorpione è un predatore, e come tale deve servirsi di sensi superiori alla norma per cogliere di sorpresa le proprie prede: è così che Candice ha acquisito una vista, un udito, un odorato, un tatto e un gusto superiori alle normali capacità di un essere umano e di anche di un normale Cavaliere. Questa abilità la rende in grado di percepire l'avversario o i suoi attacchi semplicemente dalla vibrazione che essi producono nell'aria o sul terreno non appena entrano nel suo campo d'azione, rendendola un avversario difficile per chi usa le Illusioni Ambientali [non è da considerarsi un'immunità, bensì una leggera resistenza ad attacchi di questo tipo, inversamente proporzionale all'Energia avversaria]; inoltre, la sua vista potenziata le permette di vedere anche nella penombra più oscura, purché ci sia una fonte di luce, ma non nella totale oscurità (dove invece entrano in gioco gli altri sensi in maniera altrettanto efficace per compensare la mancanza). L'udito fuori dalla norma le permette invece un'equilibrio impressionante.
    N.B. Questa abilità influenza sì i sensi, ma non il tempo di reazione o in generale i riflessi, a differenza dell'abilità Istinto Animalesco.

    Can't Touch This ~ Tecnica che combina una variante offensiva e una difensiva per una combo devastante.
    Variante difensiva: Candice crea semplicemente uno scudo cupolare o circolare dotato di un velocissimo moto rotatorio, capace di respingere attacchi cosmici o fisici di lieve e media entità senza troppo sforzo. Nel caso di attacchi di tipo prettamente fisico, può aggiungere lame di sangue per tagliare ciò che le viene scagliato contro.

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    *I due costrutti che ti assaltano diretti vengono infilzati con successo dalla tua tecnica, ma subito - emettendo strani striduli - iniziano a perdere nuovamente di solidità.
    Simili a catrame freddo iniziano ad avvolgerti le mani, cercando di avvinghiarti completamente per soffocarti e stritolarti, mentre il terzo si scaglia verso di te, assumendo la forma di una lunga lancia nera...*





    A te :zizi:
    Considera che mentre combatti inizi a percepire una nuova e strana simbiosi con la tua armatura, come se ne percepissi tutti gli aspetti, la struttura, la resistenza etc... etc...




     
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    on poteva sentirli al tatto, ma sapeva che erano viscidi. Sfuggenti, anche se fatti di metallo. Candice scoprì i denti, concentrata nello sforzo di distruggere i due droni che aveva afferrato dall'interno, disintegrando i legami che li univano. Le dita di sangue scavarono, mutilando pezzo dopo pezzo e schiacciando dove la materia si riformava con fluidità e quelli urlarono, riempiendo la stanza di un suono sgradevolissimo.
    Candice scosse forte la testa, cercando di scacciare senza successo la frequenza che rischiava di forarle i timpani, ma quando aprì gli occhi chiusi per reazione istintiva al rumore forte, vide che la situazione le era sfuggita letteralmente dalle mani. I mostri afferrarono il sangue e, centimetro dopo centimetro, si erano liberati dalla presa: la donna imprecò, stracciando il legame di Cosmo che la collegava alle mani scheletriche e indietreggiando, ma quando sentì il tocco gelido sull'armatura provò una repulsione incredibile, come se un corpo estraneo le stesse strisciando addosso.
    Urlò di rabbia, cercando di scrollarsi quegli affari di dosso usando entrambe la mani l'una sull'altra, ma quelli risalirono lungo le braccia, serpeggiando privi di forma e arrivando al collo - uno dei pochi punti scoperti della Black Cloth - in qualche frazione di secondo. Non appena si rese conto del loro obiettivo, cominciò ad accumulare il Cosmo attorno alla pelle del collo, facendolo roteare il più velocemente possibile verso l'esterno per prendere quel minuscolo lasso di tempo necessario a rendersi conto che il terzo essere, quello più lontano, stava arrivando.
    La forma che aveva assunto e la velocità a cui si era scagliato non lasciavano dubbi: l'avrebbe trapassata da parte a parte.

    Candice sapeva, ora più che mai, che la sua armatura non avrebbe resistito a un impatto del genere. La sentiva prepararsi all'impatto, come una belva che si mette sulla difesa di fronte a un predatore più grosso di lei. Era una sensazione stranissima: fino a quel momento aveva sempre pensato alla propria Cloth come una semplice difesa, ma non aveva mai pensato che potesse arrivare a provare delle sensazioni attraverso di essa. Sentiva il graffio sullo spallaccio destro e sapeva che era una debolezza, percepiva il minuscolo frammento di oricalco nero che si era staccato proprio in quel momento dallo squarcio sul gambale sinistro, mentre spostava la gambe per cercare di mantenere l'equilibrio.
    E intanto, la lunga lancia nera stava arrivando.

    Non era arrivata fin lì per farsi mettere sotto da semplici sentinelle vecchie di millenni, per quanto legate al passato dei Black Saint. Ci voleva ben altro per sconfiggerla. Il freddo arrivò fino alla pelle del collo e Candice ascoltò il minuscolo fruscio dei peli che si rizzavano all'unisono fino alle braccia, assieme a una nuova ondata di adrenalina.
    Poi, inspirò un'ultima boccata d'aria.
    Il suo Cosmo esplose in un'onda rosso scuro, accompagnata da un violentissimo tornado di lame di vento, che spazzarono tutta la sala graffiando il pavimento. Le lame sarebbero ruotate fino alla velocità della luce, impedendo forse alla lancia di finire la sua traiettoria.

    dividercandice

    Riassunto azioni: Boom. Esplosione di Cosmo, per levarmi di dosso i cosi brutti, accompagnata da un tornado di lame alla velocità della luce.
    narrato ~ pensato ~ parlato ~ ♦ telepatia
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    Nome ~ Candice Penelope Hayez
    Energia ~ Nera
    Cloth ~ Black Scorpio, liv. VI
    Stato della Cloth ~ Indossata, graffio sullo spallaccio destro e perforata sul gambale sinistro
    Condizioni Fisiche ~ Ferita alla gamba sinistra
    Condizioni Psichiche ~ Levatevi di dosso!
    AbilitàTecniche

    Toxicity

    Principale abilità di Candice è il veleno, che possiede sotto forma di sangue contaminato da un'antica maledizione egizia. A differenza del Saint di Pisces, il sangue di Candice allo stato naturale scorre inerte dentro al suo corpo senza causare danno a lei o a chi le sta intorno.
    Essendone infatti ogni sua cellula impregnata senza rigetto, questo la rende anche immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie virali (ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica). Se tuttavia reagisce con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
    ____ Neurolisys ~ composizione naturalmente presente nel corpo di Candice allo stato inerte, agisce principalmente come un potente cocktail di neurotossine atte a paralizzare e intorpidire il sistema nervoso nemico: se colpito, l'avversario potrebbe risentire un irrigidimento immediato della zona colpita, accompagnata a stanchezza fuori dal comune e intorpidimento generale, seguito da una paralisi sempre più forte man mano che i colpi si ripetono e il veleno entra in circolo. L'avversario potrebbe dunque perdere il normale utilizzo prima di braccia e gambe, e gradualmente del resto del corpo. [Only GdR: una dose massiccia di questa composizione potrebbe portare all'arresto cardiaco dell'avversario e quindi alla morte];

    Walkin' on Air


    Il controllo completo sull'elemento Vento da parte della Black Saint è un'altra abilità legata alla Black Cloth: gli attacchi che da esso derivano, spesso e volentieri combinati con il sangue velenoso di Candice nelle sue varie composizioni, la rendono una temibile avversaria specializzata nel combattimento a distanza - sebbene non sia da sottovalutare la versatilità di questo potere anche nel combattimento ravvicinato. Il livello di abilità raggiunto è ormai tale da permettere a Candice di manovrare la pressione e la quantità di ossigeno all'interno del suo campo d'azione [in seguito all'up dell'abilità a Energia Nera], ampliando ulteriormente la gamma pressoché infinita di attacchi o azioni possibili; partendo da semplici lame di vento, così sottili e veloci da potersi insinuare nelle giunture dell'armatura avversaria, fino ad arrivare a tifoni di proporzioni immense a causa dei quali persino l'ossigeno scompare, non c'è limite alla fantasia con questo elemento caratterizzato dall'essere pressoché invisibile e letale allo stato naturale.
    Inoltre Candice, manovrando le correnti sotto di lei, può utilizzarle per volare [Only GdR e da ritenersi come "camminare/correre sostenuto dalle correnti"] o compiere balzi ad altezza spropositata, spostamenti laterali improvvisi o addirittura, opponendo un forte vento contrario, rallentare e deviare colpi di tipo fisico o Cosmico.

    Animal I Have Become


    Lo scorpione è un predatore, e come tale deve servirsi di sensi superiori alla norma per cogliere di sorpresa le proprie prede: è così che Candice ha acquisito una vista, un udito, un odorato, un tatto e un gusto superiori alle normali capacità di un essere umano e di anche di un normale Cavaliere. Questa abilità la rende in grado di percepire l'avversario o i suoi attacchi semplicemente dalla vibrazione che essi producono nell'aria o sul terreno non appena entrano nel suo campo d'azione, rendendola un avversario difficile per chi usa le Illusioni Ambientali [non è da considerarsi un'immunità, bensì una leggera resistenza ad attacchi di questo tipo, inversamente proporzionale all'Energia avversaria]; inoltre, la sua vista potenziata le permette di vedere anche nella penombra più oscura, purché ci sia una fonte di luce, ma non nella totale oscurità (dove invece entrano in gioco gli altri sensi in maniera altrettanto efficace per compensare la mancanza). L'udito fuori dalla norma le permette invece un'equilibrio impressionante.
    N.B. Questa abilità influenza sì i sensi, ma non il tempo di reazione o in generale i riflessi, a differenza dell'abilità Istinto Animalesco.

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    *Dei tuoi assalitori non rimane più nulla dopo l'impatto col tuo assalto.
    Solo il silenzio rimane nella sala, rotto dal pesante cigolio dell'enorme porta di ferro posta al lato opposto dell'enorme grotta.
    Oltre essa si trova quello che sembra un laboratorio, abbastanza spoglio.

    Vi sono numerosi tavoli neri, fatti probabilmente dello stesso materiale della tua corazza a giudicare dalla risonanza che percepisci.
    Nel lato più estremo della stanza vi è un holocron e sugli scaffali appesi alle pareti vi sono strani attrezzi e numerosi testi.*

    Così sei sopravvissuta.

    *La voce è quella di una donna.
    E' accanto a te, ma non percepisci nulla. I tuoi sensi indicano che c'è qualcosa, ma capisci subito che quella che vedi è la proiezione di qualcuno che non è lì.
    Forse è uno spettro, ma non sembra nemmeno quello.*

    Ciò che vedi distingue il fulgido passato dal rozzo presente.
    Su questi tavoli gli alchimisti potenziavano le proprie armature.
    Più la perizia di un Alchimista era vasta, più la sua armatura era potente.
    Non solo l'abilità marziale creava un Signore Oscuro, ma anche conoscenza e abilità nell'arte dei nostri antenati.

    *La donna fluttua verso l'holocron.*

    Qui ho convogliato tutta la mia conoscenza relativa all'Arte Massima.
    Se vuoi riallacciare il filo spezzato con il passato puoi cercare di accedere a ciò che l'holocron nasconde e tentare di agire sulla tua armatura.
    Non sarà facile, non è solo un processo meccanico, riguarda il Cosmo, l'Anima, la Vita stessa.
    Vedrai la tua armatura per quello che è: uno specchio.

    *La donna svanisce lasciandoti sola...*





    Bon ci sono varie possibilità.
    Puoi leggere i testi e vedrai che trattano di varie teorie relative al cosmo, allo spirito etc... molto simili al trattato che Gab ha postato nell'archivio.
    Gli strumenti sono ceselli e altri strumenti per fare sculture e incisioni, più altre cose tipo piccole siringhe piene di liquido nero.
    Se entri in sintonia con l'holocron scopri che la tizia è una Signora Oscura dell'Ariete, la più grande studiosa del suo tempo delle pratiche alchemiche di Lemuria.
    E' vissuta in un periodo di declino per i cavalieri neri. E' stata uccisa dal Signore Oscuro di Aquarius di quel tempo - Icterius - che ha cercato in vano di prenderne il posto quale Signora degli Alchimisti. Lei è tornata quale essenza di cosmo a completare le sue ricerche e Icterius è stato sigillato dal suo vecchio maestro, Arturus.
    Anche lei si è sigillata in questa tomba per sfuggire ai servi di Icterius e alla purga dei Cavalieri di Atena.
    Seguono numerosissime nozioni sulla pratica del potenziamento delle armature nere.

    Se metti l'armatura su uno di quei tavoli si ritrasforma nel totem e la sua superficie sembrerà semi liquita e malleabile, molto simile a quel liquido nero presente in quelle siringhe.

    Bon, puoi tentare di migliorare la tua armatura, interpreta come preferisci, magari sentiti con Gab se aveva qualche idea gdr sul processo.
    Quando hai fatto finisci il post.
    Poi porto tutto ai giudici e avrai l'esito del tuo operato nel mio post di risposta.




     
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    L'OSCURA SIGNORA
    FRAGMENTS OF ANOTHER WORLD

    Nella grande sala l’unico rumore rimasto fu quello di un respiro profondo: la battaglia non l’aveva stancata più di tanto, ma l’adrenalina era ancora in circolo e i sensi ancora scombussolati dalla rapidissima successione di azione e reazione. Si massaggiò il collo, dove fino a pochi istanti prima aveva sentito i filamenti gelidi rischiare di soffocarla e spostò lo sguardo verso la porta non appena sentì il cigolio cominciare.
    Allora aveva visto giusto: se si fosse precipitata verso la porta – ne era stata tentata più di una volta – l’avrebbe trovata chiusa, segnando la propria fine dopo aver dato le spalle agli avversari. Aveva senso, almeno per un Black Saint: per ottenere qualcosa, bisognava sempre lottare e mettere alla prova i propri limiti. Dopo aver provato le condizioni della gamba ferita, che non aveva nulla di particolarmente grave a parte uno squarcio, si mise dritta e si stiracchiò mentre un tentacolo di sangue si insinuava sotto il gambale della cloth per occuparsi della ferita. Dopo aver dato un’ultima occhiata in giro, si diresse zoppicando leggermente verso la grossa cornice di ferro, varcando la soglia della nuova stanza.
    Socchiuse l’occhio per scrutare attraverso l’oscurità, ma dopo un istante, quasi come se le pareti avessero sentito la sua presenza, una luce fioca cominciò a filtrare da alcune fessure nelle pareti: una luce debole, ma sufficiente per distinguere tutto ciò che serviva lasciando l’ambiente in una piacevole penombra. C’era odore di chiuso, ma a parte la polvere non sembrava di trovarsi in una stanza sigillata da secoli. Guardinga, Candice si avventurò lentamente all’interno di quello che le pareva un laboratorio spoglio e senza fronzoli, con lunghi tavoli neri e strumenti appesi alle pareti. La Black Saint posò una mano sul tavolo, ascoltando il rumore fatto dal contatto fra i due materiali: era quello dell’oricalco contro oricalco, ma c’era di più…quasi un mormorio costante. I due materiali si parlavano, si studiavano attentamente e Candice rimase in ascolto per qualche istante, concentrata.

    Così sei sopravvissuta.
    Con un ringhio, Candice scoprì i denti e si voltò di scatto verso la fonte della voce, la mano già caricata con un vortice di vento compresso, prima di accorgersi che la stanza era fisicamente vuota. Allarmata e presa alla sprovvista, con il corpo teso in posizione di difesa e il Cosmo in guardia, fece guizzare lo sguardo da una parte all’altra con rabbia, temendo di essere caduta in preda a un’illusione.
    Quando incontrò la figura ammantata di nero, però, qualcosa dietro l’apparizione la trattenne dall’attaccare subito: qualcosa di rosso e triangolare si era illuminato intensamente di rosso sul proprio piedistallo, qualcosa che lei aveva già visto…ma solo nei testi dell’Archivio.
    Un Holocron. Un Holocron di Mur.
    Ciò che vedi distingue il fulgido passato dal rozzo presente.
    Su questi tavoli gli alchimisti potenziavano le proprie armature.
    Più la perizia di un Alchimista era vasta, più la sua armatura era potente.
    Non solo l'abilità marziale creava un Signore Oscuro, ma anche conoscenza e abilità nell'arte dei nostri antenati.
    Stupefatta, Candice rimase in silenzio mentre la donna parlava avvicinandosi allo strumento senza toccare terra. Era una sorta di proiezione presente nella vista e nell’udito, ma anche in qualcos’altro: riusciva a sentire la sua presenza con la mente, con l’intuito. Era evidente che fosse lì, anche se si fosse tenuta nelle ombre in silenzio.
    I muscoli le si rilassarono lentamente mentre cominciava a capire quello che stava accadendo in quella stanza: davanti a lei c’era uno degli Antichi. La portata di quell’evento era al tempo stesso esaltante e terrificante: a quale punto si erano spinti, quali limiti avevano varcato per essere stati in grado di far sopravvivere la propria conoscenza così a lungo, aspettando fino a quel momento? Senza poteri divini, senza stelle, nient’altro che la loro ambizione?
    Qui ho convogliato tutta la mia conoscenza relativa all'Arte Massima.
    Se vuoi riallacciare il filo spezzato con il passato puoi cercare di accedere a ciò che l'holocron nasconde e tentare di agire sulla tua armatura.
    Non sarà facile, non è solo un processo meccanico, riguarda il Cosmo, l'Anima, la Vita stessa.
    Vedrai la tua armatura per quello che è: uno specchio.

    Com’era apparsa, la donna svanì, lasciandosi dietro solo il peso delle sue parole. Candice sentì la testa leggera e dovette appoggiarsi a uno dei tavoli per qualche momento, dimentica di dov’era e del perché. Restava solo quel concetto, quasi visibile di fronte a lei: agire sulla propria armatura.
    Sollevò una mano – si era portata le dita alle labbra come faceva sempre quando pensava – osservando a lungo gli artigli neri in ogni loro sfaccettatura. Conosceva ogni singolo centimetro della propria armatura, ma non aveva mai pensato che si potesse agire su di lei se non tramite un intervento come il sangue o un avvenimento divino. Nessun Black Saint aveva mai agito personalmente sulla propria cloth se non per indossarla, toglierla, lasciarla riparare nel vulcano se ne aveva bisogno.
    Era qualcosa di rivoluzionario, almeno per lei. Lasciò correre l’iride nera attorno a sé, guardando gli strumenti, lo scaffale, l’holocron, i tavoli.

    Poteva farlo. Poteva riportare alla luce qualcosa che per i Black Saint sarebbero state le ali di Icaro, con cui raggiungere il sole e non bruciarsi nel tentativo. Sarebbe stata la prima dopo millenni a immergere le dita nella storia dei loro antenati.
    Sarebbero bastate orecchie normali per sentire il cuore di Candice battere all’impazzata.

    Si voltò verso l’Holocron e vi si avvicinò, osservando le fioche pulsazioni cosmiche che emetteva. Era uno strumento di conoscenza spropositamente potente, almeno da quello che aveva letto: una pergamena dell’Archivio in bizantino, pur tacciandoli ormai come leggende, li descriveva come portatori della coscienza stessa di un Black Saint, capaci di sopravvivere fino alla fine del tempo se eccezionalmente ben fatti. Cos’avrebbe dato per capire come erano creati.
    Lo prese con delicatezza, osservandolo da vicino nelle sue decorazioni: la pulsazione proveniva dall’interno, filtrando attraverso cesellature finissime nell’oricalco. Un lavoro di oreficeria quasi inumano, il metallo sembrava lavorato a livello atomico. Voltandolo con delicatezza, Candice vide un’iscrizione in muriano.
    "Il potere risiede nelle ombre". Che ironia.
    Pensò, prima di posarlo nuovamente e cercare di capire come avrebbe potuto accedere a ciò che era dentro. Pensierosa, avvicinò nuovamente la mano, cercando di sincronizzare il proprio Cosmo con quello trasmesso dall’holocron. Quando lo toccò con un dito, la sua mente fu attraversata da una sequenza di immagini così rapide e confuse da farle ritrarre il braccio di scatto, come se avesse preso la scossa. Scrollò la testa risentita, poi riprovò, stavolta prendendolo sul palmo della mano aperta e concentrandosi sulla sensazione di comunione mentale avvertita prima, quando la presenza immateriale era nella stanza.

    L’holocron pulsò un paio di volte di luce rossastra e cominciò ad emettere lentamente Cosmo in forma leggera, gassosa, che cominciò a vorticare sopra la punta del triangolo, attorno ad una piccola figura femminile dallo sguardo altero. I lineamenti erano segnati dall’età avanzata, ma gli occhi neri, liquidi, erano vigili e scrutarono il viso di Candice con serietà.

    Chi sei, portatrice della Black Scorpio?
    Le parole furono chiare e limpide, in una lingua perfettamente comprensibile e lo stupore fu così palese sul viso della donna – che si era aspettata di dover affrontare il Muriano parlato per la prima volta o un’altra lingua morta – che l’altra inclinò la testa da un lato dopo un paio di secondi.
    E’ il Cosmo, la forza capace di trascendere i limiti del tempo più di ogni cosa, a permettere di capirci l’un l’altra. Senza di esso, sarei solo un fantasma nella polvere dei ricordi e tutto quello che so sarebbe scomparso.
    Fu come essere travolti da un’onda anomala. Candice si morse il labbro inferiore fino a sentire il sapore del sangue, distogliendo lo sguardo per fissarlo in un punto imprecisato della sala. Per qualcuno che aveva passato la parte più recente della propria vita a cercare una certezza come il passato tra testi di cui nessuno credeva possibile l’esistenza, poter parlare con la prova tangibile della propria ricerca era un colpo durissimo. Soprattutto se quella prova era rimasta sigillata fino ad allora.

    Siamo senza dèi…ma non siamo senza passato.

    Mi chiamo Candice…e siamo nel ventunesimo secolo dopo Cristo.
    Disse piano, lottando per far uscire le parole. La figura immateriale sorrise mestamente e chiuse gli occhi, come sopraffatta da troppi ricordi.
    Così tanto tempo…le mie conoscenze sono sopravvissute così a lungo.
    Per un attimo, tra passato e futuro ci fu solo il silenzio. Poi la piccola figura alzò la testa e la sua voce si fece orgogliosa e altera.
    Il mio nome è Liriya e una volta portavo l’Ariete Nero. Vengo da un momento buio per i Cavalieri Neri, quando l’ombra gloriosa dei nostri antenati si era fatta troppo sottile perché molti di noi se ne potessero ricordare.
    Il mio compito è tramandare ciò che so sulle Armature Nere, perché ero la Signora degli Alchimisti prima che Icterius, il darth dell’Acquario cercasse di prendere il mio posto con la forza.
    Anche Candice sorrise. Aveva riconosciuto una parola usata comunemente nei testi per descrivere le Bestie Nere senza bisogno di alcuna traduzione.
    E’ un onore conoscerti, darth Liriya dell’Ariete Nero. Io vengo da un mondo dove l’oscurità ha preso il sopravvento anche sugli dèi e ho bisogno delle tue conoscenze per permettere ai Black Saint di sopravvivere anche a questo. Mi aiuterai?
    L’anziana donna annuì gravemente.
    Una volta che il processo è iniziato, non si può più tornare indietro. Una volta che si è partiti con l’intenzione sbagliata, il risultato può essere solo il fallimento. Pensi di essere pronta, Candice dello Scorpione Nero?
    Bastò uno sguardo per confermare.

    Candice srotolò con estrema attenzione un delicato rotolo di carta, l’ultimo di quelli conservati nella piccola libreria in fondo alla stanza; dopo avergli dato una lettura veloce, tuttavia, lo ripose insieme agli altri. Erano trattati su argomenti che già conosceva, fin dalla creazione del Bosone, ed erano molto somiglianti alle teorie di Plagueis di Black Virgo.
    Facendo scorrere lo sguardo sulle pareti, scrutando con attenzione gli strumenti appesi per essere certa di non aver saltato nessuno di quelli che Liriya le aveva detto di usare, poi si diresse verso il tavolo, dove l’holocron la stava aspettando su uno sgabello accanto, pulsando lievemente.
    Sapeva già cosa fare.

    Aveva estratto il registratore dalla protezione per il collo della cloth e lo posò su un tavolo, lì vicino, premendo il tasto rosso.

    Entry 020, Isole Dahlak, 26 giugno. Diario di Candice Penelope Hayez, Black Scorpio. Sto per cominciare la prima procedura di upgrade di una Black Cloth dopo millenni, seguendo le indicazioni trovate nell'holocron di Darth Liriya dell'Ariete.

    Un respiro profondo e posò entrambe le mani sul tavolo, chiudendo per qualche istante l’occhio. L’armatura cominciò a disfarsi addosso al suo corpo, scomponendosi in filamenti sottili che si riunirono sul tavolo, avvolgendosi l’uno attorno all’altro per assumere poco a poco la forma di uno scorpione. Candice rabbrividì a lungo a causa della sensazione spiacevole dell’armatura che si sfilava dalla schiena e la lasciava in qualche modo più leggera, ma anche indifesa. La comunione fisica con la propria armatura era stato qualcosa di non voluto all’inizio, ma dopo averci fatto l’abitudine aveva imparato ad apprezzare la cosa. Per diversi minuti si limitò a raccogliere le forze necessarie ad affrontare il ricordo della sua investitura.
    Quanto era stata stupida e inesperta, all’epoca. Si era imbarcata in un’avventura in maniera avventata, compiendo una scelta dopo l’altra senza fermarsi a riflettere sulle conseguenze. Erano rimpianti con cui avrebbe convissuto per il resto della propria vita, nonostante avessero contribuito a farla crescere: come persona, come Black Saint, come guerriera.
    Nessun Black Saint era mai veramente pronto a prendere il rango di Bestia Nera. Il momento arrivava e basta, l’occasione si prendeva al volo e a piene mani, scottandosi con la dura realtà dell’inesperienza.
    Candice aprì le palpebre e affrontò se stessa con dignità.

    L’armatura era sospesa a diversi centimetri dal tavolo e la sua superficie attraversata da onde microscopiche, come se fosse liquida.

    La risonanza cosmica del tavolo ha diminuito la densità del metallo fino a uno stato semi-liquido, ma la forma sembra essere mantenuta da un meccanismo di sospensione cosmico-magnetica molto avanzato. Secondo gli scritti, una volta cominciato il processo non è possibile fermarsi e il risultato può essere solo il miglioramento o il peggioramento dell'armatura.

    Secondo gli scritti, per entrare in risonanza con la propria armatura è necessario usare parte del potere che quell'armatura è stata creata per canalizzare. Le siringhe contengono oricalco inerte da usare come scorta per creare eventuali nuove parti, oltre a servire per aumentare la concentrazione totale di metallo nell'armatura e renderla così più resistente.


    La presa delle dita attorno al bordo del tavolo si fece più forte: Candice si rimboccò le maniche della sottocloth e il suo Cosmo cominciò a risuonare nella stanza, risvegliandola dal sonno del tempo. Iscrizioni millenarie cominciarono a vergare il pavimento intorno a lei, brillando di un rosso intenso, che poi si scurì fino ad assumere il colore del sangue rappreso.

    Comincio la procedura.

    Compiendo arzigogolii complessi, le linee luminose si riunirono alla base del tavolo, dove risalirono velocemente fino alla superficie di lavoro e illuminarono il viso della Black Saint di una luce malsana.
    Buona fortuna, Sith’ari.
    L’holocron ebbe una vibrazione, poi la figura si dissolse in fumo rosso, risucchiato vorticosamente dalle fessure incise sul metallo.
    Nell’unico occhio nero come la pece brillò una scintilla di ambizione sfrenata prima che il sangue cominciasse a scorrere sulle linee, colando dai polsi tagliati. Le iscrizioni brillarono ancora più intensamente e, con mano sicura Candice afferrò una delle siringhe, iniettando il contenuto dentro a una delle venature colme di sangue.
    Il sangue cominciò a ribollire, trasformandosi in un liquido catramoso dal fortissimo odore di metallo fuso e la donna fu costretta a togliere le mani per evitare di scottarsi gravemente, con le ferite sui polsi già incrostate di sangue rappreso che pulì con attenzione prima di rimettersi al lavoro.
    Avvicinò le dita alla cloth fino a un paio di centimetri, osservando come il movimento creava minuscole increspature concentriche sul metallo nero: la superficie sembrava quasi liquida, ma quando Candice toccò il diadema le sembrò di avere fra le mani una forma di argilla prima della cottura, quasi tiepida. Sorridendo, prese con delicatezza le due punte principali tra l’indice e il pollice e fece scorrere le dita verso l’alto, allungando prima una e poi l’altra in maniera diversa, così che quella di destra fosse più lunga della sinistra. Poi prese il pungiglione finale e lo assottigliò con attenzione, togliendone la curvatura originale per fare in modo che fosse qualcosa di dritto e affilato, pronto a essere afferrato da una corrente di vento e scavare la propria via nell’armatura del nemico. Continuò a descrivere con voce calma i propri gesti, cercando di non risparmiare sui dettagli: qualsiasi parte del procedimento avrebbe potuto essere di vitale importanza per migliorare il procedimento in futuro.

    Poi passò agli spallacci, che aveva sempre considerato troppo grossi e scomodi per chi come lei prediligeva mobilità e visibilità: usò un attrezzo per tagliare via gran parte di essi, modellandoli in qualcosa di più discreto; mantenne il collo originale, ma allungandolo leggermente per proteggere di più la gola (uno dei punti scoperti più gravi, come aveva scoperto a sue spese). Prendendo le misure su se stessa, fece in modo che fosse però abbastanza mobile da permetterle di muovere il collo senza troppi problemi, approfittando per massaggiarsi il collo, segnato da un ematoma e irrigidito dallo stare a lungo nella stessa posizione. Poi passò al corpetto, la cui forma le piaceva abbastanza da non farle fare troppi cambiamenti, limitandosi a rendere le linee più leggere.

    Fu allora che cominciò a sentire i primi sentori di quanto quel lavoro stesse pretendendo. Per un attimo la vista le si appannò e le orecchie le fischiarono tanto da costringerla a serrare le palpebre. Si passò una mano sulla fronte per togliere le gocce di sudore e fece diversi respiri profondi, stringendo forte il bordo del tavolo.

    Questa non è solo stanchezza fisica…devo sbrigarmi.

    Era come se insieme al corpo e alla mente stesse usando anche il proprio spirito, triplicando lo sforzo necessario a lavorare. Aprì di nuovo l’occhio, facendo riassestare la vista e quasi gridò di orrore quando realizzò che la punta sinistra del diadema stava cominciando a sciogliersi, l’oricalco nero che colava come cera liquida sul bordo liscio del pezzo di armatura. E quando tolse la mano da tavolo, alcuni frammenti di sangue rappreso si dispersero nell’aria, costringendola a fissare la propria attenzione sul tavolo: le scanalature luminose stavano cominciando a perdere intensità e il sangue contenuto in esse a seccarsi.

    Merda!

    Candice chiuse l’occhio e si concentrò: sui polpastrelli comparvero piccoli punti rossi e sangue fresco cominciò a gocciolare sul tavolo, aiutato da un fluire continuo di Cosmo che ne moltiplicava la quantità. In ansia, la donna osservò le scanalature riempirsi di nuovo e riacquistare la luminosità originale; quando sollevò lo sguardo sul diadema, vide che il metallo si era di nuovo solidificato, ma il lavoro di prima era ovviamente rovinato. Lo sistemò in fretta prima di controllare che nessun altra parte della propria opera si fosse danneggiata.

    Sembra essere necessario mantenere un flusso costante di Cosmo…o meglio, di ciò che caratterizza il proprio Cosmo.

    Un piccolo refolo d’aria tiepida afferrò con delicatezza una pergamena, portandola vicino a Candice, che la scrutò velocemente per confermare il passaggio prima di continuare a parlare, cercando di fare in modo che la voce non le tremasse.

    Qui dice che ogni armatura venne costruita per canalizzare uno o più determinati tipo di potere, e che questi sono gli unici a poter interagire con la sua struttura. Fisicamente potrei agire sulla mia armatura usando come catalizzatore il sangue o il vento, ma con quest’ultimo agire di precisione sarebbe stato incredibilmente più dispendioso e non so quali effetti avrebbe avuto sul mio corpo. Le abilità legate a Apeiron, la materia, influiscono principalmente sul fisico, in fondo.
    Ho quindi deciso di usare come canale principale il mio potere sul sangue.


    La Black Saint di Scorpio era già morta per dissanguamento: non era difficile ricondurre il momento di debolezza di prima a quel tipo di sintomi. Scrollò la testa per scacciare via quel ricordo disturbante e si concentrò nuovamente sull’idea della propria armatura, quella su cui aveva avuto il tempo di riflettere prima di cominciare il processo di raffinamento.
    Concentrarsi su ogni minimo dettaglio pur mantenendo la visione d’insieme era uno sforzo mentale notevole, ma il rischio era che l’oricalco liquido si fondesse in un unico blocco su cui modellare un solo, pesantissimo pezzo di armatura e gli scritti di Liriya erano molto chiari sulle conseguenze terribili di un tale errore, se non si faceva in tempo a rimediare: un Black Saint morto e una cloth in condizioni disastrose, senza più alcun legame cosmico.
    Era compito degli allievi alchimisti sistemare le armature di chi aveva fallito, in attesa di un nuovo proprietario.

    Con un respiro profondo, Candice riprese a lavorare. Parlare la aiutava a concentrarsi meglio e a tenere lontano il terribile pensiero di poter essere l'ultima persona ad agire sulla propria armatura.

    Non sembrano necessarie particolari abilità tranne il legame con la propria armatura dettato dall'esperienza nell'indossarla. Negli scritti viene indicata una figura professionale che si occupava di riparare le armature rovinate, una volta che il legame cosmico veniva reciso dalla morte del precedente proprietario e l'armatura ritornava a una condizione neutrale, ma non viene specificato se avessero una formazione precisa.

    Sistemò i gambali, allungandoli fino a coprire meglio le parti lasciate scoperte dalla precedente conformazione e collegandoli al corpetto tramite una giuntura di sottile maglia flessibile, che avrebbe protetto zone a rischio pur permettendo una certa libertà di movimento.
    L'intenzione generale di Candice era rendere la propria armatura il più silenziosa possibile, pur tenendo conto del fatto che sarebbe stata impossibile rendere priva di rumori quello che era, in fondo, un considerevole quantitativo di ferraglia.

    Chissà se qualcuno ha fallito, dimenticandosi questo particolare.

    Scosse la testa, divertita, prima di asciugarsi il sudore freddo dalla fronte. Portandosi la mano al viso, la donna ne notò il tremito convulso dopo diversi secondi di totale annebbiamento visivo e si rese conto che non c'era più tempo. Il suo respiro si era fatto affannoso, condensandosi in nuvolette di vapore, ed era difficile stare in piedi senza afferrare il tavolo.

    S-Sto entrando nella fasi finali...della procedura. La stanza è diventata incredibilmente fredda, è probabile che il processo consumi un notevole quantitativo di energia dall'ambiente circo-...circostante.

    Rabbrividì a lungo, cercando di riscaldarsi senza successo. Il viso era diventato grigiastro sotto l'abbronzatura e sentiva la bocca arida, la lingua impastata. Si prese diversi minuti prima di ricominciare a parlare, dato che sentiva le proprie forze mentali cominciare a esaurirsi.

    F-Fino a quando non raggiunge il grado di Aegis, una Black Cloth non è mai completamente stabile dal punto di vista di composizione e questo spiega il motivo per cui, di base, le nostre armature sono inferiori alle controparti Saint. Tuttavia, questo è anche un vantaggio dal punto di vista della personalizzazione: sono molti gli esempi di Black Saint che hanno modificato le proprie armature per rispecchiare le proprie origini o distinguersi dai precedenti proprietari in qualche modo.

    Scandì lentamente le parole, cercando di mantenere il filo mentre si concentrava sull'idea finale: un'armatura agile, con cui danzare fra i nemici in un valzer di morte che li lasciava a terra in un'agonia sussultante. Una lama nera che scavava con precisione nella carne della Corruzione, degli avversari, di un esercito, un fiume di sangue ribollente contro cui non c'era scampo. Lo stesso sangue dei nemici caduti usato contro quelli nuovi con ironia crudele, le urla dei compagni come ultimo suono nelle orecchie.

    E, nella quiete dopo la tempesta, i fili che vibravano lentamente nella leggera brezza. Fili rosso sangue, un reticolo di promesse, giuramenti, responsabilità, legami che ergevano il loro muto lamento di morte.
    La propria figura che si stagliava, nera come il peccato in quell'oceano di sangue, e schioccava le dita.
    I legami che si spezzavano, contorcendosi per qualche momento prima di perdersi per sempre.

    Aprì l'occhio, stringendo i denti in una smorfia che avrebbe potuto essere un sorriso.

    Non sapeva come sarebbe andata. Ma se le forze l'avessero abbandonata del tutto, avrebbe lasciato una traccia. Una via da seguire.

    Le Black Cloth sono macchine. Ma ogni macchina è creata basandosi su un'idea di partenza. E' su quell'idea che bisogna focalizzarsi, è quell'idea che un Black Saint deve scoprire, usare, rafforzare come rafforza la propria armatura.
    Non abbiamo mitologie. Le nostre armature non vengono dalle stelle, nessun dio ha mai posato le labbra su di loro.

    No. Le nostre armature vengono dal risentimento. Noi non siamo predestinati, non siamo stati scelti, le nostre vite non avrebbero avuto nessun valore. Pure comparse in uno spettacolo in cui i protagonisti risplendono sotto la luce che aveva già deciso di illuminarli da tempo, mentre gli altri vivono e muoiono in un istante.

    E' bastato chiedersi perché. E' bastato che una di quelle ombre si fermasse e si domandasse se non ci fosse un altro modo. Se fosse così difficile calcare la scena a fianco di quei scintillanti damerini.
    E vestito di quell'ombra in cui era sempre vissuto fino ad allora, ha fatto il suo ingresso sul palcoscenico, scoprendo che non era poi così difficile, ma era stata la paura a impedirglielo.
    Era bastato spezzare la catena che gli era stata imposta.
    E che l'umanità ha scelto di ignorare.

    Non abbiamo paura di sfidare le divinità, perché abbiamo distrutto la paura dal momento in cui abbiamo scoperto che ne avevamo il potere. Che non eravamo burattini su cui porre un'armatura per trarre il proprio divertimento lasciandoli lottare fra loro, ma che il nostro stesso potere poteva fungere da armatura e spezzare le catene degli altri.

    Questa è la verità.


    Il Cosmo di Candice prese a vorticare con violenza, mentre il sangue rimasto sul tavolo cominciava a mescolarsi con le ultime tracce di oricalco liquido: la mistura si sollevò, eseguendo cerchi complessi nell'aria. L'holocron di Liriya cominciò a illuminarsi di una luce pulsante, come il battito frenetico di un cuore.

    Siamo attori che hanno scritto il proprio copione.
    Siamo la lunga ombra dietro la figura vestita di luce.
    Siamo il potere che risiede in quell'ombra.
    Siamo i Black Saint.


    L'oricalco liquido si fermò a mezz'aria, illuminato dalla luce sanguigna proveniente dal tavolo.
    Poi, come attratto da una gravità irresistibile, scattò verso l'armatura e vi si fuse in un lampo di luce accecante.

    narrato - follia - - parlato - pensato - parlato altri - telepatia

    raozhc7

    NOME ~ Candice P. Hayez
    ENERGIA ~ Nera
    CLOTH ~ Black Scorpio {VI}
    STATO DELLA CLOTH ~
    FISICO ~ Esausta
    MENTALE ~ Esaltata


    RIASSUNTO AZIONI ~ Leggetevi il post :zizi:
    AbilitàTecniche

    Toxicity

    Principale abilità di Candice è il veleno, che possiede sotto forma di sangue contaminato da un'antica maledizione egizia. A differenza del Saint di Pisces, il sangue di Candice allo stato naturale scorre inerte dentro al suo corpo senza causare danno a lei o a chi le sta intorno.
    Essendone infatti ogni sua cellula impregnata senza rigetto, questo la rende anche immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie virali (ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica). Se tuttavia reagisce con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
    ____ Neurolisys ~ composizione naturalmente presente nel corpo di Candice allo stato inerte, agisce principalmente come un potente cocktail di neurotossine atte a paralizzare e intorpidire il sistema nervoso nemico: se colpito, l'avversario potrebbe risentire un irrigidimento immediato della zona colpita, accompagnata a stanchezza fuori dal comune e intorpidimento generale, seguito da una paralisi sempre più forte man mano che i colpi si ripetono e il veleno entra in circolo. L'avversario potrebbe dunque perdere il normale utilizzo prima di braccia e gambe, e gradualmente del resto del corpo. [Only GdR: una dose massiccia di questa composizione potrebbe portare all'arresto cardiaco dell'avversario e quindi alla morte];

    Walkin' on Air

    Il controllo completo sull'elemento Vento da parte della Black Saint è un'altra abilità legata alla Black Cloth: gli attacchi che da esso derivano, spesso e volentieri combinati con il sangue velenoso di Candice nelle sue varie composizioni, la rendono una temibile avversaria specializzata nel combattimento a distanza - sebbene non sia da sottovalutare la versatilità di questo potere anche nel combattimento ravvicinato. Il livello di abilità raggiunto è ormai tale da permettere a Candice di manovrare la pressione e la quantità di ossigeno all'interno del suo campo d'azione [in seguito all'up dell'abilità a Energia Nera], ampliando ulteriormente la gamma pressoché infinita di attacchi o azioni possibili; partendo da semplici lame di vento, così sottili e veloci da potersi insinuare nelle giunture dell'armatura avversaria, fino ad arrivare a tifoni di proporzioni immense a causa dei quali persino l'ossigeno scompare, non c'è limite alla fantasia con questo elemento caratterizzato dall'essere pressoché invisibile e letale allo stato naturale.
    Inoltre Candice, manovrando le correnti sotto di lei, può utilizzarle per volare [Only GdR e da ritenersi come "camminare/correre sostenuto dalle correnti"] o compiere balzi ad altezza spropositata, spostamenti laterali improvvisi o addirittura, opponendo un forte vento contrario, rallentare e deviare colpi di tipo fisico o Cosmico.

    Animal I Have Become

    Lo scorpione è un predatore, e come tale deve servirsi di sensi superiori alla norma per cogliere di sorpresa le proprie prede: è così che Candice ha acquisito una vista, un udito, un odorato, un tatto e un gusto superiori alle normali capacità di un essere umano e di anche di un normale Cavaliere. Questa abilità la rende in grado di percepire l'avversario o i suoi attacchi semplicemente dalla vibrazione che essi producono nell'aria o sul terreno non appena entrano nel suo campo d'azione, rendendola un avversario difficile per chi usa le Illusioni Ambientali [non è da considerarsi un'immunità, bensì una leggera resistenza ad attacchi di questo tipo, inversamente proporzionale all'Energia avversaria]; inoltre, la sua vista potenziata le permette di vedere anche nella penombra più oscura, purché ci sia una fonte di luce, ma non nella totale oscurità (dove invece entrano in gioco gli altri sensi in maniera altrettanto efficace per compensare la mancanza). L'udito fuori dalla norma le permette invece un'equilibrio impressionante.
    N.B. Questa abilità influenza sì i sensi, ma non il tempo di reazione o in generale i riflessi, a differenza dell'abilità Istinto Animalesco.
    And I was in the Darkness. So Darkness I became.

     
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