Il sole cala lentamente all'orizzonte, tingendo di rosso e arancio il cielo mentre ti avvicini al luogo designato dalla tua missione. Davanti a te si ergono le rovine di quello che un tempo era chiaramente un ospedale. Le pareti scrostate e le finestre infrante raccontano storie di abbandono e dimenticanza, un edificio consumato dal tempo e dalla natura che lentamente ne reclama ogni angolo.

Appena metti piede tra le rovine, l'atmosfera cambia. G.H.O.S.T., il tuo fedele compagno tecnologico, ti avverte con urgenza che il segnale captato è incredibilmente forte qui. Mentre esplori cautamente il perimetro, senti un'energia insolita che ti circonda, un'emanazione cosmica che fa vibrare l'aria attorno a te. Nonostante la tua vasta esperienza nel combattere i giganti e le varie fazioni cosmiche note, questa forza non assomiglia a nulla che tu abbia mai incontrato. È selvaggia, instabile, quasi un caos puro che fluttua nell'aria, ma è anche stranamente attraente, quasi ti invita a scoprirne di più.

Mentre procedi, noti che anche G.H.O.S.T. inizia a comportarsi in modo anomalo. Il dispositivo comincia a glitchare, le sue luci lampeggiano irregolarmente, e la sua voce, solitamente chiara e decisa, ora sembra frantumarsi in un coro di distorsioni. È come se l'energia del luogo interferisse con la sua operatività.

Ancora più inquietante è ciò che accade alla struttura stessa dell'ospedale. In alcuni punti, mentre ti muovi, pareti e corridoi sembrano tremare e sfocarsi, come se stessero scomparendo dalla realtà stessa. In un momento ci sono, nel seguente sembrano evaporare, lasciandoti a guardare attraverso di essi verso il paesaggio esterno. Questo fenomeno si ripete, creando un effetto sconcertante e disorientante.

Questo non è un luogo comune. Ogni fibra del tuo essere ti dice che ciò che stai vivendo è molto reale, nonostante la natura quasi onirica degli eventi. Neanche i tuoi poteri mentali ti confermano che questa potrebbe essere un'illusione.

G.H.O.S.T all'improvviso ti recapita un messaggio.

Mittente: Pr0Ph3t
Oggetto: Altrove
Testo: Stanza 626

Delle porte sono in effetti rimaste in piedi e alcune recano un numero. Se deciderai di proseguire questo viaggio, il glitch man mano che ti avvicinerai alla stanza 626 diventa sempre più forte, tanto che G.H.O.S.T pare disattivarsi. La porta della stanza 626 è solo una porta che è rimasta in piedi, il muro su cui poggiava è crollato; dietro puoi vedere una normale stanza di ospedale completamente distrutta. Eppure l'energia cosmica che senti è concentrata su di essa: ancora, non si tratta di illusione.

Mentre cerchi di decifrare gli strani comportamenti della tua catena, l'aria intorno a te diventa tangibile, quasi solida. Ogni respiro si fa fatica, come se stessi cercando di aspirare una nebbia densa e umida. Guardi verso il cielo, notando che i suoi colori vivaci sono svaniti, lasciando posto a una tavolozza di grigi che si estende all'infinito. E poi, senza preavviso, il buio assoluto ti avvolge.

Ti ritrovi immersa in una realtà sfocata, un sogno lucido che ha più l'aspetto di un incubo. Flash di ricordi iniziano a danzare nella tua mente: momenti in cui ti sei sentita persa, abbandonata, sola contro il mondo. L'ansia cresce dentro di te, un'ombra oscura che divora ogni filo di tranquillità. L'aria sembra farsi ancora più rada, la mancanza di ossigeno accoppia la tua angoscia, rendendo ogni piccolo sforzo un'agonia.

Poi, all'improvviso, la realtà si fa strada attraverso il velo del sogno. Ti svegli con un sussulto, accolta dal suono confuso e vivace di voci che si mescolano. Una pezza umida e fresca ti rinfresca la fronte. Ti ritrovi distesa su una brandina, all'interno di un ambiente circolare dalle pareti bianche: sei dentro al faro. Rumori di passi frenetici riecheggiano su per le scale e intorno a te le persone chiacchierano animatamente.

Un giovane uomo si trova al tuo fianco, il viso segnato da un misto di preoccupazione e sollievo. "Ehi, ciao. Come ti senti?" ti chiede con un sorriso timido. "Io sono Christoforo, ma puoi chiamarmi Chris. Ci hai fatto prendere un bello spavento!" La sua voce è calma, e il suo tono amichevole sembra voler scacciare i residui del tuo incubo, offrendoti un ancoraggio sicuro in questo improvviso ritorno alla realtà.

Nelle profondità di una notte silenziosa e impenetrabile, il tuo comunicatore emette un suono basso, quasi impercettibile, segnale che la Rete dei Sussurri ha un nuovo messaggio per te. Le parole che appaiono sullo schermo sono tanto chiare quanto enigmatiche: un segnale di possibile origine titanica è stato captato vicino alla città di Varna, in Bulgaria. La provenienza è avvolta nel mistero, e i tuoi scout sul terreno non sono riusciti a scoprire nulla di rilevante, a parte movimenti sporadici di corruzione, che non destano particolare allarme.

Con la precisione e la freddezza che ti caratterizzano, accetti l'incarico di sondare gli abissi di questo enigma, consapevole che potrebbero emergere risorse rivoluzionarie. Ma le informazioni sono criptiche, il segnale indecifrabile, un rompicapo che nemmeno i più abili analisti della Rete sono riusciti a risolvere.

Senza grandi aspettative, ti rivolgi a G.H.O.S.T, l'intelligenza artificiale che ti ha accompagnato in numerose missioni, chiedendole di tentare l'impossibile. I giorni trascorrono senza novità, mentre tu continui le tue indagini sul campo, finché, inaspettatamente, G.H.O.S.T ritorna da te con una serie di dati criptici:

Mittente: Pr0ph3t
Oggetto: 43.138056,27.625336
Testo: Lidija Stoeva

Il nome visualizzato sullo schermo ti colpisce come un fulmine. Lidija Stoeva, tua sorella, scomparsa da anni senza lasciare traccia. Come può il suo nome essere legato a un segnale di origini così misteriose e potenzialmente titaniche? E perché proprio ora, proprio qui? Un brivido ti percorre la schiena mentre ti chiedi se dietro ci sia una coincidenza o un disegno più oscuro.

Di fronte a te si staglia ora una scelta cruciale: tenere per te queste informazioni, cercando di proteggere ciò che resta della tua famiglia, o condividerle con la Rete, rischiando di esporre tua sorella a pericoli imprevisti. Con il peso di queste domande, ti accingi a esplorare più a fondo i segreti celati nelle coordinate ricevute, sapendo che ogni passo potrebbe portarti più vicino alla verità o immergerti in un abisso di nuovi misteri.

Sei stata incaricata di una missione che sembra semplice sulla carta, ma l'aria carica di sale e il grido incessante dei gabbiani suggeriscono che le difficoltà potrebbero essere maggiori del previsto.

Proprio vicino a Cape Lefkadas, dove le onde si infrangono con violenza sugli scogli, una comunità di cinquanta anime si è insediata nei pressi di un vecchio faro. Quest'area desolata e ventosa, a lungo ignorata per la sua apparente mancanza di risorse, è ora al centro di inquietanti rapporti: branchi di corrotti, creature dallo sguardo vuoto e movenze innaturali, si stanno avvicinando dal mare, spinti da una fame oscura e devastante.

Con soli tre giorni a disposizione prima dell'arrivo dei rinforzi, il tuo compito è convincere i civili a spostarsi in un luogo più sicuro. Tuttavia, il tuo arrivo sull'isola non passa inosservato. Mentre ti avvicini al faro, una fitta nebbia si abbassa improvvisamente, inghiottendo la luce del giorno. Nell'opacità di quel velo grigio, un'orda di corrotti emerge dal nulla, circondandoti con una velocità spaventosa.

Sebbene tu riesca a respingerli con destrezza, sostenuta dall'addestramento ricevuto e dall'armamento pesante, un senso di disagio ti pervade non appena la battaglia si conclude. La tua catena, uno strumento affidabile per rilevare presenze non terrene, inizia a girare freneticamente su se stessa, segnalando presenze invisibili in punti casuali attorno a te. Non ci sono emanazioni cosmiche, nessun segno visibile di minaccia, eppure l'aria si carica di un'oppressiva sensazione di pericolo imminente.

Il faro si erge solitario davanti a te, un guardiano silenzioso di segreti antichi e terrore nascosto. Mentre ti avventuri verso la comunità per adempiere alla tua missione, ti rendi conto che l'isola di Leukade potrebbe nascondere enigmi molto più oscuri di quanto tu abbia mai immaginato.