Il Principe

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Il Principe
Capitolo VIII

Nulla si era ancora concluso, non per l'antenato guerriero; con uno scatto disumano Edward corse incontro a Camille lanciando una sferzata di ghiaccio innanzi a lui. Anche se ancora inesperto il giovane comprese quasi istintivamente che quello non poteva essere il reale attacco ma più probabilmente una sorta di diversivo. Il ragazzo avvampò il proprio cosmo creando uno scudo di ghiaccio innanzi a se per proteggersi dalla sferzata, sferzata che terminò in una esplosione forse più mirata a non fargli notare quanto stava accadendo dietro di se che non a ferirlo; vista la disparità dei cosmi la sua difesa resse il tempo necessario per non causargli più di graffi e piccole ferite, ma il licantropo di ghiaccio evocato alle sue spalle non perse tempo afferrandolo nelle sue gelide membra.

°dannazione!°

Con la coda dell'occhio vide che Edward si andava avvicinando, il pugno pregno di gelido potere. Camille era meno abile nel muoversi a velocità luce rispetto all'avo illustre; eppure anche il suo cosmo invero ancora acerbo riusciva ad accedere pur con qualche difficoltà a tale sublime rapidità. In quei momenti per un cavaliere era come se tutto si muovesse a rallentatore fuorché lui stesso ed un eventuale avversario di pari potere o superiore. Che cosa poteva fare? Edward era nettamente più forte di lui ed il costrutto ereditava tale potenza; non avrebbe mai vinto in uno scontro di mera forza, fisica o cosmica che fosse. E non pensava affatto che Ed volesse questo da lui, lo stava istruendo e di certo non lo voleva morto! Quindi cosa gli voleva insegnare in quella situazione? La differenza di forza era palese percui da lui sicuramente non pretendeva sfoggio di potenza... quindi cosa voleva portarlo a palesare? intelligenza sicuramente, con un pizzico di saggezza forse. Essere forti era un bene per un guerriero, essere stupidi no; gli stupidi solitamente morivano rapidamente una volta esaurita la loro fortuna.

°che posso fare? ...ma certo! Proviamo, o la va o la spacca°

Dicendo ciò prese ad addensare ghiaccio nella parte inferiore del corpo tentando di avvolgere anche il costrutto. Come poteva liberarsi da quella cosa senza esserne più forte? Ma era davvero necessario liberarsi? E se fosse riuscito ad ammassare abbastanza ghiaccio per poi far ripiegare tale struttura in un mezzo movimento a spirale in modo a ad usare lo stesso licantropo come scudo contro Edward? Vi sarebbe riuscito? La creatura avrebbe retto o sarebbe stata trapassata facendo colpire così anche Camille? Ma soprattutto il suo ghiaccio sarebbe stato sufficientemente forte per farlo alzare un poco dal pavimento e farlo ruotare mettendolo sulla traiettoria del colpo? A breve l'avrebbe scoperto.

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Il Principe
Capitolo IX

Erano finalmente arrivati a quel punto. Il suo mentore gli aveva accennato a quella sorta di rito di passaggio fra i maestri delle energie fredde, una prova di forza e di volontà... per un istante l'indecisione colse il suo cuore ma fu pronto a disfarsene. Edward non avrebbe bloccato il suo colpo, non lo avrebbe graziato in caso di viltà o dubbio; così come gli aveva dato la vita assieme al padre Michèl gliel'avrebbe anche tolta qualora non si fosse dimostrato abbastanza forte per succedergli.

°maestro...°

Inspirò profondamente il giovane gonfiando assieme ai polmoni anche il gelido cosmo attorno al suo corpo. Le braccia allargate e protese verso l'esterno, una palla di gelo con frammenti che vi orbitavano attorno simile ad un atomo si formò proprio innanzi a lui. Era deciso, non sapeva se avrebbe superato o meno il colpo dello specter, sapeva però che avrebbe dovuto dare tutto se se stesso per dimostrare qualcosa ad Edward, qualcosa anche a Camille.

-eccomi maestro!-

La formazione di ghiaccio si espanse fino al limite concessole prima di esplodere.

BLUE IMPULSE!!!

E le due tecniche si scontrarono palesando la forza e la debolezza di entrambi. Camille aveva un lieve sorriso stampato sul volto, presto forse la batosta del colpo più potente di Aquarius glielo avrebbe cancellato, forse si... forse no. Forse semplicemente era soddisfatto di non essere più un debole e fragile ragazzo il cui corpo non poteva sopportare il peso della sua 'ambizione'. Essere un guerriero onorevole e forte, proteggere gli innocenti, combattere per qualcosa di buono. Michèl gli aveva indicato Odino tramite il cosmo donatogli per riportarlo in vita, Edward gli aveva regalato il controllo delle Energie Fredde come strumento per lottare. Ora si doveva solo vedere il vero valore della sua determinazione, l'unica cosa davvero di Camille, che gli appartenesse appieno nonostante la malattia, nonostante tutto. Ma il tutto è formato da tante di quelle che parti che forse anche l'animo semplice del giovane poteva riempirlo un minimo con una luce di speranza.

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Il Principe
Capitolo X

Lo scontro delle due tecniche fu violentissimo, il cosmo dell'antico guerriero troppo potente per poter essere superato. Eppure Camille rimase in vita, aiutato dopo essere caduto in ginocchio a rialzarsi proprio dal maestro. Parole di lodi che non si aspettava.

-io... grazie maestro... ho ancora molto da imparare però-

Il vecchio combattente dei ghiacci gli porse l'elsa della spada del casato, Ice, ma soprattutto incoronò il giovane come suo successore nel titolo di protettore del Nord. Chinò il capo Camille per ricevere la coroncina di ferro nero, semplice come semplici erano i fregi rappresentanti dei lupi in caccia... simbolo del casato Stark. Il suo casato. La sua vera e sola famiglia.

-onorerò i nostri antenati, mio padre e te maestro. Giuro che il vostro sacrificio e la vostra fiducia saranno sempre lo stimolo a dare il meglio di me. Il ghiaccio mi sia testimone-

Ed impugnando la spada, o quel che ne rimaneva, del casato vi generò una fredda lama di ghiaccio la cui punta poggiò a terra dopo aver abbassato il ginocchio in segno di rispetto. La lunga attesa era finita. La famiglia dei Lupi aveva accolto in seno una feroce e battagliera tigre dai denti a sciabola... un giovane nobile e altruista che ora possedeva corpo e potere per perseguire i propri ideali. Michèl ripresosi dallo sforzo osservò di nascosto la scena, gli occhi carichi di lacrime. Era debole, senza più cosmo o potere a sostenerlo, d'ora in poi solo i suoi possenti muscoli e la sua naturale costituzione gli avrebbe permesso di proseguire il cammino. Quando avanzò verso il figlio e l'antico parente, notato da questi, osservò il volto del giovane; un caldo sorriso gli venne rivolto da lui, durante il sacrificio del ghiaccio si erano detti tutto senza nemmeno parlare. Vide amore sincero, l'amore che la madre di questi gli aveva donato in anni oscuri.

"Magdalene..."

Il nome della donna fuoriuscì dalla bocca di Michèl, ormai di fronte a Camille.

-abbiamo ancora tanto da dirci padre... ti prego di aiutarmi mentre mi accingo a servire Odino-

Michèl sorrise fra le lacrime, appoggiando le grosse mani sui copri-spalla verdi di lui.

"ti aiuterò ma non solo. Ti ho donato la vita e il potere... ed ora proverò anche a donarti un padre"

Il sorriso di Camille si allargò maggiormente mentre i suoi occhi si inumidivano.

"se lo vorrai"

Si afferrarono l'avambraccio in segno di rispetto e saluto.

-è ciò che ho sempre desiderato.... non una volta mia madre ti ha odiato o ripudiato. Suo desiderio era che un giorno ci saremmo incontrati per essere una famiglia. Voglio rendere onore a lei e al suo desiderio-

L'abbraccio fra un padre ed un figlio appena ritrovati celebrò la degna conclusione di quelle lunghe giornate. Presto sarebbe arrivata l'oscurità e con essa dura prove per Camille , Asgard ed il mondo intero.

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