Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

Posts written by Kierkegaard

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    Benvenuto!
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    Something you cannot unsee
    Chapter II


    Le mie gambe cominciano a vacillare ma continuo imperterrito a seguire la quindicesima fino al lago Elsinore, rinfrescandomi in quello che ormai è rimasto della grossa pozza d'acqua e proteggendomi dai raggi del sole tra le vallate rocciose del luogo. Penso di aver avuto delle illusioni, la visione di ombre ferme all'orizzonte continua a seguirmi ma, non appena mi avvicino a loro, svaniscono nel nulla. La solitudine non è per molti ma specialmente per chi non l'ha affrontata durante gli avvenimenti degli anni passati, ma si è invece soffermato su un qualcosa di più lontano, di irraggiungibile. La stanchezza mi fa friggere il cervello, la troppa esposizione al sole mi crea una forte nausea e devo riuscire a non vomitare per non gettare via i liquidi che assorbo con regolarità ogni dieci minuti. Mi rimetto in marcia sapendo di dover ignorare i suoni che a volte sento provenire da lontano, convincendomi del fatto che essi siano solamente frutto della mia mente, ma se così non fosse? Se qualcuno stesse cercando davvero di comunicare con me? Forse sono un prescelto, sono davvero il messia che farà da anello di congiunzione con una nuova razza. Tossisco e i suoni vengono camuffati fino a sparire; ho la gola secca e l'aria è completamente ferma, neanche una folata di vento adesso mi muove i capelli, prendo dunque una bottiglietta d'acqua dal mio zaino e ne bevo gli ultimi sorsi. Mi muovo al centro dell'asfalto sperando di trovare qualcuno che si muova nella direzione opposta alla mia, ma ciò che mi si para davanti è solamente l'inizio di un ingorgo formato da veicoli distrutti, rimasugli di ciò che contenevano ed enormi pezzi della pavimentazione stradale adesso del tutto ribaltata. Mi muovo tra di loro cercando di mimetizzarmi: sono forse un veicolo anche io? E cosa trasporto? Non ho alcuna risposta, eppure sono io a decidere quale sentimento trasportare nell'immenso deserto che sono diventati gli Stati Uniti. Potrei farmi portatore di gioia, di amore, di rabbia, di morte. L'ultimo baluardo dell'umanità, unendomi a quegli sventurati che cercavano di connettersi via radio ma che da circa tre giorni non mi stanno più comunicando nulla. Mi fermo a dargli qualche colpetto, poggiandola sul tettuccio di una macchina in modo da recepire meglio le radioonde. Nessuna risposta. Faccio spallucce, la rimetto nello zaino e sbuffo, continuando per la mia strada. Il tempo aveva consumato del tutto le immagini dei tir, cancellando le scritte e insieme ad essere i ricordi di una civiltà passata, delle sue aziende multimilionarie, dei loro luoghi di culto capitalisti.
    "Senza di loro non sarei mai esistito neanche io." - penso tra me e me, mentre immagini e pensieri egoisti cominciano a passarmi per la mente. Se loro fossero usciti dalla loro gabbia di ferro allora, con molta probabilità, avrebbero cercato di ripristinare il mondo riportandolo come era nella scorsa decade. Meglio così, che si stessero lì sotto come topi mentre io vado in giro, indisturbato, ad esplorare le meraviglie rimaste del mondo. Ben poche meraviglie a San Diego, ma sicuramente meglio delle torride distese arancioni dell'estremo est californiano. Il mondo che si è aperto davanti a me mi ricorda uno di quei film apocalittici in cui la tensione e l'orrore sta proprio nella solitudine del protagonista, costretto ad affrontare un mondo dove non vi sono né cadaveri né mostri ripugnanti, ma in cui i segni della distruzione vengono mostrati nel disfacimento delle costruzioni erette dall'uomo nel corso dei secoli. I luoghi una volta popolati dalle forze dell'ordine che ne controllavano i confini sono deserti e nessuno disturba il mio passeggiare attorno ad una delle entrate della città. Varco la soglia e mi ritrovo davanti uno scenario ancora peggiore di quello che ho visto pochi attimi prima: le strade erano totalmente distrutte, i terremoti che avevamo percepito hanno ribaltato totalmente l'asfalto e creato veri e propri burroni che adesso dividono in diverse parti la città, mentre i palazzi, crollati e adesso cumuli di macerie, avevano riscritto la topografia del luogo, cambiandola totalmente dall'ultima volta che mi sono trovato qui. La natura, una volta molto presente e motivo per cui San Diego era un vero e proprio angolo verde sull'oceano, adesso è sparita del tutto senza lasciare traccia di sé. Mi muovo coprendomi il volto, visto che lo strato di polvere nell'aria potrebbe crearmi disturbo durante il mio viaggio; cerco di non ascoltare i rumori metallici di costruzioni che ancora non sono del tutto crollate e delle fondamenta una volta sotterranee, ma che adesso erano visibili nei crateri prodotti dalle violente vibrazioni sismiche. Mi salta in mente la scenografia di un vecchio film raffigurante la scena biblica diluvio universale, e della sua scena in cui le costruzioni citate nella bibbia e i loro abitanti crollano sotto la violenza inarrestabile dell'acqua proveniente dal cielo. Poi, una volta passato tutto, un tombale silenzio. Mi sento proprio dopo quella scena, solo che la distruzione non è avvenuta in pochi minuti ma è andata avanti per una decina d'anni. Si dice che dopo una guerra sopravviverebbero solo i topi e allora mi sento un ratto, perché no, appena uscito dalla mia tana. E come un ratto mi muovo, sposto alcune delle macerie che intralciano lo stradone che mi porta verso il centro della città, usurandomi le mani e riempiendo di polvere i miei vestiti, ma riesco a passare tra i cadaveri arrugginiti delle automobili. Sono stanco, comincio a sentire i giorni di fatica, cerco una risposta dalla mia radio.

    BZZZZZZZZZZ... FSSSSHHHHH... BZZZZZZZZZZZ.

    Quei suoni per molti significherebbero la fine, l'oblio; non per me, fin quando mi risponde con quei suoni distorti mi sento a casa, tra le frequenze dagli spazi infiniti e bui dell'universo che una volta captavo, la ascoltavo come una dolce musica e provavo ad interpretare, cercando di avere delle risposte alle domande che l'uomo si pone dalla nascita dei primi pensatori greci. Loro si chiederebbero sicuramente se non è colpa dell'uomo se è accaduto tutto ciò e se, in realtà, sia stata la natura a ribellarsi all'uomo o qualcosa... di più. Ho il presentimento di non essere da solo, non posso essere l'unico realmente vivo in questo luogo e sono sicuro di non aver perso qualche rotella durante il mio viaggio, ma sono sicuro al cento percento della veridicità del messaggio ricevuto qualche giorno fa. Eppure il dubbio comincia ad infestare la mia mente e il mio corpo. Mi lascio andare sull'asfalto, poggio la radio accanto a me e mi metto a guardare il cielo sulla Golden Hill. Un luogo così colorato oramai aveva perso tutto il suo fascino, la sua stravaganza, divenendo uguale, in tutto e per tutto, agli altri quartieri residenziali attorno ad esso. Rimugino un po' sulla comunicazione. Avevano detto di voler riunire l'America, ma magari sono dei terroristi, penso per un po', oppure hanno delle intenzioni totalmente diverse dalla mia. Che sia un errore cercare di ricomporre la società, ritornando sui passi e sugli errori della precedente? O magari no, vogliono semplicemente sopravvivere e cambiare i principi su cui fondare una società futura. Mi concentro sul battito del mio cuore per qualche secondo, noto che si calma e diventa più regolare, prima di essere nuovamente alterato dallo spavento dovuto ad un forte rumore proveniente dalla radio. Lo sfrigolio rimbomba nella strada vuota e quasi mi percuote la testa, trasformandosi poi in un suono uguale a quello di giorni fa. Un messaggio via radio, ma la voce sembra puntuta e metallica, il modo in cui la voce scandisce le parole sembra priva di qualsiasi entusiasmo o emozione che, invece, mi aveva trasmesso durante la precedente comunicazione. I rumori di sottofondo sono troppo alti, forse dovuto all'interferenza di qualcosa con la frequenza, ma anch'essi, dopo un paio di secondi, sembrano voler comunicare qualcosa, adattandosi alla voce e dando un ritmo alla comunicazione.

    FFFFFSSSS SSSSHHHHHH ZZZZPPPPPSHHH gather ZZZZSSSSSHHHH Petco Park. We havSHHH food, we have ZZZSSSSHHHelter. We can survive, togethhhhSSS BBBBZZZZZZZ ZZZZZZZZZ--

    Spalanco per un secondo gli occhi, mi alzo e comincio a muovere la manopola rotonda a sinistra della radio, cercando di avvicinarmi il più possibile alla frequenza giusta. Ma il rumore bianco continua a venire emesso. Sento una strana sensazione, le dita con cui ho girato la manopola adesso bruciano leggermente al contatto con la radio e le onde elettromagnetiche si insinuano nella mia mente, quasi tagliandomi di netto in due parti. Una soffre, una è felice, una vuole urlare, l'altra ride, una sta sentendo le urla atroci dei dannati, l'altra le dolci melodie di un'arpa. Le due parti sembrano distanti, le mie dita perdono sensibilità e uno strano calore mi avvolge. Comincio a muovermi tra le vie cercando di ignorare il suono, stringendo il più possibile la radio a me: mi muovo oltre la struttura distrutta a metà di una chiesa, con la sua enorme croce in legno che pende da un filo attaccato come per miracolo alla parte ancora integra del tetto. Mi muovo ancora più velocemente, inciampo e cado a terra, ma stringo l'oggetto metallico in modo da non danneggiarlo, lo stringo così forte da quasi fondermi con esso. Mi alzo in piedi mentre i miei pantaloni grigi, adesso strappati sulle ginocchia, non mostrano leggere escoriazioni sulla mia pelle. Continuo a muovermi sulla terra desolata fino a quando non arrivo di fronte a quella che pare essere la mia destinazione: Petco Park, l'enorme struttura che un tempo era uno stadio rinchiuso tra lussuosi complessi residenziali, ma che adesso, in disuso e colpito anch'esso dalla distruzione che ha colpito il mondo, non era altro che un enorme colosso metallico malmesso, uno scheletro di travi di ferro che si reggeva a malapena tra quel cumulo di detriti e macerie dei palazzi che una volta gli facevano da contorno. Un luogo che una volta ospitava intere famiglie e personaggi dello spettacolo, adesso non è che uno scenario spettrale, una casa degli orrori che mi invita ad entrare al suo interno.

    FFFFFSSSS SSSSHHHHHH ZZZZPPPPPSHHH gath ZSSSZZSSSSSHHHH Petco ZZZSSZZSSSHHH havSHHH food, SSZZZSSSSHHHelter. BSSZZZZSSHHHHH survive, togethhhhSSS BBBBZZZZZZZ ZZZZZZZZZ--

    Un messaggio registrato, lanciato a chiunque ad intervalli di qualche minuto, in modo da essere sicuri che venga recepito e che la gente possa muoversi realmente verso il luogo in cui sembra essere nascosta l'ultima traccia dell'umanità. Poi torna il violento rumore, un rumore che racchiude al suo interno tutti i toni possibili nello spettro sonoro e che adesso mi stava cominciando a parlare; la sua voce è minacciosa ma rilassata, il suono sembra essere riprodotto dall'interno di una grotta data la distorsione. Mi getto a terra, stremato, mentre la mia testa comincia a girare. Riesco a captare un segnale lontano in mezzo alla massa confusionaria di suoni provenienti dalla radio. Ho già sentito qualcosa del genere.

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    Sento di nuovo il tocco del freddo metallo e delle fibre di carbonio tra il pollice e l'indice, mentre la mia mano si muove ruotando in senso antiorario. I padiglioni quadrati ricoperti da cuscinetti delle cuffie Avanton rendono piacevole il prolungato ascolto di una leggera armonia vibrante, che da qualche minuto ormai procede senza cambiare tonalità o estensione. Premo la solita sequenza di pulsanti sulla tastiera in modo da cominciare la scannerizzazione della frequenza.
    0%. 15%. 50%. 100%. Scarico tutto sul disco rotondo e lo porto alla macchina di riproduzione per analizzarlo con i sound engineers del progetto. DATA CORRUPTED.
    Non è un problema, signor Wake. Sarà sicuramente un problema di polarità, facciamo un veloce test alle sonde e ricominciamo la procedura. - mi dice con un sorriso preoccupato la dottoressa McCreed. Le credo, ricambio il sorriso e mi muovo verso la mia postazione. I passi si fanno più lenti, sempre più lenti, le mie gambe cambiano nella forma e nell'aspetto, la muscolatura si fa più spessa e indefinita, distrugge i miei abiti eppure nessuno si preoccupa di tutto ciò, ma continua a lavorare. Il pavimento quadrettato e bianco del centro di ricerca adesso si scioglieva fino a diventare una melma nera, un liquido viscoso in cui le mie gambe, seppur inumane, trovano difficoltà a muoversi al suo interno. Con difficoltà torno alla mia postazione e la melma nera sembra aumentare di volume, sento che mi tocca e mi afferra, ma sono l'unico a preoccuparsi di tutto ciò visto che con la coda dell'occhio destro noto i miei colleghi, impegnati ognuno nelle loro mansioni, implodere e rilasciare la stessa fanghiglia color pece che sta lentamente riempiendo la stanza. Aumento la polarità muovendo la manopola in senso orario ma non percepisco nulla. Il mio cuore batte più forte, il liquido è arrivato ai miei fianchi e sembra non volersi fermare. Guardo il mio riflesso nello schermo del macchinario non appena le immagini si soffermano in un punto ben preciso, trovato dalle mie mani come se io conoscessi con precisione il luogo nello spazio di quell'oggetto.

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    S̵͖̦̲͓͉̯͎̖̺͚̙̯̠̹͊̇͛̍̄͛O̶̞̣̗̹͉͇̎͜Ņ̶͔̫͉̻̬̱̮̳̩̼̽̉͒̚͘Ŏ̵̼͇̩̱̖͕͍͈͖͕̲̯̟͇̰̀̌͒͠ ̷̢̣̟̮̰̋̾̏̈́̄͘͝͝I̴͙͎͙̫͕̲̫͕͙̰̍͌̈́̈̀O̴͓̲̲̱͈̙̗̲̦͖͖̲̰̩̎̂̈̈̀ ̶̣̹͝Q̸̠̪͒̊̊Ú̸̧̨͚̰͔̞̩̫͉̤̩̠͌̄͗̽͐̓̓̚͝͝͝E̵̠̼͙̞̠̬̫̭̱͖̦̽̈́͌̂͋̐͛͌̒͘Ĺ̶̢̡̨̜̤̪̯̱̝̤̬̤̳̔͂͐̆L̸͎̮͈̬̘̺͇̪̀O̵̩̭͎̘̱͉̱͖̭̺̫͑̐̍̓͆̇̑͗̿̉̅̽͜?̸̛̟̝̣̈́̓̀͋̌̊̓̎̍̀̽̕͝





    Il liquido mi avvolge completamente e mi ritrovo nel freddo vuoto dello spazio. Provo a muovere gli arti, ma l'unica cosa che vedo è il movimento rotatorio di un anello di astri luminosi intorno a me. Riesco a percepirne l'intensità luminosa e ognuno di questi punti luminosi è legato al precedente e al successivo da vibrazioni colorate e suoni mai sentiti prima ma, allo stesso tempo, estremamente familiari. L'estremo senso di solitudine che provavo fino a poco prima è del tutto sparito, adesso ognuna di queste stelle sembra guardarmi e comunicarmi con il rumore prodotto dal loro leggero spostamento. Non mi sono mai sentito così bene. Tutte mi guardano e mi ammirano, sono al centro e sono cento volte più grande e luminoso di tutte loro. Vivono del mio calore. Vivono della mia luce.
    Potrei stare qui per sempre, non tornare allo scenario desolato che ho vissuto fino a qualche... quanto tempo è passato? Non importa, sto bene qui. Vedo delle luci spegnersi, lontano, riesco a percepire lo svanire della loro melodia. Il ciclo si è concluso. Mi dispiace, se potessi piangere lo farei. Il riflesso di una luce mi colpisce. Lontano, troppo lontano. Il mio corpo di astri non riuscirebbe mai a sentire i suoi suoni, figurati a toccarlo. Mi concentro e lo vedo: mi sta fissando da un vetro. Per una volta non sono io ad osservare, ma mi trovo dall'altro lato del vetro. Il mio occhio scruta tra i pianeti e le galassie fino ad ammirare la Terra in tutto il suo splendore, ancora verde, ancora pieno di vita e di speranza. Mi introduco all'interno dell'atmosfera, ma il mio corpo brucia. Vado veloce, troppo veloce, devo fermarmi ma non riesco, non posso, non sento più il mio corpo. Dall'altro lato del vetro un occhio continua a seguirmi, lo guardo, cerco di carpire i dettagli della figura mentre mi schianto al suolo. Vedo un uomo che ama la scienza, un uomo disposto a sacrificare tutto pur di ottenere la conoscenza che è stata proibita all'umanità da miliardi di anni. Mi guarda e spalanca gli occhi, mentre il mio corpo metallico perde pezzi e, in preda alle fiamme, impatta contro la roccia calda del deserto.


    S̵͖̦̲͓͉̯͎̖̺͚̙̯̠̹͊̇͛̍̄͛O̶̞̣̗̹͉͇̎͜Ņ̶͔̫͉̻̬̱̮̳̩̼̽̉͒̚͘Ŏ̵̼͇̩̱̖͕͍͈͖͕̲̯̟͇̰̀̌͒͠ ̷̢̣̟̮̰̋̾̏̈́̄͘͝͝I̴͙͎͙̫͕̲̫͕͙̰̍͌̈́̈̀O̴͓̲̲̱͈̙̗̲̦͖͖̲̰̩̎̂̈̈̀ ̶̣̹͝Q̸̠̪͒̊̊Ú̸̧̨͚̰͔̞̩̫͉̤̩̠͌̄͗̽͐̓̓̚͝͝͝E̵̠̼͙̞̠̬̫̭̱͖̦̽̈́͌̂͋̐͛͌̒͘Ĺ̶̢̡̨̜̤̪̯̱̝̤̬̤̳̔͂͐̆L̸͎̮͈̬̘̺͇̪̀O̵̩̭͎̘̱͉̱͖̭̺̫͑̐̍̓͆̇̑͗̿̉̅̽͜?̸̛̟̝̣̈́̓̀͋̌̊̓̎̍̀̽̕͝





    Narrato | Parlato | "Pensato" | Parlato Altri

    THOMAS WAKE | BLACK TELESCOPE [III] | ENERGIA BIANCA

    STATUS FISICO: Ottimo.
    STATUS PSICOLOGICO: Ottimo.
    STATUS CLOTH: Non indossata.
    RIASSUNTO AZIONI: Scusami per il ritardo, tra lavoro, salute e quant'altro ho perso molto tempo. Mi muovo verso l'entrata di Petco Park e, riascoltando il white noise proveniente dalla radio, ricordo le mie normali giornate di lavoro ma stavolta in preda ai deliri entro in un trip cosmico (riprendendo la caduta della sonda che è presente nel mio background da un altro punto di vista). Spero vada bene! :zizi:



    ABILITÀ:


    TRASFORMAZIONE:
    ボイド è ciò che mi ha detto quando ho visto la sua trasformazione per la prima volta, mentre era rinchiuso nella sua gabbia di vetro esagonale. Mi ha detto che in giapponese vuol dire Vuoto ed è proprio da quel luogo che sentiva arrivare le voci quando la sua forma umana mutava in una delle SCO. Rispondendo a quelle voci e grazie alla mia supervisione è riuscito a controllare le varie forme che vanno da un minimo di una durante il primo risveglio (Energia Gialla) fino ad un massimo di sette non appena il suo livello cosmico sarà arrivato al picco massimo (Energia Suprema). La cosa peculiare di quest'abilità è che può modificarne le dimensioni massime (ad esempio, può prendere la forma di una bestia normalmente grande quanto l'intera struttura ma riuscendo a ridimensionarla fino a farla entrare nel laboratorio, ma sempre restando nei limiti del suo livello energetico. Inoltre, cambiare le dimensioni una volta trasformati non gli è possibile, avrà bisogno di tornare umano e trasformarsi una seconda volta per effettuare il cambiamento. E' quasi come se le creature del Caos influenzassero non solo la forma fisica e mentale ma andassero anche a intaccare le possibili manifestazioni del cosmo. Ogni singola trasformazione infatti gli permette di avere accesso ad una singola abilità, mantenendo in pieno il suo potere distruttivo, senza averne però la versatilità che un altro utilizzatore di cosmo potrebbe avere. Alcune di queste forme gli hanno persino concesso l'utilizzo di arti aggiuntivi senza averne però il pieno controllo, piuttosto manifestandosi come dei costrutti o delle protuberanze dello stesso grado di durezza e resistenza in base al suo livello di conoscenza del cosmo.

    It That Destroys

      La prima forma è la più semplice ed è quella apparsa un paio di giorni dopo il contatto con le scorie. Si presenta come una figura umanoide ricoperta interamente da uno strato di energia che, fondendosi con l'armatura, diventa solido e liscio diventando del colore del marmo. Le spaccature formate sull'intero corpo mostrano l'energia caotica che pulsa all'interno e che aspetta solo di uscire sottoforma di pura e cieca violenza. Vedi, quando ho assunto questa forma ho cominciato a distruggere con le mie mani qualsiasi cosa mi si trovasse davanti, appagato dal potere che mi ritrovavo tra le mani. Con questa trasformazione il mio potere fisico è maggiore rispetto a quello di un utilizzatore di cosmo del mio stesso livello e così anche il potere distruttivo dell'impatto delle mie offensive corpo a corpo. [Abilità: Forza Straordinaria]

    It That Betrays
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      La seconda trasformazione è quella che preferisco e che più si adatta per le gite fuori porta, come le chiamo io. Comincia con una crescita fisica di qualche metro mentre la mia lingua diventa blu e serpentina. Dalla mia testa si formano diverse paia di lunghe corna da alce che si intrecciano tra di loro fino a formare una complessa ramificazione. Poi, come i fiori in primavera, sbocciano delle forme energetiche su di essi dalla forma di occhi umani che, al contatto con lo sguardo del bersaglio, che mi permettono di creare illusioni e sensazioni realistiche all'interno della sua mente. Più tempo passa in questo stato e più la psiche nemica viene danneggiata e solamente una forte volontà può spezzare ed interrompere l'illusione, pur non essendo in grado di ridurre i danni subiti dall'offensiva. [Abilità: Illusioni Mentali]

    It That Annihilates
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      Vi siete mai chiesti cosa succederebbe ad un corpo se venisse travolto dalle energie cosmiche presenti lì dove regna il Caos? Ve lo dico io: cesserebbe di esistere dopo qualche istante e diventerebbe rapidamente soltanto un lontano ricordo perduto nel tempo. Queste energie, infatti, sono in grado di disintegrare qualsiasi cosa con cui entrano in contatto, non solo la materia ma anche qualsiasi tipo di forza cosmica. In un rapido effetto a catena tutto verrà annichilito. In questa forma nessuno riuscirebbe a guardarmi per più di qualche secondo senza restare profondamente disgustato dai tentacoli viscidi in grado di rilasciare quella nube cosmica che tutto può annientare. Ora che sono in grado di controllare un potere di questo livello, capisco che ciò che ho sempre amato e cercato mi ha reso un pericolo concreto per la società. [Abilità: Anticosmo]


    DIMENSIONI:
    Abilità di alterazione dello spaziotempo che gli permette di aprire squarci con il solo movimento delle mani. Applicando i concetti del multiverso che conosciamo alla struttura della realtà è possibile modificarla in modo da far apparire veri e propri passaggi verso luoghi situati in altri punti della Realtà Materiale o verso altre Dimensioni. In combattimento è stato dimostrato come quest'abilità gli permetta di avere un elevato potere offensivo, utilizzando la forza attrattiva per risucchiare parti del bersaglio all'interno degli squarci e danneggiarlo con la pressione esercitata al loro interno, ma anche dall'elevato potere difensivo, in quanto è possibile contenere all'interno di uno di questi squarci un grosso numero di oggetti o un elevato quantitativo di energia cosmica, com'è stato mostrato durante il test con il fucile d'assalto M4A1 o durante il test contro il simulatore cosmico. Tuttavia, se verrà superato il livello di contenimento massimo del portale, esso collasserà su se stesso senza arrestare il movimento o il potere offensivo delle offensive nemiche.


    Edited by Kierkegaard - 17/3/2024, 20:39
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    CITAZIONE (caligola~ @ 12/3/2024, 13:58) 
    L'unico che mi piace della nuova ondata :ehsi:

    Come dice Noyz:
    Quanto me fa rate sta wave nova
    Pochi se salvano, il rap è n'altra roba

    l'ultimo disco non mi è piaciuto per niente, ma penso anche io che solo lui, Ketama e Kid Yugi si salvino della nuova ondata. :zizi:
    (Che poi oddio, Ketama della nuova ondata insomma)
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    CITAZIONE (caligola~ @ 12/3/2024, 13:55) 
    www.youtube.com/watch?v=D2xDE3zX_B8

    Ti prego, signore del bosco
    Controlla i pacchetti che abbiamo nascosto
    Caccia gli infami, abbonda il raccolto
    Aiuta chi scappa, imbroglia il pulotto

    Che ricordi mamma mia, un'estate intera a ripetere "UEI BRO, TU VIENI DA MILANO IO NO"
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    CITAZIONE (caligola~ @ 12/3/2024, 13:52) 
    Ci volo

    Fortissima, gli scratch finali poi
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    Something you cannot unsee
    Chapter I


    That's..... BZZZ... the humanity.... has fallen.... BZZZ... god has left us... BZZZZZZZZ

    La radio aveva smesso di funzionare negli ultimi giorni e anche la mia ultima compagna di cammino era stata consumata dall'atmosfera piena di fumi e polvere che ormai regnava sul territorio desertico della California. Le radioonde erano ormai diventate un suono d'intermittenza che mi piaceva tenere di sottofondo per non perdermi nei troppi pensieri. Già, pensieri, solo quelli erano rimasti di me da prima della caduta della caduta del satellite. Erano giorni che avevo lasciato il laboratorio, di certo non mi aspettavo che qualcuno mi venisse dietro o che piangendo mi pregasse di rimanere, ma sicuramente non mi aspettavo che restassero chiusi nella loro gabbia umana confinata ulteriormente nell'abbraccio dei monti rocciosi. E pensare che della corsa all'oro erano rimaste solamente le strade tracciate sul terriccio rossastro e niente di più; dovevo muovermi, non perdermi in futili pensieri, negli ultimi due giorni mi sono mosso verso il fiume Mojave in modo da rinfrescarmi sotto il sole cocente dello scenario post apocalittico ma in questo momento non mi ero allontanato troppo da Fort Irwin, anzi, ero proprio al di fuori della struttura, confinato in un piccolo mini market sulla strada principale che porta verso il fiume e si dirama poi in diverse strade che si muovono verso le città principali dello stato o verso gli stati confinanti. In quelle condizioni e senza un veicolo, sicuramente l'andare verso luoghi al di fuori della California era solamente un sogno lontano. Nello zaino avevo portato giusto qualche scorta di cibo ed acqua (che ormai andavano scarseggiando), una radio portatile, un libretto rivestito in pelle con una penna Waterman stilizzata con apposito cofanetto color blu klein, delle bende mediche e dei cerotti in caso di ferite durante il mio viaggio e un pacco di Lucky Strike blu con apposito accendino zippo in metallo raffigurante la falce di Saturno. Sono una persona che ha bisogno di poco, se non si fosse capito. La cosa che più mi preoccupava di tutto questo devasto era il non vedere altra gente in giro. Di solito, quando si pensa ad un'eventuale apocalisse come scritta nella Bibbia, di cui consiglio altamente la lettura, si pensa ad un giudizio universale nel quale la gente si mostra realmente per quel che è, piangendo e pregando il loro dio di perdonarli ma al tempo stesso cadendo nei loro peccati abituali: gente che ruba, gente che si approfitta del prossimo, chi uccide pur di avere un posto d'onore all'apertura del cielo. Sinceramente, pur non credendoci, questa visione mi avrebbe affascinato. Con il mio lavoro mi affaccio all'Universo, alle sue infinite sfaccettature, ai suoi suoni tanto incomprensibili quanto affascinanti e ai suoi segreti che ancora mi sono quasi del tutto nascosti eppure nonostante ciò a volte mi è più difficile comprendere l'essere umano che lo spazio più profondo. In realtà quel pensiero lo avrei scartato di lì a poco, mi era solamente saltato in mento durante una delle mie crisi in cui mi tenevo la mano sulla fronte e singhiozzavo bevendo un whiskey scadente che avevo trovato nel retro, probabilmente bevuto fino a metà bottiglia dal proprietario del negozietto. Dopo essermi sistemato i capelli e aver poggiato la giacca sulla sedia, ho cominciato a pensare a quello che era accaduto negli ultimi tempi a Goldstone, a tutti i miei collaboratori che erano ancora rinchiusi al suo interno, nelle zone poste sotto lo strato superiore dell'arida roccia, all'interno di una costruzione esagonale tenuta alla giusta temperatura dall'aria proveniente da tubature costruite in chissà quanti anni. Poi pensai a lui, comodo nella sua sedia di pelle a fumare un sigaro e a farlo uscire dalle grate in cui i condotti di areazione trasportavano l'aria "sporca" verso l'esterno e quella pulita verso l'interno. Al fresco, con la sua assistente, dall'alto del suo essere amico di cariche importanti dello stato, comandando a bacchetta tutti e inventando chissà quale stronzata sulla situazione esterna. Le comunicazioni erano durate poco e tutti all'interno della struttura si chiedevano cosa stesse succedendo ma figurati se Kovasek avrebbe parlato e sputato la verità dei fatti, la so IO qual è la verità dei fatti, ovvero che non c'è nessuno tra le strade e che il pianeta ormai sembra irrimediabilmente morto e così anche la struttura politica che ha regnato su questo paese per più di duecento anni. E pensare che per loro avrei dato la mia vita, per la scoperta avrei dato la mia stessa anima e mi sarei inginocchiato e fatto frustare per giorni se mai avessi fallito. E invece quelli che hanno fallito sono loro. Perché ne sono convinto, sono fermamente convinto di quello che ho visto e ascoltato quando sono entrato in contatto con le polveri dello Unity-5 e solamente Isaac mi ha creduto ma, purtroppo per me, anche chi consideravo un fratello dai tempi dell'università ha deciso di dare ragione al vile denaro e alla sicurezza di una tomba di ferro e mattoni che sono certo un giorno gli crollerà addosso. Okay Thomas, calmiamoci adesso. Andiamo per ordine: il progetto Unity è un progetto che ormai va avanti da ormai dieci anni, gestito da me e il dottor Isaac Turner sotto diretta osservazione del Direttore Generale Kovasec. Di cosa ci occupavamo? Sonde in grado di essere lanciate nei luoghi più lontani della galassia, sostare su rocce e detriti che nessuno aveva mai neanche visto al telescopio e recuperare materiali o piccole forme di vita da studiare in laboratorio. Facile a dirlo ma molto difficile a farlo. Mi alzo e prendo un bicchiere di whiskey prima di continuare.

    Mai come quell'anno si era sentito il profumo della vittoria astronomica degli Stati Uniti d'America che, con vari miliardi messi nelle casse delle varie compagnie, aveva cominciato a finanziare diversi progetti, da un altro sbarco sul suolo lunare all'arrivo di alcuni automi dotati di fotocamere su Marte per una possibile seconda vita dell'uomo su un altro pianeta. E tra quelli c'eravamo anche noi, carichi di voler registrare suoni dallo spazio profondo e di trovare materiali, organici e non, da esaminare e dai quali ricavare informazioni vitali per l'evoluzione in tutti i campi scientifici. La prima sonda Unity purtroppo non era riuscita neanche a superare di pochi metri la stratosfera prima di schiantarsi al suono in fiamme, mentre la seconda e la terza avevano totalmente perso il controllo una volta lasciata l'atmosfera e adesso con molta probabilità vagano ancora nello spazio. L'unità Unity-4, invece, è stata l'unica in grado di restare per tutto il tempo sotto il nostro controllo e siamo riusciti a muoverci tra una zona di detriti poco più lontana del quarto pianeta del sistema solare e analizzarne le forme prima che fosse forzato un ritorno d'emergenza nella zona alpha designata per la caduta di detriti o di sonde malfunzionanti. Dopo avere recuperato i pezzi e abbiamo cominciato a festeggiare sapendo, in cuor nostro, che la prossima missione sarebbe stata quella giusta, quella definitiva, quella per cui lottavamo.
    Ce l'abbiamo fatta, Thomas. Cazzo se ce l'abbiamo fatta. Il mio, anzi il nostro sogno, finalmente si potrà realizzare. - mi diceva Isaac, guardandomi con gli occhi lucidi e stringendomi in un forte abbraccio. Io ricambiavo l'abbraccio e guardavo con i miei occhi direttamente al futuro, al progresso della scoperta astronomica e al compimento di uno dei miei sogni più grandi. E così è partito il progetto per l'Unity-5, costruita per avere una stabile comunicazione con il centro dell'operazione, due propulsori ionici posteriori per spingerla una volta uscita dall'orbita e due piccoli propulsori anteriori per regolare un'eventuale spinta superiore a quella prevista e per rendere più bilanciato il posizionamento della sonda durante l'approdo sul corpo estraneo, oltre ad un lander che avrebbe portato il rover sul punto di estrazione del materiale con un giunto di perforazione in grado di estrarre e depositare al suo interno un campione roccioso. Il giorno della partenza è stato lanciato al di fuori dell'atmosfera a grossa velocità, sapendo che l'obiettivo era quello di riportare un campione da quei frammenti oltre il sistema solare ma sapendo che, realisticamente, il raggiungimento di detriti all'esterno del diagramma di Gabbard sarebbe già stato un traguardo. Infatti questo è quello che accaduto: alle ore 15.50 americane è partito il lancio dell'Unity-5; alle ore 16.30 la sonda si trovava al di fuori dell'atmosfera terrestre e adesso monitoravamo la pressione esercitata su di essa e la corretta accensione dei propulsori in modo da navigarla fuori dalla tempesta di detriti; alle ore 17.30 si trovava al di fuori del raggio di collisione, quando un corpo a noi sconosciuto e rilevato solamente quando già era troppo tardi, non si è scagliato contro di esso, danneggiandole una parte; alle ore 17.40 abbiamo deciso di rilasciare il rover e utilizzare la telecamera incorporata per guardare le immagini, ma notiamo uno strano particolare. Non è normale che la camera non funzioni. - dice la dottoressa Lee, guardando me e Isaac. No, la camera funziona eccome, ma una tempesta di polveri ne rende inutile l'utilizzo. Richiamiamo la sonda. - rispondo io, sicuro della mia scelta e ricevendo un cenno di intesa dal mio collega. Richiamiamo la sonda dopo aver estratto un pezzo di roccia e sia mai che non incappiamo in un problema. Le polveri si erano espanse su tutta l'unità, riempiendo ogni singolo millimetro dei propulsori e causandone il malfunzionamento, rischiando una piccola implosione che avrebbe reso nullo il nostro progetto. Ma la fortuna ci ha sorriso e il suo rientro è stato... particolare. Un oggetto metallico che cade velocemente nella zona designata come Alpha, ovvero quella sicura in caso di esplosione, lontano da mezzi, abitazioni, civili, fauna e corsi d'acqua, spegnendosi solamente una volta crollato al suolo e dopo essere esploso. Ovviamente abbiamo aspettato che si spegnesse da solo, cercando di recuperare le polveri tra tutto il calore e le fiamme e recuperando quel pezzo di corpo celeste impregnato di polveri dalle particolari sfumature colorate. Esse non sembravano riflettere il sole o dipendere da esso, ma cambiavano in forma e colore in modo del tutto caotico, come se fossero dotate di una volontà propria. C'era solo un modo per avere una risposta: esaminarle. E così la sera stessa del ritorno della sonda Unity-5, mentre alcuni raccoglievano i detriti e altri timbravano il loro cartellino e andavano a casa a riposare, io mi mettevo le vesti protettive, il casco con mascherina annessa e i guanti a doppio spessore ed entravo all'interno della stanza d'analisi del laboratorio, sotto la supervisione del Direttore Generale Kovasec, Isaac Turner e Amy Lee. Una volta entrato nella stanza ho potuto notare come la polvere vista prima si era adesso solidificata al contatto con l'atmosfera terrestre, trasformandosi in schegge appuntite e opache, simili all'ossidiana a primo impatto, se non fosse che un'attenta analisi oculare aveva rivelato invece una policromia talmente vasta da farmi titubare per qualche istante prima di procedere con il contatto per l'analisi tattile. Era meno di metà del mio dito ma, non appena l'ho vista tra le mie mani, ho percepito un'energia instillata al suo interno che non comprendevo, come una scarica elettrica prodotta da prima di milioni di anni fa. Le mie protezioni funzionavano, erano operative, abbiamo fatto diversi controlli prima di entrare eppure al contatto tra le prime due dita della mia mano e quella scheggia, giuro di aver provato uno strano calore che presto si sarebbe trasformato in uno stato di incoscienza e di vertigini, un calore che solamente un materiale altamente radioattivo potrebbe provocarti al così leggero contatto, contenuto in un corpo così sottile. E poi... è arrivata l'estasi. Non ero più in quattro bianche mura di un laboratorio, guardato dallo spioncino da dei dottori che analizzavano la mia risposta al materiale, ma ero direttamente nel punto più lontano dell'universo, nel suo cuore, guardando mondi diversi, spruzzi colorati sparati nelle mie retine e forme geometriche che non ero in grado di comprendere, che nessuno poteva comprendere e poi l'occhio, un occhio all'interno della stanza fuoriuscito dalla pietra... o forse era la pietra stessa? La sua pupilla si è aperta come due fauci che mangiano la materia attorno ad esse e i colori, le forme, le sensazioni, lasciarono spazio solamente al buio, ad un profondo nero. Ziureti nun ir moketi nun. - mi diceva in una lingua che non avevo mai sentito prima d'ora ma che, in quel momento, riuscivo a capire. Le sue non erano parole ma una cacofonia da cui riuscii a distinguere solamente quello che sto trascrivendo adesso. Guardami e mi comprenderai. I miei occhi erano fermi su quell'essere rinchiuso in una pupilla dilatata e un'iride che irradiava la stanza di colori mai visti prima, mentre di sottofondo i suoni cominciavano a sparire. L'occhio poi ha unito le palpebre e tutto è tornato alla normalità. A quattro semplici muri bianchi e una porta che lentamente ho sentito aprire mentre il mio corpo crollava a terra. Ero stanco e stordito, ma felice. Ho provato a spiegarglielo, ho provato a curare la loro cecità ma, purtroppo per me, non hanno voluto capirmi. Ed ecco il motivo per cui mi trovo qui, un profeta non può restare in una gabbia di ciechi stolti. E anche l'unico che consideravo un uomo dalle grandi ambizioni come me, in realtà non era nient'altro che uno schiavo della scienza non più libera.

    BZZZZZ... Directly from San Diego, the last beacon of hope left in this desolace... BZZZZ... join us and together you can help us reconnect... we can make America whole.

    San Diego, eh? Città particolare. Tempo di prendere lo zaino in spalla dopo questa sosta e cominciare a camminare tra le strade deserte. Attorno a me il nulla, solamente polvere e terriccio, l'asfalto distrutto e il cielo che sembra riposarsi dopo aver rilasciato un carico di pioggia decennale. Una giornata a passo svelto mi separava da San Diego, il mio unico faro di speranza visto che ormai mi restavano solamente due bottiglie di acqua e un paio di tramezzini al tonno per sostentarmi. Eppure dentro di me sentivo una strana fame, fame di... altro. Una fame che non andava via da anni e che il cibo non saziava ma che ultimamente sembrava rispondere ai miei impulsi di libertà e di rischio. Forse era quella stessa fame ad avermi spinto a uscire e gettare la mia vita in pasto all'ignoto. Ma io ho sempre dato la mia vita per l'ignoto, questa vita e la vita passata non hanno alcuna differenza per me. Basta, penso troppo, è il momento di spegnere il cervello per un po' e muovermi verso le spiagge della California.
    Semper Vigilans! - dico ad alta voce, ridendo nervosamente e pensando che, in fondo, è tempo di cominciare un altro progetto. E anche questa volta come allora, non avrei accettato alcun fallimento.




    Narrato | Parlato | "Pensato" | Parlato Altri

    THOMAS WAKE | BLACK TELESCOPE [III] | ENERGIA BIANCA

    STATUS FISICO: Normale.
    STATUS PSICOLOGICO: Ottimo.
    STATUS CLOTH: Non indossata.
    RIASSUNTO AZIONI: Post di collegamento al BG, ho sostato in un negozietto di alimentari in cui mi sono rifornito per un paio di giorni ma le provviste ormai son finite, mi è rimasta pochissima roba quindi throwback ai progetti di cui ho fatto parte e al viaggio della Unity-5 e del contatto con le scorie prima della decisione di muovermi verso San Diego dopo aver sentito un (vecchio? presente?) messaggio alla radio. :zizi:



    ABILITÀ:


    TRASFORMAZIONE:
    ボイド è ciò che mi ha detto quando ho visto la sua trasformazione per la prima volta, mentre era rinchiuso nella sua gabbia di vetro esagonale. Mi ha detto che in giapponese vuol dire Vuoto ed è proprio da quel luogo che sentiva arrivare le voci quando la sua forma umana mutava in una delle SCO. Rispondendo a quelle voci e grazie alla mia supervisione è riuscito a controllare le varie forme che vanno da un minimo di una durante il primo risveglio (Energia Gialla) fino ad un massimo di sette non appena il suo livello cosmico sarà arrivato al picco massimo (Energia Suprema). La cosa peculiare di quest'abilità è che può modificarne le dimensioni massime (ad esempio, può prendere la forma di una bestia normalmente grande quanto l'intera struttura ma riuscendo a ridimensionarla fino a farla entrare nel laboratorio, ma sempre restando nei limiti del suo livello energetico. Inoltre, cambiare le dimensioni una volta trasformati non gli è possibile, avrà bisogno di tornare umano e trasformarsi una seconda volta per effettuare il cambiamento. E' quasi come se le creature del Caos influenzassero non solo la forma fisica e mentale ma andassero anche a intaccare le possibili manifestazioni del cosmo. Ogni singola trasformazione infatti gli permette di avere accesso ad una singola abilità, mantenendo in pieno il suo potere distruttivo, senza averne però la versatilità che un altro utilizzatore di cosmo potrebbe avere. Alcune di queste forme gli hanno persino concesso l'utilizzo di arti aggiuntivi senza averne però il pieno controllo, piuttosto manifestandosi come dei costrutti o delle protuberanze dello stesso grado di durezza e resistenza in base al suo livello di conoscenza del cosmo.

    It That Destroys

      La prima forma è la più semplice ed è quella apparsa un paio di giorni dopo il contatto con le scorie. Si presenta come una figura umanoide ricoperta interamente da uno strato di energia che, fondendosi con l'armatura, diventa solido e liscio diventando del colore del marmo. Le spaccature formate sull'intero corpo mostrano l'energia caotica che pulsa all'interno e che aspetta solo di uscire sottoforma di pura e cieca violenza. Vedi, quando ho assunto questa forma ho cominciato a distruggere con le mie mani qualsiasi cosa mi si trovasse davanti, appagato dal potere che mi ritrovavo tra le mani. Con questa trasformazione il mio potere fisico è maggiore rispetto a quello di un utilizzatore di cosmo del mio stesso livello e così anche il potere distruttivo dell'impatto delle mie offensive corpo a corpo. [Abilità: Forza Straordinaria]

    It That Betrays
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      La seconda trasformazione è quella che preferisco e che più si adatta per le gite fuori porta, come le chiamo io. Comincia con una crescita fisica di qualche metro mentre la mia lingua diventa blu e serpentina. Dalla mia testa si formano diverse paia di lunghe corna da alce che si intrecciano tra di loro fino a formare una complessa ramificazione. Poi, come i fiori in primavera, sbocciano delle forme energetiche su di essi dalla forma di occhi umani che, al contatto con lo sguardo del bersaglio, che mi permettono di creare illusioni e sensazioni realistiche all'interno della sua mente. Più tempo passa in questo stato e più la psiche nemica viene danneggiata e solamente una forte volontà può spezzare ed interrompere l'illusione, pur non essendo in grado di ridurre i danni subiti dall'offensiva. [Abilità: Illusioni Mentali]

    It That Annihilates
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      Vi siete mai chiesti cosa succederebbe ad un corpo se venisse travolto dalle energie cosmiche presenti lì dove regna il Caos? Ve lo dico io: cesserebbe di esistere dopo qualche istante e diventerebbe rapidamente soltanto un lontano ricordo perduto nel tempo. Queste energie, infatti, sono in grado di disintegrare qualsiasi cosa con cui entrano in contatto, non solo la materia ma anche qualsiasi tipo di forza cosmica. In un rapido effetto a catena tutto verrà annichilito. In questa forma nessuno riuscirebbe a guardarmi per più di qualche secondo senza restare profondamente disgustato dai tentacoli viscidi in grado di rilasciare quella nube cosmica che tutto può annientare. Ora che sono in grado di controllare un potere di questo livello, capisco che ciò che ho sempre amato e cercato mi ha reso un pericolo concreto per la società. [Abilità: Anticosmo]


    DIMENSIONI:
    Abilità di alterazione dello spaziotempo che gli permette di aprire squarci con il solo movimento delle mani. Applicando i concetti del multiverso che conosciamo alla struttura della realtà è possibile modificarla in modo da far apparire veri e propri passaggi verso luoghi situati in altri punti della Realtà Materiale o verso altre Dimensioni. In combattimento è stato dimostrato come quest'abilità gli permetta di avere un elevato potere offensivo, utilizzando la forza attrattiva per risucchiare parti del bersaglio all'interno degli squarci e danneggiarlo con la pressione esercitata al loro interno, ma anche dall'elevato potere difensivo, in quanto è possibile contenere all'interno di uno di questi squarci un grosso numero di oggetti o un elevato quantitativo di energia cosmica, com'è stato mostrato durante il test con il fucile d'assalto M4A1 o durante il test contro il simulatore cosmico. Tuttavia, se verrà superato il livello di contenimento massimo del portale, esso collasserà su se stesso senza arrestare il movimento o il potere offensivo delle offensive nemiche.


    Edited by Kierkegaard - 8/3/2024, 20:40
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    CITAZIONE (caligola~ @ 8/3/2024, 10:44) 

    ROMA BRUCIA, CAMIONETTE IN FIAMME
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    CITAZIONE (caligola~ @ 7/3/2024, 15:24) 
    CITAZIONE (Kierkegaard @ 7/3/2024, 15:06) 
    Bentornato caro, quanti ritorni ultimamente. :fiore:

    Grazie Kierk! Come stai? ❤

    Tutto bene caro tu come stai? Sono contento di questo afflusso di gente mi fate sentire meno solo nel gruppo In Add. :asd:
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    Bentornato caro, quanti ritorni ultimamente. :fiore:
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    Bentornato caro :fiore:
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    CITAZIONE (Kriøs @ 6/3/2024, 00:16) 
    Uuh dopo 13 anni avró un successore :yay: :riot:

    Spero di essere all'altezza allora. :asd:
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    CITAZIONE (LastVillain @ 5/3/2024, 19:33) 
    Salve a tutti, mi piace bazzicare di tanto in tanto sui GDR e mi sono fermato qui, devo dire che avete un regolamento molto corposo (che farò fatica a leggere e a ricordare XD) ma ho deciso nonostante questo di partecipare a questo "mondo", come si evince dal mio Nick faccio spesso il tifo per gli antagonisti, trovo le loro motivazioni più profonde rispetto agli eroi vuoti che amano la pace e bla bla bla.
    Beh mi fermo qui, non sono un ottimo ruolatore ma spero di poter in qualche modo accrescere le mie basi 😁 ci si becca in gioco

    Benvenuto. Mi accodo a Wild e dico che qui è il posto giusto per giocare un villain come si deve, devi solo scegliere il gusto. :zizi:
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    Welcome back, hai già idee sulla casta che vorresti giocare? :fiore:
169 replies since 30/3/2021
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