Armageddon: Il Tempo della Memoria

Armageddon Titanico

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    The Ghost Sweeper

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    Consiglio di Guerra.


    I
    cocchi sacri e il Thonderbird avevano avuto successo e la cupola fu salva , e una nota di soddisfazione apparve nel volto di Rea che però sapeva bene che non era affatto finita.
    L’esercito dei corrotti continuò ad avanzare dal fronte ed era sempre più feroce e brutale tanto che alla fine le squadre d’assalto iniziarono ad essere decimate e il gigantesco Alpo fu costretto a subire un attacco da parte di un ciclope corrotto che lo colpì con un colpo d’ascia alla gamba , l’urlo del gigante risuonò insieme agli altri. Rea da lontano vide che quella situazione nelle file d’assalto stava degenerando e non voleva che suo figlio morisse quindi fece volare il thunderbirt e gli ordinò di scagliare una saetta contro i nemici ci riuscì e Alpo fu libero di muoversi , ma era a fatica e continuò lo stesso la sua lotta.
    poco vicino al gigante Alpo la Salamadra di fuoco inceneriva valanghe di corrotti, ma un colpo di fuoco scagliato da una lontana catapulta riuscì a colpire la salamandra e a farla crollare. La linea difensiva era compromessa e la perdita della creatura mitologica fece subire il danno anche a Rea che sentiva il suo cosmo ancora mancare.

    “M-maledizione … chiudete le linee difensive e andate a dare una mano ad Alpo!”

    Ordinò Rea rivolta anche alle figlie che erano lì a difendere lei, non gli importava di se stessa era necessario fermare quell’ avanzata immonda.
    I dorati cocchi e le sue figlie arcieri obbedirono alla loro madre e scagliarono una moltitudine di frecce che si riversarono a pioggia su i nemici, dando così tempo ad Alpo e alle sue rimanenti truppe di avanzare nonostante le perdite.
    La partita ormai era entrata nel vivo della sua terrificante realtà e Rea cercava di non lasciarsi mai intimorire , ma sapeva che probabilmente i suoi poteri potevano non bastare.
    Ad un tratto un gruppo di sette corrotti a cavallo di grifoni volanti puntarono il gruppo dove c’era Rea e tentarono di attaccare la titanide e le sue restanti figlie, usando i loro scettri da cui uscirono sette raggi oscuri che colpirono le tre figlie di Rea in cerchio uccidendole, mentre le altre rimanenti risposero attivando i loro di poteri eliminandoli un paio. Tuttavia, non fu sufficiente perché circa tre corrotti riuscirono ad arrivare molto vicini a Rea , tanto che con i loro raggi la ferirono al braccio destro , mentre richiamava a se ancora l’uccello del Tuono che fu eliminato da un drago corrotto.
    Rea all’scomparsa della sua seconda evocazione ebbe ancora un calo di cosmo e iniziò a sentire la stanchezza e anche il danno causato dai tre nemici avanti a lei , una pressione e tensione insopportabile, li doveva eliminare quindi espanse il suo cosmo poi mise i palmi delle mani avanti e quando vide che i nemici le erano abbastanza vicini sparò un raggio possente che riuscì uccidere quei pericolosi esseri. Adesso però la titanide si rendeva conto che le sue energie continuavano ad venire a meno, poi da lontano un urlo agghiacciante si sentì nell’aria.
    Rea guardò l’orizzonte Alpo era ancora in difficoltà e le truppe che stavano combattendo stavano diminuendo e i corrotti aumentando, ormai era diventata una guerra per rimanere vivi la titanide non si sarebbe arresa e si fece forza per evocare il suo serpente di terra che avrebbe cercato di scacciare ancora le truppe corrotte che stavano massacrando il suo esercito, non sapeva per quanto tempo avrebbe resistito, ma lo doveva fare in nome di Crono.





    jz757s




    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>, << >>> Parlato Esterno






    Dati & Riassunti

    Nome:Violate Jr/Rea.
    Stato fisico:Buono
    Stato Psicologico:Buono
    Armatura:/Soma del Katar [livello 8]
    Stato armatura:intatto
    Energia:Energia Nera
    ________________________________________________
    Riassunto:



    Azioni:






    code Layaut by Lady Violate™

    “Io sono la Madre che creò tutto anche gli Dei!."



     
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    Il Tempo della Memoria
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    *Lo scontro prosegue per ore, con le forze della corruzione che continuano a riversarsi sulle sempre più esigue armate a difesa del labirinto.
    Poi un boato e la luce della cupola d'energia che difende il labirinto esplode in tutto il suo fulgore.
    Legioni e legioni di automi dalla corazza color dell'ebano, simili a sculture di ossidiana, scendono sul campo di battaglia.
    Alcuni sono giganteschi ragni, altri veloci e simili a soldati con busti umanoidi e corpi di cavallo, altri volano più veloce di falchi.

    Ritirati Madre Rea, finalmente sono riuscito a risvegliare a pieno il potere del Labirinto.

    E' la voce di Prometeo che proviene dalla mente della Titanide.
    Il figlio di Giapeto vola tra gli automi simili a uccelli e bombarda i nemici con strali di fuoco variopinto.*

    2pqqqg7

    Vio ora hai la possibilità di far ritirare Rea che presumibilmente sarà mezza morta dopo aver menato un esercito così vasto per ore.
    Scegli però tu cosa fare :zizi:
    Poi Wande e Gaz tocca a voi, al prossimo mio turno gestirò anche la vostra situazione :zizi:


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    Edited by ~S i x ter - 24/5/2020, 21:59
     
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    Zack Hemsey - The Way


    Consiglio di Guerra

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    Il tempo passa, ere su di noi.
    Alla fine nulla ci attende.
    Il freddo vuoto e la triste tomba.
    Sarà così anche per noi dei?

    Tombe davanti a loro, nella fredda aria immobile.
    Tristezza che squarcia il cuore.
    Affetti e legami, ridotti in cenere.
    Alla fine più nulla.

    Il vuoto aveva vinto.


    Una visione di angosciante verità percorse quei due, ma non era che l'anticamera dell'inferno. Erano arrivati finalmente all'origine, al punto dove tutto era cominciato.
    Ma prima che la fine dei tempi arrivasse, prima che il lontano spazio si richiudesse su di loro, vi era l'ultima chiusura da aprire, giusto alla fine.

    Bibiane, mentre si faceva forza col fratello, bisbigliò un'oscura ed arcana formula:
    "Il sangue chiama il sangue…"
    L'antica regola, l'ordine primo che governava il regno degli dei. Urano era stato detronizzato da Crono, Crono era stato a sua volta detronizzato da Zeus, ed adesso, Zeus aveva lasciato il passo a Gakza. Tutto tornava. C'era bisogno di versare sangue.
    Poi il vento e il vuoto, mentre avanzavano persi nella loro tristezza, verso l'inesorabile fato, capì che il vero motivo di quel viaggio si stava per realizzare.
    Come presa da una strana frenesia, strattonò dalla mano del fratello, sangue del suo sangue, la falce del dio dominatore del tempo.

    Prese a parlare a Lelouch, brandendo la fatale arma verso il cielo
    "Sangue chiama sangue, ed è arrivato che anche l'ultima menzogna venga strappata da mano al nostro nemico…quella della tua esistenza".
    Poi implacabile l'arma calò.
    Un fiotto rosso ne imbratto la lama.
    Sangue chiama sangue.

    E poi il nulla, buio.
    La fine della menzogna era finalmente giunta, con quel sangue.
    Sangue dell'antica stirpe versato per la nuova era.

    Un lampo di fredda e implacabile luce percorse la rossa, mentre guardava dritto negli occhi il fratello, mentre l'Ichor divino scorreva.
    Era quello il motivo per cui Mnemosine incontrò Gazka, e gli diede istruzioni per come raggiungere la via degli dei. Per generare un re, è necessario sangue di re.
    Per far si che tutto quello accadesse, c'era bisogno del sangue sacrificale.

    La calda sostanza divina imbrattò la lama. Un potere immenso stava per risorgere dall'alba dei tempi. Le parole uscirono lentamente dalla bocca di Mnemosine:
    "Con questo sangue, pongo fine all'ultima mia menzogna. Possa tu rinascere per quello che tu sei…lunga vita a te, Cronos, padre, fratello"

    La rossa era in ginocchio davanti al fratello, porgendogli l'arma.
    Il sangue che fuoriusciva dalla mano della rossa aveva risvegliato le memorie racchiuse in quella falce. Era un graffio, che si risanò appena lei levò la mano da sopra la lama.

    Fu Mnemosine a sigillare il potere del padre degli dei, staccando i ricordi dalla sue esistenza e racchiudendoli in quell'arma. Il potere del padre degli dei doveva risvegliarsi in quel luogo, quando i tempi fossero stati maturi, perché era quello che i nemici cercavano.
    Se fossero riusciti a corrompere il padre degli dei, avrebbero avuto in pugno il tempo stesso.
    Per quello Mnemosine aveva incrociato la sua essenza nel suo viaggio alla ricerca del nome di quel male antico. Dando a Lelouch dei falsi ricordi, ed addirittura delle false capacità, la rossa era riuscita a depistare il nemico abbastanza a lungo affinché il potere del padre si potesse risvegliare per essere scagliato contro il loro più tenace nemico.
    Loro avrebbero scatenato il loro tremendo potere nel cuore della roccaforte avversaria, dove ogni male veniva creato. La madre oscura aveva un nome, ed adesso lei lo sapeva.
    Riconsegnò l'arma al proprietario di diritto e si rialzò. Era giunto il momento della battaglia finale.
    Quella torre, la conosceva, era la chiave di tutte le realtà. Vi era stata innumerevoli volte nella sua esistenza, perché come un cerchio che tutto chiude, lei ne era stata la guardiana, anche quando inconsapevolmente calcava la terra in altre vesti.
    La chiave era lei. Ed era lei che aveva l'ardire di pronunciare il nome del nemico, fiera.

    "VUOTO"


    L'eco della sua voce, solenne, fece vibrare l'aria attorno a loro, propagandosi come un'onda fino alla torre, la quale schiuse il suo segreto.
    La regina madre si palesò in tutto il suo orrore. Il ragno che divora il mondo era davanti a loro.
    A testa alta la rossa cavalcava la paura, sfidando il destino con lo sguardo.
    La battaglia dei titani cominciava in quel preciso istante.





    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:26
     
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    Consiglio di Guerra - Post n°5
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    Lelouch rimase fermo e immobile davanti a Mnemosine, all'inizio egli non comprese cosa stava dicendo la sua amata sorella e il perché di quella sua posa, in ginocchio davanti a lui; mai aveva desiderato che qualcuno si inginocchiasse, mai aveva desiderato in tutta la sua esistenza di diventare un Dio, ribadendo che tutti gli uomini erano uguali.

    Si, Lelouch non aveva mai desiderato una cosa del genere ma chi era Lelouch? Il figlio di Gaz, l'uomo, un contenitore forse? No, lui non era un contenitore vuoto di un Dio folle ma Crono stesso. Una sua emanazione, un'essenza che era comparsa su quelle terre nell'epoca giusta, insieme a tanti di loro. Bibiane era come lui? Alek era come lui? Forse si, forse essi altro non erano che l'essenza di ciò che erano un tempo manifestatasi in quel tempo, in quel luogo. Egli osservò il sangue, vide la falce e il capo chino di Mnemosine. Quasi istintivamente la mano destra si mosse verso la sua arma ed un uragano di conoscenza e ricordi lo investì portando la sua mente e il suo corpo indietro di diversi millenni, viaggiando per ere, attraversando mondi e realtà sconosciute ai più.

    «Dovrei ucciderti Mnemosine» disse Lelouch «se tutto ciò non facesse parte del piano ti avrei già stuprata, uccisa, fatta a brandelli e stuprata ancora» poi Lelouch si chinò verso di lei e con le dita carezzò il volto della sorella per poi alzarle il mento per far si che i loro occhi si incrociassero ancora una volta.

    «Il Patto del Destino» disse quasi sotto voce «ma sai bene che manca ancora una persona all'appello» egli si avvicinò e stringendo forte a se la sorella pronunciò quel nome nell'orecchio della Dea della Memoria. Quel nome aprì un mondo alla Dea perché anch'ella aveva parte dei suoi ricordi bloccati per evitare che l'anello di congiunzione venisse scoperto dato che quella persona doveva anticipare la venuta dei Titani.

    Poi tese la mano a Mnemosine e sorridendo «Andiamo a caccia di Ragni sorellina» e pronunciando quelle parole i due si lanciarono incontro al loro fato con la certezza che per Crono ci sarebbe stato molto da fare da oggi in poi; i Sette Lord erano senza un capo, senza qualcuno in grado di guidarli, perché anch'essi facevano parte del grande Piano, cosi come Gaz considerato da tutti il più potente degli uomini.

    Una pedina di Crono? Non esattamente ma questa era un altra storia.


    EXsnEx9


    hXvSG

    Personaggio: Lelouch Rarglove
    Energia: Suprema
    Casta: Titani
    Soma: Spadone
    Livello Soma: VIII

    Status Fisico/Psichico: Stanco e provato.
    Note: io direi che se tu sei d'accordo al prossimo post introduci pure lo scontro con quel simpaticone che ti stava inseguendo in modo tale da far intervenire Alessio e da menare un po' le mani :P

    COJTK

    Ichor
    Ogni cavaliere riesce ad esprimere il suo potere cosmico attraverso il sangue ed attraverso esso fa esplodere il potere delle stelle che lo proteggono, ciò avviene in modo analogo anche per i Titani ma con alcuni distinguo, il più importante di essi è che il sangue dei Titani non è assimilabile a quello degli esseri umani: in esso vi è un potere che trascende l'umana comprensione, il quale prende il nome di Ichor. La natura trascendentale dell'Ichor concede ad Esmeralda una resistenza al dolore superiore a quella di un qualsiasi cavaliere, permettendole di resistere al dolore in maniera molto efficace ma non solo; la sua linfa vitale le permette di rigenerarsi anche da ferite mortali o di rigenerare il proprio corpo da alterazioni di status causate da agenti esterni. [Ciò è possibile anche in duello, scegliendo una delle due possibilità come capacità monouso, mentre in GdR ciò non ha virtualmente limii ed è comunque a discrezione del Master]


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    Il Tempo della Memoria
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    Prometeo:
    *L'esercito di automi è come un mare nero che divora e cancella le orride forze della Corruzione.
    I mortali fedeli ai titani sono al sicuro nel labirinto, nemmeno i soldati sono presenti in quella battaglia campale.
    Loro avevano un altro incarico.
    Dovevano proteggere, guidati da Esmeralda, i corpi inermi di Mnemosine e Crono.
    Il risveglio del Dio del Tempo era di importanza fondamentale.
    Non solo, dal risveglio della Dea della Memoria aveva avuto modo di interrogarla e collaborare con lei alla ricerca di indizi sull'origine e la mente dietro la Corruzione.
    La sua natura era ormai quasi completamente chiara. Ciò che mancava sapere era da chi o da che cosa derivava, così da sapere come contrattaccare.

    Anche la sua esposizione sul campo di battaglia voleva contribuire a quello scopo.
    Sapeva che almeno uno dei così detti "avatar della corruzione" era presente in molte cronache storiche.
    Aten in Egitto, Sol Invictus per i Romani, sanguinario dio Solare per i popoli Pre Colombiani, Schwarze Sonne per i Nazisti.
    Costui rappresentava un elemento fondamentale.
    La presenza del Titano dell'Intelletto, nemico giurato della Corruzione, era occasione troppo ghiotta per il Sole Nero.

    Infatti egli giunse.

    Una sfera di luce cangiante apparve sul campo di battaglia.
    Ad una visione più ravvicinata era possibile notare che il nucleo nero di quella luce era il risultato della corrotta mescolanza di tutti gli elementi.
    Una volontà oscura schiacciante si emanava esattamente come la luce del sole da quell'astro maledetto.

    Prometeo salutò l'avversario puntando verso di lui la spada destra.

    In tutta risposta l'esercito del Vuoto ruppe il religioso silenzio causato dalla presenza del suo signore e esplose in grida esaltate, caricando i neri costrutti dei Titani.

    Poi i due generali si scontrarono come due comete, salendo verso gli abissi siderali in un abbraccio mortale.*

    Mnemosine e Crono:

    La chiave di tutte le realtà.

    Vostro padre diceva che quella torre era la sua opera principale, la chiave con cui chiuse lo spazio attorno al Caos dopo una guerra cosmica, permettendo agli altri Primi di portare ordine e vita, seguendo i dettami del perfetto equilibrio di Phanes.
    Tuttavia quell'opera mostrava la meravigliosa potenza di Urano.
    Cosa sarebbero stati gli altri Primi senza di lui?
    Come avrebbero potuto sconfiggere il Caos e le sue orde?
    Come avrebbero potuto trovare dimora nelle infinite dimensioni dell'Universo Materiale?
    Questi pensieri possono condurre anche i più grandi a gesti di follia.
    Così fu.

    Questo però era il passato.
    In questo luogo senza tempo e spazio il Vuoto ha conquistato la Chiave.
    Non c'è più mondo ne dimensione che non siano sotto il suo controllo.
    Ironicamente solo il Caos rimane ad opporsi a lui.
    Che sia questo il destino che attende la linea del tempo da cui provenite?
    L'anima del Titano del Tempo ha predisposto questo luogo come terreno di prova del suo ritorno?

    L'unica certezza è il potere dell'oscuro essere contro cui vi state dirigendo, che troneggia sulla torre.
    Il suo orrido viso è colmo di gioia e perverso amore verso le sue uova, frutto di tutto ciò che è oscuro e doloroso, distillato dei pensieri dei mortali corrotti e uniti in un eterno sogno sotto il gioco di un'unica mente.

    I suoi mille occhi vi osservano giungere ed i suoi mille occhi scagliano verso di voi altrettante migliaia di strali di energia lucente, in una pioggia di pura distruzione.

    2pqqqg7

    Eccoci!
    L'attacco è di un'energia divina.
    I vostri poteri combinati possono sostenere lo scontro con quell'essere nella realtà in cui vi trovate.
    L'effetto di quella luce è quello ovvio di distruggere tutto ciò che toccano, ma se toccano qualcosa di vivo non lo uccidono, bensì prosciugano le sue energie mentali in proporzione al danno causato.

    A voi :deathmetal:


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    Edited by ~S i x ter - 24/5/2020, 22:00
     
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    Within Temptation - Grenade

    Il Tempo delle Memoria

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    La calma prima della tempesta era la definizione che più si avvicinava alla situazione dei due titani.
    Bibiane, o Mnemosine a quel punto, aveva finalmente fatto pace con il suo passato, ritrovato la sua famiglia e quel pezzo che di vita che tanto gli mancava.
    E invece c'era un altro ostacolo, un'altra prova da superare. Il mondo si stava sgretolando, erano il suo presente e il suo futuro ad essere in pericolo.
    Quella torre era il Pilastro portante di tutto quel universo, ma ormai giaceva corrotta dall'oscura prole del nemico. I suoi recessi erano avviluppati in oscure ragnatele fatte di nulla e bolle putrescenti che celavano all'interno un macabro tesoro.
    La Torre, la chiave dell'universo, era diventata il nido del male, ed andava mondata.
    L'orrenda visione tuttavia non era quello che specificatamente aveva il posto centrale nei pensieri della rossa. Sapeva bene che quello che avevano intrapreso non era un' allegra scampagnata, anche se non si aspettava che il loro intervento arrivasse a uno stato tanto avanzato delle cose.
    No, quello che più la preoccupava era il fratello.
    Era lui che dall'epoca del mito aveva, con il suo colpo di falce, staccato il padre dalla madre, permettendo alle generazioni di susseguirsi, creando il tempo. Ma poteva davvero controllare quel potere che da poco aveva ripristinato? Sarebbe riuscito a domare l'intera creazione della madre?
    E sopratutto, durante la battaglia non avrebbe potuto farla bere allo stesso amaro calice del tradimento di cui lei era stata coppiera per epoche infinite?
    Non poteva fare altro che giocarsi tutte le carte che aveva disposto sul tavolo, anche perché lei da sola non ere più la dea che fu, ma si più avvicinava a una guerriera come le altre.
    Aveva bisogno di lui come non mai.
    Potevano fuggire certo, lasciare il mondo alla rovina e ritirarsi nel labirinto.
    Li sarebbero stati sicuri, difendendo la fortezza, e ci sarebbero di certo riusciti.
    Ma al mondo andava data una chance, anche perché ormai le ere del mito erano passate, e se loro non volevano sparire insieme al resto dovevano trovare un altro terreno su cui edificare un nuovo mondo. Non avrebbero lasciato l'opera della loro madre alla rovina.
    Sorrise al fratello, con una sincerità che mai era comparsa sul volto distante della dea:
    "Mi fa piacere che siamo tornati quelli di un tempo. Adesso non ci resta che sistemare questo guaio insieme…"
    I loro corpi bardati si stagliavano contro il nemico, che sembrava gioire della morte e del male che stava procurando al mondo.
    "Ho bisogno di te e del tuo potere. Ho bisogno di un altro colpo, come con cui dividesti cielo e terra. Abbiamo bisogno di un nuovo mondo, un altro miracolo della creazione"
    e fece un cenno del capo, girandosi verso l'abominio che si preparava ad attaccarli.
    "Io metto la mia fiducia e la mia vita nelle tue mani, fratello".
    Il corpo della rossa risplendette della luce del cosmo, che fece sollevare i suoi capelli come portati da una leggere brezza, il nemico rispose prontamente. Raggi di luce partirono dalla distorta creatura che avevano davanti.
    Mnemosine, allora, fece esplodere il suo cosmo al massimo che poteva. Era una sensazione stupenda, dopo tanto tempo in cui aveva indugiato in altri angoli dell'esistenza. Era come se un canto fatto di mille voci l'avvolgesse e la chiamasse a compiere il suo destino. Diventò una pura barriera di energia mentale che non permetteva a niente di attaccarli, una cupola di potere cosmico pronta a proteggerli. In quella luce c'era tutto l'amore che poteva mettere per la sua vita e i suoi affetti.
    Non avverrebbe potuto reggere l'urto da sola, aveva bisogno che il fratello unisse i loro poteri. Non poteva sapere se lui l'avrebbe davvero aiutata, o punita per quello che era successo. Non poteva altrimenti ed avere fiducia in lui, per vita e per morte.
    Un puro e semplice atto di fede.

    Abilità e Tecniche

    png

    ❥ Livello energia: BLU
    ❥ Stato fisico: integro
    ❥ Stato mentale: non alterato
    ❥ Stato Cloth: indossata, intatta


    Abilità in DIFESAESP
    Per Padroneggiare appieno il suo dominio sulla memoria, Mnemosine ha sviluppato una mente eccezionale, fra le più potenti del pianeta, tanto da farle vantare poteri mentali di rara potenza.
    A questo livello di risveglio, Mnemosine è in grado di muovere oggetti ed applicare forze e vettori con la sua sola forza di volontà. Le sue applicazioni sia in difesa che in attacco sono limitate dalla sola immaginazione del titano e potenza cosmica, e possono variare dal creare campi di forza telecinetici di varia forma e dimensione fino ad arrivare a potere schiacciare nemici al suolo, sempre entro i limiti energetici imposti dal suo livello di cosmo. Un uso molto interessante della telecinesi è applicabile alla levitazione. Il titano può muoversi dal suolo applicando la telecinesi al proprio corpo, ma non essendo in grado di volare pienamente, non può effettuare manovre troppo elaborate. Inoltre, il titano è dotato di telepatia, anche se a questo livello di risveglio, il suoi poteri telepatici gli permettono solo di scambiare messaggi con le menti degli interessati.




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:29
     
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    IL TEMPIO DELLA MEMORIA
    VI

    Probabilmente nessuno avrebbe potuto capire sua sorella meglio di lui, nessuno avrebbe mai compreso cosa voleva dire passare per traditrice per tutti questi millenni. Un appellativo che non sarebbe mai andato via, per quanto ella si sforzasse di mostrare agli altri - non agli uomini, quanto meno ai suoi fratelli la verità non tutti le avrebbero creduto, non tutti l'avrebbero accolta a braccia aperte.

    Questo era il ruolo della traditrice.
    Lui come poteva capirla? Lui era il Dio Folle. Sorrise leggermente al pensiero che il destino non di questo universo ma di ogni realtà dipendeva da un folle e da una puttana. Ma forse un 'Dio' non dovrebbe nemmeno pensarle certe cose eppure quella sua esperienza terrena, quel frammento della sua anima lo portava a comportarsi in un modo leggermente diverso da ciò che era un tempo. Tutto aveva preso senso nel momento stesso che la falce era entrata in suo possesso.

    «La condizione sufficiente e necessaria» borbottò quasi inveendo contro chi aveva pronunciato millenni addietro quell'affermazione.

    Ma ben presto dovette tornare alla realtà lasciando quei pensieri ad un altro momento, magari ne avrebbe parlato con lei davanti ad un fuoco caldo ed una bottiglia di buon vino. Del resto loro avevano creato tutto ciò, perché non godersi i piaceri di una vita che non c'era più, la normalità che era sparita e che non avrebbero mai più ritrovato.

    Oh benedetta incoerenza.

    «Da quando in qua i Titani si limitano a difendersi sorella?» disse impugnando la falce e facendo esplodere la sua Dunamis. «Noi abbiamo creato tutto ciò e solo noi decederemo quando la nostra creazione deve essere distrutta e non è certo oggi»

    Pronunciando quelle parole Crono interagì direttamente con la difesa eretta da Mnemosine, la alterò e la modificò aggiungendo il suo potere temporale. No, non era una difesa un'alterazione dello spazio, del tempo e del destino che si ingrandiva sempre di più divorando nelle trame del tempo quella fioca luce che tentava di distruggerli. Tutto ciò che veniva toccato da quell'offensiva veniva alterato alla sua origine, ne venivano cambiate la sua natura: il tempo stava letteralmente divorando la realtà.

    Del resto Crono era famoso per i suoi gusti culinari particolari no?


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    Edited by Gaz - 7/5/2015, 22:10
     
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    Fuori dal Labirinto:
    *La battaglia infuria senza sosta.
    Un ipotetico spettatore non riuscirebbe più ad individuare alcuna strategia.
    I due eserciti erano come due liquidi mescolati in un mare di morte e distruzione.
    Sempre nuovi automi uscivano dal labirinto, guidati da Esmeralda, e sempre nuovi corrotti apparivano da ogni dove.
    Il cielo era ricoperto da lampi d'ogni colore.
    Tuoni assordanti accompagnavano lo scontro tra il Sole Nero e Prometeo.
    Il Profeta della Corruzione aveva assunto forma antropomorfa, divenendo un'umanoide dalla pelle lucente e continuamente cangiante. I suoi attacchi prima erano fuoco, poi acqua, poi terra, poi aria.
    Mostrava di riuscire a controllare e produrre ogni forma corrotta di energia, manipolandola fin negli atomi.
    La Fiamma di Prometeo dal canto suo continuava a respingere e divorare quegli attacchi, senza tuttavia riuscire a scalfire l'avversario.
    Le loro forze divine si equivalevano.
    Il Titano dell'Intelletto percepiva qualcosa di conosciuto in quell'avversario formidabile, tuttavia non riusciva a riconoscere l'origine del suo potere. La Corruzione lo permeava oltre ogni limite conosciuto, rendendo impossibile identificarlo chiaramente.
    Forse proseguendo con lo scontro sarebbe riuscito ad intuire altro.

    Mentre considerava ciò non si accorse delle due frecce, una d'oro e l'altra argentea, che correvano verso le sue ali di fuoco.
    Quando impattarono dispersero la loro energia facendo precipitare per un breve tratto Prometeo, che subito riprese quota.

    Dietro di lui, al suolo, erano apparsi due nuovi servi della Corruzione.
    Questi li riconobbe subito.
    Artemide ed Apollo stavano nelle retrovie dell'esercito del Vuoto, ghignanti e in attesa.
    Il Titano rivolse lo sguardo colmo d'ira verso il suo avversario.*

    Fino a questo punto si spinge la tua perversione?!

    *La sagoma cangiante prese a definirsi meglio e la pelle lucente divenne un'armatura traslucida, dai lineamenti vaghi.
    Le energie degli elementi correvano in essa in una combinazione caotica.
    Il viso era irriconoscibile, avvolto in una luce nerastra che dava su un abisso senza fine.*

    Perversione? Ho donato loro la vista come tu cercasti di fare, erroneamente, con le tue aberrazioni.
    Essi ora conoscono la verità, sanno chi devono servire, chi tutti dobbiamo servire.
    Grazie a te.

    *Quell'ultima frase colpì al cuore il Titano. Non diede a vedere nessun moto d'animo, ma dentro di sé il desiderio di eliminare il nemico avvampava sempre di più, mentre i tatuaggi sulla sua schiena pulsavano sempre più frequentemente.*

    Ti ho lasciato senza parole?
    Sì, grazie a te tutto questo è stato possibile.
    Ho causato il Primo Tradimento e posto le basi ai successivi, ma non avrei potuto richiamare il mio signore senza l'ausilio degli umani che tanto ami.
    I loro più bui sentimenti hanno dato vita a ciò che vedi, la loro disperazione per l'abbandono e per i soprusi subiti dalle divinità e dai loro simili li ha spinti a generare ciò che governerà presto ogni cosa esistente.
    A lungo ho lavorato su di loro praticamente indisturbato ed ora godo del mio trionfo!
    Tu hai creato l'elemento fondante e Zeus, impedendoti di dare alle tue creature la completa natura divina, ha permesso di renderle facili prede.

    Perisci, consapevole del tuo errore.

    *Un'onda di energia di una potenza inaudita esplose dalle mani del Sole Nero, andando ad investire Prometeo che riuscì a stendo a schermarsi con le due spade.
    Era stordito, più che per quell'onda che stava cercando di distruggerlo, per ciò che quella creatura aveva rivelato.
    Davvero era causa sua tutto questo?
    Il suo fallimento nell'istruire gli umani, prima attraverso i suoi insegnamenti e poi attraverso quelli di Atena, era così vasto?
    Il dolore delle frecce che gli si conficcavano nelle carni lo fece riavere per qualche istante.
    La disperazione fu spazzata via dall'ira più cieca.
    No, aveva dato millenni agli umani, in loro vi era ancora la possibilità di redenzione, la possibilità di abbracciare la Fiamma della Conoscenza.
    Una furia che si era dimenticato di possedere risorse, memoria del suo passato di cavaliere.
    Con un rapido battito di ali si diede una potente spinta approfittando della forza dell'attacco del nemico.
    Il fuoco sacro che l'avvolgeva disgregava e respingeva la forza oscura del Sole Nero che invece fungeva da propulsore per la sua già incredibile volontà.
    Prima che potessero accorgersene, Artemide ed Apollo furono investiti da una meteora di fuoco dorato.
    Dall'immenso cratere Prometeo balzò sul dio del Sole senza dargli tregua, assaltandolo da ogni dove con una tempesta di pugni ardenti.
    Artemide cercò di intervenire, ma le sue frecce andarono a vuoto. Il Titano si era materializzato alle sue spalle e per un soffio non la tagliò di netto con le sue spade.
    Gridando dal dolore la Dea della Caccia corse a fianco del fratello, mentre l'enorme taglio sulla sua schiena si rimarginava.*

    Per quanto tu possa essere potente Prometeo non puoi resistere al potere del nostro signore.
    Accetta l'inevitabile, abbraccia la verità.

    *Il Sole Nero sprigionò migliaia di stelle oscure che corsero a ghermire il Titano, minacciato contemporaneamente da altrettante frecce divine.
    Facendo appello al suo potere deviò le strali dei due figli di Zeus e le rivolse contro l'assalto del Corrotto, annullandolo in un terrificante boato, scagliando al suolo un buon numero di corrotti, colti alle spalle dall'onda d'urto.*

    L'unico che incontrerà la verità sarai tu ed essa non ti elargirà dolci abbracci, bensì giungerà a te trafiggendoti da parte a parte.

    *Detto ciò si lanciò in un nuovo furibondo assalto.
    Doveva resistere.
    Doveva resistere.*


    Mnemosine e Crono:

    L'orrore sembra sorpreso dall'assalto combinato e per qualche istante rimane immobile.
    Poi i suoi artigli premono sulla torre che sovrasta, come ad azionarla.
    Lo spazio tutto inizia a muoversi, iniziando a muovere la distorsione generata da Crono.
    Tuttavia le due alterazioni temporali ne causano una terza, combinazione delle due, che travolge ogni cosa.
    Tutto sembra spezzarsi e ricomporsi in un ciclo infinito. Le distanze perdono di significato così come il fluire del tempo.
    Il contraccolpo investe anche voi, travolgendovi.

    Vi risvegliate circondati da cascate di mille colori. Davanti ai vostri occhi la storia dell'universo e le sue possibili evoluzioni si dipanano.
    Potete contemplare l'esito delle vostre azioni e cosa sarebbe avvenuto agendo altrimenti.
    Rimpianti e rimorsi si susseguono a certezze e orgoglio.
    In questo vortice senza fine sembra aprirsi una fessura, un varco verso qualcosa.
    Non riuscite ad aver pieno controllo dei movimenti e volare con il potere del vostro cosmo è estremamente difficoltoso.
    Tuttavia forse solo quella fessura vi separa da un abisso senza fine, un oblio in quel luogo fuori dallo spazio e dal tempo.

    2pqqqg7

    Il botto è qualcosa di terrificante.
    Vi prende in pieno, così come prende in pieno il ragnone.
    Potete tentare di combinare le forze per raggiungere la fessura.
    Immaginate di essere trascinati da una potentissima forza cinetica verso il basso.

    A voi :deathmetal:


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    Il Tempo delle Memoria

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    Il cosmo è una gigantesca macchina infernale, regolata da leggi ben definite. Una di questa recita che ad ogni azione ne corrisponde una reazione uguale e contraria.
    Ma ci si domanda se le cose siano le stesse per gli dei. Quando le energie divine si scontrano ad alti livelli, quando potenziali che vanno oltre l'umana comprensione si scontrano, cosa ne rimane di quelle leggi e di quel cosmo?

    Non molto a giudicare da quello che stava capitando.
    Due forze tali da compromettere la trama stessa del creato. Da un lato l'essenza stessa del tempo, Crono, dio e padre degli Olimpici e dall'altro il Vuoto, entità senziente che aveva manipolato le fondamenta del mondo in modo da tramutarle in un arma. Al collidere delle due energie tutto va in frantumi. E quando dico tutto, intendo tutto.

    Il mondo perde di ogni significato. Concetti come spazio e tempo si dissolvono. Non esiste ne sopra ne sotto, ne dietro ne avanti, ne prima ne dopo, in un orgia di frammenti di spazio e tempo diversi che non fanno che includersi e distruggersi per poi ricrearsi e sgretolarsi. Come descrivere tale contingenza se non come il marasma dell'esistenza, la bocca del caos spalancata pronta ad inghiottire ignari passanti. Tale erano le energie in ballo e tale fu la reazione che i due titani vennero colti in pieno e inghiottiti in quel brodo primordiale dell'esistenza.

    È un caleidoscopio di immagini, suoni e sensazioni. La realtà come la si conosce si sgretola pezzo pezzo, chiudendosi a cupola, lasciando sempre meno spazio del mondo esterno. Non c'è via di fuga, la situazione disperata. All'interno di quello stadio dell'esistenza, la pressione è tale da sembrare volere inghiottire chi ne viene travolto, per disgregarlo nei suoi frammenti ed annullarlo. L'Oblio, il Vuoto, come ultima destinazione. Nel mezzo c'è Bibiane, Si guarda intorno, ha lo sguardo serio. Che fosse panico dipinto sul suo volto? L'energia ha sbalzato i due fratelli l'uno distante dall'altro, e mentre lo spazio intorno sembra volerla inghiottire, Bibiane fa l'unica cosa sensata in quel momento.

    Si mette a ridere:
    "Situazione disperata. Vorresti gentilmente…"
    Si gira verso il fratello ma lo vede che viene trascinato via dal flusso caotico di quella dimensione. Uno splendido quadretto familiare in una situazione critica. La classe del resto non è acqua, ma sangue.
    "Oh…vediamo di sistemare le cose"
    Detto questo prese a bruciare il suo cosmo, creando uno schermo telecinetico per allentare la pressione. In quello spazio senza sopra ne sotto, Bibiane usò la sua mente per muoversi. Sembrava una sirena che nuotava nel mare in tempesta, bellissima e perfettamente a suo agio nella realtà che muta.
    Arrivò nei pressi del fratello, sorridendo come al solito, ma trovandosi a testa in giù in quello spazio senza direzioni.
    "Allora facciamo così; Io stabilizzo la situazione e tu pensa a un modo per arrivare lì su."
    disse accennando a una fenditura di luce, L'unica via di fuga che andava restringendosi ogni secondo che passa.
    Poi diede un bacio sulla fronte del fratello, con un sonoro schiocco:
    "Mi Raccomando, Pensaci bene…"
    E in quelle parole vi era infuso molto più potere di quel che sembrava.
    Poi si stampò quel suo sorriso beffardo sulle labbra, quello che ti fa venire voglia di sbattergli la faccia sul pavimento (nel caso ne disponiate ancora di uno) e che la rende talmente sexy e irresistibile.

    Fece fluire il suo potere e con la mente cercò di ordinare quella dimensione tramite la telecinesi. Ad ogni suo pensiero, la realtà intorno a loro diventava meno fluida, tanto da potergli far riprendere la posizione eretta, con un sopra e un sotto, e rallentando vistosamente il processo di chiusura della faglia luminosa, la loro via di fuga.

    Uno sforzo davvero notevole, ma riponeva piena fiducia nel fratello, che aveva tanto da pensare. I baci del resto sono sempre stati magici, ed hanno il potere di risvegliare dal sonno le principesse. Ed anche antichi e terribilmente scenografici poteri.



    Abilità e Tecniche

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    ❥ Livello energia: BLU
    ❥ Stato fisico: integro
    ❥ Stato mentale: non alterato
    ❥ Stato Cloth: indossata, intatta


    NoteQualcuno dovrà ricordare qualcosa al prossimo post, mentre io non ci faccio maciullare dallo spazio disgregato.




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:31
     
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    IL TEMPIO DELLA MEMORIA
    VII

    Una risata folle.
    Un'eco che si estendeva al di la dello spazio e del tempo. Era come se quella sua reazione fosse la cosa più normale di questo mondo, come se fosse la giusta conclusione per quel caos che era stato generato. Ma del resto cosa ci si poteva aspettare da Crono? Lentamente e senza rendersene conto, stava tornando quello di un tempo, stava riacquistando i suoi ricordi, i suoi poteri ma era ancora maledettamente incompleto, questo lo sapeva e se stava rendendo conto.

    Ma cos'era successo? Un'esplosione di potere, una devastazione capace di radere al suolo persino una galassia ma quel luogo era qualcosa di diverso, un posto che esisteva e non esisteva e tutto era possibile soprattutto quando si mettevano in campo poteri ben oltre l'immaginazione. Ci volle un po' al Dio per comprendere cosa stava accadendo ma era li con lui Mnemosine che era la miglior compagna possibile in quella situazione. Probabilmente non aveva la potenza di suo fratello ma capacità la rendevano a tratti indispensabile.

    «Cosa dovrei pensare?» rispose Crono ma quel bacio sulla fronte fu sufficiente per Crono. Cominciava a ricordare, nella sua mente ricordi di un tempo ormai lontano, di qualcosa che era stato nascosto nei meandri della sua memoria. Immagini confuse: tre pianeti, no tre giganti, no un Leone, un Drago e un Gigante. Era chiaro che Mnemosine non aveva sbloccato tutti i poteri del Dio, forse per prudenza, forse per capire se Crono fosse ancora in grado di gestirli.

    Poi tutto gli fu chiaro e come per incanto i due si trovarono sopra un enorme Drago, fluttuavano nel vuoto sul dorso di quella creatura, uno dei vassalli di Crono. Il gigante girò leggermente la testa, come ad assicurarsi che i due fossero li, non disse nulla anche se il suo volto trasmetteva più emozioni di mille parole e come in una favola volarono verso la luce, alla ricerca di una via di fuga.

    Si stava divertendo Crono.


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    Il Tempo della Memoria
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    Dentro il Labirinto:

    Il volo del drago vi conduce oltre l'abisso onirico verso un nuovo tipo di buio.
    Quando questo si dipana vi trovate nel salone del Labirinto da cui tutto è iniziato.
    Al centro del tavolo si trova il Megas Drepanon, ora colmo di energia e vita.

    Mnemosine:
    Quando ti riprendi sei ancora collegata al sistema che ha amplificato il tuo potere, ma sei chiaramente indebolita.
    In questa debolezza si insinua qualcosa di famigliare, una forza oscura e antica.
    Il suo nome ti sfugge così come la sua identità, ma riconosci la sua orma, un'orma fatta di inganno e manipolazione.
    Vuole il Megas Drepanon, vuole il potere di Crono per sé e vuole che manipoli nuovamente la mente del titano al fine di renderlo una fedele marionetta.
    La forza di questa volontà è schiacciante.
    Più essa si fa potente, più un ciondolo che porti sotto la soma brilla...

    Crono:
    Quando ti riprendi sei a terra, a stento hai controllo del tuo corpo.
    Lo spirito di Iperione l'ha abbandonato completamente, devi abituarti a controllarlo.
    Stai per rialzarti quando noti qualcosa in tua sorella e nella stanza.
    Una presenza oscura, non nuova ma che non riesci ad identificare, permea ogni cosa...

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    Madonna - Gang Bang

    Il Tempo delle Memoria

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    Finalmente la potenza dei Titani era stata rilasciata sul mondo.
    Quello che i fratelli avevano creato insieme era la prova che davanti alla loro unione nulla poteva resistere.
    A nulla erano valsi gli attacchi del Vuoto. In un paio di mosse erano riusciti a mettere in scacco l'entità che gli stava dando la caccia, e adesso stavano volano via, verso la liberazione.
    Attraversato il varco temporale, i due finalmente si ritrovarono al punto di inizio, dove l'impresa era iniziata.
    Bibiane era ancora legata al casco con il fiatone ad osservare il suo operato. Suo
    fratello disteso a terra, ancora non era rinvenuto. Si guardò attorno cercando di focalizzare la situazione, se tutto era sotto controllo. L'arma suprema era tornata in azione, il loro signore destato e nulla poteva più fermarli. Nulla poteva andare meglio.
    Grande era stato lo sforzo del titano della memoria, che si trovava prostrata alla sua postazione, eppure era contenta di essere riuscita nella sua missione.
    La tela che aveva tessuto era finalmente disfatta, anche se la vittoria ancora non era completa. Aveva come un strano presentimento. I pensieri gli si stavano facendo lenti, come spezzettati.

    Cosa gli sfuggiva? La falce. il loro signore. la loro casa. era tutto lì. I pensieri offuscati. Sarà stato il viaggio. Che stanchezza. Strano! Caldo al petto. Dove avevo messo il ciondolo?
    Poi improvvisamente la stanza si sfoca e tutto sento qualcosa di strano e ci sono io e c'è lui e c'è l'altro e c'è questa strana presenza e c'è quest'ombra che mi compare davanti agli occhi e si espande a macchia d'olio e io non voglio che accada e quindi lo respingo con la mia forza di volontà fuori da questo pensiero.
    Salva. Per il momento spero. C'è qualcosa di sbagliato. Non riesco. Mettere due pensieri in fila.
    Chi c'è? Lo conosco? È venuto da lontano? È lui? Perché non ricordo il nome? Perchè sento il mio ego andare in pezzi? Perché il ciondolo? Sta diventando caldo sotto la mia armatura? mi impressiono? Perché la stanza è buia? Perché brilla solo al falce? Vuole quella? è una certezza? riuscirò a respingerlo? e se non volessi? e se lo facessi uscire di nuovo dalla mia testa in maniera da riuscire a formulare un pensiero correttamente?
    Salva ancora una volta. Sono troppo stanca per reagire. Devo fare qualcosa. Al prossimo assalto. Non. So. Se. Riesco. A. Respinger. Lo. Un. Ultimo. Pensiero.
    Visto che è tornato so che devo trovare un nome a tutto questo prima che lui si impadronisca di me costringendomi a fare quella cosa che già gli fece tempo addietro cancellandogli la memoria sostituendola con pensieri falsi contro mio fratello mandando in frantumi tutto quello che è stato costruito in secoli preparandomi a questo giorno perché sostanzialmente gli serve il potere di manipolare il tempo al fine di potercelo ritorcere contro spostando il campo di battaglia in ogni era riuscendo a distorcere le leggi della fisica riunscendoci nel caso in cui io non riesca a vincere questo ennesimo scontro mentale contro il nemico invisibile di cui mi sfugge ancore il nome poiché non riesco ad individuarlo sebbene adesso mi stia venendo un'idea che potrebbe mandarmi in vantaggio visto che non riesco ancora per molto a resistere a tenere questo ultimo pensiero in piedi prima che lui si impadronisca della mia mente mandandoci tutti al tappeto scatenando la nostra potenza contro questo pianeta per cui io adesso metto la mia mano sul ciondolo che mi porto dietro sul petto che mi sta ustionando la pelle in quanto è diventato caldissimo al punto tale che gocce di metallo mi stanno perforando la pelle provocandomi un intenso dolore per cui io adesso per prevenire che tutto questo accada inverto il potere di questo ciondolo con le mie facoltà mentali al fine di rinchiudere questo essere in all'interno del globo d'oro così potrò porre fine a questo ultimo attacco sebbene sento che le forze mi stiano abbandonando facendolo quasi vincere del tutto mi permetteranno ancora attraverso l'utilizzo delle mie ultime risorse cosmiche un ultimo sforzo riuscendo alla fine di rinchiuderlo di nuovo in gabbia.

    Il Titano della memoria alla fine dell'ultimo assalto mentale era ancora più prostrato semmai fosse stato possibile, ma era riuscita a mettere in scacco il suo avversario. Quel ciondolo, che aveva il potere di rinchiudere persino gli dei al suo interno, era diventato la prigione dell'entità che l'aveva appena assaltata. Il suo pugno, dentro il quale c'era l'artefatto, riluceva ancora di forza cosmica, quando lei, ansimando, gli sussurra vicino, come ad un amante tradito.
    ""Adesso o mi dici il tuo nome o ti assicuro che questa gabbia diverrà il luogo meno piacevole dove passare l'eternità. Che ne dici di un assaggio?"
    E la potenza mentale del titano prese a torturare il nemico rinchiuso in gabbia. Era bella, sadica e potente.
    ""Che dici? Ho molto tempo a mia disposizione, e se non bastasse mio fratello potrebbe darmene altro?"





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    NoteSputa quel nome!




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    IL TEMPIO DELLA MEMORIA
    VIII

    Era stata senza ombra di dubbio un'esperienza rivelatrice, al di la di ogni immaginazione. Ora molte cose sembravano andare al loro posto ed al di là di ogni ragionevole dubbio chi era e come mai quello strano percorso l'aveva condotto li, in quel luogo, avvicinandola ad una persona che un tempo era stata sua rivale. A dir la verità, Lelouch e Bibi per quanto appartenente a caste rivali non si erano mai definiti nemici ed ora ne capiva le ragioni.

    Sentiva il suo viso freddo ed i suoi occhi nonostante fossero aperti non gli permettevano di vedere nulla. Il suo volto premeva contro il pavimento e nonostante i suoi sforzi faticava a muoversi, riavere il controllo del suo corpo era qualcosa di difficile e ci vollero diversi minuti prima di riuscire anche solo a muovere un arto, figuriamoci assumere una postura consona al suo status. Quando Crono fu in grado di muoversi, di percepire si guardò attorno e i suoi sensi percepirono il pericolo. Un'ombra oscura che si estendeva in ogni dove e pareva concentrarsi su Mnemosine. Istintivamente la sua mano si mosse verso la Falce, la prese in mano e la usò come un bastone, cercando di sorreggersi. Ne percepiva la forza, ne comprendeva la natura e sapeva che solo lui poteva usare quell'arma che oltre ad essere ciò era anche il simbolo del suo potere, del suo dominio.

    «Chi sei?» disse con un leggero affanno «no, non lo voglio sapere e non mi interessa» disse portandosi una mano al volto e ansimando ancora di più.

    «Ho chiesto ai miei fratello di seguirmi e lo hanno fatto. Ho chiesto ai miei fratelli di tradirmi e loro lo hanno fatto. Gli ho chiesto di sporcare per sempre il loro nome e lo hanno fatto. Tu Mnemosine più di tutte hai accettato di avere il ruolo peggiore, come colei che ha tradito il suo sangue e lo hai fatto senza battere ciglio. Tutto questo perché avete creduto in me, in quello che ho visto al di la delle trame del tempio ed ora dopo anni di sofferenza, dolore e prigionia siete pronti a portare a termine il nostro piano senza alcuna esitazione».

    Fu allora che il suo immenso cosmo, la sua Dunamis si palesò come non accadeva da tempo, al pieno dei suoi potei «Mi fido di te Mnemosine e niente e nessuno ci fermerà».

    Poteva davvero ricacciare quell'oscurità? Non lo sapeva.
    Poteva aiutare Mnemosine nel farlo, quello sicuramente si.


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    Il Tempo della Memoria
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    Dentro il Labirinto:

    La prigione psichica avvolge ogni cosa, comprimendo lo spazio ed il tempo.
    Sembra che energia prigioniera da era possa finalmente manifestarsi in tutto il suo potere.
    L'avversario è prigioniero, potete vederlo nella sua forma sferica cercare di dimenarsi inutilmente, alimentando l'energia stessa della prigione.
    Sembra proprio un sole, un sole nero, un buco sull'abisso.
    La sua presenza vi risulta sempre più famigliare più la prigione si richiude su di lui.
    Il suo effetto sembra quello di distruggere ogni illusione ed ogni inganno, una fiamma di verità che brucia ogni cosa.
    Quando sembra sul punto di sopraffare il Sole Nero questo esplode inondando la sala di fiamme oscure e scagliandovi contro le pareti, schiacciandovi su esse.

    Quando la tetra luce svanisce vedete al posto del vostro avversario una figura ammantata di nero, vestita di un'armatura dal colore cangiante.
    Il viso è privo di espressione, mentre gli occhi sono un vorticare di colori.



    Lo riconoscete, è Ponto.
    Si osserva le braccia, come a saggiare gli effetti del ciondolo.
    La sua forza sembra ridotta rispetto alla sua comparsa, ma è comunque al di fuori di ogni percezione, solo il vostro essere Titani vi permette di non essere sopraffatti dal suo immenso cosmo corrotto.*

    L'aver compreso la mia identità non vi sarà di alcun giovamento, figli di Urano.
    Consegnatemi l'arma e vi permetterò di unirvi a me senza eccessive sofferenze.

    *La voce è una tortura per le vostre orecchie e per le vostre menti.
    Tende la mano destra verso di voi, in attesa.
    Un sorriso inquietante appare sul suo viso, un sorriso troppo largo, troppo orribile...*

    2pqqqg7


    Dum dum dum.
    Ecco l'identità del Sole Nero svelata: Ponto corrotto :zizi:
    Mnemosine è libera da qualsiasi influenza e Crono sta recuperando via via le forze.
    Avete la possibilità di recuperare la falce, usarla, consegnagliela etc...
    A voi decidere cosa fare.


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    Madonna - Gang Bang

    Il Tempo delle Memoria

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    Le eventualità sono dei piccoli angoli bui dove si annida la disperazione.
    Facciamo grandi piani, e per costruire i nostri castelli di convinzioni ne gettiamo le fondamenta su quelle piccole cavità.
    Sono la nostra instabilità, perché quando i mostri che abbiamo messo a dormire al loro interno si risvegliano, non possiamo che sperare che il nostro bell'edificio non si accartocci su se stesso, ma che sia abbastanza solido per rimanere in piedi in qualche modo.
    I Titani si sarebbero dovuti aspettare che una forza del genere non fosse passata inosservata alle forze della corruzione.
    Ma dopo le battaglie passate, almeno Mnemosine aveva pregato con tutta se stessa che si fosse disperso come le forze olimpiche, imprigionato in qualche modo da quella stessa corruzione che non riuscivano a domare.
    Epppure ciò non era avvenuto, e quel dio più antico di loro era stato piegato alla forza distruttrice delle tenebre.
    Il dio dei vortici era un'entità senza faccia, così lo definivano.
    I Titani erano stati i primi dei ad avere una loro individualità, mentre quelli prima di loro non erano altro che concetti.
    Ponto, il dio fluido, l'incessante vorticare dell'esistenza. Un concetto corrotto dal male che adesso si opponeva a loro e non solo.
    A stento la gabbia di energia creata dal ciondolo lo conteneva.
    Come in passato voleva assoggettarli al suo volere, in una pretesa di maestà che più volte gli dei antichi avevano reclamato su di loro.
    Quella dei Titani era una generazione sfortunata, schiacciata dai grandi antichi e soppiantata dai nuovi dei. Tuttavia resistevano al passare degli eoni, e come la marea fluttuante, continuavano ad esistere nella storia.
    Lasciarsi andare in quel mare?
    In quello stato di cose poteva essere quasi una lusinga.
    Bibiane ricordava il dolce fluttuare dell'inesistenza, il tepore del perdersi e lasciarsi il mondo alle spalle.
    Era tornata da una manciata di ore da quegli eventi e forse già era stanca della battaglia. Forse era davvero il suo destino di lasciarsi andare e sparire.
    Niente più amici ne famiglia, niente più lotta, solo la dimenticanza.
    Era stanca della sua vita da essere umano, della sua vita da dea. Tutto quel rincorrersi per nulla.
    Dopo la pace c'era la guerra, dopo l'inizio di un era la sua fine. Era un ciclo infinito dal quale non riusciva a liberarsi.
    Forse così doveva essere.
    Diede un occhiata carica di malinconia a suo fratello, senza dire una parola, mentre lui la esortava ad agire.
    Era debole, non avrebbe sopportato forse la battaglia con quell'entità.
    Il solo stargli davanti era uno strazio per i due.
    Che speranze avevano?
    Mnemosine fece un passo avanti verso l'entità nera
    "Mi spiace, ma questo è tutto quello che posso fare…"
    Tutta la stanchezza del mondo gli era dipinta in faccia.
    Se doveva finire tutto nel nulla, almeno avrebbe deciso lei come.
    Fece esplodere tutta l'energia che possedeva nel suo sangue divino per rinforzare la gabbia che conteneva il dio, bruciandosi come una stella che esplode al fine della sua vita.
    Non ce l'avrebbe fatta ne a sconfiggerlo ne a ricacciarlo all'interno del gioiello, ne era consapevole.
    Ma se suo fratello fosse stato al pieno delle forze avrebbe potuto, forse gli sarebbero bastati pochi attimi.
    Una delle eventualità su cui era fondato il suo castello di convinzioni.
    Quindi per ironia della sorte, mise in gioco la sua vita per dare al Dio del tempo quello che gli mancava.
    Il tempo.





    Abilità e Tecniche

    png

    ❥ Livello energia: BLU
    ❥ Stato fisico: spossato
    ❥ Stato mentale: spossato
    ❥ Stato Cloth: indossata, intatta


    NoteALL IN! Ok, do fondo alla riserva cosmica e fisica per contenerlo per dare il tempo a Lello di poterlo sconfiggere. Incorcio le dita.




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:33
     
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