Offrendo un aiuto ogni tanto.

♠ Dragan von Talhaim ♠
♠ Energia Verde- Specter di Basilisk ♠



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Patetico. Magari stessi scherzando, purtroppo ciò che vedevo rasentava l'assurdità: che uno dei giudici non si fidasse dei suoi colleghi era anche normale, dovevano essere smaniosi di dominare l'uno sull'altro ma che si arrivasse a subitare addirittura che nascondesse qualcosa era il colmo. Si, qualche volta anche io diffidavo di Aizen, e sicuramente aveva molte facce, ma non mi ero mai permesso di dubitare che Hades avesse fatto la scelta giusta. Guardando Violate cercavo di immaginare che cosa sarebbe stato l'Ade comandato da lei; forse non male ma mi sembrava troppo impulsiva, troppo incline a fidarsi della parola degli altri o a diffidare di questa, senza motivo apparente. Tutto il suo atteggiamento da quando l'avevo incontrata verteva a mostrare ciò; era forse una persona insicura. Stupendo, era ciò che faceva per me.

La smorfia sul mio volto denotava il fastidio e l'impazienza che avrebbe dovuto riuscire a farle credere che mi avesse insultato. Non ho nessun interesse né a mentirti e neppure a mostrarmi simpatico con te; mi chiedo solo perché non ti fidi di una scelta che arriva da un Dio, e non da uno qualunque. Personalmente non me ne frega niente di chi comanda, io rispondo solo a me stesso. Ecco, ero il classico specter pieno di sé ma quest'immagine era ciò che mi permetteva di non avere rogne, e sopratutto di non dover rendere conto di ciò che facevo durante le mie giornate. In fin dei conti i cliché mi avevano finora portato solo calma e tranquillità. Che tu sia un mio superiore o meno non cambia le cose, puoi darmi ordini ma non puoi aspettarti che io li esegua così, senza fiatare. Non sono mica un animale domestico anzi, sono piuttosto selvaggio, sotto questo punto di vista; tuttavia al momento non ho nulla di importante da fare, forse potrò trovare del tempo per fare da messaggero. Forse. Non mi smentivo mai. Mai. E perché, poi? Non le dovevo nulla, specialmente perché a convincere le persone era proprio una frana: ecco perché a comandare non era lei.



Note- Non sto a spiegarti che ovviamente i commenti del mio pg son rivolti al tuo pg e non a te.

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Era ovvio che avevo tirato la corda e sicuramente messo sotto pressione la donna ma ci avevo provato un certo gusto a contraddirla. Il mio scopo era stato comunque differente; volevo conoscerla per poterne studiare la psicologia , e magari colpirla nei propri punti deboli se fosse stato necessario in futuro. Forse qualcuno si chiederebbe perché dovevo per forza comportarmi così, perché non dirle di no e basta - dato che non avevo comunque intenzione di tradire la fiducia di Aizen. Mi annoiavo, ovviamente, e per sopperire a questa cosa avevo trovato un modo alternativo di guardare al futuro.

Naturalmente non ero un folle e non volevo certo mettermi contro uno dei capi dell'Oltretomba ma niente mi vietava di comportarmi con lei come un predatore che ha fiutato la sua preda. Forse avrei ottenuto più risultato se l'avessi sedotta ma non ero il tipo a cui piaceva vincere facile: sarebbe stata forse troppo vulnerabile, e mi sarei sentito quasi disgustato. Nonostante la mia pessima morale non amavo approfittare delle donne a quel modo solamente per conoscerle meglio, e poi non mi avrebbe portato nessuna soddisfazione. Al contrario, me la sarei ritrovata incollata come una cozza e nella mia schiavitù infernale volevo restare uno spirito libero. » Non ho nessun timore delle vostre minacce, Giudice. Se volete osservarmi fate pure ma se fossi in voi cercherei altri modi per avere un uomo, senza questi squallidi metodi che vi disonorano.

Ero proprio un bastardo, lo dovevo riconoscere dentro di me ma anche lei aveva tirato forse troppo la corda con quel gesto. Sputai violentemente a terra - non addosso a lei ovviamente, ero bastardo ma non una bestia - e dopo aver detto così mi congedai, dando un'occhiata di apprezzamento alle ancelle. Sapevo che si sarebbe irritata, che potesse interessarle o meno la mia persona, e lo feci quindi apposta. Per colpirla di più. Non mi girai più mentre uscivo da li ma ad un certo punto mi resi conto che qualcuno mi seguiva; vidi l'ancella schiaffeggiata poco prima che mi aveva seguito e che ora mi chiedeva se poteva servire me invece della sua collerica padrona.

Sorridevo mentre le permettevo di prendermi sotto braccio. Sapevo che Violate ignorava il suo gesto - dopo quello schiaffo non le aveva neppure permesso di farsi vedere- e forse per questo che non rifiutai; avevo trovato un bel modo di passare la serata, e forse anche di scoprire qualcosa in più su quel Giudice prima che venisse a reclamarla. E sarebbe venuta, ne ero sicuro.