Armageddon: La distruzione degli inferi

A tutti gli spectre

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    LA DISTRUZIONE DEGLI INFERI
    armageddon: ade

    II
    ~

    La bestia serpentiforme cadde a terra con un tonfo sordo, impossibilitata a muoversi dalle insidiose sabbie evocate dal compagno Spectre e sconfitta dalle enormi mani evocate da Ramal, il taglio alla giugulare eseguito dallo Spectre di Harpy non fece che porre fine alle sofferenze di quell'abominio.
    Avevano vinto, almeno questa battaglia era loro, ma quanto aveva sacrificato e perso nel frattempo?
    Gli inferi erano ormai andati, Lord Hades scomparso e delle sue armata avernali non erano rimasti che quei pochi Spectre lì presenti.
    Nemmeno l'arrivo della nave, comandata dal Generale Infernale Fedor della Garuda bastò a rinvigorire gli animi, diede comunque un certo impatto sul campo e aiutò Papillon a sterminare i demoni volanti.
    Era tempo di ritirarsi nella loro ultima fortezza, che tuttavia non sembrava nemmeno capace di reggersi più in piedi, tanti erano i danni subiti nel frattempo.

    Era passati pochi istanti da quando l'enorme serpente era stato abbattuto, quando dalla ferita alla gola cominciò a fuoriuscire un denso fumo color della pece e dall'odore altrettanto nauseabondo.
    Si diffuse come un cancro attraverso il terreno e impestò l'aria in pochi istanti, non fosse stato per le capacità del mughetto anche lo Spectre di Driade sarebbe caduto in battaglia.
    Con suo enorme stupore notò che il veleno stava comunque avendo una sorta di effetto in lui, in quell'istante comprese il pericolo di rimanere in quella zona e cerco, seppur con enorme difficoltà, di farsi strada attraverso la nebbia e raggiungere la nave.

    Soldati, sembra che il demonio in persona sia intenzionato a divorare i nostri cuori ancora caldi. Ma se questo essere immondo deve averci, chiunque esso sia, non lo farà prima di aver disintegrato ogni cellula dei nostri corpi, per cui vi ordino di sopravvivere e fare in modo che per nessun motivo a Pandora venga fatto del male.

    Le parole d'incitamento del Giudice Avernale rasserenarono lo Spectre di Driade, sapere che quell'esplosione tossica non aveva portato alla morte nessuno lo rese ancora più determinato nel trovare il modo di fuggire da quella situazione.
    Si era ripromesso di non morire lì, non in quel momento e soprattutto non in quel modo.
    « Non accadrà mai!! »

    Urlò con tutto il fiato che aveva in gola e con un ultimo scatto uscì dalla nebbia soffocante e maleodorante, in quell'istante vide un'orda di essere demoniaci resi ancora più letali e potenti dalla coltre malvagia, probabilmente pregna dell'essenza stessa dell'abominio.
    Aveva rafforzato tutti, dal primo all'ultimo, rendendoli succubi dei propri istinti più letali e primordiali, con tutta probabilità se avesse aspirato anche lui un'eccessiva quantità della tossina sarebbe cambiato in quel modo.

    Volse lo sguardo al muro nero e poi al veliero che faticava sempre di più a rimanere in posizione equilibrata, cedendo prima da un lato e poi dall'altro.
    Non impiegò molto lo Spectre a raggiungere il ponte della nave purpurea e una volta a bordo ricevette le sue istruzioni.

    Driade, tu prendi il mio posto al timone esterno e cerca di condurre il veliero in posizione parallela al cancello del Lost Canvas, così che possa ostacolare fisicamente ogni tentativo di accesso esterno ai cieli fino a che questa battaglia non sarà finita. Ricopri il ponte di mughetto ed evita a costo della vita che la nube tossica possa raggiungervi.

    Non attese un secondo Ramal e fu già al timone appena finita la frase, nel vano tentativo di raddrizzare il vascello, contemporaneamente concentrò buona parte del suo cosmo prima sull'intero scafo e poi sul ponte, facendovi crescere innumerevoli mughetti bianchissimi.
    Lo stacco tra il viola scuro precedente e il puro, candido bianco lasciava quasi attoniti; l'enorme differenza era visibile per decine di miglia e dalla distanza poteva sembrare un piccola perla che fluttuava nel cielo.

    Concentrato com'era sul suo ruolo non si accorse nemmeno che Fedor era andato da solo contro tutti i nemici demoniaci, pronto a sacrificare se stesso per i suoi sottoposti, per il suo onore e per Lady Pandora, corrotta abilmente dal serpente nero abbattuto poco prima.
    Ci fu un lampo di luce e una forza enorme spinse Ramal verso di quel bagliore, per resistervi dovette richiamare numerose radici dal campo di battaglia malandato sotto la nave, tenendo così ancorato se stesso al ponte e stabile lo scafo della nave.
    Chiuse gli occhi in quell'istante, d'istinto, per contrastare la forza prorompente della stella esplosa, ma per qualche ragione sentiva che doveva aprirli, in pensiero per il suo comandante, sacrificatosi così generosamente per loro.
    Suonava quasi strano: uno Spectre, sinonimo del male, sacrificarsi per qualcosa in cui crede fermamente, anche rischiando la vita.


      Energia ~ Verde.
      Cloth ~ Spectre di Driade, grado IV.
      Condizioni ~ Ferite su parti esposte del cloth, emorragie in più punti, lieve intossicazione.

    Le radici richiamate per fermare la nave non sono una tecnica, semplice utilizzo dell'abilità di controllo delle piante.
    ---
    CITAZIONE
    curse of l i l y ~ Lo spectre di Dryad non ha il potere di generare le piante, bensì manipolare quelle già presenti sul campo o quelle create dagli avversari. Questo lo rende letale ma molto dipendente dalle condizioni del campo. Eppure, nonostante questo suo limite, può generare il mughetto, un piccolo fiore bianco a forma di campanula che gli consente di alleviare gli effetti di veleni e tossine presenti nell'aria o che gli vengono mandati contro. Inoltre, può aiutare il contrappasso dei malati e arruolarli tra le schiere di Ade come soldati infimi e rinfoltire così le fila. (Only Gdr)

     
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    Requiem for a dream
    LA DISTRUZIONE DEGLI INFERI

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    [/color]
    I soldati di Hades si sono comportati in maniera impeccabile verso il loro signore e la loro Lady.
    Eppure, nonostante la grande esplosione mieta molte vittime fra i demoni, una nuova sta per sconvolgere il campo di battaglia: infatti i mughetti non appena toccano Pandora il suolo marciscono all'istante e da lei si dipana una deflagrazione oscura atta a distruggere qualsiasi cosa ner raggio di chilometri: sembra infatti, che Odio abbia del tutto contaminato la Lady degli Inferi che tanto si era prodigata verso gli spettri.

    Eppure.

    Chi di voi è rimasto verrà avvolto da una dimensione strana, e la vista dell'ambiente circostante vi sarà preclusa. Sembrerà di essere sospesi, fluttuanti, in un'universo dove fasci colorati corrono alla velocità della luce o restano immobili, variando di direzione totalmente a caso. Una voce femminile risuona in questa dimensione.

    In pochi Universi sopravviviamo. Ojala, questo sea uno di quelli.

    La voce ha un accento ispanico molto marcato.

    *Avete due minuti per correre sul versante ovest, trovare un portale dove sarete accolti. Un'altra ondata di enemigos sta arrivando. Dos minutos, e poi tutto sarà in mano al caos. Di nuovo.

    Vi ritroverete improvvisamente in mano un piccolo quadrante d'orologio viola con le lancette dello stesso colore. Due minuti.

    *Tu. Ce la farai....Qué raro. Ce la farai in ogni caso.


    Tornate con i piedi per terra. C'è un grosso polverone e l'unica cosa che vedete è che dove si trovava Pandora c'è un grosso cubo viola.

    EEEEEEEEEEEEEEEEEEEED cono! Ayudame non stare sin hacer nada! NASIIR, QUE CONO HACES!


    La voce ora è reale, e terribilmente stridula. I cadaveri dei nemici si rianimano e dalle loro ceneri ne nascono di nuovi, identici a prima.

    Esta chica è come un serbatoio d'odio! ED! DONDE ESTAS?


    Ora si vede. Accanto al cubo, che pare pulsare, il cavaliere di Mephistophele si destraggia per mantenere Pandora nella sua dimensione mentre evidentemente la signora degli Inferi sta opponendo grande resistenza.



    A tutti voi: a parte Shen ko, rispondete se ci siete. Chi risponde è ancora in gioco e può scegliere se mettersi in salvo o continuare a giocare con i rinforzi che arriveranno. Nel primo caso, i rimasti andranno al Lost Canvas; nel secondo, si gioca a mantenere Pandora innocua.
    Attenzione: il "Tu" usato da Naima mentre vi protegge nel Marvellous, è del tutto indefinito. A chi si rivolge? Boh!



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    Demonio di uno stregone oscuro

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    CITAZIONE
    Legenda:
    Narrazione
    Parlato
    § Pensato §

    Cercare di neutralizzare il miasma oscuro, il quale riempiva l'intero campo di combattimento, con l'uso dei mughetti purificatori dello specter della Driade, sulla carta era sembrata una buonissima idea. Eppure, la realtà dei fatti era stata ben più crudele di quanto ci si potesse aspettare. Le piante, una volta entrate a diretto contatto con la scura sostanza che alleggiava attorno a Pandora, finivano per marcire all'istante... senza la benché minima possibilità di appello. La corruzione dunque non poteva essere arrestata con il mero potere esercitato da un guerriero degli inferi di medio livello.
    Fate non disperava. Se necessario, era ancora nelle condizioni fisiche adeguate per trascinare così come si trovava la donna dai lunghi capelli corvini fin dentro il perimetro del Lost Canvas. L'ex guardiano della settima prigione avernale avrebbe poi cercato l'intercessione del divino Hades, affinché egli potesse tentare di salvare la sua devota celebrante oscura dal potente male che l'affliggeva. Anche questa flebile speranza, andò presto in frantumi. Nonostante Pandora fosse stata intrappolata all'interno di una solida costruzione di sabbia indurita, ella riuscì a scagliare ugualmente una detonazione cosmica di inaudita potenza.

    Tsk... questo è troppo anche per Geb.

    L'albino prese atto di tutta la propria incapacità e debolezza. Anche se si fosse trovato al pieno della sua forma fisica (e in un terreno a lui più congeniale), dubitava di possedere l'energia cosmica richiesta per fronteggiare un'esplosione di siffatta fattura. Era semplicemente al di la delle sue attuali possibilità. Fate si preparò all'inevitabile, non accennò nemmeno a difendersi. In quanto reincarnazione di un antico dio egizio non temeva affatto la morte, poiché sapeva bene che non era la fine di ogni cosa. Il suo spirito demoniaco immortale, una volta perduto il suo involucro terreno, sarebbe ritornato nel Duat... o forse nelle viscere più profonde del Tartaro.
    Non che l'idea gli facesse particolarmente piacere, visto che Geb avrebbe dovuto trovare un luogo privo di anime corrotte dal Male, pur di evitare di fare la loro stessa sorte miserabile. Il giovane dalla carnagione diafana venne però salvato in extremis da uno strano avvenimento. Il campo di battaglia mutò all'improvviso. Lui e lo specter della Driade si ritrovarono in uno specie di immenso spazio cosmico, dove numerose stelle brillavano e molti fasci di luce viaggiavano a diverse velocità ovunque intorno a loro due. Non si riusciva a capire quale fosse l'alto e quale il basso, ma Fate non dovette angustiarsi di poter precipitare in una qualsiasi direzione.

    § Cosa significa tutto ciò? Che si tratti del potere di qualche soldato avernale di alto grado? §

    Era logico che i pensieri del manipolatore della sabbia grigia si facessero confusi. Tuttavia, il ragazzo non si sentiva né morto né in procinto di diventarlo, quindi apparteneva ancora al mondo dei viventi. Se così stavano le cose... doveva comprendere in fretta in che razza di situazione si fosse andato a cacciare. Si guardò in giro, aguzzando gli occhi celesti in cerca di indizi o una via di fuga, mantenendo il suo proverbiale sangue freddo. Fortunatamente per lui, una voce femminile dal marcato accento ispanico, sembrò voler intervenire per spiegargli ogni cosa... o almeno ci stava provando. Quella tipa non sembrava molto avvezza a fornire spiegazioni chiare agli altri.
    Nei suoi discorsi, emersero però dei dati di vitale importanza. Punto primo, doveva trattarsi di un'alleata (come poi scoprì in seguito) visto che gli stava gentilmente fornendo utili indicazioni verso una possibile via di fuga da quel dannato terreno di scontri. I mostri appartenenti alla fazione del Male non avevano alcun bisogno di intessere sotterfugi; si limitavano a schiacciare i nemici con il loro esorbitante numero o portarli dalla loro parte per effetto dei miasmi corrosivi. Punto secondo, oltre a dare informazioni, diede ai due guerrieri degli inferi una sottospecie di orologio in grado di indicargli con esattezza lo scadere del tempo a loro disposizione.

    ... !?!

    Fate si ritrovò sballottato nuovamente nella realtà. In mezzo al polverone presente, percepì il cosmo dello specter della Driade... solo ed unicamente il suo. A quanto pareva, erano stati gli unici sopravvissuti alla spietata mattanza. La violenta detonazione generata da Lady Pandora, aveva spazzato via ogni altra forma di resistenza. Anche del favoloso vascello volante di Garuda, non vi era più alcuna traccia né in cielo né in terra. Oggi, in questa "Fine del Mondo", avevano perso la vita tre esponenti dell'esercito infernale. Per non parlare di quelli che non erano nemmeno riusciti a scappare vivi dall'Ade. Possibile che la vasta e temuta armata violacea ne fosse uscita così drasticamente ridimensionata nei numeri?
    L'albino socchiuse gli occhi e strinse i pugni assai frustrato. Non avvertiva particolare simpatia per i suoi altri colleghi di casta, ma gli sembrava assurdo che fossero tutti caduti come mosche. Non voleva accettare di piegarsi al Male, doveva esserci ancora qualcosa che potesse tentare per ribaltare le sorti di quella guerra per la sopravvivenza. Infine, vide la celebrante oscura tra il fitto della polvere e si accorse che ella era stata rinchiusa all'interno di un enorme cubo purpureo. L'antico dio egizio stava assistendo alle capacità di qualcuno molto più forte di lui, ma sempre appartenente alla fazione degli specter.
    Allora vi erano altri guerrieri degli inferi in circolazione, non tutto era perduto. Si... e c'era ancora il Lost Canvas da proteggere. Fate si rilassò. Respirò a fondo per acquietare il suo animo in disordine. Cercò di pensare lucidamente alle parole proferite poco prima dalla donna misteriosa, poiché adesso aveva due opzioni tra cui scegliere. La prima era di restare qui, in questo landa gravemente ferita dall'esplosione esercitata dalla celebrante oscura, per combattere per l'ennesima volta contro le entità maligne che si stavano nel frattempo rigenerando a vista d'occhio, così da chiudere i conti con essi in via definitiva. Il ghiaccio e la neve erano stati dissolti, mentre la nuda terra affiorava alla superficie. Il ragazzo dalla carnagione pallida avrebbe potuto sfruttare al meglio i suoi poteri residui, ma si trovava davvero a corto di energie.
    A mente fredda, la seconda scelta era senz'altro la preferibile. Fate doveva dunque fuggire in direzione del presunto punto di salvataggio, così da cercare di guadagnare le porte del Lost Canvas e infine riposare le sue stanche membra. Giocare a fare l'eroe non sarebbe servito a nulla, ci sarebbe stata un'altra occasione per dimostrare il proprio valore in battaglia con la Fine del Mondo in pieno svolgimento. Quando vide la fanciulla ispanica sostare con disinvoltura accanto al cubo violaceo, ne poté riconoscere l'identità dalle effigi della sua surplice d'ordinanza. La specter di Mephistophele, uno dei più pericolosi individui in assoluto. Le fece appena un cenno con la testa in segno di ringraziamento per tutto quello che aveva fatto per lui. Il mortale dai capelli bianchi mosse poi rapidamente i suoi passi verso il versante ovest... verso il portale che lo avrebbe condotto al sicuro. Fate non poté tenere a freno un leggero sentimento di rimorso per aver dovuto abbandonare il campo prima del tempo.


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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Rossa
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado IV]
    Status Cloth ☥ Integra
    Status Fisico ☥ Sfinito dal lungo viaggio per la propria sopravvivenza
    Status Psicologico ☥ Sfinito per la continua concentrazione esercitata. Insoddisfatto per non poter proseguire i combattimenti

    Abilità Utilizzate

    ///

    Tecniche Utilizzate

    ///



    Edited by ShinAnslasax - 12/9/2013, 20:41
     
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    LA DISTRUZIONE DEGLI INFERI
    armageddon: ade

    III
    ~

    Il potere dello Spectre della Driade si stava manifestando nel pieno delle proprie capacità: il bianco mughetto avvolse tutto il ponte della nave fin sotto la chiglia, trasformandola in un enorme vascello pallido.
    Una vista che stonava con il resto del paesaggio, decisamente più lugubre, ma non sembrava destinata a durare.
    I fiori che avevano avvolto Lady Pandora in un bozzolo morirono velocemente, la donna non era riuscita a resistere all'intenso potere oscuro del serpente gigante e ora da lei si generava quella stessa terribile sensazione.
    La celebrante si era trasformata in un ricettacolo di potere malvagio, il temibile serpente Odio l'aveva contaminata ponendo termine a quella battaglia di sopravvivenza tra gli spectre e le legioni degli invasori, con la sconfitta di questi ultimi.
    Ramal osservò Pandora in procinto di scatenare tutta la sua potenza, che senza dubbi avrebbe posto fine a qualsiasi forma di vita presente nell'area circostante, distruggendo anche le ultime avanguardie infernali.
    Per un istante pensò che se le stesse cose fossero successe anche nel resto del mondo, allora probabilmente non c'erano più speranze; il luogo che doveva essere impenetrabile, gli inferi, era caduto e tutti erano spacciati.

    « Dunque è questa la fine che ci aspetta?! »

    Si preparò e attese la fine ultima, rammaricandosi di aver fallito la sua missione, ma in cuor suo sapeva di avercela messa tutta.
    Socchiuse gli occhi e quando li riaprì, si trovo in un'oscurità ancora più fitta, un velo era caduto sullo Spectre della Driade lasciandolo stordito per qualche istante.
    Sembrava essere finito in un mondo privo di logica o fisica, si sentiva fluttuare nel mezzo delle tenebre e per un secondo pensò che fosse finita.
    La presenza della stella, dell'armatura e di una voce rassicurante dall'accento ispanico poco dopo confermò a Ramal che non era morto, probabilmente un alleato o un cavaliere dalla potenza inaudita era riuscito a trasportarli via dal disastro, rinchiudendoli in quella bizzarra dimensione.
    Luci interstellari illuminarono la zona, permettendo al cavaliere di vedere che affianco a lui c'era anche lo Spectre di Geb ma all'appello mancavano tutti gli altri.
    Sbigottito dall'orrenda scoperta, ascoltò a fatica ciò che la voce aveva da dire, mentre con lo sguardo ne cercava un'origine.
    Gli disse che avevano due possibilità: rimanere e probabilmente morire, oppure fuggire, raggiungere il Lost Canvas e riprendere le forze.
    La seconda a mente lucida sembrava la migliore, la poca energia rimasta allo Spectre non sarebbe bastata per abbattere le nuove ondate di nemici.
    Per il bene di tutti era meglio lasciare la difesa di Pandora ai generali, cavalieri in forze e soprattutto capaci.
    In ogni caso, qualunque fosse stata la scelta degli Spectre rimasti, aveva un tempo da rispettare.



    Dos minutos, e poi tutto sarà in mano al caos. Di nuovo.
    Due minuti, non gliene sarebbero stati concessi di più.
    Sotto i loro piedi apparve il quadrante di un orologio purpureo, con tanto di lancette del medesimo colore, giusto per rimarcare il concetto del tempo.

    Tu. Ce la farai....Qué raro. Ce la farai in ogni caso.
    Furono queste le ultime parole della donna ispanica prima di farli tornare alla realtà; a chi si stava riferendo?
    Appena toccata terra Ramal smise di pensarci, non aveva un secondo da perdere, ma ogni istante che passava l'odio verso se stesso aumentava.
    Si odiava per essere così debole, fragile e incapace di proteggere Pandora, la celebrante di Hades, la sua prima referente.
    Porse un ultimo sguardo nella sua direzione e la vide rinchiusa in un cubo violaceo, magistralmente difeso da uno spectre che trasudava un'incredibile quantità di energia; che fosse lei la donna misteriosa?

    Non c'era tempo da perdere, lo Spectre di Geb si stava già incamminando verso ovest e non poteva assolutamente rimanere indietro.
    Diretto al Lost Canvas, correndo a perdifiato pur di non rimanere in quelle lande morte, da cui nemmeno il vascello comandato da Garuda era uscito illeso, non poté fare a meno di provare invidia per lo Spectre di Mephistophele e verso chiunque sarebbe giunto a dargli man forte.
    Loro erano veri Spectre, senza timore e dotati di una forza capace di proteggere Lady Pandora, ed era proprio quella la forza che Ramal voleva raggiungere.
    Quella che stava facendo era una promessa, verso se stesso e tutti quelli che erano periti in quell'invasione: sarebbe diventato più forte e determinato, così da poter proteggere tutti.

    ~


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    Armageddon - Post n°1
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    Noia, la noia più totale stava consumando lentamente Nasir che nascosto nel suo covo guardava quel pandora Box che aveva conquistato nel passato in uno dei tanti viaggi con la sua croce – ovvero Naima. La osservava e non riusciva a capacitarsi come si era fatto trascinare in quella folle avventura e per quale assurdo motivo dopo tremila anni di piena 'libertà' ora sarebbe stato costretto ad indossare quella ferraglia.

    La cosa non aveva alcun senso e non ci sarebbe stato nulla che lo avrebbe convinto se non la distruzione totale del mondo e il pericolo che incombeva sulla Fratellanza. Aveva passato secoli a trasformare dei perfetti imbecilli in assassini di alto rango, uomini formati in maniera impeccabili con diramazioni in ogni parte del mondo. Ma la domanda che si stava ponendo era: ci sarebbero stati tutti sul mondo di Naima? Insieme a Dinosauri, Nani, Popori ed Elefanti Rosa? No davvero, al sol pensiero si piegava in due dalle risate.

    Un nuovo corso diceva Nasir, cercando di convicersi.
    La verità era che non aveva scelta, non poteva fare altrimenti e restare in quel mondo non avrebbe portato a nulla, solo alla fine di tutto ciò che aveva tirato su in quei secoli. In fondo, quando un uomo vive cosi a lungo è in grado di capire quando il gioco diventa pericoloso, quando è davvero necessario fare un passo indietro ed assumere una 'posizione' diversa. La Fratellanza nel frattempo continuava la sua vita normale, i contratti veniva svolti, i ragazzi si allenavano preparandosi a ciò che si sarebbe verificato da li a qualche giorno.

    Erano settimane che non riceveva notizie di Naima e ciò significava solo una cosa: il giorno della verità stava per arrivare ed anche una come lei non poteva più permettersi di creare fratture nello spazio-tempo. Nessun essere vivente – e non – la conosceva bene come lui, riuscendo a vedere tutte le sfumature che la contraddistinguono. Ma ora non v'era più tempo per pensare a quel demonio di donna: doveva preparare i suoi uomini.

    «Mentore noi siamo pronti» Nasir guardò l'uomo con diffidenza «lo spero per voi, ora andiamo non ho mai fatto aspettare una donna».

    Nasir sembrava essere solo, gli altri Assassini erano solo ombre che si muovevano senza farsi mai notare, uccidevano tutto ciò che poteva esser definito un pericolo per poi scomparire nelle tenebre senza lasciare mai tracce. Demoni ed entità corrotte cominciavano a infestare la terra moltiplicandosi a vista d'occhio e uccidendo e sterminando ogni cosa che gli capitava a tiro. Un assalto che non pareva essere senza senso ma comandato da un'unica grande intelligenza collettiva; un uomo attento come lui lo poteva capire e comprendere. Mano a mano che si avvicinavano al loro obbiettivo la terra stessa sembrava marcire come se l'attacco al regno di Hades fosse totale, comprendesse ogni cosa: non avevano lasciato niente al caso.

    Si fermarono a diverse centinaia di metri da dove si stava svolgendo la battaglia, quando uno degli assassini si palesò e rivolgendosi a Nasir «mentore, quel fuoco ...», Nasir si voltò e guardando l'adepto rispose «non credo si tratti di carne alla brace, già non credo proprio che quella sia una grigliata ma ci tocca andare comunque».

    Nasir senza indugiare oltre avanzava, facendosi spazio tra le fila nemiche con un'agilità e una determinazione che gli erano proprie; innanzi a se il portale, la ritirata degli spectre di Hades e il Marvellous aperto per contenere quella donna acida che doveva guidare le armate del Dio della Morte. Tutto era estremamente divertente per uno come lui, tutto tranne una cosa: la voce stridula di Naima che lo chiamava.

    «Ma la vuoi smettere» rispose seccato Nasir «hai una voce stridula e irritante».

    Non era il comportamento di uno spectre regolare, non era il comportamento fiero di quei guerrieri che avrebbero dato la vita per il loro signore, non era l'atteggiamento di un uomo pronto a sacrificarsi pur di far trionfare la morte, era l'atteggiamento di un uomo annoiato e scocciato. Alzò la mano al cielo ed emettendo un fischio diede l'ordine ai suoi Assassini.

    Una pioggia di frecce apparve dal nulla, se ci fosse stato ancora un sole a rischiarare quelle terre sicuramente l'avrebbero oscurato e con violenza e una potenza inaudita si abbatterono su quegli abomini. Ma le sorprese non erano finite, un altro cosmo estremamente potente stava per giungere, un cosmo di un uomo che aveva tutta l'impressione di essere il solito noioso e palloso legale buono.


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    Edited by Gaz - 20/9/2013, 17:07
     
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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    a mancanza di veri generali, esperti nel muovere ingenti numeri di uomini si era fatta sentire più che mai durante quella sanguinosa battaglia. Conosceva bene Fedor, cavaliere talentuoso e dotato di grande acume ma purtroppo anche inesperto e non abituato a guidare uomini in battaglia. Quello era un talento riservato a pochi. Un talento che andava oltre la mera intelligenza. Edward ne era sempre stato dotato. Gli uomini si fidavano istintivamente della sua guida, il suo freddo raziocinio gli permetteva di restare lucido anche quando la battaglia sembrava disperata.

    Se fossi rimasto a guidarli forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse avremmo ancora il controllo sugli inferi.



    Si era teletrasportato su di un'altura che gli permetteva di scrutare il campo di battaglia. Naima stava coprendo la ritirata mentre focalizzava tutto il suo potere per tenere a bada l'incarnazione dell'odio che aveva preso possesso della sua signora degli occhi di tenebra. Cheryl, questo il suo vero, un nome che lui stesso aveva recuperato strappandolo ad un feroce demone dei tempi antichi. E ora era di nuovo in pericolo, senza che il suo Primo Cavaliere avesse fatto niente per impedirlo. Sembrava essere una maledizione degli Stark non essere in grado di proteggere le persone a loro care. Ma ora era diverso, le catene del destino non lo vincolavano più. Aveva sconfitto la morte, portava con se una delle tre spade leggendarie. Era l'unico padrone della sua storia, non più un mero burattino in balia degli eventi. Quando vide la selva di frecce scagliata da degli invisibili tiratori capì che era il momento di agire.

    Forse è il caso di cominciare a darsi da fare.



    Non valeva la pena di sfoderare la spada sacra per dei demoni minori come quelli, la sua fidata Ice sarebbe stata più' che sufficiente. Scrocchiò il collo poco prima di scattare in avanti con tanta foga da spaccare le rocce ai suoi piedi. Fendeva l'aria ad una velocità vicina a quella della luce mentre con dei rapidi fendenti tranciava i demoni che incontrava al suo passaggio. Nessuna possibilità per quelle creature di sfuggire al gelido morso della lama di gelo. Atterrò al fianco di Naima guardando il diavolo negli occhi con il solito misto di sicurezza e diffidenza. Sapeva di potersi fidare di lei, ma fino ad un certo punto. Il diavolo agisce per interessi sconosciuti agli uomini.

    Naima lascia che mi occupi io di Pandora. Proverò a farla tornare in se senza farle del male. E nel caso non fosse possibile questa è l'unica cosa che ci da una qualche speranza di batterla."



    Toccò con la mano l'elsa di Yiggdrasil consapevole che nessuno dei cavalieri al servizio di Hades, fatta eccezione forse per il solo Aizen, aveva forza sufficiente per contrastare Pandora. E quell'essere era ben piu forte del semplice Oraculum Inferorum. Prima però avrebbe snellito le forze nemiche. Dopo aver riposto Ice il guerriero del nord innalzo le bracci al cielo mentre il cosmo dell'undicesima casa ardeva dorato e sconfinato alle sue spalle. L'aria stessa sembro ghiacciarsi mentre, attorno a due piccole scintille dorate, si stava radunando un immenso quantitativo di ghiaccio. Era la prima volta che usava in battaglia quel potere. Non aveva mai infuso in dei costrutti di ghiaccio una parte della sua essenza eppure ora sapeva di poterlo fare. I figli dell'inverno sarebbero sorti per combattere al fianco del loro padrone.

    Organi-di-Kaiju



    Le bestie erano alte oltre quaranta metri e ruggirono furiose mentre, seguendo il silente volere del loro creatore, si scagliavano in avanti verso l'esercito nemico. Il viso di Edd era contratto e concentrato mentre a fatica cercava di controllare una tecnica così potente e faticosa. Gli immensi pugni dei costrutti colpirono le file nemiche come un maglio divino. A decine i demoni venivano schiacciati e congelati. I loro artigli che si schiantavano contro del ghiaccio talmente freddo da bruciare. Le colossali fauci di uno dei due ghermirono un gruppo di demoni volanti per poi ingoiarli, imprigionandoli nel suo ventre ghiacciato.

    Più veloce, devo essere più veloce.



    Quasi istintivamente il Princeps cominciò a muoversi guidando i suoi servi come un'estensione del suo corpo. Ad ogni colpo lanciato nell'aria dello specter corrispondeva un movimento delle sue creature. A turno il burattinaio muoveva le colossali marionette spostandosi alla velocità della luce. Era incredibile come un sol'uomo potesse fare la differenza sul campo di battaglia. Anche se infondo Edward Caliban Stark era ben più di un semplice uomo.



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    Riassunto: Arrivo sul campo di battaglia e dopo essere passato tra i demoni falciandone un po' (penso che contro un'energia nera non hanno troppe speranze) atterro vicino a Naima dicendo che sono l'unico che può occuparsi della Pandora posseduta. Dopodichè, mentre aspetto una risposta, evoco due costrutti a forma di Kaiju (perché non fare il cafone quando si può) e mi metto a falciare demoni.

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    LA DISTRUZIONE DEGLI INFERI

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    Mentre correte verso il portale notate in esso qualcosa di strano.
    Il suo colore brillante inizia a spegnersi, la sua energia si dissolve fino a sparire completamente.
    Potete sentire per un istante la vostra energia venire meno e potete percepire il quel breve lasso di tempo la vostra stella, sede della vostra energia, spegnersi.

    E' questione di frazioni di secondo e la sensazione sparisce, il vostro potere ritorna... ma non il portale.

    Le forze della Corruzione sono un'infinità e come formiche iniziano ad aggirare gli ostacoli con lo scopo di ghermirvi.

    All'improvviso nel cielo appare una spectre a cavallo di un grifone non morto.

    Scusate il ritardo!

    La pelle è scura e la riconoscete come una degli spectre che abitano il Cielo di Saturno, Zraki.
    Nella mano destra regge una lancia di metallo nero, cosparsa di rune luminose, che scaglia al suolo dove prima si trovava il portale.
    Dalla lancia si crea un vortice di energia violacea, una sorta di tornado, che lentamente si dipana e divora ciò che incontra.

    Entrate!!

    Zraki vira con il grifone e si precipita nel vortice.
    Anche voi, volenti o nolenti, venite ghermiti dalla forza di attrazione... così come le forze della Corruzione sfuggite ai due risorti.



    Post di transizione per Orf e Shin, aprirò un altro topic per non creare confusione agli altri.
    Non rispondete, il prima possibile apro questo nuovo topic e si inizia :zizi:


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    LA DISTRUZIONE DEGLI INFERI

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    Appena Naima vede i costrutti di Ed un'espressione fra l'adirato e il colpevole si dipinge sul suo volto.
    Uno. Si è dimenticata di strillare ad Ed che ogni cosa su quel campo sarebbe stata infettata dall'Odio se la sua fonte, ossia Pandora, non fosse stata neutralizzata o distrutta.
    Due. Ed aveva creato dei grandissimi e ingombranti mostri di ghiaccio che se fossero stati intaccati dal male, e sarebbe successo, avrebbero dato non pochi problemi. Quel male era contagioso come una malattia: per gli spectre non c'era stato problema, poiché Naima dalla sua comparsa aveva bloccato il tempo biologico del loro corpo, tenendo a bada la corruzione se fossero stati infettati. Ma quei cosi? Quei cosi non erano umani. Poteva rallentare la corruzione, ma fino a un certo punto; non c'era nulla di vivo in loro e Ed avrebbe perso il controllo dei suoi costrutti in 3, 2, 1...

    Mierda.

    Come se assorbissero la corruzione dal terreno, quei cosi di ghiaccio stavano diventando neri a partire dalle gambe. Credeva di poter dare istruzioni a tutti in un tempo limitato, ma come si poteva fare in quella bolgia? Tempo di Muoversi.

    Naima si sposta ad una velocità molto superiore della sua verso Ed, prendendolo per le spalle e scuotendolo.

    Escuchame Ed! Ti ricordi dei nostri amici? Di Onoma? C'era un motivo se le volevano rubare il nome! Loro sapevano. Lui sapeva. Pandora è la chiave, se non viene neutralizzata lei, questa mierda non si ferma. Sai come fare.


    Naima apre una fessura nel suo marvellous room per Ed mentre in quel momento una moltitudine di ronzii squarcia il cielo. Altri demoni? No, solo la piccola cavalleria di Naima; i Maravigliani su delle piccole navette sparano Marvellous sul nemico.

    NASIR....

    Il diavolo dell' Ade si volta verso il suo assassino con fare determinato e dittatoriale. Normalmente gli chiederebbe un favore facendo un po' di moine o disturbandolo con il suo comportamento petulante, ma in realtà è molto seria.

    SPACCA!


    Rilasciato quest'ordine controlla un attimo i suoi Maravigliani, che hanno istruzioni precise. Purtroppo loro possono solo prendere tempo; tutto sarà vano se Ed non riuscirà nella sua missione. Nuovi demoni d'odio infatti vengono generati dalle ceneri dei caduti e per fortuna il marvellous è un ottimo strumento se non si vuole lasciare niente in giro. I grossi problemi erano i due costrutti che in poco tempo si sarebbero ribellati e li avrebbero schiacciati come moscerini.

    Ay ay ay. Los hombres devono per forza fare tutto in grande....


    Respira, Naima. Sembra quasi che cerchi di tranquillizzarsi. In realtà i maravigliani, dall'alto, uccidono qualsiasi cosa lei abbia intorno per permetterle di fare quello che sta per fare. Il suo cosmo si spande sempre di più diventando quasi denso. Da esso si forma un grosso demone viola, poco più piccolo dei costrutti e interamente fatto di marvellous. Una mano del demone penetra nel cuore del costrutto ghiacciato, corrodendo la materia. Pochi momenti di lotta e la testa di uno cade e fa per schiantarsi al suolo, ma i maravigliani fanno in tempo ad intercettarla e corroderla con un getto di marvellous potenziato.
    Almeno uno è andato.







    Scusami Eddino <3 Ma ci tenevo a far le cose più interessanti!

    alek

    Naima spara Ed nel marvellous room con Pandy. Credo tu sappia cosa fare: Pandora al momento del tuo arrivo è totalmente irriconoscibile, mentre fluttua nel Marvellous. I suoi occhi sono completamente neri e se non ti sbrighi, tenterà di ucciderti con una moltitudini di fulmini oscuri. Cosa farai per neutralizzarla? Bada che tutto ciò è strettamente collegato ad una tua certa quest.

    Gaz:

    Nasir: Spacca. Rimane un costrutto corrotto in piedi, se vuoi fare il figone buttalo giù te e Naima sarà molto colpita!
    I colpi di Marvellous ti evitano miracolosamente. Se vuoi puoi bestemmiare contro ai miei nanetti tanto non ti capiscono.
    Unica cosa: Nasir è un assassino esperto e dovrebbe capire come evitare la corruzione. Vero?

    Fate cose diverse quindi postate quando volete.





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    Armageddon - Post n°2
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    Quello che si palesò innanzi ai suoi occhi era quanto di peggio poteva immaginare: non solo quell'Ed - come lo aveva chiamato Naima - era un idiota ma aveva dato anche modo all'Odio di proliferare fornendo due contenitori dall'indubbio potere distruttivo. Avrebbe desiderato aggradire quel'uomo, fargli capire con una serie non quantificabile di cuspidi che quanto aveva fatto era estremamente stupido ma non vi era il tempo. Naima era più agitata del solito e ciò accadeva di solito una volta ogni mille anni - insomma anche Naima ha il ciclo di tanto in tanto!

    La situazione non era semplice: da una parte Eddard doveva liberare Pandora, dall'altra l'Odio sembrava non fermarsi. Fondamentalmente vi erano due questioni di vitale importanza: da una parte la corruzione e dall'altra i due Golem di ghiaccio. Emozioni, essi attecchivano su quelle che sono definite le emozioni degli uomini, come possono essere il dominio, la passione o per l'appunto l'Odio. Nasir in tutti quei millenni aveva imparato a dominare le emozioni, a controllarle e far si che esse non prendessero mai il sopravvento.

    Compassione, libertà, vendetta.
    Tutte cose che non gli appartenevano, cosi come l'Odio. Egli era un semplice esecutore di sentenze, non aveva importanza se il condannato fosse un criminale o un santone, un pedofilo o un bambino innocente, l'unica cosa che importava era il contratto che doveva essere portato a termine senza fare domande. Tutto ciò in quella situazione gli tornava utile. Del ragazzo apparso sul campo di battaglia, pronto a prendere in giro Naima e a scherzare su quanto accaduto agli altri spectre non vi era più traccia; ora vi era solo un'ombra che priva di emozioni stava per compiere il suo assassinio.

    Una quantità non indifferente di cosmo venne scaricata al suolo.
    Perché? Semplicemente perché il terreno sotto i piedi del gigante si era indebolito in maniera importante per via dei cunicoli costruiti dai vermi che per tutto il tempo avevano afflitto le armate di Hades. Bastò un colpo preciso e mirato per far collassare la terra e vedere il costrutto di ghiaccio cadere all'indietro incapace di recuperare l'equilibrio perso.

    Un balzo verso l'alto e un nugolo di strali purpurei diretti al cuore del Golem.
    Si, aveva osservato con attenzione Naima, aveva visto dove lei aveva colpito e l'aveva imitata. Vi era una cosa che aveva imparato in tutti quei millenni: Naima non agisce mai a caso e ella l'aveva colpito in quella zona vi era pure una valida motivazione no? Nel ricadere a terra lo Scorpione cercò di avvicinarsi il più possibile a Mephistofele.

    «Le nostre vite dipendono da cosa fare quel prosciutto appeso?» esordì riacquistando il solito sorriso.

    Sentiva la corruzione, la percepiva in maniera nitida e precisa.
    Nonostante le precauzioni di Naima, nonostante la fiamma di quel Gaz poteva sentire quell'entità serpeggiare dentro di lui, la stava limitando questo era indubbio ma quanto avrebbe resistito? Un minuto, due forse e poi? No, doveva ancora provare svariate posizioni e proporre un numero indefinito di giochi erotici alla sudamericana, non aveva alcuna intenzione di perdersi altri millenni di sane trombate!



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    uel Nasir non gli andava molto a genio. Lo trovava uno sbruffone privo di controllo che agiva unicamente per perseguire i propri interessi. Millantava di avere un codice e di agire unicamente secondo esso. Ma quel codice difronte alla rigida disciplina degli Stark era come una fresce brezza primaverile confrontata con il gelido vento del nord. E poi quel ragazzino non aveva avuto nemmeno il ritegno di presentarsi a colui che infondo era il suo comandate, il legittimo generale di tutti gli specter risorti. Ma avrebbe discusso con lo scorpione in un secondo momento. Ora quello che lo preoccupava era la tensione che percepiva nel tono di Naima. Mai aveva visto quel diavolo preoccupato, d'altronde chi conosce tutti i possibili sviluppi della storia difficilmente viene colto di sorpresa. Eppure questa volta perfino lei sembrava tesa, quasi i destini in cui la vittoria fosse possibile fossero esigui. Sentì la mano di lei poggiarsi sulla sua spalla mentre a fatica cercava di contrastare la corruzione che pervadeva i suoi giganti di ghiaccio. Se avesse mollato la presa nulla avrebbe impedito all'oscurità di dominarli. Eppure non aveva molta scelta.

    Ho capito Naima. Me ne occupo io.



    Non poteva esitare, non quando in gioco c'era così tanto. Traendo un profondo respiro si lanciò in quella coltre di oscurità pronto ad affrontare la sua dama dagli occhi di tenebra. Fu come attraversare decine di ere in un istante, in quella dimensione di nulla assoluto che forse era la sola cosa in grado di contenere almeno temporaneamente il demone dell'odio. Lei era li, nel centro di quella prigione mentre il suo cosmo corrotto cercava di sfondare quelle pareti costruite in pura antimateria. I capelli di Pandora si erano allungati e sembravano muoversi quasi vivi dimenandosi come serpenti. La palle era diventata d'alabastro in netto contrasto con degli occhi che ora erano pervasi interamente da un'alone di pura oscurità. Pure tenebre la rivestivano mentre una vene violacee si dipanavano in un viso quasi sfigurato in una smorfia crudele.

    E' dunque questo che vi affliggeva mia signora? Questo il peso che gravava sul vostro cuore?



    Non sembrava averlo notato, così accecata dal suo stesso odio. Eppure diversi fulmini si abbattevano su di lui cercando di respingerlo. La maggior parte mordeva la purpurea corazza dono proprio dell'Oracolo degli Inferi ma uno particolarmente insidioso gli sfiorò il viso prima che potesse evitarlo. Senza scomporsi innalzo attorno una costante danza di ghiaccio che come le onde di un mare in tempesta intercettava i fulmini oscuri. Si sollevo verso di lei fluttuando su un blocco di ghiaccio che aveva appositamente creato. Mentre saliva portò la mano dietro la schiena, estraendo un sacchetto che portava in una tasca del mantello. Un sacchetto nero chiuso da un sottile filo d'oro. Lo aveva strappato dalle mani di un demone di un oscuro passato. Ora tutto era più chiaro. Perché quei mostri erano stati liberati, perché Pandora era stata vittima di quell'attacco. Ma avevano fatto male i loro conti. Non avevano pensato che niente poteva fermare uno Stark quando seguiva il sentiero tracciato dal suo giuramento. Si accostò alla sua dama sussurrandogli nell'orecchio.

    Va tutto bene mia signora, il vostro cavaliere non vi ha abbandonato.



    Aprì il sacchetto lasciando fuoriuscire il suo contenuto, per poi avvicinarsi alle labbra della sacerdotessa del signore de morti. Le sue labbra si posarono sul quelle della donna in un bacio rubato. Forse la luce dell'amore di un cavaliere per la sua regina avrebbe potuto dissipare quel mare di oscuro odio.



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    Riassunto: Non mi pare servano spiegazioni XD

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    LA DISTRUZIONE DEGLI INFERI

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    Non appena i costrutti cadono al suolo, la terra comincia pericolosamente a tremare. Naima afferra la presa di Nasir reggendosi a malapena sulle sue gambe, ha sprecato molta energia nelle sue gesta e si sente provata.

    Ay, speriamo solo che el prosiutto como lo llamas tu, abbia fatto il suo dovere. Dobbiamo andarcene entro due minuti, questo posto sta per collassare.

    ***

    Cheryl.

    Il nome, con tutto ciò che comporta, ritrova la sua legittima padrona. Per un attimo, Ed potrà essere testimone di quello che è stato essere Cheryl prima di Pandora: lo squallore della vita in orfanotrofio, l'incapacità di reagire, la tristezza, lo sgomento nel testimoniare che le bastava desiderare che qualcuno morisse per rendere la cosa reale. Un momento che dura come un flash.

    Subito dopo Pandora si ritrae, guardandolo stupefatta con i suoi occhi completamente neri, e in un secondo afferra la sua spada, Yggdrasill; lo spazio surreale attorno a entrambi sparisce, e con un gesto netto e veloce l'Oracolo infilza sé stessa con la spada. Al posto di sangue, liquido nero le sgorga copioso e fluido dal corpo, bocca e occhi, e in ultimo si accascia sulla neve priva di sensi.

    Ed, VAMONOS!

    Naima afferra con l'altra mano Ed mentre la terra trema con maggior fragore e gli fa cenno di prendere con sé il corpo di Pandora. Un istante prima che la piattaforma terrosa si sgretoli sotto di voi, Naima vi conduce attraverso la sua dimensione dinanzi ad un nuovo spiazzo dal quale potrete vedere la cima della battaglia frantumarsi come se fosse pane sbriciolato.
    Siete davanti ad una colossale porta che non avete mai visto: attorno a voi potrete riconoscere l'esercito dei Nasu e i Maravigliani che a poco a poco si radunano a bordo dei loro marchingegni volanti. Naima spinge la pesante porta appena basta per farvi passare e vi invita ad entrare in fretta. Lei rimane indietro, volgendo lo sguardo allo spiazzo, come se stesse aspettando qualcosa con molta ansia.





    Fantastico raga, ora chiude Gaz e ci vediamo nella reunion. Congrats!



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    Un'ombra sembra aggirarsi per quei luoghi.
    Un'ombra che incurante della devastazione e della distruzione osserva il campo di battaglia.

    Sembra non appartenere a questo mondo, come se egli non fosse li.

    Ormai nel mondo cominciano a girare leggende su di lui.
    Come se quella presenza, ogni volta che gli uomini vincono nei confronti del Vuoto faccia la sua apparizione per piantare il seme della conoscenza. Questa volta è incappucciato e porta con se un'antica falce. Si guarda attorno e con grande violenza la pianta al suolo. L'asta è leggermente in diagonale e la lama ricurva emerge dal terreno minacciosa come lo è sempre stata.

    Il tocco dello spirito genera qualcosa che altrove hanno già visto: fiamme.
    L'ondata di fuco e calore fa balzare via il cappuccio, rilevando all'unica persona che poteva vederlo la sua identità: è Gaz. La guarda e sorridendo si avvicina alla donna, come se volesse dirle qualcosa. Le prende una mano e sorridendo «sono passati almeno dodicimila anni dall'ultima volta che ci siamo incontrati» dice sorridendo Gaz «almeno per te».

    «Da Hades non mi aspetto nulla, so bene cosa farà. Eppure quel suo agire che molti non comprenderanno potrebbe rivelarsi - sotto certi aspetti - come dire, interessante?» sorridendo Gaz lasciò la mano a Naima e si voltò quasi scomparendo tra le fiamme, non senza pronunciare un'ultima criptica frase «ma te sai già tutto, anche come sarà la prossima volta che noi due ci incontreremo» e mentre la sua essenza svaniva per sempre, nell'aria si sentì un'ultima frase

    «dal vivo».

    La fiamma era stata creata, il Lost Canvas salvo, questo era un altro tassello.
    Ma non tutti erano ancora fuori pericolo, molti regni stavano ancora combattendo, questa era solo la terza roccaforte liberata dopo Death Queen Island ed Asgard.


     
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    LA DISTRUZIONE DEGLI INFERI

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    Lo spettro di Mefistofele chiude il portale infondendo in esso la sua forza cosmica, non prima però di aver visto palesarsi sulla cima antecedente la fiamma prodotta da Gazka. Ella si congeda da lui con un breve cenno del capo e con un sospiro di sollievo. Evidentemente i tasselli dell'Universo si sono incastrati perfettamente, almeno secondo il suo punto di vista.

    Venature di cosmo viola attraversano il pesante portale, sigillandolo.

    Lo spectre di Acquarius reca fra le sue braccia l'Oracolo priva di sensi. Tuttavia a differenza di pochi minuti prima appare in buono stato, la ferita sul fianco sembra guarire a vista d'occhio, lasciando solo un lembo di corpo scoperto. Anche le altre piccole ferite, sul volto e braccia stanno guarendo, e la perfida aura che la circondava fino a poco prima si è dissolta nel nulla.

    Naima si guarda attorno incuriosita, mentre con passo lento e leggermente claudicante si dirige verso Druj.

    Gringo, sei veramente riuscito a fare todo? Non c'erano molti Universi dalla tua parte, sabes...


    Con "Universi" Naima intende "probabilità". In poche delle sue visioni sulle infinite pieghe che poteva prendere la loro missione sarebbero riusciti a parlare così tranquillamente da vivi.
    La loro attenzione viene presto sviata dai movimenti di Pandora, dapprima impercettibili, che culminano in un balzo dalle braccia di Ed, che presto si ritrova col Tridente infernale puntato sotto la gola. Pandora pare evidentemente scossa e confusa e dopo pochi attimi si guarda intorno spaesata.

    Dove...siamo? Questo...Non è l'Ade...

    Si guarda attorno l'Oracolo riconoscendo i volti dei suoi spettri o almeno di chi è rimasto, ritraendo la sua arma dal cavaliere di Acquarius. Il suo sguardo si ferma per alcuni istanti su Mefistofele e Druj Nasu, come se qualcosa di loro le avesse innestato un'idea, o un ricordo. Il realtà guardare quei due insieme era come avere davanti a sé un quadro del Diavolo e della Morte che giocano a scacchi. Tutto finalmente sta cominciando ad essere chiaro.

    L'Universo Infernale? Davvero...è stato possibile?


    Pandora si ridà un contegno nascondendo tutto il suo stupore. Lei non ne era a conoscenza. Probabilmente solo Hades e quei due sapevano che tutto quello sarebbe avvenuto.

    Quindi...sta per iniziare la Mietitura.- L'Oracolo è ancora un po' stravolto. Poteva non essere a conoscenza dei fatti che erano appena accaduti, ma sapeva che ciò che stava per accadere non si era mai verificato dai tempi del Mito.

    Sta arrivando. Tres minutos.

    Un monito da parte di Mefistofele. Un brivido scuote Pandora e un'angoscia terribile la attraversa. Sente che deve dire qualcosa a quei cavalieri, a coloro che sono rimasti perché loro, a parte i soliti, non sanno cosa sta per accadere. Non conoscono le implicazioni della Mietitura. Forse alcuni di loro sono troppo legati al mondo terrestre per accettarne i termini. Glielo doveva.

    Ascoltatemi. Siete sopravvissuti, avete combattuto e se siete qui c'è un motivo. Ciò che sta accadendo però cambierà tutto. Dovrete essere pronti a qualsiasi cosa per Hades da adesso in poi. Se avete qualche dubbio, implorate una morte celere e indolore. Sarà magnanimo e ve la concederà. Se restate...non ci saranno limiti.


    Pandora si mette al centro dei suoi spectre guardando in particolar modo Ramal, Fate e per ultimo Eddard, indugiando a lungo su di lui.

    La lealtà che avete dimostrato in battaglia non sarà dimenticata.


    Nella sala cala il silenzio. Ade sta per arrivare.




    Ragazzi, se di seguito volete fare un intervento prima che arrivi Hades potete farlo liberamente e non è obbligatorio. Io posterò nuovamente venerdì pomeriggio con l'intervento di Hades. Qualsiasi cosa volete dire/fare fatela ora, perché ciò che dice Pandora è la verità e vale anche per il gdr. Molte cose stanno per cambiare e Ade pretenderà tanto. Siete veramente pronti?


     
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    Armageddon - Post n°3
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    Quello che appare innanzi agli occhi di Nasir è quanto di più lontano poteva anche solo immaginare. Lui non era come gli altri due, come Naima e Gorth; loro due erano uomini che trascendevano le leggi, capaci di vedere al di là di ciò che tutti gli altri vedevano. Avevano una visione d'insieme molto differente e puntavano a qualcosa che trascendeva lo spazio e il tempo, la vita e la morte. Puoi vivere anche millenni ma se non sei nato con con certe predisposizioni non raggiungerai mai certi livelli di conoscenza.

    Rammarico? No, non aveva mai aspirato a ciò Nasir. La sua era una semplice riflessione: adorava osservare le persone per analizzarle, comprenderle e carpirne le debolezze. Ma se in quel momento vi era una donna che mostrava tutta la sua umanità questa era proprio Pandora, stupita da ciò che vedeva e anche contrariata dal comportamento di quei due demoni. Essi avevano orchestrato tutto, organizzato quel che ora sarebbe stato il futuro di tutti nei minimi dettagli. Lui, Eddard e la stessa Pandy altro non erano che attori di un'apparizione teatrale che molto probabilmente si sarebbe conclusa con una tragedia.

    «La bela la va al fosso
    ravanei, remulass, barbabietul e spinass
    tre palanche al mass»


    Si fermò un istante e guardando Naima «che musi lunghi, almeno ho ancora tre minuti per parlare no?»

    Naima era stata categorica: non fare cazzate davanti ad Hades, il che si traduceva nel non aprire bocca. Ma in fondo per uno come lui sentir parlare di mietitura faceva tornare alla mente quella filastrocca; era che le cose non sarebbero state più cosi nel momento in cui Hades fosse giunto sul luogo dando i suoi ordini, impartendo i suoi dictact. Sperava solo di non doversi sorbire una filippica sulla morte, sul dovere degli spectre o tutta una serie di castronerie come dopo tremila anni di assassini gli uscivano da ogni buco del suo corpo. Si rese conto solo ora di avere in mano ancora qualcosa che Naima gli aveva dato: le generi di Eaco.

    «Iniziamo col liberarci di questo peso morto mia signora?» il cosmo avvampò per un istante polverizzando i resti di Fedor. Gli spectre non avevano bisogno di esseri inutili e del resto nessuno avrebbe sentito la sua mancanza. Era chiaro che le cose in ade stavano per cambiare, che Hades avrebbe chiesto ai suoi uomini un tributo molto alto, pena una sofferenza inimmaginabile.

    Gi equilibri stavano cambiando, le carte in tavola erano state mescolate ed ancora una volta lui era li, di fianco a Naima pronto a cogliere al balzo quella nuova sfida, si perché tale era per Nasir. Un gioco? Non esattamente, solo un nuovo committente estremamente esigente: no more, no less.


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    Demonio di uno stregone oscuro

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    La capitale - Roma

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    CITAZIONE
    Legenda:
    Narrazione
    Parlato
    § Pensato §

    Passò diverso tempo prima che lo specter della Terra Obbligata venisse ridestato dal proprio sonno ristoratore. Uno dei due soldati di sabbia posti a guardia della stanza, bussò leggermente alla porta, poiché aveva delle novità urgenti da riferire al proprio signore. Pandora e il resto dei guerrieri avernali di grado più elevato stavano per attraversare il Portale. Fate dischiuse all'istante i proprio occhi azzurri, rimettendosi quindi in movimento. Aveva riposato con tutta la sua surplice indosso, per essere nelle condizioni di reagire in fretta ad ogni tipo di imprevisto. Nonostante l'impiego di questo "scomodo" accorgimento, egli si sentiva in buone condizioni fisiche e mentali.
    Dopo aver conferito brevemente con i suoi sottoposti, l'albino avanzò verso il punto di incontro stabilito. Nella vasta sala erano già presenti (o lo sarebbero stati molto presto) tutti gli specter sopravvissuti alla "Fine del Mondo". Il loro numero non avrebbe raggiunto nemmeno la soglia delle venti unità complessive, ma si poteva già considerare una notevole fortuna che Fate e gli altri fossero ancora nel "mondo dei vivi". L'antico dio egizio rimase ad una certa distanza dal resto del gruppo. Egli trovava confortevole il fatto di poter stare tranquillamente appoggiato con la schiena su di una delle grandi colonne portanti che sorreggevano l'intera volta del nuovo Tribunale dell'Ade.
    Con il suo fine udito, avrebbe captato ugualmente i discorsi dei suoi compagni di schieramento anche da quella ragguardevole distanza. Non gli piaceva trovarsi troppo al centro dell'attenzione. Non si fidava degli esseri umani in generale. Dopotutto, il suo piano originale era di compiere in prima persona una vasta mietitura di quest'ultimi, permettendo solo ai più meritevoli di continuare a calcare da "vivi" il pianeta Terra.
    Anche durante l'Armageddon, Fate era stato molto restio a prendere il comando delle operazioni. Egli era portato per le azioni solitarie o la difesa di un qualche punto strategico, mentre il voler guidare un gruppo di guerrieri superstiti in battaglia contro le forze del Male, andava ben oltre la sua giurisdizione.
    Con il sacrificio del Giudice di Garuda, non aveva avuto davvero altra scelta. L'ex guardiano della settima prigione avernale sentiva di dover rimediare ad una situazione apparentemente impossibile, riuscendo con un ottimo gioco di squadra ad eliminare all'istante il boss avversario. Non pretendeva di ricevere alcun complimento o premio in cambio dal sommo Hades; al ragazzo dalla carnagione diafana bastava la consapevolezza di aver difeso la propria esistenza mortale e, al tempo stesso, rovinato i disegni della corruzione. Non avrebbe permesso al Male di agire come meglio credeva finché lui avesse avuto vita. L'Egitto, in particolar modo, sarebbe stato presto strappato via dall'influenza negativa di questi avvenimenti.

    § Universo Infernale? Mietitura? §

    La concentrazione dello specter della Terra Obbligata venne catturata interamente da queste due parole dal significato oscuro. Fate poteva solo fare delle ipotesi a riguardo. Forse il Re dell'Oltretomba meditava di trasferirsi in pianta stabile in questo "mondo alternativo", un luogo di suo esclusivo dominio dove nessun antagonista, nemmeno le forze della corruzione del Male, fossero nelle condizioni di portarvi eccessivi disordini. Hades voleva abbandonare del tutto la possibilità di riconquistare il pianeta Terra? Improbabile, le varie guerre sacre sostenute contro Athena e i suoi saint, parlavano chiaro a riguardo. Se anche si fosse trattato della verità, il sovrano degli inferi avrebbe avuto ugualmente bisogno di una costante affluenza di anime per alimentare i propri possedimenti.
    Dopotutto, Fate si era accorto che ogni nemico annientato dal suo esercito, rilasciava uno spirito che finiva per essere risucchiato direttamente all'interno dello scuro obelisco posto al di sopra del nuovo Tribunale dell'Ade. Si trattava di una semplice coincidenza? Il signore delle mosche e la strana tizia con l'idioma spagnolo non sembravano troppo sorpresi dalle parole pronunciate dalla bocca di Lady Pandora. Loro sapevano... anzi, erano a conoscenza di questo piano alternativo fin dal principio. L'albino era convinto di tutto ciò. Prima di decidere del proprio futuro, il dio egizio avrebbe ascoltato con attenzione le spiegazioni del caso, per poi tirare le somme. Fintanto che il pianeta Terra restava uno degli obiettivi di Hades e la sua riconquista sarebbe ripartita presto o tardi, Fate conservava l'idea di poter liberare la terra dei faraoni dalle grinfie del Male. Il uso obiettivo principale sarebbe stato quello di dare il "giusto riposo" ai suoi vecchi compagni di un tempo.

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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Rossa
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado IV]
    Status Cloth ☥ Integra
    Status Fisico ☥ Dopo il breve riposo è tornato in buone condizioni fisiche
    Status Psicologico ☥ Concentrato e in paziente attesa di ricevere spiegazioni

    Abilità Utilizzate

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    Tecniche Utilizzate

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    Edited by ShinAnslasax - 27/11/2013, 16:18
     
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