Universal pro fighting tournament 11246

Up cloth per Ravenes [2 ° pg]

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    Dopo aver scambiato l'ennesimo sguardo torvo e confuso all'altro Finn, il primo dei due, o uno dei due, vide apparire dal nulla il mostruoso Idiocy che, totalmente infuriato con qualcuno di cui il god warrior non capiva né la posizione né se esistesse, estromise il suo avversario identico a lui con un calcio che lo fece letteralmente svanire nel nulla...o almeno così parve. A bocca aperta per la totale manacanza di senso di tutto ciò che lo circondava, il guerriero nordico si guardò intorno alla ricerca di Idiocy ma non lo vide più, tuttavia erano ancora ben visibili i bercianti mostri che si stavano sollazzando dei suoi sforzi sugli spalti di quell'ormai conosciuta arena in mezzo a chissà quale punto del mare astrale lontano migliaia di miliardi di leghe da Midgard.

    Dopo un paio di domande senza risposta rivolte a se stesso, Thorfinn venne distratto da quella che sembrava essere una lieve scossa di terremoto, si guardò i piedi, o meglio cercò di capire se la terra sotto di lui si muovesse mentre la guardava, un gesto di puro istinto che per poco non gli fece perdere ciò che accadde a qualche metro davanti a lui. Un boato coperto dal suono sordo di detriti e sassi che si schiantavano in giro per l'arena gli fece scattare il collo in avanti e puntare gli occhi su ciò che aveva causato un simile trambusto.

    Come un geyser che erutta dal terreno ecco che spuntò un enorme creatura dal corpo lungo ed affusolato, la massa impontente, gli occhi quasi ai lati della testa, la pelle che ricordava una serie di rocce piatte fuse insieme attraversata da crepe che le facevano sembrare scaglie o squame e una bocca che si dischiuse mostrando una chiostra di denti aguzzi lunghi come spade su cui dominavano i canini superiori che superavano in lunghezza tutte le altre zanne di almeno tre spanne e mezza. Quello che a Finn sembrò uno dei grandi serpenti delle leggende che sentiva raccontare da bambino era davanti a lui, mostruoso, con le zanne affilate, il corpo massiccio e lo sguardo terribile...il barbaro non era mai stato così motivato a combattere!

    Nonostante il dolore, mascherato dalla sbruffonaggine, Finn si sgranchì le spalle mentre il bestione dondolò il capo facendo volare qualche altro grosso sasso a destra e a manca e gli urlò in faccia:

    E tu cosa dovresti essere? Una sfida, forse?!

    Stanco e con le nordiche palle fin troppo piene di nemici e apparizioni senza senso di questi ultimi il barbaro bruciò il cosmo e urlò in direzione dell'enorme serpe prima di balzare a braccia aperte in direzione delle sue fauci. Quando il nemico tentò di azzannarlo Thorfinn non fece altro che afferrare la parte superiore della testa reggendosi ad essa con le braccia e cercando di tenere le gambe adese alla punta del muso del rettile di pietra, inspiegabilmente le punte delle zanne a contatto con le braccia cominciarono a conficcarsi nella carne del god warrior. Ormai arresosi all'assenza di logica, Finn accettò come un dogma il fatto che quelle zanne avessero la possibilità di passare oltre la sua armatura, e col sangue che grondava dalle intercapedini della robe di Sleipnir lasciò che il suo cosmo fluisse libero dal suo corpo a quello della creatura rocciosa. La temperatura della zona attorno al guerriero crollò quando questi, lottando per tenersi in equilibrio sul capo avversario, fece apparire miriadi di cristalli di ghiaccio che divennero in pochi secondi una coltre di ghiaccio la quale si estese dal corpo del barbaro a quella del nemico per contatto. Nel tentativo di rallentare il mostro ed accecarlo con uno strato spesso di ghiaccio Finn usò buona parte dell'energia donatagli dagli dèi, ciò che ne restava venne da lui utilizzato per forgiare il martello del fato, arma di ghiaccio e fuoco che la su mano destra brandì subito dopo aver lasciato il peso della presa al solo braccio sinistro.

    - Vittoria o morte! -

    Disse fra se e se lasciando mentre provò a tenersi in equilibrio in quella situazione precaria, il ghiaccio scivoloso, un braccio uncinato alle zanne nemiche e il peso del martello nella mano destra che, nonostante la ferita, andò a guidare l'arma verso il punto ad essa più vicina ovvero l'occhio sinistro del serpente di roccia.











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    Nome:Thorfinn Thorsson
    Cloth: God Robe di Beta UMA - Sleipnir
    Status: Furioso - Eccitato
    Energia: Rossa
    Rapporto danni: Contusione media al centro delle spalle, trauma da impatto, bruciature di media entità sui tricipiti e sulle dita, trauma da impatto al petto, trauma da impatto alla schiena. Lacerazioni a entrambi gli avambracci, lievi danni da taglio alle mani.
    Riassunto azioni:
    Salto sulla testa del serpentone evitando il suo attacco principale solo in parte. Tento di aggrapparmi e restare adeso alla sua testa ma mi si conficcano alcune delle zanne posteriori negli avambracci e lo faccio emettendo ghiaccio dal corpo a distanza zero (gli sono attaccato addosso) così da ricoprirgli tutta la testa (mascella inferiore esclusa) nel tentativo di accecarlo e rallentarlo ma non di ferirlo. Il tutto mi serve a guadagnare tempo per creare il "Doom hammer" in variante "perforante" e dargli una bella martellata all'occhio destro.
    Tecniche e Abilità usate:
    Asgard Bless ~
    Il god warrior è sempre stato sottoposto alle intemperie, al potere del fuoco ed al gelo di Asgard. Presso la gelida terra ove risiede egli accoglie il sole del meriggio così come il gelo perenne dei ghiacci. In termini pratici il guerriero ha una naturale resistenza a condizioni di bassissime/altissime temperature dovute a cause naturali, come un vero asgardiano sfida la tempesta di neve mandata dagli Aesir e il fuoco dei vulcani così il guerriero rimane impassibile alla morsa del freddo di madre natura e dal calore del fuoco della terra potendo, però, restar comunque vittima degli elementi creati da un cosmo avverso.(passiva - "Resistenza a basse e alte temperature")


    Frostfire Overlord ~
    Le energie del cavaliere sono potenziate da forti proprietà ghiaccianti e brucianti, tali da intrappolare tutto ciò che incontrano sotto la morsa del gelo e distruggere con la potenza del fuoco. Ciò si esprime con la peculiare capacità del guerriero di rallentare o accellerare il moto delle molecole della materia, portando al congelamento o bruciando di qualsiasi cosa tocchi direttamente o indirettamente col suo cosmo. Tali effetti si esprimono anche con la capacità di un quasi istantaneo congelamento di manifestazioni di cosmo come sfere, raggi energetici e simili, arrivando a congelare anche le armature grazie alla propria potenza(congelamento sempre soggetto al rapporto energia/cloth) o al rapido incenerimento di materia fisica tramite fiamme nate dal cosmo. Il congelamento può essere superficiale o profondo; se interessa non solo la pelle, ma anche i tessuti sottostanti può causare la necrosi dei tessuti per cancrena. In seguito ad ulteriore esposizione al freddo, subentrano degli effetti generali sull'intero organismo portando all'assideramento mentre l'incenerimento è più simile a quello naturale e graduale del normale fuoco ma il processo può essere facilmente velocizzato dall'esponenziale aumento del calore in grado di causare grandi scompensi nel corpo nemico, basti pensare alla creazione di un'area d'aria torrida in grado di bruciare anche l'aria che l'avversario respira. Il controllo dei due elementi è quasi totale nel caso del God Warrior. Da ghiaccio e fuoco cosmici egli sarà in grado di generare creazioni di offesa e difesa di foggia varia per ogni evenienza, dalle semplici armi bianche all'elaborazione di crezioni ben più complesse dando così una vasta, quasi infinita, gamma di applicazioni tecniche all'utilizzo del suo duplice potere elementale.
    Nota: L'utilizzo dell'abilità di base si concentrerà, in battaglia, su un solo elemento alla volta, mentre nell'uso delle tecniche i flussi elementali possono anche essere utilizzati nello stesso momento.
    (Attiva - "Energie Fredde + Energie Calde") Usate energie fredde per creare la coltre di ghiaccio innocua.


    Doom hammer ~
    Nonostante il suo nome, Doomhammer è un'arma del bene, portando rovina ai nemici e difendendo l'onore di Asgard questa tecnica genera una delle armi più devastanti nell'arsenale del God Warrior. Questo martello da battaglia composto di puro ghiaccio dalla colorazione blu presenta sui lati della testa il cavallo a sei zampe, simbolo della robe, e racchiude il potere del "Universal Freezing". Infatti, oltre ad essere una possente arma da corpo a corpo col potere di congelare ogni superfice vi impatti contro, il doomhammer può essere usato, colpendo con forza il suolo, per congelare tutto ciò che circonda il caster in una vasta area attorno al guerriero di Asgard, in seguito al congelamento andrà ad impattare sull'area un'ondata di puro cosmo fiammeggiante che frantumerà e brucierà tutto ciò che è caduto in preda alla morsa congelante così da portare a termine il suo lavoro distruttivo. (Area d'estensione massima consentita dall'energia in possesso).
    Variante da lancio: Se lanciato il Doom Hammer si rivela un'arma da impatto e congelante dal potere sorprendente, infatti la sua forma solida, all'impatto col bersaglio, andrà a perdersi per favorirne una semi-liquida che vedrà il bersaglio ricoperto di ghiaccio in grado di bloccarlo completamente e lasciarlo alla mercè del cavaliere di Odino.
    Variante Perforante: Una volta colpito l'avversario, durante l'impatto, dal punto in cui il martello incontra il bersaglio fuoriuscirà un cuneo di ghiaccio ricoperto di cosmo incandescente sparato alla massima velocità raggiungibile dal guerriero che addurrà danni da perforazione a quelli da impatto e congelamento già inflitti. La ferita creata dal cuneo brucerà immediatamente dall'interno aggravandosi da subito. (utilizzata: Variante perforante per l'offensiva.)


    Note: Frase epica all'apparizione del serpentone

     
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    As soon the hamm-chisibeccaunasediataintestadicewhat? What? -thud-
    Dicevamo. La creatura tenta di scrollarti di dosso, ma è palese che non è una creatura abituata al ghiaccio, la carne fra le sue squame si ustiona, ulcera rapidamente, e sottili fili di vapore si alzano da essa. Il martello colpisce completamente l'occhio con un grande suono liquido e l'esplosione successiva scoperchia quasi quel lato di testa, mentre il proiettile viene sparato con così tanta violenza da farlo sporgere dall'altro occhio.
    Il vermone emette un verso straziante, cadendo in avanti dopo aver ondeggiato qualche attimo. L'avversario finale del torneo andato giù in un colpo. Forse -qualcuno- doveva pensarci meglio sull'avversario. Whatever.

    Dopo qualche istante di incredulo silenzio la folla esplode letteralmente, esultanze, strumenti melodici da te mai sentiti riempiono tutto con una cacofonia tanto astrusa da farti sanguinare il naso di nuovo. Meno si guarda o ascolta quel futuro, meglio è, apparentemente.
    Dal nulla appare nuovamente Idiocy, o meglio appaiono. Ce ne sono due tre, che esultano. Indossano strane, dei pantaloni attillati e una maglietta con sotto palesi imbottiture alle spalle, e dei caschetti bianchi con una strana celata reticolata davanti alla bocca. Ti sollevano e ti mettono sulle loro spalle correndo in cerchio e portandoti in trionfo, mentre festoni e stelle filanti cadono dal cielo. Dopo che vieni messo giù altri Rugbidiocy sollevano un barile apparso dal nulla e te lo rovesciano addosso continuando ad esultare. Trattasi di gatorade Jugopotamiano, una bevanda arancione vivo e dall'odore dolcissimo. Negli ultimi 10k+ anni tuttavia la composizione di una bevanda che si è diffusa in tutto il cosmo è cambiata un pochino adattandosi alle nuove fisiologie, portandola ad assomigliare ad altri liquidi esistenti in passato.

    In pratica è sangue di cavaliere e zucchero. Ha effetto immediato sulla tua armatura. La senti scricchiolare, riconfigurarsi sul tuo corpo, cambiare. Crescere e irrobustirsi. A fine processo il gatorade evapora da essa. L'odore dolce e l'appiccicaticcio tuttavia richiederà una bella lavata.

    YEEE YOU DID IT BRO!

    Esultano i vari Idiocy.
    Ti lasciano cadere a terra, e Idiocy torna ad essere uno.

    Ok, the thing is over, you're useless now. Bye~


    Da terra come sei, Idiocy carica comicamente un calcio facendo roteare il piede di 360° prima di colpire. Mentre voli via per effetto del calcio, ripercorri all'indietro il tempo trascorso durante il primo rapimento di Idiocy, e atterri sedere a terra nel luogo di partenza.
     
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    Sbalzato dal movimento brusco della bestia ferita, il barbaro ne sentì il verso, un ultimo grido di dolore e una risata beffarda del guerriero del nord in viso al nemico e a qualsiasi dio glielo avesse mandato. Quando si ritrovò con le natiche nella vitrea polvere dal puzzo d'aceto dell'arena ricolma di mostri Finn non riuscì ad alzarsi, convinto oramai della morte del serpente si gettò per terra a braccia aperte, in parte pronto a rialzarsi e in parte pronto a morire sotto un eventuale colpo di grazia, troppo stanco e troppo debole per combattere e troppo orgoglioso per smettere, il god warrior restò per qualche attimo a guardare il polverone che si diradava e a respirare affannosamente, mentre il suo cosmo si chetava a poco a poco e il Doomhammer nella mano destra diventava una pozza di acqua fredda.

    Quando tutto fu silenzioso il silenzio stesso venne squarciato da urla disumane, una bolgia di suoni che torturarono dolorosamente le orecchie di Thorfinn mentre mani ormai familiari, squamose e orrende, lo alzavano in gloria. La vittoria era stata raggiunta, era sopravvissuto e qualcosa nella voce di Idiocy, che per l'occasione aveva portato anche dei suoi gemelli bizzarramente bardati a mo di guerrieri ma più colorati, diceva al nordico che quella folle serie di scontro era finita.

    Incapace anche solo di reagire, date le sue condizioni fisiche, Finn si vide prima alzato, poi messo in piedi ed infine ricoperto di un liquido orridamente familiare.

    Questo è sangue! Disse ad alta voce mentre gli Idiocy lo riempivano di pacche sulle spalle e amichevoli spintoni e gomitate.

    Allarmato alla vista del sangue Finn balzò in avanti solo per sentire il peso della god robe aumentare per qualche secondo. Le crepe nella sua armatura si riempirono di una luminescenza che parve venire dal sangue che gli si era appiccicato addosso. Lo stesso odore del metallo, che aveva imparato a riconoscere da bambino nella forgia di suo padre, pareva mutare. Nella sua testa balenò il ricordo del suo incubo più ricorrente...la caccia selvaggia, il rumore di zoccoli che parevano evocare tuono e fulmini e tormente di grandine e ghiaccio. Preso da quell'inusuale sogno ad occhi aperti non vide nemmeno arrivare il colpo dell'improbabile uomo-lucertola.

    Senza dolore venne calciato all'indietro, non di metri...e forse nemmeno di spazio, ma nel tempo!

    Nuovamente tutto ciò che gli era accaduto gli passò davanti agli occhi, in qualche breve attimo riconobbe il mondo profumato, il mostro con l'armatura, le creaturine, l'arena piena di abomini orripilati, le enormi lumache, il mondo devastato, un deserto che si ricoprì di neve, nuvole e stagioni che passavano rapide fino a diventare man mano sempre più vicine ad un inverno perenne.

    Quando riprese fiato si guardò le mani e le braccia, la god robe intatta scintillava più che mai laddove non era coperta di sangue cremisi e polvere marrone scuro. Non era stato un sogno né un incubo né il delirio...aveva vissuto tutto per davvero e non avrebbe mai saputo spiegare ad anima viva cosa diamine gli fosse accaduto senza sembrare pazzo.

    Il barbaro decise di tenere per se quegli accadimenti e fingere che non fossero mai successi, chiuse i pugni e si incamminò verso Asgard, all'interno delle mura avrebbe lavato la god robe, sarebbe entrato in una taverna e si sarebbe ubriacato fino a perdere i sensi.













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    Nome:Thorfinn Thorsson
    Cloth: God Robe di Beta UMA - Sleipnir
    Status: Incredulo - Stremato
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    Rapporto danni: Contusione media al centro delle spalle, trauma da impatto, bruciature di media entità sui tricipiti e sulle dita, trauma da impatto al petto, trauma da impatto alla schiena. Lacerazioni a entrambi gli avambracci, lievi danni da taglio alle mani.
    Riassunto azioni:

    Tecniche e Abilità usate:
    Asgard Bless ~
    Il god warrior è sempre stato sottoposto alle intemperie, al potere del fuoco ed al gelo di Asgard. Presso la gelida terra ove risiede egli accoglie il sole del meriggio così come il gelo perenne dei ghiacci. In termini pratici il guerriero ha una naturale resistenza a condizioni di bassissime/altissime temperature dovute a cause naturali, come un vero asgardiano sfida la tempesta di neve mandata dagli Aesir e il fuoco dei vulcani così il guerriero rimane impassibile alla morsa del freddo di madre natura e dal calore del fuoco della terra potendo, però, restar comunque vittima degli elementi creati da un cosmo avverso.(passiva - "Resistenza a basse e alte temperature")








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